21 December, 2024
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«Mentre la maggioranza del governo della Regione Sardegna, il cosiddetto “campo largo”, oggi si riunisce in un vertice con al centro la grana più spinosa, ovvero l’emergenza sanitaria tanto reale quanto è evidente l’incapacità della Giunta Todde di porvi rimedio, gli assessori Desirè Manca e Armando Bartolazzi, rispettivamente al Lavoro e alla Sanità, si inventano la misura spot dei “Buoni Servizi Sanitari”. Se non fosse che il progetto è vergato nero su bianco nella delibera di Giunta N° 47/16 del 04/12/2024, ci sarebbe da pensare a uno scherzo. Perché è improponibile dover accettare che ci siamo ridotti ai “buoni medici”, come se fossero buoni pasto, come se il nostro sistema potesse accettare che esiste una categoria di soggetti considerati poveri dal punto di vista di accesso alle cure e che per assicurargliele occorra un “buono” spendibile nel “mercato della sanità” che, udite udite, nello specifico sarà formato e composto da medici e centri medici che dovranno convenzionarsi con Aspal, Agenzia sarda che dovrebbe invece occuparsi di politiche del lavoro. Anche questa modalità non è uno scherzo, davvero: è scritta nella delibera.»

E’ durissimo il giudizio di Ignazio Locci, sindaco di Sant’Antioco, sui “Buoni Servizi Sanitari” varati oggi dagli assessori regionali del Lavoro Desirè Manca e della Sanità Armando Bartolazzi.

«Con tutto il rispetto, dopo un anno di lavoro, ci saremmo aspettati qualcosa di più serio, non una misura spot che conta su una dotazione finanziaria di dieci milioni di euro, fondi che si sarebbero potuti impiegare per l’abbattimento delle liste di attesa, attraverso molteplici modalitàaggiunge Ignazio Locci -. Ma il sistema dei “buoni” è qualcosa di obbrobrioso, la prova che questa maggioranza in un anno di lavoro non sia riuscita a ridurre di un centimetro le liste di attesa; non abbia saputo fare nulla per trattenere i medici; non abbia alcuna idea su come venire fuori dall’emergenza sanitaria. E sinceramente non può bastare continuare a dare le colpe a chi l’ha preceduta: un anno sarebbe stato più che sufficiente per promuovere qualche iniziativa reale e concreta, capace, innanzitutto, di ridurre le liste di attesa. Invece si sono inventati la misura dei “buoni” che ci dice quanto siano incapaci di trovare soluzioni, se non aggrappandosi a misure che nel dibattito politico verrebbero definite di tipico stampo “grillino”.»

«Come Sindaco, chiamato quotidianamente a confrontarmi con i problemi sanitari dei miei cittadini che letteralmente non sanno più dove sbattere la testa, auspico che questa maggioranza imprima una svolta e si concentri sull’abbattimento delle liste d’attesa, senza offrire palliativi che, mi si conceda la metafora, non rientrano nemmeno nella “omeopatia politico-amministrativa», conclude Ignazio Locci.

 

L’obiettivo, nell’immediato, è quello di mettere in protezione i lavoratori e le loro famiglie, garantendo l’erogazione degli ammortizzatori sociali a partire già da gennaio 2025, ma il focus è proiettato al futuro dell’area industriale del Sulcis Iglesiente, alla creazione di un tavolo di crisi permanente che grazie ad un piano di accompagnamento e riqualificazione dei lavoratori consenta alla Regione Sardegna e al Governo di trovare una soluzione strutturale e di sistema.

Questo, in sintesi, l’esito del tavolo di confronto tenutosi questa mattina a Cagliari all’assessorato del Lavoro che ha visto la partecipazione della ministra Marina Calderone. Un confronto, voluto, promosso e organizzato dall’assessora del Lavoro Desirè Manca, al quale hanno preso parte le sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil, Confindustria, e gli assessori regionali dell’Industria e dell’Ambiente, Emanuele Cani e Rosanna Laconi.

«La nostra volontà è quella di sostenere i lavoratori di Portovesme con tutti gli strumenti di cui disponiamo perché la Sardegna non può permettersi la creazione di un ulteriore bacino di mille e duecento disoccupati che rappresenterebbe una vera emergenza sociale. Ritengo fondamentale l’istituzione, sin da subito, di un “tavolo Sulcis”, che, grazie all’importante disponibilità dimostrata dalla ministra Calderone, lavori sin da subito ad un piano di salvaguardia dei lavoratori e alla valutazione di eventuali progetti di riconversione delle industrie dell’area Sulcis in prospettiva futura. Seguiremo da vicino questa vertenza giorno dopo giorno», ha detto l’assessora del Lavoro Desirè Manca, che, in apertura dell’incontro, ha assicurato la sua presenza alla visita istituzionale prevista per il 20 dicembre prossimo nello stabilimento della Glencore a Portovesme con la ministra del Lavoro Marina Calderone e il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.

