22 December, 2024
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La Sagra delle olive di Villamassargia ufficialmente consacrata a sagra di qualità a livello nazionale. La premiazione nell’aula del Senato a Roma dove la sindaca Debora Porrà e Andrea Tocco, presidente della Pro Loco massargese, hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento dall’Unpli, l’Unione Nazionale dei Comuni Italiani.
«Grazie a questo, la sagra beneficia di un finanziamento stabile per ogni triennio, essendo annoverata tra i grandi eventi di interesse turistico regionale che ci auguriamo attragga sempre più pubblico», spiega Andrea Tocco a cui si unisce la soddisfazione della sindaca Debora Porrà che sul palco ha esaltato la bellezza di s’Ortu Mannu, culla di una storia millenaria, oltre a ringraziare l’associazione Turistica Pro Loco di Villamassargia «per aver colto la sfida di far crescere la Sagra delle olive con la nostra Amministrazione, facendola diventare un evento di grande attrazione per il territorio». «In questo riconoscimentoha aggiunto la prima cittadinac’è tutto il senso di impegnarsi per il proprio paese, rappresentarlo al meglio e vedere i germogli di anni di lavoro.»
La manifestazione svoltasi a Roma è stata anche l’occasione per assistere in Senato alla proposta di avvio di un nuovo disegno di legge per sburocratizzare i procedimenti che riguardano il mondo del volontariato e del Terzo Settore.
«Il nostro plauso va a questa propostaha spiegato Debora Porrà per chiedere che il Senato si attivi per lo snellimento delle procedure, perché sotto la responsabilità delle Amministrazioni e delle Pro loco passano grandi incombenze, imprescindibili per poter offrire alle nostre comunità momenti così belli e ricchi di coesione.»
Dalle sagre di qualità può nascere un nuovo circuito di esperienza per la valorizzazione dei prodotti locali e per il turismo. Secondo la sindaca di Villamassargia «tradizioni e cultura, patrimonio e paesaggio sono i valori più preziosi da tramandare alle future generazioni».
In Italia ci sono 110.000 sagre, di cui 109 approvate col Marchio Sagra di Qualità dal 2018 ad oggi. «Siamo onorati del fatto che la Sagra delle olive, premiata a partire dall’edizione 2023, sia stata inclusa nell’elenco delle eccellenze», ha concluso Debora Porrà.
Oltre alla Sagra delle olive di Villamassargia, l’UNPLI ha proclamato sagre di qualità altre sette manifestazioni sarde: la polenta di Arborea, il maialetto di Baunei, le lumache di Ossi, il minestrone della longevità di Perdasdefogu, il pane di Sanluri, il prosciutto di Talana e il caglio e la carne di caprone di Urzulei.

“La salute della donna: garantire qualità, equità e appropriatezza dei servizi sanitari e sociali”, è il tema al centro dell’incontro che si è tenuto ieri pomeriggio, venerdì 8 marzo, a Casa Fenu, a Villamassargia, frutto della collaborazione tra la Asl Sulcis Iglesiente e il comune di Villamassargia, con l’obiettivo di fare il punto sui bisogni assistenziali della donna, partendo dalle sue specificità non solo biologiche, ma anche relative alla dimensione sociale e culturale. Un’opportunità di riflessione e di informazione a tutto tondo sulla medicina di genere a cui si è giunti anche grazie al contributo di quella che fu tre anni fa una vera e propria class action da parte delle Amministratrici di tutta la Sardegna, a partire dalla sindaca di Villamassargia Debora Porrà, con la richiesta alla Regione di introdurre il parto indolore anche nel Sulcis Iglesiente.
«In questa giornata così importante cogliamo l’occasione per delineare programmi ed azioni, illustrare l’offerta dei servizi creati attraverso percorsi clinico-assistenziali orientati alla medicina di genereha spiegato nell’introduzione la direttrice della ASL Sulcis Iglesiente Giuliana Campus -. Oggi il concetto di salute è più ampio, necessita di strumenti integrati, della centralità del paziente come persona con esigenze psico-emotivo e relazionali, oltre che fisiche e funzionali. La partoanalgesia è parte di questo processo così come l’umanizzazione dei luoghi di cura che deve garantire il benessere di pazienti, famiglie e curanti: il nostro obiettivo è far ‘partorire col sorriso’.»
