Martedì 4 luglio, al MoMoTI di Monserrato, debutta lo spettacolo “Tutto il mondo è un paese”, tappa finale del progetto “Tu sei me!”
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Uno spettacolo speciale, messo in scena da un gruppo teatrale altrettanto speciale. Debutta martedì 4 luglio al Teatro MoMoTI di Monserrato “Tutto il mondo è un paese”, piéce di marionette da tavolo frutto del lavoro di quattordici bambini e ragazzi tra i 10 e i 15 anni, immigrati di seconda generazione, liberamente ispirata a fiabe e racconti dei paesi di provenienza: Kirghizistan, Cuba, Marocco, Tunisia, Ucraina, Bolivia, Romania.
Lo spettacolo è la tappa finale di “Tu sei me!”, iniziativa di Is Mascareddas in collaborazione con l’articolazione sarda della Ong Aidos Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo, Arcoiris Onlus, l’associazione di volontariato OCI, Organizzazione Cittadini Immigrati e l’associazione Sosa Roja Onlus, inserita nel progetto MigrArti Spettacolo 2017 (il programma di contributi varato lo scorso anno dal Mibact con l’obiettivo di coinvolgere attraverso iniziative culturali le comunità di immigrati stabilmente residenti in Italia).
La piéce viene rappresentata alle 18.00 e alle 19.30, nella sala di via XXXI marzo a Monserrato, dove viene replicata anche il giorno dopo, mercoledì 5, negli stessi orari. Giovedì 6 luglio, invece, sempre alle 18 e alle 19.30, cambia location e va in scena negli spazi dell’associazione Arcoiris Onlus, in via Genova 36/38, a Quartu Sant’Elena.
Guidati dai maestri burattinai Tonino Murru e Donatella Pau di Is Mascareddas, lo storico gruppo di teatro di figura sardo, tra le realtà più significative del panorama italiano ed europeo, e affiancati dalle mediatrici linguistico/culturali Mariya Stepaniuk, Rachida Kouchrad e Ghidey Sebhat, i ragazzi (Eldar Astarkulov, Giulio Anjel Casanas Mesa, Sinda Rabei, Janina Rudysh, Ajar Nasyrkulova, Inass Lahdibbi, Amir Rabei, Adrian Craciun, Alessandra Yanez Rojas in scena, e Hatim Wiam, Lisa Vorobei, Karis Johanne Pinaicobo, Melissa Dieng, Ndeye Majmouna Diagne) hanno completato un percorso creativo cominciato il 9 maggio e articolato in tre tappe: un laboratorio di narrazione di 15 ore, una fase di 25 ore dedicata alla costruzione di burattini etnici e, preparata da un laboratorio ad hoc di 20 ore, la messa in scena.
Nasce così “Tutto il mondo è un paese”, ambientato nell’immaginario paese di Matukiuccurobó creato dai bambini giocando con le iniziali dei paesi di provenienza: un luogo dove i protagonisti di favole e racconti provenienti da tutto il mondo convivono. È il “Paese del Mondo”, appunto, in cui diversità, caratteri, culture diverse coesistono, non senza sfide, scompiglio e contrasti, ma anche con nuovi incontri e condivisioni. Perché, riflettendo solo un poco, si trova sempre qualcosa di familiare anche nelle cose più diverse e lontane… perché, in fondo in fondo, Tutto il Mondo è un Paese.
In apertura di ciascuna replica è prevista la proiezione della preview di un documentario (di prossima uscita) prodotto dall’associazione di promozione sociale Inmediazione. Nel filmato sono raccontate le varie fasi del laboratorio: il lavoro sulle culture di origine, la fase creativa, quella costruttiva e di messa in scena, con interviste ai burattinai, alle mediatrici e soprattutto ai bambini e ragazzi coinvolti.