Un concerto in omaggio a un grande autore di musiche per film: domenica sera (15 dicembre), con inizio alle 21.00, l’Auditorium del Conservatorio di Cagliari ospita il “Trovajoli Project”, con la pianista Rita Marcotulli alla testa di un eccezionale ensemble che vede in scena Peppe Servillo alla voce, Luciano Biondini alla fisarmonica, Daniele Tittarelli al sax, Ares Tavolazzi al contrabbasso, Israel Varela alla batteria e, a far da sfondo, immagini tratte dai film e le commedie musicati da Armando Trovajoli. Si tratta di una produzione originale di Creuza de Mà, il festival dedicato alla musica per il cinema diretto dal regista Gianfranco Cabiddu, che ha debuttato due anni fa a Carloforte (con il titolo “Armando Trovajoli, la musica tra teatro e cinema”), nel centenario della nascita del compositore romano, e che ora viene riproposta come appuntamento extra della tredicesima edizione della stessa manifestazione (che si è tenuta in settembre a Carloforte e poi a Cagliari il mese dopo). I biglietti, a 15 euro (compresi i diritti di prevendita) si possono acquistare online e nei punti vendita del circuito Box Office Sardegna (www.boxofficesardegna.it; tel. 070 657428).
Scomparso nel 2013, Armando Trovajoli ha legato il suo nome e la sua arte a centinaia di film diretti da registi del calibro di Vittorio De Sica, Ettore Scola, Mario Monicelli, Dino Risi, Alberto Lattuada, Luciano Emmer, Steno, Sergio Corbucci, Mario Mattoli, Luigi Magni (tra gli altri), ma anche a memorabili commedie musicali: su tutte quelle di Garinei e Giovannini, come “Aggiungi un posto a tavola”, “Ciao Rudy”, “Vacanze romane”, “Rugantino” con lo straordinario successo di “Roma nun fa’ la stupida stasera”.
Da questo vasto e straordinario repertorio, Rita Marcotulli, nome di primissimo piano della scena jazzistica italiana, ha attinto, trascritto e arrangiato musiche e canzoni per il “Trovajoli Project”, affidandone l’esecuzione ai musicisti che la affiancheranno anche domenica sera a Cagliari: artisti di area jazzistica, perlopiù, in omaggio alla passione di Armando Trovajoli per quella musica che lui stesso ha frequentato, anche rappresentando l’Italia al Festival Internazionale del Jazz alla Salle Playel, a Parigi, nel 1949.
Ideato da Gianfranco Cabiddu per il suo festival Creuza de Mà, il “Trovajoli Project” vede a ragione Rita Marcotulli alla direzione musicale anche per un vissuto personale che la lega al grande compositore: il papà della pianista, Sergio Marcotulli, ha infatti ha avuto un lungo rapporto di amicizia e di lavoro come ingegnere del suono negli studi Forum di Roma, fondati nel 1970 da Armando Trovajoli con Ennio Morricone e Luis Bachalov, dove sono nate tante colonne sonore del cinema italiano. “(…) Trovajoli è stato per me quasi un ‘parente’ che si interessava ai miei studi di pianoforte e che poi veniva a sentire i miei primi concerti, così fino alla fine”, racconta Rita Marcotulli: “Conservo indelebile il ricordo dell’ultima volta con mio padre e Trovajoli in un concerto alla Casa del jazz: due amici che si abbracciano emozionati e contenti, due grandi artigiani della musica a cui devo moltissimo”.
Premio Ciak d’oro e premio “Nastro d’argento” nel 2010 per la colonna sonora del film “Basilicata coast to coast”, David di Donatello per il miglior musicista nel 2011, Rita Marcotulli è stata insignita quest’anno dell’onorificenza di Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica.
Appuntamento extra con Creuza de Mà, il festival di musica per il cinema che lo scorso settembre a Carloforte, e il mese dopo a Cagliari, ha vissuto la sua tredicesima edizione: domenica 15 dicembre, alle 21.00, all’Auditorium del Conservatorio di Cagliari, la manifestazione ideata e diretta dal regista Gianfranco Cabiddu, rende omaggio a un grande compositore che ha legato il suo nome e la sua arte a centinaia di film, Armando Trovajoli; e lo fa attraverso un cine-concerto, “Armando Trovajoli, la musica tra teatro e cinema”, una produzione originale di Creuza de mà che ha visto il suo debutto a Carloforte, nell’edizione di due anni fa del festival, in occasione del centenario della nascita del musicista romano (e poi una replica, nell’aprile 2018, al Bari International Film Festival), e che ora approda per una sera a Cagliari, all’Auditorium del Conservatorio.
Autore di colonne sonore per il cinema di molti tra i più importanti registi italiani (Vittorio De Sica, Ettore Scola, Mario Monicelli, Dino Risi, Alberto Lattuada, Luciano Emmer, Steno, Sergio Corbucci, Mario Mattoli, Luigi Magni, tra gli altri), ma anche per memorabili commedie musicali (su tutte quelle di Garinei e Giovannini, come “Aggiungi un posto a tavola”, “Ciao Rudy”, “Vacanze romane”, “Rugantino” con lo straordinario successo di “Roma nun fa’ la stupida stasera”), Armando Trovajoli (scomparso il primo marzo 2013) avrebbe compiuto cento anni il 2 settembre 2017; un mese dopo, a Carloforte, il festival ideato e diretto dal regista Gianfranco Cabiddu l’ha voluto ricordare e raccontare attraverso la sua musica con un concerto corredato da immagini dei suoi film e delle sue commedie musicali, affidandone la direzione a Rita Marcotulli.
Nome di primissimo piano della scena jazzistica nazionale, la pianista romana ha trascritto e arrangiato le musiche di Armando Trovajoli, le sue canzoni, riunendo intorno a sé, per l’esecuzione, altri jazzisti di spicco, in omaggio alla passione del compositore per quella musica; gli stessi musicisti che saranno accanto a lei al pianoforte, anche domenica 15 dicembre, alle 21.00: Peppe Servillo alla voce, Luciano Biondini alla fisarmonica, Daniele Tittarelli al sax e Ares Tavolazzi al contrabbasso, con la novità di Israel Varela alla batteria (al posto di Alessandro Paternesi).
Imperdibile anteprima, domani sera (sabato 14) a Cagliari, della ventiduesima edizione di “Forma e Poesia nel Jazz”, il festival organizzato dall’omonima cooperativa, in programma da giovedì 26 a domenica 29.