Un focus particolare è stato dedicato, infatti, al parto in analgesia recentemente introdotto al CTO di Iglesias, dove un team multidisciplinare di professionisti accompagna le donne lungo il percorso di conoscenza e scoperta della maternità: dai primi controlli alla preparazione al parto, fino alla nascita e al primo anno di vita del bambino.
«Il parto indolore nel punto nascite del CTO è il regalo più gradito per questo 8 marzoha esordito la sindaca Debora Porrà che ha ricordato l’appello del 2021 nato a Villamassargia e diventato immediatamente collettivo con il coinvolgimento di 34 sindache sarde in testa ad 80 amministratori di tutta l’isola, per ribadire il diritto delle donne di poter scegliere -. La partoanalgesia è la punta dell’iceberg della medicina di genere e l’assenza dei LEA, i livelli essenziali di assistenza, è la principale causa di mobilità passiva e di riduzione del numero di prestazioni nei presidi sanitari periferici che rischiano così la chiusura: le donne che vivono nel Sulcis Iglesiente o in altri territori marginali devono avere le stesse possibilità di tutela della salute di quelle che vivono in un grosso centro.»
Debora Porrà ha ringraziato la Asl Sulcis per la collaborazione e per aver aperto un canale per migliorare i servizi sanitari che riguardano tutta la medicina di genere e l’integrazione ospedale-territorio.
Parte fondamentale di un percorso integrato, la partoanalgesia prevede, infatti, la collaborazione tra strutture ospedaliere (Unità operativa di Ginecologia e Ostetricia, di Pediatria, di Anestesia) e territoriali (Consultori familiari) e ha la finalità di valorizzare la qualità dell’esperienza della gravidanza, del parto e di una nascita serena, in un ambiente idoneo a salvaguardare il benessere della madre e del nascituro, così come è stato spiegato dettagliatamente nelle varie fasi da un’equipe di professionisti: Ilario Serra, Aldo Clemenza, Ciro Clemente e Beatrice Frau, presenti all’incontro moderato dalla giornalista Carmina Conte.
«Anche il consultorio familiare è un luogo privilegiato per la medicina di genere», hanno evidenziato Eliana Marini e Katia Palmas, rispettivamente ginecologa e psicologa che ivi lavorano. Realtà che hanno lo scopo di promuovere la salute sessuale, riproduttiva e relazionale del singolo, della coppia e della famiglia attraverso interventi socio-sanitari che si realizzano anche in collaborazione con gli Enti e le Istituzioni locali e che sono il principale presidio sanitario di prevenzione sul territorio, fornendo anche prestazioni specialistiche, integrate con i servizi ospedalieri. A questo si unisce il prezioso contributo del mondo del volontariato, rappresentato in questo caso da Luisella Colombano dell’ODV “Consultiamoci” che ha raccontato le attività intraprese dall’organizzazione.
In ultimo, ma non meno importante da ricordare, la ASL Sulcis garantisce, attraverso il Centro screening, programmi dedicati alle donne. Nel dettaglio: lo screening per la diagnosi precoce del tumore mammario rivolto alle donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni e lo screening del tumore del collo dell’utero per le donne che hanno dai 25 ai 64 anni: individuare i tumori in un fase iniziale riduce mortalità, morbilità e in generale migliora aspettative e qualità di vita.
Nel corso della tavola rotonda, l’artista Marta Dessì ha realizzato in diretta un disegno sul tema, a ricordo della giornata.
