Cresce, in Sardegna, la mobilitazione dei gestori degli impianti di carburanti.
Cresce in Sardegna la mobilitazione dei gestori degli impianti di carburanti. Sono state affollate e partecipate le due assemblee tenutesi martedì 16 giugno e venerdì 3 luglio a Cagliari, entrambe indette dalla Fegica Cisl, alla presenza del segretario nazionale Roberto Timpani e dei rappresentanti della struttura regionale Pinello Balia e Davide Todde; presenti gestori a marchio ENI, Q8, TAMOIL, ESSO, IP GRUPPO API E RETITALIA, che hanno denunciato «lo stato di profonda crisi del segmento e le preoccupanti condizioni di insostenibilità economica in cui versano per effetto delle strumentali e fallaci strategie delle compagnie petrolifere che innalzano i prezzi dei carburanti per dare l’illusoria percezione al consumatore di ricevere poi uno sconto al pubblico cui sono costretti gli stessi gestori a contribuire azzerando i loro già scarsi guadagni; in tal modo – sostiene la Fegica Cisl – vengono violate specifiche leggi di settore votate dal Parlamento Italiano atte a garantire la competitività sul prezzo del carburante nel mercato di riferimento. A ciò si aggiunge l’abuso di dipendenza economica tra imprese e una strategia discriminatoria delle stesse compagnie petrolifere volta a diversificare i prezzi tra gestori e gestori dello stesso marchio con l’ evidente finalità di dividere la categoria ed imporre condizioni contrattuali capestro; la legge 10/10/1990 n° 287, infatti, vieta di fissare direttamente o indirettamente i prezzi di acquisto o di vendita ovvero altre condizioni contrattuali. E’ inoltre vietato praticare l’abuso di posizione dominante applicando nei rapporti commerciali con altri contraenti condizioni oggettivamente diverse per prestazioni equivalenti che determinano svantaggi nella concorrenza. Per ultimo ma non meno importante si segnalano comportamenti scorretti di alcuni addetti commerciali, al limite del mobbing».
In tale quadro la Fegica Cisl in una nota scrive «di avere assunto l’impegno di assicurare una più ampia tutela sindacale che non esclude azioni di mobilitazione e mirate azioni legali per ridare certezze anche agli automobilisti, vittime anche essi delle politiche predatorie e delle pratiche commerciali delle compagnie petrolifere presenti in Sardegna. In tal senso ove necessario sono stati assunti gli opportuni contatti con studi legali disposti a gestire in stretto coordinamento con la Fegica azioni collettive specifiche che se non trovassero risposta intaserebbero i Tribunali. Nel frattempo la Fegica chiederà agli organi competenti la possibilità di aprire un confronto sulla reale dinamica dei prezzi dei carburanti che i vari marchi praticano al pubblico in una realtà in cui la popolazione sarda dovrebbe godere di prezzi bassi dovuti alla presenza di strutture industriali e logistiche tali da garantire una migliore offerta».