22 November, 2024
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Nuovo vertice su Sider Alloys Italia Spa (Alcoa), il 2 maggio al Mise, si parlerà di piano industriale e nuovo assetto societario, partecipazione finanziaria e piano di lavoro per la riattivazione degli impianti. Il responsabile dell’Unità che gestisce le crisi aziendali presso il Mise, Giampietro Castano, ha convocato per le 11.00, nel salone Arazzi del Mise, in via Molise 2, a Roma, il presidente della Regione, Francesco Pigliaru; l’amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri; il presidente ed il responsabile HR della Sider Alloys Italia Spa, Giuseppe Mannina e Gaetano Libia; il presidente del coordinamento del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi; le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali FIM-CISL, FIOM-CGIL, UILM-UIL, UGL Metalmeccanici e CGIL-CISL-UIL-UGL.

Si tratta di una tappa fondamentale, la più attesa dai lavoratori e dalle loro rappresentanze sindacali, per conoscere soprattutto il piano industriale della Sider Alloys e per parlare dell’organico con il quale procedere alla riattivazione degli impianti, fermi ormai da diversi anni.

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Ha assunto una configurazione azionaria definita la società Sideralloys Italia divenuta proprietaria degli impianti ex Alcoa di Portovesme per riavviarli alla produzione. Il 75% del capitale sarà controllato da Sideralloys, il 20% da Invitalia spa, società a intero capitale pubblico. Il Ministro Carlo Calenda ha proposto che il restante 5% sia assegnato gratuitamente ai lavoratori. Questa proposta è stata illustrata ai sindacati dal Ministro nel corso nel corso di una riunione cui ha preso il Presidente della Regione, Francesco Pigliaru, l’ad di Invitalia, Domenico Arcuri, il coordinatore del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi e il presidente di Sideralloys, Giuseppe Mannina.

La partecipazione di Invitalia spa ha il significato di rafforzare l’azionariato e ribadire l’impegno del Governo e della Regione per il successo dell’operazione.

La partecipazione all’azionariato dei lavoratori, proposta ai sindacati, è per un verso il riconoscimento del ruolo svolto con grande determinazione per la difesa del lavoro e della produzione industriale. Per un altro verso si vuole sperimentare una rilevante innovazione nelle relazioni industriali e nella gestione dei grandi complessi industriali.

In cosa consiste l’innovazione? Il modello classico di gestione di una società per azioni è realizzato in Italia, attraverso un consiglio di amministrazione e un amministratore delegato (AD). L’innovazione proposta prevede la costituzione di un Consiglio di Gestione e di un Consiglio di Sorveglianza; rimane la figura dell’amministratore delegato. Un rappresentante dei lavoratori parteciperebbe al Consiglio di Sorveglianza, organo che ha poteri rilevanti in quanto, tra l’altro, nomina il Consiglio di Gestione e esamina e approva il bilancio.

I lavoratori sono azionisti in quanto dipendenti della Società, cioè acquisiscono e perdono il diritto in relazione a questa condizione.

L’innovazione riguarderebbe non solo la cosiddetta governance della società ma anche la rappresentanza dei lavoratori che diventerebbe anch’essa duale. Si avrebbe la rappresentanza sindacale con i compiti tipici della stessa e contestualmente, si crea un’Associazione fra tutti i lavoratori che ha il compito di gestire la partecipazione azionaria. Come detto, le azioni sono distribuite ai lavoratori gratuitamente sebbene abbiano un valore che il Ministro ha cifrato fra 750mila e un milione di euro. L’Associazione partecipa proporzionalmente alla distribuzione degli utili d’impresa da impiegare per finalità sociali decise dalla stessa associazione.

L’assetto proposto per la nuova società dell’alluminio rappresenterebbe  sperimentazione di notevole rilievo in un’azienda industriale. Infatti, se si eccettuano i casi del socio lavoratore nelle cooperative e altri casi molto peculiari, la figura del lavoratore azionista e il Consiglio di Sorveglianza praticamente non esistono in Italia sebbene la UE e la stessa legge italiana li rendano possibili anche con incentivi e all’estero, soprattutto in Germania, siano molto frequenti nelle grandi aziende. La storia italiana delle relazioni industriali e altre ragioni che è troppo complesso qui richiamare, hanno determinato una situazione diversa fra Italia e Germania. Non casualmente i sindacati alla proposta del Ministro, hanno reagito manifestando interesse e anche apprezzamento ma si sono riservati di dare una risposta dopo averne discusso al loro interno e in particolare con i lavoratori.

