21 November, 2024
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La Casa di Suoni e Racconti si prepara ad affrontare una nuova edizione del programma TRA LE MUSICHE dietro il coordinamento del musicista e scrittore Andrea Congia. Il progetto artistico, giunto al suo quarto anno di vita, e costituito dalla Rassegna di Spettacolo tra Parola e Musica SIGNIFICANTE, dal Festival delle Musiche dei Mondi UCRONIE e dalla Rassegna di CineConcerti SINESTESIE, è il percorso attraverso cui la Casa di Suoni e Racconti sviluppa e perfeziona la propria prospettiva multiartistica incentrata sulla Musica concepita come amplificatore emotivo, espressivo, narrativo e sociale nei confronti delle altre Discipline (Letteratura, Teatro, Danza, Cinema, Arti Visive e altri Linguaggi).

Inoltre, al di là del suo cartellone principale, la Casa di Suoni e Racconti affronterà un 2020 molto intenso, ricco di nuove produzioni artistiche, nuovi progetti e appuntamenti nel territorio regionale, nazionale e internazionale, pertanto, con lo scopo di sostenere i suoi progetti, l’Associazione ha attivato anche una raccolta fondi sulla piattaforma online buonacausa.org e ha avviato una campagna di ricerca di collaboratori, rivolgendosi a chiunque voglia divenire un Operatore Culturale Multisciplinare nell’ambito dello Spettacolo dal Vivo.

SIGNIFICANTE – Giunta alla sua tredicesima edizione, la Rassegna di Spettacolo tra Parola e Musica, sarà dedicata anche quest’anno a una selezione di opere che, a vario titolo, rappresentano l’universo letterario della Sardegna. Dieci i titoli in scena di alcuni degli autori più rappresentativi del panorama letterario sardo: Giuseppe Dessì, Giulio Bechi, Emilio Lussu, Grazia Deledda, Sergio Atzeni, Marcello Fois, Tonino Oppes, Matteo Porru, Eliano Cau e Gianni Zanata. UMBRAS (titolo di questa edizione 2020) si svolgerà dal mese di gennaio al mese di Marzo 2020, debuttando ad Arbus e proseguendo il suo corso principalmente a Cagliari e, nei mesi successivi, in diverse location in Sardegna e nel territorio extra-isolano. Sul palco diversi interpreti: Pierpaolo Piludu, Anna Brotzu, Carlo Antonio Angioni, Federica Zucca, Anna Fronteddu, Daniele Monachella, Andrea Pisu, Manuela Ragusa, Daniela Vitellaro, Marco Secchi e Claudia Benaglio, insieme al chitarrista e compositore Andrea Congia.

UCRONIE – Il Festival delle Musiche dei Mondi si presenterà, come di consueto, come costruzione immaginifica che parte dalla Musica, collante sonoro per tutte le altre espressioni artistiche utilizzate per l’edificazione di nuove Realtà: Narrativa, Teatro, Danza, Arti Visive. Quasi degli specchi nei quali proiettare Immaginazione e Fantasia, al fine di poter comprendere meglio il Reale. Nel suo quarto anno di vita, in programma nel mese di luglio 2020, sarà evocato un mondo fantastico, Next Tenebrae, suddiviso in episodi in varie location, e inscenato da diversi attori e da un folto gruppo di figuranti (grandi e piccini), denominato Canovaccio Vivente, e dal corpo di ballo dei Darkdancers, che si muoveranno sulle sperimentazioni musicali dirette dal musicista e compositore Andrea Congia.

SINESTESIE – La quarta edizione della Rassegna di CineConcerti si porrà nuovamente l’obiettivo di portare il Cinema “quasi” sul Palcoscenico e la Musica “quasi” sullo Schermo. Tre i CineConcerti che saranno proposti, e che trarranno slancio dal linguaggio dei suoni e da quello delle Immagini in Movimento rappresentando ancora una volta una prospettiva di impegno per il dialogo tra le Arti, uno stimolo per una riflessione sul rapporto tra i sensi, sperimentando ancora una volta una fusione espressiva. Nel mese di Novembre 2020 a Cagliari verranno proposti tre lavori di interazione tra musica e immagine diretti da Andrea Congia (L’Ombra della Croce, Sepolcri di Mare e Corpi Celesti). La Rassegna si aprirà con il Convegno Ombre e Luci nel Cinema Sardo, mentre sarà la presentazione del Film Sorella Morte, produzione Casa di Suoni e Racconti, a chiudere il programma.

