25 November, 2024
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Il Cagliari torna sconfitto anche dal Giuseppe Meazza di Milano ma come è più di quanto è accaduto la scorsa settimana all’Allianz Stadium di Torino, con la consapevolezza di aver giocato una bella partita, al cospetto di un avversario che per larghi tratti ha subito l’iniziativa rossoblu. E le recriminazioni aumentano, pensando ad alcuni episodi più che dubbi verificatisi nell’area di rigore rossonera, sui quali il direttore di gara, Luca Pairetto, non ha ritenuto, incomprensibilmente, di fare ricorso alla VAR.

Dopo aver subito il goal del Milan, autore ancora una volta il giovane Patrick Cutrone, già al 10′, il Cagliari ha iniziato a macinare gioco e al 22′ Marco Sau ha fatto tremare il Milan, cogliendo un palo pieno con Gianluigi Donnarumma battuto. Il resto del primo tempo è stato quasi interamente di marca rossoblu, senza fortuna nelle conclusioni. Ma al 36′ il Cagliari ha protestato per una trattenuta di Leonardo Bonucci su Joao Pedro, lanciato a rete, sulla quale ha ritenuto di non dover chiedere l’intervento della VAR.

Al ritorno in campo dopo il riposo, il Cagliari ha continuato a macinare gioco e al 12′ ha riagguantato il pari, con una precisa conclusione di Joao Pedro, sugli sviluppi di un’azione innescata da un errato disimpegno di Franck Kessié.

A quel punto Vincenzo Montella ha tentato la carta Lucas Biglia, al rientro da un infortunio, inserito al posto di un evanescente Hakan Çalhanoğlu e di lì a poco il Milan s’è riportato in vantaggio, al 24′. Suso ha messo in crisi la difesa rossoblu con un’azione personale, Nicolò Barella lo ha fermato fallosamente al limite dell’area e l’esterno spagnolo (convocato in Nazionale per la decisa sfida per le qualificazioni mondiali di sabato prossimo contro l’Italia) ha scavalcato la barriera con una parabola micidiale che non ha lasciato scampo ad Alessio Cragno.

Cinque minuti dopo Joao Pedro è stato costretto a lasciare il campo dopo uno scontro con Leonardo Bonucci, sostituito da Duje Čop. Montella ha fatto esordire anche Nikola Kalinić, mandato in campo al posto di Patrick Cutrone, osannato dai suoi tifosi, e Massimo Rastelli ha inserito Paolo Faragò per Simone Padoin.
Il Cagliari non s’è arreso fino alla fine, l’arbitro ha concesso ben 9′ di recupero ed il tecnico rossoblu ha concesso cinque minuti anche ad Andrea Cossu al posto di Diego Farias. Il Cagliari ci ha provato ancora, prima con Marco Sau, servito da Andrea Cossu, poi con Paolo Faragò, imbeccato ancora da Andrea Cossu, ma il risultato non è più cambiato.

Il Cagliari torna  a casa a mani vuote dopo le trasferte di Torino e Milano, ma – come già sottolineato – con la consapevolezza di essere sulla strada giusta e fiducioso, in attesa dell’inserimento di Gregory van der Wiel e del nuovo centravanti, che dovrebbe essere Leonardo Pavoletti.

Il campionato ora si ferma per lasciare spazio al doppio impegno della Nazionale di Giampiero Ventura (sabato 2 agosto al Santiago Bernabéu di Madrid con la Spagna, martedì 5 agosto al Mapei Stadium-Città del Tricolore di Reggio Emilia, con Israele). Alla ripresa del campionato, il Cagliari affronterà il Crotone, primo avversario pienamente alla sua portata, una delle rivali dirette per la salvezza, quasi certamente nel nuovo stadio provvisorio, realizzato a tempo di record sul piazzale del vecchio stadio Sant’Elia che verrà quindi demolito per lasciare spazio alla nuova “Sardegna Arena” rossoblu.

Joao Pedro.

