10 April, 2025
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Villamassargia all’insegna della tradizione, arte, cultura e spiritualità, grazie alla raffinata proposta di eventi e rappresentazioni culturali, tra musica tradizionale e teatro d’avanguardia, che si terranno nel corso della Settimana Santa ormai imminente.
«A seguito dell’aggiudicazione di un bando RAS da parte del Comune, tra i tredici che sono stati presceltiha spiegato la sindaca di Villamassargia, Debora Porrà – vivremo una Pasqua 2025 colma di significati che sono di forte richiamo per la nostra comunità, ma anche per visitatori e credenti provenienti dal resto dell’isola e da altre regioni.»
«Con queste rappresentazioni evocativeha aggiunto la prima cittadina ravviviamo il ponte culturale con Gerusalemme con cui condividiamo l’inestimabile ricchezza degli ulivi secolari che uno studio descrive contemporanei: s’Ortu Mannu in questi giorni raccoglie simbolicamente su di sé l’intensa eredità del Getsemani, con la storia di un uomo che ha cambiato il destino dell’umanità.»
L’apertura del programma degli eventi che arricchiscono le celebrazioni religiose è prevista domenica mattina 13 aprile, quando in piazza Pilar, ad accompagnare la “Benedizione delle palme”, ci sarà l’esibizione solenne del coro Bachis Sulis di Aritzo, diretto da Michele Turnu, alle ore 9.45.
Rinnovata la collaborazione con i Figli d’arte Medas, forti del successo riscosso nella Pasqua 2024 a s’Ortu Mannu, quest’anno il comune di Villamassargia replicherà la pièce teatrale con Passio Christi e “Il tradimento di Cristo nell’orto degli ulivi”, caratterizzato dai testi suggestivi e inediti di Gianluca Medas che ne firma anche la regia e che riportano lo spettatore alla storia attuale.
L’appuntamento, fiore all’occhiello del cartellone della Pasqua del paese degli ulivi secolari e ripreso in diretta dalle telecamere di Videolina, andrà in scena lunedì 14 aprile, alle ore 17.00, a s’Ortu Mannu, con ingresso libero (mini bus in partenza da Iglesias alle ore 16.00, con guida e tour, per info e prenotazioni: 0781 274507).
«Traslato ai nostri giorniosserva il regista Gianluca Medasil tradimento di Giuda è il tradimento delle Nazioni che scelgono la guerra per portare la pace, le stesse che ricorrono alla forza e uccidono secondo una visione distorta della democrazia. Tuttaviaconclude Gianluca Medasla costante di questa storia straordinaria è la vittoria dell’amore sulla morte; è la bomba nucleare di chi ama a sovvertire le logiche umane e a dare il vero senso alla Passione di Cristo; del resto Dio non lo puoi spiegare e avere fede è come salire sul pullman senza chiedere all’autista la patente.»
Sono previsti altri momenti artistici, firmati da Medas, che si terranno tra Casa Fenu e Piazza Pilar: giovedì 17 aprile alle ore 17.00 con la celebrazione della cena del Signore si potrà assistere alla rappresentazione de “La lavanda dei piedi”; venerdì 18 aprile sarà come tornare sul Golgota per la solenne processione della morte di Gesù Cristo con fiaccolata e l’antica tradizione de “Su Scravamentu”; sabato 19 aprile avrà luogo la veglia pasquale e alle ore 20.30 la rappresentazione toccante de “Il pianto di Maria”; domenica di Pasqua 20 aprile alle ore 10.00, la conclusione con il rito de “S’Incontru” per la risurrezione del Signore, arricchito dal contributo del Tenore Murales di Orgosolo che animerà l’accompagnamento della statua del Cristo in chiesa prima della celebrazione eucaristica.
«Intendiamo proseguireha detto l’assessora adella Cultura Sara Cambula il cammino intrapreso lo scorso anno con la prima rappresentazione della Passio Christi, offrendo un’esperienza autentica che intrecci spiritualità, bellezza e riflessione nel cuore della nostra comunità. Il ricorso all’arte e alla culturaha concluso Sara Cambula diventa così uno strumento per raccontare il nostro territorio e creare occasioni di crescita collettiva, permettendo alla cultura di essere motore di sviluppo e apertura così come queste iniziative ne danno concreta testimonianza.»
 