All’Auditorium del Conservatorio “G.P. da Palestrina”, riflettori puntati su Sergio Cammariere, in concerto a partire dalle 21.00. Ad affiancare sul palco il cantautore e pianista, Daniele Tittarelli al sax contralto, Luca Bulgarelli al contrabbasso, Amedeo Ariano alla batteria e Bruno Marcozzi alle percussioni.
Prosegue la prevendita dei biglietti per il concerto di Sergio Cammariere, in programma a Cagliari sabato 14 settembre; il cantautore e pianista sarà sul palco dell’Auditorium del Conservatorio “G.P. da Palestrina”, a partire dalle 21.00, affiancato dai suoi partner musicali di lunga data: Daniele Tittarelli al sax contralto, Luca Bulgarelli al contrabbasso, Amedeo Ariano alla batteria e Bruno Marcozzi alle percussioni.
Classe 1960, Sergio Cammariere è dotato di un tocco personale al pianoforte e di una voce elegante, con la quale interpreta le sue canzoni con raffinata intensità espressiva. Influenze jazz, il calore dei ritmi latini e la migliore tradizione cantautorale italiana ispirano le sue composizioni con i testi poetici e riflessivi nati dal lungo e duraturo sodalizio con il cantautore, paroliere e amico Roberto Kunstler.
Insieme ai pezzi più popolari del suo repertorio, come “Tempo perduto”, “Via da questo mare“, “Tutto quello che un uomo” (la canzone con cui ha partecipato per la prima volta a Sanremo, nel 2003, conquistando il terzo posto, il Premio della Critica e quello per la Migliore Composizione Musicale), la scaletta del concerto prevede brani tratti dall’ultimo album, “La fine di tutti i guai”, pubblicato lo scorso maggio, decimo titolo della discografia di Sergio Cammariere.
Tutta nel segno di Armando Trovajoli, oggi a Carloforte, la seconda serata di Creuza de Mà, il festival di musica per il cinema che fino a domenica 29 è di casa nel paese sull’isola di San Pietro, di fronte alla costa sud occidentale della Sardegna, dove la manifestazione è nata nel settembre del 2007, per la prima parte della sua edizione numero undici (la seconda tranche, infatti, è in programma a Cagliari la settimana entrante, da giovedì 2 a domenica 5 novembre).
Nel centenario della nascita, il festival ideato e diretto dal regista Gianfranco Cabiddu rende omaggio al grande musicista e compositore romano, autore di celebri colonne sonore per il cinema, con tre diversi appuntamenti. Il primo, alle 17.30 al Cinema Mutua, è la proiezione di “Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?”, film diretto nel 1968 da Ettore Scola ed interpretato da Nino Manfredi, Alberto Sordi e Bernard Blier, con le musiche firmate appunto da Trovajoli.
A seguire, alle 19.00, la prima nazionale di “Armando Trovajoli, cent’anni di musica”, il documentario di Mario Canale e Annarosa Morri che ripercorre la lunga carriera del pianista e compositore, nato a Roma il 2 settembre 1917 e scomparso quattro anni fa, attraverso le sue interviste, i ricordi, le musiche, le canzoni, le immagini di alcuni dei film e delle commedie musicali di cui aveva composto le musiche. Una carriera costellata di incontri e sodalizi importanti, come quello con uno dei più grandi pianisti del Novecento, Arturo Benedetti Michelangeli, ma anche con registi come Vittorio De Sica e Ettore Scola, cui rimarrà legato tutta la vita e del quale ha musicato quasi l’intera filmografia. Nel documentario si parla anche dell’incontro con Garinei e Giovannini che lo portarono verso la commedia musicale, i grandi successi di “Rugantino” con la straordinaria “Roma nun fa’ la stupida stasera”, “Aggiungi un posto a tavola”, “Ciao Rudy” e le canzoni cantate da Marcello Mastroianni, che Trovajoli esegue al pianoforte.
Alle 21.00, microfoni e riflettori si spostano al Cineteatro “Cavallera” dove Gianfranco Cabiddu e Gianmarco Diana – musicista (con i gruppi Sikitikis e The Dancefloor Stompers), esperto di musica per il cinema e abituale collaboratore del festival – incontra uno dei due autori del documentario, Mario Canale. Poi, il gran finale di serata con il concerto “Armando Trovajoli, la musica tra teatro e cinema”: una produzione originale del festival Creuza de Mà, in prima assoluta, con la direzione musicale della pianista Rita Marcotulli alla testa di un pregevole ensemble di musicisti: Peppe Servillo alla voce, Luciano Biondini alla fisarmonica, Daniele Tittarelli al sax, Ares Tavolazzi al contrabbasso e Alessandro Paternesi alla batteria.
Nome di primissimo piano della scena jazzistica nazionale, Rita Marcotulli è vicina a Trovajoli per un importante legame personale: il padre della pianista, Sergio, quando lavorava come ingegnere del suono, ha avuto infatti un lungo rapporto di amicizia e lavoro con il compositore: «(…) Trovajoli è stato per me quasi un ‘parente’ che si interessava ai miei studi di pianoforte e che poi veniva a sentire i miei primi concerti, così fino alla fine», racconta Rita Marcotulli: «Conservo indelebile il ricordo dell’ultima volta con mio padre e Trovajoli in un concerto alla Casa del jazz: due amici che si abbracciano emozionati e contenti, due grandi artigiani della musica a cui devo moltissimo».
Fine settimana a Carloforte nel segno di Creuza de Mà: da oggi a domenica 29 ottobre, il festival di musica per il cinema ideato e diretto dal regista Gianfranco Cabiddu tiene banco per tre serate nel paese sull’isola di San Pietro, di fronte alla costa sud occidentale della Sardegna, dove la manifestazione è nata nel settembre del 2007, per la prima parte della sua edizione numero undici. La seconda tranche è in programma a Cagliari la prossima settimana, da giovedì 2 a domenica 5 novembre, mentre a dicembre, dal 4 al 9, ritorna il corso di tecnica di composizione musicale per il cinema condotto da Franco Piersanti.
Proiezioni di film e documentari, concerti, masterclass, incontri e momenti di approfondimento con registi e compositori: questa la formula della kermesse organizzata dall’associazione culturale Backstage con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, e Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio), del comune di Cagliari (assessorato della Cultura e Spettacolo), del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, della Fondazione Sardegna Film Commission, della Fondazione di Sardegna, del Conservatorio di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari e con il sostegno di SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori.
Si comincia, dunque, questo pomeriggio, alle 18.00, al “Cavallera”, l’elegante cineteatro di Carloforte in stile liberty, con il teaser di Creuza de Mà: un video che, sulle note della canzone di Fabrizio De Andrè, da cui il festival ha preso in prestito il titolo, ripercorre la storia della manifestazione.