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E’ iniziato con una prevedibile sconfitta sul campo della Juventus campione d’Italia il nuovo campionato del Cagliari. 3 a 0 il risultato finale, sicuramente troppo severo per quello che è stato l’andamento della partita, soprattutto nel primo tempo. Il Cagliari, senza Marco Borriello, passato con una trattativa lampo alla Spal dopo la rottura maturata ieri, insieme al difensore Bartosz Salamon, ha saputo tenere il campo a testa alta e, dopo aver subito il primo goal di Mario Mandžukić, alla prima occasione costruita dalla Juventus, è andato vicino al pari co0n una bella conclusione di Diego Farias, respinta alla grande da Gianluigi Buffon, poi graziato da Paolo Faragò che ha calciato sopra la traversa. Al 35′ il Cagliari ha avuto un’occasione per pareggiare ancora più clamorosa, quando l’arbitro Fabio Maresca, con l’ausilio del VAR, ha concesso ai rossoblu un calcio di rigore, per un fallo commesso da Alex Sandro su Duje Čop. Diego Farias s’è fatto ipnotizzare da Gianluigi Buffon, fermandosi sul dischetto e poi calciando centrale, rendendo facile la parata del portierone bianconero.

Il doppio pericolo scampato ha messo le ali alla Juventus che allo scadere del tempo ha raddoppiato, con una bella azione di Paulo Dybala, lanciato da Miralem Pjanić. Paulo Dybala dopo aver stoppato il pallone, se l’è portato avanti aiutandosi col braccio, l’arbitro ha lasciato proseguire e per Alessio Cragno non c’è stato scampo.

Il secondo tempo ha avuto poca storia. Paulo Dybala ha colpito una traversa con un bel tiro a giro dal limite, poi i due tecnici hanno iniziato la girandola dei cambi ed è arrivato il terzo goal, autore Gonzalo Higuaín, con un sinistro on diagonale molto preciso, su assist di Alex Sandro. Il Cagliari, tutto sommato, ha lasciato l’Allianz Stadium a testa alta ed ora già guarda alla prossima trasferta, in programma sul campo del Milan.

«Il risultato è troppo pesante per quanto si è visto oggi in campo, soprattutto nel primo tempo dove abbiamo tenuto la pressione alta, chiudendo le traiettoria di passaggio ed essendo pronti a ripartire con qualità – ha commentato il tecnico rossoblu Massimo Rastelli -. La Juventus ha sbloccato il risultato praticamente alla prima occasione, avremmo potuto pareggiare con Faragò e il rigore ci avrebbe dato la possibilità di riequilibrare la gara. Poi siamo stati ingenui sul secondo gol di Dybala, preso in contropiede mentre noi stavamo gestendo il pallone. Nella ripresa abbiamo avuto un’altra buona occasione per accorciare le distanze con Faragò, quindi sul terzo gol di Dybala la partita si è definitivamente chiusa.»

La società, intanto, prosegue le trattative per completare l’organico. Resta calda la pista che porta al centravanti del Napoli Leonardo Pavoletti ed in serata ha preso piede la trattativa con il Fenerbahçe per il trasferimento in Sardegna del difensore olandese Gregory Van der Wiel, 29 anni, che dovrebbe arrivare con la formula del prestito oneroso. Lunedì sono previste le visite mediche e la firma.

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E’ un Cagliari privo di problemi di classifica e quindi nella condizione ideale per cercare di fare bene, quello che scenderà in campo questo pomeriggio al Mapei Stadium di Reggio Emilia, contro il Sassuolo di Eusebio Di Francesco, nell’ultima trasferta di questo più che positivo campionato di serie A che volge al termine.

Nel girone d’andata, il 22 dicembre, al Sant’Elia, il Cagliari vinse contro il Sassuolo una partita fondamentale per il suo campionato con una grande e, a un certo punto, forse anche insperata rimonta. Sotto 3-1 a mezz’ora dalla fine, i rossoblu sfruttarono la superiorità numerica e con grande determinazione, grazie anche alle giocate di qualità di Diego Farias, ribaltarono il risultato, imponendosi alla fine per 4 a 3.

