22 December, 2024
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«La caduta del muro di Berlino è l’episodio fondatore dell’Europa contemporanea e ci ha resi migliori.»

Lo dice David Sassoli, presidente del Parlamento europeo.

«Trent’anni fa – aggiunge David Sassoli -, l’Europa ha ritrovato la sua unità riconciliando lo spazio geografico con quello politico attorno ai valori della democrazia e della libertà. È un evento che ricordiamo con gioia e che ha offerto a noi e alle future generazioni la possibilità di affrontare le sfide globali con un patrimonio di valori utili alla difesa della dignità delle persone.»

«Da quel giorno – sottolinea il presidente del Parlamento europeo – l’Europa è diventata più forte nell’affrontare le sfide che ha avuto davanti. La caduta del muro ha rappresentato la fine di un incubo per milioni di europei puniti e uccisi per la sete di giustizia ed emarginati per il desiderio di libertà. Ricordare quel periodo significa anche ribadire che mai più  totalitarismi torneranno ad opprimere la vita dei nostri cittadini e ad umiliare i nostri Paesi.»

«Oggi – conclude David Sassoli – non dobbiamo dimenticare quella lezione. I giovani di Berlino ci invitano ad avere lo stesso coraggio nel continuare ad abbattere i muri e i pregiudizi, sconfiggere i nazionalismi e a lavorare per un’Europa della solidarietà.»

David Sassoli.

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A due anni dal suo brutale assassinio, il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, ha ricordato oggi la giornalista investigativa maltese Daphne Caruana Galizia.

«Daphne Caruana Galizia avrebbe avuto oggi 55 anni e una carriera brillante ancora davanti. Invece, siamo qui oggi a renderle omaggio perché il suo impegno e la sua dedizione come giornalista l’hanno portata via troppo presto.

Questa settimana segna due anni dall’assassinio brutale della giornalista investigativa maltese. È triste, ma allo stesso tempo necessario, ricordare l’importanza della libertà di espressione e di stampa in paesi democratici come i nostri.

È drammatico pensare che nel XXI secolo ci sia ancora bisogno di moniti a difesa dei diritti e delle libertà dei cittadini: questi sono il fondamento dei nostri valori europei e devono essere protetti e rispettati quotidianamente.

Morire perché si sta svolgendo correttamente il proprio lavoro è semplicemente inaccettabile ed è raccapricciante pensare che secondo i dati pubblicati in occasione del World Press Freedom Day, nel 2018 sono morti ben 95 giornalisti. Inoltre, sempre secondo il World Press Freedom Index, soltanto un Paese su 4 può definire libera la sua informazione, nonostante la stampa sia uno dei capisaldi dei nostri sistemi democratici.

Vogliamo incoraggiare e sostenere il percorso della giustizia, il lavoro della magistratura e delle autorità maltesi nel tentativo di fare piena luce sull’efferato omicidio di Daphne.

Voglio manifestare apertamente la mia vicinanza e il mio sostegno a tutti quei giornalisti, uomini e donne coraggiosi, che come Daphne, sono costretti a sacrificare qualcosa della loro vita, se non la vita stessa, per la ricerca di uno dei beni più preziosi delle nostre democrazie: la verità. Il Parlamento europeo vuole essere custode dei valori di Daphne Caruana Galizia.»

Plenary session – Election of the President of Parliament – Second ballot

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Il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, ha inviato oggi due lettere alla Presidente eletta della Commissione Europea Ursula von der Leyen per informarla che la commissione giuridica del Parlamento ha considerato non idonei i Commissari designati László Trócsányi e Rovana Plumb, sulla base di conflitti interesse rilevati nel corso dell’esame delle loro dichiarazioni di interessi finanziari.

Fino a quando la Presidente eletta Ursula von der Leyen non avrà comunicato al Parlamento le misure che intende adottare, le audizioni dei commissari designati rumeni e ungheresi saranno sospese.

David Sassoli.

Ursula von der Leyen.

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I risultati dell’indagine Eurobarometro post-elettorale, uno dei più completi sondaggi quantitativi sulle ultime elezioni europee pubblicamente disponibili, mostrano che l’aumento dell’affluenza alle urne è stato determinato principalmente dalle giovani generazioni in tutta l’UE. In particolare i giovani cittadini sotto i 25 anni (+14 punti percentuali sul 2014) e i 25-39enni (+12 punti percentuali sul 2014) sono andati al voto in numero maggiore rispetto al passato.

