Lo sport è passione con un’imprescindibile declinazione verso il rispetto delle regole. Questo il denominatore scelto dall’Ussi Sardegna che ha puntato per l’edizione 2023 su Carbonia. Dove, martedì 21 novembre, a partire dalle 15.30, al Teatro Centrale, verranno consegnati i Premi Ussi agli atleti e alle squadre sarde che si sono messe in evidenza nell’ultimo anno. Riconoscimenti verranno consegnati anche a ospiti del giornalismo sportivo.
Fiore all’occhiello dell’evento il premio Davide Astori, che Renato e Bruno Astori consegneranno all’allenatore del Cagliari Claudio Ranieri. Istituito sei mesi dopo la scomparsa dell’ex giocatore di Cagliari, Roma e Fiorentina, il riconoscimento viene attribuito a un personaggio del mondo del calcio, che possa sposare gli stessi valori portati avanti nella sua carriera da Davide.
Da Filippo Tortu a Dalia Kaddari, da Lorenzo Patta a Stefano Oppo passando per i rappresentanti del Cagliari Calcio, la Dinamo Sassari con lo storico capitano Jack Devecchi, Gigi Datome, il campione europeo junior iqfoil Federico Pilloni, il pesista Sergio Massidda, suor Silvia Carboni, gli arbitri Antonio Giua e Giuseppe Collu, il campione del mondo di paratrap Oreste Lai, la mezzofondista Claudia Pinna, il giudice sportivo della Serie B Ines Pisano, il ct della nazionale italiana di pallatamburello Giovanni Dessì, la presidentessa della Fondazione Giulini, Ilaria Nardi, la campionessa italiana universitaria di taekwondo Sarah Longoni, Sarroch e Cus Cagliari volley, Catalana Alghero baseball, Raimond Sassari pallamano, Quattro Mori femminile di tennistavolo, Maracalagonis di badminton. I premi del comune di Carbonia sono destinati a Davide Palazzari, Alessio Mannai e Luciano Scandariato. Premi anche per Marco Lecis del parahockey, per il pilota Giuseppe Pirisinu, per la nuotatrice Francesca Zucca e il ciclista Emiliano Murtas. Tra i giornalisti, previsto un premio per Veronica Baldaccini e Giorgio Porrà. Un riconoscimento anche al collega Ignazio Caddeo che ha vinto la sua battaglia contro un serio problema di salute. Il Premio Joseph Vargiu, dedicato al pugilato, è destinato alla Sulcis Boxe Team. Partecipano i presidenti della Federazione nazionale della stampa Vittorio Di Trapani, dell’Ordine dei giornalisti Sardegna Francesco Birocchi, del Coni Sardegna Bruno Perra.
L’evento, organizzato con la collaborazione del Comune di Carbonia e dell’Associazione Sturmtruppen, prevede il patrocinio di Regione Sardegna, Ussi, Ordine dei Giornalisti Sardegna, Federazione nazionale della stampa, Assostampa Sardegna, Coni Sardegna, Università di Cagliari e avrà la copertura delle principali emittenti tv e della stampa nazionale e locale. Sono previsti i premi Ussi Sardegna dedicati a Davide Astori, Mario Mossa Pirisino, Joseph Vargiu, Gianfranco Fara, nonché quelli sponsorizzati da Fondazione di Sardegna, Aci Sassari, Banco di Sardegna.
Grazie a Comune di Carbonia, Assessorato regionale Sport, cultura, spettacolo, Coni Sardegna, Figc Sardegna, Fondazione di Sardegna, Banco di Sardegna, Aci Sassari, Sturmtruppen, Cantina di Santadi, Medianet Carbonia, Lù’ Hotel Carbonia, Cattleya fiori e piante Cortoghiana, Elektra Service Carbonia, Venus Dea, L’arcobaleno, Fabio Murru fotografie, Cambio immagine Cagliari, Ceramiche Nioi Assemini, Agis Cad.
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Quattro sconfitte consecutive in campionato, cinque con la Coppa Italia. Il Cagliari vive il momento più difficile di una stagione iniziata lo scorso 24 agosto con la sconfitta interna subita con il Brescia (calcio di rigore di Alfredo Donnarumma) dell’ex presidente rossoblu Massimo Cellino e, proprio al Rigamonti di Brescia, questo pomeriggio, cerca di ripartire. La classifica del Cagliari, maturata al termine del girone d’andata, va considerata indubbiamente molto positiva, 29 punti e sesto posto in classifica che, se confermato a fine stagione, varrebbe la qualificazione alla prossima Europa League, ma la discontinuità attraverso la quale è maturata, costituisce un elemento da modificare: 2 sconfitte iniziali, una striscia positiva di 13 partite consecutive che hanno portato in carniere 29 punti, 4 sconfitte finali.
