26 December, 2024
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Chi aspettava nuove conferme sul fatto che il Cagliari delle ultime settimane sia una squadra diversa rispetto a quella del primo scorcio di stagione che alla Sardegna Arena ha offerto alcune prestazioni molto negative, perdendo con tre dirette concorrenti per la salvezza (Sassuolo, Chievo e Genoa), è stato accontentato. Questa sera l’inizio di gara con la Sampdoria è stato schockante: 0 a 2 al 19′, con doppietta di Fabio Quagliarella. C’erano tutti gli elementi per temere un crollo, anche perché al 25′ Lucas Torreira è andato vicino al terzo goal. Ma il Cagliari questa volta ha reagito alla grande, con orgoglio e qualità di gioco, e riportandosi in parità in avvio di ripresa, aiutato da una situazione fortunata in occasione del goal di Diego Farias dell’1 a 2, ma legittimando il pari con il successivo bellissimo goal di testa di Leonardo Pavoletti.

Diego Lopez, come sette giorni fa a Bologna, è stato costretto ad una sostituzione nella formazione annunciata: al Dall’Ara era stato Marco Andreolli a dover dare forfait, stavolta è Rafael a non farcela, rimiazzato da Cragno, nemmeno lui in perfetta condizione. Daniele Dessena ha rilevato lo squalificato Nicolò Barella, Marco Andreolli ha ripreso il suo posto tra i titolari. Dopo solo due minuti Luca Ceppitelli ha accusato un problema alla schiena ed è stato sostituito da Fabio Pisacane.

Dopo un avvio favorevole al Cagliari, all’11’ la Sampdoria s’è portata in vantaggio con Fabio Quagliarella con un tocco di punta su assist di Gastón Ramirez.

Il Cagliari ha abbozzato una reazione ma dopo soli 8 minuti ha subito il secondo goal, autore ancora Fabio Quagliarella, con un tiro preciso su assist di tacco di Dennis Praet.

L’uno-due doriano ha dato un duro colpo al Cagliari che ha tentato di reagire ma al 33′ ha perso per un guaio muscolare Paolo Faragò, sostituito da Gregory van der Wiel ed al 40′ anche Daniele Dessena, sostituito da Diego Farias. Prima del riposo, dunque, Diego Lopez ha esaurito i tre cambi a sua disposizione.

I rossoblù sono tornati in capo per la ripresa decisi a tentare il tutto per tutto per recuperare il risultato e la fortuna al 56′ ha restituito loro almeno parzialmente ciò che aveva tolto, quando un rinvio di piede di Emiliano Viviano ha colpito fortuitamente la schiena di Diego Farias ed il pallone è terminato in modo beffardo in rete. Un gol che ha avuto il potere di sbloccare definitivamente la testa e le gambe dei rossoblù che hanno sfiorato subito dopo il pareggio: cross di Gregory van der Wiel, Leonardo Pavoletti ha girato di testa nell’angolo basso, Emiliano Viviano si è riscattato ed ha mandato in angolo con un grande intervento.

Il gol però, a quel punto, era nell’aria ed è arrivato puntuale, al 60′: cross dalla destra di Artur Ionita, Matías Silvestre è stato scavalcato e Leonardo Pavoletti ha colpito centrale, molto forte, e stavolta Emiliano Viviano nulla ha potuto. Di lì a poco Diego Farias ha sfiorato il 3° gol con una rasoiata che è terminata sul fondo, dopo aver lambito il palo.

La Sampdoria ha reagito, Marco Giampaolo ha inserito Gianluca Caprari per lo stremato Gastón Ramirez, le energie del Cagliari hanno iniziato a venire meno. Nel finale è entrato in scena Alessio Cragno, bravissimo a respingere su due tiri da lontano del nuovo entrato. La Sampdoria ha attaccato fino alla fine ma la difesa del Cagliari ha retto l’urto, portando il 2 a 2 fino alla fine.

