22 November, 2024
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Lunedì 5 settembre, alle 9.00, prende il via a Pula – edificio 2 Parco tecnologico, Sardegna ricerche – l’edizione 2016 della Summer School in Computer Security e Privacy. “Building Trust in the Information Age” è la cornice dell’evento organizzato dagli specialisti Giorgio Giacinto, Davide Ariu e Igino Corona con il Pra Lab (Pattern Recognition and Applications Lab) del dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica (il Diee è diretto da Fabrizio Pilo, facoltà di Ingegneria e Architettura) dell’Università di Cagliari.

L’ateneo è da sempre particolarmente attento alle mutazioni e innovazioni tecnologiche inerenti il settore della sicurezza informatica. Gli specialisti del Diee costituiscono una delle eccellenze dell’Università di Cagliari. «Il massiccio utilizzo dei personal computer e la diffusione di Internet ha permesso un cambiamento rapido e dirompente delle relazioni e dell’organizzazione sociale – spiega il professor Fabio Roli, responsabile del Pra Lab -. In questo ambito virtuale e in rapida evoluzione agiscono criminali informatici sempre più abili e la sicurezza – compito impegnativo dal punto di vista tecnico e sociale – risulta imprescindibile e tra i primi problemi da affrontare e risolvere.»

La Summer School – finanziata da Sardegna Ricerche – fornisce una panoramica precisa degli attuali scenari in tema di Cybercrime con l’indicazione delle direzioni future per attività di ricerca, contrasto e buone pratiche. Dopo le positive esperienze dei tre corsi precedenti – dal 2012 al 2014 – il programma prevede circa 28 ore di lectures, conferenze, sessioni poster e incontri interattivi guidati da esperti internazionali. «Sono sei i temi principali sui quali – aggiunge il professor Giacinto – ci soffermiamo: attacchi mirati, modellazione minacce e investigazione, rilevamento automatico e caratterizzazione di codice vulnerabile, economia e malware, sicurezza web, machine learning offensive ed ingegneria sociale.»

Da segnalare, oltre all’intervento del professor Giacinto, le lectures di Aylin Caliskan-Islam (Princeton University, Usa), Michel Van Eeten (Delft University of Technology, Olanda), Lorenzo Cavallaro (Royal Holloway, Università di Londra), Fabian Yamaguchi (Technische Universität Braunschweig, Germania), Miguel P. Correia (Instituto Superior Técnico, Lisbona), Fabio Massacci (Università di Trento), Enrico Frumento (Cefriel, Politecnico di Milano), Marco Morana (Cybersecurity strategy at Citi – Florida, Usa), Matteo Meucci (Owasp, Roma), Battista Biggio (Università di Cagliari).

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Venerdì 29 gennaio, dalle 9.00 alle 17.00, l’auditorium di Tiscali – s.s. 195 km 2, 300, a Cagliari – ospita l’evento pubblico conclusivo del progetto europeo ILLBuster (Buster of ILLegal contents spread by malicious computer networks). Il progetto – coordinato dagli specialisti dell’Università di Cagliari – è finanziato dalla Commissione Europea (Dg-Home) e ha sviluppato un sistema integrato per la rilevazione e classificazione semi-automatica delle attività illegali in rete.

Con “The ILLBuster Project Experience”, interventi di Fabio Roli e Giuseppe Vaciago, si aprono i lavori. Il professor Roli (ordinario Sistemi elaborazione dell’informazione – Diee, dipartimento Ingegneria elettrica ed elettronica, Università di Cagliari) è il direttore del PRA Lab e presenta “Project achievements and lessons learned”. La scaletta vede relazioni di Aldona Trela (Europol EC3), Roberto Baldoni (direttore laboratorio nazionale Cyber Security), Raj Samani (Intel Security), Marco Morana (Svp Citigroup). Ai lavori – con al centro la cyber intelligence, un tema, visti i recenti fatti di terrorismo, molto seguito dall’opinione pubblica – sono attesi anche esponenti delle forze dell’ordine e di aziende operanti nei settori bancari, industriali, della finanza e della cyber security.