Il Brescia oggi costituisce un avversario assai ostico, deciso a risollevarsi dall’attuale penultimo posto in classifica. Massimo Cellino ha prima esonerato poi richiamato Eugenio Corini e certamente non avrebbe mai voluto trovarsi nella condizione di dover fare risultato ad ogni costo contro il “suo” Cagliari. Per centrare una seconda vittoria contro la squadra di Rolando Maran, Eugenio Corini può disporre di Mario Balotelli, “croce e delizia” della squadra e, da un decennio, dell’intero calcio italiano, ma non di Dimitri Bisoli (figlio dell’ex Pierpaolo) e dell’ex Daniele Dessena (messo fuorigioco per l’intera stagione da un grave infortunio). Rolando Maran ha recuperato Alessio Cragno ma non ancora Leonardo Pavoletti, E’ indisponibile anche Luca Ceppitelli.
Fischio d’inizio alle 15.00, dirige il sardo Antonio Giua (sezione di Olbia).
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Il Cagliari è una delle società più attive sul mercato di gennaio, sia in entrata sia in uscita. La prima operazione portata a termine è stata quella relativa al tesseramento del trequartista 32enne del Chievo Valter Birsa (ex Milan), arrivato a titolo definitivo. Ha firmato un contratto fino al 30 giugno 2021. Nello scacchiere rossoblu è destinato ad occupare il posto lasciato vacante dall’ex compagno di squadra Lucas Castro, vittima di un grave infortunio dopo un ottimo avvio di stagione, che dovrebbe tornare disponibile in avvio del prossimo campionato.
Oggi la società ha ufficializzato la cessione a titolo definitivo del centrocampista Daniele Dessena al Brescia, dove è stato fortemente voluto dal presidente Massimo Cellino. Daniele Dessena, 31 anni, lascia Cagliari dopo 9 stagioni, una lunga esperienza iniziata nella stagione e proseguita fino ad oggi con una breve interruzione, per complessive 206 presenze e 12 goal.
Sempre oggi è stata definita la seconda operazione in entrata, che verrà ufficializzata nei prossimi giorni, per il difensore Federico Peluso, 34 anni, in arrivo dal Sassuolo ma con un passato prestigioso che lo ha visto vestire anche la maglia della Juventus.
Il Cagliari è sulla bocca di tutti, in tutta Europa, per l’interesse dei più grandi Club continentali su Nicolò Barella. Tutti vogliono il 21enne talento rossoblu, il Cagliari lo valuta dai 50 milioni in sù ma l’asta che si è creata potrebbe far lievitare ulteriormente questa cifra, per la felicità della società rossoblu e dello stesso calciatore che, evidentemente, più crescerà il costo del cartellino, più il suo procuratore potrà spuntare per il contratto pluriennale che il suo assistito andrà a firmare…
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Un brutto Cagliari, sceso in campo in formazione largamente rimaneggiata, è uscito sconfitto nettamente dall’Olimpico di Roma, al termine della sfida con la Lazio di Simone Inzaghi. Il risultato finale è stato reso meno netto dal calcio di rigore realizzato da Joao Pedro in pieno recupero (alla quarta marcatura personale), ma il risultato non è stato mai in discussione, perché la squadra capitolina l’ha subito incanalata dalla sua parte, con due goal nei primi 23′ minuti, autori Sergej Milinković-Savić e Francesco Acerbi, pronti a ribadire in rete due respinte di Alessio Cragno. E il risultato a metà del primo tempo sarebbe potuto essere ancora più rotondo, perché al 21′, poco prima del secondo goal, Ciro Immobile ha colpito la parte interna della traversa con una gran botta.
I primi cenni di reazione del Cagliari sono arrivati negli ultimi minuti della prima frazione di gioco, con Alberto Cerri e Paolo Faragò.
Nella ripresa la Lazio è andata vicina al terzo goal in un paio di occasioni, prima di centrare il bersaglio al 21′ con Senad Lulić che, ben servito da Immobile, non ha lasciato scampo ad Alessio Cragno.