Deve registrarsi positivamente che i lavoratori del Sulcis Iglesiente dopo essersi imposti all’attenzione e al rispetto dell’opinione pubblica nazionale, per la battaglia sul lavoro,  sono ora al centro di una possibile sperimentazione di un assetto più avanzato delle relazioni industriali in Italia.

La risposta sarà data in una riunione già convocata dal Ministro e dal Presidente della Regione a Roma per il 3 maggio. In quella riunione saranno esaminate anche altre questioni di primaria importanza quali il piano industriale e gli ammortizzatori sociali per il secondo semestre.

Salvatore Cherchi

Coordinatore del Piano Sulcis

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Il responsabile della Gestione operativa del ministero dello Sviluppo economico, Giampiero Castano, ha convocato le parti interessate al progetto di rilancio produttivo dello stabilimento ex Alcoa di Portovesme, acquisito dalla Sider Alloys lo scorso 15 febbraio, per un incontro inizialmente fissato per martedì 3 aprile, alle 16.00, e in serata spostato a mercoledì 4 aprile, alle ore 13.00, presso il ministero dello Sviluppo economico, in via Molise 2, a Roma.

Intorno allo stesso tavolo si ritroveranno a distanza di poco più di un mese e mezzo, subito dopo Pasqua, il presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru; l’amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri; dal presidente di Sider Alloys Giuseppe Mannina e dal responsabile dei rapporti istituzionali della stessa neoproprietaria dello stabilimento Gaetano Libia; il coordinatore del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi; e, infine, i segretari nazionali e territoriali di Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil, Ugl Metalmeccanici e Cgil, Cisl, Uil, Ugl.

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E’ stato firmato stamane, poco prima di mezzogiorno, al ministero dello Sviluppo economico, l’accordo per il passaggio dello stabilimento ex Alcoa da Invitalia alla Sider Alloys. Presenti il ministro Carlo Calenda, l’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri, l’amministratore delegato della Sider Alloys, Giuseppe Mannina, e il presidente della Giunta regionale della Sardegna, Francesco Pigliaru.

Alcune decine di lavoratori hanno appreso la notizia dell’avvenuto passaggio di proprietà in tempo reale, riuniti nel presidio dello stabilimento di Portovesme, con comprensibile emozione, perché pur avendoci sempre creduto, hanno vissuto oltre cinque lunghi anni molto difficili, nel corso dei quali non sono mancati i momenti in cui tutto sembrava volgere al peggio.

Soddisfazione è stata espressa anche dal ministro Carlo Calenda che, come aveva già sottolineato in occasione della sua visita a Portovesme , lo scorso 22 dicembre, ha detto che per il Governo «la vertenza Alcoa è simbolica, oltre che concreta, perché la sua crisi nasce dall’idea che determinate produzioni in Occidente, a partire dall’Italia, non si potessero più fare, concetto che non condividiamo, considerato che l’Italia è importatrice di alluminio».

«Per il Governo – ha concluso il ministro dello Sviluppo economico – è importante aver dato una prospettiva ad azienda e operai.»

Ricordiamo che il progetto di rilancio della produzione di alluminio primario prevede un investimento iniziale di 135 milioni di euro, 80 dei quali saranno coperti da un finanziamento del Governo da restituire a tasso agevolato, mentre sono previsti una quota di una decina di milioni a fondo perduto ed un concorso della Regione Sardegna per altri 8 milioni di euro.

 

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15 febbraio 2018, ministero dello Sviluppo economico. Quella di domani sarà una giornata che resterà nella storia del polo industriale di Portovesme, con il passaggio di proprietà dello stabilimento di produzione di alluminio primario dall’Alcoa Trasformazioni alla Sider Alloys, attraverso Invitalia. Il passaggio avverrà in due fasi, a distanza di alcune ore l’una dall’altra: intorno a mezzogiorno la prima, che porterà all’acquisizione dello stabilimento da parte di Invitalia; nel pomeriggio la seconda, con la cessione definitiva alla Sider Alloys.

Arriva a conclusione, dunque, la procedura annunciata lo scorso 22 dicembre a Portovesme dal ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, alla presenza dell’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri e dell’amministratore delegato della Sider Alloys Giuseppe Mannina, oltreché del governatore della Sardegna, Francesco Pigliaru, degli assessori Maria Grazia Piras (Industria), Donatella Spano (Ambiente), Virginia Mura (Lavoro) e Cristiano Erriu (Urbanistica ed Enti locali); i parlamentari Francesco Sanna ed Emanuele Cani, i consiglieri regionali Pietro Cocco e Luca Pizzuto; il coordinatore del Piano Sulcis Salvatore Cherchi; e numerosi sindaci dei comuni del territorio.

