17 July, 2024
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«Sono circa 15.733 in tutta Italia i dipendenti del gruppo Auchan coinvolti nel passaggio al gruppo Conad. Di questi circa 738 sono lavoratori dei quattro punti vendita Auchan della Sardegna: 198 lavoratori di Cagliari Santa Gilla, 203 di Cagliari Marconi, 179 di Sassari e 158 di Olbia. A preoccupare è il numero degli esuberi che nella nostra Regione interesserà il 50 per cento dei dipendenti, quindi 369 lavoratori del gruppo e rispettive famiglie. Siamo preoccupati davanti a un numero così alto di lavoratori che oggi si trovano col fiato sospeso, impotenti di fronte alle scelte aziendali. Per questo la Regione Sardegna ha il dovere di proteggerli e tutelarli in questo delicatissimo momento.»

La capogruppo del M5S Desirè Manca, prima firmataria di una mozione (sottoscritta anche dai colleghi Alessandro Solinas, Michele Ciusa, Roberto Li Gioi) volta a proteggere i lavoratori Auchan del nostro territorio, chiede l’impegno del Presidente Solinas e della Giunta per scongiurare centinaia di licenziamenti.

«E’ già stato rilevato un numero altissimo di esuberi in tutta Italia: sono 6.197 i lavoratori Auchan che rischiano di restare a casa a causa dei costi del lavoro troppo alti rispetto ai fatturati e alla riduzione delle aree di vendita – aggiunge Desirè Manca -. Soltanto la metà di questi, 3.092 potrebbero essere ricollocati. Per oltre 3mila dipendenti invece questo passaggio, che terminerà entro il 31 dicembre 2020, rappresenta l’inizio di un incubo.»

«Chiediamo alla Giunta – sottolinea Desirè Manca – di farsi parte attiva affinché vengano salvaguardati gli attuali livelli occupazionali e di mettere in campo tutte le risorse a disposizione sia a livello regionale che nazionale. Il passaggio dei lavoratori del gruppo Auchan a Conad deve avvenire sotto la più stretta sorveglianza regionale.»

«In questo momento cruciale – conclude la capogruppo del M5S in Consiglio regionale – la Regione non può lasciare soli i lavoratori ma deve vigilare attentamente per far sì che le misure di gestione degli esuberi che il Gruppo Conad intenderà mettere in atto non abbiano drammatiche conseguenze per i tanti lavoratori sardi coinvolti in questa operazione.»

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Una risoluzione della commissione da portare all’attenzione dell’Aula sulla vertenza Auchan-Conad, per sostenere le ragioni dei lavoratori a rischio taglio, in seguito all’acquisizione, da parte del consorzio delle Coop, degli ipermercati della catena di distribuzione francese. È l’impegno assunto dal presidente del parlamentino del Lavoro, Alfonso Marras (Riformatori sardi), a conclusione dell’audizione dei sindacati Cisl, Cisl e Uil, impegnati al ministero dello Sviluppo economico nella difficile trattativa per salvaguardare i livelli occupazionali e le garanzie contrattuali dei 738 addetti sardi, impiegati nelle quattro strutture di vendita isolane, a Cagliari (Santa Gilla e Marconi), Sassari e Olbia.

Giuseppe Atzori (Fisascat-Cisl), Simone Congiu (Filcams Cgil) e Cristiano Ardau (Uil-Tucs), nel corso dei loro interventi, hanno ripercorso le tappe di quella che è stata definita «la terza vertenza per importanza nazionale» e che riguarda il futuro dei 15.773 lavoratori in Italia nei 269 negozi marchiati Auchan. Si ipotizzano, alla luce dei piani di ristrutturazione redatti da Conad, 6.000 esuberi per effetto del dimezzamento delle superfici di vendita, della chiusura di numerosi ipermercati e per il differente rapporto tra addetti e superficie di vendita, rispetto a quello tradizionalmente utilizzato da Auchan. Nello specifico, in Sardegna è annunciata la chiusura dei centri vendita di Sassari, Olbia e di quello di Santa Gilla a Cagliari con un drastico taglio del personale che metterebbe a rischio 396 buste paga rispetto alle attuali 738 retribuzioni.

Una situazione definita “drammatica” dai sindacati e la cui gravità è stata evidenziata, seppur con diverse sottolineature critiche, dai consiglieri di maggioranza e opposizione intervenuti nel corso dei lavori (Desiré Manca, M5S; Franco Stara, Italia Viva-Progressisti; Dario Giagoni, Lega; Piero Comandini, Pd; Gian Filippo Sechi, Udc). Da qui la richiesta unanime di un pronunciamento bipartisan della commissione  e la calendarizzazione dell’audizione dei vertici della Conad in Sardegna, prima dell’approvazione della risoluzione da portare in tempi rapidi all’attenzione del Consiglio regionale.

In precedenza, la commissione Seconda aveva ascoltato Massimo Madrigale, presidente dell’associazione culturale “Acadèmia de su sardu onlus” che ha illustrato sinteticamente “una proposta alternativa di normalizzazione linguistica alternativa a quella della Regione” e ribadito le richieste di “piena applicazione” delle norme vigenti in materia di tutela e valorizzazione della lingua sarda (in particolare: articoli 4, 9 e 15 della legge 482/1999 e articoli 13 e 17 della legge 22/2018) per favorire l’uso de sa limba nelle scuole, nelle pubbliche amministrazioni e nella toponomastica.

