22 December, 2024
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E’ ancora in corso la trattativa tra Ferentino e Cagliari per il passaggio del titolo della A2 che riporterebbe il basket di vertice nel capoluogo isolano dopo 36 anni. L’operazione, portata avanti dalla Dinamo Sassari, lancerebbe il progetto Dinamo lab, piazzando giovani emergenti italiani e stranieri nel club satellite che, in caso di fumata bianca, dovrà scegliere staff tecnico e dirigenziale (possibile il coinvolgimento di Manuel Vanuzzo, storica bandiera della Dinamo che ha chiuso la sua carriera agonistica a Udine). La Dinamo ha in mano da due settimane i bilanci del club ciociaro e avrebbe rotto gli indugi negli ultimi giorni, ma l’accordo tra le parti non sembra così vicino: le chance che l’affare vada in porto attualmente sono modeste, ma le trattative proseguiranno per cercare l’accordo. Il tempo massimo per perfezionare l’operazione, tramite l’istituto del trasferimento di sede, è quello del 7 luglio, termine ultimo per l’iscrizione alla A2 2017/2018. E’ probabile che dall’operazione siano comunque esclusi Francesco Pellegrino, che potrebbe rescindere entro fine maggio il contratto che lo lega alla Dinamo fino al 2019, e Diego Monaldi, che potrebbe uscire dall’accordo con Sassari alla luce dell’interessamento di Pesaro.

E’ ufficiale, intanto, la scelta delle società italiane aventi diritto alla partecipazione alle coppe europee 2017/2018: Venezia, Sassari e Avellino hanno rinnovato la fiducia alla Champions League FIBA già disputata nella stagione appena conclusa, con bonus di risultato rispettivamente di 220, 160 e 120mila euro; Trento e Reggio Emilia invece occuperanno i due slot disponibili per l’Eurocup, competizione che avevano già disputato nel 2015/2016. Resta ancora da definire il quarto posto in Champions League che garantisce l’accesso al Qualifying Round (con la novità della possibile rinuncia alla partecipazione alla FIBA Europe Cup in caso di eliminazione in uno dei due turni preliminari che coinvolgeranno 32 squadre per 8 posti). La prima ad essere interpellata sarà Pistoia, che dovrà decidere se iscriversi entro il 21 giugno o passare la mano; in questo caso toccherà a Capo d’Orlando, che gradirebbe invece senza riserve uno storico sbarco in Europa.

Il Palazzetto dello sport di Cagliari.

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A pochi giorni dalla conclusione della stagione con l’eliminazione nei quarti di finale dei play-off scudetto ad opera della Dolomiti Energia Trentino, la Dinamo Banco di Sardegna guarda già al futuro e programma all’insegna della continuità del gruppo italiani più che quello degli stranieri.

Gli unici accordi validi per la prossima stagione sono quelli con Rok Stipcevic (il regista croato resterà per il terzo anno in Sardegna e a ora sembra l’unica certezza tra gli 8 stranieri in organico) e Dusko Savanovic, ma sembra improbabile che la Dinamo confermi la 34enne forte ala serba, vista la volontà del Club di aumentare il tasso atletico del roster. Possibile che resti Tau Lydeka come cambio di un centro titolare con doti da intimidatore.

Tutti e cinque gli italiani del roster sono sotto contratto per il 2017-18, con le bandiere Jack Devecchi e Brian Sacchetti che dovrebbero restare insieme a Lollo D’Ercole, mentre per Diego Monaldi che ha escape al 30 giugno e Michele Ebeling c’è la possibilità di rientrare nel progetto Cagliari qualora andasse in porto la trattativa per il titolo di A2 di Ferentino. Improbabile la permanenza di Trevor Lacey, che pure la Dinamo proverà a confermare: la guardia statunitense ha sirene economicamente allettanti dalla Russia e interessi di club di Eurolega.

I primi tentativi in atto riguardano Paul Biligha, che dovrebbe sciogliere entro fine mese la riserva tra la proposta di Sassari e quella di Venezia, e Pietro Aradori, che sembra però orientato a vagliare le sue chances di trovare posto all’estero in Eurolega riaffacciandosi alla competizione assaggiata nel 2014-15 con il Galatasaray Istanbul.

