21 November, 2024
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«Questa è una giornata incisa nella memoria collettiva. E’ la festa dell’Europa ed è anche la giornata dell’uccisione di Aldo Moro e di Peppino Impastato. Importante dirlo perché era un giovane giornalista e proprio in questi giorni tanti giovani giornalisti stanno morendo in luoghi di guerra. Ricordiamolo anche perché in molte nazioni non c’è la libertà di stampa, siamo un Paese sconquassato ma possiamo dirci le cose che non vanno: questa è l’Italia.»

Lo ha detto oggi, a Carbonia, la presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura (Pd) intervenendo alla tavola rotonda “L’Europa tra Istituzioni e Giovani”, promossa ed introdotta dal sindaco Pietro Morittu, cui hanno partecipato fra gli altri il presidente Anci Sardegna Emiliano Deiana ed Alberto Zonchello per l’assessorato regionale della Pubblica istruzione.

«Sono stati i giovani di allora a dare vita al sogno europeoha spiegato la parlamentare del partito democratico -. Ci sono generazioni che hanno elaborato il sogno europeo, quella Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi e anche Emilio Lussu, ci sono le generazioni che hanno lavorato per l’UE costruendo passaggi fondamentali, e oggi i giovani danno per scontato essere europei e vivere in pace”, anche grazie al “programma Erasmus, con cui da 35 anni milioni di giovani di oggi si spostano e prendono l’abitudine a ragionare per parametri europei.»

Ricordando l’evento conclusivo della Conferenza sul futuro dell’Europa che si tiene oggi al Parlamento europeo di Strasburgo, Romina Mura ha richiamato «il salario minimo, perché la sfida è anche creare lavoro di qualità, far sì che i giovani che iniziano a lavorare non siano considerati come risorse umane da sfruttare ma risorse umane su cui investire».

Nelle foto: l’on. Romina Mura al tavolo dei relatori del convegno e, con il sindaco di Carbonia Pietro Morittu e l’assessore comunale alla pubblica istruzione Antonietta Melas, all’inaugurazione della Panchina europea intitolata al presidente del Parlamento europeo David Sassoli.

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«È come se fosse il D-Day europeo del 21° secolo, perché l’Europa ha scoperto la solidarietà e scommette su una politica comune per la rinascita dell’economia, per il sostegno ai cittadini e al lavoro, con uno sguardo ai prossimi anni ed all’eredità che lasceremo alle prossime generazioni.»

Lo ha detto il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, a seguito della presentazione del Piano per la Ripresa europeo.

Il presidente del Parlamento europeo ha continuato dicendo: «In questi mesi, il Parlamento è rimasto aperto e la sua voce è riuscita a condizionare la Commissione. Ringrazio la presidente Ursula Von der Leyen e i Commissari per averci ascoltato. Sono convinto – ha aggiunto David Sassoli – che le riunioni del Consiglio aggiungeranno nuove ambizioni. Noi ci batteremo per questo. I Governi devono capire che questa è la strada più conveniente. Noi vogliamo che intorno a questo progetto ci sia il massimo del consenso dei governi e dei cittadini. Dal Consiglio non deve uscire una proposta inferiore a quella che è stata presentata dalla Commissione al Parlamento.»

Infine, David Sassoli ha voluto rivolgere un «appello a difendere lo spazio europeo, non possiamo permetterci speculazioni o attacchi ai nostri asset strategici. Siamo in un momento delicato. Ecco perché abbiamo visto con soddisfazione il piano delle Commissione accogliere le nostre proposte, con l’ambizione di accompagnare la vita di tutti».