Su un’altra isola della Sardegna, l’Asinara, è ambientato il primo film in cartellone, il pluripremiato “La stoffa dei sogni” (David di Donatello, Globo d’Oro, Art Award Houston, Gobbo d’Oro Bobbio, ecc) per la regia di Gianfranco Cabiddu con le musiche di Franco Piersanti. Liberamente ispirata a “L’Arte della Commedia” di Eduardo De Filippo e alla sua traduzione in napoletano della “Tempesta” di William Shakespeare, la pellicola intreccia come in una stoffa le trame e i fili dei destini di un gruppetto di attori e di camorristi in fuga che, dopo un naufragio, si ritrovano su un’isola-carcere e si mescolano. Shakespeare e Eduardo De Filippo si fondono in una commedia picaresca, piena di colpi di scena, interpretata da un cast che vede come protagonista Sergio Rubini al fianco di Ennio Fantastichini, Gaïa Bellugi, Renato Carpentieri, Francesco Di Leva, Ciro Petrone, Teresa Saponangelo, Nicola Di Pinto, Jacopo Cullin, Fiorenzo Mattu e, in un cameo, il compianto Luca De Filippo.
Alle 21.00, l’attenzione si trasferisce dallo schermo del “Cavallera” al palco del vicino Cinema “Mutua” per un “classico” del festival: il concerto di musiche da film della Banda Musicale Città di Carloforte “Angelo Aste”, a suggellare la giornata inaugurale.
Tutta dedicata ad Armando Trovajoli la serata di sabato 28 ottobre: nel centenario della nascita, Creuza de Mà rende omaggio al grande musicista e compositore romano, autore di celebri colonne sonore per il cinema, con tre diversi appuntamenti. Il primo, alle 17.30 al Cinema Mutua, è la proiezione di “Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?”, film diretto nel 1968 da Ettore Scola e interpretato da Nino Manfredi, Alberto Sordi e Bernard Blier.
A seguire, alle 19.00, uno dei momenti più interessanti del festival: la prima nazionale di “Armando Trovajoli, cent’anni di musica”, il documentario di Mario Canale e Annarosa Morri che ripercorre la lunga carriera del pianista e compositore, nato a Roma il 2 settembre 1917 e scomparso quattro anni fa, attraverso le sue interviste, i ricordi, le musiche, le canzoni, le immagini di alcuni dei film e delle commedie musicali di cui aveva composto le musiche. Una carriera costellata di incontri e sodalizi importanti, come quello con uno dei più grandi pianisti del Novecento, Arturo Benedetti Michelangeli, ma anche con registi come Vittorio De Sica e Ettore Scola, cui rimarrà legato tutta la vita e del quale ha musicato quasi l’intera filmografia. Nel documentario si parla anche dell’incontro con Garinei e Giovannini che lo portarono verso la commedia musicale, i grandi successi di “Rugantino” con la straordinaria “Roma nun fa’ la stupida stasera”, “Aggiungi un posto a tavola”,“Ciao Rudy” e le canzoni cantate da Marcello Mastroianni, che Trovajoli esegue al pianoforte.
Alle 21, microfoni e riflettori si spostano al Cineteatro “Cavallera” dove Gianfranco Cabiddu e Gianmarco Diana – musicista (con i gruppi Sikitikis e The Dancefloor Stompers), esperto di musica per il cinema ed abituale collaboratore del festival – incontra uno dei due autori del documentario, Mario Canale.
Gran finale di serata con il concerto “Armando Trovajoli, la musica tra teatro e cinema”: una produzione originale del festival Creuza de mà, in prima assoluta, con la direzione musicale della pianista Rita Marcotulli, con Peppe Servillo alla voce, Luciano Biondini alla fisarmonica, Daniele Tittarelli al sax, Ares Tavolazzi al contrabbasso e Alessandro Paternesi alla batteria. Nome di primissimo piano della scena jazzistica nazionale, la Marcotulli è vicina a Trovajoli per un importante legame personale: quando lavorava come ingegnere del suono, il padre della pianista, Sergio, ha avuto infatti un lungo rapporto di amicizia e lavoro con il compositore: «(…) Trovajoli è stato per me quasi un ‘parente’ che si interessava ai miei studi di pianoforte e che poi veniva a sentire i miei primi concerti, così fino alla fine», racconta Rita Marcotulli: «Conservo indelebile il ricordo dell’ultima volta con mio padre e Trovajoli in un concerto alla Casa del jazz: due amici che si abbracciano emozionati e contenti, due grandi artigiani della musica a cui devo moltissimo».
I film recenti di due autori sardi chiudono domenica 29 al “Cavallera” il trittico di serate di Creuza de Mà a Carloforte. Il primo, presentato alle 17.30 dall’autore, è “Nausicaa – L’altra Odissea”, breve film d’animazione scritto e diretto da Bepi Vigna, regista e sceneggiatore, scrittore di fumetti e graphic novel, uno dei creatori delle serie Nathan Never e Legs Weaver. Attraverso i disegni firmati dall’illustratore Andrea Serio, il cortometraggio – con le musiche di Matteo Martis – racconta la storia Nausicaa e del suo incontro con Ulisse. Sedotta e abbandonata, la giovane principessa decide di andare a cercare l’eroe omerico ripercorrendo i passi del suo viaggio per intraprendere un percorso di crescita attraverso il quale si trasformerà in una donna. “Nausicaa – L’altra Odissea” è stato scelto come evento speciale d’apertura di SIC@SIC – Short Italian Cinema alla trentaduesima Settimana Internazionale della Critica (SIC), sezione autonoma e parallela organizzata nell’ambito della settantaquattresima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia che si è tenuta dal 30 agosto al 9 settembre scorsi.
A seguire, con inizio alle 18.00, il film di Enrico Pau “L’accabadora”, una storia ambientata durante la seconda guerra mondiale tra le campagne sarde e una Cagliari devastata dalle bombe, che ruota intorno alla figura di una “accabadora” (impersonata nel film da Donatella Finocchiaro): una donna che praticava una sorta di eutanasia ancestrale mettendo fine alle sofferenze dei malati terminali. Al termine della proiezione, incontro con il regista Enrico Pau e con l’autore delle musiche, l’irlandese Stephen Rennicks.
A Cagliari da giovedì 2 a domenica 5 novembre la seconda parte del festival.
Calato il sipario sulla tre giorni di Carloforte, da giovedì 2 a domenica 5 novembre Creuza de Mà si trasferisce a Cagliari per la seconda parte del festival; in agenda una fitta serie di appuntamenti, ma con una variazione logistica rispetto al programma annunciato: il Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina” ospiterà infatti le masterclass e i concerti, mentre tutte le proiezioni, inizialmente previste nello stesso istituto in piazza Porrino, per motivi tecnici sono trasferite al Cinema Odissea, in viale Trieste (al civico 84).
