24 November, 2024
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Il Cagliari è tornato alla vittoria contro il Benevento, dopo cinque sconfitte consecutive, ma che emozioni alla Sardegna Arena! Il goal che ha dato i tre punti ai rossoblu (la prima vittoria del nuovo tecnico Diego Lopez) è arrivato, infatti, al 95′, autore Leonardo Pavoletti (al secondo centro con la nuova maglia) con una straordinaria torsione di testa che ha mandato il pallone imparabilmente alle spalle del portiere campano Alberto Brignoli. Meno di un minuto prima, il Benevento aveva pareggiato il goal iniziale di Paolo Faragò, con un calcio di rigore trasformato da Pietro Iemmello, concesso per un fallo commesso da Paolo Faragò sullo stesso centravanti ospite.

La partita del Cagliari è stata condizionata fortemente dalla paura di portare a casa il risultato dopo le ultime delusioni c’era, si è visto nel secondo tempo, quando il Benevento ha attaccato generosamente in massa alla ricerca del goal del pareggio. I rossoblù hanno sofferto e stretto i denti, mostrando cuore e carattere, specialmente quando le energie stavano venendo meno. La voglia di vincere del Cagliari è emersa prepotentemente nell’incredibile finale, quando ormai il pareggio sembrava deciso.

L’avvio della partita è stato nettamente favorevole al Cagliari, in goal già al 9′ con Paolo Faragò, bravo a ribadire in rete un pallone che, calciato da Luca Cigarini, è stato respinto dalla traversa; e al 15′ i rossoblu hanno avuto la grandissima occasione per raddoppiare e, probabilmente, chiudere la partita, con un calcio di rigore concesso dal direttore di gara per un fallo di Gianluca Di Chiara su Marco Sau, ma lo stesso attaccante rossoblu l’ha sprecata, spedendo la sfera oltre la traversa.

Il Cagliari ha accusato il colpo ma ha continuato a macinare gioco e a creare occasioni, tenendo il Benevento lontano dalla porta di Rafael.

In avvio di ripresa, il Benevento di Roberto De Zerbi (all’esordio in panchina) è lentamente cresciuto, trovando forza e coraggio per impensierire la difesa del Cagliari ma le occasioni che hanno creato vera apprensione sono state poche, fino al convulso finale, che ha visto il Benevento crederci maggiormente. Gli episodi decisivi, già descritti, sono arrivati in pieno recupero, prima con il calcio di rigore che ha dato al Benevento il pareggio e la speranza concreta di conquistare il primo punto in serie A della sua storia calcistica, poi con il magico colpo di testa di Leonardo Pavoletti che ha riportato avanti il Cagliari praticamente allo scadere del 5′ di recupero.

Il Cagliari ha ritrovato i 3 punti (finora non ha mai pareggiato, con 3 vittorie e 7 sconfitte in 10 partite) e con 9 punti la sua posizione di classifica è più tranquilla; il Benevento resta malinconicamente a 0 punti e le sue speranze di rientrare in corsa per la salvezza si affievoliscono.

Domenica sarà il Cagliari renderà visita al Torino di Sinisa Mihajlovic, nel posticipo dell’undicesimo turno. Sarà un’altra partita dalle forti emozioni, contro una squadra assetata di punti dopo lo 0 a 3 subito ieri a Firenze.

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E’ un Cagliari obbligato a vincere quello che scenderà in campo alle 20.45 alla Sardegna Arena contro la matricola Benevento, per la decima giornata del campionato di serie A (dirige Massimiliano Irrati di Pistoia, assistenti Alfonso Marrazzo di Roma e Stefano Bellutti di Trento). E’ la partita d’esordio a Cagliari per il nuovo tecnico rossoblu Diego Lopez, dopo la trasferta dell’Olimpico che ha segnato la quinta sconfitta consecutiva, al ritorno in Sardegna dopo una lunghissima carriera da calciatore, durata 12 anni, dal 1998 al 2010, e due stagioni da tecnico, dal 2012 al 2014.