Il vertice romano al Ministero delle Imprese e del Made in Italy sulla vertenza Portovesme Srl si è concluso con un nulla di fatto da parte di Glencore, ma con uno spiraglio: il Governo starebbe vagliando una manifestazione di interesse da parte di un soggetto disponibile a valutare l’eventuale acquisizione della linea di produzione dello zinco, attualmente in capo alla multinazionale svizzera.

All’incontro con il ministro Adolfo Urso, la sottosegretaria Fausta Bergamotto e i rappresentanti di Glencore, hanno preso parte per la Regione Sardegna l’assessore dell’industria Emanuele Cani, l’assessora del lavoro Desirè Manca e l’assessora dell’ambiente Rosanna Laconi, quest’ultima da remoto.

«Continua a essere evidente la totale chiusura da parte della società a valutare qualunque ipotesi che contempli il mantenimento in funzione dell’impianto di produzione dello zincoha commentato l’assessore dell’Industria Emanuele Cani -. Noi come Regione abbiamo ribadito la necessità di tenerlo aperto, e nonostante le perplessità del caso, ha concluso l’assessore, guardiamo con cauta fiducia alla manifestazione di interesse da parte di un soggetto imprenditoriale interessato a rilevare la linea zinco.»

«I programmi della Glencore sul ridimensionamento del sito industriale di Portovesme, e in particolare la chiusura della linea zinco, sono del tutto inaccettabili. Il nuovo progetto annunciato dall’azienda non può essere considerato una valida alternativa alla lavorazione dello zinco, al limite un secondo fronte su cui investire.»

Questa la posizione degli assessori dell’industria e del lavoro, Emanuele Cani e Desirè Manca, che oggi a Roma, nella sede del ministero delle Imprese e del Made in Italy, hanno rappresentato la Regione Sardegna all’incontro tra Glencore, Governo e Organizzazioni Sindacali.

«Mentre i vertici della multinazionale hanno manifestato un atteggiamento di chiusura nei confronti delle nostre richieste, il Governo ha illustrato la possibilità di ulteriori utilizzi del sito che potrebbero aprire uno spiraglio per i lavoratori», osservano gli esponenti della Giunta Todde.

«Tuttavia non abbiamo necessità di rassicurazioni, ma di certezze. Dal punto di vista occupazionaleha precisato l’assessora del lavoro, Desirè Manca – non possiamo permetterci di continuare a creare precariato e di ricorrere ancora una volta agli ammortizzatori sociali che per i lavoratori del Sulcis rappresentano l’unica misura attuata finora e che va inesorabilmente avanti da troppi anni. I lavoratori hanno diritto di sapere se gli ammortizzatori sociali avranno mai una fine. Attendiamo dati certi e conferme, non possono bastarci le rassicurazioni, perchéha concluso l’assessora Desirè Manca900 persone non vivranno con le buone intenzioni.»

Si accende lo scontro politico sulla delibera attuativa per i cantieri occupazionali sanitari approvata la scorsa settimana dalla Giunta regionale. Oggi l’assessora regionale del Lavoro, Desirè Manca, è intervenuta nuovamente con un post pubblicato sulla sua pagina Facebook, che riportiamo integralmente.
«Al fine di sterilizzare alcune sparate allarmistiche e mistificatorie, confermo che la delibera attuativa relativa ai cantieri occupazionali sanitari e adottata in piena sintonia con i sindacati CGIL, CISl e UIL, previa concertazione e condivisione con le stesse sigle, non va in alcun modo ad intaccare od ostacolare lo scorrimento della graduatoria Ares OSS a tempo indeterminato e i relativi diritti acquisiti di coloro che compongono tale graduatoria. Quanto sta avvenendo, frutto sicuramente di un disegno ben più ampio volto ad ingenerare paura ed incertezza verso tale categoria, sarà oggetto delle azioni legali che verranno ovviamente intraprese.»
Questa sera hanno replicato all’assessora del Lavoro due esponenti della Lega, il consigliere regionale Alessandro Sorgia e l’ex consigliere regionale Michele Ennas, oggi vice-coordinatore regionale del partito, secondo i quali «l’intollerabile attacco dell’assessora del Lavoro Desirè Manca lede i principi della Democrazia e del rispetto di libertà di opinione».
«Le gravi dichiarazioni dell’assessore Manca che minaccia vie legali contro quelle persone che non la pensano come lei in merito al progetto sperimentale di cantieri occupazionali per il reclutamento a tempo determinato di OSS sono francamente inaccettabili e dovrebbero essere immediatamente ritirate scrivono in una nota Alessandro Sorgia e Michele Ennas -. La democrazia prevede che esiste una parte politica che fa da pungolo e da controllore dell’azione della maggioranza e quindi la Manca democraticamente dovrebbe accettare le critiche e usarle come stimolo a fare meglio. Tipico atteggiamento dei grillini a cui il dissenso piace praticarlo ma non sopportano di subirlo. Nel merito è obiettivo di tutti attuare strumenti che vadano in soccorso alla sanità ma sicuramente c’è il dovere di tutelare chi si trova legittimamente in graduatoria dopo aver superato un concorso con fatica e sacrificio e soprattutto non creare sacche di precariato che mortificano il lavoro e la professionalità dei lavoratori. La Manca invece di minacciare inutili querele dovrebbe adoperarsi per costruire strumenti consoni ed efficaci e bene ha fatto Michele Pais a sollevare dubbi. L’assessore accetti le critiche così come lei faceva dai banchi dell’opposizione perché la sua intimidazione non metterà il bavaglio a nessuno. Continueremo come partito ad esserci laddove c’è un’ingiustizia sociale e a sostenere i diritti di chi li ha conquistati col sudore ed impegnoconcludono Alessandro Sorgia e Michele Ennas -. Massima solidarietà e sostegno al segretario regionale della Lega Michele Pais, reo di un reato di opinione che pensavamo non essere più annoverato nel nostro ordinamento penale.»