A quel punto, a risultato ormai acquisito, il Cagliari ha avuto una reazione, è andato vicino al goal con Daniele Dessena e lo ha realizzato con il calcio di rigore procurato e realizzato da Joao Pedro.
La squadra di Rolando Maran deve dimenticare in fretta il brutto pomeriggio di ieri, perché il calendario non dà tregua. Mercoledì, alla Sardegna Arena, arriva il Genoa del capocannoniere del campionato Krzysztof Piątek, andato in goal anche ieri nella partita vinta dalla squadra ligure contro la forte Atalanta.
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E’ un pari positivo quello ottenuto ieri sera dal Cagliari, nel posticipo della 13ª giornata, contro il Torino. Una partita senza grandi squilli, che ha visto il Torino più vicino al goal, negatogli da alcuni grandi interventi di Alessio Cragno nel secondo tempo. Il tecnico rossoblu, Rolando Maran, comunque, è soddisfatto del risultato e, soprattutto, della prestazione della sua squadra che, una volta resasi conto delle difficoltà, l’ha gestita per conseguire quel pari che muove la classifica e porta la squadra a quota 15 punti, 4 punti avanti alla quota salvezza.
«E’ stata una partita strana, falsata dalle condizioni atmosferiche – ha detto a fine partita Rolando Maran -. Il Torino non ci ha fatto ragionare, ha attaccato i nostri punti di riferimento concedendoci poco palleggio. Non siamo riusciti a fare circolare la palla con velocità, altre volte abbiamo fatto meglio: però la squadra ha tenuto bene il campo, con caparbietà, senza sbagliare nulla, contro un avversario costruito per andare in Europa League. Penso che sia stata una prova di maturità, la crescita passa anche attraverso questi momenti·»
«Avevamo giocatori fuori da tempo, siamo stati squadra sino all’ultimo – ha aggiunto il tecnico rossoblu -. Mi è piaciuta la capacità di soffrire, abbiamo disputato una partita di sacrificio ma senza rinunciare a cercare di vincere. Vero che il Torino nella seconda parte di gara ha intensificato la pressione specie dopo l’ingresso di Zaza, però la partita è rimasta sempre in equilibrio ed anche noi ci siamo resi pericolosi col tiro di Daniele Dessena in pieno recupero. Non ci dobbiamo mai accontentare, poi alcune partite possono risultare più complicate di altre.»
Soddisfatto anche il presidente Tommaso Giulini.
«La squadra ha fatto una buona gara – ha detto il presidente rossoblu -. Abbiamo affrontato una compagine costruita per andare in Europa League come il Torino con una formazione rimaneggiata; i ragazzi erano scioccati per l’infortunio occorso a Castro ed anche le condizioni atmosferiche hanno condizionato l’andamento di una partita molto bloccata sul piano tattico. Ci siamo guadagnati il nostro punto con grande volontà.»
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A testa alta! Il Cagliari è uscito sconfitto dal Giuseppe Meazza di Milano con il punteggio di 2 a 0 e anche se la vittoria dell’Inter è legittima, il punteggio è troppo severo per quello che è stato l’andamento della partita, sbloccata da un bel colpo di testa di Lautaro Martinez, poi a lungo equilibrata, fino al raddoppio, giunto allo scadere, su una prodezza balistica di Matteo Politano. Per l’Inter si tratta della quarta vittoria consecutiva, tra campionato e Champions League. Per il Cagliari è la terza sconfitta in sette giornate.
Il Cagliari ha giocato senza timori reverenziali, a viso aperto, con un atteggiamento propositivo. Ciò che è mancato è stata la concretezza in attacco, dove pure Leonardo Pavoletti e Marco Sau si sono battuti generosamente per cercare di creare problemi alla difesa neroazzurra. Ancora in evidenza Nicolò Barella che ogni giorno di più si sta imponendo come uno dei migliori talenti del calcio italiano, meritevole della maglia azzurra.
La fase migliore del Cagliari è stata quella di metà ripresa, quando sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto dal nuovo entrato Joao Pedro, Daniele Dessena ha deviato alle spalle di Samir Handanovič il pallone dell’1 a 1 ma l’arbitro dopo averlo convalidato, ha consultato la VAR e lo ha giustamente annullato, perché Daniele Dessena aveva spinto il pallone in rete con un braccio ed è stato anche ammonito.