Allegati due brevi stralci degli interventi della sindaca del comune di Villassargia, Debora Porrà, e della direttrice della ASL Sulcis Iglesiente Giuliana Campus

La salute della donna: garantire qualità, equità e appropriatezza dei servizi sanitari e sociali, è il tema al centro dell’incontro che si terrà l’8 marzo 2024 presso l’Antica Casa Fenu a Villamassargia, frutto della collaborazione tra la ASL Sulcis Iglesiente e il comune di Villamassargia con l’obiettivo di fare il punto sui bisogni assistenziali della donna con un focus sulla recente introduzione della partoanalgesia presso il CTO di Iglesias. Nel corso dell’incontro, moderato dalla giornalista Carmina Conte, l’artista Marta Dessì realizzerà un disegno sul tema.

Ore 16.00: Saluti istituzionali di Debora Porrà, sindaca del comune di Villamassargia e introduzione della dott.ssa Giuliana Campus, direttore generale ASL Sulcis
Ore 16.15 La partoanalgesia: un lavoro d’equipe
Dott. Ilario Serra – Ginecologo
Dott. Aldo Clemenza – Anestesista
Dott. Ciro Clemente – Pediatra
Dott.ssa Beatrice Frau – Ostetrica
Ore 16.45 – I Consultori: il luogo privilegiato per la Medicina di genere
Dott.ssa Eliana Marini – Ginecologo
Dott.ssa Katia Palmas – Psicologa
Ore 17.00 – Il volontariato per la medicina di genere
Luisella Colombano per ODV ‘Consultiamoci’
Ore 17.15 – Conclusioni – Dott.ssa Giuliana Campus

Domani, giovedì 7 marzo 2024, alle ore 15.30, a Casa Fenu, si riunisce il Consiglio comunale di Villamassargia in forma straordinaria e urgente. Come prevede la norma, infatti, entro 30 giorni dal giuramento del capitano Fulvio Loi, il Consiglio comunale provvede a formalizzare la composizione della Compagnia barracellare. «Ciascun candidato, di cui sono verificati i requisiti di legge, otterrà la qualifica di agente di pubblica sicurezza rilasciata dalla Prefettura di Cagliari», spiega la sindaca di Villamassargia Debora Porrà.
La Compagnia sarà costituita da venti componenti di cui un segretario, quattro ufficiali e quattro graduati.
Vista l’ampia adesione al bando di partecipazione, si profila l’intenzione di inserire un servizio dei Barracelli a cavallo: «Un modospiega la sindaca di Villamassargiaper non perdere le tradizioni e istituzionalizzarle».
La prima attività che verrà loro affidata è la formazione per il contrasto al fenomeno del randagismo, una tra le azioni prioritarie della compagnia barracellare, oltre alla tutela dei beni pubblici. «Si riveleranno preziosi – conclude Debora Porrà – anche per la gestione delle attività turistiche e di rappresentanza del comune di Villamassargia.»

Pari opportunità, non discriminazione, benessere di chi lavora: tre valori che l’Amministrazione comunale di Villamassargia ritiene fondamentali e che ha deciso di tutelare in modalità ufficiale attraverso l’approvazione delle linee di indirizzo per la costituzione e il funzionamento del Comitato Unico di Garanzia (CUG).
L’organismo, interno all’Amministrazione, resta in carica per il quadriennio 2024-2028 e ha il fine di assicurare ai dipendenti della P.A. qualità dell’organizzazione e pari opportunità di genere, oltre che eliminare ogni forma di discriminazione diretta e indiretta relativa al genere, all’età, alla disabilità, alla religione, all’etnia, all’orientamento sessuale e all’identità di genere.
«In un momento storico come questo ha dichiarato la sindaca Debora Porrà abbiamo voluto dedicare e ribadire una particolare attenzione alla diffusione della cultura e del rispetto delle differenze e dei diritti fondamentali delle lavoratrici e dei lavoratori del nostro Ente che sono prima di tutto persone.»
«Attraverso le sue attivitàha dichiarato la presidente del Cug e vicesegretaria comunale Laura Pasciil Comitato Unico di Garanzia contribuisce ad ottimizzare la produttività, a razionalizzare e a rendere più efficace la macchina comunale, senza creare alcuna sovrapposizione con le altre rappresentanze sindacali.»
Il Cug, che assume anche funzioni antimobbing, è infatti investito di compiti più ampi rispetto agli altri comitati già esistenti, con il monitoraggio e lo studio di azioni volte ad affrontare aspetti organizzativi e viene consultato per la predisposizione dei piani di formazione del personale dell’Ente.