Sostenere l’occupazione attraverso l’inserimento lavorativo di disoccupati e disoccupate professionalmente qualificati nell’ambito del settore socio-sanitario e contemporaneamente contribuire ad affrontare le difficoltà inerenti l’erogazione di servizi socio-sanitari riconducibili alla carenza di personale. Con questo obiettivo la Giunta, su proposta dell’assessora del Lavoro Desirè Manca, d’intesa con l’assessore della Sanità, ha disposto l’autorizzazione della spesa di 9 milioni di euro per l’anno 2024, e di 4 milioni e mezzo di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026, per il finanziamento di interventi finalizzati all’attivazione di cantieri occupazionali sperimentali per disoccupati e disoccupate professionalmente qualificati, Operatori Socio Sanitari e infermieri, da attivarsi presso le Aziende del Servizio Sanitario Regionale, relativamente a progetti di integrazione socio-sanitaria e di supporto ai servizi di assistenza e cura all’interno dei presidi ospedalieri.
«L’obiettivo di questa misuraspiega l’assessora del Lavoroè quello di offrire un contratto a tempo determinato, della durata di otto mesi, ai disoccupati e alle disoccupate con qualifiche in ambito sanitario e al contempo di assicurare il potenziamento delle dotazioni organiche di tutte le Asl della Sardegna. D’intesa con il collega alla Sanità, Bartolazzi, alla luce del periodo emergenziale dovuto alla carenza di personale e in attesa di una più ampia riorganizzazione delle Asl attualmente in corso, abbiamo deciso di destinare parte delle risorse che giacevano inutilizzate nelle casse dell’Assessorato del Lavoro per assicurare un immediato sostegno alle aziende sanitarie dell’isola attraverso l’attivazione di contratti a tempo determinato da destinare agli operatori sanitari e agli infermieri disoccupati”.
«Si tratta di cantieri sperimentali – precisa l’assessora del Lavoro – in quanto l’ambito sanitario finora è sempre stato escluso da questo tipo di assunzioni. Ci tengo a sottolineare che tali contratti non invalideranno e non ostacoleranno in alcun modo lo scorrimento della graduatoria ARES vigente. A tale proposito abbiamo previsto una riserva del 60 per cento sul totale dei posti disponibili, per ogni singola Azienda sanitaria, in favore degli idonei facenti parte della graduatoria del concorso indetto da Ares per Operatori socio sanitari.»
«I cantieri attivati presso le Asl – conclude l’esponente della Giunta Toddeavranno, infatti, durata definita, di otto mesi, e seguiranno due linee di intervento: una dedicata all’implementazione di progetti nell’ambito dei servizi territoriali presso presso le Asl e l’altra dedicata a progetti di supporto ai servizi di assistenza e cura all’interno dei presidi ospedalieri. La stessa norma individua inoltre l’Aspal come soggetto attuatore dell’intervento, in collaborazione con le Asl territoriali.»
In prima attuazione la norma prevede l’attivazione di cantieri sperimentali in favore dei disoccupati e delle disoccupate professionalmente qualificati OSS iscritti nell’elenco di uno dei Centri per l’impiego della Sardegna, residenti e domiciliati nel territorio regionale, che saranno assunti con contratto CCLN Sanità Pubblica.

«In sei mesi abbiamo messo a correre oltre 150 milioni di euro. Fondi destinati all’avvio di diverse misure volte a migliorare i livelli occupazionali e la qualità di vita dei sardi. Al mio insediamento, con grande rammarico, ho appreso che nelle casse dell’Assessorato giacevano circa 100 milioni di euro non spesi. Noi abbiamo scelto di lavorare per far sì che ogni euro di cui disponiamo venga destinato ai cittadini sardi. Abbiamo studiato misure sperimentali dettate dal buon senso e siamo certi che i frutti arriveranno.»

L’assessora del Lavoro, Desirè Manca, presenta così i risultati del lavoro svolto da inizio legislatura ad oggi ed entra nel dettaglio dei provvedimenti adottati.