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«Quali sono queste ‘significative esperienze’ citate nella delibera con la quale la Giunta ha nominato il Direttore generale della Protezione Civile? Lo chiedo al Presidente della Regione come capogruppo del M5S e come cittadina. Anche perché sul sito della Regione Sardegna il curriculum del neodirettore non c’è. Ancora non è stato pubblicato. Ancora una volta i cittadini non sono stati informati, come invece previsto dalla legge. Ancora una volta la pagina web istituzionale della Regione Sardegna non brilla per trasparenza ma piuttosto per opacità. Difficile se non impossibile reperire informazioni utili e quindi anche farsi un’idea di quanto significative siano queste esperienze per aver fruttato una poltrona da direttore generale all’ingegner Antonio Pasquale Belloi. Il suo curriculum è pubblicato però sul sito del comune di Nuoro. Da qui apprendiamo che l’ingegner Belloi, assessore fino a settembre 2018 a Nuoro, ha una laurea specialistica in ingegneria Edile-Architettura, ma, attenzione, non l’esperienza almeno quinquennale in funzioni dirigenziali acquisita in ambito pubblico o privato, come previsto dalla legge regionale n° 31 del 1998. Questo è quanto risulta dagli atti pubblici. Ma attendo delucidazioni e spero che la Giunta possa fornirle al più presto. Sulla nomina del direttore Belloi inoltre mi risulta sia stato presentato anche un esposto alla Procura della Repubblica.»

Così la capogruppo del M5S Desirè Manca chiede nuovamente la massima trasparenza sulle nomine regionali, e stavolta lo fa attraverso un’interrogazione in Consiglio. Manca già lo scorso luglio aveva chiesto chiarimenti al Governatore in merito alla nomina dei consulenti Magi e Stevelli, oggi la richiesta riguarda la nomina del direttore generale della Protezione Civile, ingegner Antonio Pasquale Belloi.

La capogruppo del M5S vuole vederci chiaro: «La delibera di Giunta regionale n° 25/5 del 2019 attesta inoltre, piuttosto genericamente, che Belloi ha maturato “significative esperienze di direzione. Una motivazione non solo alquanto superficiale ma anche “foto-copia”, dal momento che pare una mera formula di stile utilizzata in diverse delibere di Giunta sul tema affidamento incarichi. I dirigenti della Regione Sardegna hanno tutti in comune “significative esperienze”, ma quali siano non è dato saperlo».

«Ebbene – conclude Desirè Manca – per il conferimento dell’incarico di direttore generale è necessario aver maturato esperienza almeno quinquennale nello svolgimento di funzioni dirigenziali. Tenuto conto che questa esperienza per quanto riguarda il neodirettore non è verificabile, chiedo di poter avere tutte le informazioni necessarie a chiarire ogni dubbio, mio e dei miei concittadini.»

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Il Consiglio regionale ha approvato l’ordine del giorno sulle azioni a supporto della filiera lattiero-casearia e la mozione «sull’urgenza di verificare l’origine dei gravi disservizi relativi alla fornitura e consegna dei presidi e ausili necessari al trattamento dei pazienti in ADI».

La seduta è stata aperta dal presidente Michele Pais, il quale, dopo le formalità di rito, ha dato la parola al capogruppo del Psd’Az, Franco Mula, sul primo punto all’ordine del giorno (Mula e più) “sulle azioni a supporto della filiera lattiero-casearia”. Sull’ordine dei lavori sono intervenuti Eugenio Lai (Leu) e Daniele Cocco (capogruppo Leu) per ricordare che la scorsa seduta si era interrotta per la mancanza del numero legale durante la votazione e ha chiesto di ripetere la votazione senza interventi. I consiglieri hanno chiesto anche l’interpretazione degli Uffici.

Il presidente Pais ha chiarito che è previsto l’intervento per dichiarazione di voto ogni volta che viene messo in votazione un documento.

E’ intervenuto il capogruppo del Psd’Az, Franco Mula, il quale ha sottolineato l’importanza dell’argomento e ha ricordato con rammarico che l’Aula ha perso l’occasione di arrivare a un ordine del giorno condiviso. Franco Mula ha preannunciato il voto favorevole di tutto il Partito sardo d’azione all’ordine del giorno, ritenendo però “antipatico” l’atteggiamento della minoranza che vuole abbandonare l’aula, viste anche le rassicurazioni arrivate dal ministro.

Il consigliere della Lega, Pierluigi Saiu, ha evidenziato che il testo non era quello discusso nella scorsa seduta, che conteneva l’incremento di risorse per i Pif.

Il presidente Michele Pais ha rassicurato il presidente della Prima commissione, dichiarando che il testo in esame contiene le risorse per i Pif e che sarebbe stata distribuita la copia aggiornata.

Il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, ha chiesto una sospensione di cinque minuti. Il presidente ha sospeso la seduta.

