12 April, 2025
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«Le dichiarazioni mistificatorie sui cantieri occupazionali sperimentali in ambito sanitario sono indubbiamente frutto della volontà di creare un clima di paura ed incertezza. Gli esponenti di Fratelli d’Italia stanno continuando a diffondere informazioni incomplete, errate e fuorvianti generando confusione e infondato allarmismo.»

Lo ha dichiarato oggi l’assessore del Lavoro, Desirè Manca.

«I cantieri occupazionali per operatori socio sanitari disoccupati ha sottolineato l’assessora del Lavoronon invalidano in alcun modo le graduatorie ARES in essere e non corrisponde a verità alcuna sostenere che le assunzioni verranno bloccate. Questa è una misura sperimentale alla quale hanno aderito tantissimi oss vincitori di concorso, che giova soprattutto all’Azienda Ospedaliera Universitaria di Sassari, il cui bilancio non è stato ancora approvato dal revisore dei conti. Grazie a questa misura il personale ospedaliero potrà avere una boccata d’ossigeno e alleggerire i carichi di lavoro, specie in questo particolare momento di transizione verso un modello organizzativo più efficiente che scaturirà dall’applicazione della nuova legge di organizzazione sanitaria.»

«Abbiamo chiarito innumerevoli volteha aggiunto Desirè Mancache le graduatorie restano in essere e, che se un’azienda sanitaria avrà la possibilità di far scorrere la graduatoria concorsuale, nulla vieterà agli oss che decideranno di rispondere al bando di uscire dal cantiere e di essere assunti a tempo indeterminato.»

«Proprio nel rispetto dei diritti e delle legittime aspettative degli idoneiha concluso l’assessora regionale del Lavoroabbiamo previsto una riserva del 60 per cento sul totale dei posti disponibili per ogni singola Azienda sanitaria. Agevolare il lavoro di medici, infermieri e operatori sanitari, offrire una migliore assistenza ai malati e offrire un lavoro a tempo determinato agli Oss qualificati disoccupati è il nostro obiettivo, che stiamo portando avanti. Stiamo lavorando speditamente e in modo serio. Invito le forze di opposizione a fare altrettanto.»

«Conosciamo perfettamente le criticità delle vertenze industriali del Sulcis, ora è giunto il momento di avere delle risposte in tempi rapidi.»

Lo ha detto l’assessore dell’Industria Emanuele Cani nel suo intervento durante il tavolo convocato questa mattina al ministero delle Imprese e del Made in Italy per fare il punto sulle questioni Eurallumina, Portovesme Srl e Sider Alloys.

«Sul fronte Eurallumina c’è un’intesa Regione-Governo sulla modifica del Dpcm sulla metanizzazione, una partita che non vede player esterni e che per quanto ci riguarda siamo pronti a chiudere. Trovare un accordo sul metano significa che in tempi rapidissimi possiamo dare avvio a un revamping strutturale di Eurallumina e porre fine a una crisi industriale che va avanti da oltre un decennio», ha detto Emanuele Cani.

«Per quanto riguarda Portovesme Srl è tassativo uscire dalla condizione di incertezza nella quale ci troviamo. Se c’è un investitore, questo soggetto deve farsi avanti affinché possiamo verificare se sussista un reale interesse all’acquisizione dello stabilimento», ha sottolineato Regionale l’assessore.

«Non è più rinviabile neanche la soluzione della crisi riguardante Sider Alloys, così come non è trascurabile l’imminente spegnimento della centrale a carbone Enel. Ed è importante dunque, con le modalità che il Governo ritiene opportune, fare un passo avanti su tutte le vertenze ancora aperte», ha concluso Emanuele Cani.

«Anche in termini di salvaguardia occupazionale l’attenzione della Regione Sardegna resta altissimaha chiarito l’assessora del Lavoro Desirè Manca -. A tal proposito abbiamo già convocato un incontro per giovedì prossimo, 13 marzo, con le tutte le associazioni datoriali e le organizzazioni sindacali interessate per definire un percorso condiviso affinché si possa facilitare il coinvolgimento del tessuto imprenditoriale del Sulcis Iglesiente nella programmazione degli interventi tesi alla riqualificazione professionale a valere sul Programma nazionale Just Transition Fund Italia 2021-2027.»

