22 November, 2024
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In Sardegna sono 70mila le persone con una diagnosi di tumore seguite dalle Oncologie, 9.000 i nuovi casi registrati nel corso del 2017. Secondo i dati Istat 2014, ci sono 4.847 decessi per tumore.
Sono alcuni dati forniti oggi nel corso della presentazione della delibera – approvata martedì dalla Giunta – che getta le basi per la riorganizzazione della rete oncologica regionale.
All’illustrazione di questa mattina, con l’assessore della Sanità, Luigi Arru, erano presenti anche gli oncologi Daniele Farci e Mario Scartozzi, componenti del Coordinamento della Rete oncologica, istituito con decreto alla fine dello scorso anno. Entrambi hanno sottolineato come le reti, in altre realtà nazionali, abbiano favorito la gestione del paziente oncologico e il raggiungimento di risultati positivi sul fronte della prevenzione e della cura dei tumori. Al Coordinamento è affidato il compito di individuare percorsi che favoriscano la collaborazione e la sinergia tra i professionisti, la diffusione di conoscenze e la condivisione collegiale di protocolli di cura.
«La riforma ospedaliera approvata a ottobre – ha ricordato l’assessore Arru – definisce di interesse strategico la rete dell’oncologia, che si configura come una disciplina che abbraccia sia le aree territoriali, sia quelle specialistiche ospedaliere che di ricerca. Come certificato anche dall’ultimo Programma nazionale Esiti, c’è troppa frammentazione nella risposta al paziente oncologico e una distribuzione dei servizi non omogenea. Non c’è stato finora il coraggio di fare atti di programmazione che favoriscano il lavoro in rete degli operatori, che consentano il confronto e lo scambio delle migliori prassi e anche, laddove necessario, la condivisione di equipe multidisciplinari circolanti. L’obiettivo è assicurare al paziente una presa in carico totale e sul territorio: secondo la complessità del caso e il tipo di tumore, verrà indirizzato ad uno dei centri di riferimento regionale, i trattamenti successivi dovranno essere seguiti a livello territoriale e, laddove possibile, secondo il principio della prossimità.»
I professionisti che fanno parte del Coordinamento dovranno indentificare i centri di riferimento per le principali patologie oncologiche, sulla base dei volumi minimi di attività; definire i percorsi di cura multidisciplinare e multi-professionale nell’ambito della continuità di cura tra ospedale e territorio; sviluppare sistemi di verifica per il monitoraggio dell’appropriatezza dei percorsi di cura e del trattamento oncologico.

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Le principali novità medico-scientifiche nella terapia del tumore dell’ovaio e della mammella, le relazioni di eccellenze specialistiche, i racconti di alcune pazienti nel personale cammino nella malattia. Ancora, dalle tematiche della biologia del tumore alle terapie personalizzate nel rispetto della centralità della paziente e per la salvaguardia del suo benessere fisico, psicologico e spirituale.

Attorno a questi e altri temi si articola la giornata di studi dal titolo “Novità nella terapia del tumore dell’ovaio e della mammella Una strada insieme” in programma a Cagliari sabato 25 novembre, dalle ore 9,00, presso l’Aula Magna del Pontificio Seminario Regionale Sardo, in via Monsignor Parraguez 19.

L’importante appuntamento organizzato dal dott. Antonio Macciò, responsabile del reparto di Ginecologia Oncologica dell’Ospedale A. Businco di Cagliari in collaborazione con l’Associazione Sarda per la Ricerca in Oncologia Ginecologica – ONLUS e la Fondazione Taccia – Ricerca sul Cancro, si snoderà in due distinti momenti: prettamente di carattere scientifico le tre sessioni della mattina dalle ore 9,30 alle ore 13.00, invece il pomeriggio le tematiche saranno affrontate secondo un approccio olistico e psicosociale.

