22 November, 2024
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Nel giorno del suo quarantesimo compleanno, Daniele Conti è stato premiato per l’attaccamento dimostrato alla squadra e alla città. Affiancato dal sindaco Massimo Zedda, è stato il presidente del Consiglio comunale, Guido Portoghese, prima di consegnare il riconoscimento che l’Amministrazione ha deciso di attribuire all’ex giocatore rossoblù, a tracciare il profilo di Daniele Conti, ripercorrendo le tappe più importanti della sua carriera.
«I ricordi sono tanti e a parte la delusione che puoi aver provato per la retrocessione, mi vengono in mente solo episodi positivi come quel gol indimenticabile al Napoli, l’abbraccio con tuo figlio dopo la rete al Torino e tanti flash che ci hai fatto vivere nei tuoi sedici anni con la maglia del Cagliari.»
Proprio questo attaccamento alla maglia e il fatto che sia il giocatore con il maggior numero di presenze assolute nella squadra del capoluogo, ha spinto l’Assemblea cittadina a consegnare un riconoscimento a Daniele Conti. E per rendere la giornata più speciale, il presidente Portoghese ha optato per una data speciale per l’attuale responsabile tecnico rossoblù: quella del suo quarantesimo compleanno.
«Sono molto emozionato perché per me Cagliari e il Cagliari hanno rappresentato tutto. Quando sono arrivato non avrei mai immaginato ad una carriera così lunga ma ci è voluto poco per ambientarmi e trovarmi perfettamente a mio agio.»
A ringraziare Daniele Conti per quanto fatto per il Cagliari e nel dare lustro al capoluogo, è stato anche Massimo Zedda. «Ti ringrazio per l’amore che hai per la nostra città. Per i tifosi sei come gli eroi dello storico scudetto conquistato dal Cagliari».

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Leonardo Pavoletti.

Andrea Cossu lascia il campo con le lacrime agli occhi al 7′ della partita con l’Atletico Madrid che ha chiuso la sua lunga e brillante carriera.

Una doppietta di Leonardo Pavoletti, contro il Palermo, ha regalato al Cagliari la qualificazione al quarto turno della Coppa Italia. Al 31′ del primo tempo il primo goal, al 7′ della ripresa il temporaneo pari dei rosanero, realizzato su calcio di rigore da Ilija Nestorovski, al 28′ il goal del definitivo 2 a 1 del bomber rossoblu.

«Tutto sommato è stato un ulteriore passo in avanti – ha commentato a fine partita il tecnico rossoblu Rolando Maran -. Innanzitutto è arrivato il risultato, propiziato da due gol di un attaccante. Abbiamo creato tanto nel corso della partita. Certamente dobbiamo crescere, forse abbiamo commesso l’errore di pensare di gestirla: noi invece dobbiamo sempre andare a tavoletta. Nel finale abbiamo rischiato su due verticalizzazioni ma non credo che in quelle occasioni abbiamo rallentato, piuttosto c’è stata qualche imperfezione nella nostra fase difensiva. Dobbiamo crescere di condizione – ha concluso Rolando Maran -, ma lo sapevamo ed è normale in questo periodo.»

I rossoblù torneranno in campo per la Coppa Italia nel quarto turno, avversario il Chievo in trasferta. Domenica prossima, ad Empoli, l’esordio nel nuovo campionato di Serie A.

Cagliari: Cragno, Faragò, Romagna, Ceppitelli, Lykogiannis, Castro, Cigarini (80’ Bradaric), Ionita, Pavoletti (86’ Cerri), Farias (62’ Sau). All.: Maran.

Palermo: Brignoli, Salvi, Bellusci, Rajkovic, Mazzotta, Fiordillino, Murawski (77’ Embalo), Jajalo, Trajkovski, Nestorovski, Balogh (62’ Moreo). All.: Tedino.

Arbitro: Paolo Valeri di Roma.

Reti: 31’ Pavoletti, 52’ Nestorovski su rigore, 73’ Pavoletti.

