19 November, 2024
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L’assessore della Difesa dell’Ambiente Spano ha inaugurato a Nuoro l’anno forestale della Sardegna 2017/2018, presenti anche i colleghi del Turismo Barbara Argiolas, degli Enti locali Cristiano Erriu e della Sanità Luigi Arru.
«Anche in Sardegna le foreste sono una risorsa economica da valorizzare perché dai prodotti del bosco si può creare reddito attraverso la remunerazione dei servizi ecosistemici e la promozione delle filiere produttive – ha detto Donatella Spano -. Gli indirizzi europei hanno caratterizzato la stesura della normativa regionale, ed è stata una soddisfazione ritrovare, nello schema di decreto nazionale in materia di foreste, elementi già contenuti nella nostra Legge, che è stata antesignana e innovativa. La creazione di reddito dall’ambiente è un punto cardine del concetto di capitale naturale inserito nel Collegato Ambientale, concetto che ho sostenuto nel ruolo di coordinatrice della Commissione Ambiente ed energia. Possiamo sfruttare questo patrimonio in termini di sostenibilità e di contabilità ambientale, con la cooperazione di tutti i diversi attori, dalle agenzie alle istituzioni e ai centri di ricerca.»
La manifestazione in programma oggi e domani è stata organizzata dall’agenzia regionale Forestas con la collaborazione delle Università degli Studi di Nuoro e Sassari, del Corpo forestale e di UnionCamere.
L’assessora Spano è poi intervenuta al convegno coordinato dall’amministratore di Forestas, Giuseppe Pulina, e intitolato “Il ruolo delle Foreste per lo sviluppo della Sardegna”, insieme agli assessori Erriu ed Argiolas. «La Sardegna ha tutti i requisiti per poter ospitare il centro nazionale di biodiversità perché questa è la potenzialità del nostro territorio – ha spiegato nel suo intervento Donatella Spano -. Non basta l’estensione territoriale delle foreste a garantire la biodiversità, come sostiene l’Europa, ma occorre sviluppare capacità di gestione sostenibile delle foreste. Questa una grande opportunità e possiamo lavorare tutti assieme alla candidatura».
Cristiano Erriu ha sottolineato l’aspetto del miglioramento conoscitivo all’interno della rinnovata ‘governance’ ambientale, territoriale e paesaggistica: “Come abbiamo fatto per esempio con la carta dell’uso dei suoli, stiamo lavorando da tempo al miglioramento del patrimonio conoscitivo forestale, ancora non dettagliato come altri ambiti. Analogo lavoro di dettaglio si sta facendo sui paesaggi rurali storici” ha dichiarato, precisando come l’importanza dell’azione antropica umana sia un elemento fondante del paesaggio forestale. Ed ha aggiunto: «Occorre una visione non statica né immutabile del bosco, cioè un nuovo scenario ecologico che evolve riconoscendo i tempi lunghi della silvicoltura ma anche l’emersione di nuove professionalità. La volontà della Giunta è di fornire strumenti di tutela, salvaguardia e cura, a partire dal riconoscere dignità a questo paesaggio, al pari degli altri. Dobbiamo farlo avendo l’intelligenza di superare la situazione di sostanziale non governo delle terre civiche. La Regione deve creare le condizioni per andare in questa direzione e mettere a disposizione di tutti una adeguata restituzione cartografica. Serve un supplemento di cooperazione interistituzionale e una condivisione del linguaggio tecnico-scientifico per passare – ha concluso Cristiano Erriu – da una visione comune a una prassi comune del paesaggio forestale.»
«La nuova legge sul turismo approvata a luglio – ha detto l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio Barbara Argiolas – istituisce la Rete escursionistica sarda, che dovrà nascere dalla collaborazione con gli assessorati dell’Ambiente e degli Enti locali e con la consulenza tecnica di Forestas. È un passaggio importante, soprattutto dal punto di vista culturale perché passiamo finalmente dalla tutela alla valorizzazione di una delle risorse più importanti per la Sardegna e soprattutto per le sue zone interne, l’ambiente e le nostre foreste. La legge pone tempi stringenti per l’approvazione del piano di attuazione della RES e della mappatura, ma partiamo dal lavoro di Forestas che ha già mappato, certificato e verificato circa 1700 km di sentieri. Questo patrimonio deve essere messo a disposizione dei viaggiatori in una offerta turistica riconoscibile, fruibile e vendibile, soprattutto per i Comuni dell’interno. La collaborazione con Forestas – ha concluso Barbara Argiolas – diventa strategica nella costruzione di un progetto di sviluppo economico sostenibile per il territorio, che metta al centro foreste, sentieri e comunità, una parte importante del nostro patrimonio ambientale e paesaggistico, ma soprattutto culturale e produttivo.»
Durante il convegno grande attenzione è stata riservata al ruolo del Nuorese. «Riaffermiamo Nuoro come polo forestale della Sardegna con la scuola forestale e l’Università – ha concluso l’assessore Spano –. Credo che debba essere territorialmente riconosciuto e trovare una conferma nel suo ruolo». 
In occasione della prima giornata l’assessora dell’Ambiente ha premiato le squadre antincendio per il prezioso lavori nella lotta nella campagna appena trascorsa delle rappresentanze territoriali di Nuoro, Iglesias, Cagliari, Tempio, Lanusei, Oristano e Sassari dell’agenzia Forestas. L’assessore del Turismo Barbara Argiolas ha premiato i tenores dell’agenzia Forestas e il poeta Istevene Demelas. L’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu ha consegnato a Elighes, spin off dell’Università di Sassari, il premio per le Startup e Pmi innovative in ambito forestale iscritte nel registro imprese della Camera di Commercio di Nuoro. Un riconoscimento al coro del Corpo forestale è stato consegnato dall’assessore della Sanità Luigi Arru. Tra gli altri riconoscimenti anche quello all’ingente lavoro del Corpo forestale, che è stato ritirato dal comandante Gavino Diana.

