18 July, 2024
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«Diversamente da altre zone del pianeta, in Europa le foreste crescono del 4 per cento ogni anno. Anche la Sardegna conferma il trend: con 1,2 milioni di ettari siamo tra le regioni più boscate di Italia e stiamo portando avanti strategie importanti per l’adattamento ai cambiamenti climatici e per mitigarne gli effetti negativi, tutte azioni che possono inoltre sviluppare nuova occupazione.»
Lo ha detto l’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano oggi, a Tempio, all’Eustafor State Forest Conference, prima edizione italiana del meeting nel quale ogni anno si riuniscono le compagnie forestali private e le agenzie nazionali impegnate nella gestione forestale sostenibile dei boschi pubblici.
L’assessore Donatella Spano ha ringraziato l’organizzazione, curata dall’agenzia Forestas e dall’Anarf, l’Associazione nazionale attività regionali forestali, e sottolineato l’importanza per la Sardegna di ospitare una conferenza annuale a cui aderiscono 22 Paesi dell’Unione europea. «In un confronto in cui si definiscono le prossime strategie forestali, l’Isola gioca un ruolo centrale – ha dichiarato l’assessore regionale dell’Ambiente -. Abbiamo fatto una scelta di sostenibilità sul nostro patrimonio forestale che tiene necessariamente conto dell’adattamento ai mutamenti climatici: una politica che considera i territori e che può creare lavoro specialistico e maggiore qualità ambientale per residenti e turisti. L’Europa ci insegna che le foreste portano ricchezza alle popolazioni e anche la Sardegna ha tutte le carte in regola per far marciare di pari passo sviluppo economico e tutela dell’ambiente». Esprime soddisfazione per l’andamento dei lavori della conferenza l’amministratore unico di Forestas, Giuseppe Pulina, che ha detto: «La Sardegna si conferma un laboratorio di buone pratiche forestali a cui guardano con attenzione i Paesi dell’Europa». 
«Ci attendono molte sfide sul clima e ne stanno prendendo coscienza sia la cittadinanza che le pubbliche amministrazioni a tutti i livelli – ha evidenziato l’assessore Spano –. Nello specifico dei nostri boschi stiamo operando quotidianamente sia sul campo, grazie alle azioni di Forestas per accrescere la resilienza degli habitat, che sui diversi tavoli istituzionali. Come regione capofila al Tavolo interregionale sull’adattamento, stiamo operando affinché le politiche regionali e locali si dotino di pianificazioni e programmazioni coerenti con i documenti strategici nazionali. Ora siamo nella fase di implementazione di quelle strategie sul territorio e il confronto con i decisori europei presenti oggi ci conforta sulla direzione presa dalla Sardegna.»
In Europa oltre il 40 per cento della superficie è coperta da foreste per un totale di 177 milioni di ettari. Sono 12 milioni gli ettari di aree forestali in Italia, cifra alla quale la Sardegna concorre per 1,2 milioni di ettari di cui 580mila ettari di foreste vere e proprie e 630mila di superfici boschive. Interessa cioè oltre metà della nostra isola. Appartengono ai privati per il 65 per cento mentre il 33 per cento è pubblico. Secondo l’ultimo Ifnc, cioè l’inventario nazionale sulle foreste, si registra in Sardegna un incremento di quasi 54mila ettari di bosco. L’agenzia Forestas gestisce direttamente il 10 per cento delle foreste regionali e in tutto il territorio svolge funzioni di protezione civile e partecipa alle attività dell’antincendio boschivo. Oltre alle pratiche quotidiane di tutela ambientale, la Regione Sardegna monitora la vulnerabilità del rischio di desertificazione tenendo conto della specifica cartografia che era stata aggiornata da Arpas quattro anni fa.