Stamane, intanto, la società ha annunciato che Andrea Cossu entra nel a far parte dello staff tecnico del Settore giovanile. La bandiera rossoblù coadiuverà, inoltre, l’area scouting.

A distanza di pochi giorni dal suo addio al calcio, la storia tra il Cagliari e il suo numero 7 continua. Da questa stagione Andrea Cossu, 270 partite in rossoblù, unico cagliaritano ad aver giocato con la Nazionale maggiore, metterà a servizio dei giovani tutta la sua esperienza e classe: collaborerà, infatti, con il settore giovanile, dedicandosi principalmente a far crescere sotto la sua ala i centrocampisti ed i trequartisti.

Andrea Cossu avrà inoltre un incarico nell’area scouting dove, collaborando soprattutto con il responsabile dell’area tecnica, Daniele Conti, avrà il compito di individuare i giovani talenti da portare in casa rossoblù.

 

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Daniele Conti è il nuovo responsabile dell’Area tecnica del Cagliari Calcio. Dopo l’esperienza maturata in qualità di coordinatore tecnico del settore giovanile e quindi quella realizzata all’interno della squadra dello scouting, durante le quali ha potuto accrescere il suo bagaglio di conoscenze nella gestione del vivaio e nella scoperta di nuovi talenti, ora Daniele Conti coadiuverà il direttore sportivo Marcello Carli nella responsabilità dell’area tecnica del club.

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Questa sera, alle 19.30, nella sala conferenze del Lù Hotel, Daniele Conti presenterà a Carbonia il suo libro “La mia vita in rossoblù”, arkadia editore. L’iniziativa è organizzata dall’associazione culturale Sturmtruppen, in collaborazione con la libreria Lilith.

Oltre all’ex capitano rossoblu, interverranno alla presentazione gli autori Fabiano Gaggini e Vittorio Sanna. Presenterà la serata Manolo Mureddu.

Dalle origini romane all’approdo in Sardegna, passando per gli anni più difficili sino alla consacrazione. La mia vita in rossoblu è un viaggio nella storia sportiva e umana di un uomo che ha militato per sedici stagioni calcistiche nel Cagliari Calcio, un uomo che ha sposato i valori antichi dell’appartenenza, della fedeltà e dell’orgoglio.

La prefazione al libro è di Bruno Conti, padre di Daniele, campione del mondo nel 1982, in Spagna, con la Nazionale di Enzo Bearzot.

              

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Giovedì 30 marzo Daniele Conti presenterà ad Iglesias il suo libro “La mia vita in rossoblù”. L’iniziativa è organizzata dalla Biblioteca Comunale e dalla Libreria Mondadori di Iglesias.

Appuntamento al Teatro Electra alle 19.30. Oltre al protagonistaparteciperanno alla presentazione gli autori Fabiano Gaggini e Vittorio Sanna. Moderatori: Giampaolo Atzei e Mario Fadda.

Dalle origini romane all’approdo in Sardegna, passando per gli anni più difficili sino alla consacrazione. La mia vita in rossoblu è un viaggio nella storia sportiva e umana di un uomo che ha militato per sedici stagioni calcistiche nel Cagliari Calcio, un uomo che ha sposato i valori antichi dell’appartenenza, della fedeltà e dell’orgoglio.

             

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Aula consiliare stracolma di tifosi e grande entusiasmo ieri, a Sant’Antioco, per la presentazione della biografia ufficiale e autorizzata dell’ex capitano del Cagliari Calcio, Daniele Conti, “La mia vita in rossoblù”, firmata dal campione romano insieme a Fabiano Gaggini e Vittorio Sanna (Arkadia Editore), organizzata dal Cagliari Club “Giorgio Matzeu” di Sant’Antioco, con il patrocinio del comune di Sant’Antioco.

Alle 18.00, all’arrivo nella sala consiliare di Daniele Conti, accompagnato da Vittorio Sanna (Fabiano Gaggini non ha potuto essere presente per una leggera indisposizione fisica), Valentina Caruso e da una rappresentante della casa editrice, l’ex capitano del Cagliari è stato salutato da un lungo applauso e si è scatenata la caccia alla dedica sul frontespizio dei libri appena acquistati.