In realtà, la volontà dell’Amministrazione di far nascere il Comitato Unico di Garanzia aveva già preso forma quattro anni fa, (con la delibera di Giunta n. 123 datata 15 dicembre 2020), in continuità con il mandato bis della sindaca Debora Porrà, rieletta ad ottobre 2020; tuttavia per motivi imputabili alla pandemia, il procedimento aveva subito un rallentamento forzato.
L’organismo, la cui composizione prevede rappresentanti delle organizzazioni sindacali, dei dipendenti comunali e nomina dei componenti supplenti, redigerà una sintetica relazione sulla propria attività da inviare alla vicesegretaria Laura Pasci e alla Giunta entro il 30 marzo di ogni anno.
«È un’iniziativaha concluso la sindaca di Villamassargiache promuove e sollecita il progresso culturale della parità di genere, in questo caso nei luoghi di lavoro, e che non a caso nasce in vista dell’8 marzo, festa della donna e data che ricorda le centinaia di operaie americane morte nel rogo di una fabbrica nel 1908.»

Si è tenuta questa mattina, nella sala conferenze della Asl di Carbonia, la presentazione del progetto sperimentale dal titolo “Vedo il mondo attraverso gli occhi di mamma e papà”, frutto della collaborazione tra il comune di Villamassargia e la ASL del Sulcis Iglesiente, in particolare con l’intervento dell’unità operativa di Neuropsichiatria infantile, per far emergere i bisogni educativi speciali.
L’iter, avviato oggi, giovedì 22 febbraio, si compone di tre aree di riferimento: scolastica, socio- assistenziale e sanitaria. La partenza del progetto, che coinvolge i piccoli del Nido per arrivare alla scuola dell’Infanzia e a quella primaria, con un focus sulle classi in uscita, intende far comprendere che l’attenzione è sul bambino che viene accompagnato alla risoluzione del problema dai genitori e dalle figure professionali specializzate sul campo.

«In un periodo delicato come quello dell’infanzia ci si propone di supportare le famiglie di Villamassargia nel percorso di analisi dei bisogni dei loro figli e nella predisposizione delle azioni di supporto e sostegno psicosociale e sanitario, un modo per accorciare i tempi d’attesa delle visite per le quali si aspetta anche un anno – ha esordito la sindaca di Villamassargia Debora Porrà -. Il progetto costruisce un ponte diretto tra famiglie e servizi socio-sanitari, realizzando una rete di cura che parte dalla prevenzione, in stretto coordinamento con la Asl Sulcis che ringraziamo.»
A livello sociale verrà effettuato un orientamento su diritti e opportunità come riconoscimento dell’invalidità civile, indennità di frequenza, predisposizione di progetti educativi da condividere in ambito scolastico per gli alunni BES, ai fini di un’adeguata inclusione.
«Dal punto di vista sanitario – ha messo in evidenza la direttrice dell’Asl Giuliana Campus – è fondamentale la presa in carico globale dei minori fragili o con bisogni speciali: la fase osservativa consente infatti di effettuare con maggiore celerità una valutazione diagnostica e di stabilire il corretto iter terapeutico in tempi ragionevoli, evitando il ricorso a servizi privati che comportano dei costi da sostenere.»
La difficoltà emotiva del minore, se riscontrata celermente, può essere curata con un’attività di prevenzione non riparativa. Ed è proprio con un intervento in ambito scolastico che si possono rilevare eventuali criticità.

Il programma inizia con cinque incontri dedicati alla scuola d’infanzia e alla primaria e quattro incontri da svolgersi presso l’asilo nido e verranno condotti da un tecnico comportamentale ABA certificato e da uno psicologo. Lo svantaggio dei piccoli può essere di tipo socioculturale oppure dipendenti dal contesto ambientale: si tratta di identificarli grazie alla valutazione da parte di figure professionali che lavorino con gli alunni. Le osservazioni dei professionisti possono infatti scaturire da attività laboratoriali e attività ludico-ricreative fatte con i bambini. A seguito di queste valutazioni, in una modalità di totale collaborazione con i genitori, si darà seguito, in base agli esiti, a una presa in carico del servizio UONPIA, Unità Operativa Neuropsichiatria Infantile della ASL Sulcis Iglesiente.