L’avversario, sulla carta, è il più abbordabile che ci possa essere in questo momento, il Benevento, una neopromossa che ha finora perso tutte le partite disputate, ma sarebbe un errore gravissimo sottovalutarlo e ritenere che la vittoria sia scontata. I campani, peraltro, già assolutamente bisognosi di sbloccarsi per entrare finalmente nel campionato, per loro nuovo in assoluto, hanno uno stimolo in più per cercare di fare bene, dopo che in settimana la società ha effettuato il cambio in panchina, esonerando Marco Baroni, il tecnico della storica promozione, e chiamando al suo posto Roberto De Zerbi, un giovane che con Diego Lopez condivide una sfortunata una breve esperienza alla guida del Palermo (Roberto De Zerbi aveva iniziato la stagione 2016/2017 e venne esonerato dopo sette sconfitte consecutive; Diego Lopez assunse la guida della squadra rosanero il 26 gennaio 2017 e venne esonerato l’11 aprile).

E’ la prima volta che Cagliari e Benevento si trovano di fronte in campionato. Le strade delle due squadre non si sono mai incrociate. L’unico precedente risale all’agosto 1982, al Sant’Elia, partita di Coppa Italia. Finì 1-1, per il Cagliari segnò Gigi Piras, in campo c’era Waldemar Victorino, sulla panchina rossoblù sedeva Gustavo Giagnoni.

 

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A 24 ore dalla trasferta dell’Olimpico che ha segnato la prevedibile quinta sconfitta consecutiva all’esordio di Diego Lopez sulla panchina rossoblù, il Cagliari è tornato in campo ieri pomeriggio ad Asseminello, per preparare il nuovo impegno in programma mercoledì sera alla Sardegna Arena contro il Benevento, fanalino di coda della classifica, ancora all0asciutto di punti dopo nove giornate.

I giocatori utilizzati a Roma con la Lazio sono stati impegnati in lavoro di scarico in palestra. Gli altri hanno lavorato sul campo: dopo il riscaldamento, il programma di allenamento ha previsto esercitazione tecnica e possesso palla a pressione. Quindi tattica di reparto per i difensori, mentre centrocampisti ed attaccanti hanno effettuato esercizi di finalizzazione. In chiusura, partitella a campo ridotto.

Si è allenato regolarmente il portiere Rafael, Alessandro Deiola ha svolto un lavoro personalizzato. Proseguono il loro percorso di recupero dai rispettivi infortuni Alessio Cragno ed Andrea Cossu. Oggi, vigilia di gara, il Cagliari sarà nuovamente in campo al pomeriggio.

«Avevo chiesto alla squadra di giocare con coraggio e così è stato – ha detto Diego Lopez sulla partita dell’Olimpico -. Abbiamo tenuto un buon possesso di palla e siamo arrivati a tirare in porta diverse volte: contro un’altra squadra sarebbe potuto bastare, non contro la Lazio che è fortissima e ha meritato di vincere anche se il risultato è un po’ pesante per noi. Il gol di Farias? Gli episodi a volte possono essere favorevoli, altre meno. Siamo usciti a testa alta. Chiaramente dobbiamo migliorare e per questo bisogna lavorare molto sul campo. Dobbiamo affrontare tre partite in sette giorni, ho diversi giocatori di ottima qualità e mi è sembrato giusto dosare le forze. Per l’attacco, Sau e Farias hanno determinate caratteristiche e ho deciso di iniziare la gara con loro. Mercoledì ci aspetta una partita molto importante – ha concluso Diego Lopez -. Se manteniamo la stessa intensità e mentalità mostrate oggi, possiamo fare bene. La situazione non è critica: dobbiamo lavorare sulla testa ed iniziare a fare risultato.»

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Inizia questo pomeriggio allo stadio Olimpico di Roma, contro la Lazio di Simone Inzaghi, la nuova esperienza di Diego Lopez alla guida del “suo” Cagliari. Dopo dodici stagioni vissute da protagonista sul campo da calciatore, il 43enne uruguayana affronta la sua terza da tecnico, in coppia con il coetaneo Michele Fini che, dopo aver giocato al suo fianco, da alcune stagioni è il suo vice in panchina (insieme hanno guidato il Bologna e il Palermo).

Diego Lopez è subentrato a Massimo Rastelli in settimana e si è tuffato subito nel lavoro sul campo, consapevole di dover affrontare subito un esame durissimo, sul campo della Lazio, probabilmente la squadra italiana più in forma, protagonista sia in campionato sia in Europa League (giovedì sera ha espugnato il campo del Nizza di Mario Balotelli con un netto 3 a 1).

Il Cagliari affronterà la Lazio cosciente della forza dell’avversario e delle difficoltà dell’impegno ma, al tempo stesso, con la ferma determinazione di fare bene e di invertire quindi il trend negativo che l’ha portato a quattro sconfitte consecutive, dopo l’impresa compiuta sul campo della Spal che aveva fatto sperare in ben altro proseguo in questo avvio di stagione.