La serata, dopo un breve saluto di un rappresentante del Cagliari Club“Giorgio Matzeu” ed un breve intervento del sindaco, Mario Corongiu, si è aperta con la proiezione su uno schermo gigante del filmato “La saga dei Conti”, realizzato da Vittorio Sanna e Simone Serra, nel quale sono state raccolte le imprese calcistiche del “capitano”, partendo dal simbolico passaggio di testimone ricevuto dal padre Bruno, campione del mondo con la Nazionale di Enzo Bearzot in Spagna nel 1982 e autore della prefazione.

La storia, le riflessioni e i segreti di Daniele Conti, dalle origini romane all’approdo in Sardegna, passando per gli anni più difficili sino alla consacrazione. Il libro racconta dalla vicenda calcistica e umana di un uomo che ha sposato i valori antichi dell’appartenenza, della fedeltà e dell’orgoglio.

L’incontro è stato moderato dalla giornalista di Sky Valentina Caruso. Al termine si sono susseguiti numerosi interventi con domande e riflessioni sul ruolo avuto da Daniele Conti nei 16 anni di esperienza con la maglia rossoblu del Cagliari.

Nato a Nettuno il 9 gennaio 1979, Daniele Conti è cresciuto calcisticamente nel settore giovanile della Roma, facendo il suo esordio in serie A, a 17 anni, nel campionato 1996/97 e collezionando altre 5 presenze, con 1 goal, due stagioni più tardi. Nell’estate del 1999 accettò il trasferimento in Sardegna, al Cagliari, e in maglia rossoblu è rimasto fino a fine carriera, 16 campionati consecutivi, 12 in serie A e 4 in serie B (dal campionato 2000/2001 al campionato 2003/2004), 464 presenze e 51 reti (357 presenze e 43 goal in serie A; 107 presenze e 8 goal in serie B).

Conclusa la sua carriera in rossoblu al termine della travagliata stagione 2014/2015, con la retrocessione in serie B, Daniele Conti ha deciso di concludere lì anche la sua splendida carriera ed è rimasto legato ai colori rossoblu e alla Sardegna.

Al termine della presentazione abbiamo intervistato Daniele Conti. La qualità delle immagini non è buona ma abbiamo deciso di pubblicare ugualmente l’intervista, per non perdere la testimonianza portata a Sant’Antioco dall’ex capitano del Cagliari.

Pubblichiamo anche due brevi interventi di Daniele Conti e uno di Vittorio Sanna, in risposta alle domande rivolte loro dalla moderatrice Valentina Caruso.

                                                              

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Sabato 14 gennaio l’Aula consiliare del comune di Sant’Antioco ospiterà la presentazione della biografia ufficiale e autorizzata dell’ex capitano del Cagliari Calcio, Daniele Conti. La mia vita in rossoblù, firmata da Daniele Conti insieme a Fabiano Gaggini e Vittorio Sanna (Arkadia Editore). 

Appuntamento alle 18.00 per assistere alla presentazione del libro ma anche per gustare le immagini contenute nel filmato “La saga dei Conti”, il video realizzato da Vittorio Sanna e Simone Serra che raccoglie le imprese calcistiche del “capitano”, partendo dal simbolico passaggio di testimone ricevuto dal padre Bruno, campione del mondo con la Nazionale di Enzo Bearzot in Spagna nel 1982 e autore della prefazione. A moderare l’incontro al quale parteciperanno insieme a Daniele Conti i coautori del libro, Fabiano Gaggini e Vittorio Sanna, sarà la giornalista Valentina Caruso.

La storia, le riflessioni e i segreti di Daniele Conti, dalle origini romane all’approdo in Sardegna, passando per gli anni più difficili sino alla consacrazione. La vicenda calcistica e umana di un uomo che ha sposato i valori antichi dell’appartenenza, della fedeltà e dell’orgoglio.

