22 November, 2024
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Giro di boa, domani (venerdì 28) a Portoscuso, per i concerti e i seminari di musica e canto di matrice popolare di Mare e Miniere, in pieno svolgimento, da martedì scorso fino a domenica, nella cittadina costiera del Sud Sardegna. Mentre in giornata, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 19.00, proseguono le lezioni dei corsi e dei laboratori negli spazi dell’antica tonnara di Su Pranu, in serata si accendono i riflettori per uno degli appuntamenti più attesi della rassegna che fa da corollario quotidiano alle attività didattiche: protagonisti Peppe Servillo, il cantautore, attore, e regista siciliano Mario Incudine, il ricercatore e polistrumentista Antonio Vasta (partner musicale di lungo corso, nonché conterraneo, di Mario Incudine) e l’Orchestra Poco Stabile di Mare e Miniere, formazione a geometria variabile che riunisce alcuni dei musicisti docenti dei seminari: Mauro Palmas al liuto cantabile, Marcello Peghin alla chitarra, Silvano Lobina al basso, Marco Argiolas al clarinetto e Andrea Ruggeri alle percussioni.

Il concerto spazierà tra grandi classici della canzone italiana, dall’Adriano Celentano di “Storia d’amore” al Nino Rota di “Brucia la terra” (il tema de “Il Padrino”), ma con la bussola prevalentemente orientata a sud: ecco allora, tra gli altri titoli in scaletta, la napoletana “M’aggia curà”, la siciliana “La spada di San Giuseppe”, e in particolare diversi brani di Domenico Modugno, come “Canzone appassionata” e “Lu minaturi”, o come “Lu pisci spada” e “Tu si na cosa grande”, su cui Peppe Servillo e Mario Incudine, cantanti e uomini di teatro come “Mister Volare”, duetteranno accompagnati dal pianoforte e dalla fisarmonica di Antonio Vasta.

A precedere il concerto, alle 21.30, un momento di altro genere: un incontro con Elisabetta Malantrucco, autrice e regista di Rai Radio Techetè, la radio basata sul grande patrimonio degli archivi Rai. L’ingresso alla serata è, come sempre, libero e gratuito. Presenta Ottavio Nieddu.

 