Alla ripresa dei lavori è intervenuto il consigliere dei Progressisiti, Gian Franco Satta, il quale ha sottolineato che si tratta “del modello di sempre: gli strumenti regionali e nazionali sono lo strumento per riportare situazioni di crisi, in particolare il prezzo del latte, entro termini giudicati accettabili dalle controparti”. Non emerge alcuna idea o proposta che possa indicare al settore interventi mirati a sostegno del comparto, ha sostenuto Gian Franco Satta, ma nell’ordine del giorno l’occhio è puntato verso le pratiche sleali. Il consigliere ha anche evidenziato che è del tutto assente l’approccio al mercato, in particolare alla differenziazione, diversificazione, ricerca e sviluppo. Gian Franco Satta ha annunciato il voto contrario

Piero Comandini (Pd) ha espresso la solidarietà all’assessora dell’Agricoltura, visto che quello in discussione  è un «ordine del giorno di censura da parte della sua maggioranza, che l’ha abbandonata» nella gestione del prezzo del latte. Per questo, anche in disaccordo con i colleghi, ha dichiarato il voto a favore.

Eugenio Lai (Leu) ha ricordato che l’Aula si era lasciata qualche mese fa con l’approvazione di una mozione che prevedeva una riforma agraria con grandi interventi a sostegno dell’agricoltura e della pastorizia. Il Consiglio invece esamina un ordine del giorno che riconosce i ritardi in capo alla Giunta e impegna la Giunta e l’assessora a risolvere la vertenza del latte. Lai ha sottolineato le continue critiche che arrivano all’assessora dal mondo agropastorale. Per il consigliere c’è assenza di prospettive e ci si affida alla neo ministra che cerca di porre rimedio alle promesse non mantenute dal precedente governo. Lai, annunciando il voto contrario, ha chiesto quali azioni si stiano attivando per portare il prezzo del latte a un euro.

Il capogruppo di Leu Daniele Cocco ha ricordato che tutte le mattine ci sono delle persone che prima che sorga il sole si alzano per svolgere il loro compiti e sono i pastori, che sono «elemento imprescindibile della nostra storia e tradizione». «Vorrei che quando le istituzioni li incontrano abbiano rispetto», ha detto, affermando che tutti hanno visto il video in cui «l’assessore ha rifiutato a uno di loro una stretta di mano» al termine di un tavolo tecnico. «Credo che nessun consigliere o assessore si sarebbe sognato di compiere un atto così incivile».

Il presidente Pais ha messo in votazione l’ordine del giorno, che è stato approvato.

Sull’ordine dei lavori è intervenuto Giovanni Satta (Psd’Az), che ha sollecitato l’Aula a discutere con la massima celerità le mozioni, di cui una presentata dal gruppo del Psd’Az, sulla continuità  marittima per capire le iniziative  che sta portando avanti il governo. Giovanni Satta ha chiesto al presidente Michele Pais la convocazione straordinaria del Consiglio regionale per analizzare il tema e nel frattempo di dare delega al presidente della Regione e all’assessore dei Trasporti affinché individuino le soluzioni per risolvere il grave problema della continuità marittima.

Massimo Zedda (Progressisti) ha sottolineato che il problema riguarda anche la continuità aerea e l’isolamento della Sardegna.

Anche Francesco Agus (capogruppo dei Progressisti) ha chiesto che si discuta urgentemente del tema in Consiglio regionale e ha annunciato la presentazione di una mozione.

Il presidente Michele Pais ha annunciato che al termine della seduta convocherà una conferenza dei capigruppo.

Il capogruppo della Lega, Dario Giagoni, ha chiesto cinque minuti di sospensione per parlare con la maggioranza. La seduta è stata sospesa

Alla ripresa dei lavori è intervenuto Diego Loi (Progressisti) chiedendo delucidazioni sulla nomina del commissario dell’Isre e sulla relativa delibera.

Il presidente Michele Pais ha affermato che effettuerà le dovute verifiche e ha aperto la discussione sul secondo punto all’ordine del giorno: le mozioni n. 91 (Desirè Manca e più) «sulla somministrazione delle terapie della sclerosi multipla in Sardegna» e n. 35 (Mele e più) «sull’urgenza di verificare l’origine dei gravi disservizi relativi alla fornitura e consegna dei presidi e ausili necessari al trattamento dei pazienti in ADI, con particolare riferimento ai pazienti affetti da sclerosi multipla».

Per l’illustrazione della mozione n. 91 è intervenuta il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Desirè Manca, ricordando che ci sono argomenti che non devono avere colore politico, come il tema della salute, del diritto alle cure e del diritto al lavoro.

Desirè Manca ha affermato che è in discussione un argomento importante, ossia quello della sclerosi multipla, che in Sardegna ha un’incidenza elevatissima: nell’Isola ogni 100.000 abitanti 337 sono colpiti dalla malattia a fronte di 193 ogni 100.000 abitanti nel resto del Paese. Si tratta, ha continuato, di una malattia complessa e imprevista e questa mozione ha l’obiettivo di garantire le migliori cure ai pazienti.

