Nuovo appello di un aspirante Allievo Agente della Polizia di Stato.
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Spett.le redazione.
sono un ragazzo di 28 anni e come tanti altri giovani, provenienti da tutta Italia, un giorno mi sono ritrovato vittima di un’ingiustizia che si è trasformata paradossalmente in un’ingiustizia alla pari. Essa rappresenta la violazione di un diritto che nega la possibilità di proseguire un iter volto alla realizzazione del mio sogno: indossare la divisa della Polizia di Stato. Fin da bambino il mio sogno è stato quello di indossare questa divisa, un lavoro al servizio degli altri. Da subito ho desiderato identificarmi in quella che per me rappresenta una vocazione, un’uniforme che protegga, che rassicuri, che difenda dalle ingiustizie ma soprattutto che si batta giorno e notte, momento dopo momento contro di esse.
Crescendo il desiderio è maturato e finalmente, dopo tante attese, nel maggio del 2017 si è presentata l’opportunità di partecipare al concorso Allievi Agenti della Polizia di Stato con graduatoria a valenza triennale, il primo aperto ai civili dal 1996.
Il 26 maggio 2017 viene pubblicato in Gazzetta Ufficiale il bando di concorso per assumere 1.148 Allievi Agenti della Polizia di Stato di cui 893 posti riservati a candidati che provengono dalla vita civile, i cui parametri determinanti prevedevano un’età non superiore a 30 anni e la licenza media; nel maggio 2018 vengono pubblicate le graduatorie e come avviene per ogni concorso, in una prima tornata, vengono visitati i primi 3443 candidati, mentre gli altri restano in attesa di uno scorrimento che era stato previsto a seguito di ulteriori fondi per l’assunzione di 1851 posti aggiuntivi.
Il problema sorge a causa dell’applicazione del “Decreto Semplificazioni” che prevede l’abbassamento dell’età anagrafica a 26 anni ed il possesso del diploma di istruzione secondaria di secondo grado per la partecipazione ai futuri concorsi, impiegato ingiustamente al concorso già in atto e escludendo molti candidati tra cui me.
Si iniziano quindi, ad intraprendere le vie legali attraverso le quali, in seguito ad un ricorso presentato presso il TAR del Lazio ed avendo ottenuto un parere favorevole, una parte dei candidati del primo scorrimento con punteggio compreso tra 9,500 e 8,875 nonostante l’essere over 26 è riuscita a sostenere le prove psico-fisiche-attitudinali e quindi ad ottenere lo “status di idoneo con riserva” attendendo la sola chiamata per il corso di formazione. Un ulteriore gruppo di ragazzi, di cui faccio parte, in seguito ad ulteriore scorrimento avvenuto il 7 giugno 2019, comprendente un punteggio tra 8,750 e 8,250, insieme ad altri del primo scorrimento ancora in attesa, pur avendo ottenuto numerosi esiti favorevoli dal TAR del Lazio e dal Consiglio di Stato, ad oggi sta ancora aspettando una chiamata per sostenere le stesse prove.
Sono giovane e nonostante la mia età, voglio ancora credere nella giustizia italiana, per la quale molti si sono battuti e per la quale anche io desidero avere l’onore di battermi e vedere un mio diritto realizzato se pure momentaneamente ostacolato per un esito giusto a fronte di un atteggiamento del tutto ingiusto, senza discriminazioni, senza disparità, augurandomi: PER ASPERA AD ASTRA (attraverso le asperità sino alle stelle).
Cordialmente,
un aspirante Allievo Agente.
Davide Tancredi