Il primo impegno è per giovedì mattina (2 novembre) nell’Aula Porrino del Conservatorio, dove dalle 10.00 alle 13.00 inizia la serie di tre Masterclass sul suono nel cinema, tutti con accesso gratuito fino ad esaurimento posti: una grande opportunità per i giovani professionisti e gli studenti. A tenere lezione in questo incontro (e in quello dell’indomani, venerdì 3) dedicato alla tecnica del suono applicata al cinema sarà Filippo Porcari, tecnico e docente di Suono nel Cinema presso diversi istituti di formazione, tra cui la Cineteca Nazionale di Bologna, la Scuola Nazionale di Cinema, il DAMS Roma Tre e l’Istituto per la cinematografia Rossellini; tra le sue collaborazioni si contano quelle con Mario Monicelli, Lina Wertmuller, Silvio Soldini, Marco Bellocchio, Ferzan Özpetek, Gillo Pontecorvo.
Nel pomeriggio il festival prosegue al Cinema Odissea, dove alle 16.00, dopo la prima nazionale di sabato 28 ottobre a Carloforte, si replica l’omaggio ad Armando Trovajoli, con la proiezione del documentario di Mario Canale e Annarosa Morri.
Altri temi e immagini alle 17.30 con il cortometraggio“L’incontro”, storia di Amin, un sedicenne marocchino cresciuto in Italia con un grande talento per il pugilato, nella cui vita di adolescente si inserisce la lotta per ottenere la cittadinanza. Il film è stato presentato quest’anno alla Mostra del Cinema di Venezia all’interno della sezione Migrarti. Al termine della proiezione incontro con i registi Michele Mellara e Alessandro Rossi, e con l’autore delle musiche Beppe Tranquillino.
Il tema dell’integrazione dei cittadini stranieri in Italia torna anche nell’appuntamento successivo: alle 18.00 si proietta infatti “Che fine faranno – Lettera aperta al Presidente della Repubblica”, un cortometraggio diretto da Giovanna Taviani e Davide Gambino, con musiche di Giuliano Taviani, in cui si narra l’incontro degli studenti di Enna con alcuni ragazzi giunti in Italia come minori non accompagnati e ospitati nei Centri di Accoglienza di Pergusa e Aidone. Il film chiede una risposta al grande quesito relativo alle storie personali di Muhammed, Raymond, Suleyman, Balde e alle migliaia di minori non accompagnati che tutti gli anni arrivano nel nostro Paese con la speranza di poter cambiare il loro destino. Presentato in anteprima all’undicesima edizione del Salina Doc Fest il 30 giugno scorso, il corto è ancora inedito, e sarà presentato dall’autrice Giovanna Taviani.
Ultimo film in visione per la serata di giovedì, alle 18.30, “Babylon Sisters”, per la regia di Gigi Roccati con musiche di Peppe Voltarelli. Liberamente ispirato al romanzo “Amiche per la pelle” della scrittrice indiana Laila Wadia, prende il titolo dalla sorellanza di un gruppo di donne di diverse etnie, che si uniscono nella lotta per la casa e finiscono per aprire una scuola di danza. Dopo la proiezione, intervistati da Riccardo Giagni, incontro con il regista Gigi Roccati e Nav Gothra, una delle protagoniste.
In chiusura di giornata, si arricchisce di un nuovo capitolo Silent Movie, la sezione del festival dedicata alla sonorizzazione dal vivo di vecchie pellicole del cinema muto: alle 21.15 è atteso sul palco dell’Auditorium del Conservatorio il pianista e compositore Daniele Furlati, specializzato in musica per film e collaboratore della Cineteca di Bologna, che accompagnerà in musica la proiezione di “Nosferatu”, il film di Wilhelm Murnau, recentemente restaurato.
La giornata di venerdì 3 novembre inizia alle 10.00 nell’Aula Porrino del Conservatorio, dove Filippo Porcari prosegue la sua masterclass di tecnica del suono applicata al cinema, seguito, nella seconda parte della mattinata, da Gaetano Musso, fonico di missaggio per cinema e televisione con all’attivo circa ottanta collaborazioni, che guiderà gli allievi alla scoperta delle tecniche di mix e rumori.
Tutte all’insegna di “Napoli e i suoi mille colori” le serate di venerdì 3 e sabato 4: un capitolo speciale che questa edizione del festival dedica alla città partenopea e al suo rapporto privilegiato con la musica per il cinema, esplorando colori, suoni e sfumature di una produzione autonoma e riconoscibile nella sua vena espressiva.
Si comincia dunque nel pomeriggio di venerdì 3, alle 16.00, al Cinema Odissea, con la proiezione di “MaLaMènti”, per la regia di Francesco Di Leva con musiche di Francesco Forni: un cortometraggio nato dall’esigenza di raccontare la sete di potere e la smania di prevaricazione insite nella società, in particolare nella criminalità organizzata, immaginando la pièce teatrale del “Calapranzi” di Pinter come un’ispirazione di umanità grottesca e disgregata. Presenta l’opera lo stesso Francesco Di Leva.
Alle 16.30 lo schermo è tutto per “Pino Daniele – Il tempo resterà”: canzoni e parole del cantautore scomparso nel gennaio del 2015 fanno da filo conduttore a un percorso emozionale tra i luoghi della sua Napoli, per raccontare la sua idea di musica in movimento perenne, come la società di quegli anni che Pino Daniele ha interpretato con una cifra innovativa e inimitabile. Al termine, Riccardo Giagni conversa con il regista del documentario, Giorgio Verdelli.
Alle 18.00 si prosegue con il film d’animazione “La Gatta Cenerentola”, una fiaba che, partendo dal racconto seicentesco di Giambattista Basile e dall’opera di De Simone, racconta le due anime di Napoli, tra passato e presente, speranza e rassegnazione. Il film, per la regia di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri con le musiche di Dario Sansone, ha ricevuto una pioggia di premi alla settantaquattresima mostra del cinema di Venezia dello scorso settembre (Sezione Orizzonti).
A seguire, sarà ancora Riccardo Giagni a moderare l’incontro con Alessandro Rak, Marino Guarnieri e Dario Sansone e , alle 21.00, quello con i compositori Pivio e Aldo De Scalzi, autori della colonna sonora dell’ultimo film in programma per la serata di venerdì 3, “Ammore e malavita”, con cui hanno vinto il premio per la miglior musica all’ultimo Festival di Venezia: partendo dalla citazione di due lungometraggi di 007 (“Si vive solo due volte” e “Una cascata di diamanti”), il film diretto da Marco e Antonio Manetti snoda la sua trama nella città partenopea e vede protagonista un boss della camorra che su idea della moglie decide di fingersi morto per liberarsi dai tanti oneri e pochi onori che la sua posizione gli impone.
