18 July, 2024
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«L’approvazione dell’ordine del giorno presentato dal deputato PD Emanuele Cani sulle questioni industriali, e nello specifico su attività che interessano il settore siderurgico e dell’alluminio, certifica l’attenzione e l’impegno costante del Partito Democratico sulle vertenze industriali ancora aperte.»

Lo scrive, in una nota, Daniele Reginali, segretario provinciale del Partito Democratico.

«Il Sulcis Iglesiente vive oggi un momento drammatico dal punto di vista economico, lavorativo e sociale. Per questo motivo è necessario che dal Governo centrale ci siano risposte chiare e concrete. Atti appunto con cui si dia luogo al cammino indispensabile per una ripresa economica. L’azione dei rappresentanti del PD all’interno delle Istituzioni – conclude Reginali – proseguirà senza sosta.»

Daniele Reginali

Ho partecipato alla manifestazione che si è svolta a Carloforte sulla vertenza Saremar. Una vertenza che come Pd seguiamo in maniera costante e con molta attenzione. In questo contesto ribadisco che si tratta di un fatto positivo l’attenzione dell’assessore Deiana sulla vicenda su cui devono essere forniti elementi chiari sulle prospettive dell’azienda. Sono altrettanto chiare le responsabilità di una disastrosa gestione dell’amministrazione regionale precedente. Bisogna continuare a lavorare per garantire un servizio di qualità e la continuità occupativa dei lavoratori.
Il Pd di Carbonia Iglesias, assieme al circolo di Carloforte, seguirà con attenzione la vicenda, garantendo l’impegno dei suoi rappresentanti nelle istituzioni.
Daniele Reginali
Segretario Pd Carbonia Iglesias

Daniele Reginali

Valentina Pistis 1230 copia

Nessuno ne parla ancora ufficialmente, ma i toni dello scontro tra i consiglieri del gruppo Cas@ Iglesias e il Partito Democratico, prima forza consiliare che esprime anche il sindaco, Emilio Gariazzo, hanno aperto di fatto la crisi nella maggioranza di centrosinistra al comune di Iglesias, a poco più di un anno e mezzo dall’elezione del sindaco (26 maggio 2013) e dall’insediamento del Consiglio comunale (28 giugno 2013).

Per capire meglio quanto oggi siano distanti le due posizioni politiche, pubblichiamo l’intervento integrale fatto da Valentina Pistis, capogruppo di Cas@ Iglesias, durante l’ultima riunione del Consiglio comunale, dedicata al dibattito sullo stato di attuazione del Piano Sulcis, in presenza del coordinatore dello stesso, Tore Cherchi, ex presidente della provincia di Carbonia Iglesias.