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Da martedì 25 a domenica 30 giugno 2019, la dodicesima edizione di Mare e Miniere entrerà nel vivo con i Seminari di Canto, Musica e Danza Popolare. Ad accompagnare l’offerta formativa sarà il consueto e ricchissimo programma di spettacoli serali che si aprirà martedì 25 giugno alle ore 21,30 con il concerto dei Liguriani, vero e proprio supergruppo composto da Michel Balatti (flauti), Fabio Biale (voce, violino, percussioni), Claudio De Angeli (chitarra), Filippo Gambetta (organetto, mandolino) e Fabio Rinaudo (cornamuse) che proporrà sul palco i brani tratti dal loro ultimo album “Stundai”. Dopo il pregevole “Suoni dai mondi liguri” del 2011, la formazione ligure torna ancora una volta alla musica della propria terra dipingendo un affresco musicale affasciante ed originale, dal sound inconfondibile, nel quale si intrecciano canzoni in dialetto rivierasco, antichi balli delle Quattro Province, i canti di guerra ed estratti dai manoscritti musicali del Duomo di Genova. Nel corso della serata non mancheranno le sorprese con le incursioni del funambolico cantautore calabrese Peppe Voltarelli e le marionette (Is Mascareddas) di Tonino Murru.
Il giorno seguente, mercoledì 26 giugno alle ore 21.30, il porto turistico di Portoscuso si prepara al tutto esaurito con “Làntias” di Elena Ledda, recital che ruota intorno ai brani del suo ultimo album e che la vedrà affiancata sul palco da Mauro Palmas (mandola e mandoloncello), Simonetta Soro (voce), Marcello Peghin (chitarra), Silvano Lobina (basso) e Andrea Ruggeri (batteria). Frutto di preziose sinergie e collaborazioni, il disco sintetizza il percorso artistico compiuto dalla cantante sarda negli ultimi anni e raccoglie dodici brani ispirati dalle complesse vicende umane che caratterizzano la società alle soglie del terzo millennio. Al termine del concerto, seguirà la consegna ad Elena Ledda del Premio Blogfoolk Choiche Disco dell’Anno 2018 per “Làntias”.
Giovedì 27 giugno, alle ore 21.30, la Vecchia Tonnara tornerà a riempirsi con il doppio concerto di Peppe Voltarelli e Luca Ciarla con il progetto SolOrkestra. Il cantautore calabrese, in solo, darà vita al suo imperdibile ed imprevedibile concerto ne quale passerà in rassegna la sua produzione artistica per soffermarsi sul recente progetto dedicato a Domenico Modugno. A seguire, salirà sul palco Luca Ciarla (violino, voce, live loops, elettronica) che proporrà un originale set che ridisegna i confini del violino in ambito jazz. Servendosi di un pedale loop, della sua voce e dell’elettronica, esegue dal vivo tutte le parti, suonando il suo strumento come una chitarra, un basso, uno strumento a percussione, aggiungendo nuove improvvisazioni e passaggi creativi. In questo affascinante mondo musicale Luca canta, fischia, suona altri piccoli strumenti; la musica si evolve continuamente trasformandosi in un irresistibile solOrkestra tra composizioni originali ed insoliti arrangiamenti di standard del jazz.
La serata di venerdì 28 giugnosi aprirà alle 21.30 con la presentazione del libro “La Chiave dello Zucchero”, nuovo romanzo di Giacomo Mameli, edito da Feltrinelli. I giornalisti Ottavio Nieddu e Felice Liperi dialogheranno con l’autore conducendo gli spettatori alla scoperta di questa nuova opera.