Sarà l’ultima masterclass sul Suono nel Cinema ad aprire alle 10, sempre nell’Aula Porrino del Conservatorio, la mattina di sabato 4: in sostituzione del previsto Alessio Doglione si parla di Montaggio e suono con Marco Spoletini, montatore per il cinema e la televisione, vincitore del David di Donatello per “Gomorra” e collaboratore abituale del regista Matteo Garrone.
La mattinata prosegue a mezzogiorno con un incontro con l’Associazione Compositori Musiche da Film cui parteciperanno Riccardo Giagni (una lunga carriera nel settore della discografia in qualità di autore, arrangiatore e produttore per Matia Bazar, Miguel Bosé, Cristiano De André, e nel settore del cinema con colonne sonore per Marco Bellocchio, Mimmo Calopresti, Sabina Guzzanti), i compositori genovesi Pivio e Aldo De Scalzi (autori di musiche per numerosi film e serie televisive, vincitori del David di Donatello per “Song’e Napule”, il Nastro d’argento e il Globo d’oro per “Il Bagno Turco” di Ferzan Ozpetek), e il romano Giuliano Taviani (sue, tra le altre, le musiche di “Cesare deve morire”, “Anime Nere” e “Nessuno mi può giudicare”).
Nel pomeriggio, al Cinema Odissea, prosegue invece la sezione dedicata alla musica e al cinema napoletano con un focus sull’eclettico e talentuoso musicista partenopeo Enzo Avitabile. Si comincia alle 16.00 con la proiezione di “Indivisibili” di Edoardo De Angelis, sei statuine agli ultimi David di Donatello, comprese quelle a Enzo Avitabile per la migliore canzone e la migliore colonna sonora: un film “sulla separazione e sul dolore che comporta”, protagoniste due gemelle siamesi che cantano ai matrimoni e alle feste e danno da vivere a tutta la famiglia, fino a quando non scoprono di potersi dividere.
Enzo Avitabile è anche il protagonista del successivo film in programma alle 18.00, “Music Life”: un documentario che racconta la vita e il talento del musicista napoletano firmato nel 2012 da Jonathan Demme, il grande regista statunitense scomparso lo scorso aprile.
Alle 21.00 gran finale per “Napoli e i suoi mille colori”: preceduto da un incontro con il pubblico presentato da Riccardo Giagni, Enzo Avitabile si esibisce in concerto all’Auditorium del Conservatorio accompagnato da Gianluigi Di Fenza alla chitarra classica e Emidio Ausiello alle percussioni.
Creuza de Mà chiude la sua seconda tranche l’indomani mattina – domenica 5 – a mezzogiorno, con un evento speciale proposto al centro d’arte e cultura ExMà (in via San Lucifero) in collaborazione con lo European Jazz Expo, il festival in programma a Cagliari da martedì 31 ottobre: tiene banco il trombonista Mauro Ottolini alla testa dei suoi scatenati Sousaphonix; a seguire il CinematiCA DJ set, una selezione di musica per film a cura di Gianmarco Diana, ideatore e conduttore dell’omonima trasmissione in onda sull’emittente cagliaritana Radio X, che concluderà la mattinata.
Altri appuntamenti in programma nelle settimane successive estenderanno fino a dicembre il palinsesto dell’undicesima edizione di Creuza de Mà. In collaborazione con l’associazione culturale Tra Parola e Musica – Casa di suoni e racconti, ecco allora la prima edizione della rassegna di cineconcerti “Sinestesie”, con le sonorizzazioni dal vivo di film d’epoca proposte dai gruppi Dancefloor Stompers, Scisma – Short Cut e Skull Cowboys, rispettivamente di scena il 9, il 16 e il 23 novembre al centro di produzione per lo spettacolo Intrepidi Monelli, in viale Sant’Avendrace, 100.
Dal 4 al 9 dicembre, infine, Creuza de Mà in collaborazione con il Conservatorio di Cagliari presenta la seconda edizione del corso di tecnica di composizione musicale per il cinema condotto da Franco Piersanti e intitolato a Sergio Miceli, il musicologo scomparso nel 2016, che per primo ha contribuito, attraverso la sua ultratrentennale attività di ricerca, a inserire la storia e l’analisi della musica per film nell’ambito delle discipline accademiche. Una preziosa opportunità per compositori e musicisti di conoscere e affinare le tecniche della drammaturgia musicale applicata al cinema con uno dei più rappresentativi autori del settore.
Film e documentari, concerti, incontri e masterclass per indagare e ragionare sulla musica applicata al cinema, tema caratterizzante di Creuza de Mà, il festival ideato e diretto dal regista Gianfranco Cabiddu e organizzato dall’associazione culturale Backstage: una manifestazione unica nel suo genere in Sardegna, e tra le pochissime nel panorama dei festival cinematografici nazionali e internazionali, che giunge alla sua undicesima edizione.
L’appuntamento si rinnova secondo la formula collaudata un anno fa: una prima parte è in calendario da venerdì 27 a domenica 29 ottobre a Carloforte, il paese sull’isola di San Pietro, di fronte alla costa sud occidentale della Sardegna, dove il festival è nato nell’estate del 2007 e in cui affonda le sue radici; la seconda è invece da giovedì 2 a domenica 5 novembre a Cagliari, dove Creuza de Mà trova ancora casa al Conservatorio di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina”.
Tra i piatti forti del cartellone, un omaggio ad Armando Trovajoli nel centenario della nascita con la prima di un documentario di Mario Canale ed Annarosa Morri che ripercorre i momenti salienti della lunga carriera del musicista e compositore romano e con un concerto con la direzione musicale della pianista Rita Marcotulli; e poi un focus sul cinema e la musica di Napoli con Enzo Avitabile in concerto e nel documentario di Jonathan Demme “Music Life”, i film “Gatta Cenerentola”, “Ammore e malavita”, “Indivisibili”, “MaLaMènti” e un documentario di Giorgio Verdelli su Pino Daniele.
Proiezioni e concerti verranno come sempre introdotti o approfonditi negli incontri condotti dal musicologo e compositore Riccardo Giagni con gli ospiti del festival che racconteranno dai rispettivi punti di osservazione o di azione il loro rapporto con la musica applicata al cinema.