«Grazie.
Grazie di cuore a tutte le donne e gli uomini che questa sera hanno deciso, con consapevolezza, di partecipare a questo Consiglio comunale.
Queste persone sono la dimostrazione che il ragionamento e l’approfondimento dei temi, anche scomodi, paga sempre.
Non lasciatevi intorpidire, non aspettate che gli altri prendano decisioni al posto vostro.
Il dialogo e il confronto sono necessari in politica come nella vita quotidiana.
Vedendovi, qui, questa sera non posso che farmi contagiare dalla vostra determinazione.
E’ arrivato il momento di dire la verità, tutta la verità in merito al Piano Sulcis e a tutto ciò che vi ruota intorno.
Non possiamo più tacere. Non vogliamo più tacere.
Occorre fare chiarezza.
Occorre dire che i fondi del Piano Sulcis, sono praticamente inesistenti, così come le opere da realizzare.
L’Alcoa è chiusa, per l’Eurallumina e per l’Ila, sinceramente, non si intravede alcuna ripartenza, arriverà il turno della Carbosulcis e della Centrale Enel. Insomma un’ecatombe di industrie.
A cui, la politica regionale e nazionale, risponde con un Piano, vuoto e inconsistente.
Il Piano Sulcis finora non ha prodotto nemmeno un posto di lavoro.
Le procedure appaiono inesistenti, all’orizzonte solo ed esclusivamente ghiotte speculazioni ministeriali e non solo.
Speculazioni approvate e certificate da una parte della politica isolana.
Il progetto speculativo del biofuel dei signori Mossi & Ghisolfi è la prova di ciò che sto affermando.
Quel progetto è inaccettabile. Più tardi spiegherò perché.
Non credo che favorendo l’insediamento dei produttori di canne si possa rilanciare il nostro territorio.
Finora niente è stato fatto per risolvere il problema del costo dell’energia, della ripresa produttiva, ancor meno, ahimé, si è fatto per le bonifiche ambientali.
Il gruppo che rappresento, Cas@ Iglesias, lo grida ad alta voce quotidianamente.
La questione ambientale non è più rinviabile.
Non possiamo continuare a traccheggiare sulla salute della popolazione. E mi dispiace contraddirla, ing. Cherchi. Lei ha appena affermato che prima di tutto viene il lavoro, io dico con assoluta determinazione che prima di tutto viene la salute. Senza la salute non può esserci lavoro.
Il report del ministero dell’Economia sul Piano Sulcis, redatto dall’Uver Unità di verifica degli investimenti pubblici, per usare un eufemismo, fa paura.
Certifica sostanzialmente che il Piano Sulcis è un imbroglio di stato.
Procedure inesistenti, progetti irrealizzabili, in molti casi non è stata indicata nessuna tempistica; opere iniziate anni fa e addirittura opere dichiarate concluse, tutte inserite nel piano fantastico del Sulcis.
Fondi stanziati da delibere di Giunta regionale del 2009, 2010, 2011, delibere Cipe del 2011, fondi Fesr 2007-2013. Insomma, fondi vecchi, già stanziati in passato, che non hanno nulla a che fare con il fantomatico Piano Sulcis.
A certificare ciò che sto affermando sono i funzionari del ministero che hanno effettuato i sopralluoghi.
Nel report si evince con chiarezza che in numerosissimi casi, non esiste alcuna procedura in essere.
Alcuni esempi.
Sulla portualità i fondi sono ridicoli, la progettazione è pressoché tutta preliminare o studi di fattibilità da eseguire.
Al progetto dell’impianto fognario di Sant’Antioco manca persino la localizzazione, la variante urbanistica e la stima dei costi. Per non parlare del collegamento all’isola di Sant’Antioco, pare non abbiamo ancora scelto se costruire un ponte o un tunnel… una cosetta da poco conto…
Il progetto che riguarda il tratto di strada Carbonia-Giba è stato definito con un laconico “bassa affidabilità”.
Per non parlare della scelta di abbandonare il progetto GALSI, ossia il progetto relativo al Gasdotto che avrebbe dovuto collegare l’Algeria alla Sardegna e all’Italia. Cancellato.
Insomma, più che un piano di rilancio, mi pare un libro dei sogni. Anzi, oserei dire, un libro che procura i incubi.
Altro esempio su tutti, miniera di Orbai, inizio lavori 2006, oggi siamo all’analisi del rischio, manca il dimensionamento economico. In sostanza, la procedura è indefinita, siamo in alto mare.
Risultano iscritti progetti iniziati del 2006, alcuni addirittura conclusi; progetti del 2007 conclusi nel 2012 inseriti nel piano.
Per quale motivo mi chiedo?
Come fanno a far parte di questo piano?
Per la maggior parte dei progetti la fine lavori indicata nel report è il 2014. Ossia, l’anno appena concluso. Nessuna traccia di inizio e fine cantiere. Senza contare tutti quelli che si sarebbero dovuti concludere nel 2013 e non sono nemmeno iniziati.
Insomma, una vergogna inaudita, l’ennesimo inganno in danno ai sulcitani.
Ma veniamo alla chimica verde e alla coltivazione della canna per la produzione di bioetanolo a Portovesme.
L’impatto ambientale è fortissimo, devastante.
Numeri da capogiro.
300 milioni di euro di investimento.
80mila tonnellate di carburante prodotto all’anno.