L’affluenza alle elezioni europee è stata del 50,6%, la più alta dal 1994. 19 Stati membri hanno registrato un aumento dell’affluenza alle urne rispetto il 2014, in particolare Polonia, Romania, Spagna, Austria, Ungheria e Germania, nonché la Slovacchia e la Cechia, dove l’affluenza alle urne è tradizionalmente molto bassa. Nel frattempo, l’affluenza è diminuita in otto paesi, anche se per meno di 3 punti percentuali. Il voto è obbligatorio in cinque paesi: Belgio, Bulgaria, Lussemburgo, Cipro e Grecia.

«L’aumento molto significativo della partecipazione alle elezioni europee di maggio dimostra che i cittadini, soprattutto le giovani generazioni, apprezzano i loro diritti democratici e credono che l’Unione europea sia più forte quando agisce all’unisono per rispondere alle loro preoccupazioni», ha commentato David Sassoli, presidente del neoeletto Parlamento.

Anche la Brexit ha svolto un ruolo per il 22% degli intervistati che l’ha citata come fattore che ha influenzato la loro decisione di votare, almeno ‘in una certa misura’.

I risultati mostrano che i cittadini sono stati motivati ad andare a votare alle elezioni europee del 2019 anche da un maggiore senso del dovere civico, da un crescente sentimento che il voto può veramente cambiare le cose, così come da un maggiore sostegno all’UE. A livello europeo, l’economia e la crescita (44%) e i cambiamenti climatici (37%) sono i principali motori del voto. Ragioni importanti dietro la decisione di andare a votare sono stati anche i diritti umani e la democrazia (37%), il modo in cui l’UE dovrebbe funzionare in futuro (36%) e l’immigrazione (34%). Mentre l’economia è stata la questione più importante per gli elettori in 16 Stati membri, il cambiamento climatico è stato in testa all’elenco in otto paesi.

«Queste elezioni hanno visto un gruppo di elettori più giovani, europeisti e coinvolti votare in numero crescente. Questo si traduce in una maggiore legittimità per il Parlamento europeo e conferisce ai deputati europei il potere di approvare la nuova Commissione europea e di chiederne conto per i prossimi cinque anni», ha aggiunto David Sassoli.

Più di due terzi degli intervistati (68%) in tutta l’UE28 ritiene che il loro paese abbia beneficiato dell’adesione all’UE, il livello più alto registrato dal 1983. Più della metà degli europei (56%) concorda inoltre sul fatto che la loro voce conta nell’UE, con un aumento di sette punti dal febbraio-marzo 2019 e il risultato più positivo per questo indicatore dal 2002.

In termini di come gli elettori si sono informati sulle elezioni di quest’anno, il 44% degli intervistati ha ricordato di aver visto o sentito messaggi del Parlamento europeo che incoraggiavano i cittadini a votare. Questo è il valore più alto tra gli intervistati che hanno effettivamente votato alle elezioni (50%), ma anche per il 39% dei non votanti, che ricorda di aver visto o sentito elementi del messaggio di voto del Parlamento.

Un risultato importante del sondaggio è che l’affluenza alle elezioni europee del 2019 è stata determinata in misura crescente da cittadini che non sempre o tradizionalmente votano, in quanto la percentuale relativa degli intervistati che affermano di “votare sempre” è diminuita di 6 punti rispetto al 2014.

I risultati dell’indagine dimostrano il legame tra la convinzione dei cittadini che la loro voce è importante nell’UE e la loro partecipazione alle elezioni europee.

Il sondaggio post-elettorale del Parlamento europeo è stata condotto come Eurobarometro 91.5. 27.464 rispondenti sono stati intervistati dal vivo da KANTAR per il Parlamento europeo in tutti i 28 Stati membri dell’UE, provenienti dalla popolazione di età pari o superiore ai 15 anni. Le domande post-elettorali sono state filtrate sui rispondenti nell’età di voto di 18+ (eccetto 16+ in Austria e Malta, 17+ in Grecia). Il sondaggio è stato effettuato dal 7 al 26 giugno 2019.

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Il presidente dell’Europarlamento David Sassoli ha incontrato oggi a Bruxelles il Segretario Generale della UEFA Theodore Theodoridis.

L’UEFA ha presentato al Presidente Sassoli i diversi progetti che il calcio europeo mette a disposizione per l’integrazione dei giovani immigrati e rifugiati in Europa.

«Sono progetti fondamentali – ha dichiarato David Sassoli -. Il calcio è gioia e voglia di vivere insieme delle grandi emozioni e può diventare un potente strumento di integrazione per ragazze e ragazzi che vengono da storie drammatiche e trovano sui campi sportivi accoglienza e solidarietà. Per questo – ha concluso il presidente David Sassoli – il Parlamento europeo è pronto a sostenere ed affiancare tutti i programmi di integrazione della UEFA e a dare vita ad un Gruppo di Amicizia (Friends of Football) tra i parlamentari europei che lavori in cooperazione con le attività sociali della UEFA. Diamo un calcio all’odio!»