«Il passaggio di domani era atteso da tempo e va valutato molto positivamente – ha detto Roberto Puddu, segretario generale della Camera del Lavoro CGIL del Sulcis Iglesiente – perché per assicurare un futuro alla fabbrica, è indispensabile l’uscita di scena di Alcoa, ed è importantissimo che questo avvenga con la garanzia del Governo, attraverso Invitalia, per i prossimi tre anni. Ciò che ci lascia perplessi – ha aggiunto Roberto Puddu – è che non ci sia ancora stato, come concordato ed annunciato, il confronto preventivo tra la Sider Alloys e le organizzazioni sindacali sul piano industriale e sugli organici necessari per la ripresa della produzione a pieno regime.»

Il progetto di rilancio della produzione di alluminio primario prevede un investimento iniziale di 135 milioni di euro, 80 dei quali saranno coperti da un finanziamento del Governo da restituire a tasso agevolato, mentre sono previsti una quota di una decina di milioni a fondo perduto ed un concorso della Regione Sardegna per altri 8 milioni di euro.

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«Abbiamo compiuto un passo avanti importante, frutto del lavoro di tutti, ma oggi non c’è niente da festeggiare. Festeggeremo solo il giorno in cui saluteremo l’uscita da questo stabilimento, del primo lingotto di alluminio targato Sider Alloys.»

E’ questo il passaggio più significativo dell’intervento fatto questa mattina dal ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, nella sala mensa dello stabilimento ex Alcoa di Portovesme che da questa mattina è ufficialmente passato di proprietà dalla multinazionale statunitense Alcoa ad Invitalia (l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa), rappresentata dal suo più alto dirigente, l’amministratore delegato Domenico Arcuri. Presente a Portovesme anche Giuseppe Mannina, amministratore delegato della Sider Alloys, la multinazionale svizzera destinata a rilevare la proprietà dello stabilimento da Invitalia il prossimo 15 febbraio. In questo arco di tempo, proseguiranno gli incontri per definire tutti gli aspetti procedurali e l’11 gennaio è fissato un incontro tra azienda e sindacati, per l’avvio dell’esame del piano industriale (è previsto un investimento iniziale di 135 milioni di euro, 80 dei quali saranno coperti da un finanziamento del Governo da restituire a tasso agevolato, mentre sono previsti una quota di una decina di milioni a fondo perduto ed un concorso della Regione Sardegna per altri 8 milioni di euro) e degli organici che dovranno concorrere alla riapertura ed al rilancio produttivo dello stabilimento.

All’incontro di stamane erano presenti il governatore della Sardegna, Francesco Pigliaru, accompagnato da quattro assessori (Maria Grazia Piras dell’Industria, Donatella Spano dell’Ambiente, Virginia Mura del Lavoro e Cristiano Erriu dell’Urbanistica ed Enti locali); i parlamentari Francesco Sanna ed Emanuele Cani, i consiglieri regionali Pietro Cocco e Luca Pizzuto; il coordinatore del Piano Sulcis Salvatore Cherchi; e numerosi sindaci dei comuni del territorio.

I rappresentanti delle organizzazioni sindacali ed i lavoratori tutti hanno ringraziato il governatore Pigliaru e, soprattutto, il ministro Calenda, per il lavoro svolto per la soluzione di una vertenza che si trascina da cinque anni, e di aver continuato a lavorare, al fianco dei lavoratori, anche quando tutto sembrava perduto e le speranze di poter vedere la fabbrica ripartire sembravano ormai svanite.

Il ministro Calenda ha sottolineato che l’Italia è diventata un grande paese grazie all’industria ed è con l’industria, affiancata dagli altri settori produttivi, che può rilanciarsi nei prossimi anni.

In serata e domani pubblicheremo un ricco album fotografico della giornata ed alcuni filmati registrati questa mattina durante la visita del ministro Calenda, prima al presidio, poi nella sala mensa, dove sono intervenuti, oltre al ministro Carlo Calenda, anche il governatore Francesco Pigliaru e l’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri. E, al termine, sono state poste le firme sul passaggio di proprietà dello stabilimento ad Invitalia.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10215304544874815/

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Si è concluso pochi minuti fa, al ministero dello Sviluppo economico, l’atteso incontro sulla vertenza Alcoa tra il ministro Carlo Calenda il direttore di Invitalia Domenico Arcuri e Fim, Fiom e Uilm nazionali e territoriali.