«Per me e per il collega dell’Industriapuntualizza Desirè Mancanon fa alcuna differenza che si tratti di lavoratori dell’indotto o di lavoratori diretti, specialmente in una zona così fragile come quella del Sulcis, anche il singolo posto di lavoro è fondamentale e da preservare. Oggi ho voluto essere qui a Roma per dimostrare la mia vicinanza e della Regione ai lavoratori. Dimostrazione che abbiamo dato anche attraverso le celeri tempistiche poste in essere fin da subito attivando gli ammortizzatori sociali, sottoscrivendo l’accordo con il Governo, ma anche l’attenzione su quelli che sono i tempi di transizione. Attendiamo gli sviluppi di questa vicenda e stiamo vicini ai lavoratori perché questa è una partita che la Regione Sardegna non può assolutamente perdere.»

«Per quanto di competenza della Regione Sardegna tutti gli strumenti di sostegno al reddito in favore dei lavoratori dell’indotto di Portovesme sono stati attivati. Gli uffici dell’Assessorato del Lavoro a partire dal 10 gennaio 2025, data di sottoscrizione del primo preaccordo che ha riguardato i 496 lavoratori della Portovesme Srl, hanno provveduto a sottoscrivere tutti i preaccordi necessari per la concessione del trattamento di integrazione salariale straordinaria in favore dei lavoratori dell’indotto di Portovesme, ai sensi della normativa vigente, con l’impegno di attuare nei confronti degli stessi interventi di politiche attive del lavoro.»

Lo ha detto l’assessore regionale del Lavoro Desirè Manca.

«Nello specificoentra nei dettagli l’esponente della Giunta il 21 gennaio 2025 sono stati sottoscritti altri sei preaccordi per i lavoratori di Eurallumina Spa, SE.GE.SA. Srl, I.S.C. Srl, Mens@na Catering Srl, Reno Srl, CQ-NOL Srl. A seguito della sottoscrizione dei preaccordi, tra il 10 e il 24 gennaio, al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sono stati sottoscritti gli accordi finalizzati alla concessione del trattamento di cassa integrazione salariale straordinaria tra il Ministero, i sindacati, Confindustria, le aziende interessate e la Regione Sardegna, alla presenza, tra gli altri, dei rappresentanti del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Ancora: tra il 28 gennaio e il 27 febbraio sono stati emanati i decreti che autorizzano la concessione della misura e che danno contestualmente mandato all’Inps di procedere col pagamento del sussidio.»

«Tutti i lavoratori dell’indotto di Portovesme sono stati messi in sicurezza dalla Regione Sardegna. La forte preoccupazione che rimane riguarda la mancanza di prospettive future, la realizzazione di un’alternativa seria e credibile e chiaramente la continuità della produzione della linea zinco e piombo», conclude Desirè Manca.

«Ribadiamodichiara l’assessore dell’Industria Emanuele Cani la necessità che il ministro convochi immediatamente un tavolo rispetto agli impegni presi il 27 dicembre davanti ai lavoratori di Portovesme.»

 

La crisi del polo industriale di Portovesme precipita. Ieri 28 febbraio le organizzazioni sindacali di FIOM, FSM e UILM Territoriali, unitamente alle Rsu, hanno incontrato alle 10.00 la ISC e la SEGESA, e alle 15.00 la FM Grigliati.