David Sassoli.

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Nelle diverse stagioni che hanno connotato il percorso del Comitato Promotore e del Comitato Scientifico per il riconoscimento del Principio d’Insularità in Costituzione l’obiettivo che tutta la comunità regionale vuole ottenere non sembra irraggiungibile. Dopo le ultime iniziative che hanno visto compatti tutti gli schieramenti politici, senza gerarchie e primogeniture, e le loro rappresentanze istituzionali; rappresentanze del mondo del lavoro, datoriale e sindacale; autorevoli esponenti della ricerca, delle professioni, della pubblica amministrazione, della cultura, dello sport, dello spettacolo, dell’associazionismo, Roberto Frongia e Maria Antonietta Mongiu, a nome di tutte le componenti intendono aprire l’interlocuzione con l’Europa.

«Aprire un tavolo con l’Europa, dopo le comunicazioni con il Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato Stefano Borghesi è l’ulteriore passo che, a nome della comunità regionale e in particolare di quanti hanno firmato la proposta di legge di iniziativa popolare, intendiamo compiere, attivando l’interlocuzione col Presidente del Parlamento Europeo on. David Sassoli, che abbiamo invitato in Sardegna affinché il tema dell’insularità sia il focus che riassuma le tante problematiche e i diversi dossier sulla nostra Isola, aperti e mai arrivati al traguardo – hanno affermato Roberto Frongia e Maria Antonietta Mongiu – perché le criticità dell’isola derivano dalla discontinuità territoriale rispetto al continente europeo e dalla non applicazione dell’art. 174 del TFUE.»

Per i promotori tornare a calcare il terreno europeo sul tema dell’insularità in questa stagione assume un significato assai differente rispetto al passato. Intanto va sottolineata la trasversalità e la compattezza nella proposta ma insieme la presa d’atto del ritardo  dell’Europa su un tema così importante che attiene i diritti dei singoli e dei popoli che compongono l’Unione Europea e che evidentemente non godono delle stesse pari opportunità ed insieme delle classi dirigenti sarde che sul tema nel passato sono state assai evasive.

«Le isole d’Europa non comprese in quelle ultraperiferiche hanno diritto finalmente a veder riconosciuta la loro situazione di svantaggio strutturale con l’applicazione dell’art. 174 del TFUE. L’ultraperificità non attiene infatti soltanto la matericità delle distanze chilometriche ma qualcosa di più profondo e strutturale derivante dalle differenti condizioni storiche di partenza, nel passato ed oggi, nelle diverse nazioni di appartenenza – affermano Roberto Frongia e Maria Antonietta Mongiu –. Ecco perché nei diversi documenti ed iniziative, cospicue sono state le riflessioni sull’idea di sviluppo che le attuali classi dirigenti sarde intendono proporre per il futuro dell’isola visto che quella del passato si intende superata e non soddisfacente a leggere gli sconfortanti dati relativi all’occupazione, alla natalità, all’istruzione, alla sanità, ecc.»

Richiedere l’inserimento del principio di insularità in Costituzione e l’applicazione dell’art. 174 del TFUE significa contestualmente e necessariamente interpellare chiunque svolga un ruolo se effettivamente svolga la funzione conseguente, assumendosene senza alibi tutta la responsabilità. Questo fanno le vere classi dirigenti e solo così possono richiedere pari opportunità fin qui negate.

Ecco perché i promotori, oltreché contattare i massimi vertici nazionali ed europei continueranno ad organizzare iniziative in diversi centri della Sardegna perché ogni proposta nasca nella condivisione della Comunità regionale per quella che è ormai la battaglia dei sardi.

Maria Antonietta Mongiu

 

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Oggi, alla conferenza stampa delle Giornate degli Autori, dopo il videomessaggio di saluto del neo-eletto presidente del Parlamento europeo David Maria Sassoli, sono stati annunciati i titoli dei tre film in competizione per il Premio LUX 2019.

