16 November, 2024
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Piazza Roma Carbonia 2

Dal 7 al 10 ottobre scorsi a Carbonia si è tenuto il secondo appuntamento nell’ambito del progetto Minher (Mining Heritage = Eredità Mineraria) per la valorizzazione del patrimonio minerario di sei città e cittadine dell’Europa che, con le loro miniere dismesse di carbone, o di altro minerale, condividono insieme le proprie esperienze delle loro realtà. L’interessante Incontro Internazionale a Carbonia ha garantito rilevante visibilità europea alla nostra città e al suo territorio; ha dato la possibilità ai diversi partner europei del Progetto “Europe for citizen” (Europa per i cittadini), che erano ospiti in città, di mettere a disposizione, con dibattiti e visite nella nostra zona, percorsi di cooperazione condivisi, lo studio di iniziative già avviate, confrontando esperienze, e lo scambio di idee sui programmi già realizzati, come il recupero e il riutilizzo dei beni minerari dismessi (nella trasformazione dei siti bonificando le aree estrattive e nella riconversione delle attività valorizzando l’archeologia industriale), mirati al rilancio delle identità minerarie e proiettati verso il futuro ai fini culturali, turistici e produttivi. Le miniere dismesse e i loro centri abitati, quindi, rinascono con nuove attività, viste come opportunità, nell’organizzarsi in una rete europea sui siti minerari e di archeologia industriale, dentro un progetto finanziato dall’Unione Europea, in grado di determinare sviluppo e nuova occupazione, con punti di riferimento per una nuova economia, che guarda, soprattutto, ai giovani.

Alcune risposte, anche sulle modalità per ottenere i fondi comunitari, sono state fornite agli oltre cinquanta rappresentanti presenti in città, costituenti la delegazione dei seguenti centri già minerari: Carbonia, comune ospitante; Albona (in croato Labin) e Arsia (in croato Raša), i due municipi già carboniferi dell’Istria gemellati dal 2010 con la nostra città; i due centri sloveni di Idria (in sloveno Idrija, con le miniere dismesse di mercurio, già appartenente alla vecchia Provincia di Gorizia, oggi parte del Goriziano in Slovenia; che prende nome dall’omonimo fiume Idria in sloveno Idrijca) e Velenje (cittadina di fondazione jugoslava con attive miniere di lignite, costruita nella Slovenia centrale nel periodo del regime di Tito, con la sua morte nel 1980 fu denominata Titovo Velenje, Velenje di Tito, fino al 1991 con l’indipendenza slovena); Rybnik (città polacca del vasto bacino carbonifero della Slesia che aveva ospitato il primo incontro di lavoro nell’ambito del sunnominato progetto). Banovići (Bosnia-Erzegovina), cittadina carbonifera bosniaca, non ha potuto essere presente a Carbonia per l’incontro tra i partner minerari. Tutte queste città, diverse per storia e collocazione geografica in Europa, ma simili per sviluppo industriale nel settore minerario e successivo declino, intendono cooperare con una scelta condivisa ai suddetti progetti economici per fare assieme una rete europea di siti archeologici industriali e delle miniere. Le Miniere dismesse, dunque, intese non solo come opportunità culturale ma soprattutto economica, questo è l’obiettivo fondamentale del Progetto “Minher: patrimonio minerario generatore dello sviluppo economico e turistico”, che, con Albona comune capofila e altre città partner, ha ottenuto il finanziamento del Programma “Europa per i cittadini”. Occorre, infatti, ricordare che dal febbraio 2013 era stata promossa l’iniziativa con la quale era stata candidata la Città di Albona a questo Progetto, che durerà fino al settembre 2014, al quale è stato già concesso un contributo di 142.000 euro.