«La prestazione c’è stata – ha commentato a fine partita Rolando Maran -. Non è facile venire qui ed impensierire una squadra come l’Inter; invece siamo stati solidi, sviluppando buone trame con geometria e costringendo i nerazzurri a rincorrerci. Non abbiamo perso equilibrio, contrariamente a quanto era accaduto altre volte, la partita è rimasta in bilico sino alla fine. Forse dovevamo avere più convinzione nella finalizzazione, ma c’è da tenere presente che avevamo davanti l’Inter. Siamo venuti a giocarcela con personalità, abbiamo rischiato qualcosa soltanto nel finale dopo aver cercato di forzare la situazione.»
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Chi aspettava nuove conferme sul fatto che il Cagliari delle ultime settimane sia una squadra diversa rispetto a quella del primo scorcio di stagione che alla Sardegna Arena ha offerto alcune prestazioni molto negative, perdendo con tre dirette concorrenti per la salvezza (Sassuolo, Chievo e Genoa), è stato accontentato. Questa sera l’inizio di gara con la Sampdoria è stato schockante: 0 a 2 al 19′, con doppietta di Fabio Quagliarella. C’erano tutti gli elementi per temere un crollo, anche perché al 25′ Lucas Torreira è andato vicino al terzo goal. Ma il Cagliari questa volta ha reagito alla grande, con orgoglio e qualità di gioco, e riportandosi in parità in avvio di ripresa, aiutato da una situazione fortunata in occasione del goal di Diego Farias dell’1 a 2, ma legittimando il pari con il successivo bellissimo goal di testa di Leonardo Pavoletti.
Diego Lopez, come sette giorni fa a Bologna, è stato costretto ad una sostituzione nella formazione annunciata: al Dall’Ara era stato Marco Andreolli a dover dare forfait, stavolta è Rafael a non farcela, rimiazzato da Cragno, nemmeno lui in perfetta condizione. Daniele Dessena ha rilevato lo squalificato Nicolò Barella, Marco Andreolli ha ripreso il suo posto tra i titolari. Dopo solo due minuti Luca Ceppitelli ha accusato un problema alla schiena ed è stato sostituito da Fabio Pisacane.
Dopo un avvio favorevole al Cagliari, all’11’ la Sampdoria s’è portata in vantaggio con Fabio Quagliarella con un tocco di punta su assist di Gastón Ramirez.
Il Cagliari ha abbozzato una reazione ma dopo soli 8 minuti ha subito il secondo goal, autore ancora Fabio Quagliarella, con un tiro preciso su assist di tacco di Dennis Praet.
L’uno-due doriano ha dato un duro colpo al Cagliari che ha tentato di reagire ma al 33′ ha perso per un guaio muscolare Paolo Faragò, sostituito da Gregory van der Wiel ed al 40′ anche Daniele Dessena, sostituito da Diego Farias. Prima del riposo, dunque, Diego Lopez ha esaurito i tre cambi a sua disposizione.
I rossoblù sono tornati in capo per la ripresa decisi a tentare il tutto per tutto per recuperare il risultato e la fortuna al 56′ ha restituito loro almeno parzialmente ciò che aveva tolto, quando un rinvio di piede di Emiliano Viviano ha colpito fortuitamente la schiena di Diego Farias ed il pallone è terminato in modo beffardo in rete. Un gol che ha avuto il potere di sbloccare definitivamente la testa e le gambe dei rossoblù che hanno sfiorato subito dopo il pareggio: cross di Gregory van der Wiel, Leonardo Pavoletti ha girato di testa nell’angolo basso, Emiliano Viviano si è riscattato ed ha mandato in angolo con un grande intervento.
Il gol però, a quel punto, era nell’aria ed è arrivato puntuale, al 60′: cross dalla destra di Artur Ionita, Matías Silvestre è stato scavalcato e Leonardo Pavoletti ha colpito centrale, molto forte, e stavolta Emiliano Viviano nulla ha potuto. Di lì a poco Diego Farias ha sfiorato il 3° gol con una rasoiata che è terminata sul fondo, dopo aver lambito il palo.
La Sampdoria ha reagito, Marco Giampaolo ha inserito Gianluca Caprari per lo stremato Gastón Ramirez, le energie del Cagliari hanno iniziato a venire meno. Nel finale è entrato in scena Alessio Cragno, bravissimo a respingere su due tiri da lontano del nuovo entrato. La Sampdoria ha attaccato fino alla fine ma la difesa del Cagliari ha retto l’urto, portando il 2 a 2 fino alla fine.
Per il Cagliari un altro punto prezioso, un tassello importantissimo nella costruzione del mosaico chiamato salvezza.
