2 November, 2024
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«Ancora criticità all’interno della Casa Circondariale di Bancali; questa volta, almeno, senza danni alle persone.»

A dichiararlo è il segretario generale Aggiunto dell’OSAPP, Domenico Nicotra, che rende nota la circostanza che il primo attore di questi eventi critici è sempre lo stesso detenuto alta sicurezza che questa volta ha “solamente” procurato danni alla stanza detentiva, che pare non sia di suo gradimento.

«È impossibile – conclude il sindacalista dell’OSAPP -, che ancora oggi si debba assistere ad episodi del genere e che fortunatamente questa volta non ha avuto ulteriore ripercussioni grazie all’importante operato dei Poliziotti Penitenziari.»

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«Ordine e sicurezza nell’istituto di Sassari a repentaglio a causa di un detenuto alta sicurezza.» A dichiararlo è il segretario generale aggiunto dell’O.S.A.P.P.,  Domenico Nicotra, che rende note le vicissitudini che si stanno registrando attualmente nel carcere di Sassari e che  sembra hanno avuto inizio nella giornata di ieri a causa di un’eclatante protesta posta in essere da un detenuto alta sicurezza 2.

«Pare – aggiunge Domenico Nicotra -, che tutto abbia avuto inizio con l’ingresso nel carcere di Bancali al quale non sarebbe stata concessa una telefonata. Da questo episodio una escalation di violenti quali distruzione di suppellettili, televisore, termosifone sino ad arrivare a barricare la porta di ingresso nella stanza detentiva. Ma la recente circolare del Capo del DAP Santi Consolo non consente la divulgazione di notizie dal carcere, quindi non siamo certi delle motivazioni e nemmeno della gravità degli eventi in atto dentro il super carcere di sassari bancali.  ora prosegue il sindacalista dell’O.S.A.P.P pare la situazione perduri con gravi ripercussioni sull’ordine e la sicurezza.»

«È auspicabile – conclude Domenico Nicotra -, che quanto prima venga ristabilito l’ordine e la sicurezza e che vengano adottati provvedimenti esemplari al fine di evitare che possa passare un messaggio errato alla restante popolazione detenuta. Purtroppo i vertici del DAP alle.nostre richieste di avvicendamento del direttore non hanno ancora risposto.»

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«La sicurezza è messa a repentaglio da un detenuto straniero rinchiuso nel carcere di Sassari». La denuncia arriva da Domenico Nicotra, segretario generale aggiunto O.S.A.P.P.

“Il carcere duro dei super boss” – era soprannominato così il carcere di Sassari Bancali, Intitolato a Giovanni Bacchiddu, Agente di Custodia, ucciso nel 1945 mentre cercava di sedare una rivolta scoppiata nella Casa di reclusione di Alghero.

E’ il primo vero carcere pensato e costruito per applicare la legge sui boss sottoposti al regime del 41 bis – questo si diceva mentre si spendevano circa 100 milioni di euro dei contribuenti e facevano nascere la mega struttura penitenziaria.

«Il carcere dove sono reclusi i mafiosi più pericolosi d’Italia, dove ogni giorno avvengono minacce di morte agli agenti, è una guerriglia quotidiana – dichiara Domenico Nicotra, segretario generale aggiunto del sindacato della Polizia penitenziaria – l’ultimo fatto accaduto proprio ieri a Bancali, un detenuto extra comunitario ha aggredito un agente di Polizia penitenziaria lì in servizio, mentre effettuava il normale giro d’ispezione unitamente all’infermiere di turno per la somministrazione della terapia, una volta aperta la porta blindata  il detenuto si scaglia contro l’agente di sezione procurandogli varie contusioni. Anche il preposto alla Sorveglianza Generale è stato aggredito.»

«E’ palese – aggiunge Domenico Nicotra -, che simili accadimenti non possono essere addebitati alla sola carenza di personale di Polizia Penitenziaria che ovviamente risulta essere un dato incontrovertibile, per quello chiediamo una ispezione urgente al carcere in argomento ed individuare eventuali responsabilità nonché l’avvicendamento del direttore. Probabilmente Bancali ha bisogno di dirigenti penitenziari con esperienza specifica nella gestione dei “super boss”. Anche per riportare la serenità operativa al personale presente e consentire, nei limiti in cui fosse possibile, il trattamento penitenziario, previsto dalla normativa.»

