17 July, 2024
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«Lasciati soli. Abbandonati dalla Regione in piena emergenza. Privati delle comunicazioni ufficiali sui casi di positività che riguardano i loro concittadini e ostacolati nel lavoro di individuazione delle persone a rischio contagio perché entrate in contatto con le vittime. Questa è la situazione in cui stanno operando i sindaci della Sardegna. Da diversi post pubblicati dai primi cittadini sui social network, apprendiamo che l’emergenza riguarda la stessa Unità di crisi, in piena crisi, incapace persino di comunicare tempestivamente i nuovi casi di Covid-19 agli amministratori del territorio. L’Unità di crisi regionale della Sardegna si sta distinguendo in tutta Italia per inefficienza e per la diffusione di comunicazioni contraddittorieLe modalità di gestione dell’emergenza in Sardegna anziché rassicurare mettono i brividi. I dissidi interni alla maggioranza e il corto circuito informativo in cui la stessa continua a inciampare non possono ricadere sui sindaci che in questo drammatico momento devono poter dare certezze ai cittadini.»

La denuncia arriva dai consiglieri regionali del M5S Desirè Manca, Michele Ciusa, Roberto Li Gioi, Alessandro Solinas che condividono le preoccupazioni dei sindaci sardi, impegnati con estrema difficoltà nell’attivazione dei Centri operativi comunali (Coc).

«Il sindaco di Samassi – proseguono i consiglieri del M5S – ha dovuto apprendere dalla stampa che un suo concittadino era risultato positivo al Coronavirus, addirittura dopo averne già autorizzato la sepoltura. Perché il caso di Samassi non è stato incluso nel bollettino ufficiale della Regione? Perché il primo cittadino non ha ricevuto nemmeno una comunicazione ufficiale riguardo la positività della moglie della vittima, portata in ospedale senza che il sindaco lo sapesse. Si tratta di preoccupazioni che riguardano tutti i sindaci sardi, che da Nord a Sud dell’isola stanno attivando i Centri operativi comunali (Coc) per rafforzare i controlli. Ma senza la presenza della Regione tutti gli sforzi risultano vani.»

«L’Unità di crisi non appare affatto unità. Lo ribadiamo – concludono i consiglieri del M5S – i sindaci devono essere informati per poter attivare tempestivamente tutte le misure previste. Presidente Solinas cosa aspetta ad intervenire? I cittadini che l’hanno votata e che non la vedono da tempo, aspettano un suo intervento tempestivo. Abbandoni la latitanza presidente. È il momento di comunicazioni trasparenti, chiare, rassicuranti e univoche.»

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Si allarga il fronte dei sostenitori della nomina di un commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus.

«Proponiamo la nomina di un Commissario  che affianchi la Regione in questa fase, una persona d’esperienza che sia in grado di colmare le lacune organizzative e operative emerse sino ad ora. Tanti altri Presidenti di Regione hanno sentito il bisogno di essere affiancati da persone esperte e competenti. In Sardegna questo non è avvenuto, ed è sotto gli occhi di tutti l’inadeguatezza del Presidente e delle persone da lui nominate che avrebbero dovuto gestire l’attuazione delle misure di contenimento del contagio.»

A sostenere questa richiesta sono oggi, in un fronte compatto, 15 consiglieri di 3 gruppi di minoranza in Consiglio regionale:

 – Progressisti (Francesco Agus – Laura Caddeo – Diego Loi – Maria Laura Orrù – Antonio Piu – Gian Franco Satta – Franco Stara (Italia Viva) – Massimo Zedda);

 – Movimento 5 Stelle (Desirè Manca – Michele Ciusa – Carla Cuccu – Roberto Li Gioi – Alessandro Solinas)

 – LeU (Daniele Cocco – Eugenio Lai)