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Dal più bel Cagliari dell’anno, battuto immeritatamente dall’Inter sabato sera in campionato, al più brutto, eliminato dal Pordenone (formazione di Lega Pro) questo pomeriggio alla Sardegna Arena. Il tutto, in meno di 72 ore.
Il Cagliari ha preso sottogamba l’impegno dei sedicesimi di finale di Coppa Italia con il Pordenone, Diego Lopez ha cambiato nove degli undici schierati inizialmente con l’Inter, ed il risultato che ne è scaturito è stata una partita scialba, alla fine vinta meritatamente dagli ospiti, come ha riconosciuto lo stesso tecnico rossoblu.
Il Pordenone ha sbloccato il risultato già al 7′, con un tiro da fermo del calciatore spagnolo Miguel Maza che ha sorpreso fuori posizione e in ritardo il portiere Luca Crosta. Il Cagliari ha subito il colpo ma ha trovato le forze per reagire ed al 18′ ha riportato il risultato in parità. L’azione che porta al goal è splendida, Diego Farias ha servito un perfetto assist per il capitano Daniele Dessena che si è inserito con tempismo perfetto ed ha scavalcato con un tocco preciso il portiere friulano Simone Perilli.
Nella seconda parte del primo tempo il Cagliari ha cercato di costruire i presupposti per portarsi in vantaggio ma le conclusioni a rete sono state poche ed imprecise.
Nel secondo tempo Diego Lopez ha inserito Niccolò Giannetti al posto di Joao Pedro ma il gioco ha continuato a latitare ed al 17′ il Pordenone s’è riportato in vantaggio, sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto dal sassarese Salvatore Burrai, deviato alle spalle di Luca Crosta da un preciso colpo di testa di Alessandro Bassoli.
Gli attacchi del Cagliari non sortiscono effetto, è il Cagliari a rischiare di subire il terzo goal. Alla mezz’ora il nuovo entrato Alessandro Deiola ha segnato ma l’arbitro ha giustamente il goal per fuorigioco. Nel finale il Cagliari s’è riversato a testa bassa nell’area del Pordenone, ma il risultato non è più cambiato ed il Pordenone ha strappato il pass per gli ottavi di finale (la sua corsa è iniziata ai 128esimi contro il Matelica, superato 2 a 0; è proseguito nei 64esimi sul campo del Venezia di Pippo Inzaghi, battuto 2 a 1; e nei 32esimi con il Lecce, eliminato con il punteggio di 3 a 2), che lo vedranno protagonista, per la prima volta nella sua storia, al Giuseppe Meazza di Milano, contro l’Inter, vicecapolista del campionato di serie A.
Il Cagliari esce mestamente dalla Coppa Italia, tra i fischi della Sardegna Arena, ed ora deve cercare di ritrovare subito la concentrazione per affrontare la trasferta di domenica a Bologna.
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Una serata semplice e allo stesso tempo di gran gala. Era d’obbligo l’abito rossoblù ma andavano bene anche il bianco, il rosso e l’oro: i colori delle tre maglie e della divisa per il portiere che i giocatori del Cagliari indosseranno nel corso della stagione 2017-18, presentate nella suggestiva cornice del Caffè degli Spiriti, nel cuore di Castello.
A fare da testimonial una folta rappresentanza della squadra, con in testa il tecnico Massimo Rastelli ed il vice Nicola Legrottaglie; ad accendere l’entusiasmo i tantissimi tifosi che sono accorsi per gustarsi in anteprima lo spettacolo della maglie, incuranti del forte vento di maestrale.
Proprio Massimo Rastelli e Nicola Legrottaglie sono stati i primi a parlare sul palco, sollecitati dai presentatori della serata, i giornalisti Fabiano Gaggini de “L’Unione Sarda” e Virginia Saba di “Mediaset”.
«Sono così belle queste maglie che viene voglia di indossarle e scendere in campo – ha detto sorridendo il tecnico -. Purtroppo, il tempo da calciatori è passato, ora il nostro ruolo è fare capire a questi ragazzi l’importanza della maglia che indossano, una casacca di grande tradizione che va sempre onorata. Ai tifosi chiedo di trasformare il nostro nuovo stadio, la Sardegna Arena, in una bolgia: grazie a loro in casa abbiamo sempre ottenuto grandi risultati.»