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Alberi

Le strategie forestali europee saranno al centro di Eustafor State Forest Conference, organizzata dall’agenzia Forestas e dall’Anarf, l’Associazione nazionale attività regionali forestali, e in programma domani al teatro del Carmine di Tempio, a partire dalle 8,30. Per la prima volta è l’Italia ad ospitare il meeting che riunisce ogni anno le compagnie forestali private e le agenzie nazionali pubbliche impegnate nella gestione forestale sostenibile dei boschi pubblici a cui aderiscono 22 Paesi nell’Unione europea. Nell’incontro, in lingua inglese, è prevista una prima sessione sino alle 11.00, nella quale l’assessora regionale della Difesa dell’ambiente, Donatella Spano, interverrà su bisogni e sfide del settore forestale – anche per il quadro isolano – nel contesto dei cambiamenti climatici. Aprirà la mattinata Giuseppe Pulina, amministratore unico di Forestas, e parteciperanno ai lavori il presidente di Eustafor, Per-Olof Wedin, e il presidente di Anarf, Alberto Negro. Sono previste le relazioni di Alessandra Stefani, direttore generale del ministero dell’Agricoltura, del parlamentare europeo Renato Soru, di Alfonso Gutiérrez-Teir della direzione generale dello Sviluppo rurale della Commissione europea e del docente dell’Università di Padova, Davide Pettenella. Dalle 11.00 alle 13.00, due gruppi di lavoro paralleli si confronteranno sulle macro tematiche per tradurre le idee in indicazioni e suggerimenti per l’attività di politici, amministratori e gestori forestali. La plenaria, moderata da Alberto Negro, è programmata dalle 15,30 alle 16,10 e vedrà al tavolo Marco Marchetti, presidente della Sisef, la Società italiana di selvicoltura ed ecologia forestale, Ciaran Fallon, dell’azienda forestale irlandese Coillte, e Piotr Borkowski di Eustafor. Intanto oggi i partecipanti sono impegnati nella visita di diverse aree forestali della Sardegna.

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La Giunta regionale, su proposta dall’assessore dell’Ambiente Donatella Spano, ha deliberato di prorogare l’efficacia temporale della delibera (DGR 12/18 del 20/03/2012) che esprimeva un giudizio positivo di compatibilità ambientale, condizionato al rispetto di una serie di prescrizioni, per la realizzazione di un parco eolico a Portoscuso, in località Su Munzioni, proposto dalla Società Allara S.p.A.

«L’intervento, il cui costo complessivo è pari a circa euro 13.000.000 – si legge nella delibera 12/18 del 20/03/2012 -, prevede la realizzazione di un impianto eolico nell’area retro industriale di Portoscuso, inclusa nella vasta area di estensione pari a circa 1.200 ettari, in cui è stata prevista, sulla base dell’Intesa ex art. 11 delle NTA del PPR, siglata in data 4 dicembre 2008 tra Regione, Provincia, Comune, la realizzazione di un comparto eolico da 66 aerogeneratori. Nell’istanza depositata in origine era prevista la installazione di 4 aerogeneratori Vestas da 1.8 MW, aventi altezza al mozzo pari a 80 metri e diametro del rotore da 100 metri (V100-1,8). Successivamente, in seguito alle risultanze dell’istruttoria, il progetto è stato modificato in maniera non sostanziale, mantenendo orientativamente le stesse postazioni per le macchine, ma eliminandone una (quella indicata nel layout iniziale come n. 2), e sostituendo gli aerogeneratori V100-1,8, con quelli V112-3, aventi quindi potenza nominale di 3 MW, diametro del rotore di 112 metri, e altezza al mozzo pari a 80 metri. L’impianto avrà quindi potenza nominale complessiva pari a 9 MW; l’energia prodotta sarà recapitata alla rete Enel tramite collegamento interrato in MT, senza necessità di realizzare alcuna sottostazione.»