Accanto al suo versante più spettacolare, il festival propone anche quest’anno tre masterclass sul suono nel cinema con Filippo Porcari, tecnico del suono applicato al cinema, Gaetano Musso, fonico di missaggio, e Alessio Doglione, montatore per il cinema e la televisione. Dopo la riuscita esperienza dell’anno scorso, dal 4 al 9 dicembre ritorna poi il corso di tecnica di composizione musicale per il cinema condotto da uno dei più rappresentativi autori del settore: Franco Piersanti.
Un programma ricco di proposte e variegato caratterizza dunque questa undicesima edizione del festival Creuza de Mà, organizzata con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, ed assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio), del comune di Cagliari (assessorato della Cultura e Spettacolo), del ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, della Fondazione Sardegna Film Commission, della Fondazione di Sardegna, della SIAE e del Conservatorio di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari.
Il festival prende il via con un weekend fitto di appuntamenti a Carloforte. Taglio del nastro venerdì 27 alle 18 al “Cavallera”, l’elegante cineteatro in stile liberty, con la “videosigla” di Creuza de Mà: una breve clip che sulle note della canzone di Fabrizio De André da cui la rassegna ha tratto il titolo, ripercorre la storia del festival dalla sua prima edizione, nel 2007, arricchendosi, di anno in anno, di nuove immagini.
A seguire la proiezione del primo film in cartellone, il pluripremiato “La stoffa dei sogni” del regista cagliaritano Gianfranco Cabiddu, con musiche firmate da Franco Piersanti. Girato nell’isola dell’Asinara e liberamente ispirato a “L’Arte della Commedia” di Eduardo De Filippo e alla sua traduzione in napoletano della “Tempesta” di William Shakespeare, il film intreccia come in una stoffa le trame e i fili dei destini di un gruppetto di attori e di camorristi in fuga che, dopo un naufragio, si ritrovano su un’isola-carcere e si mescolano. Shakespeare e Eduardo De Filippo si fondono in una commedia picaresca, piena di colpi di scena, interpretata da un cast che vede come protagonista Sergio Rubini al fianco di Ennio Fantastichini, Gaïa Bellugi, Renato Carpentieri, Francesco Di Leva, Ciro Petrone, Teresa Saponangelo, Nicola Di Pinto, Jacopo Cullin, Fiorenzo Mattu e, in un cameo, il compianto Luca De Filippo.
Dal “Cavallera” trasferimento al Cinema “Mutua” per un appuntamento immancabile del festival: sul palco, a partire dalle 21.00, la Banda Musicale Città di Carloforte “Angelo Aste”, in concerto con una selezione di musiche per il cinema.
Nel centenario della nascita, Creuza de mà rende omaggio ad Armando Trovajoli con un’intera serata, quella di sabato 28, dedicata al grande musicista e compositore romano, autore di celebri colonne sonore per il cinema (oltre che per commedie musicali come “Aggiungi un posto a tavola”, di Garinei e Giovannini, e il grande successo di “Rugantino” con la canzone “Roma nun fa la stupida stasera”). Si inizia alle 17.30 al Cinema Mutua con la proiezione di “Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?”, il film diretto nel 1968 da Ettore Scola e interpretato da Nino Manfredi, Alberto Sordi e Bernard Blier.
Alle 19 uno dei momenti più attesi del festival: la prima nazionale di “Armando Trovajoli, cent’anni di musica”, il documentario di Mario Canale e Annarosa Morri che ripercorre, attraverso interviste, ricordi e aneddoti, spesso inediti, i momenti salienti della lunga carriera del musicista e compositore nato a Roma il 2 settembre 1917 e scomparso quattro anni fa; una carriera costellata di incontri e sodalizi importanti, come quello con uno dei più grandi pianisti del Novecento, Arturo Benedetti Michelangeli, ma anche con registi come Vittorio De Sica e Ettore Scola, cui rimarrà legato tutta la vita e del quale ha musicato quasi l’intera filmografia. Nel documentario si parla anche dell’incontro con Garinei e Giovannini che lo portarono verso la commedia musicale, si racconta dei grandi successi fino a “Ciao Rudy” e le canzoni cantate da Marcello Mastroianni, che Trovajoli esegue al pianoforte.
Alle 21.00, microfoni e riflettori si spostano al Cineteatro “Cavallera” per un incontro coordinato da Gianmarco Diana con gli autori del documentario, Mario Canale e Annarosa Morri, e con la vedova del compositore, Maria Paola Trovajoli. A seguire, il concerto “Armando Trovajoli, la musica tra teatro e cinema”: una produzione originale del festival Creuza de Mà, in prima assoluta, con la direzione musicale della pianista Rita Marcotulli, nome di primissimo piano della scena jazzistica nazionale, con Luciano Biondini alla fisarmonica, Daniele Tittarelli al sax, Ares Tavolazzi al contrabbasso e Alessandro Paternesi alla batteria.
I film recenti di due autori sardi chiudono domenica 29 al “Cavallera” il trittico di serate di Creuza de Mà a Carloforte. Il primo, presentato alle 17.30 dall’autore, è “Nausicaa – L’altra Odissea”, breve film d’animazione scritto e diretto da Bepi Vigna, regista e sceneggiatore, scrittore di fumetti e graphic novel, uno dei creatori delle serie Nathan Never e Legs Weaver. Attraverso i disegni firmati dall’illustratore Andrea Serio, il cortometraggio – con le musiche di Matteo Martis – racconta la storia Nausicaa e del suo incontro con Ulisse. Sedotta e abbandonata, la giovane principessa decide di andare a cercare l’eroe omerico ripercorrendo i passi del suo viaggio per intraprendere un percorso di crescita attraverso il quale si trasformerà in una donna. “Nausicaa – L’altra Odissea” è stato scelto come evento speciale d’apertura di SIC@SIC – Short Italian Cinema alla trentaduesima Settimana Internazionale della Critica (SIC), sezione autonoma e parallela organizzata nell’ambito della settantaquattresima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia che si è tenuta dal 30 agosto al 9 settembre scorsi.
A seguire, con inizio alle 18.00, il film di Enrico Pau “L’accabadora”, una storia ambientata durante la seconda guerra mondiale tra le campagne sarde e una Cagliari devastata dalle bombe, che ruota intorno alla figura di una “accabadora” (impersonata nel film da Donatella Finocchiaro): una donna che praticava una sorta di eutanasia ancestrale mettendo fine alle sofferenze dei malati terminali. Al termine della proiezione, incontro con il regista Enrico Pau e con l’autore delle musiche, l’irlandese Stephen Rennicks.
Calato il sipario sulla tre giorni di Carloforte, Creuza de Mà si trasferisce a Cagliari per una fitta serie di appuntamenti in programma da giovedì 2 a domenica 5 novembre, tra masterclass, proiezioni, incontri e concerti, che avranno come punto di riferimento il Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina” e il suo Auditorium.