Per il Cagliari un altro punto prezioso, un tassello importantissimo nella costruzione del mosaico chiamato salvezza.

Leonardo Pavoletti dopo il goal del 2 a 2.

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Dal più bel Cagliari dell’anno, battuto immeritatamente dall’Inter sabato sera in campionato, al più brutto, eliminato dal Pordenone (formazione di Lega Pro) questo pomeriggio alla Sardegna Arena. Il tutto, in meno di 72 ore.

Il Cagliari ha preso sottogamba l’impegno dei sedicesimi di finale di Coppa Italia con il Pordenone, Diego Lopez ha cambiato nove degli undici schierati inizialmente con l’Inter, ed il risultato che ne è scaturito è stata una partita scialba, alla fine vinta meritatamente dagli ospiti, come ha riconosciuto lo stesso tecnico rossoblu.

Il Pordenone ha sbloccato il risultato già al 7′, con un tiro da fermo del calciatore spagnolo Miguel Maza che ha sorpreso fuori posizione e in ritardo il portiere Luca Crosta. Il Cagliari ha subito il colpo ma ha trovato le forze per reagire ed al 18′ ha riportato il risultato in parità. L’azione che porta al goal è splendida, Diego Farias ha servito un perfetto assist per il capitano Daniele Dessena che si è inserito con tempismo perfetto ed ha scavalcato con un tocco preciso il portiere friulano Simone Perilli.

Nella seconda parte del primo tempo il Cagliari ha cercato di costruire i presupposti per portarsi in vantaggio ma le conclusioni a rete sono state poche ed imprecise.

Nel secondo tempo Diego Lopez ha inserito Niccolò Giannetti al posto di Joao Pedro ma il gioco ha continuato a latitare ed al 17′ il Pordenone s’è riportato in vantaggio, sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto dal sassarese Salvatore Burrai, deviato alle spalle di Luca Crosta da un preciso colpo di testa di Alessandro Bassoli.

Gli attacchi del Cagliari non sortiscono effetto, è il Cagliari a rischiare di subire il terzo goal. Alla mezz’ora il nuovo entrato Alessandro Deiola ha segnato ma l’arbitro ha giustamente il goal per fuorigioco. Nel finale il Cagliari s’è riversato a testa bassa nell’area del Pordenone, ma il risultato non è più cambiato ed il Pordenone ha strappato il pass per gli ottavi di finale (la sua corsa è iniziata ai 128esimi contro il Matelica, superato 2 a 0; è proseguito nei 64esimi sul campo del Venezia di Pippo Inzaghi, battuto 2 a 1; e nei 32esimi con il Lecce, eliminato con il punteggio di 3 a 2), che lo vedranno protagonista, per la prima volta nella sua storia, al Giuseppe Meazza di Milano, contro l’Inter, vicecapolista del campionato di serie A.

Il Cagliari esce mestamente dalla Coppa Italia, tra i fischi della Sardegna Arena, ed ora deve cercare di ritrovare subito la concentrazione per affrontare la trasferta di domenica a Bologna.

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Il più bel Cagliari dell’anno ha perso una partita che, per quanto espresso sul terreno di gioco della Sardegna Arena, avrebbe meritato di vincere, contro la vicecapolista del campionato (almeno per una notte nuova capolista), l’Inter di Luciano Spalletti, una squadra certamente non bella ma fortunata e cinica.

Nella prima mezz’ora il Cagliari, trascinato da un grande Nicolò Barella, ha schiacciato l’Inter nella sua area, creando alcune clamorose occasioni per sbloccare il risultato (la più incredibile al 16’, quando un cross di Paolo Faragò ha messo fuori causa Samir Handanovič e Leonardo Pavoletti ha calciato al volo a colpo sicuro trovando sulla sua strada lo stesso portiere neroazzurro, bravissimo a recuperare la posizione e a salvarsi un angolo), e al 29′, alla prima comparsa dell’Inter nella sua area di rigore, ha subito il goal di Mauro Icardi, il nuovo capocannoniere del campionato (15 reti in 14 partite).

