25 November, 2024
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«Il metodo con cui si sta gestendo questa finanziaria è sostanzialmente inaccettabile, chiediamo, infatti, urgentemente un incontro di maggioranza col presidente Pigliaru. Riteniamo non più prorogabile individuare soluzioni sui temi di povertà e lavoro in questa finanziaria.»

E’ durissima la presa di posizione dei quattro consiglieri del gruppo Art. 1 – Sdp Daniele Secondo Cocco, Eugenio Lai, Luca Pizzuto e Paolo Zedda, nei confronti della Giunta Pigliaru.

«Stamattina, dopo aver abbandonato la commissione bilancio, abbiamo avuto garanzie e rassicurazioni dal presidente della commissione Franco Sabatini sull’impegno a trovare soluzioni sui temi da noi posti; pur non condividendo l’accelerazione che si sta dando per portare in aula la finanziaria ci fidiamo in modo sostanziale del Presidente Sabatini e delle garanzie date dal presidente della Regione, ma non è più tollerabile la modalità con cui l’assessore del Bilancio continua a gestire le cose. C’è un rischio molto serio di tenuta della maggioranza ma consentiremo la ripresa dei lavori: se non ci saranno risposte chiare e concrete ai problemi da noi posti sarà però inevitabile non votare la finanziaria. Questo sarebbe assurdo – concludono Daniele Secondo Cocco, Eugenio Lai, Luca Pizzuto e Paolo Zedda – ma riteniamo che lavoro e povertà debbano essere le priorità, ribadiamo la nostra fiducia nel presidente della Regione e nel Presidente della Commissione.»

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«Con la consapevolezza che questa legge è uno strumento per dare uno slancio alla nostra società, il gruppo consiliare Articolo UNO – SDP ha votato convintamente per questa riforma. Sapendo che è un mezzo per dare uno spazio, diversamente negato, alle donne che oggi, e domani, si impegnano e si impegneranno in politica e nella società civile. Siamo coscienti che sia uno strumento prezioso per questo momento storico e ci auguriamo che sia possibile superarlo al più presto, per una società che sia davvero paritaria. Il cambiamento è in atto ma deve ancora maturare. Avanti così, tutti e tutte insieme!»

Lo hanno detto ieri sera i quattro consiglieri regionali del gruppo Articolo UNO – SDP, Daniele Secondo Cocco, Eugenio Lai, Luca Pizzuto e Paolo Zedda, dopo l’approvazione della modifica alla legge statutaria regionale che introduce la doppia preferenza di genere per l’elezione del Consiglio regionale.

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E’ scontro anche in maggioranza sul testo del disegno di legge sulla doppia preferenza di genere, dopo il nuovo rinvio in commissione deciso dal Consiglio regionale.

«Nella scorsa seduta di Consiglio abbiamo assistito ad uno spettacolo che ci ha lasciato l’amaro in bocca. Come gruppo consiliare e come persone – denunciano i quattro consiglieri regionali di Art. 1 – Sdp Daniele Secondo Cocco, Eugenio Lai, Luca Pizzuto e Paolo Zedda e l’assessore della Pubblica istruzione Giuseppe Dessena –. La discussione che si è consumata sulla legge elettorale con l’introduzione della doppia preferenza di genere ci è sembrata pretestuosa è poco rispettosa nei confronti delle donne che fanno politica e delle donne in generale.»

«Come gruppo consiliare noi, di Art. 1 – Sdp insieme con l’assessore Giuseppe Dessena, ribadiamo che, martedì alla prossima seduta di Aula, voteremo e chiederemo di votare il testo sulla doppia preferenza così com’è stato licenziato dalla commissione – concludono i quattro consiglieri di Art. 1 – Sdp e l’assessore della Pubblica istruzione -, a prescindere da come è stata emendata successivamente.»

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Il vicepresidente del Consiglio regionale Eugenio Lai, insieme al gruppo consiliare Articolo Uno – SDP, alla vigilia dell’incontro tra l’assessore all’agricoltura della Regione Sardegna, Pierluigi Caria e una delegazione del consorzio sardo Grano Cappelli, comunicano che presenteranno una mozione per la salvaguardia della produzione delle filiere di Grano Cappelli in Sardegna.

Il gruppo consiliare ritiene, infatti, che il via libera ad una sementeria nell’Emilia Romagna di questo particolare grano, sia un grave attacco alla produzione della nostra Isola, che vanta un mercato in via di espansione. Questa azione si presenta come la solita inaccettabile speculazione economica a danno degli agricoltori sardi.