Il 20/03/2012 la Giunta regionale ha deliberato di esprimere «un giudizio positivo sulla compatibilità ambientale dell’intervento in esame denominato “Realizzazione di un parco eolico in comune di Portoscuso (CI)” proposto dalla società Allara S.p.A., a condizione che siano rispettate, e recepite nel progetto da sottoporre ad autorizzazione, le prescrizioni descritte in premessa, sull’osservanza delle quali dovranno vigilare, per quanto di competenza, il Comune di Portoscuso, la Provincia di Carbonia-Iglesias, il Servizio territoriale dell’ispettorato ripartimentale del C.F.V.A. di Iglesias, il Servizio Energia e il Servizio attività estrattive dell’Assessorato regionale dell’Industria, il Servizio tutela paesaggistica per le Province di Cagliari e Carbonia-Iglesias, la Soprintendenza archeologica di Cagliari e l’A.R.P.A.S.; – di stabilire che, fermo restando l’obbligo di acquisire gli altri eventuali pareri e autorizzazioni previsti dalle norme vigenti, i lavori relativi all’intervento in oggetto, la cui data di inizio dovrà essere comunicata al Servizio SAVI, dovranno essere realizzati entro cinque anni dalla pubblicazione della presente deliberazione, salvo proroga concessa su istanza motivata del proponente, pena l’attivazione di nuova procedura di VIA».

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Su Portu ‘e su Trigu.

Far conoscere, approfondire e condividere i temi della prevenzione e gestione del rischio di erosione costiera: è l’obiettivo dell’evento regionale sulla gestione e tutela delle coste, nell’ambito del progetto MAREGOT “MAnagement dei Rischi derivanti dall’Erosione costiera e azioni di GOvernance Transfrontaliera”, in programma giovedì 17 maggio a Cagliari, nei locali della Manifattura Tabacchi (viale Regina Margherita, 33).
«Seguiamo con grande attenzione la gestione e la tutela delle coste e negli ultimi quatto anni abbiamo investito 18,4 milioni di euro sulla nostra isola. La giornata di Maregot ci permetterà di confrontarci sul tema insieme a tutte le regioni partner del progetto», ha detto l’assessore Donatella Spano, che aprirà i lavori alle 9,30. Prevista in serata, alle 16,30, la firma della Carta di Bologna alla presenza della Regione Emilia-Romagna, autorità depositaria del documento. La Carta mira alla promozione di un quadro comune di azioni strategiche dirette alla protezione e sviluppo sostenibile delle aree costiere del Mediterraneo.
Saranno illustrate le tematiche trattate nel progetto Maregot relative ai monitoraggi per la previsione dell’evoluzione dei sistemi costieri e le strategie per la redazione di piani di difesa costiera, attraverso l’approfondimento dei fenomeni legati al moto ondoso, al bilancio sedimentario, alla dinamica delle spiagge, all’evoluzione delle coste alte e alle pressioni e gli impatti sugli habitat costieri. All’evento, patrocinato dall’Ordine degli ingegneri di Cagliari e da quello regionale dei Geologi, spazio anche alla condivisione, con i contributi dei rappresentanti degli ordini professionali e del mondo della ricerca. La giornata sarà conclusa con un dibattito aperto a interventi da parte di tutti i portatori di interesse.
Finanziato dal Programma Interreg Italia-Francia Marittimo 2014-2020, il progetto è finalizzato alla prevenzione e gestione congiunta dei rischi derivanti dall’erosione costiera nell’area marittima che interessa Corsica, Liguria, Sardegna, Regione PACA (la regione francese composta da Provenza-Alpi-Costa Azzurra) e Toscana.

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«Per la prima volta l’Italia ospita l’Eustafor State Forest Conference, momento nel quale vengono discusse le politiche forestali in Europa e le nuove sfide per le nostre foreste. Siamo orgogliosi che questa prima volta si tenga in Sardegna riunendo decisori europei, esperti della Commissione europea, tecnici e accademici.»

Lo ha detto l’assessore della Difesa dell’ambiente Donatella Spano presentando alla stampa il programma di EustaFor, la conferenza annuale della European State Forest Association che si terrà a Tempio Pausania il 15 e il 16 maggio, grazie all’agenzia Forestas e all’Anarf, l’Associazione nazionale attività regionali forestali.

Il meeting annuale riunisce le compagnie forestali private e le agenzie nazionali pubbliche impegnate nella gestione forestale sostenibile dei boschi pubblici a cui aderiscono 22 Paesi nell’Unione europea.