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Intervistato oggi dal network di donne corrispondenti Brux-Elles, il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, ha così risposto ad una domanda a proposito delle proposte di Austria, Danimarca, Olanda e Svezia: «Faccio un appello alla loro responsabilità. Non esistono Paesi frugali ed altri spendaccioni. Piuttosto, esistono Paesi consapevoli delle sfide che abbiamo di fronte e Paesi inconsapevoli. Per questo chiedo a tutti di essere all’altezza di questo momento storico. Tutti si avvantaggiano dei benefici del Mercato europeo ed anche i paesi che hanno sollevato obiezioni ne sono tra i principali destinatari. Mi auguro che tutti siano consapevoli. Non è il tempo della rigidità ma della ricostruzione, altrimenti saremo costretti ad un’Europa a diverse velocità».

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Le attuali misure di precauzione per contenere la diffusione del Covid-19 non hanno intaccato la capacità del Parlamento europeo di garantire le funzioni legislative, di bilancio e di controllo dell’istituzione.

Oltre alle sue attività principali, il Parlamento europeo ha contattato le autorità locali per offrire il suo sostegno nell’affrontare le conseguenze socio-economiche della crisi nelle sue tre principali sedi di lavoro. Viste le circostanze attuali, sono in vigore diversi accordi con le autorità locali per rispondere a richieste e necessità specifiche.

«Siamo tutti coinvolti in un’emergenza che tocca la vita delle persone. Questa crisi deve spingere tutti noi, comprese le istituzioni, a dare il buon esempio», ha affermato il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli.

Bruxelles. Grazie ai suoi servizi logistici, il Parlamento europeo fornisce circa 7.000 pasti alla settimana, dallo scorso 14 aprile, distribuiti in collaborazione con varie associazioni di beneficenza: Resto du Coeur Saint Gilles, Doucheflux, Croce Rossa, Madre Teresa e CPAS Ixelles. Il Parlamento ha anche iniziato a fornire pasti per il personale medico dell’ospedale di Saint Pierre.

Inoltre, a 100 donne vulnerabili è stato offerto un riparo nei locali del Parlamento europeo a Bruxelles. Il Samusocial della Regione di Bruxelles gestisce dal 29 aprile le installazioni completamente attrezzate nell’edificio Kohl del PE. Il Parlamento fornisce loro il catering per 7 giorni alla settimana in una caffetteria riorganizzata per rispettare tutte le misure precauzionali. Il Parlamento europeo ha inoltre messo a disposizione una parte della sua flotta auto e camion per il trasporto di forniture e la consegna di pasti ad infermieri e medici.

Strasburgo. Il Parlamento coopera con la Croce Rossa locale in coordinamento con la città di Strasburgo e fornisce 500 pasti al giorno, sette giorni alla settimana per le persone bisognose. In accordo con la Prefettura del Basso Reno, l’11 maggio è stato aperto al Parlamento europeo a Strasburgo nell’edificio Louise Weiss un centro di screening del Covid-19. Quattro laboratori di diagnostica medica della regione sono responsabili dei test della popolazione generale e le azioni sono supervisionate dall’Agenzia sanitaria regionale del Grand-Est (Ars) e dalla Prefettura del Basso Reno. Anche in questa città il Pe ha offerto la sua flotta di auto/camion per il trasporto di forniture, se necessaria.

Lussemburgo. Il PE collabora con le associazioni locali Abrigado, Caritas e Croce Rossa e fornisce 500 pasti al giorno, sette giorni alla settimana per le persone bisognose. Cabine con finestre di vetro usate per le missioni esterne sono state fornite anche a una casa di cura a Bettembourg per consentire ai residenti di vedere i loro parenti, dopo lunghe settimane di reclusione, senza il rischio di rimanere contaminati.

Contatti e footage. Si noti che, sebbene il Parlamento europeo abbia reso disponibili i propri edifici, le iniziative sono gestite dalle autorità e dalle associazioni locali. Per ulteriori informazioni potete contattarle direttamente.