Pasqua 2025 nel Sulcis Iglesiente si preannuncia ricca di appuntamenti tra Villamassargia e Iglesias in cooperazione tra loro per il rilancio turistico del territorio. I due Comuni, guidati rispettivamente da Debora Porrà e Mauro Usai, propongono infatti una programmazione di eventi di forte richiamo spirituale e artistico dedicati alla Settimana Santa, grazie al riconoscimento ottenuto dell’assessorato regionale al Turismo.
Mistero, fede, folclore e riti atavici ad Iglesias si uniscono a quelli caratterizzati da un ponte culturale tra Villamassargia e Gerusalemme con i loro simboli più rappresentativi: s’Ortu Mannu e il Getsemani, i cui olivi, secondo lo studio commissionato da Ausi all’Università di Sassari, sarebbero coevi. Un mix di culture e tradizioni che pone la Sardegna al centro del Mediterraneo e che vede, per una promozione di qualità, lo sforzo congiunto dell’Amministrazione della città mineraria e quella degli alberi secolari. Una sinergia tra Enti iniziata a luglio scorso con la proposta di prodotti turistici “intercomunali” e rinnovata anche in occasione degli appuntamenti della Settimana Santa ormai imminente.
Da una parte le grandi processioni della Settimana Santa (15-17-18 aprile) che inscenano la Passione e la morte di Cristo nelle vie della città medievale, dall’altra musiche antiche e spettacoli teatrali sulle ultime ore della vita di Gesù, scritti dall’autore e regista Gianluca Medas, che accompagnano i fedeli nel percorso della Pasqua massargese. Tra questi spicca la pièce teatrale “Il tradimento di Giuda”, al monumento naturale s’Ortu Mannu in programma lunedì 14 aprile, alle ore 17.00.
Per poter offrire un’occasione unica di turismo integrato ed esperienziale, comune di Villamassargia e comune di Iglesias, con il coinvolgimento della Pro Loco di Villamassargia e Iglesias Turismo, hanno sottoscritto una convenzione che propone un tour guidato per i turisti e chiunque fosse interessato.
«Dopo gli ottimi risultati riscossi l’estate scorsa, proseguiamo convintamentehanno dichiarato i sindaci Debora Porrà e Mauro Usaiuna proficua collaborazione in un’ottica univoca che mette al centro la crescita e la promozione del Sulcis Iglesiente e permettendo a chi viene a visitarci di conoscere aspetti troppo spesso sottovalutati del nostro territorio.»
Iglesias Turismo metterà a disposizione un minibus con una guida professionale, in partenza dalla città mineraria lunedì 14 aprile, alle ore 16.00, per offrire un pacchetto che prevede l’arrivo a S’Ortu Mannu, alle ore 16.30 circa, per la visione dello spettacolo teatrale, visita culturale presso il Monumento Naturale, con degustazione di prodotti tipici a cura della Pro Loco e, al ritorno, visita alla galleria Villa Marina. Il costo è di 10 euro. Per informazioni e iscrizioni si può telefonare all’ufficio del Turismo di Iglesias al numero 0781 274507. La sede è aperta tutti i giorni dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00.

Il mito di Aristeo, il primo, narra la leggenda, a civilizzare la Sardegna, rivive con i laboratori su latte, olio e miele e grazie alle tante manine laboriose pronte a prendersi cura di piante e ortaggi in uno spazio protetto in cui si coltivano buoni sentimenti, educazione ecologica e rispetto alla parità e alla disabilità. Preziosi insegnamenti radicati nella terra e da far fiorire negli adulti di domani.
Dai semi ai valori il passo è breve nell’Orto dei nonni e delle nonne ormai operativo da marzo, con lezioni didattiche all’aria aperta fino a giugno. Il progetto, finanziato dal Gal Sulcis Iglesiente e Capoterra, coinvolge i comuni di Villamassargia che ne è capofila, Domusnovas, Siliqua e Vallermosa, ciascuno con il suo orto dedicato ai piccoli cultori del verde che frequentano la scuola primaria.
Secondo un calendario ben definito, i bambini stanno così imparando l’importanza del ruolo delle api, che sfocerà con la sfilata di primavera a maggio, il valore dei prodotti della terra e il significato di irrigazione, potatura, protezione delle piante da malattie e parassiti e la tosatura degli animali.
Realizzati dalla sapiente mano della società Green Land guidata dall’imprenditrice Rosi Sgaravatti, e con Olandfloor che ne gestirà la manutenzione, gli orti sono infatti animati da tante attività didattiche tenute dalle aziende agricole: Alessandro Cugusi (laboratorio sul miele), Giuseppina Lai (laboratorio sull’olio) e Sebastiano Zanda (laboratorio sul latte), con Ceas e cooperativa “La Clessidra”.
I partners, coadiuvati dalle maestre, si stanno occupando del ciclo di lezioni «in un ambiente che riflette tradizione, conoscenza e connessione con la natura, il tempo, la stagionalità e l’attesa», ha dichiarato la sindaca di Villamassargia Debora Porrà che ha manifestato piena soddisfazione per la partnership con i soggetti privati.
«Un’importante possibilità di sviluppo e innovazioneha sottolineato la prima cittadinarisiede nell’integrazione stabile delle aziende agricole nella gestione dei servizi educativi all’infanzia relativi alla cura di piante e animali. La principale base scientifica di riferimento per l’apprendimento è il curricolo ‘MiChiamoZeroSei’ del coordinamento pedagogico territoriale “Ilaria Alpi” e “per il futuroha concluso la sindacala prospettiva è quella di estendere questa buona pratica anche agli altri ordini di scuole.»
È seminando bene che si raccoglie, vale per la terra, così per le persone.
 