I lavori si aprono alle ore 9,30 con il programma scientifico che prevede l’alternanza tra medici, esperti autorevoli e rappresentanti di associazioni, tra queste ultime spiccheranno gli interventi di Albachiara Bergamini, consigliere in carica della Fondazione Taccia – Ricerca sul cancro e referente per la Sardegna per il progetto “Mai Più Sole”, Anna Maria Massetti dell’associazione “Sinergia Femminile” e Rita Nonnis dell’Associazione “aBRCAdaBRA”.

La voce del mondo clinico e degli esperti sarà rappresentata dalla dottoressa Clelia Madeddu con una relazione su “Il microambiente tumorale ed il suo ruolo nell’etiopatogenesi del carcinoma della mammella e dell’ovaio”, la dottoressa Margherita Piras parlerà di “Cancro e trombosi: un comune fattore di crescita”, il dott. Daniele Farci con “La neoangiogenesi quale fattore di prognosi e terapia”, la dottoressa Daniela Guerzoni con “Il platino ed i suoi derivati: sinergismo d’azione con il bevacizumab”, la dottoressa Luciana Tanca illustrerà “Il problema insoluto della farmaco-resistenza nel carcinoma dell’ovaio: la trabectedina e le sue azioni immunomodulanti; quale ruolo della neoangiogenesi?” e la dottoressa Chiara Porcu con “La miglior terapia nel carcinoma della mammella tra efficacia e miglior qualità della vita: la doxorubicina liposomiale e l’associazione taxolo e bevacizumab”.

Al pomeriggio,a partire dalle 14.30, le varie tematiche affrontate secondo aspetti olistici e psicosociali faranno il punto sui rapporti con la fede, il perdono, la psiconcologia e le esperienze di vita personali. Tra i principali in terventi quelli di don Antonio Mura “Fede e dolore: la salute dell’anima”, del professor Mauro Carta su “Psiche e cancro”, il dottor Antonio Macciò con un’accurata analisi de “La vita dopo la morte: traguardo o sconfitta?”, il dott. Daniel Lumera con “La Cura del Perdono: la relazione con sé stessi, con la malattia e con la vita”, la dottoressa Nadia Brusasca con l’intervento “Dal corpo alla corporeità: io senza di me non posso esistere”.

A seguire prenderanno la parola le pazienti Daniela Cadeddu e Rita Meleddu che racconteranno la loro personale esperienza di vita legata alla malattia, delle esigenze e necessità che si incontrano nel percorso di cura. Inoltre interverranno le varie associazioni con Monica Melis e Ivana Congiu, Referenti regionali di aBRCAdaBRA; il dott. Donato Ortu, presidente UnitixlaVita; Ezia Caredda, presidente Karalis Pink Team Daniela Secchi, Adele Lai consigliere dell’associazione Idea Onlus e Denise Murgia, presidente di Libera.

L’evento è stato accreditato con n. 4 crediti formativi ECM per la categoria professionale di medico chirurgo (Ematologia, Medicina Interna, Oncologia, Radioterapia, Chirurgia Generale, Ginecologia e Ostetricia, Anatomia Patologica, Anestesia e Rianimazione, Medicina Nucleare, Radiodiagnostica, Medicina Generale, Continuità Assistenziale, Cure Palliative, Medicina di Comunità), psicologo, infermiere, biologo, tecnico sanitario di laboratorio biomedico. Saranno accolte con priorità le richieste degli operatori sanitari che svolgono la loro attività in reparti/strutture che si occupano delle tematiche scientifiche dell’evento. L’iscrizione è gratuita, ma obbligatoria.

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Domani, giovedì 21, alle 17.00, al Caesars Hotel – via Darwin, Cagliari – si apre il corso sul tema “Percorso multi disciplinare integrato del paziente con carcinoma del colon retto”. Ai lavori – che proseguono fino a sabato 23 settembre – sono attesi i principali esperti isolani e nazionali. L’evento è curato da Michele Boero (responsabile scientifico) con Giuseppe Binaghi (presidente onorario), Raffaele Sulis e Antonio Maccioni (presidenti).