Alle ore 22,30 andrà in scena “Agorà, la piazza cantata” progetto inedito che vedrà protagonisti la cantante romana Gabriella Aiello, le corde di Mauro Palmas ed il pianoforte di Alessandro Foresti. L’Agorà per le città greche era la piazza del mercato, il punto di riunione di una comunità, dove le voci dei venditori ordinavano melodie di vita quotidiana. Il concerto è dedicato alla piazza, alla strada, al luogo di incontro di culture. Un luogo di festa, di amore dichiarati e non sempre ricambiati, un luogo di scandalo e di protesta, in cui di voce in voce, da secoli, le storie si sono popolate di volti, di suoni e di antichi rituali.
Sabato 29 giugno, alle ore 21.30, la chiesa della Vecchia Tonnara ospiterà l’atteso concerto di Tenore e Cuncordu de Orosei (Massimo Roych: Voche del Cuncordu, trunfa, pipiolos, benas; Mario Siotto: Bassu, trunfa; Gian Nicola Appeddu: contra; Piero Pala: Voche, Mesu voche; Tonino Carta: Voche del Tenore), custodi della tradizione vocale di Orosei che abbraccia il canto sacro con i Gotzos e quello profano con balli tradizionali e serenate d’amore. Alle ore 22.30, le sonorità del gipsy power di Baro Drom Orkestar invaderanno la Vecchia Tonnara con i brani tratti da “Nisba”, il loro terzo album che cristallizza il percorso compiuto negli ultimi anni, spaziando dalle ritmiche infuocate dell’est Europa alle melodie del Mediterraneo. Nelle nuove composizioni si possono scovare sonorità brasiliane, echi di musica mongola e ritmiche africane. Ascoltare strumenti ancestrali come il berimbau o l’udu amalgamarsi con le melodie della fisarmonica e del violino, sentire vecchi Farfisa e un contrabbasso distorto cadenzare il passo di danze ipnotiche.
La rassegna si chiuderà domenica 30 giugno, alle ore 21.30, con l’ormai tradizionale concerto dei partecipanti ai seminari. Tutte le sere, dopo i concerti, Piazza Parrocchia si animerà con “Spassi di danza” con i suonatori e i danzatori dei seminari.
Indirizzati tanto a cantanti e musicisti già formati, quanto a coloro che desiderano avvicinarsi per la prima volta al mondo della musica tradizionale, gli stage vedranno protagonisti corsisti provenienti da tutta Europa ai quali sarà offerta la possibilità di entrare in contatto con una visione nuova e colta della musica popolare, approfondendo i vari aspetti che caratterizzano le pratiche attuali degli strumenti, delle tecniche vocali e coreutiche tradizionali, partendo dall’apprendimento di brani e danze legate al repertorio della musica popolare. Una formula ampiamente collaudata e dallo straordinario successo che quest’anno si rinnova con Peppe Voltarelli che “salirà in cattedra” per il laboratorio “Piccolo Manuale del cantautore: tra identità, dialetto e canzone”, mentre a Tenore e Cuncordu de Orosei sarà affidato il focus su “Canto a tenore e a Cuncordu”. L’offerta formativa vedrà protagonisti artisti di grande levatura, protagonisti di ricerca, studio e sperimentazione come Luigi Lai (launeddas), Alessandro Foresti (canto corale), Elena Ledda e Simonetta Soro (canto popolare), Nicolò Bottasso (violino), Gigi Biolcati (body percussions), Marcello Peghin (chitarra) e Mauro Palmas (mandola). Non mancherà il corso di musica d’insieme con Alessandro Foresti, Nicolò Bottasso e Silvano Lobina.
Insomma, Mare e Miniere si conferma come un’esperienza davvero imperdibile, da vivere intensamente tra musica, cultura e straordinarie bellezze di luoghi in cui è possibile riscoprire l’antico fascino del Mediterraneo, nei suoi angoli più nascosti e spettacolari.