Quale futuro per l’industria nel Sulcis Iglesiente? E’ il tema dibattuto martedì 1 aprile nell’incontro organizzato dalle segreterie territoriali FIOM-CGIL, FSM-CISL e UILM-UIL, nell’anfiteatro di piazza Marmilla, a Carbonia. All’invito degli organizzatori hanno risposto in tanti: sette sindaci (Pietro Morittu, Carbonia; Ignazio Atzori, Portoscuso; Pietro Cocco, Gonnesa; Debora Porrà, Villamassargia; Paolo Dessì, Sant’Anna Arresi; Andrea Pisanu, Giba, presidente dell’Unione dei Comuni del Sulcis; Marcellino Piras, Villaperuccio); due consiglieri regionali, Luca Pizzuto di Sinistra Futura e Gianluigi Rubiu di Fratelli d’Italia; amministratori di diversi Comuni del Sulcis Iglesiente; don Antonio Mura, responsabile della Pastorale per il Sociale e il Lavoro della diocesi di Iglesias; i sindacalisti Franco Bardi (segretario generale della Camera del Lavoro CGIL della Sardegna Sud Occidentale), Simona Fanzecco (CGIL Cagliari), Efisio Lasio (segretario SPI CGIL), Federico Matta (UIL territoriale); lavoratori di varie aziende; rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei pensionati; cittadini.

I lavori sono stati aperti dalla relazione del segretario regionale della FIOM CGIL Roberto Forresu, che a nome delle tre organizzazioni sindacali FIOM-CGIL, FSM-CISL e UILM-UIL, ha esposto le ragioni che hanno portato all’organizzazione dell’incontro, che ha parlato a braccio sulla base del testo che riportiamo integralmente.