Nato a Nettuno il 9 gennaio 1979, Daniele Conti è cresciuto calcisticamente nel settore giovanile della Roma, facendo il suo esordio in serie A, a 17 anni, nel campionato 1996/97 e collezionando altre 5 presenze, con 1 goal, due stagioni più tardi. Nell’estate del 1999 accettò il trasferimento in Sardegna, al Cagliari, e in maglia rossoblu è rimasto fino a fine carriera, 16 campionati consecutivi, 12 in serie A e 4 in serie B (dal campionato 2000/2001 al campionato 2003/2004), 464 presenze e 51 reti (357 presenze e 43 goal in serie A; 107 presenze e 8 goal in serie B).

Conclusa la sua carriera in rossoblu al termine della travagliata stagione 2014/2015, con la retrocessione in serie B, ha deciso di concludere lì anche la sua splendida carriera ed è rimasto legato ai colori rossoblu e alla Sardegna.

L’evento è realizzato con il patrocinio del comune di Sant’Antioco e in collaborazione con il Cagliari Club Isola di Sant’Antioco “Giorgio Matzeu”.

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Sabato 14 gennaio la sala consiliare del comune di Sant’Antioco, a partire dalle 17,30, ospiterà la presentazione del libro di Daniele Conti “La mia vita in rossoblu”, organizzata dal Cagliari Club Sant’Antioco, scritto con i giornalisti Fabiano Gaggini e Vittorio Sanna. Con l’ex capitano rossoblu che ha compiuto 38 anni proprio oggi, saranno presenti i giornalisti Vittorio Sanna, Fabiano Gaggini e Valentina Caruso.

Nato a Nettuno il 9 gennaio 1979, figlio del grande Bruno campione del mondo con la Nazionale di Enzo Bearzot in Spagna nel 1982, Daniele Conti è cresciuto calcisticamente nel settore giovanile della Roma, facendo il suo esordio in serie A, a 17 anni, nel campionato 1996/97 e collezionando altre 5 presenze, con 1 goal, due stagioni più tardi. Nell’estate del 1999 accettò il trasferimento in Sardegna, al Cagliari, e in maglia rossoblu è rimasto fino a fine carriera, 16 campionati consecutivi, 12 in serie A e 4 in serie B (dal campionato 2000/2001 al campionato 2003/2004), 464 presenze e 51 reti (357 presenze e 43 goal in serie A; 107 presenze e 8 goal in serie B).

Conclusa la sua carriera in rossoblu al termine della travagliata stagione 2014/2015, con la retrocessione in serie B, ha deciso di concludere lì anche la sua splendida carriera ed è rimasto legato ai colori rossoblu e alla Sardegna.

Il Cagliari, dopo undici anni, retrocede in serie B. Il goal realizzato dal talento italo-argentino Vasquez al 9′ del primo tempo, ha ufficializzato un destino segnato ormai da tempo, in una stagione iniziata male e finita peggio. Con l’addio di Massimo Cellino, la scorsa estate, era finito un ciclo societario durato 20 anni; a distanza di dieci mesi, finisce anche un ciclo tecnico che per diversi anni ha regalato alla Sardegna più gioie che sofferenze sportive, ma da qualche tempo lanciava segnali di sofferenza che non sono stati raccolti per tempo ed hanno finito per segnare in maniera irrimediabile la stagione.

L’addio di Massimo Cellino, un anno fa, probabilmente, non era stato analizzato fino in fondo. Sulla decisione dell’attuale presidente del Leeds hanno influito sicuramente le lunghe traversie burocratiche e giudiziarie che hanno caratterizzato le vicende legate al progetto di costruzione del nuovo stadio, ma non vanno trascurate le motivazioni economiche e, conseguentemente, tecniche.

Oggi fare calcio in Italia è molto difficile. Per una squadra di medio-piccola dimensione qual è il Cagliari, una sana gestione può garantire una lunga permanenza in serie A con bilanci sani e persino utili per chi lo dirige (Massimo Cellino ha più volte ammesso di aver avuto anche utili personali nelle stagioni migliori del lunghissimo ciclo alla guida della società rossoblù, attraverso un contenimento del monte ingaggi e oculate operazioni di mercato), ma quando certi equilibri saltano (a Cagliari è accaduto soprattutto con le operazioni legate al nuovo stadio, tra Sant’Elia, Elmas e Quartu Sant’Elena), i conti non tornano più e condizionano inevitabilmente i risultati in campo.