Primo impegno in scaletta la mattina di giovedì 2 nell’aula Porrino, dove dalle 10 alle 13 inizia la serie di tre appuntamenti con la Masterclass Suono nel Cinema, in programma fino a sabato 4: a tenere lezione in questo incontro (e in quello dell’indomani, venerdì 3) dedicato alla tecnica del suono applicata al cinema sarà Filippo Porcari, tecnico e docente di Suono nel Cinema presso diversi istituti di formazione, tra cui la Cineteca Nazionale di Bologna, la Scuola Nazionale di Cinema, il DAMS Roma Tre e l’Istituto per la cinematografia Rossellini; tra le sue collaborazioni si contano quelle con Mario Monicelli, Lina Wertmuller, Silvio Soldini, Marco Bellocchio, Ferzan Özpetek, Gillo Pontecorvo.
Nel pomeriggio il festival prosegue all’Auditorium del Conservatorio, dove alle 16.00, dopo la prima nazionale del 28 ottobre a Carloforte, si replica anche a Cagliari l’omaggio al genio di Armando Trovajoli, con la proiezione di “Armando Trovajoli cent’anni di musica”, il documentario di Mario Canale e Annarosa Morri che ripercorre i momenti salienti della lunga carriera del musicista e compositore romano.
Alle 17.30, seguirà la proiezione del cortometraggio“L’incontro”, storia di Amin, un sedicenne marocchino cresciuto in Italia con un gran talento per il pugilato, nella cui vita di adolescente si inserisce la lotta per ottenere la cittadinanza. Il film è stato presentato quest’anno alla Mostra del Cinema di Venezia all’interno della sezione Migrarti. Al termine della proiezione incontro con i registi Michele Mellara e Alessandro Rossi, e con l’autore delle musiche Beppe Tranquillino.
Il tema dell’integrazione dei cittadini stranieri in Italia torna anche nell’appuntamento successivo, alle 18, con la proiezione di “Che fine faranno – lettera aperta al Presidente della Repubblica”, un cortometraggio diretto da Giovanna Taviani e Davide Gambino, con musiche di Giuliano Taviani, in cui si narra l’incontro degli studenti di Enna con alcuni ragazzi giunti in Italia come minori non accompagnati e ospitati nei Centri di Accoglienza di Pergusa e Aidone. Il film chiede una risposta al grande quesito relativo alle storie personali di Muhammed, Raymond, Suleyman, Balde e alle migliaia di minori non accompagnati che tutti gli anni arrivano nel nostro Paese con la speranza di poter cambiare il loro destino. Presentato in anteprima all’undicesima edizione del Salina Doc Fest il 30 giugno scorso, il corto è ancora inedito, e sarà presentato dall’autrice Giovanna Taviani.
Alle 18.30, la quarta ed ultima proiezione della serata: in programma “Babylon Sisters”, per la regia di Gigi Roccati con musiche di Peppe Voltarelli. Liberamente ispirato al romanzo “Amiche per la pelle” della scrittrice indiana Laila Wadia, il film prende il titolo dalla sorellanza di un gruppo di donne di diverse etnie, che si uniscono nella lotta per la casa e finiscono per aprire una scuola di danza. Al termine della proiezione, a raccontare questa storia contemporanea che a ritmo di musica celebra la forza e la bellezza del multiculturalismo, saranno il regista Gigi Roccati e Nav Gothra, una delle protagoniste, intervistati da Riccardo Giagni.
In chiusura di giornata, si arricchisce di un nuovo capitolo Silent Movie, la sezione del festival dedicata alla sonorizzazione dal vivo di vecchie pellicole del cinema muto: alle 21.15 è atteso sul palco dell’Auditorium il pianista e compositore Daniele Furlati, specializzato in musica per film e collaboratore della Cineteca di Bologna, che accompagnerà in musica la proiezione di “Nosferatu”, il film di Wilhelm Murnau, recentemente restaurato.
La giornata di venerdì 3 novembre inizia alle 10,00, all’Aula Porrino del Conservatorio, dove Filippo Porcari prosegue la sua masterclass di tecnica del suono applicata al cinema, seguito, nella seconda parte della mattinata, da Gaetano Musso, fonico di missaggio per cinema e televisione con all’attivo circa ottanta collaborazioni, che guiderà gli allievi alla scoperta delle tecniche di mix e rumori.
Le serate di venerdì 3 e sabato 4 saranno all’insegna di “Napoli e i suoi mille colori”, una sezione speciale che questa edizione del festival dedica alla città partenopea e al suo rapporto privilegiato con la musica per il cinema, esplorando colori, suoni e sfumature di una produzione autonoma e riconoscibile nella sua vena espressiva.
Si comincia dunque nel pomeriggio di venerdì 3, alle 16.00, con la proiezione di “MaLaMènti”, per la regia di Francesco Di Leva con musiche di Francesco Forni: un cortometraggio nato dall’esigenza di raccontare la sete di potere e la smania di prevaricazione insite nella società, in particolare nella criminalità organizzata, immaginando la pièce teatrale del “Calapranzi” di Pinter come un’ispirazione di umanità grottesca e disgregata. Presenta l’opera lo stesso Francesco Di Leva.
Musica e parole nella proiezione successiva (16.30), con il documentario diretto da Giorgio Verdelli “Pino Daniele – Il tempo resterà”. Canzoni e parole del cantautore scomparso nel gennaio del 2015 fanno da filo conduttore a un percorso emozionale tra i luoghi della sua Napoli, per raccontare la sua idea di musica in movimento perenne, come la società di quegli anni che Pino Daniele ha interpretato con una cifra innovativa e inimitabile. Al termine, il regista Giorgio Verdelli converserà sul film con Riccardo Giagni.
Alle 18.00 si prosegue con il film d’animazione “La Gatta Cenerentola”, una fiaba che, partendo dal racconto seicentesco di Giambattista Basile e dall’opera di De Simone, racconta le due anime di Napoli, tra passato e presente, speranza e rassegnazione. Il film, per la regia di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri con le musiche di Dario Sansone, ha ricevuto una pioggia di premi alla settantaquattresima mostra del cinema di Venezia dello scorso settembre (Sezione Orizzonti).
