23 December, 2024
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Scuola Civica d'Arte contemporanea Iglesias

Domenica 28 dicembre dalle ore 10,30, in via Oristano (ingresso giardino biblioteca), la Scuola Civica d’Arte Contemporanea di Iglesias presenta i suoi primi sei mesi di attività. Per l’occasione è stata allestita una mostra-presentazione dei progetti degli studenti del corso 1.1, realizzati durante il Laboratorio d’Arte Pubblica e Sociale.

La scuola ha ospitato, in residenza e in veste di visiting professor, alcuni degli artisti più rappresentativi del panorama nazionale: Simone Berti, Simeone Crispino (Vedovamazzei), Ettore Favini, Luca Francesconi, Silvia Hell, Renato Leotta, Domenico Antonio Mancini; tenuto lezioni e conferenze con artisti e curatori sardi: Davide Mariani, Giangavino Pazzola, Alessandro Biggio, Efisio Carbone; incontrato collezionisti come Giorgio Viganò. Tutti, insieme agli artisti del collettivo Giuseppefraugallery, hanno interagito con gli studenti della scuola e con la comunità; un video raccoglie i momenti di questi incontri. Non un’apparizione sporadica dunque, ma un rapporto intenso e costante realizzato attraverso un processo partecipativo, di intregrazione sociale e culturale che ha trasformato la città di Iglesias in uno dei centri più attivi della ricerca artistica nazionale. Gli studenti del corso 1.1 (Angelo Dessì, Giovanna Dessì, Elisabetta Ecca, Alessandra Etzi, Giovanna Pilloni, Deinira Sánchez Burgos, Davide Tocco, Daniela Ventura) presentano i progetti che hanno come obiettivo quello di ridisegnare ipotesi di un “ritorno al futuro” di un territorio intrappolato nell’autoreferenzialità e nell’incapacità di uscire da stereotipi consolidati dalla crisi.

Giovanna Pilloni ha ideato un’opera che, per essere compiuta, necessita di uno sforzo percettivo e partecipativo – insolito per per chi perservera in un atteggiamento diffidente, distaccato e depresso – chiamando in causa pratiche e riti di comunità che, nonostante vivano povertà molto più esteme della nostra, non rinunciano ad esprimere la propria identità con un forte attaccamento alla vita attraverso la gioia e la condivisione delle esperienze interiori.

Giovanna Dessì ha fatto un’indagine sui cognomi sardi più diffusi in città presentandoli con delle immagini, di diversa dimensione secondo la percentuale anagrafica, inoltre ha sistemato, nel giardino della scuola, un sacco natalizio dove cinque patate sono in grado, attraverso l’umidità dell’aria, di riempirlo con ben dieci chili dello stesso ortaggio; il suo  è un inequivocabile messaggio alternativo ad un’identità radicata sullo sfruttamento minerario ed industriale del territorio, chiamando in causa la perdita della memoria lingustica e dei più elementari processi di sopravvivenza alimentare e culturale. Elisabetta Ecca ha rielaborato un percorso minerario, che da Cala Domestica porta alla miniera di San Luigi, reindirizzandolo verso la Casa di Modigliani e l’antica Metalla, coinvolgendo sia i nuovi proprietari che i pastori che lavorano nella tenuta, cercando di incentivare pratiche di ospitalità e di rilettura della nostra storia attraverso collegamenti con momenti importanti della storia dell’arte.

Angelo Dessì ha realizzato una segnaletica che, partendo da una discarica, porta ad un tempio nuragico (Genn’e Mustazzu) con pozzo sacro, ripulendolo dalle erbacce e predisponendo una zona per la sosta e per il ristoro fai da te.

Deinira Sánchez Burgos, sfruttando la sua esperienza di giornalista e reporter, ha realizzato una macchina percettivo-comunicativa dove far prendere coscienza alla popolazione che per uno straniero, come lei, le montagne di veleni sono solo montagne di veleni, un pericolo e non una risorsa estetica e culturale: un segnale della follia e dell’incapacità al porre rimedio ad un disastro ambientale che mina, oltre la nostra salute, la dignità e l’integrità morale di una comunità.

Davide Tocco mette in campo un particolare metodo di progettazione urbanistica proposto attraverso dei fogli scritti nell’antica arte calligrafa, per creare una riflessione sulle possibilità offerte dalle capacità dell’individuo di immaginare soluzioni grazie ad un diverso fruire delle dinamiche percettive e sensoriali.

Alessandra Etzi ha messo a disposizione degli altri studenti una parete della sua casa dove poter intervenire con un’opera collettiva, aprendo poi periodicamente al pubblico il suo spazio privato.

Infine Daniela Ventura ha realizzato un sito web per meglio coinvolgere la comunità nella didattica e nelle iniziative della scuola.

Un ringraziamento particolare va a Mario Baraglia, artigiano di Iglesias, che durante il laboratorio ha messo la sua esperienza a disposizione degli studenti, realizzando anche, insieme a Davide Tocco, la nuova insegna per la Scuola Civica d’Arte Contemporanea.