«Secondo il ministro Calenda – si legge in una nota stampa del segretario generale della FIM CISL Marco Bentivogli – i 4 nodi critici ancora aperti sono in via di soluzione: a meno di sorprese, possiamo dire che a metà settembre saremo in grado di chiudere il Contratto di Sviluppo e avviare la doppia cessione dell’impianto da Alcoa a Invitalia e da questa a Sider Alloys, ma è fondamentale chiudere entro la pausa estiva la parte con l’autorità dell’energia. Il ministro Calenda ha confermato la chiusura del contenzioso esistente tra Alcoa e Cassa Conguagli pari a 74 milioni di euro tra Cassa Conguagli e Alcoa relativa ad oneri sul costo dell’energia. 
Mentre Salvatore Cherchi responsabile regionale del “Piano Sulcis” ha affermato che ad oggi non ci sono criticità sul versante ambientale, sono state risolte tutte le attività di bonifica necessarie al riavvio dell’impianto, senza inquinamento delle falde come in passato, vanno riprese le attività programmate sul porto, sono in linea con i tempi stabiliti dal piano. Resta ancora necessità di accordo tra l’Alcoa e il Consorzio industriale.»
«Rispetto alla situazione esposta – aggiunge Marco Bentivogli – oggi siamo nella fase più avanzata che ci sia mai stata di questa vertenza dal 2009, siamo giunti ad un punto di maturazione delle soluzioni di tutte le criticità a cui fino ad ora non eravamo mai arrivati e che ci permettono di guardare positivamente al prosieguo della vertenza. In questa fase il tempo non è una variabile indipendente, per questo Invitalia su questo contratto di sviluppo deve mettere in campo rapidità nella conclusione della cessione al nuovo acquirente. Per questo è necessario che tutti gli attori coinvolti diano un contributo e facciano uno sforzo comune nella risoluzione positiva della vertenza. Troppe volte per dimostrare la propria esistenza alcune istituzioni, anche locali hanno bloccato procedure utili al riavvio. »
«Ora, o spingiamo tutti per la soluzione dei nodi in via di soluzione o torneremo indietro. Chiediamo, dopo il 15 settembre, di aprire un confronto sul piano industriale a cui collegare la necessita di ammortizzatori sociali per lavoratori diretti e indiretti saranno proporzionati alla gestione dei passaggi necessari al riavvio degli impianti. La vertenza – conclude il segretario generale della FIM CISL – sarà vinta con il riavvio della produzione ed il ritorno delle persone al lavoro, fino ad allora bisogna valorizzare i risultati raggiunti e fare in modo che, fino alla fine, nessuno si sottragga alle proprie responsabilità.»

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Nuovo vertice sulla vertenza Alcoa, alle 15.00, al ministero dello Sviluppo economico. Si tratta dell’incontro già previsto per giovedì scorso e successivamente rinviato di una settimana. Al tavolo ci saranno i rappresentanti del ministero del Lavoro, Romolo De Camillis e Ugo Menziani; il presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru; l’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri; il coordinatore del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi; le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali FIM CISL, FIOM CGIL, UILM UIL, UGL metalmeccanici, CGIL-CISL-UIL-UGL.

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La tappa numero 27 di Panorama d’Italia abbraccia il territorio sardo alla scoperta delle eccellenze di Cagliari e dintorni. Dal 28 settembre al 1 ottobre coinvolgerà il capoluogo sardo con quattro giorni di eventi. Dall’arte con Vittorio Sgarbi alle eccellenze imprenditoriali. Dalla musica con Eugenio Finardi e Marco Carta al dibattito sui temi della crescita e del lavoro in Sardegna. Dagli incontri per i giovanissimi su come prepararsi alla prima occupazione a quelli per i piccoli imprenditori che hanno problemi a farsi finanziare da una banca fino alle storie delle start-up nate e cresciute in questa terra. E poi ancora: le domande che i cittadini possono fare direttamente al Governatore della Regione Francesco Pigliaru, e il dibattito sull’economia italiana con il viceministro Enrico Zanetti. Per chiudere con lo showcooking con lo chef Luigi Pomata, l’incontro d’autore con Paola Soriga e gli appuntamenti su ambiente e spazio in collaborazione con il magazine Focus.

