2 November, 2024
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Questo pomeriggio, in previsione di Monumenti Aperti 2022, i componenti del Comitato di quartiere di Serbariu hanno accompagnato i ragazzi dell’I.P.I.A. “Emanuela Loi” di Carbonia in un sopralluogo per le strade di Serbariu.
Durante la manifestazione, che si terrà il 7 e 8 maggio prossimi, il Comitato di quartiere collaborerà attivamente con l’Istituto che ha adottato il quartiere di Serbariu.
Gli studenti guideranno i visitatori in un tour tra l’antico centro storico ed i bellissimi murales di Debora Diana, fino all’antico cimitero monumentale di Serbariu.
I cittadini di Serbariu potranno collaborare abbellendo balconi e finestre con fiori e piante, in modo da accogliere nel miglior modo possibile i visitatori dell’antico Comune.
L’appuntamento è fissato per il 7 pomeriggio e l’8 maggio mattina e pomeriggio, a Serbariu.

Continua il viaggio di Asteras nei centri dell’Isola per raccontare dal vivo “Muri di Sardegna. Luoghi e opere della Street art”, la prima guida ai murales e alla Street art dell’Isola pubblicata da Dario Flaccovio Editore.

Domani, 22 luglio, le autrici e gli autori di Muri di Sardegna saranno ospiti di “Biblionotte”, rassegna letteraria organizzata dal  comune di Carbonia in collaborazione con il Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis. Il parco di Villa Sulcis farà da cornice all’incontro coi lettori che vedrà dialogare la presidente di Asteras Ivana Salis e Elisabetta Borghi, coordinatrice editoriale dell’associazione, con Gianni Murtas, storico dell’arte e insegnante del Liceo Classico Gramsci.

A Carbonia i linguaggi del muralismo, della street art e del writing si manifestano soprattutto nelle zone periferiche e nei quartieri intorno al centro storico. Sono segni visibili della memoria collettiva, per un verso, e espressione della libera creatività di crew e singoli writers, per l’altro.

A Serbariu dal 2009 Debora Diana è impegnata nella realizzazione di diversi murales sulle pareti che affacciano sulle piazze e lungo le vie dell’antico borgo contadino, oggi parte integrante del tessuto urbano cittadino. Progetto nato con l’intento di riqualificare esteticamente gli spazi pubblici e tenere vive la cultura e le tradizioni del luogo, al quale hanno partecipato anche gli abitanti.  

Anche i muri di Is Gannaus sono stati trasformati in un racconto per immagini delle tradizioni agropastorali e delle istanze sociali, su tutte il lavoro e l’emigrazione. L’iniziativa, nata nel 2014 da un’idea di Matteo Caria, è stata portata avanti in totale autonomia da un gruppo di amici con il sostegno degli abitanti del luogo.

Nel quartiere Montuori l’area dello skate park, creato nel 2015 dall’associazione FireOne riqualificando con l’autogestione uno spazio degradato per restituirlo ai ragazzi della città, è diventata il regno del writing. Qui una moltitudine di forme diverse di lettering e puppets ispirati ai personaggi dei comics americani porta la firma di tanti writers sardi tra i quali Conan, Fre1, Matz e Nero, dai primi anni Novanta tra i più attivi dell’Isola.

Muri di Sardegna intende mettere in luce proprio la portata di questa peculiarità del paesaggio urbano ed extraurbano isolano: un immenso patrimonio visuale in continua trasformazione che rappresenta un vero unicum.

La guida racchiude oltre 50 anni di storia, 145 Comuni, 490 opere illustrate da più di 500 immagini, 50 itinerari alla scoperta degli interventi di arte urbana che spiccano sui muri delle città e dei piccoli borghi sardi.

Parole ed immagini accompagnano il viaggiatore attraverso percorsi ragionati che si snodano lungo varie direttrici come quella cronologica, quella tematica, quella legata alla tipologia degli interventi. Il libro rappresenta così una sorta di bussola che aiuta ad orientarsi nella vastità e varietà di questo patrimonio.

La guida vuole offrire al viaggiatore uno strumento utile per la ricerca e la comprensione degli elementi più emblematici: dai rinomati murales di Orgosolo e di San Sperate alla nuova Street art di San Gavino Monreale. Dagli anni Sessanta del Novecento sino agli anni Duemila. Un piccolo Atlante iconografico dei sentimenti, delle visioni e delle speranze di un popolo.

