Le osservazioni del Presidente del Geoparco, al ministro dell’Ambiente, sulla mappa dei siti di stoccaggio per lo smaltimento di scorie radioattive in Sardegna
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Il presidente del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, Tarcisio Agus, ha inviato osservazioni alla mappa dei siti di stoccaggio per lo smaltimento di scorie radioattive in Sardegna, al ministro dell’Ambiente Sergio Costa e, per conoscenza, al ministro dello Sviluppo economico
Atefano Patuanelli, al ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo Dario Franceschini, al presidente regione Sardegna Christian Solinas e all’assessore regionale dell’Ambiente Gianni Lampis.
«La segnalazione al ministero dell’Ambiente e per conoscenza al ministero dello Sviluppo e dei Beni culturali, tende, in particolar modo – spiega Tarcisio Agus – a rimarcare che l’area scelta di fatto è dentro un Parco Nazionale (Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna) che fino all’emanazione del Decreto del 8 settembre 2016, l’ambito di tutela si esplicava solo nelle 8 aree minerarie, ma con il suddetto decreto, al Parco viene assegnato anche il compito di tutela, studio, classificazione, protezione e valorizzazione di tutti i geositi della Sardegna.»
«Il Parco è anche Storico ed Ambientale, per cui non può non tener conto dei beni Storici e Naturali, come il geosito più importante del territorio, la Giara di Gesturi – aggiunge Tarcisio Agus -. Si segnala il non rispetto di uno dei geositi più importanti della Sardegna, in quanto l’ubicazione dei depositi, di fatto lo accerchierebbe. La Giara inoltre è vincolata dalla legge regionale 31/89, quale Monumento Naturale della Sardegna. Nel territorio della Giara vive allo stato brado una colonia di 600 cavallini, che sono entro un’area SIC, ma anche tutelati dalla direttiva CEE n. 43/92 del 21 maggio. A sud est della Giara si ricorda la presenza del Nuraghe di Barumini che oltre ad essere prossimo ai centri della Marmilla, risulta prossimo anche alle altre aree di Villamar, Guasila e Segariu. Su Nuraxi è la testimonianza più rappresentativa di quel mondo che dovremmo meglio studiare e valorizzare, non mascherare con infrastrutture fuori contesto.»
«Oltre tutto – conclude Tarcisio Agus – si ricorda che il Nuraghe di Barumini è parte integrante del Patrimonio dell’Umanità Unesco. Tutti i comuni detengono nel proprio territorio le testimonianze della storia della Sardegna, ma in particolare, si è posta l’attenzione sul patrimonio nuragico perché è il bene identitario più significativo dell’Isola. In proposito, rimarcandone l’importanza, si è fatto riferimento ad alcuni aspetti di particolare rilevanza storico culturale come le statue di Monti Prama, i Micenei, con i quali sono certificate le interazioni e gli Shardana, sempre più riconosciuti come parte del mondo nuragico.»