«Grazie a tutti per la partecipazione, non era scontata la riuscita di un’iniziativa del genere. Il nostro ringraziamento va a tutti i sindaci del territorio per la disponibilità dimostrata immediatamente, ma soprattutto al sindaco di Carbonia Pietro Morittu per l’accoglienza e l’attenzione dimostrata sin dalla prima richiesta. Noi lo abbiamo scritto nel comunicato, abbiamo la convinzione che l’attenzione dedicata al territorio dalla politica ai massimi livelli, vada ricercata nelle mobilitazioni messe in campo in questo periodo. Contrariamente a quanto pensa qualcuno, non intendo le sole iniziative dei metalmeccanici, ma le metto insieme tutte, a partire da quella che i sindaci hanno promosso alla Portovesme srl, guarda caso qualche giorno prima della venuta dei ministri e della Presidente della Regione Alessandra Todde insieme agli assessori il 27 dicembre 2024. Così come hanno sicuramente dato risonanza i tanti appelli lanciati dalla Chiesa ed in particolare da don Antonio Mura, sempre presente a tutte le iniziative delle Lavoratrici e dei Lavoratori. Lo sono stati anche i tanti articoli sui giornali e sulle Tv, delle Confederazioni, dalle categorie, direttamente interessate agli accadimenti industriali contemporanei. Perché dico questo? Per sgomberare il campo da equivoci o da alibi, che vogliono assegnare titolo di prim’ordine ai metalmeccanici, colpevoli secondo alcuni, di voler primeggiare in una contesa che in realtà non ci appartiene. Vogliamo primeggiare in una contesa che mette al centro le difficoltà, che parla delle Lavoratrici e dei Lavoratori. Vogliamo lavorare fianco a fianco con tutti coloro che sentono il problema della decadenza industriale, come un problema proprio e non accettano le imposizioni aziendali, le delocalizzazioni industriali, la mancanza di politica industriale, che ci sta portando a perdere economia nel territorio, abitanti, giovani che sempre più spesso decidono di partire per cercare fortuna, o semplicemente lavoro altrove. Di sicuro abbiamo bisogno di chiarezza su quello che deve essere il futuro industriale del territorio e, allo stesso tempo, abbiamo urgenza che questa chiarezza venga a realizzarsi nel più breve tempo possibile. Perché come andiamo a ripetere da tempo, non esprimersi, o perdere del tempo nel decidere il futuro, equivale a bocciare prospettive di rilancio occupazionale e produttivo. Pensiamo a quanto sta avvenendo nella fabbrica di alluminio primario. Invitiamo tutti a pensare cosa deriva dalla fabbrica di alluminio primario. Qualsiasi prodotto che noi utilizziamo ha a che fare con l’alluminio, pensiamoci, pentole, infissi, telefonini, tv, motorini, biciclette, antenne, qualsiasi cosa ha a che fare con l’alluminio. Pensate che dal 2012 non si produce più un kg di alluminio in Italia. Uno pensa, beh sarà andato in crisi il mercato cosa ci possiamo fare? Eh no, il mercato dell’alluminio non è mai andato in crisi, anzi è sempre rimasto costante. Il Paese Italia ha semplicemente deciso di dipendere totalmente dalle produzioni straniere. Ma col passare del tempo ha fatto anche peggio, ha regalato lo stabilimento ad un privato, la Sider Alloys, anzi non è che l’ha solo ceduto, gli ha dato pure dei soldi, 148 milioni di euro dall’accordo di programma più 20 milioni di euro dall’Alcoa per il riavvio. In 4 anni si dovevano rioccupare oltre 500 persone e tornare alla produzione. Sapete cosa è accaduto? Pandemia, Via, Aia, PAUR, accordo bilaterale, piano industriale stravolto ogni sei mesi, hanno fatto passare sette anni inutilmente, dove di produzione non se ne parla neanche, e dove anziché fare il revamping per rilanciare lo stabilimento si è andati incontro ad uno smantellamento della sala elettrolisi e l’impianto è diventato una discarica a cielo aperto. Dopo la denuncia delle organizzazioni sindacali dei metalmeccanici ai massimi livelli, al prefetto, al MIMIT, all’assessore dell’Ambiente, alla Provincia, hanno cominciato a porre dei sigilli all’azienda. Siamo soddisfatti? Assolutamente no, perché il nostro unico intento è far ripartire quello stabilimento. Ci preoccupa che, nonostante tutto, il 27 marzo scorso sia venuta nuovamente Invitalia a visitare lo stabilimento, lo abbia fatto in compagnia di un’importante società straniera interessata all’acquisizione dello stesso, e dopo due di giri a vuoto, in cui non gli si è fatto vedere nulla di interessante, si torna a casa. Capite che c’è qualcosa nella politica che non funziona? Mesi e mesi a chiedere verifiche, controlli, poi avvengono, e si ricomincia da capo. Vogliamo, pretenderemo, che il 7 aprile prossimo, quando ci sarà una nuova convocazione al MIMIT, il Governo ci relazioni sulla visita in stabilimento, e ci chiarisca del perché una visita di quel valore, non viene affrontata con le dovute attenzioni. Vorrei ricordare che in quello stabilimento dovevano rientrare al lavoro oltre 500 unità, il picco massimo si è raggiunto a ottobre 2023 con poco più di 110 persone, oggi sono diventate meno di 70. Stiamo chiedendo la discontinuità rispetto a quanto avvenuto sino ad oggi. Sider Alloys, secondo noi, non è in grado di far ripartire un bel niente, il Governo assuma rapide decisioni che portino alla sostituzione in tempi brevi dell’attuale proprietà, alla quale non deve essere riconosciuto nessun altro tipo di finanziamento. Che attendono questo cambio, ci sono oltre 350 lavoratrici e lavoratori ancora in mobilità che hanno fatto lotte, subito denunce in conseguenze delle tante battaglie fatte per garantire il rilancio dello smelter di alluminio primario. Portovesme srl. La crisi della Portovesme, non è iniziata il 5 settembre 2024, lo sanno anche i muri, non prendiamoci in giro. Il patto con il territorio la Glencore lo decide quando alla guida dello stabilimento arriva l’attuale amministratore, che con azioni mirate decide di tagliare il personale incorporando determinate lavorazioni che prima erano di competenza degli appalti e vengono assegnate ai lavoratori diretti. Per un tozzo di pane vengono incorporate delle lavorazioni che danno qualcosa in più ai lavoratori ma riducono gli appalti all’interno dello stabilimento. Si passa nel giro di qualche anno da 1.500 lavoratori a 1.200, vengono interrotte le produzioni derivanti dal calcinato, prodotto nei reparti di arrostimento e lisciviazione, si ferma successivamente la linea del piombo, l’azienda nel periodo della pandemia decide di abbandonare le tariffe energetiche agevolate che attraverso accordi specifici le permettevano di avere costi energetici competitivi e passare per sua scelta al mercato del giorno prima. L’energia, non si consumava, c’era la pandemia, la gente era reclusa in casa, non si poteva uscire, i consumi energetici erano ridotti ai minimi termini, l’ente erogatore abbatteva i costi, quasi sino a regalarla l’energia. I profitti di quel momento erano esorbitanti, ma si sapeva che prima o poi sarebbero terminati. Passa la pandemia fortunatamente, ma questo mondo in cui viviamo non si fa mancare nulla, scoppiano le guerre aggiuntive, vicine come non mai, i mercati impazziscono per la mancanza di circolazione delle materie come avveniva precedentemente, i semiconduttori garantiti per le auto non si trovano più, mandando in crisi una delle più importanti filiere mondiali, quella dell’auto. I governi più industrializzati cominciano a interrogarsi sulle facili delocalizzazioni favorite negli anni, ma è tardi, è tremendamente tardi. Le guerre ci toccano da vicino, scelte discutibili impongono piani di investimento sul riarmo, il prezzo dell’energia elettrica torna ad aumentare a dismisura, e coloro che prima si erano avvantaggiati delle scelte derivanti dal mercato corrente, che prima avevano fatto utili a non finire, cominciano a porsi il problema del costo energetico. A come rinunciare volontariamente ad accordi energetici, favorevoli per guadagnare di più, intaschi soldi a palate dalle scelte che hai deciso di portare avanti, e non appena il mercato ti fa pagare il conto sulla tua ingordigia scarichi tutto sulla collettività? Allora diventa inconveniente produrre in Italia, ed ecco che si portano le produzioni di zinco in altri paesi come Spagna e Germania che garantiscono tariffe energetiche migliori delle nostre. Certo anche noi abbiamo bisogno di tariffe energetiche che permettono alle aziende di essere competitive, ma non abbiamo bisogno di aziende, che privatizzano gli utili e condividono le perdite, perché questo è quello che è avvenuto con Glencore. Che porta alla situazione attuale in cui si rinuncia a produrre zinco in Italia. Attenzione, si rinuncia a produrlo attraverso il processo elettrolitico, non si rinuncia alle produzioni attraverso il Waelz, dove vengono bruciati i fumi di acciaieria.

