24 November, 2024
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Dal più bel Cagliari dell’anno, battuto immeritatamente dall’Inter sabato sera in campionato, al più brutto, eliminato dal Pordenone (formazione di Lega Pro) questo pomeriggio alla Sardegna Arena. Il tutto, in meno di 72 ore.

Il Cagliari ha preso sottogamba l’impegno dei sedicesimi di finale di Coppa Italia con il Pordenone, Diego Lopez ha cambiato nove degli undici schierati inizialmente con l’Inter, ed il risultato che ne è scaturito è stata una partita scialba, alla fine vinta meritatamente dagli ospiti, come ha riconosciuto lo stesso tecnico rossoblu.

Il Pordenone ha sbloccato il risultato già al 7′, con un tiro da fermo del calciatore spagnolo Miguel Maza che ha sorpreso fuori posizione e in ritardo il portiere Luca Crosta. Il Cagliari ha subito il colpo ma ha trovato le forze per reagire ed al 18′ ha riportato il risultato in parità. L’azione che porta al goal è splendida, Diego Farias ha servito un perfetto assist per il capitano Daniele Dessena che si è inserito con tempismo perfetto ed ha scavalcato con un tocco preciso il portiere friulano Simone Perilli.

Nella seconda parte del primo tempo il Cagliari ha cercato di costruire i presupposti per portarsi in vantaggio ma le conclusioni a rete sono state poche ed imprecise.

Nel secondo tempo Diego Lopez ha inserito Niccolò Giannetti al posto di Joao Pedro ma il gioco ha continuato a latitare ed al 17′ il Pordenone s’è riportato in vantaggio, sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto dal sassarese Salvatore Burrai, deviato alle spalle di Luca Crosta da un preciso colpo di testa di Alessandro Bassoli.

Gli attacchi del Cagliari non sortiscono effetto, è il Cagliari a rischiare di subire il terzo goal. Alla mezz’ora il nuovo entrato Alessandro Deiola ha segnato ma l’arbitro ha giustamente il goal per fuorigioco. Nel finale il Cagliari s’è riversato a testa bassa nell’area del Pordenone, ma il risultato non è più cambiato ed il Pordenone ha strappato il pass per gli ottavi di finale (la sua corsa è iniziata ai 128esimi contro il Matelica, superato 2 a 0; è proseguito nei 64esimi sul campo del Venezia di Pippo Inzaghi, battuto 2 a 1; e nei 32esimi con il Lecce, eliminato con il punteggio di 3 a 2), che lo vedranno protagonista, per la prima volta nella sua storia, al Giuseppe Meazza di Milano, contro l’Inter, vicecapolista del campionato di serie A.

Il Cagliari esce mestamente dalla Coppa Italia, tra i fischi della Sardegna Arena, ed ora deve cercare di ritrovare subito la concentrazione per affrontare la trasferta di domenica a Bologna.

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Il Cagliari ritorna in campo, questo pomeriggio alle 15.00, alla Sardegna Arena, per la Coppa Italia, contro il Pordenone, ultima formazione di Lega Pro rimasta in corsa per la manifestazione tricolore, giunta al quarto turno. Dopo la bella quanto sfortunata prova di sabato sera con l’Inter, Diego Lopez cerca nuove conferme da parte di quei giocatori che hanno poche opportunità per scendere in campo, che oggi verranno schierati nell’11 iniziale. Tra loro c’è Federico Melchiorri, che tornerà ad indossare la maglia rossoblù a poco meno di un anno di distanza dall’infortunio al ginocchio rimediato ad Empoli.

Il Pordenone è guidato in panchina Leonardo Colucci (ex rossoblu nella stagione 2006/2007 con 22 presenze e 1 goal) ed ha in campo Toto Burrai (sardo ed anche lui ex rossoblu, con 4 presenze e 1 goal). La squadra friulana è arrivata alla sfida con il Cagliari, superando nell’ordine il Matelica (2 a 0), il Venezia di Pippo Inzaghi (2 a 1 in trasferta) ed il Lecce (3 a 2).

Il Cagliari ha fatto il suo esordio in Coppa Italia nel terzo turno, superando il Palermo, 5 a 3.

La vincente tra Cagliari e Pordenone incontrerà l’Inter, vicecapolista del campionato di serie A.

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Il più bel Cagliari dell’anno ha perso una partita che, per quanto espresso sul terreno di gioco della Sardegna Arena, avrebbe meritato di vincere, contro la vicecapolista del campionato (almeno per una notte nuova capolista), l’Inter di Luciano Spalletti, una squadra certamente non bella ma fortunata e cinica.