Due degli incontri organizzati da Panorama hanno anche una valenza formativa per i giornalisti. Il primo, dal titolo: ” L’Italia che riparte: Start Up, innovare e rinnovarsi”, si terrà a Cagliari il 29 settembre . Si svolgerà alla Mediateca del Mediterraneo in Via Mameli 164. Relatori: Giorgio Mulè (direttore di Panorama), Domenico Arcuri (a.d. Invitalia), Elisabetta Falchi (assessore regionale dell’Agricoltura), Alberto Scanu (presidente Confindustria Sardegna). Orario, dalle 9,30 alle 13,30. Saranno assegnati 4 crediti ai giornalisti partecipanti.

Il secondo, dal titolo “Eccellenza si diventa”, si svolgerà il 30 sempre alla Mediateca del Mediterraneo in Via Mameli 164. I relatori saranno Giorgio Mulè (dir. Panorama), Gabriele Lettera (presidente Sardea), Pietro Manunta (presidente Tirrenia) Alessandra Carucci (Edilana). L’orario, dalle 10.00 alle 13.00. Ai partecipanti saranno assegnati 3 crediti.

I giornalisti interessati a partecipare a questi due incontri possono prenotarsi sulla piattaforma Sigef. 

Eurallumina.

E’ stato firmato ieri a #Palazzo Chigi il piano di investimenti da 75 milioni di euro che prevede “la costruzione e messa in esercizio di un impianto di cogenerazione di energia elettrica e vapore, attraverso l’utilizzo di carbone d’importazione, da cedere prevalentemente ad  #Eurallumina”. Il progetto coinvolgerà 357 lavoratori.

La presentazione ufficiale del contratto di sviluppo, per la partecipazione al progetto di rilancio di #Eurallumina, si è svolta alla presenza del presidente del #Consiglio dei ministri Matteo Renzi, del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Del Rio e dell’amministratore delegato di #Invitalia, Domenico Arcuri, che ha illustrato il progetto.

Oltre al contratto di #Eurallumina (raffineria di allumina dalla bauxite) di proprietà della multinazionale russa Rusal, sono stati presentati ed illustrati nel dettaglio alla stampa specializzata, quelli di importanti realtà industriali e produttive, come la Whirpool  nota multinazionale statunitense nella produzione di elettrodomestici; Sanofi Aventis, secondo gruppo in Europa e terzo al mondo nella ricerca e sviluppo di farmaci innovativi; della Dompè, una delle maggiori aziende biofarmaceutiche italiane, della St.Micoelectronics, produzione di componenti elettronici e semiconduttore.

A finanziare questi progetti, Invitalia, l’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, che agisce su mandato del Governo per accrescere la competività del Paese, in particolare del Mezzogiorno, e per sostenere i settori strategici per lo sviluppo; i suoi obiettivi prioritari sono quelli di favorire l’attrazione di investimenti esteri e sostenere l’innovazione e la crescita del sistema produttivo, e valorizzare le potenzialità dei territori. In questa logica, perché rispondente alle linee guida, si colloca il finanziamento di 75 milioni di euro, un vero e proprio prestito, concesso a tasso corrente di mercato, non soggetto alle problematiche create nel passato da incentivi cassati e sanzionati come  aiuti di Stato, pertanto dentro le norme dell’Unione Europea. Il  lungo iter istruttorio si è concluso il 30 giugno 2014, con la delibera del CDA di Invitalia che ha approvato il finanziamento, inserito nel contesto del Piano Sulcis e fa parte di un piano industriale complessivo che è valutato 188 milioni di euro e che comprende la realizzazione dell’impianto di cogenerazione di energia termica ed elettrica per autoproduzione (progetto presentato dalla progettista e realizzatrice Foster Wheleer,  alla regione Sardegna ed alle istituzioni e gli enti coinvolti a tutti i livelli il 10 luglio 2014), la trasformazione dell’impianto di produzione alla nuova tecnologia per l’utilizzo della bauxite guineana e per la messa in sicurezza e l’esercizio del sito di stoccaggio dei residui dalla lavorazione.

Il contratto di sviluppo è uno degli ultimi punti che mancavano, portato a conclusione positiva, facente parte del protocollo d’intesa del 22 novembre 2012, siglato con il ministero dello Sviluppo economico ed i vertici della Rusal, nella difficile trattativa condotta dalle organizzazioni sindacali e sostenuta dalla lotta della RSU e dei lavoratori dello stabilimento di Portovesme. Per avere la certezza dei tempi di avvio della spesa delle risorse (ipotizzati nel primo semestre 2015), la definizione dell’accordo di programma sui temi ambientali, in corso di elaborazione al ministero dell’Ambiente, propedeutico al dissequestro da parte della Magistratura, del sito dove allocare i residui delle lavorazioni.