Veniamo al dunque. Quelle scelte, che ripeto, partono da lontano e non dal 5 settembre 2024, ad oggi fanno varcare i tornelli a poco più di 300 lavoratrici e lavoratori. Siamo davanti a un bivio, dettato dalle dichiarazioni dei ministri e della Presidente della Regione, fatte in fabbrica il 27 dicembre 2024, in cui hanno dichiarato strategiche le produzioni di piombo, zinco e alluminio. Vogliamo provare a conservarle davvero queste produzioni o vogliamo permettere che si continui a produrre solo attraverso i fumi di acciaieria, inventandosi i possibili rilanci produttivi derivanti dal litio e dalle black mass, o dalle filiere terminanti il ciclo con le batterie? Quanti anni ci vorranno? Soprattutto delle due l’una: mettiamo insieme due considerazioni: Glencore dichiara di non volere più produrre zinco in Italia e spara l’idea del litio in futuro. Il Governo dichiara che oltre a essere strategica la produzione di zinco, ci sono soggetti definiti importanti interessati allo stabilimento, e che questo non potrà essere fatto a spezzatino (parole del ministro Adolfo Urso), che quindi non ci potranno essere due galli nel pollaio. Quindi o si produce zinco o si punta al litio, tutte e due le cose non si possono perseguire, io propendo per la prima, sapete perché? Perché la seconda è un salto nel buio, perché la prima è un processo noto che occupava almeno mille persone, e vorrei provare a sfidare il Governo a rispettare gli impegni presi, ma il motivo più importante che fa pendere la bilancia verso quella decisione è essenzialmente uno: le imprese d’appalto e tutti i loro lavoratori, non reggono a lungo l’attuale situazione di 20 a lavoro e 80 in cassa integrazione, guardate che questa situazione l’abbiamo già vissuta in Eurallumina ed in Alcoa. Tutte le aziende in appalto sono fallite e noi vogliamo provare a non rivivere una situazione simile. Per questo siamo disponibili a mettere in campo ulteriori iniziative di lotta.

Poi ci sono le situazioni contingenti che sicuramente non sono meno importanti. Abbiamo urgente bisogno dell’arrivo del gas, della soluzione del DPCM Sardegna, perché sono soluzioni che potrebbero rilanciare l’Eurallumina, azienda che è pronta a mettere a correre un investimento imponente di oltre 300 milioni di euro e che permetterebbe l’assorbimento di gran parte della mano d’opera che sta per perdere il lavoro, che soddisferebbe la fame di lavoro delle aziende che fino a ieri hanno lavorato e in regime di monocommittenza in Glencore, e che permetterebbe di far trovare sfogo a nuove occupazione, non più attraverso gli ammortizzatori sociali CHE NON VOGLIAMO PIÙ, CHE SIA CHIARO. VOGLIAMO IL LAVORO! Così come diventa importante il futuro della centrale dell’Enel e fare in modo che continui la ricerca di appalto all’esterno. Con mano d’opera che non viene pagata, proveniente dall’esterno. È quanto sta accadendo in quella centrale. Vogliamo parlare, infine, dell’importanza del dragaggio del porto è di cosa potrebbe scaturire se si riuscisse a puntare sull’opportunità derivante dal polo nautico. Insomma, non solo crisi ma opportunità importanti che bisogna perseguire giorno dopo giorno. Il momento è adesso.»