Il progetto, del gruppo Mossi & Ghisolfi, (colosso da 3 miliardi di dollari di fatturato all’anno), ha bisogno di un’area industriale attrezzata, di un porto (già esistenti a Portovesme) e di 5.000 ettari di terreno da coltivare a canne, nel raggio di 70 chilometri.
Ha inoltre bisogno di un sostegno finanziario dello Stato, della Regione elevatissimo, non ultimi i 900 milioni chiesti all’Unione europea per finanziarie le bioraffinerie, a tal proposito, vi invito a prendere visione del Piano Juncher.
Insomma Mossi & Ghisolfi oltre ad essere sponsor delle campagne elettorali del premier Renzi e quindi suoi “grandi elettori” evidentemente sono pure simpatici ai governatori regionali che non battono ciglio in merito allo scellerato progetto.
Ricordo che le canne sono una specie infestante che muta il regime ecologico del territorio, rendendolo più arido e soggetto agli incendi.
E’ una specie altamente infiammabile e questo le consente, essendo una specie pirofila, di imporsi a discapito delle altre piante.
Modifica l’ecologia della zona, sottrae acqua in grandi quantità e elementi nutritivi al terreno.
Insomma, all’inquinamento devastante prodotto dall’attività mineraria e dalle industrie, viene associato il rischio di una probabile desertificazione.
E’ chiaro che in Sardegna abbiamo bisogno di tutto fuorchè di piante che favoriscano incendi e aridità dei suoli.
Non possiamo rischiare di lasciare spazio al fenomeno c.d. di “land grabbing”, tipico dei paesi poveri del terzo mondo.
Le multinazionali, come quelle di Mossi & Ghisolfi, acquistano i terreni dai coltivatori, ormai stremati dalle innumerevoli tasse statali, non ultima, l’IMU sui terreni agricoli, per trasformare i nostri terreni nell’ennesima monocoltura di canne o cardi, come sta accadendo dall’altra parte dell’isola.
Non ultimi altri due punti oscuri, ossia l’impianto a biomasse nella zona industriale di Iglesias, a pochi passi dal centro abitato e la centrale termoelettrica per realizzare carbone Sulcis “pulito” dotata di una sezione di cattura e stoccaggio nel sottosuolo di CO2.
Sulla questione energia, dobbiamo necessariamente cambiare marcia, registro. L’andazzo è chiaro, vogliono rendere la Sardegna sempre più dipendente dal resto d’Italia. Visto anche la scelta relativa al piano di dismissione della centrale Enel. Ad oggi non esiste un solo contratto bilaterale per salvare le industrie e la responsabilità è politica, non certamente dell’Enel.
Siamo qui, non per valutare le chiacchiere, siamo qui per leggere la realtà.
E la realtà è sotto gli occhi di tutti, le fabbriche sono chiuse e le bonifiche completamente assentiper chiare incapacità politiche di ieri e di oggi.
Sembra quasi che la nostra isola, la nostra agricoltura sia impossibilitata a puntare ad un futuro basato su uno sviluppo sostenibile, moderno, sui prodotti dell’agroalimentare di qualità.
Alla faccia di Milano e del tema dell’Expo 2015…
Alle condizioni ambientali e sanitarie nelle aree industriali e minerarie, già così precarie, occorre opporre un sistema produttivo innovativo sostenibile; occorre puntare sull’immediata bonifica dei siti contaminati.
Occorre opporre una politica virtuosa, di qualità, tesa alla sovranità alimentare, funzionale alle esigenze di coloro i quali abitano i territori. Una politica che favorisca la riappropriazione da parte delle comunità locali della gestione dei luoghi.
Anche per questo motivo, in questa sede, il gruppo che rappresento, vuole proporre una bozza di piano alternativo al Piano Sulcis, basato su quattro direttive.
Bonifiche ambientali e piano straordinario di recupero produttivo delle discariche.
Come già anticipato le bonifiche ambientali non possono più aspettare, ne va della salute di queste e delle future generazioni.
Le discariche minerarie abbandonate del Sulcis Iglesiente sono innumerevoli, contengono ancora quantità elevate di Piombo e Zinco. Quantitativi che consentirebbero di progettare un piano economico per rilanciare l’intero territorio. Tutto ciò coinvolgendo l’università di Cagliari e facendo ripartire i corsi di Scienze dei materiali di Monteponi. Rilanciando l’IGEA e il Parco Geo Minerario, prima che sia troppo tardi.
Pianificazione territoriale, paesaggistica e urbanistica.
Predisposizione di un Piano strategico, vero, di sviluppo territoriale che possa essere recepito immediatamente, offrendo riequilibrio territoriale e nuove opportunità per il turismo e la ricettività, tenendo sempre ben presente la tutela ambientale e paesaggistica.
Interventi infrastrutturali e collegamenti – Questione energetica/definizione di accordi bilaterali:
– strada ss. 126 a quattro corsie;
– interventi sui porti;
– intervento di connessione dei bacini idrografici del Sulcis con i sistemi del Tirso e del Flumendosa al fine di garantire l’approvvigionamento idrico e irriguo costante dell’intero territorio.