«Nell’incontro tenuto in mattinata si è registrata l’ennesima disfatta derivante dalla perdita occupazionale presso il cantiere della Portovesme srl, dove le realtà attuali che comprendono 111 unità (solo un anno e mezzo fa si registravano poco meno di 200 dipendenti), sono costrette ad impegnare costantemente, solo il 20% della forza lavoro si legge in una nota delle segreterie territoriali FIOM FSM UILM Sardegna Sud-Occidentale Sulcis Iglesiente. Situazione che obbliga l’azienda ad un utilizzo della Cigs elevatissima, non sostenibile per le lavoratrici ed i lavoratori coinvolti. Nel pomeriggio le organizzazioni sindacali hanno incontrato la FM Grigliati e anche con quest’ultima, è stata aperta la cassa integrazione guadagni ordinaria per 30 lavoratori/giorno sui 41 totali. FIOM, FSM e UILM ritengono ingestibile la gravissima crisi che si sta affrontando nel cantiere della Glencore, dove la pace sociale più volte annunciata dalla Direzione aziendale, si scontra con la realtà dei fatti, in cui la forza lavoro degli appalti è ridotta ai minimi termini. SKV, GSMI, SOCHER, ISC, SEGESA, FM Grigliati, CQ Nol sono state costrette all’avvio della cassa integrazione in conseguenza della imponente perdita di commesse. Nel frattempo i lavoratori della Nuova ICOM, Elastomeccanica, Mi.Da.Charter, Jap, Anticorrosione Sardegna, sono spariti dal registro delle presenze in stabilimento. La maggior parte dei lavoratori della GSMI sono costretti ad accettare trasferimenti anche fuori dalla Sardegna per non essere licenziati (e questa può essere considerata una fortuna). La procedura di licenziamento che sta perseguendo la CQ Nol, è la prima conseguenza che impone un cambio di tendenza, se non si vuole incorrere al massacro generale, che coinvolgerà la totalità della forza lavoro»
«Chi è in grado di garantire la pace sociale in una situazione simile? – chiedono le segreterie territoriali FIOM FSM UILM Sardegna Sud-Occidentale Sulcis Iglesiente -. Insomma, una crisi infinita, che si identifica con la mancanza di politica industriale e che ancora una volta vede sul banco degli imputati le multinazionali, che delocalizzano abbandonando il territorio. Sullo stesso banco ci vanno le istituzioni politiche, incapaci di fornire gli strumenti utili a contrastare una concorrenza sempre più forte, in cui il costo energetico ha sempre una rilevanza assoluta. Quanto sta avvenendo, impone una immediata presa di posizione, attraverso la proclamazione dello stato di agitazione, non escludendo iniziative di mobilitazione, se non ci saranno rapide soluzioni a quanto sta avvenendo.»

Le segreterie territoriali FIOM FSM UILM Sardegna Sud-Occidentale Sulcis Iglesiente chiedono il rispetto di quanto dichiarato dai ministri Adolfo Urso e Marina Calderone, insieme alla Presidente della Regione Alessandra Todde e degli assessori dell’Industria Emanuele Cani e del Lavoro Desirè Manca il 27 dicembre 2024, data in cui affermarono strategiche le produzioni che Glencore si apprestava a fermare, nonostante la contrarietà di sindacati e istituzioni. Che fine hanno fatto le continuità produttive e i player pronti a continuare nelle produzioni?

«FIOM, FSM e UILM ripartono da quelle dichiarazioni, riprese e confermate nel successivo incontro al MIMIT, ritengono che non ci sia più tempo da perdere e che quella, sia l’unica via di salvezza per superare le gravissime difficoltà del momento: la ripresa produttiva dello zinco, anche attraverso il processo elettrolitico e non limitatamente ai fumi di acciaierie e non all’accesso imponente agli ammortizzatori sociali come si è costretti a subire. Convocano con carattere di urgenza il Coordinamento appalti dei metalmeccanici per lunedì 3/03/2025 dalle ore 08.00 presso la Portovesme srl. Quanto sta avvenendo presso la Portovesme srl, unito alla gravità dell’ex ALCOA e all’incertezza della Centrale Enel, rischia una implosione sociale senza precedenti, in cui la politica a tutti i livelli ha la responsabilità e l’obbligo di chiarire e rispondere al più presto su quello che sarà il futuro dell’intero polo industriale. Perché anche prendere tempo, non dare le risposte attese, nella grave situazione in cui ci troviamo equivale a rispondere negativamente ad ogni possibilità di garanzia produttiva o occupativa. FIOM FSM e UILM, con tutte le RSU dei metalmeccanici, chiedono DISCONTINUITÀ su tutti i fronti», concludono le segreterie territoriali FIOM FSM UILM Sardegna Sud-Occidentale Sulcis Iglesiente.