Fondamentale lo scenario del Mediterraneo per l’appuntamento 2018. La conferenza è incentrata sul tema dei servizi ecosistemici forniti dalle foreste mediterranee, compresa quindi la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici e la fornitura di prodotti non legnosi (NWFP). E i confini meridionali dell’Unione europea sono infatti i primi a essere esposti agli effetti del cambiamento del clima, quali siccità, maggiore incidenza e intensità degli incendi, minore resistenza e resilienza degli ecosistemi ad attacchi di parassiti, malattie e condizioni climatiche estreme. Ciò nonostante, l’equilibrio millenario tra foreste, uomo e clima ha forgiato tali ecosistemi nella loro struttura e composizione per consentire la fornitura di beni e di servizi che integrassero una produzione di legno limitata, rispetto ai boschi del Nord Europa, come il sughero, i prodotti animali (agroforestry), miele e funghi.

Due le giornate della conferenza, in lingua inglese e riservate ai soli iscritti, tra ricercatori e decisori internazionali. Nella prima giornata i partecipanti potranno visitare diverse realtà forestali isolane, dalle sugherete alle pinete litoranee, ai rimboschimenti di conifere e latifoglie, con la presentazione da parte di personale specializzato degli obiettivi gestionali e delle criticità.

Dedicata alla convegnistica la seconda giornata. Il 16 maggio, a partire dalle 8,30 nel teatro del Carmine di Tempio. Oltre l’assessora Donatella Spano, che interviene sul tema dei servizi ecosistemi delineando il quadro isolano, e l’amministratore Giuseppe Pulina, il quale aprirà la mattinata, parteciperanno ai lavori il presidente di Eustafor, Per-Olof Wedin, ed il presidente di Anarf, Alberto Negro. Sono previste le relazioni di Alessandra Stefani, direttore generale del ministero dell’Agricoltura, del parlamentare europeo, Renato Soru, della direzione generale dello Sviluppo rurale della Commissione europea, Alfonso Gutiérrez-Teira e il docente all’Università di Padova Davide Pettenella. Dalle 11.00 alle 13.00, due gruppi di lavoro paralleli lavoreranno sulle macro tematiche affinché idee e proposte possano tradursi in indicazioni e suggerimenti per l’attività di politici, amministratori e gestori forestali. Il primo gruppo, coordinato dal presidente della Sisef, la Società italiana di selvicoltura ed ecologia forestale, Marco Marchetti, prevede il confronto tra Alexander Horst di Eustafor e di ObF Austria, Michele Bozzano dello European Forest Institute, il comandante del Corpo forestale della Sardegna Gavino Diana, Julien Bouille di Onf, l’Office national des forêts (Francia) e Pentti Hyttinen, direttore generale di Metsähallitus, impresa statale finlandese che si occupa delle foreste nazionali.

Modera il secondo gruppo di lavoro Ciaran Fallon, dell’azienda forestale irlandese Coillte. Al tavolo Salvatore Martire e Sara Östh di Eustafor, Ludwig Liagre della European Investment Bank, Giustino Mezzalira di Veneto Agricoltura, Johannes Wurm di Bavaria State Forests (Germania) e Olof Johannson dell’azienda forestale svedese Sveaskog.
La plenaria, moderata da Alberto Negro, è programmata dalle 15,30 alle 16,10 e vedrà al tavolo Marco Marchetti, Ciaran Fallon e Piotr Borkowski di Eustafor.