«Ci sono 3 punti in palio, vogliamo conquistarli per tenere dietro in classifica il Sassuolo. Poi domenica arriva il Milan che potrebbe non avere tante motivazioni. Potremmo fare un ulteriore scatto per migliorare la nostra classifica. In ogni caso in partite di questo tipo conta più la prestazione del risultato – ha detto alla vigilia Massimo Rastelli -. Troviamo un Sassuolo rigenerato, in forma, che ultimamente ha ottenuto risultati di prestigio contro squadre del calibro di Inter, Fiorentina e Napoli. Ha ritrovato giocatori importanti che erano fermi da tanto tempo, gioca da cinque anni allo stesso modo, si conoscono a memoria. È una squadra che esprime un ottimo calcio.»

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Il Cagliari non è ancora sazio. Nonostante la salvezza fosse ormai acquisita, contro un avversario assetato di punti come l’Empoli, la squadra di Massimo Rastelli ha disputato una grande partita, chiudendo i conti già nel primo tempo, con tre splendidi goal di Marco Sau e Diego Farias, quest’ultimo autore di una doppietta.

Per oltre un’ora è stato un Cagliari brillantissimo, capace di dare spettacolo puro grazie ai suoi attaccanti letteralmente scatenati. L’Empoli, nonostante avesse assoluto bisogno di fare risultato per respingere i tentativi di rimonta del Crotone, vittorioso anche oggi sull’Udinese (nelle ultime sette giornate la squadra di Davide Nicola è quella che conquistato più punti di tutte, 17, alla pari dello straordinario Napoli di Maurizio Sarri che oggi ha espugnato l’Olimpico di Torino con un clamoroso 5 a 0) è stato letteralmente travolto dal Cagliari nei primi 45′ e s’è svegliato troppo tardi, realizzando due goal nel finale.

 

«Nel primo tempo abbiamo mostrato azioni in velocità e trame ficcanti, segnando tre gol e chiudendo la pratica – ha commentato a fine partita Massimo Rastelli -. Poi nei minuti finali si è persa lucidità in difesa, un po’ per il caldo, un po’ perché alcuni giocatori come Farias e Joao Pedro non sono ancora al top, lo stesso Borriello pur avendo giocato bene non era brillantissimo. L’Empoli non aveva niente da perdere, si è lanciato in avanti ed ha accorciato le distanze. Però abbiamo avuto altre tre-quattro occasioni nitidissime per arrotondare. Il risultato non fa una piega.»

«Dobbiamo onorare la maglia e rispettare società e tifosi sino all’ultimo. Siamo grandi professionisti, l’abbiamo dimostrato oggi e l’anno scorso. Daremo il massimo – ha concluso Massimo Rastelli – poi se gli avversari saranno più bravi, complimenti a loro.»

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Niente da fare per il Cagliari, al San Paolo, contro la lanciatissima formazione allenata da Maurizio Sarri che, con i tre punti, ha scavalcato la Roma al secondo posto in classifica, in attesa della trasferta odierna della Roma a San Siro contro il Milan. I rossoblu erano arrivati a Napoli con l’ambizione di riscattare il pesantissimo 0 a 5 del girone d’andata e cercare di non perdere, ma non hanno avuto neppure il tempo di illudersi, perché il piccolo bomber belga Dries Mertens ha impiegato solo 2 minuti per sbloccare il risultato e incanalare la partita verso un’agevole vittoria della sua squadra.

Il Napoli oggi gioca il miglior calcio della serie A e lo ha confermato anche ieri, realizzando tre reti e andando vicinissima ad altre segnature, soprattutto nel primo tempo, con un calcio spettacolare. Il raddoppio è arrivato al 49’, ancora per merito di Dries Mertens, autore di un tiro angolatissimo dal limite dell’area, quasi un colpo da biliardo. Dopo una traversa di Albiol, al 67’ il Napoli ha arrotondato ancora il risultato, con Lorenzo Insigne, ben servito dal solito Dries Mertens. Il Cagliari ha realizzato il goal che ha fissato il risultato finale sul 3 a 1, appena oltre il 90′, su azione sviluppatasi con un lancio di Joao Pedro per lo scatto di Farias, bel  dribbling su Hysaj e tiro imparabile per Reina.