«Cogliamo con interesse il fatto che oggi il Governo, attraverso il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, abbia ufficialmente comunicato di aver individuato un investitore disponibile a rilevare lo stabilimento di Portovesme. Ribadiamo che per la Regione resta imprescindibile la riattivazione della linea zinco. Contestualmente, invitiamo Glencore, qualora avesse una reale volontà di rimanere nel territorio, come manifestato in più occasioni, a valutare un’ipotesi di riconversione dell’impianto, presentando un piano industriale che contempli, oltre al trattamento dei fumi di acciaieria e al progetto sulle black mass, altre attività di tipo industriale che rendano più accettabile la dismissione dello zinco.»

L’assessore dell’Industria Emanuele Cani, l’assessora del Lavoro Desirè Manca e l’assessora dell’Ambiente Rosanna Laconi lo hanno detto al termine dell’incontro odierno al Mimit sulla vertenza Portovesme srl.

«Si apre uno spiraglio affinché il dramma occupazionale che coinvolge oltre 1.200 lavoratori possa avere un epilogo positivosottolinea l’assessora Desirè Manca -. Da parte nostra stiamo facendo il possibile per tutelarli con tutti i mezzi a nostra disposizione.»

Oltre ai tre assessori regionali, hanno partecipato al vertice con il ministro Adolfo Urso il ministro degli Affari Europei, del PNRR e delle Politiche di Coesione, Tommaso Foti, il sottosegretario con delega alle crisi d’impresa, Fausta Bergamotto, e i rappresentanti dell’azienda, delle organizzazioni sindacati e delle istituzioni locali.

Il tavolo è stato aggiornato a lunedì 10 febbraio quando si terrà una riunione tecnica tra ministero, Regione e Glencore per approfondire l’inserimento dei nuovi progetti industriali.

«ll ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha fornito rassicurazioni alla Regione Sardegna in merito alla possibilità di utilizzo delle risorse per consentire la proroga della cassa integrazione straordinaria in favore delle imprese che insistono nelle aree di crisi complessa. L’attenzione della Regione Sardegna per il dramma occupazionale che coinvolge oltre mille lavoratori resta alta.»
Lo ha comunicato oggi l’assessora regionale del Lavoro, Desirè Manca, a margine dell’incontro tenutosi nel pomeriggio a Roma al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

L’assessora regionale è stata infatti convocata ieri in tarda serata dalla ministra, che però oggi non ha potuto partecipare alla riunione.

Il colloquio, tenutosi in un clima di cortesia istituzionale con l’Ufficio di gabinetto della ministra e i vertici amministrativi del Ministero, è stato l’occasione per confermare l’iter che verrà seguito per la concessione degli ammortizzatori sociali, e per fornire così rassicurazioni ai lavoratori e ai rappresentanti delle sigle sindacali che nella giornata di ieri hanno occupato la sala riunioni dell’assessorato regionale del Lavoro.

 

«Ancora una volta l’assessore Desiré Manca da dimostrazione pubblica della sua incompetenza nel ruolo che ricopre. Gravissime le sue dichiarazioni di queste ore. Su un disastro sociale come quello della crisi del lavoro del Sulcis, in tutti i tavoli si è cercato di fare unità politica per cercare insieme di raggiungere l’obiettivo migliore per i lavoratori, le parole della Manca dimostrano invece come lei preferisca cercare di fare il solito scaricabarile delle responsabilità su altri e questo non fa altro che evidenziare la sua totale incapacità.»

A dirlo è Gianluigi Rubiu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia.

«Anche su un tema sensibile e importantissimo come quello della vertenza del polo industriale di Portovesme dimostra ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, di non essere adatta al ruolo che ricopre, né di conoscere le procedure e le modalità di attivazione degli ammortizzatori socialiconclude Gianluigi Rubiu -. E’ la stessa ministra Marina Calderone a dover ricordare alla Manca, che: «Il ricorso alla tutela di cui all’articolo 44, comma 11-bis, del D.Lgs. n. 148/2015 prevede necessariamente che ai lavoratori, destinatari del trattamento straordinario di integrazione salariale, debbano essere contestualmente somministrate le misure di politica attiva individuate in apposito piano regionale. Il Ministero è ancora in attesa del piano di politiche attive che deve essere formulato dalla Regione Sardegna».