Dai medici di medicina generale a chirurghi, gastroenterologi-endoscopisti, oncologi, internisti, fisiatri, anestesisti, radioterapisti ma anche quanti si occupano di diagnostica per immagini, stadiazione e terapia quali anatomo-patologi, radiologi, medici nucleari e terapisti del dolore costituiscono la filiera che si occupa della patologia. Il comitato scientifico del corso è composto da Maria Bernardetta Aloi, Nicola Cillara, Daniele Farci, Raimondo Murgia e Michela Piga.

Domani, dopo i saluti delle autorità, il calendario prevede, tra l’altro, la lezione magistrale di Stefano Cascinu, direttore Oncologia-Policlinico Modena, su “Lo stato dell’arte del carcinoma del colon retto: dalla ricerca alla pratica clinica”. Di rilievo la tavola rotonda “Creare salute in epoca da spending review: una sfida sostenibile?”, moderata da Giacomo Mameli con Luigi Arru (assessore regionale Sanità), Michele Boero (segretario nazionale Associazione italiana medicina nucleare), Ottavio Davini (direttore radiodiagnostica Città scienza e salute, Torino), Francesco Enrichens (direttore sanitario Ats Sardegna), Mario Scartozzi (direttore Oncologia medica Aou Cagliari), e Paolo Tecleme (direttore Asl Cagliari). Il corso prevede anche gli interventi di Luca Saba (direttore Radiologia Aou – Università di Cagliari) e Francesco Scintu (direttore Chirurgia colo-proctologica Aou Cagliari)

Il carcinoma del colon-retto è una patologia diffusa tra le popolazioni residenti in zone ad elevato sviluppo economico; i dati italiani del 2013 riportano 18.756 decessi correlati  a questa malattia e 52.400 nuovi casi sono stati stimati nel 2016. A fronte di questa elevata incidenza si è verificato negli ultimi anni un costante miglioramento degli approcci diagnostici e terapeutici: continua crescita del numero dei biomarkers disponibili, innovazioni tecnologiche nel campo della diagnostica per immagini, miglioramento degli approcci chirurgici e radioterapici nelle fasi iniziali della malattia e terapie farmacologiche nelle diverse fasi, hanno permesso importanti risultati in termini di sopravvivenza. Ma sono potenzialmente in grado di creare condizioni di eccessiva variabilità se non inserite in un sistema standardizzato e coordinato di buone pratiche. «Va definito – spiega il dottor Boero – nel management della patologia un percorso strutturato e condiviso utile per offrire al paziente cure appropriate e tempestive».

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I sardi da oggi hanno uno strumento in più per combattere il cancro: con un sistema di web conference i medici sono in grado di chiedere in tempo reale un consulto o discutere e analizzare i casi più dubbi e complessi. Insomma, i pazienti non hanno più un solo specialista che li seguirà ma, di fatto, gli oncologi saranno a loro disposizione. Tutto questo con la rete e un’app che ieri è stata inaugurata al Policlinico Duilio Casula: l’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari ha messo insieme tutti i reparti della Sardegna, grazie al grande lavoro del direttore di Oncologia Medica, Mario Scartozzi.

«Con questo sistema – spiega il professor Mario Scartozzi – siamo in grado di mettere in connessione tutti i medici e avere al centro delle nostre analisi ogni singolo paziente». Una vera e propria rivoluzione. Al progetto hanno aderito con entusiasmo Daniele Farci (Oncologia Businco-Brotzu), Sergio Pili (direttore sanitario di Carbonia e tra i promotori dell’iniziativa), Antonio Pazzola (direttore della Clinica Oncologica di Sassari), Salvatore Ortu (Olbia), Giuseppina Sarobba (Nuoro) e anche gli ospedali di Oristano, Alghero e Lanusei. All’incontro inaugurale ha partecipato anche Sara Ruggiu dell’assessorato della Sanità.

Ma, in pratica, cosa succederà da oggi? Tramite un’app i medici si collegheranno in conferenza: ogni giorno discuteranno un tipo di tumore diverso e ciascuno presenterà i propri casi, facendo vedere ai colleghi gli esami e le immagini radiologiche. In questo modo tutti porteranno la loro esperienza e, in tempo reale, si deciderà che tipo di protocollo o terapia seguire. Le diagnosi saranno fatte senza perdere giorni preziosi.

