22 December, 2024
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Da domani (mercoledì 26), a domenica 30 agosto, Carloforte ospita la prima parte di Creuza de Mà, il festival di musica per il cinema ideato e diretto dal regista Gianfranco Cabiddu, per l’organizzazione dell’associazione culturale Backstage, giunto all’edizione numero quattordici (la seconda, come già annunciato, è prevista a Cagliari, per l’autunno).  

Carloforte farà ancora una volta da cornice a questo festival che guarda il cinema “dalla parte del suono”: una manifestazione unica nel suo genere in Sardegna, e tra le pochissime nel panorama dei festival nazionali e internazionali a ruotare interamente intorno al rapporto tra musica ed immagini in movimento; una relazione affascinante su cui Creuza de Mà, nonostante il difficile momento storico, indagherà anche quest’anno attraverso proiezioni di film, masterclass, concerti, incontri con musicisti e registi, dando così un segnale concreto di resistenza culturale e di impegno verso la comunità isolana che lo ospita e verso il suo pubblico.
 
Tra gli ospiti di spicco in arrivo a Carloforte, i registi Giorgio Diritti, Vincenzo Marra, Claudio Giovannesi, Mario Piredda, musicisti e autori di colonne sonore come Pasquale Catalano, Daniele Furlati, Marco Biscarini, Andrea Moscianese, Pivio ed il sound designer Luca Leprotti. Un gradito ritorno, dopo il successo della scorsa edizione, è quello di Neri Marcorè: oltre a introdurre proiezioni e serate, l’eclettico artista marchigiano – attore, comico, imitatore ma anche musicista e cantante – sarà protagonista di un concerto-omaggio alle canzoni nel cinema.

Il programma della cinque giorni sull’isola di San Pietro si snoderà, ancora una volta, principalmente tra i due cinema del paese, il Mutua e il Cavallera, e nello spazio del Giardino di Note, ma non mancherà nemmeno il consueto concerto al tramonto nella spettacolare cornice de Le ciasette, nell’oasi naturale di Capo Sandalo.

 

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Dal 26 al 30 agosto si rinnova a Carloforte, l’incontro tra Musica e Cinema, con la 14ª edizione di Creuza de Mà, il festival ideato e diretto dal regista Gianfranco Cabiddu ed organizzato dall’associazione culturale Backstage: una manifestazione per chi guarda il cinema anche e, soprattutto, “dalla parte del suono”, unica nel suo genere in Sardegna, e tra le pochissime nel panorama dei festival nazionali e internazionali a ruotare interamente intorno al rapporto tra musica e immagini in movimento. Una relazione affascinante su cui Creuza de Mà, nonostante il difficile momento storico, indagherà anche quest’anno attraverso proiezioni di film, masterclass, concerti, incontri con musicisti e registi, dando così un segnale concreto di resistenza culturale e di impegno verso la comunità isolana che lo ospita e verso il pubblico. Un impegno che, dopo la tappa carlofortina, secondo uno schema ben collaudato, vivrà la sua seconda tranche a Cagliari a fine settembre.
Tra gli ospiti di spicco attesi a Carloforte, i registi Giorgio Diritti, Vincenzo Marra, Claudio Giovannesi, Mario Piredda, musicisti e autori di colonne sonore come Pasquale Catalano, Daniele Furlati, Marco Biscarini, Andrea Moscianese, Pivio ed il sound designer Luca Leprotti. Un gradito ritorno, dopo il successo della scorsa edizione, è quello di Neri Marcorè: oltre ad introdurre proiezioni e serate, l’eclettico artista marchigiano – attore, comico, imitatore ma anche musicista e cantante – sarà protagonista di un concerto-omaggio alle canzoni nel cinema.
Il programma della cinque giorni sull’isola di San Pietro si snoderà, ancora una volta, principalmente tra i due cinema del paese, il Mutua e il Cavallera, e nello spazio del Giardino di Note, ma non mancherà nemmeno il consueto concerto al tramonto nella cornice mozzafiato dell’oasi naturale di Capo Sandalo.
«Non ci siamo mai sentiti legati all’ossessione di trovare un ‘filo rosso’ di senso evidente nelle scelte dei film e autori in programma che nobilitasse o rendesse esplicito un progetto che nel nostro caso è ben più vasto e inafferrabile, un ‘filo nascosto’ come è la musica per film – spiega il direttore artistico Gianfranco Cabiddu -. Nelle passate edizioni abbiamo pensato a un programma dove tutto si tiene insieme, iscritto in un disegno voluto: il cinema delle autrici donne, il cinema del ’68… ma non deve essere una trappola semantica, pena allontanarci dal fuoco e dal mistero a cui il festival è dedicato. Così anche quest’anno, nel progettare il programma, assonanze e affinità tra i film presentati si fanno strada anche a livello inconscio, spingendoci nostro malgrado, e in questo sollecitati dalle semplificazioni comunicative del nostro tempo, a non nascondere, ma a mostrare il filo rosso, che dovrebbe invece rimanere segreto per essere scoperto dal pubblico.»
 

 

 

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Calato il sipario sulla sua prima parte, che si è tenuta a Carloforte lo scorso fine settimana, il festival Creuza De Mà approda a Cagliari per proseguire la rotta della sua edizione numero undici. La musica per cinema, oggetto e ragione fondante della rassegna ideata e diretta dal regista Gianfranco Cabiddu, saranno naturalmente il leitmotiv del fitto cartellone di appuntamenti in programma da giovedì 2 a domenica 5 novembre nel capoluogo sardo tra il Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina”, che ospiterà le masterclass ed i concerti, e il Cinema Odissea, in viale Trieste (al civico 84), dove si terranno invece le proiezioni dei film e dei documentari inizialmente previste nello stesso istituto in piazza Porrino.

Il primo impegno in agenda è per giovedì mattina (2 novembre) nell’Aula Porrino del Conservatorio, dove dalle 10 alle 13 inizia la serie di tre masterclass sul suono nel cinema, tutte con accesso gratuito fino ad esaurimento posti: una grande opportunità per i giovani professionisti e gli studenti. A tenere lezione in questo incontro inaugurale (e in quello dell’indomani, venerdì 3) dedicato alla tecnica del suono applicata al cinema, sarà Filippo Porcari, tecnico e docente di Suono nel Cinema presso diversi istituti di formazione, tra cui la Cineteca Nazionale di Bologna, la Scuola Nazionale di Cinema, il DAMS Roma Tre e l’Istituto per la cinematografia Rossellini; tra le sue collaborazioni si contano quelle con Mario Monicelli, Lina Wertmuller, Silvio Soldini, Marco Bellocchio, Ferzan Özpetek, Gillo Pontecorvo. 

La giornata di giovedì 2 prosegue nel pomeriggio al Cinema Odissea, dove alle 16 prende il via una lunga serie di proiezioni. Dopo la prima nazionale di sabato scorso (28 ottobre) a Carloforte, si replica l’omaggio ad Armando Trovajoli, nel centenario della nascita, con il bel documentario di Mario Canale e Annarosa Morri che ripercorre la lunga carriera del pianista e compositore, nato a Roma il 2 settembre 1917 e scomparso quattro anni fa, attraverso le sue interviste, i ricordi, le musiche, le canzoni, le immagini di alcuni dei film e delle commedie musicali di cui aveva composto le musiche. Una carriera costellata di incontri e sodalizi importanti, come quello con uno dei più grandi pianisti del Novecento, Arturo Benedetti Michelangeli, ma anche con registi come Vittorio De Sica e Ettore Scola, cui rimarrà legato tutta la vita e del quale ha musicato quasi l’intera filmografia. Nel documentario si parla anche dell’incontro con Garinei e Giovannini che lo portarono verso la commedia musicale, i grandi successi di “Rugantino” con la straordinaria “Roma nun fa’ la stupida stasera“, “Aggiungi un posto a tavola”, “Ciao Rudy” e le canzoni cantate da Marcello Mastroianni, che Trovajoli esegue al pianoforte.  

Altri temi e immagini nel prosieguo del pomeriggio al Cinema Odissea: alle 17.30 si proietta infatti il cortometraggio “L’incontro”, storia di Amin, un sedicenne marocchino cresciuto in Italia con un grande talento per il pugilato, nella cui vita di adolescente si inserisce la lotta per ottenere la cittadinanza. Presentato quest’anno alla Mostra del Cinema di Venezia all’interno della sezione Migrarti, il film sarà seguito da un incontro con i registi Michele Mellara e Alessandro Rossi, e con l’autore delle musiche Beppe Tranquillino, proposto in collaborazione con il festival Pazza Idea.