Il Cagliari, inevitabilmente, per alcuni minuti ha subito il contraccolpo psicologico della beffa subita, dopo quasi mezz’ora di grande calcio, ed ha rischiato di subire il raddoppio dell’Inter già prima del riposo.

In avvio di ripresa, i rossoblu hanno abbassato il ritmo delle loro azioni ed al 55′ hanno subito il secondo goal, autore Marcelo Brozović, subentrato tre minuti prima ad uno spento Matías Vecino, su assist di Antonio Candreva.

Diego Lopez, a quel punto, ha tentato il tutto per tutto, inserendo un’altra punta, Diego Farias, al posto di Artur Ioniță, ma la squadra ha accusato i segni della stanchezza, superati grazie ad una prodezza di Leobardo Pavoletti che al 71′ ha realizzato uno splendido goal con un tiro al volo che non ha lasciato scampo ad Handanovic ed ha riaperto la partita.

Diego Lopez ha tentato l’ultima carta, Andrea Cossu al posto di Joao Pedro e all’80’ Diego Farias ha avuto l’occasione del pareggio, sciupata con un tiro debole facile preda di Handanovič. E un minuto dopo è stato ancora Mauro Icardi a mettere la sua firma sul match, con il goal che lo ha chiuso con un punteggio, 3 a 1, che punisce severamente un grande Cagliari, anche perché l’azione dell’ultima segnatura è stata chiaramente viziata da un fallo di Ivan Perisic, ma l’arbitro Luca Pairetto ha convalidato anche dopo aver fatto ricorso alla VAR.

L’Inter incamera i tre punti e balza in testa alla classifica, in attesa delle partite di domani; il Cagliari resta a bocca asciutta ma quello visto questa sera, lo ripetiamo, è stato il calcio migliore espresso dai rossoblu dall’inizio della stagione e, andando avanti su questa strada, il raggiungimento della salvezza non dovrebbe costituire un problema.

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Tutto esaurito, questa sera (fischio d’inizio ore 20.45, dirige Luca Pairetto di Nichelino, assistenti di linea Vuoto e Del Giovane, quarto uomo sarà Piscopo. Addetti alla VAR Mariani e Martinelli), alla Sardegna Arena, per l’anticipo della 14ª giornata di andata del campionato di serie A che opporrà il Cagliari di Diego Lopez alla vicecapolista Inter di Luciano Spalletti. Sulla carta, numeri alla mano (i neroazzurri secondo secondi in classifica con 33 punti, distanziati di soli due punti dal Napoli capolista, frutto di 10 vittorie e 3 pareggi; fuori casa, 4 successi e 2 pareggi in 6 partite), non dovrebbe esserci partita, ma il calcio, si sa, non è mai così scontato e le sorprese sono sempre dietro l’angolo. E ad una sorpresa punta il Cagliari, rinfrancato dagli ultimi risultati positivi, soprattutto dalla brillante vittoria conquistata sei giorni fa alla Dacia Arena di Udine, per regalare una soddisfazione ai suoi, troppo spesso delusi quest’anno alla Sardegna Arena, e migliorare ulteriormente la classifica in prospettiva salvezza.

Diego Lopez è costretto a rinunciare a Marco Sau, e in attacco dovrà scegliere tra Leonardo Pavoletti, Diego Farias, Niccolò Giannetti e Joao Pedro, quest’ultimo reduce dalla brillante prestazione (con goal decisivo) di Udine. E’ quasi superfluo sottolineare che l’uomo più pericoloso tra i neroazzurri sarà il bomber Mauro Icardi, il centravanti argentino vice capocannoniere del campionato cion 13 reti realizzate in 13 partite, alla straordinaria media di un goal a partita. Ma i rossoblu non dovranno perdere mai di vista neppure Ivan Perisic ed Antonio Candreva.