«Non mi aspettavo certo di prendere un gol dopo un minuto – ha commentato Massimo Rastelli -. In quel momento bisogna essere bravi a non cambiare quello che si era preparato in settimana. Sapevamo di affrontare una squadra forte, che gioca un grande calcio e dovevamo limitare le loro qualità. Quando tenti di allungarti per recuperare il risultato, concedi spazio e la velocità degli attaccanti del Napoli può farti male. Così finisci per restare in una sorta di limbo.»

«Eravamo intimiditi, non riuscivamo ad uscire – ha aggiunto il tecnico rossoblu -. Piano piano siamo migliorati, abbiamo guadagnato campo e proposto qualche situazione interessante; naturalmente il Napoli ha avuto altre occasioni per arrotondare il punteggio. Poi abbiamo incassato il 2-0 ad inizio ripresa e a quel punto è diventato tutto difficilissimo, contro una squadra che in questo momento non ti permette di ragionare, ti viene a pressare alta, gioca ad una velocità impressionante e trova sempre le contromisure ad ogni situazione tattica. Non dimentichiamo che il Napoli ha costretto a fare questo tipo di partita squadre del calibro di Juventus e Real Madrid. Il gol di Farias ha alleggerito la sconfitta. La squadra ha dato tutto, so che non è facile trovare motivazioni quando hai una tranquilla posizione di classifica. Invece i ragazzi hanno corso tanto, ho fatto loro i complimenti. Da domani inizieremo a pensare all’Empoli – ha concluso Massimo Rastelli – vogliamo vincere per conquistare altri tre punti e consolidare la nostra classifica.»

 

 

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Archiviato domenica scorsa con la vittoria sul Pescara il capitolo relativo alla salvezza matematica, il Cagliari affronta oggi una trasferta difficilissima come quella del San Paolo di Napoli, con lo spirito giusto e la ferma intenzione di ben figurare al cospetto della lanciatissima formazione di Maurizio Sarri, anche per riscattare il pesantissimo ko casalingo per 0 a 5 subito nella gara del girone d’andata al Sant’Elia, disputata l’11 dicembre 2016.

E’ difficile dire quali sono le maggiori insidie nella formazione napoletana. Massimo Rastelli dovrà studiare adeguate contromisure per frenare gli slanci dei tre piccoli terribili dell’attacco campano, Dries Mertens, José Maria Callejòn e Lorenzo Insigne, ma i pericoli arriveranno anche dalla zona centrale del campo, dove opereranno Allan e Jorginho, desiderosi di ben figurare dopo una stagione che li ha visti spesso come alternative ai titolari, e ancora dal grandissimo talento di Marek Hamsik. E’ quasi superfluo sottolineare che per riuscire a ritornare a casa con un risultato positivo, il Cagliari dovrà disputare la “partita perfetta“.

Massimo Rastelli fa grande affidamento sui suoi gioielli d’attacco, da Marco Sau a Diego Farias e Joao Pedro (autore del goal decisivo, su rigore, domenica scorsa contro il Pescara), per finire a Marco Borriello, che ormai punta dichiaratamente al record personale di reti in serie A, raggiunto con la maglia del Genoa, a quota 18. A quattro giornate dalla fine del campionato, il centravanti di origini campane è a quota 16.

Napoli – Cagliari verrà diretta da Piero Giacomelli di Trieste, assistenti di linea Marzaloni e Alassio, quarto uomo Schenone, arbitri d’area Massa e Manganiello,

Piero Giacomelli, 39 anni, è alla settima stagione nella Can di A e B. L’esordio in serie A risale al 3 aprile 2011, in Genoa-Cagliari 0-1. Vanta 83 presenze in serie A e 39 in serie B.

 

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Caricatissimo dallo splendido 4 a 0 inflitto al Chievo, Cagliari cerca l’impresa a Udine per continuare a sognare il decimo posto. Le difficoltà incontrate in trasferta nel girone d’andata (eccezion fatta per la grande impresa di San Siro con l’Inter) sembrano dimenticate e la squadra di Massimo Rastelli affronta tutti gli avversari senza timori reverenziali. E’ quanto accadrà anche questo pomeriggio contro la squadra di Luigi Delneri, che in classifica sta davanti ai rossoblu di due soli punti. La classifica delle due squadre costituisce uno stimolo in più, perché qualora riuscisse ad espugnare la Dacia Arena, il Cagliari balzerebbe al decimo posto in classifica, scavalcando i bianconeri.