Nicola Legrottaglie, da ex difensore, ha risposto alla domanda sul rendimento della retroguardia: «Per me non ci sono difensori più forti di quelli che abbiamo. Lavoreremo con loro e siamo convinti che il lavoro paghi. Sono sicuro che i tifosi ci staranno vicini, soprattutto nei momenti di difficoltà».
Prima di salutare, i due tecnici hanno effettuato un bel selfie con la muraglia umana dei tifosi come sfondo.
Quindi è stata la volta dei calciatori, vestiti con le nuove maglie: Rafael indossava la divisa da portiere color oro, Daniele Dessena e Luca Cigarini la rossoblù, Marco Sau e Marco Andreolli la bianca, Andrea Cossu e Miangue la rossa.
Parola a Rafael: «Le maglie sono bellissime. Da portiere ho indossato anche quella rossoblù, un grande onore per me».
Daniele Dessena, all’ottavo anno di Cagliari, ha ricordato il suo arrivo sull’Isola da giocatore rossoblù: «Ero partito dal porto di Genova in nave, avevo l’auto. Temevo di lasciare casa, ero un po’ mammone, ma grazie alla gente di Cagliari in questi anni sono diventato uomo». Daniele Dessena ha scherzato con Luca Cigarini sulla rivalità tra parmigiani e reggiani, ma il neo acquisto rossoblù ha puntualizzato: «Siamo cresciuti insieme e siamo grandi amici». Poi Luca ha promesso con un sorriso un’esultanza con qualche passo di ballo sardo al primo gol: «Il difficile non è tanto ballare quanto fare il gol».
Marco Sau è pronto per tornare a casa sua, ad Aritzo, per la seconda parte del ritiro: «Ormai è il terzo anno che andiamo, ci troviamo bene».
Marco Andreolli ha salutato i suoi nuovi tifosi: «Siete tanti, è bello essere qui». Una battuta su Marco Sau: «Lo invidio, i piccoletti entrano in forma prima».
Andrea Cossu ha sottolineato il fascino della terza maglia, quella rossa: «Fa venire in mente quella della memorabile vittoria del 2009 sul campo della Juventus. Sono felice di essere qui, aspettavo da tanto questo momento»; Miangue, dopo essersi cimentato con una frase in lingua sarda (promosso) ha affermato di sapere bene che questa sarà per lui una stagione importante. «Devo migliorare in tante cose, soprattutto nella parte tattica».
I giocatori hanno concluso i loro interventi lanciando verso il pubblico dei beer cooler omaggiati da Ichnusa e brandizzati Cagliari Calcio.
Ha portato il suo saluto l’assessore degli Affari generali, personale e riforma della Regione Sardegna, Filippo Spanu: «Il Cagliari è la Sardegna e la Sardegna è il Cagliari. Avrete notato che sulle maglie è rappresentato il cavallino di Tavolara, simbolo dell’artigianato sardo che la squadra porta ovunque. Lo stadio avrà il nome della nostra Isola: nel Cagliari ci riconosciamo tutti. La Società ci sta dando anche una grossa mano a combattere il razzismo: stiamo cercando di dare un’occasione sportiva a tanti migranti ed il Cagliari ci sta aiutando molto».
La serata è proseguita con la premiazione di William Sogus, il vincitore della selezione creativa del Logo Sardegna Arena. William è stato premiato con due abbonamenti per la stagione 2017-18 che gli sono stati consegnati dalla responsabile marketing Federica Vargiu; inoltre al vincitore sono andati altri due abbonamenti omaggio della Società per permettergli di recarsi allo stadio con i suoi bambini, tifosissimi rossoblù.
Successivamente, è intervenuto Gabriele Tacconi, sports marketing manager Macron: «Le nuove maglie sono molto simili a quelle dell’anno scorso. Uniche differenze? Sono un po’ più leggere per venire incontro alle esigenze dei calciatori e i pantaloncini sono leggermente più corti».
Chiusura affidata al direttore generale del club rossoblù Mario Passetti che, dopo aver portato i saluti del presidente Tommaso Giulini e ringraziato i tifosi per avere dato ancora una volta dimostrazione di grande affetto verso i colori rossoblù, ha annunciato un’importante iniziativa sociale: «Le maglie mostrate nella presentazione di oggi saranno messe a disposizione per un’asta benefica e dopo ogni partita casalinga la maglia del giocatore votato come migliore in campo sarà messa all’asta. Il ricavato sarà devoluto a fine anno per un progetto sociale per il territorio sardo che comunicheremo più avanti».