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Amara sconfitta interna per la Dinamo Banco di Sardegna nell’anticipo di mezzogiorno con la Sidigas Avellino, impostasi al PalaSerradimigni con il punteggio di 75 a 70 (primo tempo 41 a 35 per la Dinamo).

E’ stato un match intenso, vissuto con il fiato sospeso per tutti i 40’. Una partita che ha visto due squadre fronteggiarsi a viso aperto e non mollare mai, decisa nell’ultimo giro di cronometro. L’avvio di partita è stato nettamente favorevole ai campani, bravi a chiudere il primo quarto avanti di ben 8 punti sul 24 a 16, ai quali la Dinamo ha risposto con un secondo quarto spettacolare chiuso sul 25 a 11 che l’ha portata al riposo all’intervallo lungo avanti di 6 punti: 41 a 35. Nel secondo tempo la Sidigas s’è riportata presto in parità con un grande Ragland (18 punti e 9 assist alla fine). Il finale è filato via sul punto a punto e gli ospiti sono stati vravi a trovare il break decisivo con l’ex Cusin che ha chiuso la sfida sul 70-75.

Nella Dinamo s’è distinto su tutti Rok Stipcevic, miglior realizzatore dell’incontro con 18 punti, 5 rimbalzi e 2 assist. Doppia cifra anche per Tautvydas Lydeka (10 punti e 5 rimbalzi); in evidenza, soprattutto per grinta e carattere, il capitano Jack Devecchi, a segno con due triple in due momenti topici, Brian Sacchetti e Diego Monaldi. 9 punti a referto e 5 falli subiti per Darius Johnson Odom.

Da domani la squadra biancoblu si metterà al lavoro in vista del match di Basketball Champions League di martedì contro i tedeschi dell’MHP Riesen Ludwigsburg, in programma al Palazzetto alle 20.30.

«Nell’approccio iniziale non eravamo pronti – ha commentato il coach sassarese Federico Pasquini -, senz’altro avevamo ancora scorie dalla gara contro il Besiktas. Non  abbiamo ancora la capacità di ripartire, non siamo abbastanza forti mentalmente. Abbiamo fatto buone esecuzioni offensive ma con cattive conclusioni. A livello difensivo abbiamo fatto bene ma con tanti errori. La bravura di Avellino e la precisione al tiro ci hanno fatto perdere la fiducia Ci manca ancora qualcosa, dobbiamo riuscire a tenere e ad essere più forti mentalmente nel momento in cui si decide la partita. Quando non facciamo canestro tendiamo a deprimerci un po’ mentalmente, e questa è secondo me una scimmia che ci trasciniamo dai finali punto a punto. Oggi nel momento decisivo è bastata una giocata un po’ fortunata per scoraggiare i ragazzi. Questo non va bene, una squadra come la nostra non se lo può permettere. Il fatto che giochiamo tra 48 ore ci farà bene, sono convinto  che, al di là delle analisi e delle strategie, tornare in campo sia la cura migliore per ritrovare durezza mentale.»

Rok Stipcebic 4

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A distanza di soli tre giorni dalla larga vittoria ottenuta nella quinta giornata della regular season del campionato sulla Consultinvest Pesaro, la Dinamo Banco di Sardegna s’è ripetuta ieri sera, ottenendo la seconda vittoria nella regular season di Basketball Champions League, superando con altrettanto largo punteggio la squadra belga de Proximus Spirou Charleroi per 95 a 75 (primo tempo 35 a 32). Contrariamente a quanto è accaduto in tante altre occasioni, anche nella passata stagione, i ragazzi di coach Pasquini hanno costruito la vittoria nel primo tempo ma, dopo aver respinto ogni tentativo di reazione dello Charleroi, channo dilagato nella ripresa. Tanti i protagonisti della bella vittoria, ad iniziare da Darius Johnson-Odom: 22 punti e 4 assist ma, soprattutto, tanta leadership sul campo. In evidenza anche Dusko Savanovic (18 punti e 4 assist per lui), ottima prestazione di Rok Stipcevic (14 punti e 6 assist) e Trevor Lacey (9 punti e 5 rimbalzi). Molto bene anche Josh Carter, a segno con 12 punti, uscito dal match dopo un contatto, e Tau Lydeka (10 punti).