Il tema dell’integrazione dei cittadini stranieri in Italia torna anche nell’appuntamento successivo: alle 18 si proietta “Che fine faranno – Lettera aperta al Presidente della Repubblica”, un cortometraggio diretto da Giovanna Taviani e Davide Gambino, con musiche di Giuliano Taviani, in cui si narra l’incontro degli studenti di Enna con alcuni ragazzi giunti in Italia come minori non accompagnati e ospitati nei Centri di Accoglienza di Pergusa e di Aidone. Realizzato dal Comune di Enna e dalle scuole medie e superiori del territorio, il film chiede una risposta al grande quesito relativo alle storie personali delle migliaia di minori non accompagnati che tutti gli anni arrivano nel nostro Paese con la speranza di poter cambiare il loro destino. Presentato in anteprima all’undicesima edizione del Salina Doc Fest il 30 giugno scorso, il corto – ancora inedito – sarà presentato dall’autrice Giovanna Taviani.  

Ultimo film in visione per il pomeriggio di giovedì, alle 18.30, “Babylon Sisters”, per la regia di Gigi Roccati con musiche di Peppe Voltarelli. Liberamente ispirato al romanzo “Amiche per la pelle” della scrittrice indiana Laila Wadia, il lungometraggio (di 85 minuti) prende il titolo dalla sorellanza di un gruppo di donne di diverse etnie, che si uniscono nella lotta per la casa e finiscono per aprire una scuola di danza. Un film che «parla di nuove cittadinanze, e di persone che si uniscono per difendere i propri diritti e riscoprono la solidarietà e l’amicizia, proprio nella condivisione della sorte, con l’ironia e la gioia del vivere», come scrive nelle sue note di regia Gigi Roccati che al termine della proiezione sarà intervistato insieme a una delle protagoniste, Nav Gothra, dal musicologo e compositore Riccardo Giagni, conduttore “storico” degli incontri con gli ospiti di Creuza de Mà.

In serata, microfoni e riflettori si trasferiscono all’Auditorium del Conservatorio per un nuovo capitolo di Silent Movie, l’ideale sezione del festival dedicata alla sonorizzazione dal vivo di vecchie pellicole del cinema muto: sul palco, a partire dalle 21.15, il pianista e compositore Daniele Furlati, specializzato in musica per il cinema e collaboratore della Cineteca di Bologna, che accompagnerà col suo pianoforte la proiezione di “Nosferatu”, il film di Wilhelm Murnau, recentemente restaurato. Liberamente ispirata al noto romanzo dell’irlandese Bram Stoker, la pellicola, data 1922, si colloca nell’ambito dell’espressionismo ed è considerata il capolavoro del regista tedesco.

La seconda giornata cagliaritana di Creuza de Mà, venerdì 3 novembre, prende il via alle 10.00 nell’Aula Porrino del Conservatorio, dove Filippo Porcari prosegue la sua masterclass di tecnica del suono applicata al cinema, seguito, nella seconda parte della mattinata, da Gaetano Musso, fonico di missaggio per cinema e televisione con all’attivo circa ottanta collaborazioni, che guiderà gli allievi alla scoperta delle tecniche di mix e rumori.

Tutta all’insegna di “Napoli e i suoi mille colori” le serate di venerdì 3 e di sabato 4: un capitolo speciale che questa edizione del festival dedica alla città partenopea e al suo rapporto privilegiato con la musica per il cinema, esplorando colori, suoni e sfumature di una produzione autonoma e riconoscibile nella sua vena espressiva.

Si comincia dunque venerdì pomeriggio, alle 16, al Cinema Odissea, con la proiezione di “MaLaMènti”, per la regia di Francesco Di Leva con le musiche di Francesco Forni: un cortometraggio nato dall’esigenza di raccontare la sete di potere e la smania di prevaricazione insite nella società, in particolare nella criminalità organizzata, immaginando la pièce teatrale del “Calapranzi” di Pinter come un’ispirazione di umanità grottesca e disgregata. Presenta l’opera lo stesso Francesco Di Leva.

Alle 16.30 lo schermo è tutto per “Pino Daniele – Il tempo resterà”: canzoni e parole del cantautore scomparso nel gennaio del 2015 fanno da filo conduttore a un percorso emozionale tra i luoghi della sua Napoli, per raccontare la sua idea di musica in movimento perenne, come la società di quegli anni che Pino Daniele ha interpretato con una cifra innovativa e inimitabile. Al termine, Riccardo Giagni conversa con il regista del documentario, Giorgio Verdelli. 

Alle 18.00 si prosegue con il film d’animazione “La Gatta Cenerentola”, una fiaba che, partendo dal racconto seicentesco di Giambattista Basile e dall’opera di De Simone, racconta le due anime di Napoli, tra passato e presente, speranza e rassegnazione. Diretto da Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone, il film ha ricevuto una pioggia di premi alla settantaquattresima mostra del cinema di Venezia dello scorso settembre (Sezione Orizzonti).

A seguire, sarà ancora Riccardo Giagni a moderare l’incontro con Alessandro Rak, Marino Guarnieri e Dario Sansone, e, alle 21.00, quello con i compositori Pivio e Aldo De Scalzi, autori della colonna sonora dell’ultimo film in programma per la serata di venerdì 3, “Ammore e malavita”. Partendo dalla citazione di due “classici” di James Bond – “Si vive solo due volte” e “Una cascata di diamanti” -, il film diretto da Marco ed Antonio Manetti snoda la sua trama nella città partenopea e vede protagonista un boss della camorra che su idea della moglie decide di fingersi morto per liberarsi dai tanti oneri e pochi onori che la sua posizione gli impone.

Sarà l’ultima masterclass sul Suono nel Cinema ad aprire alle 10, sempre nell’Aula Porrino del Conservatorio, la mattina di sabato 4: si parla di montaggio e suono con Marco Spoletini, montatore per il cinema e la televisione, in sostituzione del previsto Alessio Doglione.

La mattinata propone poi, a mezzogiorno, “La parola a chi scrive musica per il cinema”: un incontro con l’Associazione Compositori Musiche da Film che vedrà la partecipazione di Riccardo Giagni (una lunga carriera nel settore della discografia in qualità di autore, arrangiatore e produttore per Matia Bazar, Miguel Bosé, Cristiano De André, e nel settore del cinema con colonne sonore per Marco Bellocchio, Mimmo Calopresti, Sabina Guzzanti) e dei genovesi Pivio e Aldo De Scalzi (autori di musiche per numerosi film e serie televisive, vincitori del David di Donatello per “Song’e Napule”, il Nastro d’argento e il Globo d’oro per “Il Bagno Turco” di Ferzan Ozpetek).

Nel pomeriggio, al Cinema Odissea, prosegue invece la sezione dedicata alla musica e al cinema napoletano con un focus Enzo Avitabile. Si comincia alle 16.00 con la proiezione di “Indivisibili” di Edoardo De Angelis, sei statuine agli ultimi David di Donatello, comprese quelle all’eclettico musicista partenopeo per la migliore canzone e la migliore colonna sonora: un film “sulla separazione e sul dolore che comporta”, protagoniste due gemelle siamesi che cantano ai matrimoni e alle feste e danno da vivere a tutta la famiglia, fino a quando non scoprono di potersi dividere.

Enzo Avitabile è anche il protagonista del successivo film in programma (alle 18.00), “Music Life”: un documentario che racconta la vita e il talento del musicista napoletano, classe 1955, firmato nel 2012 da Jonathan Demme, il grande regista statunitense scomparso lo scorso aprile. Poi, alle 21.00, gran finale per “Napoli e i suoi mille colori”: preceduto da un incontro con il pubblico presentato da Riccardo Giagni, Enzo Avitabile si esibisce in concerto all’Auditorium del Conservatorio accompagnato da Gianluigi Di Fenza alla chitarra classica e Emidio Ausiello alle percussioni. 

Creuza de Mà chiude la sua seconda parte l’indomani mattina – domenica 5 – a mezzogiorno, con un evento speciale proposto al centro d’arte e cultura ExMà (in via San Lucifero) in collaborazione con lo European Jazz Expo, il festival in programma a Cagliari da martedì 31 ottobre: tiene banco il trombonista Mauro Ottolini alla testa dei suoi Sousaphonix; a seguire il CinematiCA DJ set, una selezione di musica per film a cura di Gianmarco Diana, ideatore e conduttore dell’omonima trasmissione in onda sull’emittente cagliaritana Radio X, che concluderà la mattinata.