E’ indisponibile Artur Ionita, protagonista assoluto a Palermo, dove ha realizzato una doppietta e, per la sua sostituzione, sono in lizza Barella, Faragò e Padoin. Torna a disposizione Fabio Pisacane, che ha scontato il turno di squalifica e contenderà la maglia da titolare a Bartosz Salamon. In attacco confermato il trio delle meraviglie Joao Pedro-Borriello-Sau che ha dato spettacolo contro il Chievo ma Massimo Rastelli ha a disposizione anche Diego Farias che ha superato i problemi fisici che lo hanno condizionato negli ultimi mesi.

«Ritrovando pian piano gli effettivi è salita la qualità degli allenamenti e quella globale del gruppo – ha detto alla vigilia Massimo Rastelli -. C’è stata una crescita collettiva, mi auguro di vederla anche nella partita di domani, che sarà ben diversa rispetto a quella con il Chievo. Affrontiamo un avversario motivato che sta bene e ha molta fisicità. Sarà importante il nostro tipo di prestazione, i ragazzi devono portano avanti le idee e il lavoro degli ultimi mesi. Il calcio è fatto di episodi, ma spesso il risultato è la conseguenza della prestazione.»

«L’Udinese ha iniziato la stagione un po’ ad handicap e in trasferta è stata discontinua, ma come organico la metto appena dietro le big – ha aggiunto il tecnico rossoblu -. Ha un allenatore, Luigi Delneri, che sa dare un’impronta alla squadra, è stato ed è tuttora un modello per giovani allenatori come me. Sarà una partita difficile, ma l’affrontiamo con fiducia e cercheremo di mettere in campo quello che proviamo ogni settimana.»

 

Marco Borriello ha realizzato finora 15 reti.

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Metabolizzata la sconfitta interna subita sei giorni fa contro il Torino, questo pomeriggio il Cagliari torna in campo alle 15.00 per affrontare al Sant’Elia il Chievo, con il suo bomber Marco Borriello, uscito dal campo alla mezz’ora contro la squadra di Sinisha Mihajlovic, pienamente recuperato, al centro dell’attacco. E la sua presenza è assolutamente fondamentale contro un avversario ostico come il Chievo, più che una sorpresa ormai una conferma nel campionato di serie A che quest’anno l’ha visto tenersi sempre fuori dalla zona calda della classifica e, nonostante un calo nel girone di ritorno, ancora oggi al 12° posto, 3 punti ed una posizione davanti ai rossoblu.

Il Chievo è anche per tradizione un avversario ostico e indigesto per il Cagliari. L’ultima vittoria rossoblu, infatti, risale a sei anni fa, al 13 febbraio 2011: da allora rossoblu e scaligeri si sono affrontati nove volte e il Chievo è sempre uscito dal campo imbattuto. Il tecnico veneto Rolando Maran oggi deve rinunciare a diversi elementi importanti ma schiererà al centro dell’attacco l’intramontabile Sergio Pellissier (38 anni compiuti mercoledì 12 aprile).

Massimo Rastelli alla vigilia ha detto esplicitamente di aspettarsi di più da alcuni dei suoi uomini cardine che domenica scorsa non hanno giocato al massimo delle loro possibilità. Il ritorno a tempo pieno di Marco Borriello è già una buona notizia. Marco Sau aspetta di dare un calcio alla malasorte che lo perseguita e tornare al gol: lo meriterebbe, per l’impegno spasmodico che mette in ogni singola partita, rendendosi utile alla squadra in tutte le zone del campo. Lo stesso Diego Farias, finalmente guarito dagli acciacchi fisici, morde il freno. E’ tornato a disposizione anche Nicolò Barella, pronto a contribuire con la sua freschezza e il suo talento. Per la sostituzione dello squalificato Pisacane, è ballottaggio tra Capuano e Salamon.