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A Teulada la stazione del Corpo forestale si sposta dal vecchio locale di via De Gasperi n. 46 a quello in via Sulcis al civico 75. La nuova sede, realizzata grazie a un progetto dell’Unione dei Comuni Nora e Bithia, è stata inaugurata questa mattina alla presenza degli assessori della Difesa dell’ambiente, Donatella Spano, e degli Enti locali, Cristiano Erriu, del sindaco di Teulada e vice presidente dell’Unione di Comuni, Daniele Serra, del direttore del Servizio territoriale dell’Ispettorato ripartimentale di Cagliari del Corpo forestale, Carlo Masnata, e del comandante di Stazione Ignazio Carta. Hanno partecipato anche i delegati delle amministrazioni dell’Unione e le forze dell’ordine locali.
«La nuova sede, che garantisce il presidio del Corpo forestale nel territorio con migliori condizioni di operatività, è il risultato della sinergia tra la Giunta e l’istituzione dell’Unione dei Comuni. Stiamo, lavorando, infatti, nell’ottica di presenza sul territorio anche in collaborazione con le altre istituzioni – ha dichiarato l’assessore Donatella Spano -. Il Corpo forestale è una componente capillare con specializzazione in campo forestale e ambientale che abbiamo voluto mantenere in Sardegna dopo la riforma Madia. Siamo infatti dell’idea che questa organizzazione possa essere vincente e vada ulteriormente valorizzata, per i compiti di controllo territoriale e di protezione civile. E specialmente in un territorio pregiato come questo ma soggetto a pressioni antropiche, idrogeologiche e di rischio incendi, dove il Corpo è il primo sportello per le informazioni ambientale alla cittadinanza.» 
«Questo edificio, che un tempo era dell’ormai disciolta Comunità montana, fu acquisito dalla Regione e poi trasferito al comune di Teulada – ha sottolineato l’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu -. È stato storicamente un luogo di esercizio di funzioni territoriali. Siamo nel cuore di un territorio molto delicato, con componenti ambientali molto forti, dominanti costiere e il parco di Gutturu Mannu. C’è la volontà della Giunta di garantire un presidio fisico della Regione, talvolta sopperendo al mantenimento di una presenza capillare delle istituzioni statali, in particolare là dove sono richieste figure professionali con alta specializzazione. In un contesto di leale collaborazione reciproca, la Regione affianca il Comune nell’esercizio delle funzioni di salvaguardia ambientale.»

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore della Difesa dell’ambiente Donatella Spano, ha oggi approvato l’aggiornamento delle prescrizioni regionali antincendio, che saranno a disposizione di tutti i cittadini sul sito della Regione (Protezione civile e Corpo forestale) e diffuse tra le associazioni di categoria dei soggetti più esposti al rischio.
«La prevenzione è sempre il primo passo per contrastare gli incendi boschivi e le prescrizioni regionali antincendi costituiscono lo strumento per evitare l’innesco di incendi e per disciplinare l’uso del fuoco nell’intero anno solare – afferma l’assessore Donatella Spano -. Con l’approvazione dell’Esecutivo le prescrizioni possono essere subito applicate e promosse a beneficio di cittadini, turisti e degli operatori del mondo delle campagne». 
Le prescrizioni antincendi costituiscono parte integrante del Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi (PRAI), redatto lo scorso anno per il triennio 2017-2019. In particolare contengono indicazioni e regole dettagliate per alcune categorie di attività svolte da: allevatori, agricoltori e selvicoltori; proprietari e gestori di strade e ferrovie; proprietari e gestori di linee e cabine elettriche; amministratori comunali; proprietari e gestori di insediamenti turistico-residenziali, di campeggi, di villaggi turistico alberghieri ed alberghi, ristoranti, agriturismi, discoteche, locali di spettacolo e trattenimento.
«Sugli incendi – conclude Donatella Spano – teniamo alta la guardia tutto l’anno e non solo dal 1° giugno al 31 ottobre, cioè nel ‘periodo di elevato pericolo di incendio boschivo’. Ma per la tutela del nostro patrimonio boschivo abbiamo bisogno della collaborazione di tutti. A questo proposito è stato significativa l’intesa siglata lo scorso mese tra Regione, associazioni di categoria delle aziende agropastorali e Anci Sardegna per le attività di collaborazione in materia di antincendio boschivo e rurale. Stiamo, intanto, rafforzando le azioni per le strutture ricettizie.»

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Il periodo di estrazione del sughero per la stagione 2018 in Sardegna è stato fissato dal 1° maggio al 30 settembre. Lo dispone un decreto firmato nei giorni scorsi dall’assessore regionale dell’Ambiente Donatella Spano.
In base alla normativa, la legge regionale 4 del 1994, coloro che intendono estrarre il sughero devono dare comunicazione dell’operazione alla Stazione del Corpo forestale e di vigilanza ambientale prima dell’inizio dei lavori. Al fine di tutelare le piante, l’estrazione del sughero può essere sospesa, con determinazione del direttore del Servizio ispettorato del Corpo forestale pubblicata sul sito istituzionale della Regione, con preavviso minimo di 15 giorni in due casi: se un attacco di insetti mettesse a rischio con defogliamento lo stato fitosanitario delle sughere e se le eventuali condizioni ambientali avverse ostacolassero gravemente il razionale distacco del sughero.