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Sumi Jo, voce soprano coreana tra le più apprezzate ed acclamate al mondo, sarà una delle protagoniste del concerto “Boghes and Bisus”, in programma a Sassari il prossimo 12 dicembre, alle ore 20,30, al Teatro Civico. Si tratta di una vera e propria esclusiva per la Sardegna, un evento unico, un concerto natalizio per voce, coro, pianoforte e launeddas. Sul palco oltre a Sumi Jo il tenore Mauro Secci, la pianista Cristiana Mastrantonio, Andrea Pisu alle Launeddas, il Coro Gioacchino Rossini di Sassari diretto da Clara Antoniciello e, per le voci bianche, da Claudia Dolce e, infine, la voce recitante di Daniele Monachella. Un meraviglioso incontro tra artisti della nostra terra ed una cantante che unisce la straordinaria precisione al calore della sua voce e a un’eccezionale musicalità.

Sumi Jo viene accolta costantemente con riconoscimenti, sia dal pubblico che dalla stampa, per le sue esibizioni nei più importanti teatri lirici e sale da concerto di tutto il mondo. Ha collaborato con i più grandi cantanti del mondo esibendosi al Metropolitan Opera di New York, alla Carnegie Hall, all’Opera di Stato di Vienna, al Palais Royal di Parigi, a Roma in Vaticano. Collabora con registi cinematografici internazionali, eseguendo brani della colonna sonora del film “La nona porta”, diretto da Roman Polanski e ha partecipato al film “Youth – La giovinezza”, diretto dal premio Oscar Paolo Sorrentino, interpretando il ruolo di sé stessa.

Lo spettacolo di Sassari avrà anche un risvolto sociale, parte dell’incasso sarà infatti devoluto al reparto di pediatria dell’Ospedale di Alghero.

“Boghes and Bisus” è una produzione di Mab Teatro col contributo della Fondazione di Sardegna Bando Arte – “Arte, Attività e Beni Culturali” Musica Classica, Lirica e Prosa 2018 Progetto ThéatrOn Officina mental-dinamica, col Patrocinio del Comune di Sassari.

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Sumi Jo, voce soprano coreana tra le più apprezzate ed acclamate al mondo, sarà una delle protagoniste del concerto “Boghes and Bisus”, in programma a Sassari il prossimo 12 dicembre, alle ore 20,30, al Teatro Civico. Si tratta di una vera e propria esclusiva per la Sardegna, un evento unico, un concerto natalizio per voce, coro, pianoforte e launeddas. Sul palco oltre a Sumi Jo il tenore Muro Secci, la pianista Cristiana Mastrantonio, Andrea Pisu alle launeddas, il Coro Gioacchino Rossini di Sassari diretto da Clara Antoniciello e, per le voci bianche, da Claudia Dolce e, infine, la voce recitante di Daniele Monachella. Un meraviglioso incontro tra artisti della nostra terra ed una cantante che unisce la straordinaria precisione al calore della sua voce e a un’eccezionale musicalità.

Sumi Jo viene accolta costantemente con riconoscimenti, sia dal pubblico che dalla stampa, per le sue esibizioni nei più importanti teatri lirici e sale da concerto di tutto il mondo. Ha collaborato con i più grandi cantanti del mondo esibendosi al Metropolitan Opera di New York, alla Carnegie Hall, all’Opera di Stato di Vienna, al Palais Royal di Parigi, a Roma in Vaticano. Collabora con registi cinematografici internazionali, eseguendo brani della colonna sonora del film “La nona porta”, diretto da Roman Polanski e ha partecipato al film “Youth – La giovinezza”, diretto dal premio Oscar Paolo Sorrentino, interpretando il ruolo di sé stessa.

Lo spettacolo di Sassari avrà anche un risvolto sociale, parte dell’incasso sarà infatti devoluto al reparto di pediatria dell’Ospedale di Alghero.