Nella prima mezz’ora il Cagliari, trascinato da un grande Nicolò Barella, ha schiacciato l’Inter nella sua area, creando alcune clamorose occasioni per sbloccare il risultato (la più incredibile al 16’, quando un cross di Paolo Faragò ha messo fuori causa Samir Handanovič e Leonardo Pavoletti ha calciato al volo a colpo sicuro trovando sulla sua strada lo stesso portiere neroazzurro, bravissimo a recuperare la posizione e a salvarsi un angolo), e al 29′, alla prima comparsa dell’Inter nella sua area di rigore, ha subito il goal di Mauro Icardi, il nuovo capocannoniere del campionato (15 reti in 14 partite).

Il Cagliari, inevitabilmente, per alcuni minuti ha subito il contraccolpo psicologico della beffa subita, dopo quasi mezz’ora di grande calcio, ed ha rischiato di subire il raddoppio dell’Inter già prima del riposo.

In avvio di ripresa, i rossoblu hanno abbassato il ritmo delle loro azioni ed al 55′ hanno subito il secondo goal, autore Marcelo Brozović, subentrato tre minuti prima ad uno spento Matías Vecino, su assist di Antonio Candreva.

Diego Lopez, a quel punto, ha tentato il tutto per tutto, inserendo un’altra punta, Diego Farias, al posto di Artur Ioniță, ma la squadra ha accusato i segni della stanchezza, superati grazie ad una prodezza di Leobardo Pavoletti che al 71′ ha realizzato uno splendido goal con un tiro al volo che non ha lasciato scampo ad Handanovic ed ha riaperto la partita.

Diego Lopez ha tentato l’ultima carta, Andrea Cossu al posto di Joao Pedro e all’80’ Diego Farias ha avuto l’occasione del pareggio, sciupata con un tiro debole facile preda di Handanovič. E un minuto dopo è stato ancora Mauro Icardi a mettere la sua firma sul match, con il goal che lo ha chiuso con un punteggio, 3 a 1, che punisce severamente un grande Cagliari, anche perché l’azione dell’ultima segnatura è stata chiaramente viziata da un fallo di Ivan Perisic, ma l’arbitro Luca Pairetto ha convalidato anche dopo aver fatto ricorso alla VAR.

L’Inter incamera i tre punti e balza in testa alla classifica, in attesa delle partite di domani; il Cagliari resta a bocca asciutta ma quello visto questa sera, lo ripetiamo, è stato il calcio migliore espresso dai rossoblu dall’inizio della stagione e, andando avanti su questa strada, il raggiungimento della salvezza non dovrebbe costituire un problema.

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Tutto esaurito, questa sera (fischio d’inizio ore 20.45, dirige Luca Pairetto di Nichelino, assistenti di linea Vuoto e Del Giovane, quarto uomo sarà Piscopo. Addetti alla VAR Mariani e Martinelli), alla Sardegna Arena, per l’anticipo della 14ª giornata di andata del campionato di serie A che opporrà il Cagliari di Diego Lopez alla vicecapolista Inter di Luciano Spalletti. Sulla carta, numeri alla mano (i neroazzurri secondo secondi in classifica con 33 punti, distanziati di soli due punti dal Napoli capolista, frutto di 10 vittorie e 3 pareggi; fuori casa, 4 successi e 2 pareggi in 6 partite), non dovrebbe esserci partita, ma il calcio, si sa, non è mai così scontato e le sorprese sono sempre dietro l’angolo. E ad una sorpresa punta il Cagliari, rinfrancato dagli ultimi risultati positivi, soprattutto dalla brillante vittoria conquistata sei giorni fa alla Dacia Arena di Udine, per regalare una soddisfazione ai suoi, troppo spesso delusi quest’anno alla Sardegna Arena, e migliorare ulteriormente la classifica in prospettiva salvezza.

Diego Lopez è costretto a rinunciare a Marco Sau, e in attacco dovrà scegliere tra Leonardo Pavoletti, Diego Farias, Niccolò Giannetti e Joao Pedro, quest’ultimo reduce dalla brillante prestazione (con goal decisivo) di Udine. E’ quasi superfluo sottolineare che l’uomo più pericoloso tra i neroazzurri sarà il bomber Mauro Icardi, il centravanti argentino vice capocannoniere del campionato cion 13 reti realizzate in 13 partite, alla straordinaria media di un goal a partita. Ma i rossoblu non dovranno perdere mai di vista neppure Ivan Perisic ed Antonio Candreva.