«La Sardegna è l’area geografica più colpita al mondo dalla patologia della Sclerosi multipla, causa più comune di disabilità neurologica, seconda soltanto ai traumi stradali; in Sardegna ogni 100.000 abitanti 337 sono colpiti dalla malattia a fronte di 193 ogni 100.000 abitanti nel resto del Paese. La malattia colpisce maggiormente la popolazione di sesso femminile con un’incidenza più che doppia rispetto a quella maschile. La malattia – ha affermato Desirè Manca – presenta notevoli complessità gestionali, non soltanto per l’elevato impegno assistenziale multiprofessionale richiesto da parte del Servizio Sanitario Regionale, ma anche per l’impatto sulla dimensione dei bisogni sociali correlato alla giovane età dei pazienti e all’elevato coinvolgimento delle famiglie nella progettazione e attuazione delle risposte assistenziali”. La consigliera ha poi proseguito: “Considerato che
terapie adeguate, grazie alla ricerca in continua evoluzione, rallentano il progressivo avanzamento della malattia consentendo alle persone che ne sono colpite di poter vivere in maniera dignitosa, malgrado gravi limitazioni; i diversi trattamenti terapeutici in uso sono rapportati all’avanzamento e alle varie forme della malattia, nonché alle particolari condizioni personali di ogni paziente; l’efficacia delle cure dipende anche dalla rigorosa cadenza temporale delle periodiche somministrazioni dei farmaci, mentre il percorso diagnostico/terapeutico e il costante monitoraggio sono fondamentali per bloccare e/o rallentare l’avanzamento della patologia”. Ma anche che “il momento della ricerca, della sperimentazione, delle analisi delle cause e della individuazione della terapia più appropriata costituiscono tappe fondamentali nel percorso per ottenere risultati incoraggianti; la deliberazione della Giunta regionale n. 7/48 del 12 febbraio 2019 riferita al percorso diagnostico terapeutico assistenziale (PDTA) per la Sclerosi multipla in Sardegna recita che «il quadro normativo definito dalle recenti leggi regionali di riforma del Servizio sanitario, improntate sempre più ad assicurare modelli organizzativi di elezione, omogenei su tutto il territorio regionale, richiede la definizione e l’adozione di percorsi di presa in carico globale del paziente per le patologie di particolare rilievo epidemiologico». Desirè Manca ha continuato evidenziando che «nelle sole strutture sanitarie della città di Cagliari è possibile beneficiare di tutte le principali tipologie di cura della patologia, nonché praticare i protocolli sperimentali, mentre nei nosocomi degli altri territori dell’Isola vengono somministrate soltanto alcune delle terapie oggi disponibili; e che l’ampia estensione territoriale, le carenze croniche del sistema di trasporti pubblici della Sardegna e l’inadeguatezza della viabilità rendono quanto mai gravose e costose le vitali periodiche trasferte nel capoluogo degli ammalati residenti nel centro e nel nord dell’Isola, ma bisognosi di protocolli terapeutici praticati nella sola città di Cagliari». Per questi motivi, ha continuato Manca, la mozione impegna la Giunta regionale e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale «ad adottare i necessari provvedimenti perché tutti i protocolli e percorsi terapeutici della sclerosi multipla siano resi praticabili, con uniformità di trattamento, anche nel centro e nel nord Sardegna, potenziando a tal fine le strutture già esistenti e dando così concreta attuazione al diritto all’assistenza sanitaria sancito dall’articolo 32 della Costituzione».

Il consigliere Annalisa Mele, della Lega, prima firmataria della mozione n.35 sullo stesso argomento, ha ricordato che in materia di sclerosi multipla ed altre patologie neuro degenerative sono state fatte diverse segnalazioni sulle carenze del servizio sanitario regionale, dovute in parte alle restrizioni della spesa sanitaria. Per questo, ha sostenuto, occorre una profonda riorganizzazione del settore per garantire non solo il livello minimo delle prestazioni a livello nazionale che politiche più incisive a livello regionale che sono state accantonate nella precedente legislatura. E’necessaria valutare la sostenibilità delle azioni che dovranno essere programmate, ha concluso, ma senza indebolire l’intervento complessivo della Regione rivolto ai pazienti ma anche alle famiglie coinvolte.

Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus ha messo in evidenza la necessità di una proposta di revisione del sistema attuale per creare una vera e propria rete di contrasto e di cura della sclerosi multipla. Esistono gravi carenze di organico che vanno colmate, ha lamentato il consigliere, sia per rilanciare le attività di ricerca e sperimentazione che per garantire una maggiore estensione territoriale dell’assistenza, dato che il centro di Cagliari presso l’ospedale Binaghi lavora con una utenza più che doppia rispetto all’area di riferimento e senza collegamenti con le altre strutture del territorio regionale. La creazione di questa rete, ha concluso Agus, deve diventare una priorità del Consiglio regionale, anche con il contributo di nuovi giovani specialisti.

Ha assunto la presidenza il vice presidente Giovanni Antonio Satta.

Sempre per i Progressisti, il consigliere Gianfranco Satta ha ricordato una sua interrogazione sull’argomento presentata nello scorso mese di settembre. Le due mozioni, ha osservato, presentano molti punti in comune e rilanciano la necessità di accelerare il lavoro di un tavolo tecnico sulla patologia che, secondo informazioni dell’assessorato, sarebbe rallentato da problemi di organico. Un ostacolo da rimuovere al più presto, secondo Satta, che si è dichiarato sostanzialmente favorevole al contenuto delle due mozioni.