Al fine di rispettare il più possibile il lavoro delle organizzazioni locali ed evitare di disturbare i loro servizi o la loro privacy, il Media Centre del Parlamento europeo ha una raccolta di foto e video scaricabili e pronti per l’uso con le immagini delle iniziative di Strasburgo, Bruxelles e Lussemburgo

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Il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, è intervenuto oggi in apertura della sessione plenaria del Parlamento europeo.

«Ieri abbiamo celebrato la Giornata internazionale degli infermieri e l’OMS ha dichiarato il 2020 l’anno degli infermieri e degli ostetriciha detto David Sassoli -. Vorrei quindi iniziare oggi con una parola di elogio e ringraziamento alle donne e agli uomini in camice bianco che forniscono servizi sanitari essenziali con dedizione, coraggio e umanità in tempi così difficili. È nostro dovere comune consentire loro di svolgere il proprio lavoro in sicurezza ed efficienza. Abbiamo già messo a disposizione, da un Paese all’altro, ospedali, risorse umane, macchinari e materiale sanitario grazie anche al grande lavoro della protezione civile. Uno sforzo di solidarietà che rappresenta una ricchezza per i nostri paesi.»
«Oggi sentiamo la necessità di rafforzare i poteri dell’UE in ambito sanitario. Il Parlamento ha chiesto un meccanismo europeo di risposta sanitaria per preparare e rispondere in modo comune e coordinato a qualsiasi tipo di crisi sanitariaha aggiunto David Sassoli -. La pandemia di Covid-19 ha mostrato la necessità di una politica di salute pubblica più proattiva, una maggiore e migliore cooperazione per costruire sistemi di assistenza sanitaria resilienti e accessibili e soprattutto la necessità di una maggiore solidarietà in Europa.»
«Abbiamo una grande responsabilità davanti a noi e dobbiamo essere all’altezza delle aspettative dei cittadini europei e rilanciare una grande riflessione sul Futuro dell’Europa insieme a risposte immediate ai problemi che affrontiamoha concluso il presidente del Parlamento europeo -. Questa crisi ci sta insegnando che solo insieme si può ripartire.»

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In apertura dell’evento organizzato dal Parlamento europeo che celebra la Giornata dell’Europa, il presidente David Sassoli, insieme alle ONG che lavorano quotidianamente per salvare vite umane e proteggere le persone più vulnerabili in tutta Europa, ha sottolineato l’importanza che, oggi più che mai, riveste il messaggio di Schuman per gli europei: «Mai quanto in questo momento risuonano attuali le parole con cui Robert Schuman ha aperto la sua dichiarazione il 9 maggio di 70 anni fa. Solidarietà, uguaglianza, condizioni uguali per tutti, sono le parole che ripete nel suo intervento gettando le basi per la costruzione della futura Unione europea. L’unica cosa che potrà salvarci e permettere di risollevare le nostre economie e proteggere i nostri cittadini è la consapevolezza che dobbiamo camminare insieme, più spediti rispetto al passato. Ma senza una risposta comune nessuno potrà risollevarsi. Dovremo essere capaci di mobilitare una grande quantità di risorse in grado di far ripartire velocemente un’economia completamente bloccata. E dovremo farlo velocemente, perché i cittadini, le imprese non possono aspettare».  

Il Presidente ha parlato della necessità di avviare il processo di ricostruzione intorno al modello sociale europeo: «La crisi economica e finanziaria ha portato all’aumento della disoccupazione e la crescita delle disuguaglianze sia tra le nazioni che all’interno di esse. Dobbiamo ripartire dai giovani e dalle donne che rischiano di essere fortemente penalizzati e ai quali deve andare tutto il nostro sostegno concreto. Non vogliamo che la presenza delle donne nelle nostre società venga compromessa e ci faccia tornare indietro. Un grande sforzo dovrà essere fatto nel rafforzamento dello stato sociale. Non partiamo da zero. Pensate ai milioni di disoccupati negli Stati Uniti che da un giorno all’altro si sono trovati licenziati e senza l’assicurazione sanitaria abbandonati a loro stessi. Da noi la sanità pubblica è un aiuto fondamentale, insieme a molteplici meccanismi di sostegno utili a proteggere la vita dei nostri cittadini. Non partiamo da zero ma sentiamo adesso più di prima la necessità di rafforzare il nostro modello sociale come un bene primario prezioso da difendere per non lasciare indietro nessuno».