 

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Partito per Udine con la convinzione di poter tenere testa alla squadra di Luigi Delneri e di riuscire a tornare a casa con un risultato positivo, il Cagliari è forse andato oltre le più rosee previsioni, disputando una grande partita, vinta meritatamente con un goal di Joao Pedro su assist di Nicolò Barella, maturato in avvio di secondo tempo.

Diego Lopez ha avuto le risposte che si attendeva, da un Cagliari autoritario che ha saputo controllare sempre il gioco e creare tanto. Già nel primo tempo la squadra rossoblu aveva costruito diverse occasioni da goal ed altrettante sono arrivate dopo il goal. Quella odierna è la seconda vittoria esterna stagionale ed i tre punti conquistati sono pesantissimi, considerato che la squadra ha raggiunto quota 15 punti, con un vantaggio di 6 lunghezze sulla terz’ultima posizione, occupata dal Genoa, protagonista della vittoria di Crotone nell’anticipo dell’ora di pranzo.

«L’avevo detto ai ragazzi prima della gara: dovevamo essere aggressivi, corti e compatti – ha commentato a fine partita Diego Lopez -. Mi è piaciuta la determinazione messa in campo, questa è la mentalità che dobbiamo acquisire. Sono contento per l’intensità, non abbiamo preso gol e abbiamo dimostrato di essere squadra. Non giocando con questo atteggiamento, non avremmo portato punti a casa oggi. Ho visto comunque anche alcune buone cose sotto il profilo tecnico: la squadra è stata brava a crederci.»
«Ci sono stati alcuni errori tecnici e soprattutto nel primo tempo abbiamo concesso troppe ripartenze, che sono la forza dell’Udinese. Anche in attacco dobbiamo essere più cinici, sfruttare meglio determinate occasioni – ha aggiunto il tecnico uruguayano -. Oggi abbiamo colto 3 punti pesanti, che danno fiducia, ma non dobbiamo abbassare la guardia: la classifica continuiamo a guardarla con la coda dell’occhio, ma soprattutto dobbiamo continuare a lavorare e migliorare la cura dei dettagli. Dare continuità è fondamentale per crescere e lavorare con serenità. Sappiamo che il minimo errore in Serie A lo si paga a caro prezzo. Oggi siamo stati continui anche in fase di non possesso di palla, importantissimo contro una squadra molto fisica come l’Udinese.»

Sabato prossimo, alle 20.45, il Cagliari ospiterà alla Sardegna Arena l’Inter di Luciano Spalletti, una delle squadre più in forma del campionato, balzata al secondo posto in classifica a due punti dalla capolista Napoli, con i tre punti conquistati questa sera nel posticipo vinto per 2 a 0 con l’Atalanta.

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E’ un Cagliari determinato a tornare a casa con un risultato positivo, per interrompere una tradizione negativa e fare un ulteriore balzo in avanti in classifica dopo il successo ottenuto due settimane fa sul Verona, quello che scenderà in campo alla Dacia Arena contro l’Udinese di Luigi Delneri (dirigerà Gianluca Manganiello di Pinerolo, assistenti Longo e Prenna, quarto uomo Rapuano, al Var Aureliano e assistente Piccinini).
L’Udinese arriva all’appuntamento odierno reduce da due vittorie consecutive che le hanno consentito di spezzare una serie negativa e affiancare il Cagliari in classifica, a quota 12 punti.
«Abbiamo avuto due settimane per preparare la partita, mentre nelle settimane passate avevamo avuto poco tempo a disposizione – ha detto alla vigilia il tecnico rossoblu Diego Lopez -. La squadra deve giocarsela con la consapevolezza delle proprie qualità: credo nella testa che può fare la differenza. Contro il Verona siamo arrivati molto spesso al tiro senza però concretizzare e abbiamo finito per soffrire, rischiando di buttare via punti. Dobbiamo essere più cinici: facciamo i movimenti giusti ma una volta che arriviamo in porta devi segnare. Se è vero che ci capita di prendere gol nei primi minuti, dobbiamo alzare il livello di concentrazione, dal primo all’ultimo minuto.»
«Voglio vedere la squadra mostrare la stessa mentalità, senza timori, sia in casa che in trasferta – ha aggiunto il tecnico uruguayano -. Contro la Lazio e il Torino siamo stati propositivi, non dimentichiamo che a Roma il primo tiro l’abbiamo fatto noi e avevamo anche trovato il gol del pareggio con Farias. Non abbiamo ottenuto il risultato, ora dobbiamo fare vedere di avere imparato la lezione in questa partita che è molto importante per noi – ha concluso Diego Lopez -, un crocevia utile per capire quale sarà il nostro campionato.»