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Fine settimana a Carloforte nel segno di Creuza de Mà: da oggi a domenica 29 ottobre, il festival di musica per il cinema ideato e diretto dal regista Gianfranco Cabiddu tiene banco per tre serate nel paese sull’isola di San Pietro, di fronte alla costa sud occidentale della Sardegna, dove la manifestazione è nata nel settembre del 2007, per la prima parte della sua edizione numero undici. La seconda tranche è in programma a Cagliari la prossima settimana, da giovedì 2 a domenica 5 novembre, mentre a dicembre, dal 4 al 9, ritorna il corso di tecnica di composizione musicale per il cinema condotto da Franco Piersanti.

Proiezioni di film e documentari, concerti, masterclass, incontri e momenti di approfondimento con registi e compositori: questa la formula della kermesse organizzata dall’associazione culturale Backstage con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, e Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio), del comune di Cagliari (assessorato della Cultura e Spettacolo), del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, della Fondazione Sardegna Film Commission, della Fondazione di Sardegna, del Conservatorio di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari e con il sostegno di SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori. 

Si comincia, dunque, questo pomeriggio, alle 18.00, al “Cavallera”, l’elegante cineteatro di Carloforte in stile liberty, con il teaser di Creuza de Mà: un video che, sulle note della canzone di Fabrizio De Andrè, da cui il festival ha preso in prestito il titolo, ripercorre la storia della manifestazione.

Su un’altra isola della Sardegna, l’Asinara, è ambientato il primo film in cartellone, il pluripremiato “La stoffa dei sogni” (David di Donatello, Globo d’Oro, Art Award Houston, Gobbo d’Oro Bobbio, ecc) per la regia di Gianfranco Cabiddu con le musiche di Franco Piersanti. Liberamente ispirata a “L’Arte della Commedia” di Eduardo De Filippo e alla sua traduzione in napoletano della “Tempesta” di William Shakespeare, la pellicola intreccia come in una stoffa le trame e i fili dei destini di un gruppetto di attori e di camorristi in fuga che, dopo un naufragio, si ritrovano su un’isola-carcere e si mescolano. Shakespeare e Eduardo De Filippo si fondono in una commedia picaresca, piena di colpi di scena, interpretata da un cast che vede come protagonista Sergio Rubini al fianco di Ennio Fantastichini, Gaïa Bellugi, Renato Carpentieri, Francesco Di Leva, Ciro Petrone, Teresa Saponangelo, Nicola Di Pinto, Jacopo Cullin, Fiorenzo Mattu e, in un cameo, il compianto Luca De Filippo.  

Alle 21.00, l’attenzione si trasferisce dallo schermo del “Cavallera” al palco del vicino Cinema “Mutua” per un “classico” del festival: il concerto di musiche da film della Banda Musicale Città di Carloforte “Angelo Aste”, a suggellare la giornata inaugurale. 

Tutta dedicata ad Armando Trovajoli la serata di sabato 28 ottobre: nel centenario della nascita, Creuza de Mà rende omaggio al grande musicista e compositore romano, autore di celebri colonne sonore per il cinema, con tre diversi appuntamenti. Il primo, alle 17.30 al Cinema Mutua, è la proiezione di “Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?”, film diretto nel 1968 da Ettore Scola e interpretato da Nino Manfredi, Alberto Sordi e Bernard Blier.

A seguire, alle 19.00, uno dei momenti più interessanti del festival: la prima nazionale di “Armando Trovajoli, cent’anni di musica”, il documentario di Mario Canale e Annarosa Morri che ripercorre la lunga carriera del pianista e compositore, nato a Roma il 2 settembre 1917 e scomparso quattro anni fa, attraverso le sue interviste, i ricordi, le musiche, le canzoni, le immagini di alcuni dei film e delle commedie musicali di cui aveva composto le musiche. Una carriera costellata di incontri e sodalizi importanti, come quello con uno dei più grandi pianisti del Novecento, Arturo Benedetti Michelangeli, ma anche con registi come Vittorio De Sica e Ettore Scola, cui rimarrà legato tutta la vita e del quale ha musicato quasi l’intera filmografia. Nel documentario si parla anche dell’incontro con Garinei e Giovannini che lo portarono verso la commedia musicale, i grandi successi di “Rugantino” con la straordinaria “Roma nun fa’ la stupida stasera”, “Aggiungi un posto a tavola”, “Ciao Rudy” e le canzoni cantate da Marcello Mastroianni, che Trovajoli esegue al pianoforte.

Alle 21, microfoni e riflettori si spostano al Cineteatro “Cavallera” dove Gianfranco Cabiddu e Gianmarco Diana – musicista (con i gruppi Sikitikis e The Dancefloor Stompers), esperto di musica per il cinema ed abituale collaboratore del festival – incontra uno dei due autori del documentario, Mario Canale. 

Gran finale di serata con il concerto “Armando Trovajoli, la musica tra teatro e cinema”: una produzione originale del festival Creuza de mà, in prima assoluta, con la direzione musicale della pianista Rita Marcotulli, con Peppe Servillo alla voce, Luciano Biondini alla fisarmonica, Daniele Tittarelli al sax, Ares Tavolazzi al contrabbasso e Alessandro Paternesi alla batteria. Nome di primissimo piano della scena jazzistica nazionale, la Marcotulli è vicina a Trovajoli per un importante legame personale: quando lavorava come ingegnere del suono, il padre della pianista, Sergio, ha avuto infatti un lungo rapporto di amicizia e lavoro con il compositore: «(…) Trovajoli è stato per me quasi un ‘parente’ che si interessava ai miei studi di pianoforte e che poi veniva a sentire i miei primi concerti, così fino alla fine», racconta Rita Marcotulli: «Conservo indelebile il ricordo dell’ultima volta con mio padre e Trovajoli in un concerto alla Casa del jazz: due amici che si abbracciano emozionati e contenti, due grandi artigiani della musica a cui devo moltissimo».

I film recenti di due autori sardi chiudono domenica 29 al “Cavallera” il trittico di serate di Creuza de Mà a Carloforte. Il primo, presentato alle 17.30 dall’autore, è “Nausicaa – L’altra Odissea”, breve film d’animazione scritto e diretto da Bepi Vigna, regista e sceneggiatore, scrittore di fumetti e graphic novel, uno dei creatori delle serie Nathan Never e Legs Weaver. Attraverso i disegni firmati dall’illustratore Andrea Serio, il cortometraggio – con le musiche di Matteo Martis – racconta la storia Nausicaa e del suo incontro con Ulisse. Sedotta e abbandonata, la giovane principessa decide di andare a cercare l’eroe omerico ripercorrendo i passi del suo viaggio per intraprendere un percorso di crescita attraverso il quale si trasformerà in una donna. “Nausicaa – L’altra Odissea” è stato scelto come evento speciale d’apertura di SIC@SIC – Short Italian Cinema alla trentaduesima Settimana Internazionale della Critica (SIC), sezione autonoma e parallela organizzata nell’ambito della settantaquattresima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia che si è tenuta dal 30 agosto al 9 settembre scorsi.

A seguire, con inizio alle 18.00, il film di Enrico Pau “L’accabadora”, una storia ambientata durante la seconda guerra mondiale tra le campagne sarde e una Cagliari devastata dalle bombe, che ruota intorno alla figura di una “accabadora” (impersonata nel film da Donatella Finocchiaro): una donna che praticava una sorta di eutanasia ancestrale mettendo fine alle sofferenze dei malati terminali. Al termine della proiezione, incontro con il regista Enrico Pau e con l’autore delle musiche, l’irlandese Stephen Rennicks.

A Cagliari da giovedì 2 a domenica 5 novembre la seconda parte del festival.

Calato il sipario sulla tre giorni di Carloforte, da giovedì 2 a domenica 5 novembre Creuza de Mà si trasferisce a Cagliari per la seconda parte del festival; in agenda una fitta serie di appuntamenti, ma con una variazione logistica rispetto al programma annunciato: il Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina” ospiterà infatti le masterclass e i concerti, mentre tutte le proiezioni, inizialmente previste nello stesso istituto in piazza Porrino, per motivi tecnici sono trasferite al Cinema Odissea, in viale Trieste (al civico 84). 

Il primo impegno è per giovedì mattina (2 novembre) nell’Aula Porrino del Conservatorio, dove dalle 10.00 alle 13.00 inizia la serie di tre Masterclass sul suono nel cinema, tutti con accesso gratuito fino ad esaurimento posti: una grande opportunità per i giovani professionisti e gli studenti. A tenere lezione in questo incontro (e in quello dell’indomani, venerdì 3) dedicato alla tecnica del suono applicata al cinema sarà Filippo Porcari, tecnico e docente di Suono nel Cinema presso diversi istituti di formazione, tra cui la Cineteca Nazionale di Bologna, la Scuola Nazionale di Cinema, il DAMS Roma Tre e l’Istituto per la cinematografia Rossellini; tra le sue collaborazioni si contano quelle con Mario Monicelli, Lina Wertmuller, Silvio Soldini, Marco Bellocchio, Ferzan Özpetek, Gillo Pontecorvo.