«Abbiamo destinato 40 milioni di euro ai Bonus assunzionali, una misura volta ad aiutare i disoccupati, in particolare gli over 50 e i lavoratori con redditi bassi, attraverso la quale si offrono incentivi per l’assunzione a tempo indeterminato e corsi di formazione continua, creando così opportunità reali per chi ne ha più bisogno. Nel caso di incentivo all’assunzione con contratto a tempo indeterminatoevidenzia l’assessora del Lavoro l’aiuto viene concesso per 24 mesi, nel caso di contratto a tempo determinato di almeno 12 mesi avrà durata pari a tale periodo. Entro la prima settimana di ottobre verrà pubblicato l’Avviso.»

«Altri 40 milioni di euro riguardano “Filo Sardegna”, una misura innovativa chiamata così non a caso. Abbiamo pensato ad un filo conduttore tra l’impresa e l’ente formativo per riuscire così a colmare il gap tra domanda e offerta di lavoro nelle filiere strategiche dell’economia regionale, come agrifood, turismo e cantieristica e tante altre, che intende rispondere all’esigenza delle imprese di reperire risorse adeguatamente formate per ampliare ed innovare la propria capacità produttiva e allo stesso tempo dare la possibilità ai disoccupati o ai soggetti espulsi dal mercato del lavoro di avere un futuro lavorativo e una vita dignitosi. Pubblicheremo l’Avviso entro il mese di dicembre 2024 e sarà preceduto da un’intensa attività di animazione territoriale», aggiunge l’assessora regionale del Lavoro.

«Ancora: con uno stanziamento iniziale di 5 milioni di euro, somma alla quale contiamo in poco tempo di aggiungere altri 6 milioni di euro, puntiamo a un rinnovato approccio alla disabilità che non si limiti a ribadire il principio dell’inclusività, ma che, a partire da questo, sostenga e sviluppi i concetti di equità e accessibilità, offrendo incentivi all’assunzione delle persone disabili in aggiunta a quelli previsti dalla norma nazionale. La volontà politicaprosegue Desirè Manca è quella di portare avanti un cambiamento culturale sul tema dell’inclusione per tentare di abbattere tutte le barriere, non solo quelle architettoniche, ma anche quelle spesso dettate dal pregiudizio. Sono previsti contributi regionali per l’attivazione di tirocini finalizzati all’assunzione; incentivi per “accomodamenti ragionevoli” (adeguamento posto di lavoro alla persona con disabilità); contributi per la formazione del personale interno dell’azienda (anche coinvolgendo associazioni specializzate su disabilità); contributi per l’attivazione di tutor aziendale (interno o esterno identificato dal Nucleo Inserimento Mirato dei CPI), Disability Manager, Consulente alla Pari (persona con disabilità che ha già effettuato percorso di inserimento lavorativo).»

«Infine, con l’obiettivo di dare un rinnovato impulso alle politiche attive a sostegno dell’incremento occupazionale della filiera turistica, abbiamo presentato l’avviso SO.LA.RE Sardegna, al quale abbiamo destinato oltre 37 milioni di euro. Questa misura introduce alcune importanti novità dettate da una precisa volontà politica, quella di tendere una mano alle imprese sarde più fragili, a tutte quelle imprese che negli scorsi anni non sono riuscite ad ottenere un sostegno economico. Ai disoccupati e le disoccupate della Sardegna abbiamo destinato una misura sperimentale, con uno stanziamento di 18 milioni di euro, per l’attivazione di cantieri occupazionali sperimentali per disoccupati e disoccupate professionalmente qualificati, OSS e infermieri, da attivarsi presso le Aziende del Servizio Sanitario regionale. Con il coinvolgimento dei sindacati stiamo definendo le modalità operative e intendiamo accorciare i tempi per dare un sostegno a chi non sta lavorando», conclude l’assessora regionale del Lavoro.

Le delibere approvate oggi dalla Giunta regionale presieduta da Alessandra Todde.

Su proposta dell’assessore dell’aAgricoltura e Riforma agro-pastorale, Gian Franco Satta, di concerto con l’assessora del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, Desirè Manca, la giunta, al fine di favorire l’insediamento dei giovani in agricoltura nell’ambito del PSR 2014-2022, ha approvato l’attivazione di un percorso di formazione, della durata di 150 ore, a favore dei giovani agricoltori. Il percorso di formazione professionale in campo agricolo sarà organizzato dall’Agenzia Laore e permetterà di ottenere la qualifica di “Conduttore di impresa agricola”. La frequenza e l’ottenimento della qualifica sono requisiti di ammissibilità necessari per accedere alla sottomisura 6.1 “Aiuti all’avviamento di imprese per giovani agricoltori” e all’intervento SRE01 “Insediamento giovani agricoltori”.