Da qui la sottoscrizione in data odierna da parte del comune di Villamassargia e dall’Asl di un “patto educativo” con le famiglie e in collaborazione con gli insegnanti, al fine di essere alleati e collaudare una precisa metodologia di lavoro.
Il nido comunale di Villamassargia e l’Istituto Comprensivo Meloni sono i primi ad aver aderito all’idea progettuale.

«Giuro di osservare lealmente le leggi e le altre disposizioni vigenti nel territorio della Repubblica e di adempiere le funzioni affidatemi con coscienza e diligenza, nel rispetto dei diritti dei cittadini.»
Con la tradizionale formula di rito, davanti alla sindaca Debora Porrà e alla sua giunta, Fulvio Loi ha prestato giuramento, dopo la nomina di capitano della Compagnia barracellare del comune di Villamassargia.
«Siamo onorati di poter fare oggi un altro passo avanti per la nostra comunitàha dichiarato la Sindaca -; sappiamo infatti che da ora in poi ci sarà un ulteriore presidio per la sicurezza dei nostri concittadini. La nostra attenzione è infatti focalizzata sulla tutela delle persone e del bene pubblico, in vista di un periodo di crescita e valorizzazione del nostro patrimonio ambientale, motivo per cui necessitiamo di validi supporti che possano affiancare e si coordinino al lavoro prezioso già svolto dalla locale stazione dei carabinieri e dalla Polizia locale.»
«Questo è il mio quarto giuramento e vi assicuro che ogni volta provo una grande emozione che devo controllare», ha affermato il comandante Fulvio Loi che ha ringraziato l’Amministrazione per la fiducia in lui riposta.
I barracelli, la cui prima citazione ufficiale in Sardegna risale alla seconda metà del XVI secolo e che hanno origine a Sassari, prima di diramarsi nelle varie comunità rurali di tutta l’isola, mancavano da Villamassargia dagli anni Cinquanta: «Motivo di orgoglio e di crescita l’aver ripristinato tale istituzione», ha sottolineato la prima cittadina.
Alla cerimonia hanno partecipato il comandante della stazione dei carabinieri Fabio Fanutza, l’agente di Polizia locale Andrea Orrù, i componenti  della Compagnia barracellare oltre che, in qualità di testimoni, la vicesegretaria del comune di Villamassargia Laura Pasci e il responsabile del settore tecnico Antonello Medda.

«Il nostro Carnevale si apre al mondo». Con questo proposito la sindaca di Villamassargia Debora Porrà invita tutti alla sfilata di sabato 17 febbraio a partire dalle ore 15, quando i mamuthones di Mamoiada, gli stessi che hanno stregato Venezia, si snoderanno per le strade del paese, insieme agli Urtzus di Sadali e alle maschere storiche veneziane, per merito di un gemellaggio tra la Serenissima e Villamassargia. Attesa anche la tradizionale zippolata e il Carnival party in piazza Pilar.
«Con la fondamentale collaborazione dell’ UNPLI, l’Unione nazionale delle Pro loco d’Italia, di cui ringraziamo il suo presidente Raffaele Sestuha aggiunto la prima cittadinavorremmo che questo appuntamento diventasse un nuovo evento turistico fuori stagione e di richiamo per ospiti e pubblico internazionali. La sfida per dare alla manifestazione un taglio cosmopolita non era semplice, vista la varietà di formule tradizionali già esistenti».
“Carnevale senza confini nel paese delle radici”, questo il titolo dell’evento che caratterizzerà il comune del Sulcis Iglesiente, è un progetto che inserisce la Sardegna nel nuovo lavoro di ricerca sulle maschere antropomorfe che l’UNPLI ripete da alcuni anni a Venezia.