Tra gli specialisti del Diee – autori tra l’altro del progetto CyberRoad e docenti nella Scuola di sicurezza informatica – coinvolti nell’evento e nelle attività del dipartimento, Giorgio Giacinto, Davide Ariu, Battista Biggio e Igino Corona,

 

Sarà presentato mercoledì 8 luglio, a partire dalle ore 9.00, nel Tiscali Auditorium, in località Sa Illetta, a Cagliari, nel corso del Security Summit Cagliari 2015, il progetto sTATA – secure Technologies Against Targeted Attacks, il cui obiettivo generale è la creazione sul territorio sardo di un distretto di imprese con competenze specifiche e avanzate nell’ambito della sicurezza informatica.

Il Security Summit è il più importante convegno italiano sulla sicurezza delle informazioni, delle reti e dei sistemi informatici e per la prima volta fa tappa in Sardegna. L’evento è organizzato dal CLUSIT – Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica in collaborazione con l’Università di Cagliari, Sardegna Ricerche e Tiscali.

Il convegno cagliaritano offrirà l’occasione di approfondire i temi legati alla criminalità informatica con la presentazione del Rapporto CLUSIT 2015. Saranno inoltre messe in evidenza le sfide più attuali nell’ambito della sicurezza: l’Internet degli oggetti, il cloud e i dispositivi mobili, il sistema pubblico per la gestione dell’Identità Digitale (SPID), il nuovo regolamento europeo sulla privacy, la nuova figura professionale del DPO (Data Protection Officer).

La presentazione del progetto sTATA, con il titolo “La sicurezza informatica come elemento di competitività per le PMI sarde”, aprirà la sessione pomeridiana del Summit (ore 14.00) e sarà svolta da Giorgio Giacinto – referente scientifico del progetto – e Davide Ariu (Università di Cagliari) e dai rappresentanti di due delle imprese coinvolte: Giancarlo Mura (A-Key) e Marco Morini (Entando).

La partecipazione al Security Summit è gratuita previa iscrizione online sul sito dedicato all’iniziativa (www.securitysummit.it), dov’è disponibile il programma completo.

Il progetto sTATA si svolge sotto la guida del Dipartimento d’Ingegneria Elettrica ed Elettronica dell’Università di Cagliari ed è promosso da Sardegna Ricerche nell’ambito dei cosiddetti “progetti cluster”. All’interno del progetto potranno svilupparsi idee, soluzioni e prodotti innovativi in risposta ai rischi di attacco informatico ai quali cittadini e aziende sono esposti.

I cluster sono gruppi di piccole e medie imprese che, dato un obiettivo condiviso, ideano e sperimentano progetti di sviluppo e di innovazione con il sostegno di Sardegna Ricerche e il contributo di Centri di ricerca e Università. I progetti cluster sono finanziati dalla Regione Sardegna nell’ambito del POR FESR 2007-2013, linea di attività 6.1.1.a “Promozione e sostegno all’attività di ricerca, sviluppo e innovazione dei Poli di Innovazione e dei progetti strategici“.

Gli specialisti di informatica dell’ateneo di Cagliari chiudono un altro anno proficuo per didattica, ricerca e progetti internazionali di alto livello. Rimedi e sviluppi sul fronte della criminalità sul web

Gli specialisti del Diee (dipartimento di ingegneria elettrica ed elettronica, facoltà di Ingegneria) dell’ateneo cagliaritano hanno presentato il progetto CyberROAD (http://cyberroad-project.eu). Finanziato dalla Commissione Europea all’interno del settimo programma quadro, ha per obiettivo la creazione dell’agenda di ricerca sul Cybercrime e sul Cyberterrorism, identificando lacune e priorità da risolvere nell’immediato futuro.