“Boghes and Bisus” è una produzione di Mab Teatro col contributo della Fondazione di Sardegna Bando Arte –“Arte, Attività e Beni Culturali” Musica Classica, Lirica e Prosa 2018 Progetto ThéatrOn Officina mental-dinamica, col Patrocinio del comune di Sassari.

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“Manlio Brigaglia”, l’inedito filmato di Peter Marcias, in chiusura della mostra del libro “Qui c’è aria di Cultura”, a Tempio Pausania, è stato come un tuffo al cuore. È stato come incontrare per un’ultima volta ancora questo personaggio di straordinaria cultura che per la sua capacità comunicativa era riuscito a farsi apprezzare ed amare da intere generazioni.

E lo stesso Peter Marcias, classe 1977, in apertura della serata alla Casa del fanciullo, ha raccontato al pubblico le curiosità e i retroscena del suo rapporto con questo grande intellettuale, prima, durante e dopo la realizzazione del docufilm “Uno sguardo alla terra”,  alla riscoperta del capolavoro di Fiorenzo Serra di cui Manlio Brigaglia era stato il protagonista nella stesura dei testi. La video-testimonianza, estrapolata da un elaborato di almeno tre ore, rappresenta una delle ultime interviste, forse l’ultima rilasciata dal “professore” prima della scomparsa, ed è ricavata dal contenuto extra del documentario distribuito da Istituto Luce Cinecittà, ancora in fase di produzione.

Dopo tre giornate intense tra presentazioni, eventi, concerti e spettacoli con al centro l’editoria e le produzioni librarie dell’isola, la manifestazione organizzata dall’AES di concerto con l’amministrazione comunale tempiese e la collaborazione della libreria Bardamù, si è conclusa con il reading letterario a cura del Circolo Culturale Aristeo, dedicato a un’altra icona della cultura sarda, Enrico Costa, e al suo romanzo “Il muto di Gallura”, che più di tutti è ispirato al nord-est dell’isola. Il sipario sull’intera manifestazione è calato sulle ruvide narrazioni dell’attore Daniele Monachella, dalle quali sono scaturite le suggestioni della tremenda faida che dal 1850 al 1856 aveva sconvolto il territorio di Aggius.

Spigliato e brillante, un entusiasta Matteo Porru è stato invece il grande protagonista degli incontri con gli autori allo Spazio Faber, dove nel rispondere alle domande del giornalista Salvatore Taras ha raccontato la sua esperienza di fresco vincitore, a Venezia, del prestigioso Premio Campiello Junior. «È stato come diventare ciò che avevo sempre sognato di essere -ha dichiarato il giovane scrittore cagliaritano –. Ai giovani autori consiglierei tanta pazienza, non correre mai, anche se nel mio caso sembrerebbe un paradosso. È stata sicuramente una cosa che ti cambia la vita. Senza alcuna presunzione, cambia il modo di sentirti autore».

Tra storia e letteratura il romanzo “Eva Canta” di Maria Tiziana Putzolu, edito da Aipsa e presentato dall’autrice assieme ad Anna Maria Baldussi, è stato occasione per rievocare un momento difficile e controverso della storia italiana, quello coloniale. Tratto dalla storia vera di una famiglia di imprenditori ferraresi, il narrato si snoda su più spazi temporali, permettendo al lettore di calarsi in contesti che spaziano dall’avvento fascista sino alla fuga verso una Tripoli in cantiere. E quindi nel dopoguerra, in una Sardegna impoverita e proiettata verso le speranze del piano di rinascita.

Di assoluta originalità il volume “Carrasegare Design” realizzato da Mara Damiani per Arkadia Editore. Dopo aver riscoperto in Sardegna tanti spunti di ispirazione per il suo lavoro, rapita da Nivola e affascinata dalle opere di Tavolara, l’autrice ha fatto tesoro della lunga esperienza nel mondo della grafica e del design (che gli ha permesso di lavorare per la Disney), traducendo la sua folgorazione per i carnevali e le maschere della tradizione in un linguaggio costituito da elementi grafici essenziali ma dal forte impatto emozionale.

Dalla mostra del libro non poteva essere trascurato Fabrizio De Andrè, personaggio amato come pochi altri dai cittadini di Tempio Pausania. Alla libreria Bardamù, dopo l’inaugurazione della mostra artistica “Il mondo illustrato di Simone Sanna”, Giuseppe Pulina ha presentato il libro “Fratello senza peccato”, edito da Paolo Sorba, in compagnia dell’autrice Brunella Lottero e del protagonista Filippo Mariotti.