«Villamassargiaha sottolineato ancora la sindaca di Villamassargia lancia una nuova prospettiva che unisce il fascino delle maschere antropomorfe all’incontro  tra diverse tradizioni carnascialesche. La proposta è di aprirsi sempre di più alla contaminazione culturale, senza dimenticare le nostre tradizioni e il nostro folclore: abbiamo così trovato una nuova strada per creare un melting pot.»
«L’evento ha spiegato l’assessora della Cultura Sara Cambularientra tra le iniziative dell’anno europeo delle radici per raccontare le tradizioni popolari ad un pubblico più ampio, favorendo tra le altre cose il turismo di ritorno dei discendenti degli emigrati sardi.»
«Sono contento che abbia luogo a Villamassargia, nel Sulcis Iglesiente, una manifestazione di così alto livello, resa realtà dalla grande famiglia dell’UNPLI a cui sono iscritte 6.300 Pro Loco d’Italia», ha precisato il presidente nazionale Raffaele Sestu.
Un Carnevale che si spinge oltre l’ambito territoriale locale incarna infatti  l’obiettivo di attrarre un turismo più consapevole e destagionalizzarlo, in un’ottica costante di promozione del territorio, senza mai dimenticare la lotta allo spopolamento.
«Il fatto che la manifestazione goda del patrocinio sia regionale sia nazionale UNPLI è un privilegio che accogliamo con orgoglio e a questo proposito ringraziamo il presidente del comitato provinciale Gianfranco Dessì che ha svolto un prezioso ruolo di raccordo tra le parti – ha concluso Andrea Tocco, presidente della Pro Loco di Villamassargia -. Auspichiamo fiduciosi che il nostro impegno incontri il gusto del pubblico con una partecipazione numerosa.»

Per un sistema agricolo locale forte e innovativo, sostenibile e solidale, ma soprattutto in grado di resistere ai grandi cambiamenti e alle difficoltà che lo stanno investendo. È con questo spirito che il comune di Villamassargia e l’agenzia regionale Agris hanno affrontato l’incontro a Casa Fenu per illustrare il progetto “Assiolo” a cui hanno già mostrato interesse tre realtà: azienda agricola Sant’Antonio, cooperativa rurale San Lorenzo e la società agricola Donne Rurali, quest’ultima già modello nell’ambito del biologico con animali, colture, agricampeggio e fattoria didattica, il tutto in un’ottica di autosostenibilità.
Villamassargia, con le sue caratteristiche specifiche e l’alta percentuale sul territorio di aziende agropastorali (45%), è stata individuata da Agris come protagonista del progetto pilota fondato sulla agroecologia per gestire sistemi agroalimentari che siano sostenibili dal punto di vista ambientale, economico e sociale. «Tante aziende locali applicano già questi valori alle loro produzioni o sono già incamminate in tale direzione», ha osservato la sindaca Debora Porrà nell’introdurre l’argomento ai presenti.
«L’agroecologia non è in contrasto con la sopravvivenza delle aziende agricole ne’ tantomeno marcia contro produttività e legittimo ritorno economico, ma intende aiutare, sostenere e incrementare», ha sottolineato la referente del progetto Daniela Spano, funzionaria di Agris, che ha partecipato insieme a una nutrita squadra di ricercatrici e tecnici specializzati: Giulia Urracci, Adriana Virdis, Antonella Sirigu, Marta Canu, Lucia Mameli e Riccardo Pisci.
«Si intende mettere insieme ha spiegato Daniela Spanoil mondo scientifico con le conoscenze tradizionali degli agricoltori per puntare, per esempio, sulla biodiversità del suolo, che in questo modo si autorigenera, e sulla multifunzionalità, con la coltivazione di più prodotti.»
«Miscugli di varietà di grano – ha aggiunto ancora Spano – sono molto più resilienti di una coltura monogenetica; forse diminuisce la produzione, tuttavia vengono garantiti un raccolto e un guadagno ogni anno”. E, per dare concretezza alla ‘biodiversità funzionale’, è stata ricordata l’esperienza positiva di un’azienda in Toscana dove olivi, polli e asparago selvatico convivono in un equilibrio perfetto perchè le galline, che razzolano in luoghi ombreggiati, mangiano la criocera e proteggono il raccolto.