Non sono stati da meno gli italiani, ad iniziare da Brian Sacchetti, al rientro da un leggero infortunio, partito in quintetto. Ottimo in difesa il capitano Jack Devecchi e importante anche l’apporto di Diego Monaldi nei 14′ in cui è rimasto in campo. La vittoria ha dato nuova carica al gruppo che già oggi ritorna al lavoro, perché sabato il programma propone la sfida con The Flexx Pistoia, valida per la sesta giornata di campionato.

«Abbiamo giocato una partita solida contro una squadra che ha dimostrato il suo valore – ha commentato Federico Pasquini -. Sono contento, era una partita dura e credo che vincere di 20 punti sia importante anche guardando al ritorno. Nel primo tempo abbiamo costruito bene a livello difensivo e meno a livello offensivo ma nel  secondo tempo abbiamo fatto molto bene, segnato 60 punti, è stato tutto perfetto. Dobbiamo continuare a essere concentrati sul nostro lavoro, la componente mentale a questi ritmi, giocando ogni 72 ore, è fondamentale. Pensiamo a crescere giorno dopo giorno, cerchiamo di prendere energia per affrontare al meglio questo ritmo, che è devastante ma allo stesso tempo è bellissimo perché ti tiene sempre al massimo.»

Federico Pasquini 3

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La Dinamo travolge la matricola Brescia (96 a 73, primo tempo 51 a 37) nella terza giornata della regular season e riscatta subito la battuta d’arresto subita la scorsa settimana sul campo di Reggio Emilia.

La squadra lombarda, guidata da coach Andrea Diana, reggono il confronto solo nel primo quarto, chiuso avanti di un punto, 22 a 21, ma già nel secondo quarto la squadra di coach Federico Pasquini ha cambiato marcia, e con un parziale di 31 a 15 è andata al riposo sul 51 a 37. Al rientro dall’intervallo lungo Brescia ha provato a colmare il ritardo ma la risposta della Dinamo è stata immediata. Nell’ultima frazione la Dinamo dilaga, condotta dalle triple di Stipcevic e Darius Johnson Odom e dalle giocate di un ottimo Savanovic che chiude con 19 punti, 5/6 da due, 3 rimbalzi e 21 di valutazione. Grande prestazione anche per Brian Sacchetti, a referto con 7 punti, 9 assist e 8 rimbalzi, cifre che lo eleggono assistman del match e top per valutazione (25). Sfiora la doppia doppia Gabe Olaseni, per lui 11 punti e 8 rimbalzi in 22 minuti; 12 punti per Josh Carter e 13 per Trevor Lacey. Fondamentale l’apporto dalla panchina di Lollo D’Ercole e Diego Monaldi.

La Dinamo chiude il terzo quarto avanti di 13 punti, 71 a 58, e allunga ancora nell’ultimo quarto con un + 10 e chiude sul 96 a 73.

«Abbiamo fatto un’ottima partita, sono molto soddisfatto – ha commentato Federico Pasquini -. Siamo stati bravi a trovare energia offensiva nel secondo quarto e quindi a costruire anche una migliore difesa. Abbiamo fatto tre partite molto solide prima del triplice impegno che comincerà martedì, dobbiamo continuare su questa strada e i  segnali arrivati anche dalla panchina, da uomini come Lollo, Monaldi e Olaseni, che hanno fatto un’ottima gara, mi danno serenità. C’è da lavorare duro, è chiaro che ancora dobbiamo crescere su certi automatismi di squadra. Sappiamo che per fare la Coppa dobbiamo giocare in media ogni tre giorni – ha concluso il coach sassarese -, sono curioso di testare la reazione a questo tipo di impegno e di lavoro senza pause.»

La squadra biancoblu già domani si ritroverà in palestra per lavorare in vista del debutto in Basketball Champions League in agenda martedì al PalaSerradimigni, contro i polacchi dello Stelmet Zielona Gora.

Darius Johnson-Odom 4

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Federico Pasquini 1 copia

E’ stato presentato questa mattina alla stampa, nella splendida cornice del GeoVillage Sport&Convention Resort di Olbia, sede per il quarto anno consecutivo del ritiro biancoblu, il roster della Dinamo Banco di Sardegna 2016/2017.