«Con questa piattaforma – dice ancora Mario Scartozzi – noi siamo in grado di discutere, ragionare e decidere il trattamento per tutti i nostri pazienti, utilizzando la vasta esperienza delle oncologie sarde». Il sistema è molto intuitivo e semplice e, aggiunge il primario di Oncologia Medica del Policlinico Duilio Casula, «servirà in particolare a ragionare  e aiutare il paziente, ovunque si trovi, nel percorso di cura e guarigione. Inoltre siamo in grado di discutere i casi con esperti nazionali e internazionali che si collegheranno da qualunque parte del mondo».

Grande soddisfazione del direttore generale dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, Giorgio Sorrentino. «In Sardegna – dice Giorgio Sorrentino – c’è ottima sanità e questa iniziativa dimostra che davvero l’unione fa la forza: mettiamo insieme tutti gli oncologi per assicurare il meglio ai pazienti». Per il direttore sanitario, Nazareno Pacifico, si tratta «di una vera e propria rivoluzione: l’Aou di Cagliari crede nell’innovazione e nella tecnologia. Noi ci prendiamo cura dei nostri pazienti».

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“Percorso multidisciplinare integrato del paziente con carcinoma della prostata”. Organizzati dal servizio di Medicina nucleare dell’ospedale Santissima Trinità e dalla Clinica universitaria, i lavori sono presieduti da Antonello De Lisa (direttore scuola specializzazione Urologia, università Cagliari e Urologia, Santissima Trinità). Il responsabile scientifico è Michele Boero (segretario nazionale e delegato regionale Ainm – responsabile Cardiologia nucleare, SS Trinità).
Dalla diagnosi all’assistenza. Dall’inquadramento della malattia a diagnosi e stadiazione, terapia radicale, integrazione ospedale-territorio, riabilitazione del paziente prostactomizzato, terapia metastasi ossee e del dolore, palliazione ed assistenza: sono questi alcuni delle problematiche affrontate al Corso. L’appuntamento associa ricerca, clinica, assistenza (strutture Hospice, domiciliare integrata ecc.) e associazione dei pazienti oncologici. «L’auspicio è che da queste due intense giornate di confronto possano nascere i presupposti per la condivisione di un percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale multidisciplinare in grado di garantire a ciascun paziente con carcinoma della prostata  tempestività della presa in carico, equità nelle condizioni di accesso e di fruizione dei servizi nonché livelli di cura personalizzati in base ai propri bisogni» spiegano il professor De Lisa e il dottor Boero.

Il carcinoma della prostata si colloca come il primo tumore per prevalenza negli uomini di età superiore ai 50 anni. Rappresenta infatti, da solo, il 20 per cento di tutti i tumori diagnosticati in questa fascia d’età. Per il 2020 le stime medie nazionali di mortalità sono di 12 per 100.000 uomini/anno). Il trend è simile tra le diverse aree geografiche. I tassi oscillano tra 13 e 16 per 100.000 uomini/anno nel 2010. Nel dettaglio, si prevedono per il 2020 tassi del 10 nel Settentrione, 12 al Centro e 14 per 100.000 uomini/anno al Sud e nelle isole.

Tavolo regionale: medicina di famiglia, oncologi, territorio e ospedale. Il corso ha il pregio di mettere assieme gli attori e gli specialisti che si occupano del cancro alla prostata con l’obiettivo di favorire la conoscenza reciproca e individuare un percorso operativo comune e condiviso nelle varie realtà regionali. Il recente decreto di istituzione del tavolo regionale, con la nomina a coordinatore del dottor Boero, opera in questa direzione.

Gli specialisti Daniele Farci, Giorgio Melis, Elisabetta Pedditzi, Pietro Sulas, Ilaria Gelo, Giorgio Muscas e Michela Piga compongono il Comitato scientifico del corso.