Sempre su proposta dell’assessore dell’agricoltura e riforma agro-pastorale, Gian Franco Satta, l’Esecutivo ha approvato un incremento degli aiuti alle organizzazioni di produttori riconosciute, che da 200.000 euro per il triennio verrà innalzato a 300.000 euro, per la realizzazione di programmi di attività. L’aiuto sarà concesso in regime de minimis e non potrà superare i 300.000 euro. Inoltre, limitatamente al 2024, l’esecutivo ha deliberato la modifica della scadenza per la presentazione dei programmi di attività e dei progetti esecutivi, fissandola al 10 ottobre, al fine di consentire alle organizzazioni di produttori interessate di allineare, se del caso, i programmi al nuovo massimale introdotto.

Su proposta dell’assessore del turismo, artigianato e commercio, Franco Cuccureddu, sono state approvate dalla giunta le direttive per la stipula di una Convenzione tra l’assessorato del Turismo, artigianato e commercio e l’Unione Regionale delle Camere di Commercio della Sardegna – Unioncamere – per la concessione di contributi in conto capitale a favore delle imprese operanti nel settore del commercio. La misura prevede un finanziamento complessivo 35.500.000,00 di euro da erogarsi con procedura a sportello secondo modalità valutative, su piattaforma telematica messa a disposizione dalla Regione. Unioncamere provvederà alla realizzazione e pubblicazione dell’avviso pubblico, all’animazione e promozione delle opportunità connesse al bando, all’apertura e chiusura della fase di presentazione delle domande, alla predisposizione delle risposte agli eventuali quesiti mediante pubblicazione di FAQ, all’attività istruttoria ed alla concessione ed erogazione del contributo.

Sempre su proposta dell’assessore del turismo, artigianato e commercio, Franco Cuccureddu, sono stati approvati dall’Esecutivo, in via preliminare, i requisiti specifici, i criteri, le modalità di accesso ai contributi per gli eventi di Capodanno 2024. Tale documento prevede che almeno il 25% del contributo sia destinato alle spese di promozione e comunicazione nonché una percentuale minima di cofinanziamento pari al 50% delle spese ammissibili. L’intervento ha uno stanziamento complessivo di 1.250.000,00 di euro, di cui 1.000.000,00 a valere della legge regionale del 18 settembre 2024, e 250.000,00 già nella disponibilità dei capitoli di spesa dell’assessorato, da destinarsi ad un apposito Bando rivolto ai Comuni della Sardegna ai fini dell’assegnazione dei contributi per l’anno 2024. Ulteriori risorse potrebbero, infine, rendersi disponibili sul Fondo Unico Nazionale del Turismo (FUNT). Tale attività rientra nell’ambito della competenza dell’assessorato, come previsto dalla normativa regionale, a sostegno della realizzazione di manifestazioni pubbliche di grande interesse turistico, anche della tradizione identitaria di matrice religiosa o laica, radicate nella memoria della comunità in cui si svolgono, che favoriscano la promozione dell’immagine della Sardegna e siano suscettibili di produrre importanti ricadute positive in termini economici e di generare flussi turistici sui territori interessati.

La giunta, sempre su proposta dell’assessore Franco Cuccureddu, ha approvato, in via preliminare, le direttive e i criteri di attuazione per la concessione di contributi a fondo perduto a favore delle imprese artigiane, con la finalità di assicurarne la sopravvivenza ed evitare di disperdere il capitale di conoscenze e competenze del comparto artigianale, favorendo la realizzazione di programmi di ricambio generazionale. Alcuni elementi utili per la loro definizione sono scaturiti durante l’incontro di marzo, a cui hanno preso parte i rappresentanti delle associazioni di categoria del comparto artigianale sardo. I risultati di tale processo di revisione sono confluiti nella recente legge regionale (13/2024) dove di prevede uno stanziamento annuale di euro 2.000.000 a favore di parenti, coniuge o affini entro il terzo grado del titolare o del socio amministratore dell’impresa, ovvero di uno o più dipendenti presenti da almeno tre anni nell’organico dell’impresa, ovvero di giovani imprenditori under 35 che attestino un’esperienza nel settore prevalente. L’aiuto concesso in regime de minimis per un importo minimo pari di euro 5.000,00, secondo il Regolamento dell’Unione Europea, potrà essere destinato anche all’acquisto di servizi, beni e attrezzature, funzionalmente correlati all’attuazione del progetto di ricambio generazionale ed alla fase di start up iniziale. A tal proposito lo stanziamento è stato ripartito per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026 in euro 500.000, da destinare alla fruizione di servizi e di 1.500.000 per l’acquisto di beni e attrezzature. L’intervento è rivolto alle imprese costituite da non più di 18 mesi alla data di pubblicazione dell’avviso (incrementati a 36 mesi per il primo avviso successivo alla approvazione delle presenti direttive), prevedendo un contributo pari all’80% delle spese ammissibili per un ammontare massimo concedibile fino ad euro 50.000,00, estendibile ad euro 55.000,00 nell’ipotesi di imprese beneficiarie a conduzione femminile.