Il consigliere dell’Udc Giorgio Oppi, in premessa, ha fatto una distinzione perché una cosa e l’Adi (Assistenza domiciliare integrata), una cosa la sclerosi multipla anche se le due cose sono indubbiamente complementari e collegate. In passato, ha ricordato, c’erano due centri di eccellenza a Cagliari e Sassari ed anche una struttura a Nuoro ma, nel tempo, hanno perduto la loro efficienza, a Cagliari per la divisione in più stabilimenti, col risultato che ora molti pazienti vanno direttamente a Milano o pagano addirittura l’albergo per soggiornare a Cagliari. Bisogna creare, ha auspicato, una organizzazione che ora non c’è e per questo rivolgo un appello all’assessore sia per valutare quanto fatto in precedenza che per impostare un programma forte per il futuro, con attenzione alla dimensione territoriale, nell’ambito della razionalizzazione della rete ospedaliera.

Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula ha affermato che, come già evidenziato dal collega Oppi, le due mozioni affrontano tematiche diverse che dovranno essere valutate in maniera differente. Dopo aver annunciato la preparazione di un ordine del giorno unitario, Mula ha ribadito la forte e preoccupante incidenza della patologia nell’Isola, superiore alla media nazionale, della quale non va trascurato il significativo impatto sociale. Va perciò assicurata, ha concluso, una assistenza di qualità in tutto il territorio regionale superando la fase di emergenza che ora vede una anomala concentrazione dei pazienti su Cagliari che crea ai pazienti ulteriori disagi.

Il presidente della commissione Sanità Domenico Gallus (Udc) ha preso in parte le distanze dalla mozione dei 5Stelle, osservando che il centro di Sassari è perfettamente funzionante ed applica tutti i tipi di terapia compresi i protocolli sperimentali. A differenza di Cagliari, ha precisato, ha solo meno personale e non dispone di una risonanza magnetica dedicata, strumento importante perché variazioni anche minime sono utilissime per la diagnosi e la somministrazione corretta dei farmaci. Quanto a Nuoro Domenico Gallus ha riferito di non essere riuscito a stabilire un contatto nemmeno dopo essersi qualificato.

Ha riassunto la presidenza dell’Assemblea il presidente Michele Pais.

Il capogruppo di Leu Daniele Cocco ha espresso apprezzamento per la mozione della collega Manca e, rispondendo a DonenGallus, ha ribadito che a suo giudizio non c’è risposta uguale in tutti i territori della Sardegna anche per le liste d’attesa ma non solo; è proprio questo che chiediamo all’assessore, basterebbe poco cominciando a dedicare due turni di risonanza ai pazienti affetti da sclerosi per alleviare la loro condizione.

A nome della Giunta l’assessore della Sanità Mario Nieddu ha detto che sulla sclerosi multipla la Sardegna non è all’anno zero come hanno recentemente riconoscono i referenti dei vari centri della Sardegna dove si praticano le migliori terapie: Sassari, Ozieri, Nuoro, Oristano e Cagliari. La rete di fatto c’è, ha spiegato, anche se è ancora in embrione, perché c’è carenza di specialisti dopo l’ondata di pensionamenti. Mario Nieddu ha poi annunciato che il tavolo tecnico riprenderà a lavorare a breve scadenza anche se occorrono figure professionali di riferimento e, quanto alle sperimentazioni, le fanno tutti i centri ma su indirizzi del il comitato etico. Un discorso a parte, ad avviso dell’assessore, va fatto per i protocolli e riabilitazione specifica della quale avrebbero necessità i pazienti ed anche questo servizio sarà attivato non appena ci sarà una maggiore disponibilità di fisioterapisti, mentre il problema delle risonanze troverà risposta col piano di abbattimenti liste d’attesa. Complessivamente, ha aggiunto Mario Nieddu, il nostro sistema fa fatica a fare piani terapeutici a 360 gradi con percorsi integrati fra strutture sanitarie e territoriali attraverso i Plus, a contiamo di dare anche questa risposta con i prossimi concorsi.

In sede di replica, il capogruppo del M5S Desirè Manca, rispondendo a Gallus, ha ribadito che non tutti i protocolli e percorsi terapeutici vengono applicati in tutto il territorio regionale, come segnalato da gruppi di pazienti costretti a recarsi a Cagliari per le cure.

Il consigliere Annalisa Mele, della Lega, ha condiviso in parte la mozione della collega Manca ma ne ha preso le distanze sul punto dei percorsi assistenziali integrati finalizzati alla presa in carico globale del paziente ed inseriti in un sistema sanitario integrato sul territorio con i servizi sociali (in parte gestito dai Plus) che nella precedente legislatura non è stato istituito.

Il consigliere Domenico Gallus (Udc), sull’ordine dei lavori, si è detto disponibile a votare un ordine del giorno unitario a condizione che vengano eliminate alcune parti della mozione n. 91, con riferimento al centro sulla sclerosi multipla di Sassari.

Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus ha chiesto una breve sospensione della seduta che il presidente ha accordato.

Ala ripresa dei lavori, prendendo la parola sull’ordine dei lavori, il capogruppo del M5S Desirè Manca ha detto di aver ricevuto un ordine del giorno, preparato dalla maggioranza, che nella prima parte è identico alla mozione del suo gruppo. Per cui, dicendo di non amare certi giochetti politici, ha proposto di votare la mozione con la seconda parte dell’ordine del giorno.

Il vice capogruppo del Pd Roberto Deriu, constatando che la collega Manca vuole i diritti d’autore sulla mozione, ha chiesto la votazione dell’ordine del giorno per parti.