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Venerdì 24 e sabato 25 giugno, dalle  9.00 alle 18.00, l’hotel Regina Margherita, in viale Regina Margherita, a Cagliari, ospita il corso di aggiornamento “Percorso multidisciplinare integrato del paziente con carcinoma della prostata”. Organizzati dal servizio di Medicina nucleare dell’ospedale Santissima Trinità e dalla Clinica universitaria dell’Aou Cagliari, i lavori sono presieduti da Antonello De Lisa (direttore scuola specializzazione Urologia, università Cagliari e Urologia, Santissima Trinità). Il responsabile scientifico è Michele Boero (segretario nazionale e delegato regionale Ainm – responsabile Cardiologia nucleare, SS Trinità).

Dall’inquadramento della malattia a diagnosi e stadiazione, terapia radicale, integrazione ospedale-territorio, riabilitazione del paziente prostactomizzato, terapia metastasi ossee e del dolore, palliazione ed assistenza: sono questi alcuni delle problematiche affrontate al corso. L’appuntamento associa ricerca, clinica, assistenza (strutture Hospice, domiciliare integrata ecc.) e associazione dei pazienti oncologici. «L’auspicio è che da queste due intense giornate di confronto possano nascere i presupposti per la condivisione di un percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale multidisciplinare in grado di garantire a ciascun paziente con carcinoma della prostata  tempestività della presa in carico, equità nelle condizioni di accesso e di fruizione dei servizi nonché livelli di cura personalizzati in base ai propri bisogni» spiegano il professor De Lisa e il dottor Boero.

Il carcinoma della prostata si colloca come il primo tumore per prevalenza negli uomini di età superiore ai 50 anni. Rappresenta infatti, da solo, il 20 per cento di tutti i tumori diagnosticati in questa fascia d’età. Per il 2020 le stime medie nazionali di mortalità sono di 12 per 100.000 uomini/anno). Il trend è simile tra le diverse aree geografiche. I tassi oscillano tra 13 e 16 per 100.000 uomini/anno nel 2010. Nel dettaglio, si prevedono per il 2020 tassi del 10 nel Settentrione, 12 al Centro e 14 per 100.000 uomini/anno al Sud e nelle isole.

Il corso ha il pregio di mettere assieme gli attori e gli specialisti che si occupano del cancro alla prostata con l’obiettivo di favorire la conoscenza reciproca e individuare un percorso operativo comune e condiviso nelle varie realtà regionali. Il recente decreto di istituzione del tavolo regionale, con la nomina a coordinatore del dottor Boero, opera in questa direzione.

Gli specialisti Daniele Farci, Giorgio Melis, Elisabetta Pedditzi, Pietro Sulas, Ilaria Gelo, Giorgio Muscas e Michela Piga compongono il comitato scientifico del corso.

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Domani, sabato 12 settembre, dalle 9.00 alle 18.30 la sala congressi dell’Hotel Regina Margherita, in viale Regina Margherita, a Cagliari, si terrà l’incontro multidisciplinare su Linee guida Asco Cap, dalla teoria alla pratica e ricerca dell’ottimizzazione del Dh”. La segreteria scientifica è curata da Maria Teresa Ionta (responsabile struttura Dh oncologico, Azienda ospedaliero-universitaria, Cagliari) e da Sandra Orrù (responsabile patologia mammaria, anatomia patologica, Azienda Brotzu-Businco, Cagliari). L’apertura dei lavori è dell’oncologo Francesco Atzori (Aou Cagliari).

Nel 2014 sono stati registrati in Italia circa 48mila nuovi casi di tumore della mammella. Nello stesso anno ci sono stati circa 12mila decessi a causa dello stesso tumore. In Italia si contano oltre 500mila donne viventi alle quali è stato diagnosticato un tumore della mammella nell’arco della loro vita. Nel 2014 sono stati registrati in Sardegna oltre 1.500 nuovi casi di tumore della mammella. Nello stesso anno sono stati registrati circa 300 decessi a causa del tumore. In Sardegna si contano oltre 13mila donne viventi alle quali è stato diagnosticato un tumore della mammella recente o pregresso. Le stime per il 2015 mostrano un trend di incidenza in crescita per tutta l’Italia, compresa la nostra Isola. Per il 2015, è previsto che saranno diagnosticati circa 1.700 nuovi casi di carcinoma mammario. Altri dati verranno divulgati al convegno.