Sono intervenuti, nell’ordine: don Antonio Mura, responsabile della Pastorale per il Sociale il Lavoro della Diocesi di Iglesias; Pietro Morittu, sindaco di Carbonia; Luca Pizzuto, consigliere regionale e segretario regionale di Sinistra Futura; Gianluigi Rubiu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia; Ignazio Atzori, sindaco di Portoscuso; Renato Tocco, segretario territoriale della UILM UIL; Andrea Pisanu, sindaco di Giba e presidente dell’Unione dei Comuni del Sulcis; Giuseppe Masala, segretario territoriale e componente della segreteria regionale della FSM CISL; Manolo Mureddu, assessore dei Lavori pubblici e dell’Ambiente del comune di Carbonia; Giacomo Guadagnini, presidente della commissione Lavori pubblici del comune di Carbonia e consigliere d’amministrazione del Consorzio industriale provinciale Carbonia Iglesias; Mauro Manca (FIOM CGIL,), Massimiliano Lampis, Mauro Usai (RSU CQ-NOL), Luigi Manca, un lavoratore della Portovesme srl in pensione, Elio Cancedda.

Al termine è stato sottolineato che l’incontro è la prima tappa di un nuovo percorso che le organizzazioni sindacali dei metalmeccanici hanno deciso di iniziare, auspicando la massima unità fra tutte le segreterie e le categorie delle organizzazioni sindacali, le forze politiche e sociali, per rilanciare la vertenza dell’intero polo industriale di Portovesme e restituire al territorio quanto gli è stato tolto in termini di lavoro e quindi di economia, per costruire tutti insieme un futuro migliore a breve, medio e lungo termine, partendo dall’industria e diversificando il tessuto produttivo.

Vediamo le interviste realizzate al termine dell’incontro, in piazza Marmilla, con i segretari Roberto Forresu, Giuseppe Masala e Renato Tocco.

 

 

Si è tenuto questa sera il congresso cittadino di Sant’Antioco di Forza Italia che ha eletto nuovo segretario Francesco Saverio Piras. Hanno partecipato ai lavori il segretario regionale Pietro Pittalis, il vice coordinatore regionale Edoardo Tocco, il consigliere regionale Ivan Piras, la coordinatrice di Azzurro Donna Sardegna Ada Lai e il segretario provinciale Sud Sardegna Antonio Scano; con loro il sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci, il sindaco di Sant’Anna Arresi Paolo Luigi Dessì, il sindaco di Villamassargia Debora Porrà.

«Forza Italia sarà in prima linea nelle vertenze del territorioha detto il segretario provinciale Sud Sardegna Antonio Scano -. Abbiamo tanta strada da fare, ma vedere la sala gremita e tanta partecipazione ci rende particolarmente fiduciosi per il futuro di Forza Italia e della coalizione di Centrodestra nel Sulcis iglesiente.»

 

Villamassargia come non l’avete mai vista. Il paese degli alberi secolari ha accolto le telecamere della troupe di PiccolaGrandeItalia.TV che ha realizzato un reportage di approfondimento, in onda martedì prossimo 25 marzo 2025 alle ore 20 sul canale “Italia 121” del digitale terrestre, per raccontare l’identità di un paese che, fiero della sua matrice rurale, conserva un legame profondo con le proprie radici, tutela le tradizioni, ma resta proiettato verso il futuro.
«È un prezioso contributo che ci valorizza e ripercorre la storia che ci ha caratterizzato, incastonandola sapientemente nelle bellezze naturali di cui siamo custodi: un chiaro invito a conoscere Villamassargia e a venire a trovarci«, ha sottolineato la sindaca Debora Porrà.
«Come Amministrazioneha aggiunto la prima cittadinasiamo costantemente impegnati a valorizzare il nostro territorio, nel senso letterale del termine, per creare valore culturale ed economico per le attività produttive e i servizi di accoglienza turistici locali.»
Tra suggestive immagini panoramiche, realizzate con l’ausilio di droni su s’Ortu Mannu, animato dalla Sagra delle Olive, e il centro storico del paese, spiccano le interviste alla sindaca di Villamassargia Debora Porrà, l’assessora della Cultura Sara Cambula, il presidente dell’associazione turistica Pro Loco Andrea Tocco e la docente Anna Luigia Moica, referente del progetto di ricerca sui prodotti PAT, Prodotti Agroalimentari Tradizionali.
Per chi fosse impossibilitato a vederlo martedì 25, il reportage è in replica sabato 29 marzo, alle ore 20.30, sul canale “Italia 127” del digitale terrestre e in diretta streaming sul canale YouTube @PiccolaGrandeItaliaTv domenica 30 marzo, alle ore 17.00.