Nel calcio finiscono i cicli societari e anche quelli tecnici. Il Cagliari ha dovuto spesso “sacrificare” i suoi “pezzi migliori”, quasi sempre costruiti in casa, e lo ha fatto anche alla vigilia di questo campionato di serie A. Le sirene arrivate da più parti per Radja Nainggolan e Davide Astori, respinte per alcuni anni, alla fine sono state accolte ed entrambi sono stati ceduti alla Roma. A metà stagione, anche Victor Ibarbo ha raggiunto la Capitale.

Il problema del Cagliari non è mai stato quello di cedere i migliori, quanto quello di rimpiazzarli con qualche giocatore di esperienza e giovani talenti da valorizzare. Per anni questa formula ha funzionato bene, talvolta benissimo. Quest’anno, sotto la nuova gestione di Tommaso Giulini, erede di Massimo Cellino, questo non è successo. I tanti nuovi acquisti arrivati la scorsa estate si sono rivelati inadeguati a coprire, almeno in parte, il “gap” negativo creato dalle partenze e quelli seguiti al cambio tecnico tra Zdenek Zeman e Gianfranco Zola, non hanno fatto il miracolo, nonostante le concorrenti, Atalanta in testa, abbiano atteso a lungo un’impennata del Cagliari, prima di innestare la marcia giusta (nel caso dei bergamaschi, sotto l’esperta guida dell’ex tecnico rossoblù Eddy Reja) verso la salvezza.

La retrocessione del Cagliari in serie B ha anche altre ragioni tecniche. Le prime riguardano il lento ma ormai evidente calo di rendimento di due “senatori” che hanno dato tanto al Cagliari, Daniele Conti (36 anni, da 16 stagioni a Cagliari) e Andrea Cossu (35 anni, nove stagioni a Cagliari, le ultime otto consecutive), e negli ultimi mesi sono stati impiegati poco. I loro sostituti, purtroppo, in alcuni casi per ragioni anagrafiche e quindi di esperienza, in altre per limiti tecnici, non si sono rivelati all’altezza, almeno nell’immediato, e il rendimento della squadra e i risultati ne hanno risentito.

Altre ragioni riguardano le scelte dei tecnici, tre, per quattro gestioni. Tommaso Giulini, al suo arrivo a Cagliari, ha accarezzato il sogno di ricreare il sogno “Zemanlandia”, con l’ex tecnico della Roma che tre anni fa si rese protagonista di una stagione straordinaria alla guida del Pescara, trascinato in serie A contro ogni pronostico con un calcio spettacolare e redditizio, e lanciò nel calcio italiano ed internazionale tre grandi talenti in erba: Marco Verratti (oggi al Paris Saint Germain, laureatosi ieri campione di Francia al fianco di Zlatan Ibrahimovic ed Edinson Cavani, inseguito dai più grandi club al mondo, Bayern Monaco e Real Madrid in testa), Ciro Immobile (oggi al Borussia Dortmund) e Lorenzo Insigne (oggi al Napoli), tutti e tre nel giro della Nazionale. Il sogno è durato alcune settimane, con alcune gemme (4 a 1 sull’Inter di Walter Mazzarri a San Siro, 4 a 0 all’Empoli di Maurizio Sarri in Toscana e 3 a 3 a Napoli con la squadra di Rafael Benitez) e tante, troppe delusioni. La classifica precaria, determinata probabilmente dalle scelte e dal sistema di gioco del tecnico boemo ma anche e, soprattutto, dalla modestia tecnica dell’organico, e la paura della retrocessione, hanno spinto la società a tentare il cambio, chiamando un ex tanto amato dalla piazza qual è Gianfranco Zola, ma già dalla prima uscita a Palermo (umiliante 0 a 5) si capì che il miracolo sarebbe stato difficilmente realizzabile e, sulla spinta della piazza che non aveva ancora dimenticato il “sogno Zeman”, Tommaso Giulini ha cambiato nuovamente, richiamando il boemo. Ma ben presto anche Zdenek Zeman s’è arreso, lasciando questa volta lui l’incarico ed il terzo tecnico stagionale, Gianluca Festa, quando ormai era tutto compromesso, ha accettato di guidare il “suo” Cagliari nelle ultime giornate, con il proposito di chiudere dignitosamente questa stagione “disgraziata”. Il Cagliari, grazie al lavoro serio e competente del 46enne tecnico di Monserrato, effettivamente, lascia la serie A con due giornate di anticipo ma a testa alta ed ora la società è chiamata a ricostruire tutto per tornare presto in serie A con un nuovo progetto.