Nel pomeriggio il festival prosegue al Cinema Odissea, dove alle 16.00, dopo la prima nazionale di sabato 28 ottobre a Carloforte, si replica l’omaggio ad Armando Trovajoli, con la proiezione del documentario di Mario Canale e Annarosa Morri.

 Altri temi e immagini alle 17.30 con il cortometraggio “L’incontro”, storia di Amin, un sedicenne marocchino cresciuto in Italia con un grande talento per il pugilato, nella cui vita di adolescente si inserisce la lotta per ottenere la cittadinanza. Il film è stato presentato quest’anno alla Mostra del Cinema di Venezia all’interno della sezione Migrarti. Al termine della proiezione incontro con i registi Michele Mellara e Alessandro Rossi, e con l’autore delle musiche Beppe Tranquillino. 

Il tema dell’integrazione dei cittadini stranieri in Italia torna anche nell’appuntamento successivo: alle 18.00 si proietta infatti “Che fine faranno – Lettera aperta al Presidente della Repubblica”, un cortometraggio diretto da Giovanna Taviani e Davide Gambino, con musiche di Giuliano Taviani, in cui si narra l’incontro degli studenti di Enna con alcuni ragazzi giunti in Italia come minori non accompagnati e ospitati nei Centri di Accoglienza di Pergusa e Aidone. Il film chiede una risposta al grande quesito relativo alle storie personali di Muhammed, Raymond, Suleyman, Balde e alle migliaia di minori non accompagnati che tutti gli anni arrivano nel nostro Paese con la speranza di poter cambiare il loro destino. Presentato in anteprima all’undicesima edizione del Salina Doc Fest il 30 giugno scorso, il corto è ancora inedito, e sarà presentato dall’autrice Giovanna Taviani.  

Ultimo film in visione per la serata di giovedì, alle 18.30, “Babylon Sisters”, per la regia di Gigi Roccati con musiche di Peppe Voltarelli. Liberamente ispirato al romanzo “Amiche per la pelle” della scrittrice indiana Laila Wadia, prende il titolo dalla sorellanza di un gruppo di donne di diverse etnie, che si uniscono nella lotta per la casa e finiscono per aprire una scuola di danza. Dopo la proiezione, intervistati da Riccardo Giagni, incontro con il regista Gigi Roccati e Nav Gothra, una delle protagoniste.

In chiusura di giornata, si arricchisce di un nuovo capitolo Silent Movie, la sezione del festival dedicata alla sonorizzazione dal vivo di vecchie pellicole del cinema muto: alle 21.15 è atteso sul palco dell’Auditorium del Conservatorio il pianista e compositore Daniele Furlati, specializzato in musica per film e collaboratore della Cineteca di Bologna, che accompagnerà in musica la proiezione di “Nosferatu”, il film di Wilhelm Murnau, recentemente restaurato.

La giornata di venerdì 3 novembre inizia alle 10.00 nell’Aula Porrino del Conservatorio, dove Filippo Porcari prosegue la sua masterclass di tecnica del suono applicata al cinema, seguito, nella seconda parte della mattinata, da Gaetano Musso, fonico di missaggio per cinema e televisione con all’attivo circa ottanta collaborazioni, che guiderà gli allievi alla scoperta delle tecniche di mix e rumori.  

Tutte all’insegna di “Napoli e i suoi mille colori” le serate di venerdì 3 e sabato 4: un capitolo speciale che questa edizione del festival dedica alla città partenopea e al suo rapporto privilegiato con la musica per il cinema, esplorando colori, suoni e sfumature di una produzione autonoma e riconoscibile nella sua vena espressiva. 

Si comincia dunque nel pomeriggio di venerdì 3, alle 16.00, al Cinema Odissea, con la proiezione di “MaLaMènti”, per la regia di Francesco Di Leva con musiche di Francesco Forni: un cortometraggio nato dall’esigenza di raccontare la sete di potere e la smania di prevaricazione insite nella società, in particolare nella criminalità organizzata, immaginando la pièce teatrale del “Calapranzi” di Pinter come un’ispirazione di umanità grottesca e disgregata. Presenta l’opera lo stesso Francesco Di Leva. 

Alle 16.30 lo schermo è tutto per “Pino Daniele – Il tempo resterà”: canzoni e parole del cantautore scomparso nel gennaio del 2015 fanno da filo conduttore a un percorso emozionale tra i luoghi della sua Napoli, per raccontare la sua idea di musica in movimento perenne, come la società di quegli anni che Pino Daniele ha interpretato con una cifra innovativa e inimitabile. Al termine, Riccardo Giagni conversa con il regista del documentario, Giorgio Verdelli.

Alle 18.00 si prosegue con il film d’animazione “La Gatta Cenerentola”, una fiaba che, partendo dal racconto seicentesco di Giambattista Basile e dall’opera di De Simone, racconta le due anime di Napoli, tra passato e presente, speranza e rassegnazione. Il film, per la regia di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri con le musiche di Dario Sansone, ha ricevuto una pioggia di premi alla settantaquattresima mostra del cinema di Venezia dello scorso settembre (Sezione Orizzonti). 

A seguire, sarà ancora Riccardo Giagni a moderare l’incontro con Alessandro Rak, Marino Guarnieri e Dario Sansone e , alle 21.00, quello con i compositori Pivio e Aldo De Scalzi, autori della colonna sonora dell’ultimo film in programma per la serata di venerdì 3, “Ammore e malavita”, con cui hanno vinto il premio per la miglior musica all’ultimo Festival di Venezia: partendo dalla citazione di due lungometraggi di 007 (“Si vive solo due volte” e “Una cascata di diamanti”), il film diretto da Marco e Antonio Manetti snoda la sua trama nella città partenopea e vede protagonista un boss della camorra che su idea della moglie decide di fingersi morto per liberarsi dai tanti oneri e pochi onori che la sua posizione gli impone.

Sarà l’ultima masterclass sul Suono nel Cinema ad aprire alle 10, sempre nell’Aula Porrino del Conservatorio, la mattina di sabato 4: in sostituzione del previsto Alessio Doglione si parla di Montaggio e suono con Marco Spoletini, montatore per il cinema e la televisione, vincitore del David di Donatello per “Gomorra” e collaboratore abituale del regista Matteo Garrone.

La mattinata prosegue a mezzogiorno con un incontro con l’Associazione Compositori Musiche da Film cui parteciperanno Riccardo Giagni (una lunga carriera nel settore della discografia in qualità di autore, arrangiatore e produttore per Matia Bazar, Miguel Bosé, Cristiano De André, e nel settore del cinema con colonne sonore per Marco Bellocchio, Mimmo Calopresti, Sabina Guzzanti), i compositori genovesi Pivio e Aldo De Scalzi (autori di musiche per numerosi film e serie televisive, vincitori del David di Donatello per “Song’e Napule”, il Nastro d’argento e il Globo d’oro per “Il Bagno Turco” di Ferzan Ozpetek), e il romano Giuliano Taviani (sue, tra le altre, le musiche di “Cesare deve morire”, “Anime Nere” e “Nessuno mi può giudicare”).

Nel pomeriggio, al Cinema Odissea, prosegue invece la sezione dedicata alla musica e al cinema napoletano con un focus sull’eclettico e talentuoso musicista partenopeo Enzo Avitabile. Si comincia alle 16.00 con la proiezione di “Indivisibili” di Edoardo De Angelis, sei statuine agli ultimi David di Donatello, comprese quelle a Enzo Avitabile per la migliore canzone e la migliore colonna sonora: un film “sulla separazione e sul dolore che comporta”, protagoniste due gemelle siamesi che cantano ai matrimoni e alle feste e danno da vivere a tutta la famiglia, fino a quando non scoprono di potersi dividere. 

Enzo Avitabile è anche il protagonista del successivo film in programma alle 18.00, “Music Life”: un documentario che racconta la vita e il talento del musicista napoletano firmato nel 2012 da Jonathan Demme, il grande regista statunitense scomparso lo scorso aprile.

Alle 21.00 gran finale per “Napoli e i suoi mille colori”: preceduto da un incontro con il pubblico presentato da Riccardo Giagni, Enzo Avitabile si esibisce in concerto all’Auditorium del Conservatorio accompagnato da Gianluigi Di Fenza alla chitarra classica e Emidio Ausiello alle percussioni.