 

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Dalla grande paura, affiorata dopo il goal a freddo di Bruno Zuculini e l’errore dagli 11 metri di Luca Cigarini, alla grande gioia al goal del 2 a 1 di Paolo Faragò all’85’ che ha regalato al Cagliari la seconda vittoria della gestione Lopez che porta la squadra a quota 12 punti in classifica, lontana 6 punti dalla terz’ultima posizione.

E’ stato un pomeriggio dalle grandi emozioni quello vissuto alla Sardegna Arena, nel match con il Verona di Fabio Pecchia, diretta concorrente nella lotta per la salvezza.

Il goal di Paolo Faragò, bellissimo, è stato una vera e propria liberazione, al termine di una partita giocata dal Cagliari costantemente all’attacco, dopo aver subito il goal di Zuculini al 5′. I rossoblu hanno avuto l’opportunità di impattare già all’11’, con un calcio di rigore procurato da Marco Sau (30 anni compiuti venerdì 3 novembre), ma Luca Cigarini si è fatto respingere il tiro dal portiere veneto Nicolas David Andrade.

Il pareggio del Cagliari è arrivato al 29′, autore Luca Ceppitelli con un tocco con il ginocchio, su corner di Cigarini.

Nel finale del primo tempo il Cagliari ha continuato ad attaccare ma non è riuscito a creare pericoli seri alla difesa del Verona e al 44′ ha rischiato, quando ha concesso un calcio di punizione a due in area per un’ingenuità di Rafael, non sfruttato da Antonio Aldo Caracciolo.

Il primo quarto d’ora della ripresa non ha registrato azioni degne di nota e al 13′ l’arbitro ha espulso Diego Lopez per proteste, dopo un contrasto in area tra Romulo e Sau.

Dopo una conclusione debole di Leonardo Pavoletti ed un paio di tentativi di Joao Pedro, entrato al posto di Marco Sau, il Cagliari ha reclamato un calcio di rigore per un tocco col braccio di Caracciolo su colpo di testa di Pavoletti ma l’arbitro, dopo aver fatto ricorso alla VAR, ha lasciato correre.

Al 76’ Joao Pedro ha sfiorato il palo, liberato da una finta di Pavoletti e all’85’, finalmente, è arrivato il goal-vittoria: assist aereo di Pavoletti, Souprayen era in netto anticipo su Faragò ma il centrocampista rossoblù ha rubato palla e calciato un destro fortissimo che ha colpito il palo più lontano e si è infilato in rete.

Nei minuti finali, dopo una nuova girandola di cambi, il Verona si è lanciato in avanti ma il Cagliari ha controllato bene la situazione e al 94′ Nicolò Barella ha smarcato Farias solo davanti al portiere ma il brasiliano ha cercato l’assist per Pavoletti, fermato dal portiere Nicolas. Poi più niente e grande festa alla Sardegna Arena per una vittoria e tre punti che valgono oro in prospettiva salvezza.

«Non mi importa quando abbiamo segnato il gol vincente – ha commentato a fine partita Diego Lopez -. Penso che la squadra abbia giocato con tanta voglia di fare bene e abbia creato tanto, nonostante le difficoltà iniziali. Non era semplice ribaltare una partita nata in quel modo. Abbiamo dato tanta continuità e proposto molte varianti al gioco: poi l’esecuzione di qualche soluzione va migliorata, che sia una palla filtrante o un cross. Ma sono fiducioso: miglioreremo.»

 

«Il Cagliari ha potuto sempre contare sull’appoggio della sua gente, non solo in casa. Ci hanno seguito in tanti anche a Torino, purtroppo domenica scorsa non li abbiamo potuti fare contenti. Stavolta è andata in modo diverso – ha concluso Diego Lopez – meritano tutti i nostri ringraziamenti.»