Il consigliere Stefano Tunis (Misto) ha sostenuto che, a questo punto, è opportuno che ciascuno voti i documenti nei quali si riconosce.

Il consigliere dell’Udc Giorgio Oppi ha affermato che non è vero che i testi sono uguali mentre i malati, ha detto, non prestano attenzione a certi dettagli.

Il consigliere Pietro Moro (Misto) ha affermato che le differenze fra i testi ci sono e comunque bisogna dare priorità ai problemi degli ammalati.

Il consigliere Nico Mundula (Fdi) ha ricordato che l’ordine del giorno è stato fatto per correggere alcuni errori contenuti nella mozione.

Il presidente ha comunicato che prima si voterà la mozione  e poi l’ordine del giorno.

Il consigliere Domenico Gallus (Udc), ribadendo quanto affermato in discussione generale, ha dichiarato il suo voto contrario alla mozione.

Il consigliere del Psd’Az. Franco Mula si è detto dispiaciuto per il mancato accordo unitario.

Il consigliere Daniele Cocco di Leu, favorevole, ha precisato che la collega Manca si è detta disposta a rettificare alcune parti della mozione, auspicando comunque un voto unanime.

Il consigliere Giuseppe Piu dei Progressisti, sottolineando il lungo dibattito sull’argomento, ha chiesto chiarimenti sull’emendamento orale proposto dalla collega Manca. (Af)

Il presidente ha riassunto le proposte all’attenzione dell’Aula ed il consigliere Piu si è detto favorevole alla votazione per parti della mozione presentata da Desiré Manca mentre il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, ha espresso dubbi sulla votazione per parti ed ha sottolineato come l’Aula risulti «spaccata su questioni di forma e non di sostanza». La capogruppo dei 5 Stelle, Desiré Manca, ha sintetizzato la sua proposta (sostituire  il dispositivo della mozione n. 91 con quello contenuto nell’ordine del giorno Mula e più) ed in ogni caso ha dichiarato voto favorevole alla mozione. A favore dell’ordine del giorno anche il capogruppo Pd, Gianfranco Ganau, che ha annunciato il ritiro della firma alla mozione n. 91.

Il presidente Pais ha quindi posto in votazione la mozione n. 91 (Desiré Manca e più) che non è stata approvata con 30 voti contrai, 7 a favore e uno di astensione.

Di seguito, dichiarata aperta la votazione sull’ordine del giorno n. 1 (Mula e più), in sede di dichiarazione di voto è intervenuto il consigliere Roberto Deriu (Pd) che ha preannunciato voto favorevole e invitato il gruppo dei 5 Stelle alla sottoscrizione del documento. A favore anche il presidente della commissione Sanità, Domenico Gallus (Udc) che ha ringraziato i 5 Stelle per aver posto all’attenzione dell’Aula il tema della sclerosi multipla; il consigliere dei Progressisti, Antonio Piu, così come il capogruppo Leu, Daniele Cocco. Favorevole anche Franco Mula (capogruppo Psd’Az) e Stefano Tunis (Misto). Posto in votazione l’ordine del giorno è stato approvato con 54 favorevoli e un astenuto.

Al termine, l’Aula con 54 favorevoli e un’astensione ha approvato anche la mozione n. 35 (Mele e più) sui disservizi nella consegna dei presidi e ausili ai pazienti in Adi.

Il presidente Michele Pais ha quindi tolto la seduta e preannunciato la convocazione della capigruppo per oggi (mercoledì 6 novembre) alle 10.00 mentre alle 10.30 è convocata la riunione del Consiglio.

 

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Il Consiglio regionale è stato convocato per le 16.00 di domani, martedì 5 novembre. All’esame dell’aula l’ordine del giorno (Mula e più) sulle azioni a supporto della filiera lattiero-casearia, la mozione 91 (Desirè Manca e più) sulla somministrazione delle terapie della sclerosi multipla in Sardegna e la n. 35 (Mele e più) sull’urgenza di verificare l’origine dei gravi disservizi relativi alla fornitura e consegna dei presidi e ausili necessari al trattamento dei pazienti in ADI, con particolare riferimento ai pazienti affetti da sclerosi multipla. Seguirà il dibattito sulle mozioni 68 (Cocco e più)  sulla grave situazione di incertezza per i lavoratori precari all’interno dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna “G. Pegreffi”, sulla 70 (Mura e più) sulla situazione del Centro addestramento e istruzione professionale (CAIP) della Polizia di Stato con sede ad Abbasanta e sulla 71 (Agus e più) sulle iniziative per promuovere e sostenere la cultura della donazione di organi e tessuti e sull’istituzione della giornata regionale della donazione e del trapianto. Ultimo punto inserito nel calendario d’Aula è l’ordine del giorno (Gian Franco Satta e più) sugli  indirizzi impartiti dall’assessore regionale dell’Agricoltura e Riforma agro-pastorale in violazione del principio della separazione delle funzioni di indirizzo politico da quelle di direzione amministrativa.

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«I risultati positivi raggiunti fino a oggi dalla Regione Sardegna nella lotta alla peste suina rischiano di svanire in meno di un anno se la Giunta non adotterà immediatamente nuove misure di contrasto alla peste suina africana che, seppur in misura minore rispetto agli anni precedenti, ancora attanaglia gli allevatori sardi. Come denunciato dal deputato sardo del M5S Alberto Manca l’immobilismo attuale è deleterio.»