 

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L’amarezza per la sconfitta interna è grande, soprattutto perché la partita sembrava essersi messa per il verso giusto con il calcio di rigore trasformato da Marco Borriello, arrivato alla 14ª rete in campionato, ma proprio l’uscita dal campo del centravanti, infortunato, ha condizionato in maniera decisiva il resto della partita, alla fine vinta dal Torino di Sinisha Mihajlovic.

Ne è convinto il tecnico rossoblu Massimi Rastelli. «Abbiamo giocato un’ottima mezz’ora, nel corso della quale siamo andati meritatamente in vantaggio ed abbiamo tenuto bene il campo senza soffrire la grande qualità del Torino – ha commentato Massimo Rastelli -. Poi l’infortunio di Marco Borriello ha pesato: abbiamo preso gol proprio nel momento in cui era uscito Marco e stavamo aspettando che uscisse il pallone per il cambio. La squadra si è un po’ demoralizzata, sia per il gol incassato, sia perché ha perso un elemento fondamentale. Questo ha ribaltato la situazione psicologica, il Torino ha segnato la seconda rete. Ci eravamo ripromessi negli spogliatoi di mantenere la gara in equilibrio, invece purtroppo abbiamo preso il terzo gol. Le abbiamo tentate tutte per rimontare, creando diverse occasioni potenziali dove avremmo potuto fare meglio. Il 3-2 è arrivato soltanto all’ultimo momento. Si è vista la qualità individuale dei giocatori del Torino, che con tre tiri e mezzo ha segnato tre gol».

Alla vigilia la squadra puntava alla vittoria, per continuare la serie positiva e mettere un altro tassello verso il decimo posto, l’obiettivo auspicato dal presidente Tommaso Giulini. La sconfitta lascia tanta amarezza ma non cambia gli obiettivi.

«Cerchiamo di dare il massimo in ogni partita: alcune volte questo non basta, gli avversari fanno valere il maggior tasso qualitativo – ha sottolineato Massimo Rastelli -. Il traguardo della salvezza è praticamente stato conquistato a dicembre, per merito nostro, non per demerito delle avversarie.»

Massimo Rastelli ha avuto anche parole di elogio per il giovane nordcoreano Han, autore del secondo gol, in piena “Zona Cesarini”, 15 minuti dopo il suo ingresso in campo.

«È un giovane interessante – ha concluso il tecnico rossoblu -, aveva fatto bene nei pochi minuti dove era stato impiegato a Palermo e oggi ha segnato un bel gol.»

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Al Sant’Elia arriva il Torino di Siniša Mihajlović e per il Cagliari l’imperativo d’obbligo è continuare a vincere, dopo la bella prova di Palermo, anche per riscattare la pesantissima sconfitta subita lo scorso 5 novembre (1 a 5).

La squadra di Massimo Rastelli ha superato un ciclo terribile ed ora ha davanti a sé un calendario alla sua portata che, se sfruttato al meglio, potrebbe consentirle di migliorare ulteriormente la già buona posizione di classifica e centrare magari quel decimo posto finale che rappresenta l’obiettivo dichiarato del presidente Tommaso Giulini. Dopo la partita odierna con i granata, giocherà ancora in casa contro il Chievo, poi a Udine, in casa con il Pescara, a Napoli, in casa con l’Empoli, a Reggio Emilia contro il Sassuolo e, infine, il 28 maggio in casa con il Milan.

Il pericolo maggiore nella sfida con il Torino arriva sicuramente dal bomber della Nazionale Andrea Belotti, ma vanno tenuti d’occhio anche altri calciatori di qualità come Ljajic, Iago Falque, Iturbe, e i giovani centrocampisti Baselli e Benassi.

Il tecnico rossoblu recupera Diego Farias, alternativa a Marco Borriello e Marco Sau. E’ tornato a disposizione anche Luca Ceppitelli. E’ atteso ad una conferma Artur Ionita, grande protagonista con una splendida doppietta della vittoria di Palermo.

Fischio d’inizio alle ore 15.00, dirige Gianluca Rocchi di Firenze (210 partite dirette in serie A, con 1.069 cartellini gialli, 102 cartellini rossi e 94 calci di rigore concessi), assistenti di linea Tolfo e Gava, quarto uomo Giallatini, addizionali Gavillucci e Abbattista.