Se i modelli di riferimento reali di donne al vertice sono pochi e quelli immaginari sono spesso appesantiti da intramontabili clichè, come fanno le donne a imparare a essere leader?
Il comune di Villamassargia rilancia con la proposta di un percorso formativo, al via il giovedì pomeriggio dalle ore 16.45,alle ore 19.00, a casa Fenu, tenuto dalla psicologa Rina Salis.
Il progetto “Leadership-competenze relazionali e modelli di comunicazione”, presentato non a caso l’8 marzo scorso, insieme alla nascita dell’associazione Triplice Dea, è interamente finanziato dall’Ente e ha la finalità di rendere consapevoli le partecipanti delle proprie potenzialità, attraverso l’analisi realistica di sé, dei punti di forza e di debolezza in tutti i settori della vita privata e professionale.
«Crediamodichiara la sindaca di Villamassargia, Debora Porràche queste iniziative siano utili anche in un’ottica di prevenzione alla violenza di genere e alla decostruzione di una società che vede come rassicurazione l’immagine femminile di angelo del focolare, mentre il progresso economico e sociale si può raggiungere solo con il pieno accesso delle donne alla vita pubblica e lavorativa.»
«Per la prima voltaha spiegato l’assessore dei Servizi sociali Marco Mandis offriamo un corso di questo tipo per accompagnare le donne e aiutarle a uscire da un guscio che spesso impedisce loro la piena realizzazione.»
Non sembra avere dubbi la docente Rina Salis nel corso della prima lezione: «La parola d’ordinedice è autoconsapevolezza: la buona percezione di sé è determinante”, insieme ad altri altrettanto importanti concetti come cambiamento, modalità di comunicazione, tempo, obiettivi.»
Sei incontri per poter andare oltre gli impasse, nodi che impediscono l’espressione delle capacità, vecchi retaggi che inchiodano l’autostima e stigmatizzazioni limitative dell’empowerment femminile di cui si ha un enorme bisogno a tutti i livelli, e non solo in nome dell’equità.
«Pensiamoha concluso la sindaca Debora Porràsia necessario un ragionamento proattivo sulla cultura di genere e stanare senza ipocrisie i deficit della nostra società per superarli.»
Per infrangere il soffitto di cristallo, si passa anche da qui.
(Chi volesse ricevere maggiori informazioni, può telefonare all’assessorato ai Servizi sociali del comune di Villamassargia al numero dedicato 331.6142482).
 

Due cagnolini abbandonati e visibilmente spaventati sono stati portati in salvo nel primo pomeriggio di oggi, grazie ad una repentina catena di segnalazioni che hanno scongiurato brutte conseguenze sia per gli animali sia per le persone. I cuccioli correvano lungo la strada provinciale 88 al confine tra Villamassargia e Siliqua. Il comune di Villamassargia ha prontamente allertato le autorità competenti circa la situazione di pericolo e sul posto sono giunti il veterinario della Asl n. 7 Nicola Maggio e tre agenti della forestale di Siliqua che hanno dovuto rincorrere i cuccioli impauriti prima di accalappiarli e portarli al sicuro. Poco lontano è stato rinvenuto uno scatolone dentro il quale, è l’ipotesi, i poveri animali erano stati messi e lasciati lì.
«Si tratta di un maschio e di una femmina di meticci, dal manto scuro e di taglia media, di circa due mesi che, a giudicare dalle ottime condizioni di salute e dalla socievolezzaha osservato il veterinario Nicola Maggioerano appena stati abbandonati lì e, mi permetto di dire, condannati a morte certa se non fosse intervenuto velocemente nessuno.»
I piccoli ora sono in viaggio verso “Cave Canem”, il canile che ha sede a Dolianova, dove saranno accolti e nutriti in attesa di adozione.
«Fortunatamente gli animali stanno bene e colgo l’occasione per ringraziare sia il dott. Maggio sia gli agenti della Forestale per l’efficace collaborazionedichiara la sindaca Debora Porrà -, organo competente per il randagismo nel territorio di Villamassargia. “A decretare davvero il lieto fine della vicenda sarebbe che i cuccioli trovassero una casa e qualcuno pronto a prendersi amorevolmente cura di loro. Chi fosse interessatoè l’appello della prima cittadina può contattare la Polizia locale o la compagnia Barracellare di Villamassargia.»