Nello spazio allestito a bordo piscina i giornalisti di televisione, carta stampata e testate on line hanno conosciuto i 13 giocatori che da sei giorni sono al lavoro perchè la Dinamo formato 2016/2017 trovi la sua chimica. I giganti si sono presentati uno ad uno, accompagnati da una breve scheda che ha ricordato quanto fatto in carriera e peculiarità tecnico tattiche, e ognuno di loro ha condiviso aspettative,  sogni e sensazioni sulla nuova stagione: al tavolo anche il coach-general manager Federico Pasquini. Grande attesa per i nuovo arrivati: Dusko Savanovic, Michele Ebeling, Darius Johnson-Odom, Tautvydas Lydeka, Trevor Lacey, Diego Monaldi, Josh Carter e Ryan Martin. Esordio davanti alle telecamere per i giovanissimi Andrea Pompianu, al secondo ritiro con la prima squadra, e Simone Casula, entrambi campioni under 18 èlite. A fare da padroni di casa i veterani del gruppo: il capitano Jack Devecchi, Brian Sacchetti e Lorenzo D’Ercole.

«Il nostro primo obiettivo – ha detto Federico Pasquini – è quello di diventare una squadra vera, il primo possibile. Abbiamo tante variabili, possiamo raggiungere la chimica di squadra in brevissimo tempo oppure potrebbe volerci qualche giorno in più. Sicuramente desidero che la nostra sia una squadra dalla chiara identità in attacco e in difesa; ma prima di tutto dobbiamo imparare a conoscerci. Una volta fatto questo passo possiamo lavorare per dare il 100% e mettere nel mirino i nostri obiettivi stagionali.»

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Federico Pasquini 1 copia

Chiusa la campagna acquisti che ha rivoluzionato per due terzi il roster dello scorso anno, è ormai tutto pronto per la nuova stagione della Dinamo Banco di Sardegna di Federico Pasquini.

I giocatori confermati sono quattro:

Il capitano Giacomo Devecchi, numero di maglia 8, alla stagione numero undici in biancoblu;

Brian Sacchetti, numero di maglia 14;

Lollo D’Ercole, numero di maglia 10;

Rok Stipcevic, numero di maglia 24.

I nuovi arrivati sono 8, ecco i loro numeri di maglia. Un numero che rappresenterà ognuno di loro per tutto l’anno, che diventerà il riferimento per il popolo biancoblu: un numero che racconta una storia, una passione, una carriera. A poco meno di un mese dall’inizio della nuova stagione il roster della Dinamo Banco di Sardegna 2016-2017 prende forma. Ecco i numeri di maglia dei giganti biancoblu e il perché della scelta spiegato dai protagonisti:

Darius Johnson-Odom #1. «Indosso il numero 1 dai tempi del college, l’ho scelto senza pensare, d’istinto – racconta l’ex Cantù – ho sempre pensato che fosse un numero speciale, semplicemente il migliore».

Trevor Lacey #7. «Lo scorso anno ho fatto il mio esordio come professionista – spiega Lacey – e ho scelto il 7. Visto che è stata una buona annata ho pensato di tenerlo anche quest’anno, è una sorta di portafortuna».

Tautvydas Lydeka 16. «Quando ho iniziato a giocare a basket, nel doposcuola, mi hanno messo a scegliere tra il 15 e il 16: ho scelto il 16 e da quel momento ho sempre cercato di giocare con questo numero».

Dusko Savanovic 20. «È stato il numero della mia prima stagione come professionista Era il 1998, diciotto anni fa. Ero un rookie e mi hanno fatto scegliere per ultimo: il 20 è diventato il mio numero».

Josh Carter 23. «Sono cresciuto con il numero 23, lo indosso da quando ero piccolino. Durante il liceo e l’università e per la maggior parte della mia carriera professionistica è il numero che ho sempre cercato di avere, anche se la maggior parte delle volte era disponibile. Perché il 23? Per Michael Jordan, ovviamente!»

Gabriel Olaseni 25. «Al liceo ho scelto il 25 e lo scorso anno ho deciso di tenerlo nella mia prima stagione da professionista. Perché proprio il 25? Semplice, non erano rimasti altri numeri!»

Michele Ebeling 31: «Mio padre da giovane indossava questo numero ed essendo lui un punto di riferimento e di ispirazione per me, ho deciso di copiarlo in tutto!»

Diego Monaldi 32. «Sono molto affezionato al numero 32 perché è stato il mio primo numero di maglia, quello che ho vestito alla Virtus Roma quando avevo 12 anni. Muovevo i miei primi passi nel mondo del basket e da quel momento, ogni volta che mi è stato possibile, ho scelto questo numero.»