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Archiviata l’amara sconfitta di Torino, il Cagliari di Diego Lopez torna alla Sardegna Arena per una delle sfide più importanti in chiave salvezza, contro il Verona di Fabio Pecchia. I tre punti in palio potrebbero avere un peso fondamentale, soprattutto dopo le grandi occasione mancate nei match casalinghi con Sassuolo, Chievo e Genoa, altre tre dirette concorrenti nella lotta per la salvezza che hanno portato via dalla Sardegna Arena l’intera posta in palio nel periodo più critico di questo avvio di stagione rossoblu. Nel girone di ritorno Pavoletti e compagni giocheranno questi scontri diretti in trasferta, ragione per cui sarà fondamentale presentarsi a quegli appuntamenti con una classifica sufficientemente tranquilla.

L’Hellas Verona, a dispetto della classifica precaria, è una squadra in crescita. Ha perso di misura lunedì sera contro l’Inter, con tanti rimpianti. Fabio Pecchia dispone di pezzi pregiati come Alessio Cerci e Giampaolo Pazzini, ex nazionali ancora in buone condizioni. Il Cagliari è chiamato ad una partita attenta, senza quelle distrazioni difensive che troppo spesso sono state fatali.

Diego Lopez si attende tanto da Leonardo Pavoletti, Joao Pedro, Marco Sau (venerdì l’attaccante originario di Sorgono ha festeggiato il suo 30° compleanno) e Diego Farias. Il tecnico rossoblu ha perso Marco Capuano ma ritrova Fabio Pisacane.

Dirigerà l’incontro Marco Guida della sezione AIA di Torre Annunziata, assistenti di linea Meli e Colarossi, IV uomo Marini, VAR Maresca, AVAR Carbone.

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Ritorna il campionato di serie A con le partite dell’ottava giornata e per il Cagliari, alla Sardegna Arena, c’è l’ostacolo Genoa (fischio d’inizio ore 15,00, dirige Davide Massa di Imperia, assistenti di linea Ranghetti e Bresmes, quarto uomo Serra, arbitro designato al Var Pairetto, addetto all’Avar Pillitteri). Reduce da tre sconfitte consecutive, le prime delle quali pesantissime, contro Sassuolo e Chievo (la terza sul campo della capolista Napoli), la squadra di Massimo Rastelli ha l’obbligo di tornare alla vittoria, per allontanare i fantasmi (sia quelli della quadra, risucchiata ai confini della zona calda della classifica, sia quelli personali, considerato che una nuova battuta d’arresto metterebbe fortemente in discussione la posizione del tecnico campano sulla panchina rossoblu).

Il Genoa ha solo 2 punti in classifica ma finora non ha avuto molta fortuna, perché per quanto espresso sul campo, la squadra allenata da Ivan Jurić (anche lui a rischio esonero) avrebbe meritato sicuramente un bottino di punti migliore.

Massimo Rastelli si attende molto dalla sua squadra in termini di orgoglio e di gioco, con un occhio particolare verso gli uomini più rappresentativi, soprattutto nel reparto offensivo, ad iniziare da Joao Pedro, Diego Farias e, soprattutto, Leonardo Pavoletti, il grande ex di turno, ancora alla ricerca del primo goal con la nuova maglia rossoblu. Sarà a disposizione anche Marco Sau. Prima convocazione per il difensore olandese Gregory van der Wiel. Il Genoa riproporrà in prima linea l’ex centravanti del Milan Gianluca Lapadula.

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Dopo le due sconfitte consecutive subite alla Sardegna Arena nei match con Sassuolo e Chievo, il calendario non avrebbe potuto proporre al Cagliari avversario peggiore del Napoli di Maurizio Sarri, autentica macchina da goal, capolista a punteggio pieno sulla stessa linea della scudettata Juventus (stadio San Paolo di Napoli, fischio d’inizio ore 12.30, arbitro Rosario Abisso di Palermo).