«La Sardegna si appresta a entrare nella quarta settimana dall’inizio dell’emergenza – aggiungono i proponenti -. Il nostro ringraziamento va al personale sanitario che ogni giorno opera con dedizione e serietà all’interno degli ospedali della Sardegna, in un contesto in cui la disorganizzazione e l’assenza dei dispositivi di protezione denunciata anche da sindacati e ordine dei medici ha reso le strutture di cura il principale luogo di contagio dell’Isola. Allo stesso modo ringraziamo i Sindaci dei comuni della Sardegna per il loro impagabile lavoro svolto al servizio delle comunità. Un ruolo portato avanti però senza gli strumenti necessari e senza collaborazione e coinvolgimento da parte della Regione. Ringraziamo poi tutti i sardi. Per la serietà con cui stanno affrontando il momento drammatico e per la rapidità con cui sono stati in grado di mutare le abitudini consolidate della vita di tutti i giorni. Su troppi temi cruciali emergono differenze sostanziali tra la verità raccontata dalla Giunta regionale e quella vissuta all’interno degli ospedali e nei territori. La distribuzione dei dispositivi di protezione individuale, l’andamento delle analisi sui tamponi, le misure di protezione civile e persino il numero quotidiano dei contagiati appare gestito in maniera poco trasparente. Tutto questo è figlio di una disorganizzazione che ormai nessuno può più mettere in dubbio.»

«La Sardegna ha condizioni geografiche e demografiche tali da poter uscire dall’emergenza prima del resto del Paese ma serve un immediato cambio di passo.

Sollecitiamo:

  1. la costituzione di un’unità di crisi multidisciplinare, composta da persone con competenze sanitarie (con la partecipazione di epidemiologi e virologi) e con esperienze organizzative, che svolga funzioni di collegamento con la rete nazionale e internazionale impegnata nella gestione dell’epidemia.
  2. Una gestione seria del materiale disponibile e delle forniture dei dispositivi di protezione individuale e la messa in sicurezza dei presidi sanitari e degli operatori.
  3. la verifica puntuale e imparziale dei dati sulla diffusione del virus, in stretta collaborazione con i medici di famiglia e ospedalieri, la rete del 118, prefetti, forze dell’ordine e i sindaci.
  4. il coinvolgimento della Commissione sanità del Consiglio regionale, che ha il dovere e il diritto di ascoltare tutti, ma, soprattutto, di dare risposte agli operatori sanitari sul campo.
  5. La creazione di un ulteriore gruppo di lavoro, composto dai rappresentanti dei settori produttivi, sindacali e delle forze politiche, per coordinare le azioni, volte all’intervento economico per la salvaguardia dei luoghi e dei posti di lavoro, collegando queste azioni a quelle messe in atto dal governo.
  6. la sostituzione dell’assessore della Sanità con una figura all’altezza della responsabilità e della fase emergenziale.»

 

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«In Sardegna alla catena di comando che serve per gestire l’emergenza Covid-19 mancano gli anelli essenziali. Per questo occorre che l’assessore Mario Nieddu si dimetta subito e non si occupi più del Coronavirus, e che di concerto con l’amministrazione regionale si nominino sia un commissario straordinario per l’emergenza in Sardegna sia un commissario speciale ad acta per gestire l’AOU di Sassari. La battaglia va affrontata con le forze giuste.»

È la richiesta che avanzano i parlamentari del Movimento 5 Stelle Pino Cabras, Emanuela Corda, Luciano Cadeddu, Paola Deiana, Gianni Marilotti, Elvira Evangelista, Emiliano Fenu, Ettore Licheri, Alberto Manca, Nardo Marino, Mario Perantoni, Lucia Scanu, e i consiglieri regionali Carla Cuccu, Alessandro Solinas, Michele Ciusa, Desirè Manca e Roberto Li Gioi.