Difficilmente il nuovo Cagliari ripartirà da Gianluca Festa che, comunque, con questa breve esperienza probabilmente ha posto le basi per una sua carriera da tecnico e forse un giorno ritroverà la panchina del “suo” Cagliari. Oggi, per ripartire, il Cagliari ha bisogno di una guida esperta, un tecnico che conosce la serie B come le sue tasche e, al tempo stesso, sa lavorare con i giovani. I tecnici che rispondono a queste caratteristiche sulla piazza non sono tanti ed uno di questi, forse il nuovo “sogno numero 1” di Tommaso Giulini, si chiama Giampiero Ventura, 67 anni, una carriera quasi quarantennale alle spalle, oggi al Torino, già a Cagliari dal 1997 al 1999 e dal 2002 al 2004. Dopo quattro promozioni (la prima alla guida del Lecce, con il 3° posto al termine della stagione 1996/97, seguita ad una promozione dalla serie C1; due alla guida del Cagliari, la prima raggiunta con il terzo posto al termine della stagione 1997/98, seguita da un 12° posto in serie A e la seconda con il secondo posto al termine della stagione 2003/2004, dopo l’8° posto della stagione precedente; la quarta alla guida del Torino con il 2° posto al termine della stagione 2011/2012), il tecnico genovese potrebbe essere tentato di concludere la carriera con una nuova promozione, la terza, in una città che lo ha tanto amato e che lui ha amato quasi quanto la sua Genova.

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Archiviata l’amarezza per la mancata vittoria contro l’Empoli di una settimana fa, sfumata al 93′ per una distrazione difensiva dopo una splendida prestazione, il Cagliari torna in campo questa sera, alle 20.45, nell’anticipo del Giuseppe Meazza di Milano contro il Milan di Pippo Inzaghi.

Zdenek Zeman recupera Daniele Conti, Andrea Cossu, Albin Ekdal e Godfred Donsah, e prepara una squadra votata all’offensiva, com’è nelle caratteristiche del suo modulo 4-3-3. Alla vigilia, il tecnico boemo ha ricordato che il Milan, nonostante attraversi una fase molto difficile, resta sempre il Milan, ma c’è da scommettere che lo affronterà senza timori, per cercare di vincere. Una vittoria, infatti, rilancerebbe le ambizioni di salvezza della squadra, soprattutto se domani l’Atalanta, come vogliono tutti i pronostici, dovesse perdere a Napoli.

Ricordiamo che quest’anno a Milano il Cagliari targato Zeman ha regalato la più bella impresa stagionale, surclassando l’Inter allenata da Walter Mazzarri con il largo punteggio di 4 a 1, frutto di una prestazione maiuscola, con tripletta di Albin Ekdal.

Questi i 23 convocati per la partita si questa sera.

Portieri: Brkic, Colombi e Cragno

Difensori: Avelar, Ceppitelli, Diakité, Gonzalez, Murru, Pisano, Rossettini

Centrocampisti: Conti, Crisetig, Dessena, Donsah, Ekdal, Husbauer, Mpoku

Attaccanti: Cop, Cossu, Joao Pedro, Farias, Longo, Sau.

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