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Da martedì 25 a domenica 30 giugno 2019, la 12ª edizione di Mare e Miniere entrerà nel vivo con i Seminari di Canto, Musica e Danza Popolare. Ad accompagnare l’offerta formativa sarà il consueto e ricchissimo programma di spettacoli serali che si aprirà martedì 25 giugno alle ore 21,30 con il concerto dei Liguriani, vero e proprio supergruppo composto da Michel Balatti (flauti), Fabio Biale (Voce, violino, percussioni), Claudio De Angeli (chitarra), Filippo Gambetta (organetto, mandolino) e Fabio Rinaudo (cornamuse) che proporrà sul palco i brani tratti dal loro ultimo album “Stundai”. Dopo il pregevole “Suoni dai mondi liguri” del 2011, la formazione ligure torna ancora una volta alla musica della propria terra dipingendo un affresco musicale affasciante ed originale, dal sound inconfondibile, nel quale si intrecciano canzoni in dialetto rivierasco, antichi balli delle Quattro Province, i canti di guerra ed estratti dai manoscritti musicali del Duomo di Genova. Nel corso della serata non mancheranno le sorprese con le incursioni del funambolico cantautore calabrese Peppe Voltarelli e le marionette (Is Mascareddas) di Tonino Murru.
Il giorno seguente, mercoledì 26 giugno alle ore 21.30il porto turistico di Portoscuso si prepara al tutto esaurito con “Làntias” di Elena Ledda, recital che ruota intorno ai brani del suo ultimo album e che la vedrà affiancata sul palco da Mauro Palmas (mandola e mandoloncello), Simonetta Soro (voce), Marcello Peghin (chitarra), Silvano Lobina (basso) e Andrea Ruggeri (batteria). Frutto di preziose sinergie e collaborazioni, il disco sintetizza il percorso artistico compiuto dalla cantante sarda negli ultimi anni e raccoglie dodici brani ispirati dalle complesse vicende umane che caratterizzano la società alle soglie del terzo millennio. Al termine del concerto, seguirà la consegna ad Elena Ledda del Premio Blogfoolk Choiche Disco dell’Anno 2018 per “Làntias”.
Giovedì 27 giugno alle ore 21.30, la Vecchia Tonnara tornerà a riempirsi con il doppio concerto di Peppe Voltarelli e Luca Ciarla con il progetto SolOrkestra. Il cantautore calabrese, in solo, darà vita al suo imperdibile ed imprevedibile concerto ne quale passerà in rassegna la sua produzione artistica per soffermarsi sul recente progetto dedicato a Domenico Modugno. A seguire, salirà sul palco Luca Ciarla (Violino, voce, live loops, elettronica) che proporrà un originale set che ridisegna i confini del violino in ambito jazz. Servendosi di un pedale loop, della sua voce e dell’elettronica, esegue dal vivo tutte le parti, suonando il suo strumento come una chitarra, un basso, uno strumento a percussione, aggiungendo nuove improvvisazioni e passaggi creativi. In questo affascinante mondo musicale Luca canta, fischia, suona altri piccoli strumenti; la musica si evolve continuamente trasformandosi in un irresistibile solOrkestra tra composizioni originali ed insoliti arrangiamenti di standard del jazz.
La serata di venerdì 28 giugno si aprirà alle 21.30 con la presentazione del libro “La Chiave dello Zucchero”, nuovo romanzo di Giacomo Mameli, edito da Feltrinelli. I giornalisti Ottavio Nieddu e Felice Liperi dialogheranno con l’autore conducendo gli spettatori alla scoperta di questa nuova opera.
Alle ore 22,30, andrà in scena “Agorà, la piazza cantata” progetto inedito che vedrà protagonisti la cantante romana Gabriella Aiello, le corde di Mauro Palmas e il pianoforte di Alessandro Foresti. L’Agorà per le città greche era la piazza del mercato, il punto di riunione di una comunità, dove le voci dei venditori ordinavano melodie di vita quotidiana. Il concerto è dedicato alla paizza, alla strada, al luogo di incontro di culture. Un luogo di festa, di amore dichiarati e non sempre ricambiati, un luogo di scandalo e di protesta, in cui di voce in voce, da secoli, le storie si sono popolate di volti, di suoni e di antichi rituali.
Sabato 29 giugno alle ore 21.30 la chiesa della Vecchia Tonnara ospiterà l’atteso concerto di Tenore e Cuncordu de Orosei (Massimo Roych: Voche del Cuncordu, trunfa, pipiolos, benas; Mario Siotto: Bassu, trunfa; Gian Nicola Appeddu: contra; Piero Pala: Voche, Mesuvoche; Tonino Carta: Voche del Tenore), custodi della tradizione vocale di Orosei che abbraccia il canto sacro con i Gotzos e quello profano con balli tradizionali e serenate d’amore. Alle ore 22.30 le sonorità del gipsy power di Baro Drom Orkestar invaderanno la Vecchia Tonnara con i brani tratti da “Nisba”, il loro terzo album che cristallizza il percorso compiuto negli ultimi anni, spaziando dalle ritmiche infuocate dell’est Europa alle melodie del Mediterraneo. Nelle nuove composizioni si possono scovare sonorità brasiliane, echi di musica mongola e ritmiche africane. Ascoltare strumenti ancestrali come il berimbau o l’udu amalgamarsi con le melodie della fisarmonica e del violino, sentire vecchi Farfisa e un contrabbasso distorto cadenzare il passo di danze ipnotiche.
La rassegna si chiuderà domenica 30 giugno alle ore 21.30 con l’ormai tradizionale concerto dei partecipanti ai seminari. Tutte le sere, dopo i concerti, Piazza Parrocchia si animerà con “Spassi di danza” con i suonatori e i danzatori dei seminari.
Indirizzati tanto a cantanti e musicisti già formati, quanto a coloro che desiderano avvicinarsi per la prima volta al mondo della musica tradizionale, gli stage vedranno protagonisti corsisti provenienti da tutta Europa ai quali sarà offerta la possibilità di entrare in contatto con una visione nuova e colta della musica popolare, approfondendo i vari aspetti che caratterizzano le pratiche attuali degli strumenti, delle tecniche vocali e coreutiche tradizionali, partendo dall’apprendimento di brani e danze legate al repertorio della musica popolare. Una formula ampiamente collaudata e dallo straordinario successo che quest’anno si rinnova con Peppe Voltarelli che “salirà in cattedra” per il laboratorio “Piccolo Manuale del cantautore: tra identità, dialetto e canzone”, mentre a Tenore e Cuncordu de Orosei sarà affidato il focus su “Canto a tenore e a Cuncordu”. L’offerta formativa vedrà protagonisti artisti di grande levatura, protagonisti di ricerca, studio e sperimentazione come Luigi Lai (launedds), Alessandro Foresti (canto corale), Elena Ledda e Simonetta Soro (canto popolare), Nicolò Bottasso (violino), Gigi Biolcati (body percussions), Marcello Peghin (chitarra) e Mauro Palmas (mandola). Non mancherà il corso di musica d’insieme con Alessandro Foresti, Nicolò Bottasso e Silvano Lobina.