I finalisti dell’edizione 2019, scelti tra i 10 film della Selezione Ufficiale, sono:

Cold Case Hammarskjöld di Mads Brügger (Danimarca/Norvegia/Svezia/Belgio)

God Exists, Her Name Is Petrunya di Teona Strugar Mitevska
(Macedonia del Nord/Belgio/Slovenia/Croazia/Francia)

The Realm di Rodrigo Sorogoyen (Spagna/Francia)

«Il Premio Lux del Parlamento europeo – sottolinea il suo presidente David Maria Sassoli – vuole essere un riconoscimento al cinema di qualità ma soprattutto il riconoscimento del ruolo fondamentale della cultura nella formazione della nostra identità europea. Il Premio – insiste Sassoli – vuole però essere anche un incoraggiamento a tanti giovani che si avvicinano al mondo del cinema, ad andare avanti, a non mollare, a resistere perché l’Europa li sostiene, perché alle loro spalle c’è una storia e davanti a loro c’è un futuro: quello di un’Europa sempre più unita, libera, solidale.»

I tre film finalisti 

I film in competizione e gli argomenti trattati mostrano ancora una volta la varietà creativa del cinema europeo. In questa selezione è presente un’ampia gamma di stili cinematografici: un documentario (è la terza volta nella storia del Premio LUX che un documentario viene selezionato tra i finalisti), un dramma sociale con accenni di commedia, e un thriller politico. Viene presentato ancora una volta il lavoro di una donna, alla regia di un film che apre al dibattito – indispensabile e attuale – sulla presenza femminile negli ambiti sociale, politico e religioso.

 Cold Case Hammarskjöld di Mads Brügger

Un’investigazione provocatoria sulla morte avvenuta nel 1961 del Segretario generale delle Nazioni Unite, lo svedese Dag Hammarskjöld. Una pellicola che ci ricorda come fare cinema possa sollecitare la presa di coscienza pur restando, come bonus, anche esilarante, avvincente e profondamente umanista.

God Exists, Her Name Is Petrunya di Teona Strugar Mitevska

Un’opera cinematografica potente, ci racconta la storia di una donna che viene a trovarsi in una posizione accessibile solo agli uomini nel corso di una cerimonia religiosa, dando un contributo significativo alla battaglia per i diritti delle donne: la più scottante questione sociale dei nostri tempi, che deve ancora guadagnare slancio nei Balcani.

The Realm di Rodrigo Sorogoyen

Un thriller potente e adrenalinico, che affronta il tema della corruzione vista attraverso la caduta rovinosa di un uomo politico di successo e del suo feudo, che sembravano destinati a durare per sempre.

I tre film sono stati già protagonisti in festival cinematografici internazionali. Proiettato in prima mondiale al Sundance, Cold Case Hammarskjöld ha ricevuto il premio per la miglior regia come film documentario; God Exists, Her Name Is Petrunya, anch’esso in prima mondiale, in competizione alla Berlinale ha ricevuto il Premio ecumenico della giuria; The Realm, in prima mondiale a San Sebastian, ha poi vinto sette premi Goya, il più alto riconoscimento al cinema spagnolo.

I LUX Film Days e la cerimonia di premiazione

Per l’ottavo anno, questi tre film saranno il cuore principale dei LUX Film Days in autunno. Con questa iniziativa, e con l’obiettivo di sostenere l’industria cinematografica europea e aiutare queste importanti (co)produzioni europee a circolare oltre il loro mercato nazionale, il LUX FILM PRIZE sottotitola i tre film in competizione nelle 24 lingue ufficiali dell’Unione europea e li proietta in più di 50 città e festival in tutti i 28 paesi dell’UE. Così facendo, il Parlamento europeo sostiene la diversità culturale in quanto avvicina i film selezionati al pubblico in tutta Europa e incoraggia il dibattito sui temi al centro delle tre produzioni.

Anche quest’anno i LUX Film Days trarranno vantaggio dalla collaborazione tra gli uffici di collegamento del Parlamento europeo nei 28 Stati membri e gli uffici MEDIA di Europa creativa in modo da rafforzare la visibilità ed aumentare l’accessibilità delle opere. Grazie a questa collaborazione verranno realizzate tre proiezioni in streaming dei film con dibattiti dal vivo con i registi.

In autunno, i neoeletti membri del Parlamento europeo saranno invitati a votare per uno dei tre film in concorso. Il vincitore sarà annunciato il 27 novembre nella seduta solenne del Parlamento europeo a Strasburgo, alla presenza dei registi. L’opera premiata verrà adattato per la proiezione alle persone con disabilità visive e uditive e riceverà anche un supporto promozionale durante per la sua uscita internazionale.

28 Volte Cinema

Quest’anno il progetto 28 Volte Cinema, altro risultato della fruttuosa collaborazione tra il LUX FILM PRIZE del Parlamento europeo e le Giornate degli Autori, celebrerà l’edizione del decimo anniversario con uno sguardo, come sempre, focalizzato sui giovani. Attraverso la collaborazione con Europa Cinemas e Cineuropa, 28 giovani cinefili dai 18 ai 25 anni avranno la possibilità di essere la giuria del GdA Director’s Award. Inoltre, il gruppo sarà totalmente immerso nell’esperienza LUX FILM PRIZE, partecipando a workshop e dibattiti sui tre film in concorso ufficiale. Questo evento speciale è una fantastica opportunità per prepararli al loro ruolo di Ambasciatori del Premio LUX quando presenteranno i LUX Film nei loro rispettivi paesi.