 

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In occasione dell’Ottantesimo Anniversario della Fondazione di Carbonia, gli studenti dell’Istituto di istruzione Superiore Giovanni Maria Angioy, diretto dalla prof.ssa Antonietta Cuccheddu, hanno lavorato ad un laboratorio didattico, con l’obiettivo di rappresentare digitalmente gli edifici storici della Città.

Il progetto, finanziato grazie al ministero dell’Istruzione con il Piano Triennale delle Arti e realizzato con la collaborazione del Rotary Club di Carbonia, ha visto cimentarsi nella modellazione 3D una ventina di ragazzi dell’Istituto frequentanti vari indirizzi di studio: Costruzione Ambiente e Territorio, Grafica e Comunicazione, Informatica e Telecomunicazioni.

Obiettivo del laboratorio, pienamente raggiunto, era quello di ricostruire le varie tipologie di edifici della città di fondazione, differenziate in ordine gerarchico.

I ragazzi nel corso del laboratorio di 60 ore, ricostruendo gli edifici hanno approfondito la conoscenza delle varie tematiche riguardanti l’edilizia ed il territorio di riferimento, sia dal punto di vista storico che architettonico. Il risultato è stato un percorso didattico di formazione e sensibilizzazione per gli studenti verso i beni architettonici della propria città.

I lavori saranno visibili grazie ad un totem 3D a tutte le persone interessate nelle giornate di sabato 15 dicembre, dalle 15.00 alle 19.00, e domenica 16 dicembre, dalle 9.00 alle 19.00, presso l’Istituto, sito in via delle Cernitrici, a Carbonia.

Nel corso delle due giornate verrà realizzato anche un murale su un pannello mobile, sul tema della fondazione della Città, che verrà posizionato in uno spazio esterno individuato insieme con l’Amministrazione comunale. In collaborazione con il Rotary Club di Carbonia e il patrocinio del Comune.

Hanno collaborato al corso gli studenti: Alessandro Meloni, Daniele Spada, Luca Jones, Daniele Puddu e Gioia Matta della 4ª B Grafica; Federica Cadoni, Carla Camboni, Federica Frau, Sara Ledda e Danilo Locci della 5ª A Costruzione Ambiente e Territorio; Alessandro Fenu della 5ª A Grafica; Samuele Cacciarru ed Enrico Etzi della 4ª A Grafica; Gabriele Marci, Mattia Are e Francesco Acca della 2ª A Informatica.

I docenti: Gianfranco Loi e Francesca Pili in veste di progettisti e tutor e gli esperti: Pier Luigi Lai, Gianluigi Antonio Mereu e Marco Noli di Logus Mondi Interattivi per la modellazione 3D, Alessandro Calamina e Debora Diana per il murale.

 

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Un sogno realizzato. Debora Diana, la 49enne artista originaria di Serbariu, da tempo residente a Roma per motivi di lavoro, che ogni anno, ormai da 9 anni, ritorna nel paese natio per trascorrere 15 giorni di vacanza e li dedica alla realizzazione di un murale con l’obiettivo di trasformarlo in un paese-museo, quest’anno ha messo in atto il proposito manifestato un anno fa, il giorno dell’inaugurazione delle “Guardiane della piazza e della sua memoria”, che consisteva nel completamento della piazza (originariamente cimitero del paese) con il coinvolgimento di tanti giovani (non tutti anagraficamente ma comunque alle prime armi nell’arte) artisti locali.

Questa sera Debora Diana ed i suoi allievi hanno presentato alla comunità la piazza completata artisticamente con “Fior di murale”, opera realizzata con fiori e 60 pavoncelle, a tempo di record, considerato che quasi tutti i giorni dedicati al lavoro sono stati pesantemente disturbati dalle violentissime piogge abbattutesi sulla città di Carbonia prima e dopo Ferragosto. Ed è stata festa grande, perché la serata è stata arricchita con spettacoli musicali, poetici (con Susanna Montis e Barbara Loi) e balli sardi (con il gruppo folk Santa Giuliana di Serbariu).

Alla presentazione, anche quest’anno, hanno partecipato, familiari, amici d’infanzia dell’artista, residenti e non, e la presidente del Consiglio comunale, Daniela Marras.

Durante l’inaugurazione, abbiamo realizzato un servizio fotografico e alcuni video: un intervento della cantante musicista Greca Simula; l’intervento di Debora Diana che ha presentato tutti i suoi amici che hanno collaborato alla realizzazione dei lavori; la dedica di una poesia di Susanna Montis a Debora Diana; e, infine, una canzone della giovanissima Gaia Diana, che pubblicheremo tra oggi e domani.