«Ho letto con sconcerto le gravi parole del neo assessore del Lavoro della Regione Sardegna. Capisco la confusione in assessorato ma è arrivato il momento di assumersi le proprie responsabilità, fornendo informazioni corrette. È in gioco il destino dei lavoratori e del territorio del Sulcis. Il mio impegno per la Sardegna non è mai mancato e lo dimostrano i fatti.»

Ad affermarlo è il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone.

«Ho personalmente partecipato agli incontri che si sono tenuti nel corso dei mesi passati, sia a livello nazionale che in sede regionale, con un intervento diretto e personale anche presso gli stabilimenti della Portovesme S.r.l. insieme con il collega Ministro Urso per incontrare direttamente le rappresentanze dei lavoratori, i sindacati e la parte datoriale sulla crisi in atto; in tutte le occasione, ho rappresentato con chiarezza e determinazione la massima attenzione di questo Ministero in ordine alla gestione delle crisi. In merito alla possibilità di riconoscere il trattamento straordinario di integrazione salariale per area industriale di crisi complessaaggiunge il Ministro – è stato necessario attendere l’approvazione della legge di bilancio per l’anno 2025. La tutela speciale è stata rifinanziata per il 2025 per complessivi 70 milioni di euro ed è necessario acquisire i fabbisogni di tutte le Regioni interessate, così da procedere all’adozione del decreto interministeriale nel più breve tempo possibile.»

«In attesa del citato decreto è, tuttavia, riconosciuta alla Regione Sardegna la possibilità di destinare le risorse residue, derivanti da finanziamenti precedenti, e quindi di poter tutelare le aziende del territorio operanti in aree industriali di crisi complessa che chiederanno la prosecuzione del trattamento CIGS a decorrere dal 1° gennaio 2025», aggiunge ancora Marina Calderone.
Il Ministero ha convocato tra il 22 e il 24 gennaio le società Eurallumina s.p.a., Se.ge.sa s.r.l., ISC s.r.l, Mens@na Catering, Reno S.r.l. e CQ NOL s.r.l. per esperire l’esame congiunto tra le Parti Sociali, unitamente alla Regione.
«Il ricorso alla tutela previsto dall’articolo 44, comma 11-bis, del D.Lgs. n. 148/2015 prevede necessariamente che ai lavoratori, destinatari del trattamento straordinario di integrazione salariale, debbano essere contestualmente somministrate le misure di politica attiva individuate in apposito piano regionale – conclude la nota del ministero del Lavoro -. Il Ministero è ancora in attesa del piano di politiche attive che deve essere formulato dalla Regione Sardegna.»

L’assessora del Lavoro Desirè Manca interviene in merito alla contestazione dei sindacati Cgil, Cisl e Uil che questa mattina hanno occupato la sede dell’assessorato per protestare contro la mancata concessione della proroga degli ammortizzatori sociali per le lavoratrici e i lavoratori dell’area industriale del Sulcis.

«A seguito dell’incontro tenutosi presso l’assessorato del Lavoro con la ministra Calderone il 9 dicembre scorso, con pec inviate alla stessa ministra in data 12 dicembre 2024 e 9 gennaio 2025spiega l’assessora del Lavoronon solo abbiamo sollecitato un ulteriore incontro, che reiteriamo in data odierna, ma abbiamo chiesto informazioni certe in merito all’utilizzo delle risorse statali per consentire la proroga del trattamento di integrazione salariale straordinaria in favore delle imprese che insistono nelle aree di crisi complessa e che sono in attesa di una convocazione per la concessione dell’ammortizzatore. Nonostante ciò le nostre richieste sono rimaste inevase.»

L’assessora Desirè Manca sottolinea che «l’autorizzazione all’utilizzo delle risorse residue e, pertanto, l’emanazione del decreto di concessione dell’ammortizzatore sociale, è esclusiva competenza del ministero del Lavoro» e che nonostante ciò «la Giunta Todde si è fatta parte attiva anche programmando risorse proprie per due milioni di euro per cercare di accompagnare i lavoratori e le loro famiglie in questa fase di incertezza».