I dieci film nella Selezione Ufficiale 2019

I tre film del Concorso Ufficiale fanno parte della Selezione Ufficiale LUX FILM PRIZE, svelata al Festival Internazionale del Cinema di Karlovy Vary il 30 giugno scorso.

Ecco le dieci opere selezionate:

Clergy Wojciech Smarzowski (Polonia)

Cold Case HammarskjöldMads Brügger (Danimarca/Norvegia/Svezia/Belgio)

God Exists, Her Name Is PetrunyaTeona Strugar Mitevska (Macedonia del Nord/Belgio/Slovenia/Croazia/Francia)

Her JobNikos Labôt (Grecia/Francia/Serbia)

HoneylandTamara Kotevska, Ljubomir Stefanov (Macedonia del Nord)

Invisibles Louis-Julien Petit (Francia)

Ray & LizRichard Billingham (Regno Unito)

System CrasherNora Fingscheidt (Germania)

The Man Who Surprised EveryoneNatasha Merkulova, Aleksey Chupov (Russia/Estonia/Francia)

The RealmRodrigo Sorogoyen (Spagna/Francia)

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Il Parlamento europeo, a scrutinio segreto, ha eletto Ursula von der Leyen nuovo presidente della Commissione. La carica inizierà il 1° novembre 2019 per un mandato di cinque anni. Nella votazione ci sono stati 733 voti espressi, con uno solo non valido. 383 deputati hanno votato a favore, 327 contro e 22 si sono astenuti. E’ la prima volta di una donna al vertice dell’Unione europea.

Subito dopo l’annuncio dei risultati, il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, ha detto: «Adesso inizia una fase molto importante per le istituzioni europee, dovremo prepararci alle audizioni dei commissari designati, che, come saprà, saranno molto scrupolose da parte dei componenti di questo parlamento. Ci aspettiamo che i temi di cui oggi ha parlato davanti all’Aula saranno approfonditi e seguiti anche dai componenti del suo collegio, durante le audizioni preso le commissioni competenti».

«I prossimi anni saranno molto importanti per il futuro dell’Unione e possiamo affrontarli con successo solo se ci sarà una stretta cooperazione tra le istituzioni», ha concluso David Sassoli.

Il Parlamento europeo è composto attualmente da 747 eurodeputati, in base alle notifiche ufficiali ricevute dalle autorità degli Stati membri, per cui la soglia necessaria per l’elezione era di 374 voti, ossia il 50% dei deputati più uno. Il Presidente Sassoli ha annunciato formalmente il numero necessario prima della votazione. La votazione è stata effettuata a scrutinio segreto.

Il nuovo presidente della Commissione invierà una serie di lettere ai capi di stato e di governo dei Paesi UE per invitarli a proporre i loro candidati a commissari. Le audizioni dei commissari designati si svolgeranno nelle commissioni parlamentari competenti, dal 30 settembre all’8 ottobre. Il collegio completo dei commissari dovrà inoltre essere confermato da un voto di fiducia del Parlamento, probabilmente nel corso della sessione plenaria del 21-24 ottobre.

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Il presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha reso simbolicamente omaggio a tutte le vittime del terrorismo in Europa, come primo atto pubblico della sua presidenza.

«Dobbiamo rendere omaggio ai martiri nella capitale europea. Dobbiamo commemorare i cittadini europei che sono stati vittime di questi attacchi. Questo è un tributo a tutte le vittime del terrorismo. È con questo gesto simbolico che ho voluto segnare l’inizio della mia Presidenza», ha detto David Sassoli subito alla cerimonia di commemorazione.

Il presidente del Parlamento europeo ha poi aggiunto: «Dobbiamo unire tutte le nostre forze nella lotta contro il terrorismo e rimanere molto fermi in questa lotta».

La cerimonia, durante la quale David Sassoli ha depositato una corona di fiori, si è svolta alle 13.00 di venerdì, all’ingresso della metropolitana Maalbeek, a Bruxelles, uno dei luoghi degli attentati del 22 marzo 2016. Il Presidente è appena tornato da Strasburgo e questo è il suo primo atto pubblico dalla sua elezione, avvenuta il 3 luglio 2019.

Plenary session – Election of the President of Parliament – Second ballot