Il presidente del Parlamento europeo ha invitato i leader politici a ritrovare il coraggio dei padri fondatori: «È nelle difficoltà che va imbracciato il coraggio e vanno trovate le risorse per ripartire. E alla nostra generazione è adesso richiesto di trovare il coraggio che fu dei nostri fondatori, di gettare lo sguardo verso l’ignoto per rafforzare un progetto a cui molti nel mondo guardano come a un esempio di pace, solidarietà e prosperità».

È il diritto europeo, garanzia del rispetto della democrazia e dei nostri valori, nonché tutela dei diritti dei cittadini europei. É il diritto europeo il più grande investimento sulla nostra libertà. E la difesa del diritto europeo passa innanzitutto per il rispetto degli organi giurisdizionali, prima tra tutti la Corte di Giustizia, le cui decisioni sono vincolanti per tutti e che tutti devono impegnarsi ad osservare.

David Sassoli ha sottolineato, infine, il lodevole lavoro della società civile e dei singoli cittadini di fronte alla crisi«Se c’è una cosa che questa crisi sanitaria ha mostrato agli occhi dei cittadini è che l’Europa ha già dentro una grande risorsa. Parlo della società civile. Donne e uomini che si sono rimboccati le maniche mettendosi a disposizione per sostenere chi era in difficoltà. 70 anni fa siamo partiti dicendo “mai più la guerra”; 70 anni dopo dobbiamo dire “mai più morti per fame e mai più morti nel Mediterraneo. Le persone e la società civile sono il motore del progetto europeo. Solo ripartendo dal basso potremo riformare l´Unione mettendo al centro gli interessi dei cittadini europei. È nostro compito rilanciare il principio della democrazia partecipativa. Questi sono i valori da cui l’Europa deve ripartire. La democrazia non è passata di moda, ma deve aggiornarsi per continuare ad essere strumento per migliorare la vita delle persone. La nostra conferenza dovrà vivere di un dibattito intenso e dal basso, non nel chiuso di un circolo accademico o di un semplice dibattito istituzionale. Riformare la democrazia, questo è l’obiettivo da perseguire. E dobbiamo farlo mettendo in campo strumenti utili che prevedano meccanismi rapidi di decisione. Il diritto di veto, nel funzionamento del processo decisionale europeo, è uno strumento anacronistico e questa crisi, con la necessità di misure urgenti e tempestive, ne è una dimostrazione lampante».

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Il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, ha rilasciato una dichiarazione, che riportiamo integralmente, dopo l’incontro con il Gruppo di Contatto del QFP del Parlamento europeo.

