22 November, 2024
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Si è aperta stamane presso il Teatro S. Carlo di Napoli la prima edizione degli “Stati Generali del Sud per la raccolta differenziata di carta e cartone” organizzati da Comieco (Consorzio Nazionale per il Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica) e Regione Campania per fare il punto sulla raccolta differenziata di carta e cartone nel Mezzogiorno. Obiettivo della due giorni: individuare le opportunità e le strategie per potenziare la raccolta differenziata in un’area dove ancora oggi oltre 600mila tonnellate di carta e cartone finiscono nell’indifferenziato.

Ad aprire i lavori e a dare il benvenuto ai partecipanti è stato Gian Luca Galletti, ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del Mare. «Al Sud – ha scritto il ministro nel suo messaggio di saluto – si gioca la sfida più complessa nell’ambito della trasformazione del nostro modello economico da lineare a circolare. Conosciamo i ritardi e le strutturali difficoltà: ma i dati del Piano per il Sud di Comieco – osserva il ministro Galletti – ci dicono anche che il Mezzogiorno ha grandi potenzialità di crescita, se sarà in grado di programmare e insieme trasmettere cultura ambientale. La Strategia Industria 4.0, con le sue fortissime agevolazioni per chi sa innovare nella sostenibilità, sosterrà anche gli investimenti strategici in tecnologia per la tutela ambientale, in impianti di raccolta, separazione e smaltimento, nell’ecodesign, nell’ottimizzazione del riciclo dei prodotti. Per essere capofila della svolta europea dell’economia circolare – ha concluso Galletti – abbiamo bisogno di un Paese che ragioni con la stessa visione, da nord a sud».     

Per parlare di casi virtuosi, nel confronto su “Case history di buone pratiche per lo sviluppo della raccolta differenziata di carta e cartone”, hanno partecipato Luca Capasso, Sindaco di Ottaviano (NA), Pasquale Cascella, Sindaco di Barletta (BT) e Davide Ferreli, sindaco di Lanusei (OG), tutti membri attivi del Club dei Comuni EcoCampioni, e Patrizio Cinque, sindaco di Bagheria (PA) che con il contributo di Comieco ha tolto dalle strade i cassonetti della raccolta indifferenziata.

Nato nel 2007 su iniziativa di Comieco, il Club dei Comuni EcoCampioni è attualmente attivo in Campania, Puglia e Sardegna e raggruppa realtà che si distinguono per gli ottimi risultati di raccolta differenziata di carta e cartone: parliamo oggi di circa 80 comuni ma questo numero è destinato a salire presto a 130 in base alle ultime rilevazioni sui dati di raccolta disponibili. A questo nucleo “storico” si aggiungeranno a breve analoghi Club in Abruzzo, Calabria e Sicilia.

«Il Sud sta cambiando marcia nella raccolta di carta e cartone, registrando un aumento del 10% rispetto al 2015, anche se la strada per raggiungere dei livelli accettabili è ancora lunga – afferma Piero Attoma, Presidente di Comieco -. Ecco perché Comieco, in coerenza con la propria mission di garante del riciclo sull’intero territorio nazionale ha fatto la scelta strategica di investire sullo sviluppo della raccolta dal Sud. Il beneficio per i Comuni è legato sia ai corrispettivi economici che il Consorzio riconosce a fronte del materiale cellulosico raccolto (circa 29 milioni di euro nel 2015), sia ai finanziamenti straordinari per lo sviluppo della raccolta al Sud (circa 13 milioni di euro dal 2014 ad oggi) sia ai minori costi di smaltimento.»

Ultimo momento di dibattito su questi temi è stato il Forum “Gli attori delle buone pratiche per la raccolta differenziata di carta e cartone”. Ad introdurre e coordinare i lavori, Giovanni De Feo, Professore dell’Università degli Studi di Salerno. Sono intervenuti Filippo Brandolini, vicepresidente Utilitalia, Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania, e Giuseppe Cuomo, sindaco di Sorrento e presidente del Club EcoCampioni della Campania. Anche Giuseppe D’Ercole, Dipartimento Ambiente CISL, Fulvio De Iuliis, 100% Campania, Franco Gerardini, Dirigente Servizio gestione rifiuti Regione Abruzzo e Francesco Iacotucci, di ASIA Napoli hanno alimentato il confronto in questa sessione.

Al termine della prima mezza giornata degli Stati Generali per il Sud, si è tenuta la premiazione dei progetti vincitori della IV edizione del Bando di comunicazione riservato ai Comuni EcoCampioni.