Lo scrive, in una nota, il consigliere regionale del M5S Michele Ciusa, che ha promosso un’interrogazione (sottoscritta anche dai colleghi del M5S Desirè Manca, Alessandro Solinas, Roberto Li Gioi) sulla necessità di pianificare nuovi e necessari abbattimenti per contrastare la peste suina.

«Ci troviamo in una pericolosissima situazione di stallo, poiché da marzo 2019, a seguito dell’insediamento della Giunta Solinas, gli abbattimenti degli animali allo stato brado e infetti sono stati interrotti. Ma c’è di più: attualmente ancora non risulta l’esistenza di un documento programmatico volto a pianificare le necessarie attività di abbattimento – aggiunge Michele Ciusa -. Come già denunciato da Alberto Manca questa situazione rischia di compromettere l’evoluzione del percorso virtuoso portato avanti negli anni e tradire l’aspettativa di totale eradicazione della peste suina dei maiali e dei cinghiali nell’arco di uno al massimo due anni, come previsto.»

Così, la battaglia portata avanti da Alberto Manca a livello nazionale, condivisa dai consiglieri Michele Ciusa, Desirè Manca, Alessandro Solinas e Roberto Li Gioi (M5S) è approdata con rinnovato vigore in Regione grazie all’atto promosso da Michele Ciusa (M5S).

A rischio anche le attività di export: «Certi che anche la maggioranza in Consiglio intenda tutelare le aziende sarde ed evitare serie ripercussioni di carattere economico nelle filiere suinicole e di trasformazione isolane, chiediamo che i controlli sui capi di bestiame riprendano al più presto possibile, e che riprendano subito anche le necessarie attività di abbattimento».

Michele Ciusa chiede al presidente Christian Solinas e all’assessore della Sanità Mario Nieddu se siano a conoscenza dell’incremento della popolazione di suini tenuti illegalmente al pascolo brado e quali iniziative intendano intraprendere «per evitare che l’inerzia della Regione possa pregiudicare l’eradicazione della Peste Suina Africana». Ma anche, «di potenziare il supporto logistico offerto dalle forze di polizia agli operatori impegnati nelle relative attività di controllo in modo da velocizzare e semplificare i procedimenti burocratici necessari».

gianluigideidda@gmail.com

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La capogruppo del M5S in Consiglio regionale, Desirè Manca, chiede alla collega Elena Fancello, passata al gruppo Misto, di rispettare gli elettori sardi e rassegnare le dimissioni.

«”Ho avuto l’onore di essere stata selezionata dagli attivisti e votata dai sardi che credevano in me e nella nostra offerta politica”. Queste sono soltanto due righe del lungo discorso della consigliera Elena Fancello con il quale ha motivato la sua scelta di passare al gruppo Misto. Due righe oltremodo significative a mio avviso – sostiene Desirè Manca -. Due righe che racchiudono in sé un concetto fondamentale: la consigliera Fancello ha avuto l’onore di essere stata selezionata non da un gruppo di cittadini sardi vicini a un partito qualsiasi, bensì dagli attivisti del Movimento 5 Stelle. La consigliera Fancello non è stata votata dai sardi che credevano in un’offerta politica generica, ma ha avuto l’onore di poter far parte della massima Assemblea sarda grazie al voto di tanti cittadini convinti di aderire ad un’offerta politica ben precisa, quella del Movimento 5 Stelle.»

«Indubbiamente la sua elezione è strettamente collegata ai valori, ai risultati ottenuti e alle battaglie portate avanti dal Movimento 5 Stelle negli anni. Indubbiamente è legata al simbolo del Movimento 5 stelle. Un simbolo che, in questo caso, parrebbe essere stato utilizzato come un grande bacino utile al solo scopo di raccogliere le preferenze necessarie all’ottenimento di una poltrona in Consiglio regionale – aggiunge Desirè Manca -. È in nome dell’onestà nei confronti degli elettori che chiedo le dimissioni dal Consiglio regionale di Elena Fancello, a nome mio e dei consiglieri regionali Alessandro Solinas, Michele Ciusa e Roberto Li Gioi.»

«Per coerenza, per onestà, ma soprattutto per rispetto di tutti gli attivisti del Movimento 5 Stelle e dei suoi portavoce chiedo alla consigliera Fancello di fare un passo indietro e compiere un atto dovuto: rassegnare le dimissioni subito – conclude Desirè Manca -. Il voto rappresenta la volontà del popolo, tradire questo mandato significa non avere rispetto di quello che è un esercizio democratico.»

Nel suo intervento, la capogruppo del M5S parla esprime una posizione condivisa da altri tre consiglieri pentastellati. Desirè Manca non cita Carla Cuccu, consigliera iglesiente eletta nella lista circoscrizionale di Cagliari. Carla Cuccu che, viceversa, è stata citata da Elena Fancello nella nota in cui ha annunciato la sua decisione di abbandonare il M5S e di aderire al gruppo Misto. Nello specifico, Elena Fancello ha tenuto a sottolineare che  «l’unica, insieme a me, a firmare la proposta di modifica della legge riguardante l’apprendistato professionalizzante, elaborata dagli attivisti del “tavolo lavoro” durante la scrittura del programma regionale, è stata la collega Cuccu».