«Quando qualche giorno fa ho annunciato la mia intenzione di venire qui a Portovesme oggi, non avrei mai potuto pensare di trovare una così straordinaria unità di intenti tra tutte le parti in causa: il Governo, con la ministra del Lavoro Marina Calderone e la sottosegretaria Fausta Bergamotto, la presidente della Regione con la sua Giunta, le parti politiche senza distinzione di colore, tutti i sindaci, le organizzazioni sindacali. Insieme sono certo che raggiungeremo l’obiettivo.»

Il titolare del ministero delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, lo ha detto stamane, nell’incontro tenutosi nello stabilimento della Portovesme srl, nel corso del quale è stata esaminata la gravissima situazione venutasi a determinare con la decisione della Glencore di fermare definitivamente la linea zinco.

«Chiederemo alla multinazionale Glencore di rivedere le decisioni prese, con la ripresa della produzione di piombo, unitamente a quella dello zinco e, qualora decidesse di restare ferma sulle sue posizioni, di tenere lo stabilimento nella condizione di poter ripartire con il coinvolgimento di un altro soggetto imprenditoriale, per il quale ci siamo già messi in moto con grande fiducia – ha aggiunto il ministro Adolfo Urso – che ha rimarcato anche l’impegno del Governo teso a favorire l’insediamento nell’area industriale di Portovesme, di nuove iniziative imprenditoriali in grado di dare una boccata d’ossigeno al territorio, con la creazione di nuove opportunità lavorative.»

L’incontro è iniziato poco dopo le 11.00 nella sala riunioni dello stabilimento di Portovesme. I lavoratori, intanto, sono rimasti in attesa davanti ai cancelli.

Prima dell’intervento del ministro Adolfo Urso, ho intervistato la presidente della Regione, Alessandra Todde, e il presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini. La Giunta era rappresentata anche dagli assessori dell’Industria Emanuele Cani e del Lavoro Desirè Manca.

Il ministro Adolfo Urso, prima di addentrarsi nelle vicende della Portovesme srl, ha ricostruito nel dettaglio tutti gli interventi fatti dal Governo in altre realtà industriali, conclusi con risultati positivi e s’è detto certo che anche nel Sulcis verrà raggiunto l’obiettivo prefissato di tenere in piedi, rafforzare e rilanciare il sito industriale.

Dopo il ministro Adolfo Urso, è stata la volta della collega del Lavoro Marina Calderone.

Alle durissime parole del ministro del Lavoro, sono seguite quelle altrettanto dure di Alessandra Todde, presidente della Regione Sardegna.

Per le organizzazioni sindacali sono intervenuti il segretario generale della CGIL Sardegna Fausto Durante, il segretario generale della COSL Sardegna Pier Luigi Ledda e la segretaria nazionale della UILTEC UIL Daniela Piras. Il loro è stato un coro unanime, con una sollecitazione al Governo e alla Regione di chiamare la Glencore alle sue responsabilità, perché il territorio e i suoi lavoratori meritano rispetto e se non ha più intenzione di operare nel Sulcis, favorisca il passaggio verso un nuovo soggetto imprenditoriale che ha intenzione di dare continuità produttiva.

Sono seguiti gli interventi del sindaco di Portoscuso, Ignazio Atzori, di don Antonio Mura, responsabile della Pastorale sociale e il lavoro della diocesi di Iglesias, Don Antonio Mura, e di Andrea Lai, segretario organizzativo UIL Sardegna.

Al termine degli interventi, le conclusioni sono state affidate al ministro Adolfo Urso, che ha esposto il piano di lavoro che il Governo seguirà fin dalle prime settimane del nuovo anno.

La giornata di lavoro è proseguita all’esterno dello stabilimento, per le comunicazioni ai lavoratori.

Davanti ai cancelli, hanno ripreso la parola il ministro Adolfo Urso, la ministra Marina Calderone e la presidente della Regione Alessandra Todde.

Giampaolo Cirronis