Palazzo del Consiglio regionale 2014 2 copia

Con l’audizione dei rappresentanti delle Camere di Commercio e dei sindaci dei comuni capoluogo di provincia si sono concluse ieri le audizioni della Prima Commissione sulla riforma degli Enti locali.

Gavino Sini presidente della Camera di Commercio di Sassari, in rappresentanza di tutte le altre Camere provinciali, ha illustrato alla Commissione la situazione degli enti camerali alle prese con una profonda riorganizzazione imposta dal decreto legislativo del 2010 sulla riorganizzazione della pubblica amministrazione.

«Le Camere di Commercio non sono più vincolate a un territorio provinciale, per questo avevamo già pensato a un ridisegno dell’organizzazione in Sardegna – ha detto Sini – l’attuale progetto di riforma in discussione in Parlamento ci obbligherà ad accelerare i tempi».

Sini ha poi spiegato che le nuove Camere dovranno essere costituite su un’articolazione di almeno 80mila imprese: «Considerando che in Sardegna il numero delle attività imprenditoriali è pari a 190.000, in futuro potremo avere due Camere di Commercio. Cagliari ha la possibilità di averne una tutta sua, le altre tre (Sassari, Nuoro e Oristano) potrebbero unirsi, ma non sono escluse soluzioni diverse (Cagliari-Oristano e Nuoro-Sassari)».

Il presidente della Camera di Commercio di Sassari ha sottolineato il ruolo svolto dall’ente camerale nella creazione di una classe dirigente e imprenditoriale e l’importanza della collaborazione con le province per la pianificazione e progettualità territoriale.

In rappresentanza dei sindaci dei comuni capoluogo, sono stati invece sentiti i primi cittadini di Lanusei e Tempio, Davide Ferreli e Romeo Frediani, e l’assessore alle politiche sociali di Iglesias Alessandra Ferrara.

Ferreli ha evidenziato il ruolo decisivo svolto dalla provincia Ogliastra per la creazione di una coscienza comune nella popolazione. «La provincia ha favorito un processo di aggregazione e di collaborazione nella gestione del bene Comune – ha detto il sindaco di Lanusei – la nuova riforma dovrà tenere conto di questo. Siamo disponibili a partecipare ad una stagione riformatrice che però non deve essere fatta solo su basi numeriche. L’Ogliastra conta meno di 60mila abitanti, non si può pensare di smantellare i servizi statali e regionali altrimenti il territorio continuerà a spopolarsi». Sulla nuova gestione delle funzioni prima attribuite alle province, Ferreli ha indicato l’esperienza delle unioni dei Comuni come base da cui partire e confrontarsi: «Serve però dotare le nuove realtà di personale e risorse adeguate».

Alessandra Ferrara ha invocato una politica “uniformata” del territorio che garantisca un miglior raccordo tra Comuni e Regione. «La presenza di un ente intermedio è stata decisiva l ha ricordato l’assessore di Iglesias – il Piano Sulcis è stato partorito dalla Provincia, il Plus ha permesso di capire quanto sia importante la gestione unitaria del territorio».

Ferrara ha infine segnalato la pesante situazione vissuta dal territorio del Sucis Iglesiante sul fronte della giustizia: la cancellazione degli uffici del giudice di pace e dei tribunali ha eliminato tutti i presidi. «Ora la legge prevede la possibilità di riaprire qualche ufficio ma a pagarlo dovranno essere i comuni».

Romeo Frediani ha auspicato una riforma che preveda una pianificazione in grado di colmare il gap tra le diverse aree geografiche. «Serve dotare i territori di infrastrutture e pensare a una gestione unitaria di alcuni servizi –ha detto Frediani – certe situazioni vanno gestite direttamente dalla Regione».

Il sindaco di Tempio ha quindi ricordato l’esperienza della Gallura dove sono nate tre Unioni di Comuni. «Il risultato è incoraggiante ma per l’esercizio delle funzioni associate serve più personale e più risorse».

I tre rappresentanti dei comuni capoluogo, infine, hanno manifestato contrarietà all’ipotesi prevista dal Dl 176 di un regime transitorio che consenta di tenere in piedi le quattro province storiche fino alla piena operatività della riforma. Siamo per un ridisegno complessivo che porti a un sistema ex novo – ha detto Davide Ferreli – che ha poi invitato la commissione a una riflessione attenta sull’opportunità di istituire la Città Metropolitana di Cagliari, per il timore che si torni a una visione cagliaricentrica della Sardegna».