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Il conigliere regionale del M5S Alessandro Solinas ha presentato una mozione (firmata anche da Desirè Manca, Roberto Li Gioi e Michele Ciusa) che impegna il presidente della Regione e la Giunta ad attivarsi su tutti i fronti per la valorizzazione e la promozione del sito archeologico di Mont’e Prama e di tutti i reperti rinvenuti. L’obiettivo è far sì che le preziose statue dei Giganti e tutti i reperti, attualmente distribuiti tra i musei Nazionale di Cagliari e Civico di Cabras, tornino nella loro terra d’origine, a Cabras, nella Penisola del Sinis.

«Il sito di Mont’e Prama deve diventare un luogo capace di raccontare l’identità dei territori sardi, inserito in un contesto tematico e archeologico capace di attrarre un alto numero di visitatori da tutto il mondo, e perché questo sia possibile è necessario l’impegno della Regione Sardegna.»

«Governatore e Giunta – questa la prima richiesta contenuta nella mozione – devono fornire garanzie sulla necessaria conclusione del periodo di temporaneità dell’esposizione frammentata delle sculture originali di Mont’e Prama iniziato nel 2011, garantendo il massimo impegno per far sì che il polo museale di Cabras abbia la maggiore preminenza, sia per quanto riguarda la redistribuzione che la valorizzazione delle opere. Il rilancio di Mont’e Prama è un progetto ambizioso al quale non mancano le potenzialità perché si generi una concreta ricaduta economica e di immagine sull’intero territorio regionale, anche nell’ambito di un rilancio dello sviluppo della Sardegna coerente con l’approccio della strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.»

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«Apprendiamo oggi dalla stampa che la Procura della Repubblica di Cagliari ha iscritto nel registro degli indagati il presidente della Regione Christian Solinas per fare chiarezza sulla decisione del Governatore di nominare come suoi consulenti Franco Magi e Christian Stevelli. Come capogruppo del M5S in Consiglio regionale ho sollevato i miei dubbi a riguardo già lo scorso luglio quando, appresa la notizia, ho ritenuto meritasse una profonda riflessione.»

Lo scrive, in una nota, Desirè Manca, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale.

«La magistratura esamina quello che sarebbe l’ennesimo caso di un comportamento abituale ad una vecchia politica, che anziché tutelare il lavoro dei sardi nominando persone con specifica competenza ha sempre avuto la tendenza a nominare gli amici stretti – conclude Desirè Manca -. Esprimo la mia massima preoccupazione per una vicenda che ruota attorno alla spesa di fondi pubblici, certa che sarà la magistratura a fare massima chiarezza.»

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Le commissioni Cultura e Turismo del Consiglio regionale, nella seduta congiunta presieduta da Piero Maieli (Psd’Az), hanno ascoltato l’assessore del Turismo Gianni Chessa sulle problematiche riguardanti la ripartizione dei fondi previsti dalla legge regionale n. 7 del 1955, oggetto di un ordine del giorno con la richieste di risorse aggiuntive approvato all’unanimità dal Consiglio regionale il 22 ottobre scorso.

Nella sua relazione l’assessore Gianni Chessa ha ricordato che nel 2019 si è registrato un consistente aumento delle domande (181 in più) rispetto all’anno precedente, determinando una situazione di squilibrio fra il fabbisogno (circa 14 milioni) e la disponibilità (6.4 milioni) che ha consolidato la tendenza alla crescita già emersa nelle annualità precedenti. E’chiaro, ha sostenuto l’assessore, che per il futuro bisognerà rivedere la normativa per l’accesso ai fondi regionali superando la logica del “pozzo senza fondo” ma, per il presente, è necessario individuare una soluzione sostenibile in linea con il contenuto dell’ordine del giorno votato dal Consiglio, tenendo però presente che non abbiamo voci di bilancio “libere” e che, quindi, si dovrà procedere in tempi brevi ad una variazione.

Successivamente ha preso la parola il presidente dell’Anci Sardegna Emiliano Deiana che ha chiesto alla commissione “uno sforzo importante” per sanare una situazione diventata oggettivamente molto difficile nella parte finale dell’anno. Emiliano Deiana ha poi espresso una valutazione positiva sull’ordine del giorno approvato dal Consiglio, dicendosi disponibile a lavorare ad una riforma organica della normativa regionale, condivisa con le autonomie locali.

I rappresentati delle associazioni dei settori cultura e spettacolo hanno messo l’accento soprattutto su tre punti: il ritardo con il quale sono state pubblicate le graduatorie, la difficoltà di far confluire in una programmazione unitaria le tempistiche di diversi enti pubblici ed i rapporti con sempre facili con gli uffici della Regione. La nostra preoccupazione, hanno sintetizzato, è che la mancanza di una soluzione positiva per il 2019 metta in pericolo anche la nostra capacità di stare sul mercato nelle annualità successive. Le associazioni hanno manifestato infine la massima apertura verso una riforma complessiva della legge regionale di settore, assicurando il loro contributo costruttivo.

Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri regionali Francesco Stara, Laura Caddeo e Francesco Agus dei Progressisti, Desirè Manca del M5S e Piero Comandini del Pd.