I lavori riuniscono gli oncologi e gli anatomo-patologici sardi impegnati su ricerca, diagnosi e cura del tumore della mammella. Viene approfondita la conoscenza e affinata la diagnostica istopatologica e genetica della malattia al fine di individuare con cura le pazienti che potranno giovarsi della terapia con farmaci anti HER2.

«Il convegno – spiega la professoressa Ionta – permette lo scambio delle esperienze legate all’utilizzo della nuova formulazione del Trastuzumab che da alcuni mesi è disponibile per uso sottocute ed evita nella maggior parte dei casi il ricovero in Day Hospital e la lunga permanenza in ospedale. Sarà infatti possibile, somministrare il farmaco in regime ambulatoriale.»

Tra gli interventi, si segnalano le relazioni degli specialisti dell’ateneo, dell’Azienda ospedaliera universitaria di Cagliari e della Asl 8. Tra questi, Gavino Faa, Daniele Farci, Anna Maria Asunis, Massimo Ledda, Efisio Defraia, Alberto Ravarino. “How far we’ve come: treating Her2-positive breast cancer with targeted therapies” è il titolo della lectio tenuta da Javier Cortes (Medical Oncology Department, Vall d’Hebron University Hospital, Barcellona, ESP).

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Sabato 12 settembre, dalle 9.00 alle 18.30, la sala congressi dell’Hotel Regina Margherita, in viale Regina Margherita, a Cagliari, ospiterà l’incontro multidisciplinare su “Linee guida Asco Cap, dalla teoria alla pratica e ricerca dell’ottimizzazione del Dh”. La segreteria scientifica è curata da Maria Teresa Ionta (responsabile struttura Dh oncologico, Azienza ospedaliero-universitaria, Cagliari) e da Sandra Orrù (responsabile patologia mammaria, anatomia patologica, Azienda Brotzu-Businco, Cagliari). L’apertura dei lavori sulla sessione clinica sarà affidata all’oncologo Francesco Atzori, specialista dell’Aou di Cagliari.

«La continua ricerca in campo oncologico ha portato allo sviluppo di una serie di nuovi farmaci che, introdotti nella pratica clinica, hanno permesso un sensibile miglioramento nella strategia terapeutica, particolarmente nel carcinoma della mammella. Le nuove armi a disposizione – spiega Maria Teresa Ionta – non solo hanno migliorato i dati di sopravvivenza, ma hanno anche un notevole impatto sulla qualità della vita delle pazienti dovuto alla possibilità di differente somministrazione che evita un regime di ricovero, motivo di notevole stress.»

La giornata sul carcinoma mammario HER2 positivo, vuole offrire un momento di confronto multidisciplinare sulle metodologie più idonee per affrontare la malattia fin dal suo esordio, dalla fase diagnostica fino a quella terapeutica. L’incontro prevede la partecipazione di oncologi e anatomo-patologi con relazioni frontali, alternate a discussioni collegiali che metteranno in risalto le criticità del percorso diagnostico terapeutico e le possibili soluzioni. Tra gli interventi, si segnalano le relazioni degli specialisti dell’ateneo, dell’Azienda ospedaliera universitaria di Cagliari e della Asl 8. Tra questi, Gavino Faa, Daniele Farci, Anna Maria Asunis, Massimo Ledda, Efisio Defraia, Alberto Ravarino.

“How far we’ve come: treating Her2-positive breast cancer with targeted therapies” è il titolo della lectio tenuta da Javier Cortes (Medical Oncology Department, Vall d’Hebron University Hospital, Barcellona, ESP), autore di numerose pubblicazioni sul tema ed esperto della materia a livello internazionale.

Per info e iscrizioni. www.pangeaetica.it, ecm@pangeaetica.com ; 348.8818503 – 393.0299108