Su proposta dell’assessore dell’industria, Emanuele Cani, la giunta, al fine di promuovere e favorire la partecipazione degli operatori all’attuazione degli obiettivi di sviluppo produttivo della programmazione regionale, ha disposto l’erogazione di contributi in favore delle Confederazioni delle Imprese Industriali e delle Piccole Medie imprese più rappresentative, per lo svolgimento di attività di supporto, dell’Amministrazione regionale. Nello specifico per l’anno 2024 le risorse sono state quantificate dalla normativa reginale in complessivi euro 200.000. L’attività si concretizzerà nella realizzazione di progetti, iniziative ed azioni: studio, ricerca, formazione e assistenza sui problemi dello sviluppo economico sociale rivolte indistintamente a tutte le imprese operanti sul territorio regionale e perseguendo, secondo il principio di sussidiarietà orizzontale, finalità strettamente connesse all’attuazione degli obiettivi di sviluppo regionale.

L’assessorato dell’Industria è partner del progetto REWARD (Retaining and attracting knowledge workers and skills for regional development), finanziato dal Programma di cooperazione interregionale Interreg Europe 2021-2027. L’obiettivo è quello di migliorare la capacità dei territori di creare condizioni per trattenere e attrarre lavoratori della conoscenza e, più in generale, talenti e competenze utili per lo sviluppo regionale, attraverso il confronto con le esperienze delle altre regioni europee coinvolte nel progetto. Su proposta dell’assessore dell’industria, Emanuele Cani, la giunta ha deliberato di prendere atto del finanziamento a valere sul programma Interreg Europe 2021-2027 per il progetto denominato “Retaining and attracting knowledge workers and skills for regional development (REWARD) per un importo totale pari a 257.257,00 euro, a favore del Servizio per le Politiche di Sviluppo Attività produttive, Ricerca industriale e Innovazione tecnologica della Direzione generale dell’Industria, interamente a carico dell’Unione Europea e dello Stato che saranno trasferite in seguito a rendicontazione a valere sulle risorse FESR e dal Fondo di rotazione ex delibera CIPE 22 dicembre 2021. L’Esecutivo ha altresì dato mandato al Servizio per le Politiche di Sviluppo Attività Produttive, Ricerca Industriale e Innovazione Tecnologica di porre in essere tutti gli atti conseguenti relativi all’esecuzione del progetto e di destinare, in applicazione della normativa regionale vigente, la quota delle risorse rendicontabili a valere sul progetto REWARD fino ad un massimo delle risorse messe a budget per le spese del personale, per l’attribuzione di specifici incarichi caratterizzati da specifici contenuti di alta professionalità negli ambiti connessi alla gestione, certificazione e controllo dei Programmi, nel rispetto del CCRL (Contratti collettivi regionali di lavoro), al personale del ruolo unico regionale impegnato nelle attività di gestione, certificazione e controllo dei programmi, fino al termine fissato per la scadenza del progetto stesso.

Su proposta dell’assessora del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, Desirè Manca, la giunta ha approvato in via definitiva l’avvio della misura “Bonus assunzionali e di stabilizzazione del lavoro” e la costituzione presso l’ASPAL di un fondo per la formazione continua di lavoratori neo assunti. Una misura, approvata con una prima deliberazione della Giunta regionale del 31 luglio 2024, rivolta alle imprese sarde e ai disoccupati e che si sviluppa su due assi: occupazione e stabilizzazione. Particolare attenzione è rivolta ai lavoratori over 50 e ai cosiddetti working poor, ai lavoratori in cassa integrazione o coinvolti in situazioni di crisi aziendali e ai disoccupati di lungo periodo (da oltre 12 mesi). Nel caso di incentivo all’assunzione con contratto a tempo indeterminato, l’aiuto viene concesso per 24 mesi, nel caso di contratto a tempo determinato di almeno 12 mesi avrà durata pari a tale periodo. L’intensità dell’aiuto sarà calcolata su una base forfettaria definita su fasce di retribuzione.

Su proposta dell’assessora della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, Ilaria Portas, la giunta ha approvato il finanziamento agli atleti diversamente abili, anche a titolo individuale, per sostenere le spese di partecipazione a eventi sportivi, di iscrizione ai tornei e di viaggio, vitto e alloggio. La giunta ha inoltre approvato, sempre su proposta dell’assessora Portas, il contributo in favore di soggetti pubblici e privati titolari dei musei riconosciuti e inseriti nell’aggiornamento annuale dell’Albo regionale degli istituti e dei luoghi della cultura della Sardegna. Per ciò che concerne la Fondazione Sardegna Film Commission, l’assessora Ilaria Portas ha proposto alla Giunta regionale la nomina di Margherita Puledda, in sostituzione di Giuliana Altea, al momento inconferibile in quanto Presidente di altra fondazione.

Su proposta dell’assessore dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale, Armando Bartolazzi, la giunta ha approvato, in via definitiva, la programmazione delle risorse statali del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità, pari a euro 1.341.347,48.