Una presentazione resa ancora più accattivante dalle interpretazioni canore dell’artista Daniela Pes. È la storia di un’amicizia divenuta fraterna tra il fattore dell’Agnata ed il padrone di casa, in cui sono rivelati i momenti della vita quotidiana nella tenuta, il rapporto con l’isola e con la Liguria, quello con i media, il dramma e i retroscena del sequestro fino agli aspetti più semplici della vita e le fragilità che forse sono state anche il motore ispirativo delle sue più indimenticabili canzoni.

Nel tracciare un primo bilancio dell’evento, la presidente AES Simonetta Castia ha evidenziato la mostra del libro di Tempio Pausania abbia centrato l’obiettivo di creare un dialogo tra la comunità gallurese e il mondo dell’editoria libraria sarda, suscitando interesse e curiosità: «Nondimeno ha permesso di fare emergere le criticità del settore – come evidenziato nel dibattito tra editori e librai – nella consapevolezza che sia opportuno presentare delle modifiche per una vera attualizzazione della legge regionale sull’editoria».

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La mostra regionale del libroQui c’è aria di Cultura si chiude domani 23 novembre a Tempio Pausania accogliendo il giovane vincitore del premio Campiello Junior, Matteo Porru, che intervistato da Salvatore Taras racconterà al pubblico dello spazio Faber la sua entusiasmante esperienza al prestigioso concorso letterario di Venezia.

Ma la serata si annuncia ricchissima di eventi. In un connubio tra cinema e letteratura, il regista Peter Marcias, alle 19.00, alla Casa del fanciullo presenterà il documentario Manlio Brigaglia, un inedito contenuto extra del film Uno sguardo alla terra” distribuito da Istituto Luce Cinecittà. La video intervista è stata realizzata pochissima distanza dalla morte del grande intellettuale di origini tempiesi, al quale in apertura della mostra del libro è stata intitolata la Sala Lettura del Palazzo degli scolopi.

Il lavoro è nato con l’idea di osservare la realtà dell’isola tra passato e futuro, con la volontà di recuperare uno dei più importanti lavori del cinema etnografico, “L’ultimo pugno di terra” di Fiorenzo Serra, al quale Manlio Brigaglia aveva offerto il suo contributo con la realizzazione dei testo. A introdurre questo speciale omaggio cinematografico a Brigaglia, assieme a Peter Marcias ci sarà Paolo Serra della Società Umanitaria di Carbonia.

A concludere l’intera manifestazione alle 20 sarà poi l’attore Daniele Monachella (premio Roma comic off 2018) nell’avvincente interpretazione dell’evento reading Enrico Costa… Il muto di Gallura”, realizzato in collaborazione con il Circolo Culturale Aristeo.

L’evento organizzato dall’AES in collaborazione con l’amministrazione comunale di Tempio è entrato nel vivo già nel pomeriggio di venerdì. L’inaugurazione della mostra artistica “Noi e il mondo”, a cura di AES e Casa Falconieri, ha fatto da apripista agli incontri con gli autori allo Spazio Faber, dove è stata allestita l’esposizione delle pubblicazioni di ben trentuno case editrici.

Un lungo nastro di stoffa decorata realizzato dall’artista Gabriella Locci è stato disteso per circoscrivere la sala, sorretto da donne e uomini invitati a leggere i passi letterari riportati sul fronte dell’opera, significative citazioni di Grazia Deledda, Gramsci, Dessì, Satta e tanti altri grandi nomi che hanno segnato la storia della letteratura sarda. Un modo per avvicinare alla lettura, ma non solo.

La città di Tempio è stata in questo modo unita idealmente, emulando in modo originale la straordinaria operazione realizzata nel 1981 da Maria Lai con gli abitanti di Ulassai, attraverso l’utilizzo di un lungo nastro celeste, meravigliosa intuizione per legare le case del paese alla montagna e in questo fungere da esortazione per superare le divisioni interne della comunità.