Lo scorso 7 marzo la sala riunioni di “Casa Fenu”, a Villamassargia, ha ospitato un incontro dibattito inserito nel festival di letteratura, organizzato già da alcuni anni dal comune di Villamassargia, ‘Incontri nella terra di mezzo’, focalizzato sulla presentazione della pubblicazione intitolata “Sardegna, per un nuovo Statuto Speciale”, edita dalla Scuola di Cultura Politica “Francesco Cocco” e curata da Fernando Codonesu.
Energia, trasporti, rilancio e sviluppo dei territori periferici, con una rimeditazione sulla cosiddetta “specialità regionale”, attraverso un percorso storico-politico su cui ha preso forma l’identità di un popolo sono i temi affrontati nel corso dell’incontro, al quale hanno partecipato la sindaca Debora Porrà e i relatori prof. Andrea Pubusa e ing. Fernando Codonesu, cofondatori della Scuola di Cultura Politica “Francesco Cocco”, autori rispettivamente della presentazione e della relazione introduttiva dell’opera, scritta a più mani da studiosi, professionisti e personaggi di spicco del panorama sardo.
La finalità della pubblicazione, che riunisce gli atti del convegno che si è tenuto a Cagliari lo scorso anno, «è offrire un contributo qualificato alla crescita della Sardegna, attraverso un’operazione di rilancio e una politica di sviluppo consapevole»hanno sottolineato i relatori Fernando Codonesu e Andrea Pubusa.
Nel corso della serata si è parlato di autogoverno e autodeterminazione ripercorrendo un po’ di storia, da Eleonora d’Arborea, con la promulgazione della Carta de Logu, a ciò che tentò di fare invano Francesco Cossiga nel 2006 con il disegno di legge costituzionale che tra gli obiettivi si prefiggeva l’emancipazione della Sardegna in termini politico-economici, fino all’idea di una Costituzione sarda e di una “coscienza nazionale dei sardi”.
Al termine, ho intervistato Fernando Codonesu e Andrea Pubusa, su due temi distinti: la questione energia, centrale per presente e futuro della Sardegna; la proposta di una nuova legge per l’elezione presidente della Giunta e del Consiglio regionale.

Energia, trasporti, rilancio e sviluppo dei territori periferici, con una rimeditazione sulla cosiddetta “specialità regionale”, attraverso un percorso storico-politico su cui ha preso forma l’identità di un popolo. In un momento che appare più che mai cruciale per il futuro della Sardegna, idee, progetti e possibili processi di autogoverno saranno illustrati nel corso di un incontro promosso dal comune di Villamassargia a casa Fenu, venerdì 7 marzo, alle ore 17.30.
Il dibattito si inserisce nel festival di letteratura, organizzato già da alcuni anni dal comune di Villamassargia, ‘Incontri nella terra di mezzo’ e ha come focus la pubblicazione intitolata “Sardegna, per un nuovo Statuto Speciale”, edita dalla Scuola di Cultura Politica “Francesco Cocco” e curata da Fernando Codonesu.
L’incontro, moderato dalla giornalista Sara Vigorita, prevede la partecipazione della sindaca di Villamassargia Debora Porrà e dei relatori prof. Andrea Pubusa e ing. Fernando Codonesu, cofondatori della Scuola di Cultura Politica “Francesco Cocco”, autori rispettivamente della presentazione e della relazione introduttiva dell’opera, scritta a più mani da studiosi, professionisti e personaggi di spicco del panorama sardo.
«Ci sono decisioni sul nostro futuro che non sono più rinviabili e intendiamo affondare le radici di una sfida che deve necessariamente assumere un carattere collettivoha osservato la sindaca Debora Porrà -. Per questo abbiamo deciso di organizzare un momento di riflessione per offrire strumenti utili e spunti a chi vorrà partecipare. Non si può avere un’opinione libera, o assumere una linea di pensiero, senza ascoltare ne’ senza sapere, soprattutto rispetto ad argomenti così complessi.»
La finalità della pubblicazione, che riunisce gli atti del convegno che si è tenuto a Cagliari lo scorso anno, «è offrire un contributo qualificato alla crescita della Sardegna, attraverso un’operazione di rilancio e una politica di sviluppo consapevole», hanno sottolineato i relatori Fernando Codonesu e Andrea Pubusa.
Con la presentazione di un’analisi dettagliata, che offre un quadro estremamente realistico sulla situazione attuale, si parlerà di autogoverno e autodeterminazione ripercorrendo un po’ di storia, da Eleonora d’Arborea, con la promulgazione della Carta de Logu, a ciò che tentò di fare invano Francesco Cossiga nel 2006 con il disegno di legge costituzionale che tra gli obiettivi si prefiggeva l’emancipazione della Sardegna in termini politico-economici, fino all’idea di una Costituzione sarda e di una “coscienza nazionale dei sardi”.
Approntare oggi una progettazione organica dell’isola su vari ambiti è un processo lungo che parte dalla formazione perché come viene sottolineato nel libro: “Chini tenit sentidu no si depit ispantai de nudda”. Chi sa sentire e ragionare bene, non ha di che temere.