Creuza de Mà chiude la sua seconda tranche l’indomani mattina – domenica 5 – a mezzogiorno, con un evento speciale proposto al centro d’arte e cultura ExMà (in via San Lucifero) in collaborazione con lo European Jazz Expo, il festival in programma a Cagliari da martedì 31 ottobre: tiene banco il trombonista Mauro Ottolini alla testa dei suoi scatenati Sousaphonix; a seguire il CinematiCA DJ set, una selezione di musica per film a cura di Gianmarco Diana, ideatore e conduttore dell’omonima trasmissione in onda sull’emittente cagliaritana Radio X, che concluderà la mattinata.

Altri appuntamenti in programma nelle settimane successive estenderanno fino a dicembre il palinsesto dell’undicesima edizione di Creuza de Mà. In collaborazione con l’associazione culturale Tra Parola e Musica – Casa di suoni e racconti, ecco allora la prima edizione della rassegna di cineconcerti “Sinestesie”, con le sonorizzazioni dal vivo di film d’epoca proposte dai gruppi Dancefloor Stompers, Scisma – Short Cut e Skull Cowboys, rispettivamente di scena il 9, il 16 e il 23 novembre al centro di produzione per lo spettacolo Intrepidi Monelli, in viale Sant’Avendrace, 100.

Dal 4 al 9 dicembre, infine, Creuza de Mà in collaborazione con il Conservatorio di Cagliari presenta la seconda edizione del corso di tecnica di composizione musicale per il cinema condotto da Franco Piersanti e intitolato a Sergio Miceli, il musicologo scomparso nel 2016, che per primo ha contribuito, attraverso la sua ultratrentennale attività di ricerca, a inserire la storia e l’analisi della musica per film nell’ambito delle discipline accademiche. Una preziosa opportunità per compositori e musicisti di conoscere e affinare le tecniche della drammaturgia musicale applicata al cinema con uno dei più rappresentativi autori del settore.

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Ultimo appuntamento in calendario, domani pomeriggio (venerdì 16 dicembre) a Cagliari, per la decima edizione del festival Creuza de Mà: in collaborazione con il Ce.D.A.C. Sardegna, nella sala conferenze della Fondazione di Sardegna (in via San Salvatore da Horta), è in programma l’incontro con due compositori che hanno contribuito a disegnare la musica per cinema degli ultimi quarant’anni: Nicola Piovani e Franco Piersanti. A dialogare con loro ci saranno il regista Gianfranco Cabiddu (Piovani ha firmato le musiche per il suo primo film, “Disamistade”, del 1988; Piersanti, invece, quelle per “Il figlio di Bakunin” e il recentissimo “La stoffa dei sogni”) ed il compositore e musicologo Riccardo Giagni. Si comincia alle 17.30 con ingresso libero fino a esaurimento posti. Inserito nel programma dei Pomeriggi della Fondazione promossi dalla Fondazione di Sardegna, l’incontro chiude il decimo Creuza de Mà e apre il ciclo di appuntamenti “Oltre la Scena” del Ce.D.A.C.

Nicola Piovani sarà protagonista fino a domenica 18 dicembre al Teatro Massimo di Cagliari per la Stagione de La Grande Prosa firmata Ce.D.A.C. con “La Musica è pericolosa” – un Concertato tra parole note e immagini che ripercorre i momenti e gli incontri più significativi della sua intensa carriera di compositore di musiche per il cinema e il teatro – con i grandi protagonisti del Novecento da Federico Fellini a Fabrizio Dé André.

Settant’anni compiuti a maggio, pianista e direttore d’orchestra, dopo il debutto in un lungometraggio di Silvano Agosti nel 1969, Nicola Piovani intraprende una carriera che lo porterà a scrivere musica per i maggiori registi italiani: Marco Bellocchio, Mario Monicelli, Paolo e Vittorio Taviani, Nanni Moretti, Nanni Loy, Giuseppe Tornatore, tra gli altri, e Federico Fellini, che si è rivolto a lui per i suoi ultimi tre film. Premio Oscar per la colonna sonora di “La vita è bella” di Roberto Benigni, il musicista romano conta tra gli altri premi in bacheca tre David di Donatello, tre Nastri d’argento, due Ciak d’Oro, quattro premi Colonna Sonora, il Globo d’Oro della stampa estera e il Premio Elsa Morante. Sin dall’inizio Piovani affianca al lavoro nel cinema quello per il teatro, scrivendo musiche di scena per allestimenti di Carlo Cecchi, Luca De Filippo, Maurizio Scaparro e Vittorio Gassman. Alla fine degli anni Ottanta inizia il sodalizio artistico con Vincenzo Cerami con cui fonda, insieme all’attore Lello Arena, la Compagnia della Luna, con l’intento di dare vita a un teatro dove musica e parola interagiscano sul piano espressivo. Autore anche di canzoni, negli anni Settanta compone a quattro mani con Fabrizio De André gli album “Non al denaro, non all’amore né al cielo” e “Storia di un impiegato”, mentre è del 2013 “Cantabile”, il suo primo disco di canzoni, con le voci di cantanti e amici come Francesco De Gregori, Peppe Servillo, Giorgia, Giusy Ferreri, Fiorella Mannoia, Tosca, Gigi Proietti, Roberto Benigni, Jovanotti, Vittorio Grigolo, Noa e Gianni Morandi.

 Classe 1950, romano di nascita e formazione (diplomato in contrabbasso al Conservatorio Santa Cecilia di Roma, ha studiato composizione e direzione d’orchestra), assistente di Nino Rota fra il 1975 e il 1977, Franco Piersanti è approdato alla composizione per il cinema con il primo lungometraggio di Nanni Moretti, “Io sono un autarchico”, inaugurando un sodalizio seguito poco dopo da quello, ugualmente fortunato, con Gianni Amelio. Autore delle musiche per film di Ermanno Olmi, Bernardo Bertolucci, Daniele Luchetti, Carlo Lizzani, Cristina Comencini, Mimmo Calopresti, Marco Tullio Giordana, Roberto Faenza, Carlo Mazzacurati, Margarethe Von Trotta, Emanuele Crialese, Marco Risi e Paolo Virzì, tra gli altri, conta tra le collaborazioni televisive quelle con Maurizio Zaccaro e con Alberto Sironi, in particolare nelle fortunata serie del commissario Montalbano tratta dai romanzi di Andrea Camilleri. Impegnato fin dagli anni Settanta anche nella composizione per la scena, Franco Piersanti ha firmato le musiche per una cinquantina di allestimenti teatrali, mentre il suo catalogo di musica da concerto comprende svariate composizioni orchestrali e da camera. Tra i riconoscimenti alla sua attività di compositore di musiche per il cinema, tre David di Donatello, due Grolle d’oro, due Nastri d’argento, sette Ciak d’oro, un Globo d’Oro, tre premi “Ennio Morricone” al Festival internazionale del film di Taormina e il premio UCMF – Union Des Compositeurs De Musiques De Films Miglior Colonna Sonora al Festival di Cannes 2007.

Franco Piersanti è stato anche artefice, lo scorso novembre a Cagliari, della prima edizione della Masterclass di composizione musicale per il cinema istituita dal festival Creuza de Mà e intitolata a Sergio Miceli, il musicologo fiorentino scomparso di recente, che per primo ha contribuito, attraverso la sua attività di ricerca, a inserire la storia e l’analisi della musica per film nell’ambito delle discipline accademiche. Un progetto di formazione unico in Italia, sostenuto da un comitato che ha come presidente onorario Ennio Morricone, e che riunisce i compositori Carlo Crivelli, Daniele Furlati, Nicola Piovani e Franco Piersanti (che con Sergio Miceli ha avuto modo di tenere dei corsi di composizione per il cinema in co-docenza), i registi Giuseppe Tornatore, Marco Tullio Giordana, Daniele Luchetti e Alberto Sironi, il montatore Roberto Perpignani, il produttore Carlo Degli Esposti, la presidente della Fondazione Cinema per Roma Piera Detassis, i musicologi Renata Scognamiglio e Antonio Trudu, il giornalista e critico musicale Alberto Dentice, il compositore e musicologo Riccardo Giagni, il Centro sperimentale di cinematografia di Roma e il concorso internazionale di musica per immagini “Francesco Angelo Lavagnino”.

I frutti della prima edizione della Masterclass “Sergio Miceli” sono stati al centro del concerto che si è tenuto domenica scorsa all’Auditorium del Conservatorio di Cagliari, e che ha visto l’esecuzione delle sette migliori composizioni realizzate su varie sequenze filmiche da altrettanti allievi del corso: Tatiana Caselli, Massimo di Paola, Debora Mameli, Alberto Locci, Stefano Tore e Roberto G. Pellegrino.