Su proposta dell’assessore dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale, Armando Bartolazzi, la giunta ha deliberato di rendere disponibile, con oneri a carico del Servizio sanitario regionale e previa prescrizione diabetologica specialistica, il medicinale glucagone spray nasale, attualmente riclassificato in classe C, indicato per il trattamento della ipoglicemia severa negli adulti, negli adolescenti e nei bambini di età uguale o superiore a 4 anni con diabete mellito. La giunta ha altresì disposto che la prescrizione diabetologica specialistica sia effettuata attraverso il Piano terapeutico e la distribuzione del farmaco avvenga in esclusiva erogazione diretta per il tramite delle farmacie ospedaliere delle AASSLL.

Sempre su proposta dell’assessore Armando Bartolazzi, la giunta ha aggiornato le linee di indirizzo per l’organizzazione dei corsi di formazione nell’ambito del Servizio Sanitario Regionale. Nello specifico si tratta di rivedere i requisiti professionali, la remunerazione oraria adeguata al modificato costo della vita, l’articolazione dei percorsi formativi e le modalità operative tenendo conto delle nuove metodologie di formazione complessa.

Su proposta dell’assessora degli affari generali, personale e riforma della regione, Mariaelena Motzo, la giunta ha approvato la creazione della “Rete di Servizi di facilitazione digitale. Il progetto, finanziato con 3.861.889 euro provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e dalle misure del Dipartimento per la Transizione Digitale (DTD), prevede la creazione di 88 punti di facilitazione digitale dislocati capillarmente su tutto il territorio regionale. L’iniziativa è volta a promuovere una cittadinanza digitale attiva e a incentivare l’uso dei servizi online, facilitando il rapporto tra cittadini e Pubblica Amministrazione grazie al supporto dei facilitatori digitali. L’Esecutivo ha altresì stabilito i criteri generali da applicare per l’individuazione dei Comuni e Unioni di Comuni beneficiari dei finanziamenti per l’attivazione dei Punti di facilitazione attraverso una graduatoria formata dall’aggregazione delle posizioni relative ai singoli Comuni in funzione dei dati statistici ISTAT relativi a “Indice della popolazione in età attiva” e a “Indice di occupazione”, nonché, a parità diposizione, in ordine di presentazione dell’istanza. È stato dato mandato alla competente Direzione generale dell’Innovazione e Sicurezza IT di curare la predisposizione degli atti connessi e conseguenti.

Sempre su proposta dell’assessora degli affari generali, personale e riforma della regione, Mariaelena Motzo,, di concerto con l’assessore dell’Igiene e sanità e dell’assistenza sociale, Armando Bartolazzi, nell’ambito dell’intervento Giustizia digitale – Sistema informativo di gestione del minore in comunità – , è stato approvato il Protocollo di intesa finalizzato all’utilizzo del Sistema informativo per la gestione dell’intero ciclo di vita del “Progetto del Minore” da parte di tutti i soggetti coinvolti nel procedimento di tutela dei minori e viene dato mandato alla Direzione generale dell’Innovazione e Sicurezza IT e alla Direzione Generale delle Politiche Sociali di realizzare le azioni conseguenti, di rispettiva competenza.

Su proposta dell’assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, Giuseppe Meloni, sono state approvate alcune variazioni di bilancio.

Su proposta dell’assessore degli enti locali, finanze e urbanistica, Francesco Spanedda, la giunta ha approvato i nuovi criteri di riparto delle risorse finanziarie previste a supporto degli enti locali in difficoltà.

I Comuni che presentano condizioni finanziarie compromesse o criticità strutturali, potranno richiedere un contributo alla Regione per scongiurare il rischio di dissesto finanziario.

Sempre su proposta dell’assessore degli enti locali, finanze e urbanistica, Francesco Spanedda, la giunta ha approvato i criteri per il bando finalizzato alla concessione di contributi per la riqualificazione ed il riordino degli ambiti urbani. Nel provvedimento sono previsti 35.000.000,00 euro di contributi ai Comuni per riqualificare i propri centri abitati. Il contributo massimo per intervento è di € 2.000.000,00 di euro. Gli stanziamenti sono destinati a incentivare azioni e interventi di riqualificazione di edifici e spazi pubblici o privati volti a ospitare servizi e attività di interesse collettivo, ivi comprese le finalità di realizzare infrastrutture verdi urbane, strutture per l’aggregazione e inclusione, di migliorare la sicurezza e legalità dei luoghi. La giunta ha altresì approvato i criteri finalizzati alla predisposizione del bando per la concessione di contributi a fondo perduto, i cui soggetti beneficiari sono i Comuni in forma singola o associati nelle forme istituzionali.

La giunta, su proposta dell’assessore Spanedda, ha nominato Adamo Pili, Commissario straordinario al comune di Cardedu.

Su proposta dell’assessora della difesa dell’ambiente, Rosanna Laconi, la giunta ha deliberato il riconoscimento dello stato di emergenza fitosanitaria per l’infestazione da lepidotteri defogliatori delle sugherete.

 

«Registriamo la disponibilità del Governo a impegnarsi per risolvere la crisi Portovesme; si tratta comunque di una risposta certamente assai tardiva e insufficiente». Questo il duro attacco del senatore sardo del PD Marco Meloni, dopo aver partecipato all’incontro del tavolo di crisi sulla vicenda Glencore tenutosi oggi al MIMIT.