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Dalla grande paura, affiorata dopo il goal a freddo di Bruno Zuculini e l’errore dagli 11 metri di Luca Cigarini, alla grande gioia al goal del 2 a 1 di Paolo Faragò all’85’ che ha regalato al Cagliari la seconda vittoria della gestione Lopez che porta la squadra a quota 12 punti in classifica, lontana 6 punti dalla terz’ultima posizione.

E’ stato un pomeriggio dalle grandi emozioni quello vissuto alla Sardegna Arena, nel match con il Verona di Fabio Pecchia, diretta concorrente nella lotta per la salvezza.

Il goal di Paolo Faragò, bellissimo, è stato una vera e propria liberazione, al termine di una partita giocata dal Cagliari costantemente all’attacco, dopo aver subito il goal di Zuculini al 5′. I rossoblu hanno avuto l’opportunità di impattare già all’11’, con un calcio di rigore procurato da Marco Sau (30 anni compiuti venerdì 3 novembre), ma Luca Cigarini si è fatto respingere il tiro dal portiere veneto Nicolas David Andrade.

Il pareggio del Cagliari è arrivato al 29′, autore Luca Ceppitelli con un tocco con il ginocchio, su corner di Cigarini.

Nel finale del primo tempo il Cagliari ha continuato ad attaccare ma non è riuscito a creare pericoli seri alla difesa del Verona e al 44′ ha rischiato, quando ha concesso un calcio di punizione a due in area per un’ingenuità di Rafael, non sfruttato da Antonio Aldo Caracciolo.

Il primo quarto d’ora della ripresa non ha registrato azioni degne di nota e al 13′ l’arbitro ha espulso Diego Lopez per proteste, dopo un contrasto in area tra Romulo e Sau.

Dopo una conclusione debole di Leonardo Pavoletti ed un paio di tentativi di Joao Pedro, entrato al posto di Marco Sau, il Cagliari ha reclamato un calcio di rigore per un tocco col braccio di Caracciolo su colpo di testa di Pavoletti ma l’arbitro, dopo aver fatto ricorso alla VAR, ha lasciato correre.

Al 76’ Joao Pedro ha sfiorato il palo, liberato da una finta di Pavoletti e all’85’, finalmente, è arrivato il goal-vittoria: assist aereo di Pavoletti, Souprayen era in netto anticipo su Faragò ma il centrocampista rossoblù ha rubato palla e calciato un destro fortissimo che ha colpito il palo più lontano e si è infilato in rete.

Nei minuti finali, dopo una nuova girandola di cambi, il Verona si è lanciato in avanti ma il Cagliari ha controllato bene la situazione e al 94′ Nicolò Barella ha smarcato Farias solo davanti al portiere ma il brasiliano ha cercato l’assist per Pavoletti, fermato dal portiere Nicolas. Poi più niente e grande festa alla Sardegna Arena per una vittoria e tre punti che valgono oro in prospettiva salvezza.

«Non mi importa quando abbiamo segnato il gol vincente – ha commentato a fine partita Diego Lopez -. Penso che la squadra abbia giocato con tanta voglia di fare bene e abbia creato tanto, nonostante le difficoltà iniziali. Non era semplice ribaltare una partita nata in quel modo. Abbiamo dato tanta continuità e proposto molte varianti al gioco: poi l’esecuzione di qualche soluzione va migliorata, che sia una palla filtrante o un cross. Ma sono fiducioso: miglioreremo.»

 

«Il Cagliari ha potuto sempre contare sull’appoggio della sua gente, non solo in casa. Ci hanno seguito in tanti anche a Torino, purtroppo domenica scorsa non li abbiamo potuti fare contenti. Stavolta è andata in modo diverso – ha concluso Diego Lopez – meritano tutti i nostri ringraziamenti.»

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Archiviata l’amara sconfitta di Torino, il Cagliari di Diego Lopez torna alla Sardegna Arena per una delle sfide più importanti in chiave salvezza, contro il Verona di Fabio Pecchia. I tre punti in palio potrebbero avere un peso fondamentale, soprattutto dopo le grandi occasione mancate nei match casalinghi con Sassuolo, Chievo e Genoa, altre tre dirette concorrenti nella lotta per la salvezza che hanno portato via dalla Sardegna Arena l’intera posta in palio nel periodo più critico di questo avvio di stagione rossoblu. Nel girone di ritorno Pavoletti e compagni giocheranno questi scontri diretti in trasferta, ragione per cui sarà fondamentale presentarsi a quegli appuntamenti con una classifica sufficientemente tranquilla.