Gli studenti del corso 1.1 non sono artisti professionisti, provengono da diverse esperienze e segmenti sociali, ma nei mesi di full immersion nelle pratiche dell’arte contemporanea sembrano muoversi a proprio agio e con competenza in questa nuova ed inedita esperienza. Tutti i progetti saranno messi in pratica nei prossimi mesi. A Gennaio l’artista in residenza sarà Gianluca Concialdi, che ha già fatto interrare, dagli studenti, in siti gravemente inquinati, una serie di tele arrotolate che saranno aperte e messe in mostra durante la sua permanenza. Sempre a Gennaio, Silvia Argiolas e Roberta Vanali saranno le protagoniste di un incontro con la comunità sulla pittura contemporanea in Sardegna. Da febbraio partirà il Corso 2.0, sempre gratuito e della durata trimestrale, saranno ammessi 10 studenti, per questo livello (superiore) i requisiti richiesti sono il possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o l’aver frequentato i corsi precedenti. La scuola accoglierà in residenza come visiting professor: Roberto Cascone (febbraio), Helena Hladilová, Namsal Siedlecki (Marzo), Stefano Boccalini (Aprile), Francesca Di Nardo (Maggio). Dario Lino Costa e Marco Lampis saranno invece alcuni degli artisti sardi invitati a tenere incontri e workshop con gli studenti.

E per finire l’anno  Il pasto del pastore – Cenone di Capodanno con la Scuola Civica d’arte Contemporanea.

Iglesias.

Iglesias.

La Scuola Civica d’Arte Contemporanea organizza per domenica 26 ottobre un Open Day, con una serie di attività per permettere a tutti di assistere e partecipare alle azioni di ricerca artistica e sperimentazione didattica. Il primo appuntamento è alle 10,30 con la lezione settimanale del corso 1.1: Davide Mariani svilupperà il tema del Mercato dell’Arte, introdotto negli incontri precedenti da Micaela Deiana (Il Sistema dell’arte) e da Giorgio Viganò (La figura del collezionista).

Alle 12,30 ci sarà un momento conviviale in cui poter condividere cibo ed esperienze: per l’occasione, oltre la formula ognuno porti qualcosa, l’artista ospite in residenza Luca Francesconi, in cooking team con Gabriele Vargiu (ex minatore ed environmental mediator della Scuola) e gli studenti del corso, presenterà un piatto realizzato attraverso le buone pratiche dell’autoproduzione. Nei giorni precedenti, infatti, attraverso una serie di trekking, saranno raccolti fiori ed erbe selvatiche commestibili e/o utili ad aromatizzare le pietanze, mentre altri ingredienti proverranno dalle aziende agricole incontrate durante il percorso. Il Pranzo Contemporaneo è gratuito, mentre la degustazione della pietanza a regola d’arte (contemporanea) sarà possibile in cambio di un piccolo contributo che andrà a sostenere le attività della Scuola, che ricordiamo non riceve nessun finanziamento pubblico.

Dopo le residenze di Simeone Crispino (Vedovamazzei), Silvia Hell, Domenico Antonio Mancini (luglio), Ettore Favini e Simone Berti (settembre), ospitati dal collezionista Giorgio Viganò, quella di Luca Francesconi si svolgerà in transito nelle case degli studenti iscritti al Corso 1.1.

Nel tardo pomeriggio, alle 17,00, Alessandro Biggio e Luca Francesconi ci racconteranno della loro esperienza nei progetti “Innesti” e “Braccia”, realizzati a Cagliari ed al MAN di Nuoro, che hanno visto come protagonisti, oltre ai due relatori, gli artisti Luca Trevisani, Zafos Xagoraris, Christian Frosi, Massimo Grimaldi, Nacho Carbonell, Albert Mayr, Alexandra Bircken, Michael Höpfner, J. Parker Valentine, Ian Pedigo.

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Giovedì 18 settembre, alle ore 19,00, presso la #Scuola Civica d’Arte Contemporanea di Iglesias si terrà l’incontro con l’artista Simone Berti.

Un’edizione straordinaria degli “Incontri mensili d’arte contemporanea (imparare l’arte senza metterla da parte)”, pensata per permettere a tutti di partecipare all’anteprima del corso 1.1 (gratuito anche questa volta) che partirà ufficialmente dal 5 ottobre.

La serie di conferenze e lezioni pubbliche aperte a tutta la comunità, tenute da artisti, curatori ed altri protagonisti dell’arte contemporanea ha visto come relatori: Efisio Carbone (Giugno), Micaela Deiana (Luglio), Giorgio Viganò (Agosto), Ettore Favini (Settembre).

 Il corso 1.0 Demo ha ospitato come visiting professor: Simeone Crispino (Vedovamazzei), Domenico Antonio Mancini, Silvia Hell, Alessandro Biggio.

Per il prossimo (corso 1.1) sarà la volta di Luca Francesconi (ottobre), Renato Leotta (novembre), Gianluca Concialdi (dicembre).

Simone Berti è nato ad Adria nel 1966. Vive e lavora a Milano.