In una lunga nota pubblicata nelle loro pagine Facebook, i quattordici esponenti del M5S affermano che «in Sardegna, dove ancora deve arrivare l’ondata epidemica più violenta del Coronavirus, la gestione dell’emergenza da parte dei decisori politici in loco è fra le più preoccupanti. I cinesi non hanno esitato ad esautorare le autorità di Wuhan e dell’Hubei, agli inizi del loro principale focolaio. Eppure non registravano un numero di operatori sanitari infetti da Coronavirus altrettanto sproporzionato quanto in Sardegna nella fase iniziale della progressione infettiva: gran parte dei nuovi contagi da noi è avvenuta all’interno dei presidi ospedalieri, un record che segnala un’anomalia acutissima.»

Ma le osservazioni che gli esponenti del Movimento 5 Stelle rivolgono all’amministrazione Christian Solinas sono incalzanti: «Nell’isola del ‘tutto sotto controllo’, cosa ha fatto l’assessorato regionale della Sanità tra il 21 febbraio (il primo caso a Codogno, in Lombardia) e l’8 marzo 2020 (con il Dpcm che ci ha fatto stare tutti a casa)? Era davvero tutto a posto, come diceva? I sindaci sardi dichiarano di essere stati lasciati soli: dal nord al sud dell’isola i primi cittadini denunciano gravi carenze nelle comunicazioni da parte dell’ATS in merito alla positività dei propri concittadini al virus».

«A questo si aggiunge l’imbarazzante caso dei test rapidi per scoprire la positività al virus, che l’assessore Mario Nieddu ha confermato di aver ordinato alla società Tema Ricerca srl, prenotazione che in realtà non sarebbe mai arrivata, secondo quanto spiegato dalla nota della legale rappresentante dell’azienda di Bologna – proseguono parlamentari e consiglieri regionali del M5S -. Arrivano dai medici fortissime proteste verso il bavaglio imposto al personale sanitario dall’assessorato regionale rispetto ai loro contatti con i giornalisti. Alla propria catena di disastri comunicativi cui dovrebbe rimediare con una squadra di esperti di comunicazione nelle catastrofi, l’amministrazione regionale rimedia invece con la censura. Ma i cittadini hanno il diritto dei cittadini di essere informati su quanto accade all’interno degli ospedali sardi. Serve trasparenza.»

«A che punto siamo con l’apertura di nuovi posti letto prevista dal Piano di Emergenza Regionale? Il sistema sanitario ereditato dai tempi sonnolenti delle ‘normali’ spartizioni fra partiti deve cedere il passo a un sistema che non ammette più distrazioni né opacità, ora che la salute è in gioco nel modo più drammatico. Con questa epidemia bastano pochi giorni di ritardo e si rischia di pagare errori e indecisioni con un rapidissimo aumento del prezzo peggiore, quello in vite umane. Occorre agire subito concludono parlamentari e consiglieri regionali del M5S -. Per questo occorre che l’assessore Mario Nieddu si faccia da parte e che di concerto con l’amministrazione regionale si nominino sia un commissario straordinario per l’emergenza in Sardegna sia un commissario speciale ad acta per gestire l’AOU di Sassari.»

 

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L’ultima trovata del Governo Conte è il trasferimento coatto di detenuti dalle zone più esposte direttamente al carcere di Bancali, Sassari. Secondo quanto riportato dai media, il ministro pentastellato Bonafede ha, infatti, attivato le  procedure per il trasferimento nel carcere di Sassari di 15 detenuti i quali, nel caso risultassero positivi al Coronavirus, metterebbero a rischio contagio non solo gli altri detenuti ma anche gli agenti di polizia penitenziaria.