Gli incontri con gli autori della sezione “Tra Isola e mondo” moderati da Salvatore Taras, hanno preso il via con la presentazione del volume fotografico Nuraghi Paesaggi e stagioni di Salvatore Pirisinu, edito da Mediando. Dopo l’intervento dell’editrice Simonetta Castia, il noto archeologo Rubens D’Oriano ha illustrato i contenuti dell’opera attraverso un’analisi della fotografia nel contesto contemporaneo, e ha quindi contestualizzando gli elementi di un paesaggio profondamente pervaso dalla presenza dei meravigliosi monumenti nuragici. Il volume contiene foto di meravigliosi paesaggi sardi ripresi nel corso della quattrostagioni.

L’autrice Isabella Mastino ha esposto i contenuti della sua seconda antologia su Grazia Deledda, Il Viaggio, attraverso una lettura appassionata e travolgente di alcuni brani del volume pubblicato da Alfa Editrice. L’opera rappresenta un viaggio letterario nell’animo umano in quattro capitoli che riassumono e commentano quattro romanzi della Deledda. Mastino ha espresso il desiderio di realizzare una prossima, terza antologia.

Simpatica e accattivante è stata la presentazione diPiccinni in Castòrias di Giuseppe Tirotto. Il libro della Nor edizioni, una raccolta di simpatici racconti in gergo castellanese, alcuni dei quali premiati in importanti concorsi letterari a livello regionale, come il Premio Ozieri. Il testo narra le vicissitudini di un momento cruciale di passaggio da una società prettamente contadina a una condizione preindustriale, attraverso le avventure di un ragazzo che ripercorre quasi in modo mitico aneddoti sui giochi di guerra dei bambini, sul cinema, l’arrivo della televisione, l’emigrazione e altri temi.

Gli incontri chiudere gli incontri con gli autori è stata la presentaiozne de Il quadro segreto di Leonardo, dello scrittore Fabio Delizzos, a cura della libreria Bardamù. Pungolato dalle domande del giornalista Giuseppe Pulina, Delizzos ha illustrato il lungo lavoro di ricerca che ha anticipato la redazione dell’opera, e ha elencato anche alcuni aspetti poco conosciuti della vita del grande genio toscano. In chiusura sono fioccate le domande da parte del pubblico.

La serata si è conclusa al Teatro Casa del Fanciullo con lo spettacolo danzatoSnowflex. Storia di un fiocco di neve”, a cura della compagnia Moviment’arti di Tempio per la regia e le coreografie di Daniela Tamponi. Sala gremita per un lavoro musicale e multimediale che ha coinvolto i più piccoli, applauditissimi protagonisti di un’opera ispirata all’omonimo libro di Simone Sanna edito da Taphros.

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“Era l’allodola?” riparte da Milano e da una delle manifestazioni più importanti dedicate al libro e alla lettura, il Bookcity, in programma da oggi fino a domenica 17 novembre a Milano. Per tre giorni (più uno dedicato alle scuole), verranno promossi incontri, presentazioni, dialoghi, letture ad alta voce, mostre, spettacoli, seminari sulle nuove pratiche di lettura, a partire da libri antichi, nuovi e nuovissimi, dalle raccolte e biblioteche storiche pubbliche e private, dalle pratiche della lettura come evento individuale, ma anche collettivo. Tra gli eventi appunto la commedia originale nata da un dubbio di Daniele Monachella e da lui stesso scritta diretta e interpretata insieme a Carlo Valle. Il 16 novembre, alle ore 16,00, sul palco del Teatro Franco Parenti è prevista la rappresentazione dello spettacolo che tanto successo di pubblico e di critica ha ottenuto in Sardegna ma anche nella penisola. Tra i premi ricevuti anche il prestigioso riconoscimento a Daniele Monachella come miglior attore al Roma Comic Festival 2018.

Non sarà l’unica rappresentazione nella penisola di “Era L’allodola?”, domani 14 novembre, alle ore 21.00, la commedia andrà in scena a Vicenza, all’Auditorium dei Carmini in occasione di una serata organizzata in collaborazione con l’Associazione Grazia Deledda di Vicenza. Il 16 novembre alle ore 19:00 è in programma anche seconda replica milanese che sarà ospitata nel Centro Sociale e Culturale dei sardi La Quercia di Vimodrone.

