La Regione Sardegna ha presentato a Cagliari il nuovo sistema regionale di apprendimento permanente (#lifelonglearning).
La criticità della situazione socio-economica del Paese ed in modo particolare della nostra regione, rende ormai indilazionabili non solo efficaci politiche di sviluppo, ma anche misure di riorganizzazione dei servizi per il lavoro e per la formazione professionale, per renderle adeguate ad affrontare con successo le nuove sfide che la crisi pone alle persone, alle imprese, alle istituzioni e alle parti sociali.
Le scelte strategiche ci sono: entro il 2014 ed in pieno semestre di presidenza italiana nel #Consiglio dell’Unione Europea, le Regioni debbono dimostrare di avere allineato la governance dei sistemi formativi locali agli adempimenti programmatici richiesti dall’UE per l’assegnazione dei fondi strutturali 2014-2020.
La Regione Sardegna ha anticipato tale scadenza presentando il 9 giugno a Cagliari, presso la sala convegni del T-Hotel, il nuovo sistema regionale di apprendimento permanente (#lifelonglearning), centrato sulle “competenze” come avviene nei principali Paesi europei.
Alla presenza di oltre 200 qualificati operatori degli organismi di formazione, delle Province, dei centri servizi per il lavoro, delle parti sociali e delle istituzione scolastiche ed universitarie, Luca Galassi, Direttore del Servizio della Governance della Formazione Professionale, ha illustrato l’architettura delle regole (standard) che consentiranno ai lavoratori ed ai giovani di veder riconosciute e certificate le competenze professionali acquisite, sia attraverso percorsi formativi regionali, sia attraverso esperienze lavorative o anche extra-lavorative. In questo modo le qualificazioni attestate dalla Regione Sardegna avranno validità su tutto il territorio nazionale e saranno collegate al quadro europeo delle qualifiche.
Si tratta di una delle “infrastrutture di sistema” necessarie per raggiungere concretamente i risultati espressi dalle politiche di programmazione, passando “dalle parole ai fatti”.
L’evento, animato dal giornalista Andrea Frailis, ha consentito di ricostruire le ragioni profonde del cambiamento in atto, di coglierne i nessi con l’evoluzione dello scenario socio-economico e di mercato del lavoro, e con l’evoluzione della legislazione e delle esperienze relative alla formazione professionale.
Davide Zepponi, responsabile del Settore Programmazione della Formazione professionale, ha presentato il modello di standard professionali, formativi e di certificazione sviluppato a partire dal 2007 con il supporto tecnico delle società Studio Méta & associati, Poliedra e Dispositivi tecniche e metodologie, e che costituisce una preziosa risorsa per persone, imprese e organismi formativi.
Il Repertorio regionale delle figure professionali (RRFP), consultabile sul sito tematico “sardegnalavoro” (http://www.sardegnalavoro.it/formazione/repertorio) conta già oggi 255 figure professionali articolate in 24 settori economici e costituisce riferimento per la progettazione formativa e per la certificazione delle competenze; la procedura di aggiornamento del Repertorio è disponibile sul portale http://www.aggiornamentorrfpsardegna.it.
Virginia Mura, assessore regionale del Lavoro, della Formazione professionale, Cooperazione e Sicurezza sociale, in chiusura degli interventi della mattinata che hanno visto il contributo di rappresentanti delle Organizzazioni sindacali e dei referenti delle Regioni, dopo avere valorizzato il lavoro svolto in questi anni dalla struttura regionale, ha raccolto e rilanciato la sfida ancora oltre, sottolineando come un quadro di regole e di strumenti operativi così avanzato imponga oggi di avviare la riforma della legge regionale sulla formazione professionale.
Il convegno è proseguito con una sessione pomeridiana in cui la platea, sempre attenta e numerosa, ha potuto analizzare e verificare nel concreto, grazie al coinvolgimento di esperti provenienti dal mondo del lavoro, sia la nuova metodologia di progettazione formativa “per competenze” e la relativa valutazione, sia il funzionamento delle procedure regionali di alimentazione del Repertorio regionale delle Figure professionali che assicurano, attraverso un processo strutturato, la verifica dell’effettiva aderenza dei contenuti delle figure ai contesti economico-produttivi, garantendo il valore e la spendibilità della formazione e della relativa certificazione delle competenze.