Il gruppo SDP si schiera al fianco dell’assessore regionale dell’Agricoltura e della sua netta presa di posizione e dichiara che sarà al suo fianco in questa battaglia. I consiglieri auspicano, inoltre, che la Giunta e il Consiglio tutto adottino azioni forti che possano chiarire e risolvere in tempi brevissimi questo problema.

«Non si possono mandare in fumo anni di sacrificio e lavoro e non si possono tanto meno disperdere gli ottimi e fruttuosi risultati raggiunti grazie alle filiere che si sono sviluppate in Sardegna – diconoEugenio Lai, Daniele Secondo Cocco, Luca Pizzuto e Paolo Zedda – e si sono fatte apprezzare in tutto il territorio nazionale.»

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«Il gruppo consiliare di Articolo UNO – Sinistra per la Demcorazia e il Progresso accoglie con piacere la notizia che il Partito Democratico, nella direzione regionale svoltasi ieri ad Oristano, abbia trovato l’intesa sulla riforma della rete ospedaliera. Come consiglieri di maggioranza vorremmo però sottolineare che il ragionamento su un argomento così importante dovrebbe essere aperto e condiviso, e che noi non vogliamo essere, e non saremo, spettatori passivi di scelte decisive per la vita delle persone.»

Lo scrivono, in una nota, Daniele Secondo Cocco, Eugenio Lai, Luca Pizzuto e Paolo Zedda.

«Le nostre proposte sulla riforma hanno sempre mantenuto le direttive della perequazione e dell’uguaglianza dei servizi offerti nei territori – aggiungono i quattro consiglieri regionali del gruppo Articolo Uno – Sdp -. La persona deve essere messa al centro di ogni decisione sulla rete sanitaria e non permetteremo la creazione di pazienti di serie B. Vigileremo quindi, affinché siano tutelati i servizi ospedalieri nelle zone disagiate. Per questa ragione, nella seduta di Consiglio di martedì prossimo, andremo a riaffermare la nostra idea di sanità sarda, che si basa sulle istanze dei territori e raccoglie le richieste fatte da ANCI.»

«Per quel che concerne l’ospedale Ozieri-Alghero rimarcheremo le richieste, già fatte sia in commissione che in maggioranza, della necessità del mantenimento di tutte le strutture presenti, oltre che istituzione della radiologia interventistica extravascolare, e l’impegno a tradurre in norma il potenziamente di tutte quelle necessarie per avere un ospedale di primo livello entro il 2018 – aggiungono Daniele Secondo Cocco, Eugenio Lai, Luca Pizzuto e Paolo Zedda -. Anche sull’ospedale di Nuoro le nostre proposte sono molto precise: l’istituzione dello stroke unit e breast unit e del reparto di medicina nucleare. Insisteremo affinché l’atto aziendale dell’ATS rispetti le linee guida della riforma, mantenendo e potenziando le strutture presenti, incluse riabilitazione, dermatologia e dietologia. Faremo proposte chiare perché ci siano percorsi di cura omogenei su tutto il territorio regionale: in particolar modo per l’oncologia, e per la creazione dei dipartimenti di onocologia femminile, che attraverso l’hub della Sardegna (il Businco Oncologico) possano creare percorsi di eccellenza, mettendo al centro i bisogni del paziente e valorizzando le professionalità oggi presenti nella sanità pubblica sarda. Ci schiereremo, come già fatto per il riconoscimento della struttura semplice dipartimentale di radiologia pediatrica del Microcitemico, per salvaguardare e sostenere le future generazioni della nostra isola.»

«Oltre a ciò, siamo in attesa che ATS equipari i due bandi di mobilità per per permettere le stesse possibilità di accesso sia agli assunti interni che agli extra aziendali. Rimarchiamo qui, e ribadiremo in sede istituzionale, che restiamo fermi sulla nostra richiesta dell’istituzione dell’AREUS e della nomina del direttore generale. Vogliamo inoltre sottolineare la necessità, già riconosciuta dal Presidente Pigliaru – concludono i quattro consiglieri del gruppo Articolo UNO – Sdp -, di fare chiarezza sui conti della Regione.»

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Dura presa di posizione dei consiglieri regionali del gruppo Art. 1 – Sdp Eugenio Lai, Daniele Secondo Cocco, Luca Pizzuto e Paolo Zedda. sulla chiusura del reparto di radiologia pediatrica all’ospedale Microcitemico di Cagliari.