«La convocazione di oggi arriva dopo mesi di immobilismo e indifferenza, nonostante negli uffici ministeriali la vertenza fosse aperta da tempo – aggiunge Marco Meloni -. Speriamo che perlomeno l’unità delle istituzioni, testimoniata oggi dalla presenza, accanto ai rappresentanti dei lavoratori, della presidente della Regione Alessandra Todde, degli assessori Emanuele Cani e Desirè Manca e di una rappresentanza del Consiglio regionale, possa impedire un disastro produttivo, industriale e sociale, che – se venisse realizzato il disegno prospettato ancor oggi dall’azienda – porterebbe alla perdita di oltre 1.000 posti di lavoro. L’Italia ha bisogno di  una strategia industriale coerente e di ampio respiro, che il Governo si è dimostrato totalmente incapace di elaborare.»

«La priorità deve ora essere la salvaguardia della produzione a Portovesme e la tutela di ogni singolo posto di lavoroprosegue il senatore Marco Meloni -. Ma deve essere chiaro che non basta mettere una pezza temporanea: servono investimenti e un vero rilancio industriale per la Sardegna e per l’Italia intera. È inaccettabile pensare che il Governo, dopo aver varato un provvedimento frettoloso e non coordinato sulle materie prime critiche, possa rimanere ora passivo di fronte al rischio concreto di chiusura di uno stabilimento strategico per la metallurgia dei non ferrosi, cruciale per l’industria nazionale. I lavoratori di Portovesme hanno il diritto di ricevere pieno sostegno in questo momento critico», conclude Marco Meloni.

E’ durissima la presa di posizione del sindaco di Sant’Antioco, Desirè Manca, rivolta all’assessora regionale del Lavoro, Desirè Manca, che «definanzia i cantieri per giovani laureati per creare “truppe” di Oss e ausiliari nelle aziende sanitarie: una scelta scellerata».

«L’assessora regionale al Lavoro Desiré Manca definanzia i cantieri per giovani laureati che si sarebbero dovuti attivare nei comuni per progetti di recupero del patrimonio archeologico e per interventi di efficientamento energetico, per creare invece “truppe” di Oss e ausiliari nelle aziende sanitarie: una scelta scellerata il cui unico risultato sarà creare orde di precari che presto o tardi entreranno nelle logiche di stabilizzazione togliendo le opportunità ai giovani laureati sardi che oggi, invece, si vedono messi all’angolo da un progetto folle che rappresenta il peggio della cosiddetta “prima Repubblica”denuncia Ignazio Locci -. Per questo mi appello alla presidentessa dell’Anci Daniela Falconi, all’assemblea dei Sindaci e al Cal, affinché si oppongano strenuamente a questa malsana prospettiva. Il progetto è contenuto nella mini manovra varata dall’Amministrazione regionale, articolo 11: l’obiettivo dell’assessora Manca è realizzare un cantiere occupazionale “per disoccupati e disoccupate professionalmente qualificati da attivarsi presso le aziende del Servizio sanitario regionale, relativamente a progetti di integrazione socio-sanitaria e a progetti di supporto ai servizi di assistenza e cura all’interno dei presidi ospedalieri“. Naturalmente, non essendo rivolto a  medici e infermieri, restano OSS e ausiliari. La misura è finanziata con 18 milioni di euro che – non sembra vero – provengono dal definanziamento di un validissimo progetto sperimentale per cantieri gestiti dai Comuni e destinato a laureati per il recupero del patrimonio archeologico (L.R. 1/2023, art.12 c.9), e pure dei cantieri di lavoro per i lavoratori provenienti da situazioni di crisi occupazionale  nelle aree di crisi (L.R. 9/2023, art.99, commi 1 e 2). Si cancellano due validissime misure per questa follia firmata dall’assessora Desirè Manca.»

«Ritengo assurdo rinunciare a un asset strategico come quello dell’archeologia e, per quanto possa anche apparire superficialmente “nobile” riempire di OSS e ausiliari le aziende sanitarie (ma abbiamo bisogno di medici e infermieri!), il programma della Giunta Todde risulta ancora più inaccettabile perché si stanno creando le precondizioni per una nuova marea di precariaggiunge Ignazio Locci -. Le aziende sanitarie hanno gli strumenti per reclutare il personale, qualora avessero bisogno di OSS e ausiliari, e sono i concorsi. Invece Desiré Manca scippa ai giovani laureati la possibilità di lavorare e solo perché forse non si sono accampati e non hanno protestato sotto l’assessorato alla Sanità come invece ha fatto qualcun altro.»

«Infine, colgo l’occasione per chiedere che fine abbiano fatto i 30 milioni di euro per il “nuragico”, che andrebbero spesi insieme all’attivazione dei cantieri che questa Regione vuole definanziare con progetti che non stanno né in cielo né in terra. I Comuni ne hanno bisogno», conclude il sindaco di Sant’Antioco.