Anche se non è facile, i cambiamenti climatici impongono un ripensamento radicale del modello agricolo produttivo attuale che può essere armonicamente allineato con la sostenibilità e la solidarietà. «Pensiamo alla riduzione degli sprechi: oggi si butta il 35% di ciò che si producerichiama all’attenzione con i dati alla mano la funzionaria Agris che rilancia l’idea di sistemi alimentari locali che possano proporre un’alternativa valida nonostanteavverte non ci siano ricette preconfezionate e ogni territorio può scegliere una propria modalità.»
Una catena che innesca tante pratiche intelligenti volte al benessere della comunità, con prodotti buoni a chilometro zero e garantendo prezzi più equi stabiliti dalla filiera corta, oltre che migliori abilità di riciclo, a partire da un compostaggio casalingo più consapevole. «Le sovvenzioni arriveranno, ma per ora siamo nella fase della sensibilizzazioneha concluso Daniela Spano -: vorremmo che gli agricoltori aderissero alla proposta per convinzione.»
«Si tratta di apportare piccoli accorgimenti a basso impatto che possono dare grandi vantaggi ha detto la sindaca Debora Porrà – : Villamassargia è pronta ad essere l’apripista di una nuova esperienza che si può rivelare molto interessante.»
Assiolo, nome ed emblema del progetto, è pronto a spiccare il volo.

Agricoltori, allevatori, operatori della ricettività e della ristorazione, artigiani, commercianti, associazioni locali, pubblica amministrazione, privati cittadini e tutti coloro siano interessati alla promozione di una gestione sostenibile del territorio, tutelando tuttavia il proprio lavoro, sono invitati dal comune di Villamassargia e da Agris a partecipare all’incontro a casa Fenu domani, martedì 30 gennaio, a partire dalle ore 10.00 per la presentazione del progetto Assiolo, acronimo che richiama al “sistema dei servizi agroecologici nell’insieme delle organizzazioni locali”, ma che porta anche  il nome di un uccello notturno stanziale in Sardegna e in via di estinzione, a causa dei cambiamenti climatici. Proprio per far fronte a questi ultimi, che hanno messo in difficoltà le colture, è urgente avviare una riflessione sulla nuova politica agricola comunitaria Pac 2023-2027, entrata in vigore il primo gennaio 2023.
«Per Assioloha sottolineato la sindaca Debora Porràè stato individuato Villamassargia come primo Comune preposto ad avviare questo progetto unico in Sardegna e in collaborazione con Agris. L’Agenzia regionale per la ricerca in Agricoltura, dopo aver studiato attentamente la situazione dei vari territori, ha ritenuto che a Villamassargia ci fossero le condizioni ideali per poter aprire una nuova sfida e, orgogliosi di questa scelta, raccogliamo il guanto con l’impegno di dare il nostro contributo, considerando tutti i progetti sull’agricoltura che sono stati promossi, grazie alla vitale realtà agricola che ci caratterizza.»
La nuova Politica Agricola Comune, approvata dall’Unione europea l’anno scorso, ha l’ambizioso progetto di far transitare il mondo agricolo verso l’agroecologia, scienza che applica i principi dell’ecologia nella gestione di sistemi agroalimentari sostenibili dal punto di vista ambientale, economico e sociale. Da un’ottica, per esempio, ambientale, si intende incrementare la fertilità del suolo e la biodiversità funzionale, garantendo la produttività e riducendo la dipendenza dall’utilizzo di risorse esterne.
Tutto questo ha trai suoi obiettivi, oltre che quello di proteggere l’ambiente, di valorizzare i saperi di chi opera in ambito rurale e supportarlo.
 «Riteniamo che si possa lavorare in modo innovativo, solidale ed essere pionieri di nuove pratiche: anche da piccoli accorgimenti si può cambiare e rendere migliore il pianeta», ha concluso Debora Porrà che sarà presente domani, insieme ai funzionari di Agris per illustrare il progetto.