Sulla carta è una “sfida impossibile”. Il Napoli è stata finora un’autentica macchina da goal, trascinata dal suo trio d’attacco terribile Insigne-Callejon-Mertens. Massimo Rastelli recupera Diego Farias e Leonardo Pavoletti ma deve fare a meno di Fabio Pisacane, squalificato dopo l’espulsione rimediata sette giorni fa nel finale della partita con il Chievo, e di Luca Ceppitelli, infortunato.

«Andiamo a Napoli per fare la nostra gara – ha detto alla vigilia Massimo Rastelli -. Ci siamo allenati bene, lavorando nei minimi dettagli, cosa che non abbiamo potuto fare nel turno infrasettimanale. Abbiamo  recuperato fisicamente tutti quelli che avevano giocato tre partite in una settimana e gli acciaccati come Farias e Pavoletti, che hanno lavorato col resto della squadra negli ultimi due giorni e che quindi sono regolarmente convocati (leggi la lista completa).»

«Dovremo metterci massima concentrazione ed applicazione. I giocatori del Napoli sono talmente bravi a trovare soluzioni che non ti puoi permettere di arrivare in ritardo di una frazione di secondo. Non dovremo dare profondità, cercando di restringere gli spazi che loro riescono a trovare con una velocità di pensiero impressionante. Dobbiamo ripartire, rialzare la testa con coraggio, idee chiare e quella compattezza di gruppo che ci permetterà di superare questo momento e riprendere a fare le cose fatte sino alla partita di Ferrara. Giocare alle 12.30 è un orario insolito – ha concluso Massimo Rastelli -, ma daremo comunque il massimo.»

Diego Farias.

 

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Primo passo falso casalingo del Cagliari, contro il Sassuolo, nella quinta giornata del campionato di serie A. A decidere il match è stato un calcio di rigore trasformato dall’ex Alessandro Matri, dopo che lo stesso centravanti del Sassuolo si era fatto neutralizzare un precedente tiro dal dischetto dal portiere rossoblu Alessio Cragno.

La sconfitta punisce troppo severamente il Cagliari che non ha brillato ma avrebbe meritato il pari, per il gioco espresso e le occasioni da goal costruire e non sfruttate. La squadra di Massimo Rastelli ha pagato anche l’uscita forzata di Leonardo Pavoletti all’inizio della ripresa per un infortunio e i problemi fisici accusati da Luca Ceppitelli nel finale.
Massimo Rastelli inizialmente ha confermato la squadra che ha vinto Ferrara, con l’unica eccezione di Diego Farias al posto di Marco Sau. Il Sassuolo ha iniziato meglio, impegnando subito Alessio Cragno con gli ex Simone Missiroli e Alessandro Matri. Il Cagliari ha replicato con Pol Lirola, Diego Farias e Leonardo Pavoletti, senza riuscire ad impensierire il portiere del Sassuolo.

Alla mezz’ora il primo calcio di rigore per il Sassuolo, concesso per un fallo commesso da Leonardo Pavoletti su Alessandro Matri. Lo stesso centravanti si è incaricato della battuta, trovando una splendida risposta di Alessio Cragno, bravo ad opporsi d’istinto. Il Cagliari si è scosso, cercando più volte la via della rete del vantaggio, ma per la difesa del Sassuolo non sono maturati grandi pericoli.

L’avvio della ripresa ha visto mettersi in evidenza subito Leonardo Pavoletti con un colpo di testa neutralizzato da Andrea Consigli e dopo pochi minuti lo stesso Pavoletti ha dovuto lasciare il campo per un fastidio muscolare.
Al 15′ il calcio di rigore che ha deciso la partita. Stefano Sensi entra in contatto in area con Fabio Pisacane, va giù e l’arbitro fischia il secondo calcio di rigore per il Sassuolo. Questa volta Alessandro non sbaglia e con un tiro angolatissimo batte Alessio Cragno e porta in vantaggio il Sassuolo.

La reazione del Cagliari è stata decisa ma le occasioni per riportarsi in parità sono state poche e nel finale, in contropiede il Sassuolo ha sfiorato anche il raddoppio con Antonino Ragusa. evitato da una prodezza di Alessio Cragno.