 

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«Un altro detenuto, un italiano originario di Olbia di 43 anni, suicida a Sassari.»

A dichiararlo è il segretario generale aggiunto dell’OSAPP – Domenico Nicotra – che nel rendere nota la notizia, pone l’attenzione sulla inaccettabilità che simili criticità possano accadere in strutture nuove come quella di Sassari.

«Una struttura quella di Sassari – aggiunge Domenico Nicotra -, in cui l’Amministrazione Penitenziaria ha investito molto in termini di risorse finanziarie ed evidentemente allo stato delle cose forse è arrivato il momento di investire su quadri dirigenziali e direttivi. Per tale motivo facciamo appello, conclude il sindacalista dell’OSAPP, al Provveditore e al Capo del DAP per valutare l’avvicendamento del Direttore e del Comandante del Reparto.»

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«Criticità presso la Casa Circondariale di Sassari dove nell’arco di due giorni si sono registrati eventi critici che hanno messo a repentaglio la sicurezza penitenziaria e di alcuni operatori.”

A denunciarlo è il segretario generale aggiunto dell’OSAPP, Domenico Nicotra, che rende note il tentativo di un detenuto extracomunitario di tagliare il viso del Poliziotto Penitenziario con la lametta da barba in dotazione.

«L’altro episodio, prosegue il sindacalista, riguarda un detenuto che ha letteralmente “spaccato” una cella dell’isolamento e subito dopo aver inveito verbalmente contro un medico – dice Nicotra -. È auspicabile e necessario, conclude il sindacalista dell’OSAPP, dare un segnale tangibile della presenza dello Stato acché simili episodi non si ripetano più nell’interesse collettivo della società civile e dei poliziotti penitenziari che operano direttamente in prima linea.»

D0menico Nicotra, segretario generale aggiunto O.S.A.P.P., prende posizione sulle criticità della Casa Circondariale di Sassari connessi alla presenza di detenuti 41 bis.

«Con l’arrivo dei detenuti sottoposti all’art. 41 bis dell’O.P. presso la Casa Circondariale di Sassari – scrive in una nota inviata alle massime autorità giudiziarie italiane – dovrebbe esserci in atto uno stravolgimento degli assetti operativi per il personale del Corpo di Polizia Penitenziaria ai quali è demandato l’onore e l’onere di assicurare la sicurezza penitenziaria che poi di riflesso incide indubbiamente anche sulla sicurezza pubblica.

Tuttavia, in questo frangente, quello che interessa a questa Segreteria Generale è riconducibile al numero assolutamente esigua di Ufficiali di Polizia Giudiziaria (Ispettori e Sovrintendenti) che sicuramente dovranno essere impiegati con funzioni di Cancelliere in tutti quei processi che d’ora in poi si svolgeranno in video conferenza dalla Casa Circondariale di Sassari con le più svariata Autorità Giudiziarie distribuite su tutto il territorio nazionale.

Nello specifico, e senza contare le nuove incombenze appena accennate, presso l’Istituto sardo si registra attualmente una carenza complessiva di oltre 45 unità fra Ispettori e Sovrintendenti che merita sicuramente l’adozione di provvedimenti non più rinviabili a garanzie delle esigenze di sicurezza e d’ora in poi si può asserire anche di giustizia.

Infatti, l’occasione è propizia per ricordare a codesta Amministrazione Centrale che in assenza di Ufficiale di Polizia Giudiziaria l’udienza innanzi all’Autorità Giudiziaria di turno non potrà essere celebrata con inevitabili rallentamenti della Giustizia che, speriamo non capiti mai, potrebbe anche causare come extrema ratio la reimmissione in libertà di pericolosissimi “boss mafiosi” appartenenti alla criminalità organizzata.»

La nota di Domenico Nicotra si chiude con la richiesta di urgenti e improcrastinabili provvedimenti per risolvere la problematica segnalata.