«Ora è il momento di essere coraggiosi e ambiziosi con le azioni sostenute dal bilancio dell’UE. Il Parlamento vuole essere protagonista in questo processo insieme alle altre istituzioni e contribuire a renderlo il miglior strumento possibile per aiutare l’economia europea e i suoi cittadini. È urgente trovare un accordo sul Piano di ripresa e sul prossimo bilancio pluriennale.
I deputati avevano già fissato obiettivi ambiziosi prima della crisi attuale. Non è il momento di abbassare le nostre ambizioni e di accontentarci di un piano e di un bilancio che non siano all’altezza delle sfide che ci attendono.
Il pacchetto di ripresa deve essere consistente e deve aggiungere valore all’interno di un QFP forte. Non dobbiamo perdere di vista i nostri investimenti a lungo termine e i nostri obiettivi strategici. La crisi ha aumentato lo squilibrio tra le regioni europee. Il piano di ripresa dovrebbe contribuire a colmare questa lacuna.
I mezzi devono essere disponibili subito per i nostri Stati membri, le imprese e i lavoratori travolti da questa crisi. Il tempo è essenziale.
Come autorità di bilancio, il Parlamento deve essere coinvolto nell’elaborazione del Piano di ripresa. Valuteremo anche con sguardo critico la proposta aggiornata del QFP e ribadiamo la necessità di un piano di emergenza.
I parlamentari hanno il diritto di intervenire su dove vengono investiti i fondi, poiché si battono per i cittadini e per il bene comune. Come dimostrato fin dall’inizio, il Parlamento non è una buca delle lettere.
L’aumento dei massimali delle Risorse Proprie annunciato dalla Commissione è un buon punto di partenza, ma dovrebbe essere permanente ed accompagnato da nuove risorse proprie che rimangano un prerequisito per qualsiasi accordo sul QFP.
L’Europa è duramente colpita dalla crisi attuale. Noi, come leader europei, dobbiamo essere all’altezza di queste sfide. Dobbiamo proteggere chi tra noi è più debole. Ora come non mai, l’Europa ha bisogno di essere più forte per il bene dei suoi cittadini che ci osservano e aspettano delle risposte da noi.»

 

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«Ci sono cittadini europei che non arrivano alla seconda settimana. Per questo subito un piano comune.»

Lo ha detto il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, dopo il suo intervento al Consiglio europeo.

«So che governi e istituzioni europee in questo momento sono sotto esame da parte dei cittadini. E non possiamo certamente pensare di ritardare l’azione e nello stesso tempo abbiamo tutti – e sentiamo – la responsabilità di una risposta molto rapidaha aggiunto David Sassoli -. C’è bisogno naturalmente di tutti gli strumenti a disposizione e in particolare di un piano di ricostruzione, di ripresa delle nostre economie per salvare il nostro patrimonio e nello stesso tempo ridare lavoro, occupazione, possibilità di crescita. Questo dobbiamo farlo insieme, nessuno può pensare di farlo da solo. Dobbiamo essere noi a finanziare il nuovo Piano Marshall. E questo naturalmente pone dei problemi, perché dobbiamo farlo insieme e con uno spirito di forte solidarietà.»
«Oggi durante il mio discorso, ho richiamato l’attenzione dei Capi di Stato e di Governo sulla necessità di uscire da questa crisi con una logica più comunitaria. Dobbiamo uscirne con un’Europa più forte e più comunitaria – e nello stesso tempo un’Europa che condivide gli sforzi, in particolare dei paesi che non possono permettersi di appesantire con deficit ulteriori questo sforzo di ricostruzioneha concluso David Sassoli –. Siamo molto favorevoli all’idea di Recovery Bond per finanziare questo sforzo di ricostruzione. Avevamo già avanzato delle proposte ambiziose, oggi credo che dovranno esserlo ancora di più.»

 

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Al fine di contrastare la diffusione del Covid-19, il Parlamento europeo sta riducendo il numero di riunioni fisiche nelle sue sedi, senza però compromettere il suo ruolo nel controllo democratico e la sua capacità di adottare le misure legislative necessarie a combattere il virus e sostenere cittadini, consumatori, imprese e servizi di emergenza.

All’interno del Parlamento verrà sempre rispettata la distanza sociale di un metro e mezzo. Le attività parlamentari, come le riunioni delle commissioni e le sessioni plenarie, saranno trasmesse via web e potranno essere seguite dai media senza la necessità di una presenza fisica. Gli eurodeputati, i commissari ed i rappresentanti del Consiglio avranno la possibilità di prendere parte alle riunioni in teleconferenza.

Consiglio europeo e risposta al Covid-19. Il Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, presenterà ai capi di Stato e di governo dell’Unione la risoluzione in cui i deputati chiedono una azione comune anche per la cosiddetta fase due, “recovery bond” garantiti dal bilancio europeo ed un Fondo di solidarietà UE per il coronavirus di almeno 50 miliardi (giovedì).