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Si divide tra Nureci e Tharros la giornata di martedì 13 agosto al festival Dromos: nel piccolo borgo in provincia di Oristano entra nel vivo la dodicesima edizione di Mamma Blues, costola del festival dedicata al genere di matrice afroamericana; nell’area archeologica in territorio di Cabras va invece in scena un nuovo appuntamento della rassegna teatrale “Parole alla Luna”, con lo spettacolo “Era l’allodola?” (ingresso a 3,50 euro), un irriverente gioco delle parti dove l’amore descrive la follia e la follia fa sbocciare l’amore, conducendo lo spettatore a ritmo serrato verso il terreno dell’assurdo, dell’illogicità, dei paradossi della società contemporanea. Sul palco Daniele Monachella (che cura anche la regia) e Carlo Valle con la produzione di Mab Teatro.

Da domani (martedì 13) e fino a Ferragosto, dunque, Mamma Blues, il “festival nel festival” che omaggia la musica del diavolo propone un cartellone popolato da artisti di assoluto calibro internazionale, con la consueta attenzione verso la scena nazionale e regionale. La tre giorni di Nureci chiude idealmente la ventunesima edizione di Dromos, che vivrà però una coda finale a Bauladu, il 31 agosto, in collaborazione con il Du – Bauladu Music Festival, con una tappa sarda (alle 21.30, ingresso a 25 euro più diritti di prevendita), del “Piano solo tour – Summer 2019” del pianista Giovanni Allevi.

Ognuna delle tre serate di Mamma Blues verrà aperta alle 22 da un artista della scena isolana, che lascerà poi il palco (alle 23.00) a un protagonista della scena internazionale. Ma la musica continuerà a risuonare anche più tardi, nel suggestivo borgo in provincia di Oristano (popolato dalle caratteristiche radioline che diffondono il blues per le sue vie), con gli appuntamenti dopofestival ai Giardini del Sottomonte.

Ad inaugurare la dodicesima edizione di Mamma Blues (martedì 13) sarà il progetto La Città di Notte, band di recente formazione, capitanata dal cantante Diego Pani, che ripercorre le strade del blues, dello swing e del cool jazz con la precisa volontà di utilizzare la lingua italiana per popolare le proprie liriche, con una particolare attenzione verso i pionieri dello swing nostrano degli anni cinquanta. Ad affiancare il suo leader, ci saranno Andrea Schirru al pianoforte, Edoardo Meledina al contrabbasso e Frank Stara alla batteria.

Un’ora dopo (alle 23.00) ad infiammare il palcoscenico dell’Arena Mamma Blues ci penserà la Treves Blues Band, formazione capitanata e fondata da quella che è una vera e propria pietra miliare del blues italiano, l’armonicista Fabio Treves, a Nureci con il tour “70 in blues” con cui celebra le sue settanta primavere. Conosciuto come “Il puma di Lambrate”, Fabio Treves ha festeggiato nel 2014 i suoi prolifici quarant’anni di carriera (ricevendo l’Ambrogino d’oro, importante riconoscimento conferito dal comune di Milano per i suoi meriti artistici), percorsi con coerenza, studio e passione sulla lunga e polverosa strada della “musica del diavolo”: un cammino intrapreso nel 1974 quando l’allora ventiquattrenne armonicista lombardo fonda la Treves Blues Band con l’intento di divulgare i valori del blues, le sue storie e i suoi impareggiabili interpreti. Nella sua luminosa carriera, il bluesman lombardo ha condiviso il palcoscenico con Frank Zappa, e vanta collaborazioni con pilastri del genere come Sunnyland Slim, Johnny Shines, Homesick James, Billy Branch, Dave Kelly, Paul Jones. A Nureci sarà affiancato da Alex “Kid” Gariazzo (chitarre e voce), Gabriele “Gab D” Dellepiane (basso) e Massimo Serra (batteria, percussioni), storici musicisti con i quali proprio quest’anno celebra le sue settanta primavere.

Mercoledì 14 agosto ancora un doppio set che si annuncia esplosivo. Apre alle 22 il bluesman sassarese Francesco Piu, per l’occasione in veste di One Man Band. Alle 23, tiene banco J.P. Bimeni, cantante nativo del Burundi ma rifugiato a Londra diciotto anni, che col suo album di debutto, Free Me, sorprende con una voce che ricorda quel soul del primo Otis Redding, in cui risuona l’anima dell’Africa.