Il Sassuolo espugna la Sardegna Arena, conquistando la prima vittoria stagionale. Il Cagliari ferma la sua corsa dopo due vittorie consecutive ed ora ha subito l’occasione di riscattarsi, visto che il calendario gli propone la seconda partita casalinga consecutiva, contro il Chievo, una diretta concorrente nella lotta per la salvezza.

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Il Cagliari c’è. La squadra di Massimo Rastelli ha espugnato il campo della Spal dell’ex Marco Borriello con un netto 2 a 0 (reti di Nicolò Barella e Joao Pedro) ed ha risalito la classifica fino all’8° posto, alla pari con Fiorentina e Roma (la squadra di Eusebio Di Francesco deve recuperare la partita di Genova con la Sampdoria).

I buoni segnali emersi nelle prime due sfortunate trasferta, sui campi di Juventus e Milan, sono stati confermati nelle due partite successive, contro avversari di pari livello e ambizioni, e le vittorie maturate sono il risultato del buon lavoro fatto dal gruppo guidato da Massimo Rastelli.

Oggi il tecnico rossoblu aveva chiesto ai suoi ragazzi di portare lo spirito espresso in casa anche in trasferta ed è stato accontentato con una prova autoritaria, di carattere. Il Cagliari ha ridimensionato la Spal con una condotta di gara praticamente perfetta.

Il primo goal del Cagliari è arrivato al 17’: conclusione di Sau, respinta di Gomis e conclusione vincente di Nicolò Barella. La Spal non è riuscita a reagire ed il Cagliari ha controllato la partita con autorità.

La “musica” dell’incontro non è cambiata nel secondo tempo ed il portiere ferrarese Gomis s’è dovuto superare per negare a Leonardo Pavoletti il primo goal con la maglia rossoblu ed il raddoppio.

Massimo Rastelli ha inserito Diego Farias al posto di Marco Sau. Il brasiliano è entrato bene in partita, ma ha trovato sulla sua strada ancora il portiere Gomis. Altre occasioni per Pavoletti che ha sfiorato il palo e per Farias, preludio del goal del raddopppio che, ormai nell’aria, è arrivato puntuale: Joao Pedro dalla sinistra si è accentrato, ha saltato un difensore ed ha una parabola straordinaria per potenza e precisione, imparabile per Gomis. Un autentico capolavoro.

Il Cagliari ha sfiorato la terza segnatura in più occasioni, sempre con Farias. Nel finale s’è messo in vetrina anche il portiere rossoblu Alessio Cragno, bravissimo sia su una punizione di Marco Borriello deviata in barriera da Nicolò Barella, sia su un gran tiro di Viviani, deviata da un difensore. E’ finita 2-0 per il Cagliari, vittorioso a Ferrara per la prima volta nella sua storia. Ora la squadra rossoblu attende la visita del Sassuolo, nel turno infrasettimanale di mercoledì.

«Era una di quelle quattro-cinque partite chiave che capitano nell’arco di una stagione, la prima di un trittico di tre gare in una settimana – ha commentato a fine partita il tecnico rossoblu Massimo Rastelli -. Punti doppi che abbiamo portato a casa con una prova di carattere, soffrendo solo negli ultimi minuti del primo tempo e nei primi della ripresa. Abbiamo tenuto bene la gestione del pallone e nel finale abbiamo legittimato. Se proprio devo muovere un rimprovero ai ragazzi è proprio quello di non avere chiuso definitivamente la partita: poteva bastare poco per riaprirla e soffrire nel finale. Fortunatamente è stato bravissimo Cragno.»

 

Mercoledì arriva il Sassuolo. «Qualcosina cambierò senza stravolgere troppo. Ho in testa cosa fare, ma faremo la conta – ha concluso Massimo Rastelli -, valuteremo e prenderò atto della condizione di tutti per effettuare eventuali modifiche».