Il presidente dell’Eurogruppo, Mário Centeno. In vista della riunione del Consiglio europeo prevista per il 23 aprile, la Commissione Problemi economici e monetari discuterà delle politiche tese a far fronte alle conseguenze economiche e sociali della crisi con il presidente dell’Eurogruppo Mário Centeno (martedì).

Esportazione di mascherine protettive. I deputati della Commissione Commercio internazionale discuteranno con il commissario al commercio Phil Hogan dell’estensione dell’obbligo di autorizzazione per l’esportazione di mascherine protettive e dell’impatto del Covid-19 sugli scambi commerciali (martedì).

Stato di diritto, democrazia e diritti fondamentali durante la pandemia. La commissione Libertà civili affronterà il tema dello stato di diritto in Polonia con il ministro della Giustizia polacco Zbigniew Ziobro, il commissario alla giustizia Didier Reynder, l’ambasciatrice Irena Andrassy (in rappresentanza della presidenza croata) e il commissario polacco per i diritti umani Adam Bodnar. Subito dopo valuteranno le misure emergenziali adottate negli stati membri con particolare riguardo per l’Ungheria, ascolteranno il gruppo di lavoro sullo stato di diritto e discuteranno del Report annuale sullo stato di diritto con il Commissario Reynders (giovedì).

Impatto del Covid-19 sul turismo. I parlamentari della Commissione Trasporti e turismo terranno un dibattito con il commissario al mercato interno Thierry Breton sulla risposta della Commissione all’impatto che la crisi sta avendo sul settore del turismo (martedì).

Bilancio pluriennale e risposta al Covid-19. La Commissione Sviluppo regionale discuterà con il vicepresidente esecutivo della Commissione Valdis Dombrovskis e la commissaria alla coesione e riforme Elisa Ferreira sul futuro della politica di coesione all’interno del prossimo bilancio pluriennale. La discussione dovrebbe anche toccare il ruolo delle piccole e medie imprese, i prossimi passi in tema di riforme della politica di coesione e le conseguenze sociali della crisi.

Crisi Covid-19 e Green Deal europeo. La Commissione Ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare affronterà il tema della risposta dell’Unione al Covid-19 con la commissaria alla sicurezza alimentare Stella Kyriakides e il commissario per la gestione delle crisi Janez Lenarčič. Con il vicepresidente esecutivo Frans Timmermans, invece, discuteranno del Green Deal europeo e della Legge sul Clima.

Impatto del Covid-19 sulla politica estera UE. I deputati della Commissione Affari esteri e delle sottocommissioni Diritti dell’uomo e Sicurezza e difesa analizzeranno le ricadute della pandemia sulla politica estera dell’Unione europea con l’Alto rappresentante Josep Borrell. Subito dopo, la Commissioni Affari esteri e la sottocommissione Diritti dell’uomo discuteranno con Borrell il piano di azione UE 2020-2024 sui diritti umani e la democrazia.

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Il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, ha visitato oggi le cucine del Parlamento europeo, appositamente riaperte per distribuire 1.000 pasti al giorno ai senzatetto, bisognosi di aiuto e operatori della sanità che lavorano per fronteggiare l’emergenza Covid19. Per David Sassoli si tratta di: «Un bell’esempio di etica pubblica».
Nella giornata di ieri sono stati distribuiti già 500 pasti. La distribuzione avviene grazie alla collaborazione con le associazioni: Restò du Coeur Saint Gilles, Douche FLUX, Croix Rouge, CPAS Ixelles.
Il Parlamento europeo metterà inoltre a disposizione alcuni veicoli per agevolare il trasporto di medici, infermieri e assistenti sociali nel tragitto verso gli ospedali e per facilitare la distribuzione dei pasti.