Il progetto Minher ha consentito a Carbonia di accogliere nelle sue strutture ricettive e di ristorazione un folto gruppo di rappresentati di diverse città europee. La riscoperta delle nostre radici minerarie, la cultura dell’accoglienza ed anche le peculiarità gastronomiche del nostro territorio possono fare la differenza per permettere alla nostra città di affermarsi sempre più nel settore del turismo convegnistico e come punto nevralgico delle rotte turistiche dedicate alle miniere e all’archeologia industriale, tenuto conto anche del fatto che la Grande Miniera di Serbariu con i suoi musei ha già superato, dal 2006 ad oggi, oltre 100.000 visitatori quest’anno, tanto che è considerato come uno dei musei della tecnica più visitati in Europa. Sono attese come partner futuri del progetto le altre due città carbonifere, gemellate con Carbonia, Behren-lès-Forbach (nel Bacino della Lorena, Francia) e Oberhausen (nel Bacino della Ruhr, nella Renania Settentrionale-Vestfalia, Germania). Ma anche Iglesias gemellata alla città tedesca con Carbonia. Nello stesso bacino della Slesia, che si estende dalla Polonia meridionale oltre i confini della Repubblica Ceca, nella Regione della Moravia-Slesia si trova un’altra città carbonifera, Ostrava, che fu gemellata per ragioni sportive con la nostra frazione già mineraria di Cortoghiana e la sua discreta squadra del Cortoghiana Calcio. Legame di amicizia e scambio interculturale promossi dal Partito Comunista Italiano (Federazione del Sulcis e Sezione PCI di Cortoghiana) con l’omologo partito Cecoslovacco e il Football Club Baník Ostrava, una delle squadre più importanti nella storia del calcio ceco, rivale accesa dello Sparta Praga, che gioca nella prima divisione avendo avuto vittorie o lodevoli piazzamenti nei campionati o nei tornei internazionali. Legami attivi, grazie ai dinamici e generosi militanti locali del partito comunista di Cortoghiana che furano anche appassionati dirigenti sportivi, ormai perduti e mai ripristinati.

Il primo giorno, nella sala polifunzionale del Consiglio comunale di Piazza Roma, il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, ha accolto i rappresentanti delle città partner, tra le quali la delegazione istriana (composta dal sindaco di Albona, Tulio Demetlika, e dalla giovane vicesindaco di Arsia, Tajana Kovač) e altri ospiti come Bojan Režun, vicesindaco del Comune di Idria. Nella conferenza sono state messe in rilievo le realtà minerarie dei centri sopra indicati insieme alle proprie esperienze con possibilità di accedere, in un utilizzo opportuno, ai fondi dell’Unione Europea per i progetti di riqualificazione e adattamento del patrimonio minerario a scopi turistici e culturali, presentando le iniziative, in corso o programmate, di rivitalizzazione delle proprie aree estrattive dismesse. Il sindaco di Carbonia ha confermato che tra le esperienze presentate, va tenuta in considerazione quella del Comune di Velenje, con l’istituzione di un ufficio specifico nella compilazione dei progetti per ottenere la concessione dei fondi dell’Unione Europea. Nei giorni successivi i lavori si sono spostati presso la Grande Miniera di Serbariu con il dibattito sul tema delle “possibilità di impiego per i giovani nell’Unione europea”, e la presentazione del Museo del Carbone – CICC (Centro Italiano della Cultura del Carbone) quale esempio di buona prassi a livello europeo, che, riqualificando città e miniera, hanno permesso a Carbonia di diventare vincitrice del Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa. I rappresentanti di Carbonia, il sindaco Giuseppe Casti e l’assessore Fabio Desogus, hanno illustrato agli altri partner minerari i risultati ottenuti con gli investimenti concessi. Le delegazioni hanno potuto osservare e visitare due gioielli del Parco Geominerario, quali lo stesso Museo del Carbone e la galleria didattica. Gli ospiti delle città minerarie hanno visitato poi altri siti già minerari nella provincia di Carbonia Iglesias: la Miniera di Rosas e l’omonimo villaggio minerario a Narcao. Successivamente i partecipanti hanno visitato Carbonia e le sue frazioni già minerarie di Bacu Abis e di Cortoghiana, luoghi che per le loro caratteristiche urbanistiche e architettoniche assomigliano: la prima ad Arsia e la seconda Piedalbona, sobborgo albonese. Gli ospiti, inoltre, hanno partecipato alla visita guidata del Parco Archeologico di Monte Sirai e, infine, hanno visitato la bellissima località balneare di Porto Pino.