L’ultima serata di Mamma Blues, giovedì 15 agosto, si aprirà (alle 22) con il quartetto della cantante, chitarrista e compositrice Irene Loche, progetto in cui sonorità folk e soul si incontrano, e in cui accordature aperte e ritmi lontani la fanno da protagonisti. Alle 23 chiusura in bellezza con i Kokoroko, giovane band londinese di otto elementi guidati dalla trombettista Sheila Maurice-Grey, che si caratterizza per le coinvolgenti composizioni ispirate a maestri come Fela Kuti, Ebo Taylor e Tony Allen ed alle sonorità provenienti dall’Africa Occidentale.

Spenti amplificatori e riflettori sul palco dell’arena, la musica del diavolo proseguirà ogni sera (ingresso gratuito) a partire dalla mezzanotte nei Giardini del Sottomonte, con The Wheelers (martedì 13), Bob Forte Blues & Erik Weissglas Band (mercoledì 14) e Viper Riders Blues Band (giovedì 15).

La collaborazione tra il festival e la Music Academy di Isili (che ha registrato l’esibizione dei suoi allievi nell’anteprima del Mamma Blues, il giorno precedente, con il concerto “The two faces of Woodstock”) vedrà dal 13 al 15 agosto a Nureci il consueto laboratorio intitolato “Piccoli bluesman, crescono”: bambini e ragazzi accompagnati dai docenti della Music Academy di Isili si immergeranno nel fantastico mondo della musica, aspettando il tanto atteso incontro con gli artisti.

Dal 13 al 15 agosto, inoltre, alle 18.00 e alle 20.00, nei locali del Monte Granatico, ci sarà la proiezione del film “Funtaneris. Sulle strade dell’acqua”, con la regia di Massimo Gasole.

I biglietti e gli abbonamenti per Mamma Blues si possono acquistare al botteghino e online nei punti vendita del circuito Box Office Sardegna (www.boxofficesardegna.it; tel. 070 657428). Riduzioni del 30 per cento sono previste per gli over 65 anni e i giovani sotto i 18. I bambini sotto i 4 anni non pagano. Convenzioni Carta del Docente e 18app. I biglietti per la rassegna “Paole alla Luna” saranno acquistabili al botteghino allestito presso l’area archeologica di Tharros.

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“Era l’allodola?”, lo spettacolo finalista e vincitore del premio come miglior attore protagonista al “Roma Comic OFF Festival 2018”, farà tappa domani, venerdì 9 agosto, a Villanovaforru, all’Anfiteatro “Santa Marina”, alle ore 21,30.

Guglielmo Scuotelapera “al secolo” William Shakespeare versus il suo analista. Il tormentato e sedicente bardo attraversa un momento di crisi e porta in superficie uno degli interrogativi più ambigui del suo repertorio: Era l’allodola?. Un irriverente gioco delle parti dove l’amore descrive la follia e la follia fa sbocciare l’amore, conducendo lo spettatore a ritmo serrato verso il terreno dell’assurdo, dell’illogicità e dei paradossi della società contemporanea

Uno spettacolo che ha riscosso un ottimo successo di pubblico e di critica,  non solo in Sardegna ma anche nel resto della penisola. Daniele Monachella ha infatti vinto il premio come miglior attore al prestigioso Roma Comic Festival. “Era l’allodola?” è stata inoltre inserita all’interno di un’altra importante manifestazione: il Book City di Milano. Per tre giorni (più uno dedicato alle scuole), nel Teatro Franco Parenti del capoluogo lombardo verranno promossi incontri, presentazioni, dialoghi, letture ad alta voce, mostre, spettacoli, seminari sulle nuove pratiche di lettura, a partire da libri antichi, nuovi e nuovissimi, dalle raccolte e biblioteche storiche pubbliche e private, dalle pratiche della lettura come evento individuale, ma anche collettivo. Tra gli spettacoli ci sarà appunto anche “Era l’allodola?”.

“Era l’allodola?” è una produzione di Mab Teatro col contributo della Fondazione di Sardegna e col Patrocinio dello IASEMS Italian Association of Shakespearean and Early Modern Studies.

