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Il M5S contesta le nuove norme urbanistiche della Regione.
«Camere più ampie, centri benessere, servizi di supporto alle strutture ricettive. In altre parole: crescita esponenziale delle volumetrie. Non in città ma lungo la fascia costiera, entro i 300 metri dal mare. Nuove colate di cemento sulle nostre spiagge. Questi sono i piani del presidente Christian Solinas che dal prossimo anno rischiano di compromettere seriamente le coste sarde. Tutte. Ampliamento non è sinonimo di miglioramento. Le coste della Sardegna, lo ribadiamo, devono essere preservate. Le strutture ricettive necessitano di attente opere di recupero e di riqualificazione da effettuarsi nel massimo rispetto dell’ambiente. Soltanto attraverso la tutela del territorio la nostra regione riuscirà ad attrarre un maggior numero di visitatori e ad ottenere maggior competitività. Come ben sappiamo le nostre spiagge vengono apprezzate e amate in tutto il mondo soprattutto per la loro caratteristica bellezza di luoghi incontaminati. Chi arriva in Sardegna cerca un paradiso d’altri tempi, non cataste di lettini sulla battigia, centri benessere in riva al mare, ristoranti e hotel dalle proporzioni immense. La favola di Natale di quest’anno non ha esattamente un lieto fine. Certo c’è la stalla, ci sono il bue e l’asinello, ci sono i pastori con il loro latte a prezzo stracciato ed i loro agnelli sottocosto ma in questa storia di Natale il protagonista non sarà un bambinello, la vera protagonista, come troppo spesso accade alle nostre latitudini è la Mangiatoia.»
Questo l’affondo della capogruppo del M5S Desiré Manca in replica alle ultime dichiarazioni del presidente Christian Solinas. Desirè Manca ribadisce l’opposizione del M5S alla legge urbanistica in cantiere che permetterà nuovi motivi di scempio e punta il dito anche contro la riforma della Sanità.
«La strada battuta per quanto riguarda l’edilizia viene riproposta: nuovi ospedali, nuove poltrone e nessun interesse per il recupero dell’esistente. In Sardegna non servono nuovi ospedali, dobbiamo restituire dignità a quelli esistenti. Occorre assumere nuovi medici, poter ridurre le liste d’attesa oggi infinite, acquistare medicinali, strumenti e apparecchiature all’avanguardia.»
«A cosa servono nuovi ospedali se non riusciamo a far funzionare quelli esistenti? Dobbiamo recuperare i presidi ospedalieri del territorio, garantire migliori condizioni di vita alle persone che soffrono e ai sardi il diritto di potersi curare nella propria terra.»
«Dopo i regolari nove mesi di gestazione questa giunta ha partorito poltrone e cemento. Per tutti. Il miracolo di Natale ha moltiplicato le ASL e le cubature edilizie, preferendo la facile via del qui ed ora di un immediato ritorno di consensi alla via più impervia di una visione lungimirante che avrebbe consentito la protezione del nostro territorio dagli attacchi scellerati dei cementificatori ad ogni costo.»
«Grazie alla moltiplicazione delle ASL, e delle cariche connesse, nessuno resterà in piedi, e grazie alla dorsale del gas, altro esempio di lungimiranza, potremo realizzare il sogno dei sardi di diventare una stazione di servizio al centro del mediterraneo, sacrificando una vasta porzione di territorio di un’isola ancora considerata verde e che tende sempre di più al grigio, con i soliti prenditori che prosperano e le solite briciole per i sardi.»
«A questo punto attendiamo con una certa apprensione la stella cometa e l’arrivo dei Magi, abbiamo la sensazione che Gaspare, Melchiorre e Baldassarre sostituiranno oro incenso e mirra con nuove/vecchie province e relativi presidenti e assessori – conclude Desirè Manca -. Le seggiole sono pronte e la mangiatoia è servita, buon appetito a tutti, tranne che al popolo di Sardegna.»