Il mancato riconoscimento, nell’atto aziendale dell’Azienda Ospedaliera Brotzu, della Struttura Semplice Dipartimentale di radiologia pediatrica del Microcitemico, è di assoluta gravità – si legge in una nota -. Ricordiamo che la Struttura Semplice Dipartimentale di radiologia pediatrica sarebbe l’unica in Sardegna e con la sua eliminazione saremmo l’unica regione Italiana a non avere una radiologia pediatrica dedicata, con autonomia tecnico-professionale e gestionale-organizzativa.

«Questo atto – dice il vicepresidente del Consiglio regionale, Eugenio Lai – creerebbe un grosso danno ai bambini della Sardegna e alle loro famiglie. L’eliminazione della SSD, infatti, costringerebbe gli utenti all’esodo in altre strutture di rilievo a livello nazionale e internazionale, con grossi sacrifici e costi per i pazienti».

«Non si può non far notare, inoltre, che nella SSD di radiologia pediatrica è stato fatto un importante aggiornamento tecnologico, con costi pubblici di milioni di euro tra acquisto e manutenzioni – aggiungono i quattro consiglieri di Art. 1 – Sdp -. Si fa notare, ancora, come nel corso degli anni il personale già specializzato ha acquisito capacità e competenze di tipo pediatrico e non sarebbe ricollocabile in altre strutture a vocazione diversa da quella pediatrica. Il personale si è professionalizzato, con grosso investimento da parte dell’Azienda, attraverso stage e formazione presso ospedali di massimo rilievo nazionale e europeo al fine di implementare la specializzazione su malattie rare (tra cui la talassemia) che affliggono la nostra terra, su tumori infantili e malattie neurologiche e endocrinologiche. In ultimo, la cancellazione della SSD di radiologia pediatrica porterebbe alla soppressione degli esami pediatrici qualificanti attualmente offerti come unica struttura a livello regionale.»

Per tutti questi motivi il gruppo consiliare regionale Articolo 1 – SDP, prende le distanze da questa scelta aziendale, che andrebbe a scapito del servizio sanitario locale e dei suoi pazienti. Chiediamo pertanto a chi di dovere di rivedere al più presto questa decisione.

 

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Il presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, è uno dei quattro destinatari delle minacce contenute in una busta da lettera, inviata con francobollo e priva di mittente, fatta recapitare oggi al Consiglio regionale della Sardegna, con all’interno quattro cartucce da fucile calibro 12. Gli altri tre cognomi, tutti scritti con un pennarello blu, sono Letta, Carbini e Sanna.

Numerosi gli attestati di solidarietà arrivati al goveranatore Pigliaru.

«Esprimo tutta la mia solidarietà al presidente della Regione Francesco Pigliaru, destinatario assieme ad altri esponenti politici regionali, del messaggio intimidatorio – scrive in una nota il deputato del Partito democratico Emanuele Cani -. Simili gesti non possono essere né tollerati né ammessi. L’auspicio è che le indagini degli inquirenti consentano un’individuazione rapida dei responsabili.»

«In attesa che gli inquirenti facciano luce sull’atto intimidatorio subito dal presidente della Regione Francesco Pigliaru, esprimiamo la nostra vicinanza e solidarietà». E’ il messaggio del capogruppo regionale dell’Udc Gianluigi Rubiu che, con il leader dei centristi Giorgio Oppi e i consiglieri Giuseppino Pinna e Alfonso Marras. «Nessuno pensi che con queste intimidazioni si possa ostacolare l’attività politica e democratica all’interno dell’assemblea regionale – conclude Gianluigi Rubiu -. Auspichiamo si faccia chiarezza su quanto è accaduto, identificando i responsabili e assicurando il proseguimento del percorso di legalità».

Solidarietà al presidente Pigliaru e agli altri destinatari delle gravissime minacce arriva anche dai consiglieri regionali di Articolo UNO – SDP Daniele Secondo Cocco, Eugenio Lai, Luca Pizzuto, Paolo Zedda e dall’assessore regionale della Pubblica istruzione Giuseppe Dessena.

«Condanniamo quindi questo atto increscioso e ci stringiamo intorno al presidente Pigliaru e agli altri destinatari. Oggi e sempre viva la Democrazia.»

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I consiglieri regionali di Art. 1 – Sdp sono durissimi sull’emendamento che nega i contributi a favore delle strutture ricettive disponibili ad accogliere i migranti, approvato durante la votazione della legge sul turismo, con voto segreto. Il gruppo consiliare Articolo Uno – Sdp ha abbandonato l’Aula per protestare contro un così grave atto.