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Grande partecipazione di pubblico ieri notte a Guasila, allo spettacolo organizzato nella piazza principale del paese nell’ambito dei festeggiamenti per l’Assunta, patrona del paese. Ad aprire la serata, è stata la band de “I Clisma”, capitanata dalla bella e brava Adriana Pani. I successi di note interpreti italiane ed internazionali come Elisa, Laura Pausini e Patty Smith, hanno coinvolto e fatto cantare i presenti, catturati oltre che dalla bella voce della cantante, dalla sua importante presenza scenica.
La serata è proseguita con l’esibizione di Francesco Tricarico, noto cantautore italiano, accompagnato dagli stessi “Clisma”.
Francesco Tricarico ha al suo attivo 7 album, disco di platino nel 2000, nastro d’argento nel 2006, premio della critica Mia Martini a Sanremo nel 2008, e collabora con Leonardo Pieraccioni, Adriano Celentano e Gianni Morandi. Nel 2009 ha pubblicato il libro “Semplicemente un elefante nel taschino”.
Questi solo alcuni dei suoi passi nel mondo della musica e dell’editoria. Sul palco di Guasila, il pubblico lo ha accolto con molti applausi che hanno fatto da cornice alla sua particolare e nostalgica performance.
Subito dopo, un tocco musicale direttamente dalla nostra tradizione, una canzone di Maria Carta, interpretata dalla carezzevole voce di Barbara Urgu. Dalle note alle battute del padre, il popolarissimo Benito Urgu che, vestendo i panni della signora Desolina, ha raccontato uno spaccato della vita di una vedova che, liberatasi finalmente del marito ingombrante, va in cerca di nuove avventure. Uno streep in diretta e Desolina ha lasciato spazio alle vesti di Benito che ha intrattenuto il pubblico con qualche altra gag, per poi lasciar spazio a Pago, cantante di origini sarde.
Pacifico Settembre, in arte Pago, ha iniziato a cantare con i “New Rose“, nel 2005 ha pubblicato il suo primo singolo “Non cambi mai”, nel 2006 ha vinto “Music Farm” e, dopo questa esperienza, ha pubblicato il suo primo album “Pacifico Settembre”, anticipato dall’uscita del singolo “Vorrei tu fossi mia”. Nel 2009 ha pubblicato il suo secondo album, anticipato dall’uscita della cover “Un’estate fa”, cantata in coppia con Franco Califano. Nel 2012 è uscito il suo nuovo singolo “Eterno”. Con il suo arrivo, sul palco di Guasila si è letteralmente acceso un lampo di energia. Il cantante ha esordito con alcune cover di cantanti pilastri del panorama della musica italiana… Lucio Battisti, Domenico Modugno, Vasco Rossi, Adriano Celentano, Franco Califano. Travolgente ed accattivante la sua performance ha entusiasmato il pubblico che, con cori e battiti di mano, ha tenuto un ritmo brioso, tipico di una serata di festa.
Una festa voluta dall’intero paese ed organizzata dal Comitato dei sessantenni che, in unione ad un gruppo di più giovani, si sono spesi senza limiti per la riuscita di questo evento che rischiara, dopo qualche tempo, un’occasione d’incontro per Guasila: teatro di cultura tra fede e tradizioni.
Questa sera, sullo stesso palco, dalle 22.30, si esibiranno i Tazenda.
Nadia Pische
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Gli amanti della musica napoletana e italiana hanno trascorso una splendida serata ieri al Girotonno Live Show, con il concerto di Renzo Arbore e della sua Orchestra Italiana. Oltre due ore sulle note dei migliori brani dei grandi Roberto Murolo, Renato Carosone, Domenico Modugno, Totò e tanti altri ancora.