Palazzo del Consiglio regionale 2014 2 copia

La commissione sanità, presieduta dall’on. Raimondo Perra (Psi) ha proseguito ieri le audizioni dei rappresentanti delle amministrazioni locali per un approfondimento delle problematiche sanitarie dei territori.

Il presidente dell’Unione dei Comuni dell’Ogliastra Davide Ferreli, anche nella sua veste di sindaco di Lanusei, ha informato la commissione di un confronto costruttivo già avviato con il commissario della Asl, esprimendo però preoccupazione per le riforme all’attenzione del Consiglio regionale, sia per quanto riguarda gli Enti Locali che per le stesse Asl. «Non vorremmo – ha detto – che si lavorasse solo ad espressioni numeriche che non considerano il territorio, le sue specificità, le sue caratteristiche geo-morfologiche e la viabilità interna». Ferreli ha poi sollecitato l’uso più razionale delle risorse disponibili, a cominciare dalla struttura per l’emodinamica, realizzata con il contributo della Ue per l’inclusione delle periferie e mai entrata in funzione dopo tante promesse.

Per il sindaco di Jerzu Roberto Congiu «la nuova articolazione dei servizi sanitari che ci ha proposto il commissario, articolata su diversi poli, è sostanzialmente condivisibile ma in un momento caratterizzato da tagli e scarsità di risorse non abbiamo ben chiaro con quali mezzi finanziari si farà fronte alle nuove esigenze e con quale tempistica».

Il Sindaco di Barisardo Paolo Fanni ha posto l’accento sulla necessità di salvaguardare i servizi presenti sul territorio ed il collega di Loceri Ivo Deiana ha auspicato per l’Ogliastra un equilibrio più solido fra la sanità pubblica e quella privata.

Dopo l’intervento dei Sindaci hanno preso la parola i consiglieri Franco Sabatini (Pd), Alberto Randazzo (Forza Italia), Gianni Tatti (Area popolare sarda) e Roberto Desini (Centro democratico). Tutti, con accenti diversi, hanno messo in luce l’importanza del confronto con le comunità locali, come premessa indispensabile per una buona riforma. Il consigliere Sabatini, in particolare, ha ripreso il tema della struttura di emodinamica, esprimendo forti critiche sia per il suo mancato utilizzo come sede staccata di Cagliari che per le motivazioni tecnico-giuridiche, riconducibili al mancato accreditamento della struttura cagliaritana. «Su questo problema – ha annunciato – presenterò nei prossimi giorni una denuncia durissima». Sul punto, lo stesso presidente della commissione Raimondo Perra si è riservato una compiuta valutazione dopo le opportune verifiche con il commissario della Asl n° 8 di Cagliari.

Per quanto riguarda la zona di Sorgono, il sindaco di Meana Sardo Angelo Nocco (inserito in un distretto che comprende 13 Comuni) ha lamentato la penalizzazione del suo territorio, sollecitando il pieno coinvolgimento delle amministrazioni locali nella definizione dei nuovi confini delle Asl. «La proposta che ci è stata consegnata dal commissario – ha spiegato – ci sembra molto distante dalle esigenze e dai bisogni concreti delle nostre comunità (dove già assistiamo ad una crescente migrazione di pazienti verso altre strutture), che risulta gravemente scoperte nei servizi di prima necessità come il pronto soccorso». «Abbiamo consegnato al commissario – ha aggiunto Nocco – un documento dettagliato con le nostre proposte e ci aspettiamo che le Istituzioni regionali lo considerino con la massima attenzione». Il sindaco di Meana Sardo ha infine informato la commissione che le elezioni della Conferenza territoriale sanitaria svoltesi recentemente hanno seguito, a suo avviso, «modalità molto discutibili anche sul piano delle procedure: per l’ennesima volta si è scelto di non dare spazio alla periferia».

Nel dibattito successivo, sono intervenuti i consiglieri regionali del Partito Democratico Rossella Pinna e Daniela Forma, che hanno chiesto una verifica dettagliata dei temi sottoposti all’attenzione della commissione.

Nella fase conclusiva dei lavori, l’assessore del Lavoro, Virginia Mura, ha illustrato i contenuti del documento con cui la Giunta ha integrato la Consulta per l’emigrazione con 3 nuovi componenti che dovranno essere eletti dal Consiglio. La Consulta è per certi aspetti un organismo un po’ datato, ha affermato l’qssessore, annunciando la predisposizione di una nuova legge che, fra l’altro, disciplinerà in modo diverso l’accesso ai contributi, «finalizzandoli alla presentazione di progetti in grado di valorizzare il ruolo degli emigrati come rappresentanti della Sardegna in Italia e nel mondo». Il documento è stato poi approvato all’unanimità.