L’Hellas Verona, a dispetto della classifica precaria, è una squadra in crescita. Ha perso di misura lunedì sera contro l’Inter, con tanti rimpianti. Fabio Pecchia dispone di pezzi pregiati come Alessio Cerci e Giampaolo Pazzini, ex nazionali ancora in buone condizioni. Il Cagliari è chiamato ad una partita attenta, senza quelle distrazioni difensive che troppo spesso sono state fatali.

Diego Lopez si attende tanto da Leonardo Pavoletti, Joao Pedro, Marco Sau (venerdì l’attaccante originario di Sorgono ha festeggiato il suo 30° compleanno) e Diego Farias. Il tecnico rossoblu ha perso Marco Capuano ma ritrova Fabio Pisacane.

Dirigerà l’incontro Marco Guida della sezione AIA di Torre Annunziata, assistenti di linea Meli e Colarossi, IV uomo Marini, VAR Maresca, AVAR Carbone.

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A Torino il Cagliari ha sciupato una favorevole occasione per conquistare punti ed allungare ulteriormente, dopo la vittoria sul Benevento, verso posizioni di classifica più tranquille. Dopo essere riusciti a sbloccare il risultato poco dopo la mezz’ora del primo tempo con un gran goal di Nicolò Barella, i rossoblu di Diego Lopez hanno avuto subito l’opportunità per raddoppiare ma non sono riusciti a concretizzarla e poco dopo, al 40′, hanno subito il goal del pareggio siglato da Iago Falque. In avvio di ripresa il Torino ha spinto sull’acceleratore alla ricerca del goal del vantaggio, centrandolo con il neo entrato Obi (lo stesso ex giocatore dell’Inter poco prima aveva colto un palo) e nel finale al Cagliari non è bastata una reazione coraggiosa, alimentata da alcuni innesti freschi dalla panchina, per riagguantare il pareggio che sarebbe stato tutt’altro che immeritato per quanto fatto dalle due squadre.

La vittoria riporta serenità in casa Torino e stabilizza la posizione di Sinisa Mihajlovic, in dubbio alla vigilia dopo gli ultimi risultati negativi. Il tecnico serbo ora conta molto sulla crescita di Andrea Belotti, rientrato senza brillare dopo un’assenza per infortunio nelle ultime tre giornate.

«Abbiamo tanti rimpianti – ha commentato a fine partita Diego Lopez -. Sapevamo che avremo trovato una squadra arrabbiata che veniva da un risultato negativo. Siamo venuti qui cercando di fare la partita, consapevoli di poter fare il risultato. Dopo il gol di Barella avremmo dovuto chiudere la partita, abbiamo sbagliato molto sul piano tecnico, specie sulle ripartenze: è qui che dobbiamo migliorare perché la squadra è forte e può fare meglio sotto questo aspetto. Secondo me oggi abbiamo perso 3 punti.»

«Abbiamo dato la sensazione di essere una squadra compatta e costruito diverse situazioni pericolose dove avremmo potuto fare gol, sul campo di un avversario di qualità come il Torino – ha aggiunto Diego Lopez -. In serie A non concedono molte occasioni, quelle che ti danno devi sfruttarle. Nel primo tempo siamo stati più lucidi, abbiamo tenuto l’ordine, ma dobbiamo migliorare la corsa e l’intensità. Ho tolto Barella perché aveva fatto le altre due partite, in quel momento c’era necessità di forze fresche e poi era in diffida.»

Domenica 5 novembre, alla Sardegna Arena, arriva il Verona, un’altra sfida con una diretta concorrente per la salvezza, da vincere ad ogni costo.

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Archiviata la prima vittoria della gestione Lopez, il Cagliari cerca conferme questa sera nel posticipo delle 20.45 sul campo del Torino di Sinisa Mihajlovic, nell’11ª giornata del girone d’andata del campionato di serie A (dirigerà Gianpaolo Calvarese di Teramo). La squadra piemontese è una delle grandi delusioni del primo scorcio di stagione, al punto che questa sera Sinisa Mihajlovic, qualora non dovesse riuscire a vincere, potrebbe essere esonerato. Il Torino nelle ultime settimane ha pagato l’assenza per infortunio del suo bomber “100 milioni” Andrea Belotti, ancora in dubbio per un ritorno in campo alla vigilia della partita.

«La partita di metà settimana ci ha lasciato tanta adrenalina e carica – ha detto alla vigilia Diego Lopez -. Era una partita da vincere non solo per la nostra situazione in classifica ed è stato importante come è arrivata: dopo aver preso gol su rigore al 4’ di recupero, la squadra si è disposta per andare subito all’attacco e cercare il gol. Un segnale, si è visto che i ragazzi ci credevano ancora, volevano andare a vincere.»