«Sono ben felice di riscontrare che il ministro Bonafede si sia finalmente ricordato di noi commenta causticamente il capogruppo Lega in Consiglio regionale, Dario Giagoni -. Dopo i numerosi solleciti mossi dalla Regione per la messa in sicurezza del carcere di Bancali, tutti caduti nel vuoto, miracolosamente sembra destarsi e piuttosto che decidere per un intervento a favore del penitenziario decide di approfittarne nel modo peggiore e più pericoloso! Un ministro con delega alla Giustizia più di chiunque altro dovrebbe rispettare il prezioso lavoro svolto con spirito di abnegazione e senso di responsabilità in un clima di forte stress dagli agenti di polizia, avrebbe il dovere di migliorarne le condizioni lavorative e non intraprendere azioni che mettono a rischio la loro salute e il corretto svolgimento delle funzioni! Siamo veramente al paradosso, se a Bonafede rimane ancora un briciolo di consapevolezza l’unica cosa utile da fare sarebbe quella di firmare le sue dimissioni. La Lega sta con le forze dell’ordine ora e sempre e faremo quanto in nostro potere per tutelare i nostri agenti”.»

In totale accordo con il collega di partito, il consigliere Michele Ennas: «E’ incredibile, oggi il capogruppo in Regione dei 5 Stelle, Desirè Manca, al posto di sostenere la posizione del governatore Christian Solinas nel chiedere al governo la chiusura degli scali sardi, denuncia misure insufficienti e falle nella sicurezza nel controllo sui passeggeri. Nello stesso momento il suo collega di partito si stava attrezzando per spedire detenuti esposti al contagio direttamente dalle zone critiche verso la Sardegna».

Dello stesso avviso il collega on. Ignazio Manca: «Decisioni sbagliate una dopo l’altra. Se si prosegue con queste scelte scellerate, ci ritroveremo il contagio negli istituti penitenziari sardi. Sono atti che potrebbe potenzialmente mettere in crisi gli sforzi sovraumani che la Regione Sardegna sta facendo per contrastare il diffondersi del virus. Non ho capito se il governo nazionale vuole trasformare la Sardegna in un lazzaretto ma noi non ci stiamo».

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I consiglieri regionali del M5S Desirè Manca, Michele Ciusa, Roberto Li Gioi, Alessandro Solinas si uniscono al coro dei sindaci di tutta la Sardegna che oggi, attraverso una nota firmata dal presidente dell’Anci Sardegna Emiliano Deiana, hanno chiesto al presidente della Regione Christian Solinas di integrare l’ordinanza emessa ieri sulle azioni di contrasto alla diffusione del Covid-19.

«In accordo con quanto richiesto dal presidente dell’Anci Emiliano Deiana – comunicano i consiglieri del M5S  – data la fragilità del sistema sanitario sardo e l’elevata età media della popolazione, chiediamo che il provvedimento emesso ieri dal governatore Solinas venga rafforzato e integrato con le richieste presentate da tutti i sindaci sardi.»

Queste le richieste dell’Anci:

– La quarantena obbligatoria per tutti coloro che entrano in Sardegna qualunque sia la loro provenienza: “Zona rossa”, resto d’Italia, Europa o Extra Ue.

– Mappatura e quarantena obbligatoria per tutte le persone che a qualunque titolo siano entrate in Sardegna nei precedenti 14 giorni.

– Prescrizioni sanitarie precise di comportamento per le persone che si spostano dalla Sardegna e vi fanno ritorno per motivi inderogabili di lavoro.

– Rafforzamento dei controlli, utilizzando tutte le tecnologie e creando idonee piattaforme digitali e incrociando i dati dei vettori marittimi e aerei, nei porti e negli aeroporti.

– Il controllo assiduo per il rispetto della quarantena obbligatoria di tutte le forze di polizia coordinate dalle Prefettura, della polizia locale dei comuni e del Corpo Forestale della Regione.

– Obbligo di comunicazione ai sindaci in qualità di autorità sanitaria locale di tutti gli arrivi nel comune e delle quarantene.

– Coinvolgimento delle rappresentanze degli enti locali all’atto dell’emanazione di nuovi provvedimenti.

– Poter conoscere gli spostamenti di tutte le persone sarde malate e curate fuori dall’isola.

«Facciamo inoltre appello al senso di responsabilità di tutti i cittadini – concludono i consiglieri del Movimento Cinque Stelle – affinché queste misure debbano essere adottate per il minor tempo possibile, quello strettamente necessario a bloccare la diffusione dell’infezione.»