Renzo Arbore, a dispetto dei suoi quasi 78 anni (li compirà il 24 giugno), ha ancora l’entusiasmo dei giorni migliori e riesce a coinvolgere come pochi il pubblico, inevitabilmente di età medio-alta. L’ingresso sul palco del campo del “Pino Solitario” è stato preceduto dalla proiezione sul mega schermo di filmati che documentano una carriera che dura ormai da diversi decenni, vissuta sui palchi di tutto il mondo, al fianco di grandissimi, tra i quali Ray Charles e Luciano Pavarotti. E, a fine serata, ha annunciato che a breve sarà ancora protagonista a Mosca.

Dopo lo spettacolo di ieri, dedicato ai meno giovani, oggi sul palco del Girotonno Live Show, alle 21.30, salirà Fedez, con un concerto che viceversa sarà dedicato prevalentemente proprio ai giovanissimi.

Allegato l’album del concerto di Renzo Arbore  e dell’Orchestra Italiana.

Renzo Arbore 7_MG_9393 _MG_9405 _MG_9428 Concerto sulla luna Giovanni Imparato 2 IMG_3126 IMG_3129 IMG_3138 IMG_3150 IMG_3157 IMG_3170 IMG_3171 IMG_3175 IMG_3179 IMG_3187 IMG_3188 IMG_3189 IMG_3204 IMG_3221 IMG_3229 IMG_3235 IMG_3257 IMG_3271 IMG_3288 IMG_3290 IMG_3319 IMG_3320 IMG_3332 IMG_3333 IMG_3348 IMG_3387 IMG_3396 Orchestra italiana di Renzo Arbore 1 Orchestra italiana di Renzo Arbore 2 Renzo Arbore 1 Renzo Arbore 2 Renzo Arbore 3 Renzo Arbore 4 Renzo Arbore 5 Renzo Arbore 6  Renzo Arbore 8 Renzo Arbore 9 Renzo Arbore 10 Renzo Arbore 11 Renzo Arbore 12 Renzo Arbore 13 Simeone - Arbore 1 Simeone - Arbore 2

Ancora un appuntamento con la stagione Musica da Camera de Il Crogiuolo all’Arco Studio di via Portoscalas 17 Cagliari, questa sera, ore 19.00, Pierpaolo Leo accompagnandosi live al pianoforte presenta il Concerto/storia “IL GRANDE DOMENICO MODUGNO, OVVERO Mr. VOLARE”… Viaggio fantastico ed appassionato da SanRemo 1958’ al Musicall, ai films, agli inediti…

«Questo mio progetto, legato alla musica leggera e pensato già da svariati anni, ma mai realizzato in maniera approfondita salvo che per qualche concerto canoro su di lui; nasce da un amore sconfinato a prima vista dall’ascolto di due vinili rari all’età di tredici anni, per poi spaziare la conoscenza imparando tutte le sue canzoni accompagnandomi al piano anche sconosciute, i musicall, i film e gli altri suoi interventi. Avendo forse un animo simile al suo mi sono innamorato letteralmente del suo timbro, vena e forza musicale e recitata! (Cosa rara oggi nelle canzoni) forse anche per aver avuto un nonno da parte materna siculo (dialetto simile al pugliese di San Pietro Vernotico) dove ha vissuto Modugno. Altro importante motivo da elencare è la “fede”, dove anche se lui non fù un vero praticante come un cristiano, ha amato le persone, le donne, i bambini, i sofferenti ed il mondo nelle sue mille sfumature, nei suoi testi e materialmente, regalando addirittura macchine, abiti ed altro a chi l’ha aiutato nel bisogno prima del successo, credendo in lui.

Domenico era tutto questo, con tutti i suoi errori e sbagli, ed è stato premiato di fatto dalle persone comuni e semplici, arrivando a cantare e ad essere osannato in America, perfino in pugliese! Oltre alla carriera di cantante e attore svolta in Italia , nei teatri, negli studi televisivi, nelle fiction e nel cinema! Infine a mio avviso, non essendo stato affatto capito nella sua epoca, il suo vero riscatto lo ha avuto in “Cyrano”, commedia conosciutissima e scritta assieme a Pazzaglia, napoletano, grande scrittore di teatro, cinema e canzoni e suo grande amico insieme a Migliacci, dove lui appunto si sentiva come il mitico personaggio perfettamente interpretato e cantato: nobile nell’anima ed artista a 360° in tutto, pur anche coi suoi difetti.

Come nota finale, ricordo il bellissimo ed entusiasmante concerto sui cinquanta anni di “Volare” eseguito nel 2008’ alla presenza della moglie Franca, vestito con un Frack del 1800’ circa e contentissimo del bellissimo complimento che mi fece: “Lei canta molto meglio di mio marito Mimmo…”, raccontandomi ad una cena fatti ed aneddoti su di lui.

… Il Grande Domenico Modugno dunque, va ricoperto in tutto, sicuramente!»