Sabato 27 maggio, al Teatro Centrale di Carbonia, si conclude il progetto “Cartografie” con lo spettacolo multimediale “Vita Amore Morte e Rivoluzione”
“Cartografie” è il progetto della regista Paola Di Mitri e Cranpi in corso a Carbonia, che prevede una residenza artistica (dal 16 al 25 maggio) tra laboratori di narrazione teatrale e video partecipativo, oltre alla consultazione di documenti cartacei, foto e filmati d’epoca e alla realizzazione di nuove registrazioni audiovisive, incontri e interviste, con una restituzione scenica, venerdì 26 maggio, alle 19.30 al Teatro Centrale, dal titolo “Da qui in poi ci sono i leoni”. Infine, la mise en scène dello spettacolo multimediale “Vita Amore Morte e Rivoluzione”, ideato, scritto, diretto e interpretato da Paola Di Mitri in cartellone sabato 27 maggio alle 21.00 al Teatro Centrale di Carbonia, oltre alla realizzazione di una installazione visuale.
Focus sulle modificazioni del paesaggio frutto della presenza e dell’intervento umano, per una “mappatura” dei luoghi e dei segni più emblematici di queste metamorfosi attraverso un racconto corale e multimediale, sul filo della memoria, partendo da quattro regioni italiane: Puglia, Sardegna, Liguria e Piemonte.
Nel cuore dell’Isola, la zona mineraria del Sulcis-Iglesiente, con frequentazioni antichissime e tracce di un sistematico sfruttamento attraverso i secoli fino alla seconda metà del Novecento, riflette il complesso rapporto tra uomo e natura, e il tentativo di strappare alla terra i suoi tesori. Carbonia diventa teatro di una nuova indagine mirata, dove attraverso workshops, interviste, ricerche d’archivio e raccolta di materiali e testimonianze: sotto la guida della regista Paola Di Mitri, in collaborazione con il filmmaker e documentarista Davide Crudetti, si cercherà di comporre «una cartografia personale, emotiva, sensoriale, storica e urbanistica del territorio» mettendo l’accento sulle mutazioni provocate dall’uomo.
“Cartografie” – sotto le insegne della Stagione 2022-2023 de La Grande Prosa, Musica e Danza organizzata dal CeDAC Sardegna a Carbonia – accosta la sintesi del lavoro svolto nell’Isola, identificata come terra del “fuoco”, con la performance “Da qui in poi ci sono i leoni” e la visione di “Vita Amore Morte e Rivoluzione”, primo “capitolo” del progetto, incentrato su Taranto in cui l’artista ricostruisce la sua storia familiare insieme a quella della città e dell’intera area.