I lavori della commissione sono proseguiti pomeriggio con l’audizione dell’assessore della Sanità, Luigi Arru.

Gavino Sini presidente della Camera di Commercio di Sassari, in rappresentanza di tutte le altre Camere provinciali, ha illustrato alla Commissione la situazione degli enti camerali alle prese con una profonda riorganizzazione imposta dal decreto legislativo del 2010 sulla riorganizzazione della pubblica amministrazione.

«Le Camere di Commercio non sono più vincolate a un territorio provinciale, per questo avevamo già pensato a un ridisegno dell’organizzazione in Sardegna – ha detto Sini – l’attuale progetto di riforma in discussione in Parlamento ci obbligherà ad accelerare i tempi».

Sini ha poi spiegato che le nuove Camere dovranno essere costituite su un’articolazione di almeno 80mila imprese: «Considerando che in Sardegna il numero delle attività imprenditoriali è pari a 190.000, in futuro potremo avere due Camere di Commercio. Cagliari ha la possibilità di averne una tutta sua, le altre tre (Sassari, Nuoro e Oristano) potrebbero unirsi, ma non sono escluse soluzioni diverse (Cagliari-Oristano e Nuoro-Sassari)».

Il presidente della Camera di Commercio di Sassari ha sottolineato il ruolo svolto dall’ente camerale nella creazione di una classe dirigente e imprenditoriale e l’importanza della collaborazione con le province per la pianificazione e progettualità territoriale.

In rappresentanza dei sindaci dei comuni capoluogo, sono stati invece sentiti i primi cittadini di Lanusei e Tempio, Davide Ferreli e Romeo Frediani, e l’assessore alle politiche sociali di Iglesias Alessandra Ferrara.

Ferreli ha evidenziato il ruolo decisivo svolto dalla provincia Ogliastra per la creazione di una coscienza comune nella popolazione. «La provincia ha favorito un processo di aggregazione e di collaborazione nella gestione del bene Comune – ha detto il sindaco di Lanusei – la nuova riforma dovrà tenere conto di questo. Siamo disponibili a partecipare ad una stagione riformatrice che però non deve essere fatta solo su basi numeriche. L’Ogliastra conta meno di 60mila abitanti, non si può pensare di smantellare i servizi statali e regionali altrimenti il territorio continuerà a spopolarsi». Sulla nuova gestione delle funzioni prima attribuite alle province, Ferreli ha indicato l’esperienza delle unioni dei Comuni come base da cui partire e confrontarsi: «Serve però dotare le nuove realtà di personale e risorse adeguate».

Alessandra Ferrara ha invocato una politica “uniformata” del territorio che garantisca un miglior raccordo tra Comuni e Regione. «La presenza di un ente intermedio è stata decisiva – ha ricordato l’assessore di Iglesias – il Piano Sulcis è stato partorito dalla Provincia, il Plus ha permesso di capire quanto sia importante la gestione unitaria del territorio».

Ferrara ha infine segnalato la pesante situazione vissuta dal territorio del Sucis Iglesiente sul fronte della giustizia: la cancellazione degli uffici del giudice di pace e dei tribunali ha eliminato tutti i presidi. «Ora la legge prevede la possibilità di riaprire qualche ufficio ma a pagarlo dovranno essere i comuni».

Romeo Frediani ha auspicato una riforma che preveda una pianificazione in grado di colmare il gap tra le diverse aree geografiche. «Serve dotare i territori di infrastrutture e pensare a una gestione unitaria di alcuni servizi – ha detto Frediani – certe situazioni vanno gestite direttamente dalla Regione».

Il sindaco di Tempio ha quindi ricordato l’esperienza della Gallura dove sono nate tre Unioni di Comuni. «Il risultato è incoraggiante ma per l’esercizio delle funzioni associate serve più personale e più risorse».

I tre rappresentanti dei comuni capoluogo, infine, hanno manifestato contrarietà all’ipotesi prevista dal Dl 176 di un regime transitorio che consenta di tenere in piedi le quattro province storiche fino alla piena operatività della riforma. «Siamo per un ridisegno complessivo che porti a un sistema ex novo – ha detto Davide Ferreli – che ha poi invitato la commissione a una riflessione attenta sull’opportunità di istituire la Città Metropolitana di Cagliari, per il timore che si torni a una visione cagliaricentrica della Sardegna».