Il Cagliari però di contro scenderà in campo con tutte le intenzioni di stroncare la serie negativa che ha fatto dilapidare il tesoretto conquistato dalle due vittorie conquistate contro Crotone e Spal. Si riparte da zero, consapevoli che ogni partita di campionato presenta tranelli insidiosi e ogni punto va sudato sul campo lottando su tutti i palloni. Lopez nella conferenza stampa di presentazione ha parlato chiaro: vuole vedere una squadra combattiva e coraggiosa, che esprima il suo gioco nelle ultime settimane rimasto nel novero delle buone intenzioni. Ha ragione, il tecnico, quando sostiene che il Cagliari possieda un elevato tasso tecnico; soltanto un micidiale mix di sfiducia e di timore, determinati dall’assenza dei risultati, ha fatto sì che i rossoblù nelle ultime settimane non siano riusciti ad esibirlo sul campo. Bisogna ritrovare in fretta il vero Cagliari perché il campionato non aspetta: quello di Milano, ad esempio, quando i rossoblù furono piegati soltanto da una punizione di Suso dopo aver a lungo tenuto il pallino del gioco.

«La formazione ce l’ho in testa, ma preferisco darla ai ragazzi – ha detto alla vigilia Diego Lopez –. A prescindere da chi giocherà e dal modulo che adotteremo conterà l’atteggiamento. Voglio vedere una squadra coraggiosa, compatta, stretta, aggressiva non solo quando hanno palla gli altri ma anche quando ce l’abbiamo noi. Dobbiamo pensare a fare 34-35 punti, quelli necessari per raggiungere la salvezza: domani inizia il nostro nuovo cammino. Inutile chiudersi in difesa e basta: prima o poi il gol lo prendi. La Lazio è forte ma anche il Cagliari ha un tasso tecnico molto alto e può fare male. Credo molto in questa squadra: non appena ritroverà fiducia dimostrerà sul campo tutte le sue qualità. Abbiamo una gran voglia di far bene.»
«Curioso, pure durante la prima esperienza da tecnico della prima squadra dovemmo affrontare tre partite in sette giorni, anche se non all’inizio. Non penso al Benevento, sono concentrato sulla Lazio. È vero che dobbiamo dosare le forze in previsione dei prossimi impegni – ha concluso Diego Lopez –, ma andiamo a Roma per giocarcela.»

Lazio – Cagliari sarà diretta da Luca Pairetto di Nichelino (figlio d’arte), assistenti di linea Luca Mondin di Treviso e Pasquale De Meo di Foggia. Quarto ufficiale Antonio Giua di Olbia. Addetti al VAR Fabrizio Pasqua di Tivoli e Antonello Balice di Termoli.

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Il Cagliari ha scelto Diego Lopez per guidare la squadra, dopo l’esonero di Massimo Rastelli, con un contratto che lo legherà al club rossoblù sino al 30 giugno 2019. Per il tecnico uruguayano, 43 anni, si tratta di un ritorno a Cagliari, dove è di casa, avendo vestito la maglia rossoblu da calciatore per ben 12 anni consecutivi, dal 1998 al 2010, e guidato la squadra dalla panchina per due stagioni, la prima in coppia con Ivo Pulga (2012/2013, 11° posto; 2013/2014, 15° posto). In precedenza aveva guidato prima i Giovanissimi rossoblu, poi la Primavera. Dopo aver contattato Massimo Oddo e Giuseppe Iachini, il presidente Tommaso Giulini ha scelto Diego Lopez che, intanto, proprio ieri ha rescisso consensualmente il contratto che lo legava ancora al Palermo, dopo l’esonero della passata stagione. Diego Lopez ritorna a Cagliari con Michele Fini (43 anni, originario di Sorso) come vice (anche lui ex calciatore rossoblu, è stato vice di Diego Lopez sia a Bologna sia a Palermo).

Diego Lopez verrà presentato questo pomeriggio, al termine del secondo allenamento odierno che è stato il suo primo della nuova esperienza alla guida del “suo” Cagliari.

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Joe Chambers.

A seguito di gravi problemi sul traffico aereo, David Virelles non potrà essere presente questa sera nella quinta giornata del XXXII Festival internazionale “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”.