Il sindaco Paola Massidda e l’Amministrazione comunale di Carbonia hanno ringraziato Debora Diana ed il suo staff per aver donato alla città un bellissimo affresco intitolato “Fior di murale”.
«Un’opera d’arte che abbellisce e dà un tocco di decoro alle pareti di piazza della Memoria, nello storico quartiere di Serbariu. Un esempio concreto della funzione sociale e benefica che può rivestire la nostra arte, soprattutto quando questa viene messa a disposizione della collettività.»

                                                      

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Domenica 26 agosto, alle ore 18.00, a Serbariu, in piazza della Memoria, l’artista Debora Diana inaugurerà, insieme alla sua squadra di collaboratori, un nuovo lavoro, intitolato “Fior di Murale”. L’iniziativa è stata patrocinata dal comune di Carbonia con l’obiettivo di promuovere la vita culturale e la conoscenza delle tradizioni locali attraverso le molteplici forme di espressione artistica proposte dai talenti creativi cittadini.

«Debora Diana, originaria di Serbariu, ma da tempo residente a Roma per lavoro, ogni anno dona alla sua comunità un murale, svolgendo un encomiabile lavoro al servizio della nostra collettività, tramutando all’atto pratico il concetto di funzione sociale e benefica dell’arte. Le sue creazioni impreziosiscono la zona di Serbariu e, di conseguenza, tutta la nostra città», ha detto il sindaco Paola Massidda.

Il murale che verrà inaugurato domenica 26 agosto è diverso dai precedenti lavori realizzati singolarmente dall’artista carboniense. “Fior di Murale”, infatti, non è un’opera individuale, bensì collettiva, frutto della collaborazione e compartecipazione di diversi artisti che, con stili e gusti differenti, hanno contribuito alla sua realizzazione.

 

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L’artista Debora Diana ha donato un prezioso quadro all’Amministrazione comunale di Carbonia, consegnato dalla sorella Daniela al sindaco Paola Massidda. L’omaggio, come riportato nella dedica scritta dall’autrice, vuole essere un ringraziamento «speciale al comune di Carbonia per la fondamentale partecipazione in occasione del murale realizzato a Serbariu», dal titolo “Su Corropu”.

L’artista Debora Diana, originaria di Serbariu, da tempo residente a Roma per lavoro, ogni anno dona alla sua comunità un murale. «Ringrazio Debora Diana per il suo encomiabile lavoro al servizio della collettività ha detto il sindaco, Paola Massidda -. Si tratta di opere d’arte che impreziosiscono la zona di Serbariu, e di conseguenza, tutta la nostra città.»

Il 20 agosto scorso è stato inaugurato un nuovo murale realizzato da Debora Diana in Piazza della Memoria, a Serbariu. L’ennesima perla d’arte a firma dell’artista carboniense.

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E’ stato inaugurato questa sera, in un clima di grande festa, in Piazza della Memoria, a Serbariu, il nuovo murale realizzato e donato alla città di Carbonia dall’artista Debora Diana. Nata a Serbariu 48 anni fa, da tempo residente a Roma per motivi di lavoro, Debora Diana ogni anno (ormai da 8 anni) offre alla sua comunità di origine un murale che racconta uno spaccato della vita quotidiana, impegnando gratuitamente 15 giorni delle sue ferie estive. L’opera di quest’anno ha come personaggi due fanciulle che fanno da custodi della piazza e della sua memoria, essendo il luogo in cui alcuni secoli fa venne realizzato il cimitero del paese. Debora Diana ha ringraziato Giovanna Piria e Fabio Diana che hanno collaborato con lei per la realizzazione del murale. Alla presentazione hanno partecipato, con familiari, amici d’infanzia dell’artista, residenti e non, alcuni rappresentanti dell’Amministrazione comunale di Carbonia, guidati dal vicesindaco Gian Luca Lai e dalla presidente del Consiglio comunale, Daniela Marras.

Al termine, abbiamo intervistato Debora Diana, che ci ha spiegato come è nato questo nuovo murale e i suoi programmi per il futuro, che la vedono promotrice di un progetto ancora più ambizioso che, con la partecipazione di una ventina di artisti, vedrà la Piazza della Memoria trasformata in un vero e proprio museo a cielo aperto. nel più vasto museo a cielo aperto che comincia a diventare Serbariu, dopo l’ottava opera realizzata da Debora Diana.