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alluvione
Nuove risorse per i territori della Sardegna colpiti dall’alluvione 2013.

«Oltre 4,7 milioni di euro di risorse residue saranno a disposizione dei comuni di Olbia, Padru, Galtellì e delle Province di Sassari e Nuoro per nuovi interventi di ricostruzione per i danni dell’alluvione 2013 – ha detto l’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano sul Piano che prevede l’utilizzo di cifre residue sulla contabilità speciale disposte, tra il 2013 e il 2016, per fronteggiare la situazione emergenziale e una prima ricostruzione -. Il Dipartimento nazionale di Protezione civile ha infatti dato il via libera al Piano degli ulteriori interventi connessi con l’emergenza, approvato lo scorso marzo in Giunta, un’azione necessaria per superare la situazione di criticità e dare gambe alla ripresa economica dei territori colpiti.»

Il Piano, approvato con delibera n. 13/30 del 13 marzo, prevede uno stanziamento totale di 4.777.241,28 euro sia per il completamento di interventi di ricostruzione già programmati che per nuovi interventi di ricostruzione, tutti relativi all’emergenza del 18 novembre 2013. Al comune di Olbia vanno 1,150 milioni di euro per il sistema di raccolta acque piovane (4° lotto). Padru riceve 700mila euro per i lavori di ricostruzione dei ponti sui corsi d’acqua di Neolti, Lerno, Sa Sulzaga. L’Amministrazione di Galtellì, con 200mila euro, potrà procedere al ripristino della strada comunale Su Gurgu ‘e Pontes. Sono due gli stanziamenti per la Provincia di Nuoro: 800mila euro per la bonifica e sistemazione generale della SP38 al km 23 e 730mila destinati alla manutenzione straordinaria delle SP26 e SP50. Per gli interventi urgenti di messa in sicurezza e recupero di edifici pubblici la Provincia Sassari (ex Olbia Tempio) ha a disposizione 12.200 euro. Forestas, infine, sarà il soggetto attuatore per l’azione di ripristino della viabilità rurale con una somma di 1.185.041,28 euro.

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Regione, Associazioni di categoria delle aziende agro-silvo-pastorali e ANCI Sardegna questa mattina hanno firmato il protocollo per la definizione di attività di collaborazione in materia di antincendio boschivo e rurale. «L’intesa siglata oggi – ha sottolineato l’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano – è frutto di un lavoro durato un anno, in stretta collaborazione con l’ANCI e le associazioni di categoria. C’è stata una piena condivisione delle finalità e degli interventi più opportuni attraverso il coinvolgimento degli operatori agricoli, senza i quali non sarebbe possibile compiere un passo avanti di questa portata. Le Associazioni sono state molto propositive e hanno mostrato grande partecipazione: metteranno risorse materiali e immateriali per raggiungere l’obiettivo finale sia nella prevenzione che nella lotta attiva, entrambe fondamentali in un’attività così complessa com’è il Piano antincendio. Ugualmente importante è il ruolo dell’ANCI e degli enti locali». 

«Gli agricoltori – ha commentato il capo di gabinetto dell’assessorato dell’Agricoltura Antonio Biancu – sono le prime vittime degli incendi. Averli coinvolti in questo accordo è il presupposto per ottenere risultati concreti. È bene tuttavia che, prima di approvare in Giunta il Piano antincendio e le relative prescrizioni, questo stesso tavolo sia nuovamente convocato per una analisi preventiva delle prescrizioni stesse, per avere un ulteriore coinvolgimento degli operatori agricoli e quindi una valutazione condivisa.»