 

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Il presidente della commissione Autonomia Pierluigi Saiu (Lega) ed il questore del Consiglio Giorgio Oppi (Udc) sono intervenuti dopo le accuse rivolte dalla capogruppo del M5S Desirè Manca all’on. Giorgio Oppi.

«Soltanto il nostro senso di responsabilità e l’esperienza dell’onorevole questore Giorgio Oppi hanno evitato che oggi in prima commissione si arrivasse allo scontro fisico», ha detto l’on. Pierluigi Saiu, presidente della commissione Autonomia e ordinamento nel corso della conferenza stampa di tutta la maggioranza -. Non siamo disposti a farci intimidire da nessuno e mi spiace dover dire che questa è un’opposizione indegna del nostro ruolo. Siamo riusciti comunque ad approvare gli emendamenti, compreso paradossalmente uno dell’opposizione, al tanto atteso PL 71 (contrattazione separata nel Corpo Forestale) che riguarda oltre mille lavoratori sardi. Giovedì prossimo, con il parere della commissione Bilancio sulla norma finanziaria, il PL 71 sarà votato e potrà diventare legge.»

Il questore Giorgio Oppi ha spiegato: «Abbiamo il dovere di applicare la legge e anche il Regolamento del Consiglio, che prevede espressamente come si procede nel caso in cui i lavori dell’Aula o delle commissioni siano disturbati». Per il leader dell’Udc «il 4 febbraio prossimo si discuterà la mozione sui trasporti anche con il presidente Solinas ma non è la prima volta che in quest’Aula si procede a colpi di maggioranza ed è capitato anche quando, a parti inverse, all’opposizione c’eravamo noi».

Severo il giudizio del capogruppo del Psd’Az, on. Franco Mula: «I danni sulla continuità territoriale non sono stati fatti da noi ma nella passata legislatura, da chi ora ci contesta con metodi francamente incomprensibili». Duro anche per l’on. Dario Giagoni (Lega): «Questa sera è stato messo in piedi un circo di irresponsabili da parte di chi negli ultimi cinque anni ha scaldato la poltrona. Non tollereremo che il Consiglio regionale non sia reso operativo».  Mentre l’on. Angelo Cocciu (FI) ha parlato di «inspiegabile mancanza dell’abc del rapporto umano», l’on. Stefano Tunis (Sardegna 20/20) si è augurato che «presto le opposizioni ritrovino uno spirito costruttivo, meglio dimenticare questa pagina della nostra autonomia ed il rischio di uno scontro fisico, che c’è stato ed è stato scongiurato da noi»

La maggioranza ha assicuro che «domani e dopo domani le commissioni convocate lavoreranno regolarmente per garantire che i progetti di legge siano esitati e possano arrivare senza soste forzate in Aula. Ma se ci saranno nuove occupazioni o turbative dei lavori i questori saranno costretti a far portare fuori dall’Aula fisicamente chi disturba».

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«Se cercano di fermarmi con la violenza non ci riusciranno.» Lo ha detto la capogruppo del M5S Desirè Manca, dopo quanto accaduto ieri pomeriggio all’interno del palazzo di via Roma, quando le opposizioni hanno deciso di occupare la prima e la seconda Commissione per chiedere con forza al presidente della Regione Christian Solinas di presentarsi in Aula e fare chiarezza sulla disastrosa situazione della continuità aerea.