A seguire, sarà ancora Riccardo Giagni a moderare l’incontro con Alessandro Rak, Marino Guarnieri e Dario Sansone, e , alle 21, quello con i compositori Pivio e Aldo De Scalzi, autori della colonna sonora dell’ultimo film in programma per la serata di venerdì, “Ammore e malavita”, diretto da Marco e Antonio Manetti: partendo dalla citazione di due lungometraggi di 007 (“Si vive solo due volte” e “Una cascata di diamanti”), il film snoda la sua trama nella città partenopea e vede protagonista un boss della camorra che su idea della moglie decide di fingersi morto per liberarsi dai tanti oneri e pochi onori che la sua posizione gli impone.
Sarà l’ultima masterclass sul Suono nel Cinema ad aprire, sempre nell’Aula Porrino del Conservatorio, la mattina di sabato 4, con l’incontro dedicato a Montaggio e suono a cura di Alessio Doglione, montatore per il cinema e la televisione, vincitore nel 2011 del David di Donatello per il montaggio di “20 sigarette”.
La mattinata prosegue a mezzogiorno con un incontro con l’Associazione Compositori Musiche da Film cui parteciperanno Riccardo Giagni (una lunga carriera nel settore della discografia in qualità di autore, arrangiatore e produttore per Matia Bazar, Miguel Bosé, Cristiano De André, e nel settore del cinema con colonne sonore per Marco Bellocchio, Mimmo Calopresti, Sabina Guzzanti), i compositori genovesi Pivio e Aldo De Scalzi (autori di musiche per numerosi film e serie televisive, vincitori del David di Donatello per “Song’e Napule”, il Nastro d’argento e il Globo d’oro per “Il Bagno Turco” di Ferzan Ozpetek), e il romano Giuliano Taviani (sue, tra le altre, le musiche di “Cesare deve morire”, “Anime Nere” e “Nessuno mi può giudicare”).
Nel pomeriggio prosegue la sezione dedicata alla musica e alle produzioni cinematografiche partenopee, con un focus sull’eclettico e talentuoso musicista Enzo Avitabile, in programma all’Auditorium del Conservatorio. Si comincia alle 16 con la proiezione di “Indivisibili” di Edoardo De Angelis, sei statuine agli ultimi David di Donatello, comprese quelle a Enzo Avitabile per la migliore canzone e la migliore colonna sonora: un film “sulla separazione e sul dolore che comporta”, protagoniste due gemelle siamesi che cantano ai matrimoni e alle feste e danno da vivere a tutta la famiglia, fino a quando non scoprono di potersi dividere.
Enzo Avitabile è anche il protagonista del successivo film in programma (alle 18.00), “Music Life”: un documentario che racconta la vita e il talento del musicista napoletano firmato nel 2012 da Jonathan Demme, il grande regista statunitense scomparso lo scorso aprile.
Alle 21.00 gran finale per “Napoli e i suoi mille colori”: preceduto da un incontro con il pubblico presentato da Riccardo Giagni, Enzo Avitabile si esibisce in concerto accompagnato da Gianluigi Di Fenza alla chitarra classica e Emidio Ausiello alle percussioni.
L’indomani mattina – domenica 5 – a mezzogiorno, Creuza de Mà chiude la sua seconda tranche con un evento speciale al centro d’arte e cultura ExMà (in via San Lucifero) in collaborazione con lo European Jazz Expo, il festival che dal 31 ottobre sarà di scena nei club cagliaritani: protagonista il trombonista Mauro Ottolini alla testa dei suoi scatenati Sousaphonix; a seguire il CinematiCA DJ set, una selezione di musica per film a cura di Gianmarco Diana, ideatore e conduttore dell’omonima trasmissione in onda sull’emittente cagliaritana Radio X, che concluderà la mattinata.
Altri appuntamenti in programma nelle settimane successive estenderanno fino a dicembre il palinsesto dell’undicesima edizione di Creuza de Mà. In collaborazione con l’associazione culturale Tra Parola e Musica – Casa di suoni e racconti, ecco allora la prima edizione della rassegna di cineconcerti “Sinestesie”, con le sonorizzazioni dal vivo di film d’epoca proposte dai gruppi Dancefloor Stompers, Scisma – Short Cut e Skull Cowboys, rispettivamente di scena il 9, il 16 e il 23 novembre al centro di produzione per lo spettacolo Intrepidi Monelli, in viale Sant’Avendrace, 100.
Dal 4 al 9 dicembre, infine, Creuza de Mà in collaborazione con il Conservatorio di Cagliari presenta la seconda edizione del corso di tecnica di composizione musicale per il cinema condotto da Franco Piersanti ed intitolato a Sergio Miceli, il musicologo scomparso nel 2016, che per primo ha contribuito, attraverso la sua ultratrentennale attività di ricerca, a inserire la storia e l’analisi della musica per film nell’ambito delle discipline accademiche. Una preziosa opportunità per compositori e musicisti di conoscere e affinare le tecniche della drammaturgia musicale applicata al cinema con uno dei più rappresentativi autori del settore.d
Il quartetto del chitarrista Carlo Ditta chiude domani al Lazzaretto di Cagliari la 18ª rassegna “Forma e Poesia nel Jazz”. Alle 20.00 recupera il concerto rinviato lo scorso 17 maggio per maltempo. Ad affiancare il chitarrista (nato a Firenze nel 1971, ma presto trapiantato a Cagliari) saranno Mariano Tedde al pianoforte e al piano Rhodes, Alessandro Atzori al contrabbasso e Gianrico Manca alla batteria. Ingresso a cinque euro con consumazione.
Dopo il fortunato disco di esordio, in cui rendeva omaggio al grande Grant Green, uno dei chitarristi che più ha ispirato il suo stile, Carlo Ditta presenta un progetto di musiche originali nel quale confluiscono tutte le più importanti influenze del suo percorso musicale. Black American Music sapientemente suonata da quattro musicisti d’eccezione che collaborano da più di vent’anni, per un concerto che si annuncia ricco di energia e interplay.
Carlo Ditta ha iniziato lo studio della chitarra a soli otto anni, appassionandosi dapprima al blues e al soul, poi al jazz. Affinato lo studio della musica afroamericana con il pianista Luca Mannutza e della chitarra con Peter Bernstein e attraverso varie masterclass, nel 2002 ha iniziato l’attività concertistica che lo porterà a suonare con musicisti come Max Ionata, Daniele Tittarelli, Nicola Angelucci, Nicola Muresu, Max D’Avola, Barend Middelhoff, Francesco Lento, Matteo Raggi, Stefano D’Anna, Massimo Carboni, Alberto Gurrisi, Marco Loddo, Piero Di Rienzo, Vittorio Sicbaldi e lo stesso Luca Mannutza. Nel 2012 esce per la Widesound Records il suo primo album, “Talkin’ about Mr Green”, che riscuote il favore del pubblico e della critica ricevendo lusinghiere recensioni nelle riviste specializzate.