E’ confermata la presenza del progetto M’Boom Repercussion Ensemble diretto da Joe Chambers, che salirà sul palco di Piazza del Nuraghe insieme ai musicisti Eli Fountain, Ray Mantilla, Warren I. Smith, Marc Abrams, Pietro Tonolo, Diego Lopez e lo String Quartet composto da giovani musicisti sardi Silvia Congia, Anna Floris, Tommaso Delogu e Rebecca Fois.

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La XXXII edizione del Festival internazionale “Ai Confini tra Sardegna e Jazz” giunge al giro di boa. Questa sera, alle 21.30, sul palco di Piazza del Nuraghe, si esibirà per primo il 34enne pianista cubano David Virelles, che lascerà poi la scena al progetto M’Boom Repercussion Ensemble di Joe Chambers, con Eli Fountain/Ray Mantilla/Warren I. Smith/Marc Abrams/Pietro Tonolo/Diego Lopez/String Quartet.

Grandi emozioni, ieri sera, prima con il solo al piano del 75enne di Filadelfia Joe Chambers, poi con la nuova performance del Summit Quartet di amid Drake, Mats Gustafsoon, Ken Vandermark e Luc Ex.

Ieri mattina, nei locali del ristorante La Peschiera, a Porto Pino, erano state presentate le nuove produzioni discografiche dell’Associazione Culturale Punta Giara registrate live a Sant’Anna Arresi, tra le quali i concerti del Summit Quartet e lo “Zappa Speech Project” del Andrea Massaria Octet dell’edizione 2016 ed il concerto del dicembre 2014 dei Flut3ibe.

Alla conferenza stampa, presenti giornalisti e fotografi di alcune delle maggiori riviste specializzate nazionali ed internazionali, hanno partecipato i musicisti del Summit Quartet.

                                                                      

 

 

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Il Cagliari affronta il derby delle Isole, allo stadio Barbera (inizio ore 15.00, dirige Paolo Valeri di Roma), contro il Palermo degli ex Diego Lopez (dal 1998 al 2010 colonna della squadra rossoblu, nella quale ha collezionato 314 presenze e 7 reti ed ha iniziato la carriera di allenatore nelle Giovanili, arrivando fino alla prima squadra) e Nicola Salerno (direttore sportivo).

La squadra di Massimo Rastelli non ha particolari problemi di classifica, avendo già raggiunto da tempo la tranquillità, se non l’ambizione di migliorare una stagione sicuramente positiva, considerato che l’ha affrontata da matricola. Nonostante qualche delusione di troppo per la pesantezza numerica di alcune sconfitte, soprattutto quelle maturate in casa, non è mai stata impelagata nella zona calda della classifica e questo aspetto conterà tanto quando a fine stagione verrà fatto il bilancio del lavoro svolto dal tecnico e dai calciatori.

Sarà diverso lo spirito con il quale scenderà in campo la squadra rosanero che, a questa partita, lega le ultime speranze di rientrare in corsa per la salvezza, ancora vive, nonostante un bilancio fin qui disastroso (nessuno avrebbe potuto prevedere che dopo 29 giornate il Palermo avrebbe avuto solo 15 punti, frutto di 3 vittorie, 6 pareggi e ben 20 sconfitte), per la modestia assoluta di altre due squadre neopromosse, Crotone e Pescara, e la frenata registrata nel girone di ritorno dall’Empoli che conserva sette punti di vantaggio sul Palermo ma è reduce da ben 7 sconfitte consecutive ed ha conquistato solo 4 punti nelle 11 partite disputate nel girone di ritorno.

Anche oggi Massimo Rastelli deve fare i conti con assenze importanti. Prima della sosta ha perso Nicolò Barella e il capitano Daniele Dessena e in settimana s’è fermato nuovamente Diego Farias. Rientra Marco Capuano.

«Giochiamo contro una squadra affamata di punti che si gioca le ultime chance per sperare nella salvezza. Dobbiamo farci trovare pronti ad affrontare le insidie tecniche e psicologiche – ha detto alla vigilia Massimo Rastelli -. Ci saranno alcuni momenti dove tu fai la partita, in altri magari avranno loro il pallino del gioco. Le transizioni faranno la differenza. Quel che importa è metterci la giusta carica e determinazione, capire che tipo di partita andiamo ad affrontare. Palermo è una piazza calda, la squadra ha preso il carattere del suo allenatore. Secondo me hanno ancora buone possibilità di salvarsi.»