«Storie di straordinaria violenza in commissione. Ieri pomeriggio – ha raccontato Desirè Manca – durante l’occupazione dell’aula da parte della minoranza sono stata violentemente e volgarmente attaccata dal decano del Consiglio regionale, l’onorevole Giorgio Oppi. Il collega mi ha apostrofato dandomi della tonta e della stronza, dicendomi che non rappresentavo nulla e che dal nulla arrivo e nel nulla devo tornare. Ma la parte peggiore sono stati i commenti sessisti sul mio aspetto, sul fatto che, a suo avviso, dovrei coprirmi financo a suggerire un cambio di pettinatura. L’onorevole Oppi ad un certo punto – ha aggiunto Desirè Manca – non riuscendo nell’intento di spaventarmi attraverso la violenza del suo attacco, ha fatto un gesto repentino, come se stesse cercando un oggetto da poter afferrare e lanciare contro la mia persona. Una vera e propria minaccia di aggressione fisica.»

 

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«Abbiamo risposto all’ennesimo rinvio con l’occupazione dell’Aula e delle commissioni, oggi non parteciperemo ai lavori e da domani inizieremo una battaglia sempre più forte.»

Lo ha annunciato il capogruppo del Pd, Gianfranco Ganau, aprendo la conferenza stampa dei gruppi di minoranza sulla continuità territoriale aerea. «Chiediamo da 10 mesi – ha protestato Gianfranco Ganau – che il Consiglio sia messo nelle condizioni di esercitare il suo ruolo, cosa che la maggioranza ha cercato di impedire con motivazioni inconsistenti e false ma ora parlano i fatti: c’era un band che è stato revocato, quello nuovo non c’è e la Sardegna sarà bloccata dal prossimo 18 aprile con danni gravissimi per i sardi, il sistema economico e la stagione turistica.»

«Ci aspettavamo una reazione diversa alla nostra protesta – ha commentato il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus -, invece da una maggioranza in grande confusione sono arrivate solo chiacchiere senza serietà ed insulti, rivolti in particolare alla collega Desirè Manca alla quale va tutta la nostra solidarietà. Noi continueremo a batterci per i sardi ed i loro diritti, coinvolgendo anche il Parlamento e il mondo economico.»

«Per definire ciò che è accaduto ieri non ci sono parole – ha affermato Desirè Manca, capogruppo del M5S -. Sono 10 mesi che la Giunta regionale non fa nulla per risolvere i problemi dei sardi e si occupa invece di proporre leggi che moltiplicano spese e poltrone. La continuità, ha concluso, non è solo turismo ma anche diritti fondamentali come lavoro, studio e (purtroppo per chi ne ha bisogno) salute.»

«Ormai è chiaro che presidente della Regione, maggioranza ed assessore dei Trasporti sono nel caos per colpa della loro inerzia e delle loro scelte – ha sintetizzato il consigliere di Leu Eugenio Lai -: prima hanno revocato il bando della Giunta precedente e poi hanno sparato chiacchiere al veto compresa quella del vertice Ue del 28. Non solo non c’era nessun vertice, ha detto infine, ma c’è già la certezza dei danni gravissimi che la Sardegna ha già subito.»

Piena solidarietà a Desirè Manca è stata espressa anche dal consigliere dei Progressisti Massimo Zedda «perché – ha sottolineato – le offese nei confronti delle donne devono riguardare anche gli uomini».

Polemizzando nei confronti della maggioranza, Massimo Zedda ha affermato che «di fronte ad una Sardegna isolata dal resto del mondo la Giunta organizza una conferenza per parlare dei voli nello spazio: siamo alla follia!»

Entrando nel merito delle problematiche legate alla continuità territoriale l’esponente dei Progressisti ha messo in evidenza che non solo il tempo perso è denaro ma la cosa più grave, in questo momento delicatissimo, è che il governo regionale non ha nessuna idea: non c’è più la tariffa unica e nemmeno quella cosiddetta low cost che richiede comunque risorse pubbliche ingenti mentre la Regione non ha nemmeno un bilancio. «Nonostante gli annunci – ha previsto Zedda – non ci sarà nessuna proroga se non in cambio di un bando scritto secondo le regole europee, quindi non cambierà nulla.»