Motorizzazione-Nuoro 07

Maria Carmela Folchetti.

Maria Carmela Folchetti.

 

Motorizzazione-Nuoro 02

Oltre 80 persone hanno partecipato questa mattina a Nuoro, presso l’Euro Hotel, all’assemblea pubblica promossa da Confartigianato Nuoro e dalle autoscuole del territorio contro la ventilata chiusura della Motorizzazione.

Artigiani, cittadini, associazioni, Istituzioni locali, provinciali e regionali, e politici, hanno animato la discussione che ha voluto puntare il dito contro una prospettiva che metterebbe ancora di più in ginocchio un intero territorio.

Per Confartigianato erano presenti la presidente provinciale, Maria Carmela Folchetti, il segretario provinciale, Pietro Contena, e il vicepresidente nazionale di Confartigianato Trasporti, Giovanni Antonio Mellino.

Tra gli intervenuti i consiglieri regionali Efisio Arbau (La Base), Luigi Crisponi (Riformatori) e Daniela Forma (Partito Democratico), il deputato Roberto Capelli (Centro Democratico), il sindaco di Nuoro, Alessandro Bianchi; l’ex presidente della Regione, Angelo Rojch; i sindaci di Tertenia, Luciano Loddo; Barisardo, Paolo Fanni; Fonni, Stefano Coinu; Macomer, Antonio Succu; Lanusei, Davide Ferreli; Tortolì, Massimo Cannas; e, infine, il presidente di Confindustria Nuoro, Roberto Bornioli.

Una comunicazione di pieno sostegno è arrivata dal senatore del Partito Democratico, Giuseppe Luigi Cucca, impegnato a Palazzo Madama.

Assente l’assessore regionale dei Trasporti, Massimo Deiana.

«Si continua con lo smantellamento sistematico del territorio – ha detto la Presidente di Confartigianato Nuoro, Maria Carmela Folchetti, nella sua relazione – e noi contro questa azione dobbiamo battagliare ed essere uniti.»

«Questo non è un problema delle sole province di Nuoro e Ogliastra – ha continuato la presidente – ma di tutta la Sardegna che sta facendo scivolare l’intero territorio in un piano sempre più secondario se non in ultima posizione. Con una lettera e attraverso incontri ad hoc, interesseremo sia la Regione ma soprattutto Roma, partendo dal ministro dei Trasporti in giù.»

L’Assemblea ha poi puntato il dito contro la Politica romana colpevole di accorgersi del nuorese solamente quando si parla dei carcerati di massima sicurezza e del “41 bis”.

«Abbiamo bisogno di maggiore presenza di uno Stato che sta lentamente andando via – è stato rimarcato – adesso il problema è la Motorizzazione ma presto arriverà il turno della Questura che potrebbe essere trasformata in una struttura secondaria.»

I consiglieri regionali hanno annunciato come la problematica sarà presentata in una mozione già giovedì 24 nell’Aula di via Roma a Cagliari.

Il segretario Contena ha sottolineato come «ora sarà importante la sinergia tra imprese a Amministrazioni per far pressione sulla politica, per salvare due province, gli abitanti e un sistema socio-produttivo in progressivo disfacimento». Contena ha ricordato come siano quasi 10.000 le operazioni che la Motorizzazione di Nuoro effettua ogni anno: più di 3.000 le revisioni di camion, mezzi speciali e autobus, ben 6.212 le prove d’esame per il conseguimento delle patenti e un numero non quantificabile di altre operazioni, come il duplicato delle patenti o la reimmatricolazione, che non sono sottoposte a statistiche.

Il presidente di Confartigianato Trasporti Sardegna, nonché vicepresidente Nazionale, Giovanni Antonio Mellino, ha informato i presenti come  mercoledì sarà a Roma per presentare, attraverso un dettagliato documento, la questione al Direttore Generale della Motorizzazione e al Direttore Compartimentale, affinché il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi possa interessarsi direttamente.

«Bisogna agire velocemente e adesso – ha aggiunto Mellino – non è possibile rimandare ancora. E’ necessaria una soluzione, anche tampone, ma che possa far continuare l’attività delle aziende e dei privati senza creare ulteriori disagi.»

Giovanni Antonio Mellino, infine, ha comunicato come la struttura nazionale di Confartigianato Trasporti interverrà contro la chiusura della Motorizzazione.