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La musica dell’Armeria dei Briganti sarà protagonista del nuovo appuntamento della Rassegna EstaTheatrOn, organizzata da MAB Teatro. Il concerto è in programma il prossimo venerdì 2 agosto, alle 21,30, nel Cortile di Palazzo Ducale a Sassari.

“Dateci un palco e vi solleviamo il morale”, questo il motto della band che ha nell’interazione con il pubblico e nell’ironia gli elementi portanti del suo modo di intendere la musica e lo spettacolo.

Armeria dei Briganti mette insieme la canzone d’autore italiana con  la musica tradizionale, il jazz manouche, lo swing, spaziando da un genere all’altro. Presuntuosi all’eccesso, sono certi di riuscire in un arduo compito: rubare agli spettatori un’ora e mezza del loro tempo facendo in modo che non se ne accorgano. Energia allo stato puro con un repertorio “originale”, frutto di uno spudorato ladrocinio senza paragoni: brani fatti in casa si fondono a rifacimenti di canzoni altrui tradotte o stravolte nei testi. Viene fuori uno spettacolo coinvolgente e, alla faccia di chi crede sia “peccato”, anche divertente. La band è formata da Renzo Cugis alla voce, Samuele Dessì alla chitarra elettrica e voce, Andrea Murru alla chitarra manouche e voce, Stefano Piras alla chitarra manouche e voce, Andrea Lai al contrabbasso, basso e voce, Diego Deiana al violino e fisarmonica, Mario Marino alla batteria.

«Abbiamo fortemente voluto nel nostro cartellone il concerto dell’Armeria dei Briganti proprio perché si tratta di una band che non fa solo musica ma propone un vero e proprio spettacolo in cui anche le parole e l’ironia svolgono un ruolo fondamentale», afferma il direttore artistico della rassegna Daniele Monachella.

«Uno spettacolo originale, unico nel suo genere che il pubblico sassarese attendeva da tempo e siamo contenti di essere riusciti ad ospitarlo nella nostra rassegna.»

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La musica dell’Armeria dei Briganti sarà protagonista del nuovo appuntamento della Rassegna EstaTheatrOn, organizzata da MAB Teatro. Il concerto è in programma venerdì 2 agosto, alle 21,30, nel Cortile di Palazzo Ducale, a Sassari.

“Dateci un palco e vi solleviamo il morale“, questo il motto della band che ha nell’interazione con il pubblico e nell’ironia gli elementi portanti del suo modo di intendere la musica e lo spettacolo.

Armeria dei Briganti mette insieme la canzone d’autore italiana con  la musica tradizionale, il jazz manouche, lo swing, spaziando da un genere all’altro. Presuntuosi all’eccesso, sono certi di riuscire in un arduo compito: rubare agli spettatori un’ora e mezza del loro tempo facendo in modo che non se ne accorgano. Energia allo stato puro con un repertorio “originale”, frutto di uno spudorato ladrocinio senza paragoni: brani fatti in casa si fondono a rifacimenti di canzoni altrui tradotte o stravolte nei testi. Viene fuori uno spettacolo coinvolgente e, alla faccia di chi crede sia “peccato“, anche divertente. La band è formata da Renzo Cugis alla voce, Samuele Dessì alla chitarra elettrica e voce, Andrea Murru alla chitarra manouche e voce, Stefano Piras alla chitarra manouche e voce, Andrea Lai al contrabbasso, basso e voce, Diego Deiana al violino e fisarmonica, Mario Marino alla batteria.

«Abbiamo fortemente voluto nel nostro cartellone il concerto dell’Armeria dei Briganti proprio perché si tratta di una band che non fa solo musica ma propone un vero e proprio spettacolo in cui anche le parole e l’ironia svolgono un ruolo fondamentale», afferma il direttore artistico della rassegna Daniele Monachella.

1Uno spettacolo originale, unico nel suo genere che il pubblico sassarese attendeva da tempo e siamo contenti di essere riusciti ad ospitarlo nella nostra rassegna.»

Anche questo concerto, come il resto della rassegna EstaTheatrOn è stato organizzato grazie anche al contributo della Fondazione di Sardegna e con il patrocinio del comune di Sassari.