Per il M5S Roberto Roberto Li Gioi ha detto che «ci si trova di fronte ad una Giunta ed una maggioranza di incoscienti, ormai sempre più lontani dalla realtà, che si occupano solo di poltrone. A proposito, quelle nuove non saranno solo 34 ma forse 90/100 perché dovrebbero essere inseriti anche altri organismi a partire dai consorzi industriali. Sulla continuità Li Gioi ha ribadito il diritto del Consiglio a sapere come stanno davvero le cose, uscendo finalmente dall’incertezza della quale approfitta la maggioranza, dicendo tutto ed il contrario di tutto».

Sulla mancanza di informazioni che ha colpito anche il Consiglio regionale si è soffermato il consigliere del Pd Giuseppe Meloni (componente della commissione Trasporti nella precedente legislatura). Giuseppe Meloni ha ricordato di aver presentato nello scorso mese di gennaio una richiesta di accesso agli atti a Bruxelles per conoscere lo stato delle interlocuzioni fra Regione ed Unione europea sulla continuità territoriale. «Ebbene – ha spiegato – da quella documentazione si capisce tutto: c’è la richiesta al ministro ri revocare il bando dell’ex assessore Careddu ed una seconda richiesta per la proroga dello stesso bando per un solo anno ma non (ed un è un dettaglio molto significativo) per il tempo necessario a preparare il nuovo. La verità, ha concluso, è che il nuovo bando doveva essere pronto già ad ottobre; non saremmo arrivati a questo punto.»

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Prosegue, dopo lo stop dell’Assemblea andato in scena lo scorso venerdì, la protesta di Pd, 5 Stelle, Leu e Progressisti «contro il silenzio della Giunta regionale sulla vertenza trasporti». I lavori delle commissioni Prima e Seconda sono stati bloccati ed il parlamentino della Cultura è stato occupato dai consiglieri dei gruppi delle opposizioni.

«Bloccheremo i lavori del Consiglio – hanno dichiarato Piero Comandini, Desirè Manca, Laura Caddeo e Franco  Stara – fino a quando il presidente della Regione non riferirà in Aula sulla Continuità territoriale.»

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gianluigideidda@gmail.com

«La piattaforma informatica Blockchian consentirà al settore agro alimentare della Regione di sviluppare le sue potenzialità di crescita migliorando tracciabilità, trasparenza e riconoscibilità dei prodotti.»

Lo ha dichiarato il consigliere del M5S Alessandro Solinas presentando una proposta di legge del gruppo che punta ad introdurre anche in Sardegna la piattaforma informatica Blockchain che, senza nessun aggravio burocratico per i produttori i quali vi potranno aderire gratuitamente e volontariamente, metterà “a sistema” tutte le informazioni della filiera agro alimentare garantendo anche ai consumatori la costante riconoscibilità dei prodotti e delle loro caratteristiche.

Per la capogruppo Desirè Manca si tratta di «un’ iniziativa che, allo stesso tempo, permetterà all’agricoltura sarda di fare un salto di qualità e di aprirsi all’innovazione tecnologica per cui è auspicabile che, in tempi brevi, sia recepita dal Consiglio regionale».

«Il possesso ed il controllo dei dati – ha osservato il consigliere Michele Ciusa -, rappresentano oggi due elementi fondamentali per il buon governo della società e, in definitiva, per l’affermazione di una democrazia compiuta. La piattaforma che proponiamo, ha spiegato, si inserisce in una nuova visione del futuro e, nello specifico, permetterà di valorizzare tutte le nostre eccellenze, venendo incontro ad una platea di consumatori che cerca la convenienza ma apprezza anche la qualità.»

«Siamo orgogliosi del lavoro di squadra che abbiamo fatto con questa proposta di legge -, ha sottolineato il consigliere Roberto Li Gioi -, che mette al centro il cittadino (sia esso produttore, trasformatore o consumatore) e valorizza le produzioni identitarie della Sardegna. Renderle tracciabili e certificate, ha aggiunto, è una carta in più per conquistare nuovi spazi di mercato; per questo siamo molto ottimisti sui risultati.»