Poli produttivi di eccellenza agricola.
Individuazione di filiere produttive di eccellenze agricole che possano valorizzare al meglio le caratteristiche dei terreni del Sulcis Iglesiente. Ricordo che, solo nel Sulcis si possono trovare quei vitigni europei originari, derivanti da una antichissima e storica tradizione vitivinicola.
Pensiamoci,
pensiamoci bene, prima di trasformare la nostra isola in un campo sterminato di canne.
Le canne utilizziamole solo ed esclusivamente per costruire launeddas. Che è meglio.
Pensiamo al patrimonio di archeologia mineraria che ci resta. Pensiamo all’ambiente sconfinato e paradisiaco tipico della nostra isola. Proviamo seriamente a valorizzarlo, prima che cada definitivamente in rovina.»

 

Il gruppo Cas@ Iglesias conta su due consiglieri, Valentina Pistis e Giorgio Carta, in una maggioranza composta da 15 consiglieri.

PD 8 consiglieri: Mauro Usai, presidente; Franca Maria Fara, vicepresidente; Francesco Melis, capogruppo; Carla Cicilloni; Daniele Reginali, segretario provinciale; Ubaldo Scanu, segretario cittadino; Claudia Caschili; Marco Loddo.

Cas@ Iglesias 2 consiglieri: Valentina Pistis, capogruppo; Giorgio Carta.

Il Tuo segno per Gariazzo 2 consiglieri: Pietro Serio, capogruppo; Pierina Chessa.

Sinistra Ecologia Libertà 2 consiglieri: Simone Pinna, capogruppo; Franco Tocco.

Uniti per Iglesias 1 consigliere: Alberto Cacciarru, capogruppo.

La minoranza di centrodestra conta su 9 consiglieri.

Piazza Sella 7 consiglieri: Gian Marco Eltrudis, capogruppo; Gianluigi Rubiu; Pietro Carta; Vito Didaci; Angela Scarpa; Andrea Pilurzu; Giuseppe Pes.

P.D.L. dal 5/02/2014 ForzaItalia 2 consiglieri: Luigi Biggio, capogruppo; Gianfranca Mannu.

Daniele Reginali 6 copia

In questi giorni la discussione politica è animata da una serie di argomentazioni che riguardano il futuro del Sulcis Iglesiente dal punto di vista produttivo, occupazionale e industriale. Al centro della discussione c’è anche il Piano Sulcis e i progetti a esso collegati. Uno su tutti, giusto per ricordare il tema delle polemiche, è quello che riguarda il cosiddetto progetto biofuel. Un progetto che ha trovato applicazione in maniera positiva in altre regioni d’Italia e che oggi viene riproposto anche in Sardegna con possibili ricadute in termini di nuovi posti di lavoro. In questo scenario, che vede il Sulcis Iglesiente al centro di una crisi senza precedenti è necessario fare una premessa e prendere anche una posizione. La tutela del territorio, la salvaguardia delle produzioni agroalimentari di pregio e le eccellenze del Sulcis Iglesiente non devono e non vanno messe in discussione. Fatta questa premessa però è necessario, prima di esprimere giudizi o un dissenso aprioristico e senza motivo, fare una riflessione e una discussione. Che devono nascere da un’attenta e compiuta analisi del progetto, delle sue ripercussioni sul territorio, sia dal punto di vista ambientale sia dal punto di vista economico e sociale. Argomenti che dovranno essere discussi con progetti alla mano ed esperti. La discussione non deve basarsi su proclami ma deve essere suffragata da numeri, dati, progetti e studi. Per questo motivo il Partito Democratico della provincia di Carbonia Iglesias, per i prossimi giorni ha in programma la convocazione di un’assemblea generale finalizzata ad affrontare e discutere questo argomento.

Daniele Reginali

Segretario Pd Carbonia Iglesias 

Il segretario provinciale del Partito Democratico Daniele Reginali e la segretaria cittadina Cinzia Grussu, intervengono sulla delicata vertenza della Carbosulcis.