«Precisiamo che non disconosciamo l’importante lavoro fatto dall’assessore e dalla commissione competente nel predisporre una legge apprezzabile e necessaria, di cui la Sardegna ha bisogno – sottolineano Daniele Secondo Cocco, Eugenio Lai, Luca Pizzuto e Paolo Zedda -. Detto questo però, in coscienza, non possiamo votare una buona legge, ma che contiene al suo interno principi anticostituzionali e razzisti. È straordinario come tanti cattolici presenti in Aula, che dovrebbero mettere in pratica le parole del Papa su solidarietà e accoglienza, abbiano potuto votare in questa maniera.»

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I consiglieri di Sdp Eugenio Lai, Daniele Secondo Cocco, Luca Pizzuto e Paolo Zedda, hanno presentato una mozione sulla condizione dei lavoratori della società Wind 3.

La mozione, se verrà approvata, impegnerà il presidente della Regione Sardegna e l’assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale a:

1) relazionare in Consiglio regionale sulla condizione dei lavoratori della società Wind 3, con particolare riferimento ai lavoratori della sede di Cagliari;

2) impegnarsi per garantire il mantenimento del livello occupazionale dei lavoratori della società Wind 3;

3) individuare strumenti e azioni per evitare il decadimento delle condizioni lavorative degli addetti della Società Wind 3 interessati dalle scelte aziendali.

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Tre consiglieri regionali eletti nelle liste di Sinistra, Ecologia e Libertà, Daniele Secondo Cocco, Luca Pizzuto ed Eugenio Lai, hanno dato vita oggi al nuovo gruppo consiliare denominato “Sinistra per la democrazia e il progresso”, nel quale si riconosce anche il neo assessore della Pubblica istruzione e Cultura Giuseppe Dessena che ha sostituito Claudia Firino, sfiduciata qualche settimana fa proprio dai tre consiglieri.

«È in corso nella politica italiana e sarda un terremoto che ha disgregato partiti, comunità politiche e realtà sociali e dove risulta essere distrutto anche il centro sinistra nella forma in cui lo conoscevamo – scrivono in una nota i tre consiglieri e il neo assessore -. Tutto questo mentre nel mondo e in Italia avanzano populismi e fascismi in modo pericoloso e preoccupante. Non possiamo rimanere indifferenti a tutto ciò che succede intorno a noi e abbiamo il dovere di riconnetterci al nostro popolo e di ricostruire un centro sinistra e una sinistra moderna capace di futuro.»

«Per questo – aggiungono – oggi annunciamo la nascita di un nuovo gruppo consiliare che si chiama “Sinistra per la Democrazia e il Progresso”, a cui aderisce a titolo personale anche il consigliere Paolo Zedda, portando un patrimonio di contenuti e di valori che richiamano la storia della lotta per l’autodeterminazione della Sardegna e per l’affermazione della sovranità, elemento politico centrale per la riorganizzazione della nostra Regione e per l’avanzamento culturale e sociale. La scelta di chiamarci “Sinistra per la Democrazia e il Progresso” nasce dalla convinzione che il progresso nella logica capitalista del mondo della globalizzazione sia in realtà una logica di regresso per noi inaccettabile.»

«Crediamo invece che debba esserci una spinta di sinistra che metta al centro il tema della democrazia, a cui è stato fatto pagare un prezzo troppo alto in questi anni, il tema del lavoro e dell’autodeterminazione dei territori – sottolineano ancora Daniele Secondo Cocco, Luca Pizzuto, Eugenio Lai e Giuseppe Dessena -. Aderiamo (in modo non acritico) al Movimento nazionale Art.1 e aderiamo con intento di costruire e spostare a sinistra questa realtà che sta nascendo: riteniamo che sia necessario mettere al centro del dibattito il tema del lavoro e quello dei diritti, in una società che ormai svende i diritti e vede il lavoro non come strumento di emancipazione e di costruzione di autonomia e libertà, ma come mero strumento di sopravvivenza e di schiavitù.»

«Continuiamo il nostro percorso con intento di portare avanti battaglie e lotte contro la povertà e per il diritto alla felicita di tutti. In questo – concludono – ci riteniamo in processo, aperti e disponibili per costruire in modo paritario con tutte le realtà del centro sinistra e della sinistra un nuovo movimento politico proiettato verso il futuro.»

Luca Pizzuto.