                                                            

 

 

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Verrà inaugurato domenica sera, alle 18.00, in Piazza della Memoria, a Serbariu, il nuovo murale realizzato e donato alla città di Carbonia dall’artista Debora Diana. Nativa di Serbariu e da tempo residente a Roma per motivi di lavoro, Debora Diana ogni anno (ormai da diversi anni) offre un murale che racconta uno spaccato della vita quotidiana della sua comunità d’origine, impegnando gratuitamente 15 giorni delle sue ferie estive.

«Quando salgo per la prima volta sul ponteggio, ogni anno, penso sempre di non farcela… ma poi l’entusiasmo di rendere la mia terra ancora più bella, gli stimoli di tutti voi che mi sostenete in questa mia passione, l’aiuto concreto dei veri amici – senza i quali tutto avrebbe un sapore diverso – mi portano sempre a questo traguardo – ha scritto Debora Diana nel suo profilo facebook -. E sì, anche questa volta ci siamo: domenica scoprirò il mio ultimo murale e sarebbe bello farlo insieme a te!»

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Una nuova perla brilla da questa sera su una parete di un edificio a Serbariu. L’artista Debora Diana, visibilmente commossa, ha avuto il piacere di presentare, ad una sorridente folla di amici e curiosi, al sindaco Paola Massidda e ad alcuni componenti del Consiglio comunale, il frutto del lavoro di dodici giorni tra colori e pennelli che, attraverso le sue mani ed il suo estro, hanno dato vita ad un meraviglioso murale.

Felice e soddisfatta della numerosa partecipazione, Debora, ha ringraziato chi ha reso possibile la realizzazione del suo progetto… coloro che gratuitamente hanno contribuito a fornire e montare l’impalcatura, l’Amministrazione comunale per l’occupazione del suolo pubblico senza oneri e gli abitanti di Serbariu per aver acquistato il materiale necessario con piccole donazioni. Una sinergia che, ancora una volta, nella comunità di Serbariu ha funzionato alla grande, regalando un grande esempio di come la compartecipazione possa rendere tutto più fattibile.

Uno scroscio di applausi ha quindi accompagnato la scoperta del capolavoro, capace di catturare lo sguardo di grandi e piccini, ma soprattutto la memoria di chi l’infanzia la vive lontana nel tempo. Debora ha voluto raccontare con le immagini un suo ricordo di quando era piccola e andava a fare il bagno a Su Corropu, dalle espressioni delle bambine raffigurate si può cogliere l’innocenza, la dolcezza e la felicità proprie solo dei bambini. Una scena importante con il verde come colore dominante, il colore della natura in tutte le sue sfumature, quasi ad affermare il concetto significativo del preservarla contro ogni male… concetto che ben si sposa con quello dell’infanzia da proteggere. Nell’opera è facile cogliere la sensibilità dell’artista che è riuscita a dare un’anima ai personaggi che comunicano serenità e speranza.

Ma il vero sogno di Debora non si ferma qui… va ben oltre… L’artista vorrebbe dipingere tutte le pareti, ogni angolo, per far di Serbariu un museo a cielo aperto. L’entusiasmo nell’accoglienza di altri suoi lavori non mancherà di certo agli abitanti di Serbariu e non solo. Per chi non li avesse ancora visti, basta semplicemente recarsi a passeggio nel piccolo borgo, per vedere da vicino le perle d’arte che Debora Diana, da alcuni anni, dona una dopo l’altra, utilizzando il filo della tradizione e della storia per non dimenticare mai le nostre radici.

Vediamo ora una breve intervista con Debora Diana, realizzata al termine dell’inaugurazione del murale.

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Sarà visitabile fino a domenica sera, presso la saletta del Portico adiacente il Teatro Centrale, a Carbonia, la mostra “Immagini Sensibili”, di Debora Diana, nell’ambito della rassegna 12×12.

Al centro dell’espressione artistica di Debora Diana (autrice dei murales di Serbariu) c’è l’amore per la sua terra d’origine, la Sardegna, rappresentata attraverso l’eleganza ed il fascino misterioso delle sue donne, avvolte negli antichi costumi ed emergenti da sfondi spesso appena abbozzati. Sono visioni da sogno, con figure che si sovrappongono ad altre o ad oggetti che riemergono dal passato ma che si presentano attraverso una matrice pittorica moderna, dove i colori seppiati sono capaci di mettere in risalto la componente emotiva e nostalgica di questa mostra da non perdere.

Le prossime mostre della rassegna 12×12 in calendario, coinvolgeranno gli artisti Luigi Angius, Barbara Cappella, Ruggero Soru e Nicola Obino.

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