«La Regione deve dare risposte immediate sulla Carbosulcis, l’azienda mineraria della Regione proprietaria del sito carbonifero di Monte Sinni a Nuraxi Figus – scrivono in una nota Daniele Reginali e Cinzia Grussu -. A oggi non si conoscono ancora quali siano le intenzioni dell’amministrazione regionale in merito al futuro del sito minerario. Ossia se le intenzioni siano quelle di accompagnare il progetto di dismissione con un piano di riconversione, mantenendo un presidio strategico e un polo scientifico e tecnologico. Ancora non si conosce quale sarà la sorte delle maestranze impiegate all’interno dell’azienda mineraria. E’ necessario inoltre capire quali sono le decisioni della Regione in merito al gruppo dirigente che guida la società mineraria. Servono risposte chiare e concrete che a oggi non sono ancora arrivate. A nostro avviso è doveroso che dall’azionista unico dell’azienda mineraria arrivino risposte sul futuro sia del sito sia dei lavoratori. E di tutti i progetti e programmi di cui si è parlato in questi anni. L’attenzione del Partito Democratico – concludono Reginali e Grussu – continuerà in maniera costante su ciò che accade all’interno dell’azienda e sul suo futuro.»

Carbosulcis 2Daniele Reginali 6 copiaCinzia Grussu 3

La buona scuola

La sala polifunzionale di Piazza 1° Maggio, a Carbonia, ospita sabato 17 gennaio, alle 18.00, un incontro sui problemi del mondo della scuola, organizzato dall’associazione politico-culturale FutureDem Sardegna.

Dopo i saluti del sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, sono previsti numerosi interventi. Tre giovani esporranno il loro punto di vista: Luca Santus, coordinatore di Unica 2.0; Alessio Tidu, responsabile scuola di FutureDem Sardegna; Gianmarco Vacca, rappresentante di Sinistra Ecologia Libertà.

Interverranno: Emanuele Cani, deputato del Partito Democratico; Daniele Reginali, segretario del Partito Democratico di Carbonia Iglesias; Francesco Piludu, direttore scientifico di FutureDem Sardegna; Maria Marongiu, vice sindaco e assessore dei Servizi sociali del comune di Carbonia; Lucia Amorino, assessore dell’Istruzione del comune di Carbonia.

Concluderà i lavori, che verranno moderati da Roberto Cotza, consigliere comunale del Partito Democratico e coordinatore di FutureDem di Carbonia Iglesias, Federico Porcu, coordinatore regionale di Futuredem Sardegna.

A San Giovanni Suergiu non si placano le polemiche sul tesseramento di nuovi iscritti del Partito Democratico. Ieri abbiamo registrato prima l’intervento del segretario del circolo cittadino, Antonio Fanni, che in una nota ha smentito la presenza di tesserati del Partito Democratico nella maggioranza consiliare del comune di San Giovanni Suergiu, facendo riferimento alla dichiarazione fatta dall’assessore Pulisci durante l’ultimo Consiglio comunale, «il quale dichiarava di essere tesserato con il Partito Democratico». Antonio Fanni ha aggiunto che «gli assessori Pulisci, Madeddu e Solinas, appartenenti al gruppo consiliare Impegno Civico, erano, sono e saranno, insieme agli altri componenti dell’attuale maggioranza, nostri avversari politici, in quanto responsabili del disastro amministrativo della Giunta Palmas, alla quale noi, insieme ad altri gruppi politici locali, stiamo lavorando per costruire un’alternativa seria e competente che possa risollevare le sorti del nostro paese.»; poi la replica di Sandro Madeddu, assessore dell’Ambiente, Turismo, Sport, Spettacolo e Tempo libero del comune di San Giovanni Suergiu, che in un post sul proprio profilo facebook ha pubblicato la sua tessera del Partito Democratico, circolo di San Giovanni Suergiu, struttura territoriale di Carbonia Iglesias, firmata dal segretario nazionale Matteo Renzi, commentando: «Bugiardi… Questa è la mia tessera…  Ancora una volta sostituite le chiacchiere alle cose concrete… Il treno con certi manovratori non ci interessa…»

Oggi, sulla vicenda, interviene il neo segretario del Partito Democratico di Carbonia Iglesias, Daniele Reginali.

«La fase congressuale – ha scritto Reginali in una nota – in questi mesi ha impegnato il PD in tutto il territorio della provincia registrando una grande partecipazione e, tra gli adempimenti, provvedendo al rinnovo degli organismi dirigenti. In tutti i circoli durante i dibattiti molti iscritti hanno manifestato la volontà di partecipare attivamente alla vita del PD. Ad oggi non risultano nuove richieste di iscrizione, oltretutto non so quale idea di partito e di società abbiano queste persone dal momento in cui non hanno preso parte al congresso del circolo.»