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Grande serata, a Cagliari, per Creuza de Mà: il decimo festival di musica per il cinema vive uno dei momenti più attesi con un incontro e un concerto, dalle 21.00, all’Auditorium del Conservatorio, in ricordo di Sergio Miceli, il musicologo fiorentino scomparso lo scorso luglio al quale la manifestazione diretta dal regista Gianfranco Cabiddu ha dedicato un progetto di formazione unico in Italia: una maestrclass di composizione musicale per il cinema tenuta il mese scorso per la sua prima edizione da Franco Piersanti.

Si comincia con un ricordo video del presidente onorario della masterclass, Ennio Morricone, e con le testimonianze e le riflessioni dei musicologi Renata Scognamiglio e Antonio Trudu, dei compositori Daniele Furlati, Riccardo Giagni e dello stesso Franco Piersanti.

Spazio poi alla musica per il cinema eseguita dal vivo che vedrà sul palco lo Scisma Ensemble Laboratorio (progetto nato quest’anno in seno al laboratorio multidisciplinare del Conservatorio di Musica di Cagliari, curato nelle parti esecutiva e compositiva da Riccardo Leone e Christian Cassinelli) insieme al percussionista Vittorino Naso, il contrabbassista Massimo Tore e gli allievi del Conservatorio di Cagliari e della MasterClass, con la partecipazione di Gavino Murgia, al sax soprano e alla voce.  

Un ricco programma che propone musiche per il grande schermo composte per questa serata dallo stesso Franco Piersanti e dedicate a Sergio Miceli, e da Riccardo Giagni; a seguire l’esecuzione delle sette migliori composizioni realizzate da altrettanti allievi della masterclass sulle sequenze filmiche di quattro pellicole provenienti dal Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma: su immagini del film “Camera Obscura” quelle firmate da Tatiana Caselli, Massimo di Paola e Debora Mameli; in commento alla pellicola “Macchina Madre” il brano di Domenico Lavena; sul film “Sibilla” i pezzi composti invece da Alberto Locci e Stefano Tore, mentre è su “Un racconto di mare” la pagina musicale di Roberto G. Pellegrino.

Il Comitato che sostiene la masterclass intitolata a Sergio Miceli ha come Presidente onorario Ennio Morricone, i compositori Carlo Crivelli, Franco Piersanti e Nicola Piovani, Daniele Furlati, il compositore e musicologo Riccardo Giagni, i registi Giuseppe Tornatore, Marco Tullio Giordana, Daniele Luchetti e Alberto Sironi, il montatore Roberto Perpignani, il produttore Carlo Degli Esposti, la presidente della Fondazione Cinema per Roma Piera Detassis, i musicologi Renata Scognamiglio e Antonio Trudu, il giornalista e critico musicale Alberto Dentice, il Centro sperimentale di cinematografia di Roma e il concorso internazionale di musica per immagini “Francesco Angelo Lavagnino”.

Dopo la serata odierna, l’ultimo impegno nel calendario della decima edizione del festival Creuza de Mà è l’incontro “La parola a chi scrive Musica per il Cinema”, in programma venerdì prossimo (16 dicembre) alle 17.30 nella sala conferenze Fondazione di Sardegna (in via S. Salvatore da Horta). Protagonisti dell’appuntamento, realizzato in collaborazione con il Ce.D.A.C. Sardegna, due tra i massimi compositori italiani di musica per film dagli anni Settanta a oggi: Nicola Piovani e Franco Piersanti. A ragionare con loro sul comporre per il grande schermo, anche Gianfranco Cabiddu e Riccardo Giagni.

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TEHO TEARDO e ELIO GERMANO - Foto Elia Falaschi © 2016 - http://www.eliafalaschi.it

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Un documentario dal titolo emblematico, “La musica per il cinema”, apre alle 16.00, al MiniMax del Teatro Massimo, la giornata di domani (sabato 10) di Creuza de Mà, il festival dedicato appunto al rapporto fra le due arti, in corso a Cagliari fino a domenica (con un’appendice finale il 16).

Girato nel 2000 per la regia di Annarosa Morri e Mario Canale, “La musica per il cinema sviluppa il tema attraverso le testimonianze di compositori come Ennio Morricone, Luis Enriquez Bacalov, Franco Piersanti, Goran Bregovic, Nicola Piovani, del musicologo Sergio Miceli e dei registi Bernardo Bertolucci, Gillo Pontecorvo, Giuseppe Tornatore, Werner Herzog e Wim Wenders. Il racconto avviene attraverso sequenze cinematografiche, con l’esecuzione di colonne sonore in studio di registrazione e di brani musicali da film.  

Segue la proiezione del documentario un incontro con i registi Annarosa Morri e Mario Canale, un tandem che si è riproposto anche nel 2006 e nel 2007 con la realizzazione dei documentari “Marcello una vita dolce“, “Marco Ferreri il regista che venne dal futuro”, “Settanta volte set” (per i settant’anni di Cinecittà) e “Gillo, i cavalieri, l’armi e gli amori”. Il compito di dialogare con i due spetta a Riccardo Giagni, musicista e compositore, uno dei conduttori “storici” delle conversazioni di fronte al pubblico con gli ospiti del festival. 

Altre immagini e suggestioni, alle 18.00, con la visione del film “Un attimo sospesi” (2008, 90′), il primo lungometraggio realizzato da Peter Marcias che narra un momento della vita di cinque persone quasi qualunque, sullo sfondo di avvenimenti drammatici per l’umanità intera. A seguire, Riccardo Giagni incontra il regista oristanese e l’autore delle musiche del film, il compositore, pianista e arrangiatore Fabio Liberatori (al suo attivo colonne sonore di documentari e film e collaborazioni con Luciano Salce, Carlo Vanzina, Francesca Marciano, Claudio Bonivento, Stelio Passacantando e in particolare Carlo Verdone).

Alle 21.00, microfoni e riflettori del festival si trasferiscono all’Auditorium del Conservatorio per l’ultimo appuntamento della giornata: teatro, musica e reading letterario sono la cifra di “Viaggio al termine della notte, lo spettacolo tratto dal capolavoro di Louis-Ferdinand Céline che l’attore Elio Germano e il musicista Teho Teardo (autore di colonne sonore per film come “L’amico di famiglia”, “La ragazza del lago”, “Diaz – Don’t Clean Up This Blood”, “Il divo”, “Denti”) portano in scena in una versione rinnovata nelle musiche e nei testi. Affiancano la voce narrante del primo e la chitarra e i live electronics del secondo, gli archi di Elena De Stabile al violino, Ambrachiara Michelangeli alla viola e Laura Bisceglia al violoncello. Avvalendosi della sensibilità interpretativa di Elio Germano, Teho Teardo ripercorre musicalmente alcuni frammenti del “Viaggio” restituendo, in una partitura inedita, la disperazione grottesca di questo capolavoro di scrittura che ritrova nuove dinamiche espressive nella combinazione di archi, chitarra e live electronics. Una fusione di sonorità cameristiche che guardano a un futuro tecnologico nel quale le immagini evocate dal testo interpretato da Germano si inseriscono nelle atmosfere cinematiche di Teardo. La scenografia è quasi inesistente. Il palco, scarno e immerso nel buio, lascia spazio a una scrittura dalla spiccatissima natura, una partitura “impressionista” che diventa essa stessa narrazione e si fa interprete del genio di Céline.

Legati da amicizia e da una solida affinità artistica, Elio Germano e Teho Teardo, che si sono conosciuti sul set del film “Il passato è una terra straniera” di Daniele Vicari, portano avanti questo spettacolo dal 2012, anno della prima tournée che ebbe come tappa inaugurale Genova, la città dove è stato ambientato il film “Diaz” che li ha visti entrambi impegnati, l’uno come attore, l’altro come autore della colonna sonora.

Domenica sera (11 dicembre) il festival fa ancora base all’Auditorium del Conservatorio di Musica per celebrare il momento culminante della prima edizione della Masterclass di composizione musicale per il cinema tenuta a novembre da Franco Piersanti e intitolata a Sergio Miceli. Si comincia alle 21.00, con un incontro in ricordo del musicologo fiorentino scomparso lo scorso luglio, che vedrà la partecipazione dei compositori Daniele Furlati, Riccardo Giagni e Franco Piersanti, e dei musicologi Renata Scognamiglio e Antonio Trudu, oltre a un intervento registrato in video del presidente onorario della masterclass, Ennio Morricone. A seguire un concerto con l’esecuzione di musiche firmate da Riccardo Giagni e Franco Piersanti, e sette commenti musicali, realizzati da altrettanti allievi della masterclass su alcune sequenze filmiche di quattro pellicole provenienti dal Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Sul palcoscenico lo Scisma Ensemble Laboratorio insieme al percussionista Vittorino Naso, il contrabbassista Massimo Tore e gli allievi del Conservatorio di Cagliari e della MasterClass, con la partecipazione di Gavino Murgia al sax soprano e alla voce.