Il protocollo porta anche le firme dei direttori generali del Corpo forestale e di Vigilanza ambientale Gavino Diana, della Protezione civile Graziano Nudda e dell’agenzia regionale Laore Maria Ibba, del presidente dell’ANCI Sardegna Emiliano Deiana e dei rappresentanti di Coldiretti, Confagricoltura, CIA e Copagri. Questi ultimi, nel corso della conferenza stampa, hanno sottolineato che si tratta del primo accordo di questa natura raggiunto in Italia.

Con questo protocollo, i sottoscrittori intendono promuovere e sostenere il ruolo attivo degli agricoltori e delle loro organizzazioni per aumentare l’auto-protezione e la sicurezza intrinseca delle oltre 35mila aziende coinvolte, anche attraverso un processo di informazione e formazione degli operatori. Le Associazioni metteranno a disposizione le risorse che possono essere impiegate come base conoscitiva e di gestione delle informazioni: banca dati georeferenziata delle aziende agricole; banca dati delle macchine ed attrezzature agricole disponibili nelle aziende agricole; rete capillare di uffici su tutto il territorio regionale e referenti territoriali profondi conoscitori delle aziende agricole operanti nelle aree rurali; rete capillare di associati, primi conoscitori degli ambienti rurali, operanti su tutto il territorio regionale; strumenti di comunicazione immediata con i propri associati (sms, numeri di telefono, e-mail).

Le organizzazioni professionali agricole si impegnano ad organizzare, d’intesa con il Corpo forestale e l’agenzia Laore, moduli formativi antincendi che consentano di trasmettere buone pratiche da diffondere nelle aziende agricole, per potenziare la prevenzione e ridurre progressivamente i rischi da incendio. Le Associazioni, inoltre, parteciperanno attivamente alla campagna d’informazione sia nella fase della prevenzione degli incendi che durante le attività di spegnimento.

Il Corpo forestale avrà i seguenti compiti: coordinamento e gestione dell’attività formativa a beneficio degli operatori agricoli e pastorali; studio di un modello organizzativo per integrare la rete degli operatori agricoli nel sistema antincendi regionale (prevenzione e lotta attiva), in particolare nei focolai e negli incendi a bassa intensità; coinvolgimento degli operatori agricoli e pastorali durante l’attività antincendi, purché adeguatamente formati e addestrati; rilascio degli attestati di frequenza e profitto dei corsi; rilascio degli attestati di conformità delle aziende agro-pastorali alle prescrizioni antincendi.

La Protezione civile, oltre a partecipare allo studio di un modello organizzativo, si impegna ad assistere le Associazioni nelle procedure di certificazione di qualità delle aziende con i requisiti di auto protezione dagli incendi. Inoltre si avvarrà delle Associazioni agricole durante la campagna di prevenzione e informazione nel periodo degli incendi boschivi e rurali.

I corsi formativi (minimo 12 della durata di 2 giornate per ciascun corso) si terranno ogni anno nel periodo marzo-aprile. Sono previste 6 ore di teoria in aula e 6 ore sul campo presso una delle aziende modello selezionate in accordo con il Corpo forestale e precedente formate, strutturate e attrezzate. Gli argomenti trattati saranno: attività da porre in essere in azienda ai fini della prevenzione; organizzazione aziendale finalizzata alla sicurezza aziendale: indicazioni di come deve essere strutturata l’azienda per prevenire gli incendi (stalle, fienili, fitofarmaci, riserve idriche, ecc.); attività da porre in essere prima dell’inizio della campagna antincendio (sfalcio, arature e fresature intorno alle case, pulizie delle gronde, ecc.); comportamento in caso di incendio; messa in sicurezza dell’azienda; utilizzo dei dispositivi antincendio; tecniche di uso del fuoco controllato per ridurre la biomassa combustibile in spazi definiti e nel rispetto delle prescrizioni regionali antincendio; lettura e analisi del bollettino di previsione del pericolo di incendio.

Sono principalmente due i vantaggi per le aziende certificate: il riconoscimento della certificazione per ricevere dalla Regione una percentuale di aiuto all’abbattimento del premio assicurativo e il riconoscimento della certificazione per l’esclusione dai controlli sulla condizionalità.