«La realtà di San Giovanni Suergiu è un punto di riferimento della federazione, in quanto in questi anni ha lavorato con determinazione per valorizzare le politiche del partito. Per questo motivo continueremo con gli iscritti e il gruppo dirigente locale a lavorare per rafforzare il ruolo del circolo di San Giovanni all’interno delle istituzioni e tra i cittadini, costruendo un’alternativa a questa maggioranza. Siamo disponibili – ha concluso il neo segretario – al confronto con le persone che vogliono condividere questo percorso.»

Dalle diverse posizioni emerge chiaramente una distanza notevolissima tra l’attuale dirigenza locale del partito ed alcuni esponenti della maggioranza che amministra il comune di San Giovanni Suergiu. Daniele Reginali ha confermato che non ci sono nuove richieste di iscrizione ma la tessera di Sandro Madeddu, rilasciata dalla segreteria nazionale e non controfirmata dal segretario del circolo di San Giovanni Suergiu, evidenzia una mancanza di sintonia tra i due livelli del partito. Il problema non è di poco conto e dovrà essere affrontato e risolto, perché diversamente andrebbero ad acuirsi ulteriormente le contrapposizioni interne.

Sandro Madeddu tessera PDSandro Madeddu 6 copiaDaniele Reginali 2 copia

Daniele Reginali 6 copiaMinatori Igea

«La situazione dei lavoratori dell’Igea è oramai insostenibile. E’ necessario che vengano pagati subito gli stipendi dei lavoratori. La Regione deve intervenire e trovare una soluzione al problema. Non si può continuare a tergiversare e perdere tempo creando solo danni ai lavoratori e alle famiglie. La Regione ha titolo e competenze. Le usi e intervenga in maniera decisa  con una soluzione industriale strutturale che dia un futuro a Igea. Sulla pelle delle persone non si puo’ giocare.»

Lo ha detto stamane Daniele Reginali, segretario del Partito Democratico di Carbonia Iglesias.

La Regione Sardegna deve cambiare passo e dare subito risposte sulla questione Igea assumendo atti concreti e trovando subito soluzioni.

Lo dice Daniele Reginali, neo segretario provinciale del Partito Democratico.

«Non è corretto – aggiunge Reginali – che vengano disattesi gli accordi sottoscritti anche recentemente e che i lavoratori debbano ancora fare i conti con i ritardi che si accumulano nel pagamento degli stipendi. Il Pd di Carbonia Iglesias – conclude il neo segretario PD – sosterrà i lavoratori nelle loro azioni volte a difendere il diritto al lavoro e un’azienda pubblica importante per la crescita di questo territorio e l’avvio delle bonifiche ambientali.»

Daniele Reginali 2 copia

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La sua rielezione è maturata venerdì 3/10/2014, nel corso dell’assemblea degli iscritti, convocata per il rinnovo delle cariche locali e per eleggere i rappresentanti all’assemblea provinciale. Con Antonio Fanni, sono stati eletti come componenti del direttivo: Valentina Cucca, Antonio G. Sini, Claudia Secchi, Maurizio Locci, Efisio Locci, Francesca Dongu, Andrea Uccheddu, Marco Andrea Sulas, Franco Matteu,  Antioco Cabras, Gianfranco Perra, Gianni Desogus.

Per l’assemblea provinciale, in sostegno al candidato Daniele Reginali, sono stati eletti 6 delegati: Valentina Cuccu, Francesca Dongu, Claudia Secchi, Antonio Fanni, Gianfranco Perra, Andrea Uccheddu.

Il nuovo direttivo, al termine del dibattito, al quale hanno partecipato il segretario uscente, il deputato Emanuele Cani e il candidato segretario, Daniele Reginali, è stato assunto preso l’impegno di continuare il dialogo, iniziato già dal direttivo uscente, con tutta la minoranza, le associazioni e i partiti non rappresentati in consiglio ma che sono, comunque, in contrasto con l’Amministrazione comunale di San Giovanni Suergiu, per proporre alla cittadinanza un’alternativa seria, capace e affidabile per guidare il paese dalla prossima tornata elettorale.

Il Circolo ha espresso un giudizio fortemente negativo sull’operato della Giunta e in primis del sindaco, Federico Palmas, «dimostratosi non all’altezza rispetto al ruolo ricoperto, portando il paese, già in forte crisi socio-economica, allo sbando totale».