Creuza de Mà chiude la sua decima edizione venerdì 16 dicembre con l’incontro “La parola a chi scrive Musica per il Cinema”, in programma alle 17.30 nella sala conferenze Fondazione di Sardegna (in via San Salvatore da Horta). Nella serata, proposta in collaborazione con il Ce.D.A.C. Sardegna, ragionano sul comporre per il grande schermo due compositori che dagli anni Settanta a oggi hanno contribuito a disegnare la musica per film: Nicola Piovani e Franco Piersanti, autori diversi che spesso si sono avvicendati con gli stessi registi, lasciando il segno. Dialogano con loro Gianfranco Cabiddu e Riccardo Giagni.

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Giornata intensa, domani (venerdì 9) a Cagliari, per la decima edizione di Creuza de Mà, il festival di musica per il cinema diretto dal regista Gianfranco Cabiddu, in corso fino a domenica 11 (con un’appendice finale il 16).

La mattina, dalle 10.00 alle 13.00, l’aula “Porrino” del Conservatorio di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” ospita l’ultima delle tre sessioni previste della masterclass sul suono nel cinema. In cattedra, per una lezione sulla presa diretta e la sala mix, Gaetano Musso, fonico di missaggio con all’attivo più di ottanta titoli tra film, documentari, corti, serie televisive e progetti sperimentali, come, tra gli altri, “Lo scambio” di Salvo Cuccia, “Wax” di Lorenzo Corvino, “Poli opposti” di Max Croci, “Gli uomini di questa città io non li conosco” di Maresco e “La scelta” di Michele Placido.

Il pomeriggio prende il via alle 16.00, al MiniMax del Teatro Massimo, con la proiezione di “L’Orchestra – Claudio Abbado e i musicisti della Mozart (’60): seguendo in tournée l’ultimo progetto del grande direttore d’orchestra scomparso due anni fa, il documentario (del 2014) offre uno sguardo privilegiato sul lavoro di Abbado e sugli aspetti artistici e privati di alcuni musicisti dell’Orchestra. Nel film trovano spazio due lunghe interviste inedite ed esclusive al maestro e riprese durante i concerti e le prove di Bologna, Lucerna, Vienna, Madrid e Palermo. A seguire, un incontro con gli autori del documentario, il musicologo e giornalista Helmut Failoni e il regista Francesco Merini, intervistati dal musicista e compositore Riccardo Giagni, uno dei conduttori “storici” delle chiacchierate di fronte al pubblico del festival con gli ospiti di Creuza de Mà.

Un’altra orchestra, testimonianza del potere universale della musica di abbattere i confini geografici, è al centro dello schermo alle 18 con il secondo film in visione, in anteprima per la Sardegna: “Yo-Yo Ma e i musicisti della via della seta”, un documentario sul celebre violoncellista cino-americano e sul Silk Road Ensemble, il variegato collettivo di musicisti internazionali da lui fondato nel 2000. Il regista Morgan Neville segue i pellegrinaggi di alcuni di questi artisti dipingendo attraverso le loro storie il ritratto vivido di un coraggioso esperimento musicale fatto di passione, talento e sacrificio. 

Alle 21.00, microfoni e riflettori si trasferiscono all’Auditorium del Conservatorio (in piazza Porrino) per seguire le note del pianoforte di Daniele Furlati che accompagnano dal vivo le immagini in bianco e nero di una serie di pellicole mute degli anni Dieci del secolo scorso in un progetto realizzato in collaborazione con la Cineteca di Bologna: “Italien – Napoli” (1911), “A travers les ruines de la Rome antique” (1911), “L’industria dei cappelli di paglia” (1911), “Un giorno con Puccini” (1915), “La città di Rimini” (1912), “Bologna monumentale” (1912), “Chokoladen und Bombonsfabrikation”, i film di Charlie Chaplin “Easy Street” e “The Immigrant” (1917).

Autore della musica di film come “Viva San Isidro!”, “Il vento fa il suo giro”, “L’uomo che verrà” e “Un giorno devi andare”, attualmente impegnato in teatro con Ivano Marescotti nello spettacolo “Bestiale… Quel giro d’Italia!”, Daniele Furlati verrà introdotto da una conversazione con Riccardo Giagni. 

Sabato (10 dicembre) Creuza de Màprosegue con un’altra giornata densa di appuntamenti che si apre nel pomeriggio al MiniMax del Teatro Massimo con due proiezioni accompagnate dal consueto spazio di confronto di Riccardo Giagni con gli ospiti del festival. Si comincia alle 16 con il documentario di Annarosa Morri e Mario Canale “La musica per il cinema (2000, 46′). Alle 18.00, è quindi la volta del film di Peter Marcias “Un attimo sospesi” (2008, 90′), seguito da un incontro con il regista oristanese e l’autore delle musiche del film, il compositore, pianista e arrangiatore Fabio Liberatori. La giornata si chiude all’Auditorium del Conservatorio dove, alle 21.00, l’attore Elio Germano e il musicista Teho Teardo portano in scena Viaggio al termine della notte”, uno spettacolo tra teatro, musica e reading letterario che propone una versione completamente rinnovata dell’omonimo capolavoro di Céline. Affiancano la voce narrante di Elio Germano e la chitarra e i live electronics di Theo Teardo, gli archi di Elena De Stabile al violino, Ambrachiara Michelangeli alla viola e Laura Bisceglia al violoncello.

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Al via domani (mercoledì 7) a Cagliari la tranche conclusiva di Creuza de Mà, il festival di musica per il cinema diretto dal regista Gianfranco Cabiddu, quest’anno al significativo traguardo della sua decima edizione. Dopo le tre serate di fine ottobre a Carloforte, e dopo la masterclass di composizione musicale per il grande schermo tenuta da Franco Piersanti il mese scorso a Cagliari, il cartellone si completa con cinque giornate di film, concerti, incontri, in programma fino a domenica (11 dicembre), più un’appendice finale venerdì 16.

Tra gli eventi di spicco, le proiezioni di “Limbo” (giovedì), il film per la tv, girato in parte in Sardegna e tratto dall’omonimo libro di Melania Mazzucco, che racconta il lento ritorno alla vita di una donna soldato vittima di un attentato in Afghanistan; l’anteprima per la Sardegna di “Yo-Yo Ma e i musicisti della via della seta (venerdì), un documentario sul celebre violoncellista cino-americano e sul Silk Road Ensemble, il collettivo di musicisti internazionali da lui fondato nel 2000; il concerto del pianista e compositore Daniele Furlati che musicherà dal vivo una serie di pellicole mute degli anni Dieci del secolo scorso (venerdì); “Viaggio al termine della notte” (sabato), concerto/spettacolo liberamente tratto dal capolavoro di Louis-Ferdinand Céline con l’attore Elio Germano e il musicista e compositore Teho Teardo; il concerto conclusivo della Masterclass di composizione musicale intitolata a Sergio Miceli, con l’esecuzione delle migliori composizioni selezionate tra i partecipanti (domenica); e, infine, l’incontro tra due compositori del calibro di Nicola Piovani e Franco Piersanti, per un’autorevole riflessione sullo scrivere musica per il cinema (venerdì 16).

Si comincia, dunque, domani (mercoledì 7) alle 10.00 con la prima delle tre mattinate della masterclass sul suono nel cinema ospitate dal Conservatorio di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina“. Psicoacustica e narrazione con il suono sono i temi di quella curata da Filippo Porcari, tecnico del suono applicato al cinema che conta collaborazioni con registi italiani e stranieri come Mario Monicelli, Lina Wertmuller, Citto Maselli, Giacomo Battiato, Francesco Nuti, Ferzan Özpetek e Maria Sole Tognazzi, tra gli altri. Mix e rumori, dalla presa diretta alla sala di mixaggio è invece la materia di Gaetano Musso, fonico di missaggio per cinema e televisione con un bagaglio di oltre ottanta titoli tra documentari, corti, serie televisive, progetti sperimentali e film (tra gli ultimi titoli: “Lo scambio” di Salvo Cuccia, “Wax” di Lorenzo Corvino, “Poli opposti” di Max Croci, “Gli uomini di questa città io non li conosco” di Franco Maresco e “La scelta” di Michele Placido).