La presentazione del CyberRoad è stata inserita nei lavori della terza edizione della Scuola in sicurezza informatica e protezione dei dati personali. La “Building Trust in the Information Age” (http://comsec.diee.unica.it/summer-school) è stata seguita nel laboratorio Lidia da 40 studenti di varie nazioni europee. Con i docenti dell’ateneo Giorgio Giacinto, Davide Ariu, Battista Biggio e Igino Corona, anche otto specialisti esterni: Marco Balduzzi (Trend Micro Research), Jens Grossklags (Pennsylvania State University, USA), Konrad Rieck (University Göttingen, Germany), Konrad Rieck (University Glasgow, UK), Stefano Zanero (Politecnico Milano), Marco Morana (Citi Group, UK), Srdjan Capkun (ETH Zurich, Switzerland) e Matteo Bonfanti (Scuola Superiore Sant’Anna). Tra i temi, stato dell’arte, prospettive future e ricerca. A breve sul sito della Scuola (http://comsec.diee.unica.it/summer-school) l’annuncio per la quarta edizione che si terrà nel 2015.

Sugli strumenti sviluppati per gestire la sicurezza informatica è intervenuto Karen Renaud: «La complessità nella configurazione dei meccanismi di protezione dei sistemi informatici può portare paradossalmente il sistema a essere meno sicuro. Si pensi ad esempio all’obbligo all’uso di password complesse che però vengono custodite dall’utente in modo non protetto». Balduzzi, Zanero e Capkun si sono soffermati su tecniche e metodologie avanzate per la rilevazione di attacchi. Tra questi, gli attacchi sviluppati per colpire il maggior numero di utenti della rete Internet e quelli con un obiettivo specifico (azienda, autovettura, ecc).

I ricercatori del Diee hanno illustrato anche i progetti di ricerca innovativi sulla rilevazione di malware, phishing e reti fast-flux, finanziati dalla Commissione Europea DG Home attraverso il progetto ILLBuster (http://illbuster-project.eu), e gli studi sulla rilevazione di attacchi mirati. Un tema sul quale l’Università di Cagliari eroga formazione alle PMI sarde, all’interno del progetto cluster stata (http://stata.diee.unica.it), finanziato dalla Regione Sardegna e dall’ente Sardegna Ricerche. Per gli studenti, il PraLab e la Scuola costituiscono un bacino ideale e qualificato per sviluppare competenze specifiche richieste dal mondo del lavoro.

Jens Grossklags ha evidenziato le principali motivazioni economiche alla base della diffusione della criminalità informatica. Marco Morana ha esposto la metodologia per la analisi delle minacce informatiche e la stima del rischio economico con le azioni conseguenti per ridurre il rischio attraverso azioni mirate. Matteo Bonfanti ha illustrato le principali problematiche nella legislazione nazionale e europea relativa alla riservatezza dei dati personali.

È in corso nelle aule della facoltà di Ingegneria e Architettura, la terza edizione della scuola internazionale “Building Trust in the Information Age”. Ai lavori prendono parte oltre 30 partecipanti tra studenti, ricercatori e professionisti provenienti da atenei sardi, italiani e europei. La scaletta prevede un programma intensivo durante il quale specialisti di fama internazionale espongono i rischi collegati all’uso delle tecnologie informatiche nella vita quotidiana e sul posto di lavoro. La Scuola si è aperta martedì 16 settembre e si chiude domani.

Le lezioni affrontano aspetti metodologici, tecnologici, economici, e legali della sicurezza informatica. Marco Balduzzi, ricercatore di #TrendMicro, azienda leader nella protezione dei sistemi informatici, ha aperto i lavori. Domani, relazione di Marco Morana, direttore del programma internazionale per la sicurezza informatica del gruppo bancario Citi.

Organizzata dai docenti Giorgio Giacinto, Davide Ariu e Igino Corona del PRA Lab dell’Università di Cagliari, dà ampio spazio anche al contributo che le tecniche di intelligenza artificiale stanno fornendo alla progettazione di sistemi avanzati per la protezione dei sistemi informatici. Su questi temi di ricerca l’ateneo cagliaritano ha una significativa presenza nel panorama internazionale testimoniata da due progetti Europei in fase di realizzazione: 1) #CyberROAD, che scriverà la “roadmap” delle future attività di ricerca in ambito europeo in tema di CyberCrime e CyberTerrorism; 2) #ILLBuster, per la rilevazione tempestiva di contenuti illegali sulla rete internet, e da diversi progetti nazionali e regionali in tema di sicurezza informatica.