I rappresentanti del Centro per l’inclusione sociale e per il sostegno di Albona, accompagnati dall’assessore ai Servizi sociali, Maria Marongiu, hanno incontrato i rappresentanti del Centro per le persone con esigenze speciali di Carbonia. Demetlika e Casti sono rimasti molto soddisfatti ed entusiastici sull’andamento dei lavori sul progetto Minher. Alla delegazione del Comune di Idria è stata donata una mappa di Bacu Abis, dove sulla stessa si sono evidenziate la Via e la Piazza Idria, denominazioni presenti nella nostra frazione mineraria. Secondo Dean Zahtila, presidente dell’associazione albonese “Labin Art Express” e uno dei promotori del progetto della “Città sotterranea”, a differenza di quanto visto in Sardegna, le gallerie dell’Albonese possono offrire ai visitatori un percorso di oltre 10 chilometri, per cui il loro allestimento esige un’attività un po’ diversa da quella realizzata a Carbonia. Egli vorrebbe vedere nel sottosuolo albonese un “museo vivo”, in situ, interattivo, adatto al terzo millennio, in cui i visitatori potrebbero anche improvvisarsi minatori se vogliono. A suo avviso, il progetto della città sotterranea potrà iniziare ad operare nel 2017, quando potrebbe essere costruito nel Piazzale (che sarà presto denominata Piazza Carbonia, secondo l’idea del sindaco Demetlika), antistante la vecchia miniera carbonifera di Pozzo Littorio d’Arsia, oggi Piedalbona, l’ascensore che porterà i visitatori a una profondità di 150 metri. Così non sarà forse realizzato lo scambio di denominazioni nella piazzale antistante il Palazzo o la Casa “Ce.Va” di Piazza Albona / Trg. Labin nella nostra città, modificando l’attuale Piazza Iglesias, con Piazza Carbonia / Trg. Karbonia nel centro albonese, sostituendo l’esistente Trg. Labinski Rudara (Piazza dei Minatori di Albona). Bisogna sottolineare che in questa realizzazione di “museo vivo”, vissuto non solo dai visitatori esterni ma anche degli stessi abitanti dei centri già minerari, Albona è favorita dalla posizione, nel senso che la vecchia e grande miniera carbonifera, con la magnifica lampisteria chiamata lamparna, si trova al centro e a metà strada tra l’antico abitato di Albona Alta e il nuovo centro abitato di fondazione autarchica di Albona Bassa o Piedalbona, già Pozzo Littorio d’Arsia. Infatti, la Grande Miniera di Serbariu, nonostante i suoi prestigiosi musei e le nuove strade di accesso e di avvicinamento, risulta ancora “distante” dal centro urbano di Carbonia e scarsamente coinvolge la maggior parte degli abitanti e della cittadinanza, perché forse manca proprio un luogo di attrazione vissuto dai residenti come, ad esempio, i quartieri periferici della nostra città più vissuti della Grande Miniera.

Secondo alcuni il restauro della vecchia centrale elettrica (l’unico importante edificio abbandonato in attesa di riqualificazione) potrebbe rappresentare un’opportunità come centro di aggregazione per tutti i cittadini e, in particolare, per i giovani, adattandola a Mediateca e nuova Biblioteca civica e territoriale, con Laboratori musicali, teatrali e della danza, con ritrovi, caffetterie e trattorie, autogestite dagli stessi giovani. Tutto ciò in modo che sia frequentato, tutto il giorno anche a tarda notte, dagli abitanti e dai visitatori di Carbonia. Devo riconoscere che l’amicizia tra Carbonia, Arsia e Albona ha superato tutte le mie aspettative. Quando proposi all’amministrazione comunale di Carbonia (già dal 2000 con la Giunta di Antonangelo Casula, che sponsorizzò una mia mostra fotografica sui bacini carboniferi dell’Istria e del Sulcis, le cui foto si trovano nell’Archivio Storico cittadino) la collaborazione con le cittadine già carbonifere istriane, pensavo semplicemente a uno scambio culturale, con il recupero di un antico legame tra i due bacini minerari originati e attivi durante il periodo dell’Autarchia fascista. E invece oggi, grazie soprattutto a Tore Cherchi che ha dato un forte impulso a un gemellaggio attivo e dinamico, si presentano per il futuro la possibilità di proseguire in un’amicizia con enormi prospettive economiche per i nostri centri già minerari gemellati.

Mauro Pistis