Alle 18.00 l’epicentro di Creuza de Mà si trasferisce nella Sala MiniMax del Teatro Massimo, spazio di riferimento per questo e i prossimi pomeriggi del festival (tutti con ingresso gratuito). Il primo appuntamento è la visione del film “Orecchie”, presentato quest’anno a Venezia nella sezione Biennale College: una commedia surreale in bianco e nero scritta e diretta da Alessandro Aronadio (al debutto alla regia nel 2010 con “Due vite per caso”, è anche sceneggiatore per il cinema e la televisione) che al termine della proiezione dialogherà in pubblico con Gianfranco Cabiddu e con l’autore delle musiche Santi Pulvirenti (tra le sue esperienze, la lunga collaborazione con Carmen Consoli e la colonna sonora di “La mafia uccide solo d’estate”, il film di Pif e la serie ad esso ispirata). Nel cast di “Orecchie”, Daniele Parisi, Silvia D’Amico, Pamela Villoresi, Ivan Franek, Rocco Papaleo, Piera Degli Esposti, Milena Vukotic, Andrea Purgatori e Massimo Wertmüller.

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Tre serate all’insegna della musica per cinema: domani, sabato 29 ottobre, domenica e lunedì, ritorna a Carloforte Creuza de Mà, il festival ideato e diretto dal regista Gianfranco Cabiddu per l’organizzazione dell’associazione culturale Backstage, quest’anno alla sua edizione numero dieci.

Il trittico nel paese sull’Isola di San Pietro – a mezz’ora di traghetto dal sud-ovest della Sardegna, dove il festival è nato nell’estate del 2007 – costituisce la prima tranche di questa manifestazione unica nel suo genere in Sardegna, e tra le pochissime nel panorama dei festival cinematografici nazionali e internazionali, a focalizzarsi sulla musica e il suono per le immagini in movimento, ospitando compositori, registi, tecnici del suono, sound designer, studiosi.

La seconda parte è in programma invece a Cagliari dal 7 all’11 dicembre, con un’appendice il 15 dicembre e un importante “prologo” con la MasterClass Sergio Miceli, dedicata allo studio della composizione musicale per il cinema, che il compositore Franco Piersanti terrà dal 7 al 12 novembre al Conservatorio di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina“.

Creuza de Mà leva dunque le ancore della sua decima edizione domani pomeriggio (sabato 29) a Carloforte. L’apertura ufficiale è alle 17.30 al Cinema Mutua con la proiezione del “trailer” di Creuza de Mà che, sulle note dell’omonima canzone di Fabrizio De André, ripercorre per immagini la storia del festival a partire dalla sua prima edizione, nel settembre del 2007. 

Si entra quindi nel vivo del programma con un omaggio a Gianni Morandi, il popolarissimo cantante emiliano che in queste settimane è nell’isola per le riprese di una fiction televisiva ambientata proprio a Carloforte e in altre località del sud Sardegna. L’occasione offre lo spunto per una conversazione del direttore artistico di Creuza de Mà Gianfranco Cabiddu con il musicista e esperto di colonne sonore Gianmarco Diana, sul tema dei “musicarelli”, il genere cinematografico che si è sviluppato in Italia tra gli anni Cinquanta e i Sessanta avendo come protagonisti cantanti di fama nazionale e i loro successi discografici. L’incontro (al quale è prevista la partecipazione dello stesso Morandi, compatibilmente con gli impegni della produzione televisiva) sarà corroborato dalla proiezione di un film tipico di quel filone e che prende il titolo da uno dei più grandi successi del cantante di Monghidoro,In ginocchio da te, diretto nel 1964 da Ettore Fizzarotti e con Gianni Morandi nei panni del protagonista.

Slitta invece a domenica sera (ore 21.00) la visione dell’altro “musicarello”, “Non son degno di te”: un’inversione di programma porta infatti ad anticipare a domani sera (sabato 29), alle 21, il concerto della Banda Musicale Città di Carloforte “Angelo Aste” con il suo repertorio di musiche per cinema, inizialmente previsto per domenica, appunto. Rimandata anche la proiezione del film di Peter Marcias “La nostra quarantena” (2015): verrà recuperata a dicembre, a Cagliari, nella seconda tranche del festival. Il cambio di programma è stato deciso per evitare ogni possibile sovrapposizione con il concerto che Gianni Morandi terrà domenica pomeriggio, alle 18.00, al Molo Centrale.

Il trittico di Creuza de Mà a Carloforte si completa dunque lunedì (31 ottobre) con una lunga serata, sempre al Cinema Mutua. Si comincia alle 17.00 con la visione del documentario “They will to kill us first. Diretto da Johanna Schwarz e con musiche di Nick Zinner, Songhoy Blues, Vieux Farka Touré, Kankou Kouyaté, Afel Bocoum, Amkoullel, tra gli altri, il film (del 2015) racconta la storia di alcuni musicisti del nord del Mali, occupato nel 2012 dagli estremisti islamici che vietano ogni forma di musica basandosi su un’interpretazione radicale della legge della sharia. La proiezione sancisce la collaborazione tra Creuza de Mà e un altro festival che ha sede in “un’isola nell’isola”, il siciliano SalinaDocFest, dove il documentario, presentato in anteprima nazionale, ha vinto Il Premio Signum SDF 2015 come film più votato dal pubblico della decima edizione della rassegna che si è tenuta lo scorso giugno sull’isola nell’arcipelago delle Eolie.

Due momenti dedicati all’indimenticabile Fabrizio De André caratterizzano il proseguimento della serata: alle 18.30 la proiezione di “Faber in Sardegna, il documentario di Gianfranco Cabiddu, uscito nelle sale lo scorso anno, che racconta il rapporto tra il cantautore genovese, l’isola e un luogo speciale come l’Agnata, la località nei pressi di Tempio Pausania che elesse a suo buen retiro. Il film raccoglie rare immagini d’archivio, fotografie e spezzoni di filmati familiari, testimonianze di amici e personalità della musica e della cultura che raccontano un De André privato, intimo. E poi gli omaggi dal vivo dei tanti musicisti che si sono esibiti nei vari concerti all’Agnata organizzati per anni, dal 2005 al 2011, dal festival Time in Jazz in collaborazione con la Fondazione De André: tra questi Paolo Fresu, il compianto Gianmaria Testa, Maria Pia De Vito, Lella Costa, Rita Marcotulli, Cristiano De André, Danilo Rea.

Proprio quest’ultimo è il protagonista dell’ultimo atto di lunedì sera a Carloforte: alle 21.00, il pianista romano presenta “A Tribute to Fabrizio De Andrè, il suo personale omaggio a Faber (consegnato anche alle tracce di un album del 2010 per l’etichetta tedesca ACT) in un concerto in cui Danilo Rea rilegge alcune delle canzoni più celebri del cantautore genovese, spaziando dal jazz alla classica, dal gospel alla ballad.  

La seconda parte del festival Creuza de Mà, in programma a Cagliari dal 7 all’11 dicembre, proporrà appuntamenti al Conservatorio e al MiniMax del Teatro Massimo, più un’appendice il 15 dicembre alla Fondazione di Sardegna, con un raro momento di incontro tra due dei più importanti autori italiani, Nicola Piovani e Franco Piersanti. Concerti, proiezioni di film e documentari verranno introdotti o approfonditi attraverso le conversazioni con gli ospiti del festival, affidate come sempre all’esperta conduzione di Riccardo Giagni e Luca Bandirali: i registi Lucio Pellegrini, Alessandro Aronadio e Edoardo De Angelis, musicisti e compositori come Giuliano Taviani, Carmelo Travia, Daniele Furlati, Santi Pulvirenti, Enzo Avitabile racconteranno il loro rapporto con la musica applicata al cinema dai rispettivi punti di osservazione o di azione. In programma negli stessi giorni a Cagliari anche un seminario sul suono nel cinema con montatori, tecnici del suono e sound designer come Maurizio Argentieri, Gaetano Musso e Alessio Doglione.

Il festival si fa inoltre promotore di un’importante novità: la “MasterClass Sergio Miceli“, dedicata allo studio della composizione musicale per il cinema e intitolata al musicologo che per primo ha contribuito, attraverso la sua ultratrentennale attività di ricerca, a inserire la storia e l’analisi della musica per film nell’ambito delle discipline accademiche. L’iniziativa – che ha il privilegio di avere come presidente onorario il maestro Ennio Morricone e che vedrà ogni anno in cattedra un diverso compositore di chiara fama – sarà tenuta in questa prima occasione da un compositore del calibro di Franco Piersanti. I lavori saranno articolati in due momenti distinti: dal 7 al 12 novembre si svolgerà il corso vero e proprio, che sfocerà poi nella serata dell’11 dicembre con l’esecuzione delle migliori cinque composizioni create dai partecipanti alla masterclass.

La decima edizione del festival Creuza de Mà è organizzata con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, e Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio), del comune di Cagliari (Assessorato alla Cultura e Spettacolo), del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, della Fondazione di Sardegna, della Fondazione Sardegna Film Commission e del Conservatorio di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari, con la collaborazione del Ce.D.A.C. Sardegna e di Radio X.