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È stato presentato, a Cagliari, il progetto definitivo di tutela, protezione e valorizzazione della spiaggia della Pelosa. L’assessorato della Difesa dell’Ambiente ha finanziato con fondi regionali anche il secondo lotto per una somma complessiva sinora stanziata per il comune di Stintino di 5 milioni di euro.

Soddisfatta l’assessore Donatella Spano, che afferma: «Si tratta di un progetto di carattere strategico per la tutela della Pelosa ed il contrasto all’erosione costiera. La spiaggia sopporta un carico antropico tale che è necessario un intervento importante».

Il primo cittadino di Stintino, Antonio Diana, sottolinea l’aspetto progettuale: «Dopo tutti i necessari approfondimenti di studi e progettazione abbiamo trovato una soluzione ottimale per difendere la nostra spiaggia».

Scomparirà la strada litoranea che costeggia la Pelosa, tra lo stabilimento Il Gabbiano e la Pelosetta, e verrà sostituita da passerelle in legno, mentre saranno riposizionati i servizi presenti.

Il progetto del Comune prevede, quindi, il posizionamento di un sistema di passerelle in legno in aggiunta a quelle già esistenti che, assieme alle barriere installate da dieci anni sulla spiaggia e per le quali periodicamente viene fatta manutenzione, hanno evitato l’erosione delle dune. La nuove passerelle che sostituiranno la strada saranno sollevate da terra, per favorire lo scambio della sabbia e consentiranno il passaggio di mezzi elettrici leggeri. Le aree parcheggio permetteranno di contingentare il numero delle auto e, contemporaneamente, fungeranno da siti di interscambio. Le persone lasceranno la loro vettura e prenderanno i mezzi pubblici o biciclette.

Il progetto, oltre a questa operazione, prevede la ricostituzione del sistema dunale e della vegetazione. Un intervento che potrebbe essere realizzato con l’utilizzo della sabbia sottomarina che si deposita all’ingresso del porticciolo dell’Ancora. Sabbia ricca di materiale organico in grado di innescare il sistema dunale.

L’amministrazione comunale, inoltre, ha avviato un piano di espropri finalizzato a ricondurre i terreni nel “patrimonio” dunale, così da essere rinaturalizzati. Si tratta del trattato compreso tra la spiaggia del Gabbiano e l’albergo Roccaruja, sia a monte che a valle della strada quindi, della zona alle spalle della Pelosa e di aree condominiali private.

Un’operazione che permetterà di dare nuova vita alle collinette di sabbia che potranno così ricostituire un prezioso sistema dunale, in grado di alimentare la spiaggia.

I lavori, una volta aggiudicato il bando che deve essere emesso, dovrebbero partire dopo l’estate del prossimo anno.

All’incontro cagliaritano, erano presenti anche l’assessore dei Lavori pubblici Antonella Mariani e l’assessore dell’Urbanistica Francesca Demontis.

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Verrà inaugurato lunedì 20 novembre, a Nuoro, l’Anno forestale, manifestazione collocata alla vigilia della festa degli alberi, importante occasione per fare il punto sul patrimonio boschivo della Sardegna sotto gli aspetti della tutela e della valorizzazione.

La manifestazione si articola in tre momenti:

  • Il convegno-cerimonia, che avrà inizio alle ore 9.00 del 20 novembre 2017 presso la Camera di Commercio di Nuoro, sarà il luogo della manifestazione dove politica, istituzioni, ricerca, studenti e imprese del settore silvano porteranno un contributo al dibattito intorno ai temi forestali e ambientali della Sardegna. Al termine del convegno l’assessore regionale dell’Ambiente, Donatella Spano, proclamerà l’apertura dell’anno forestale della Sardegna 2017/18.
  • Il Workshop, ore 15:00 del 20 novembre 2017 presso l’aula magna UniNuoro di Via Salaris 18, alla presenza di imprenditori, tecnici, professionisti, operatori e istituzioni, coinvolte nella filiera legno-sughero. Coordinerà i lavori Agostino Cicalò, presidente di Unioncamere Sardegna.
  • Dalla mattina del 20 alla sera del 21 novembre 2017, aprono al pubblico gli spazi espositivi di UniNuoro di Via Salaris, che accoglieranno una rappresentativa esposizione di imprenditori e artigiani, anche artistici; inoltre sarà possibile consultare gli studi e le ricerche sulla tecnologia del legno. Parallelamente, dalla mattina del 20 al 24 novembre 2017, nello spazio espositivo dell’Agenzia Forestas di via Salaris, sarà possibile riscoprire la cultura del legno grazie ai percorsi didattici che vedono la presenza dell’Agenzia Forestas con la Xiloteca e la mostra “Antichi tesori di un Isola”, del Consorzio per la pubblica lettura “S. Satta” e del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Sardegna.

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Nuova Giunta 4 luglio 2017
Via libera definitivo, in Giunta regionale, alle risorse 2017 per l’organizzazione e il funzionamento dei Centri antiviolenza e delle Case di accoglienza. Sono stati ripartiti quasi due milioni di euro: 900mila euro, come contributo alle attività degli 8 Centri antiviolenza e delle 5 Case di accoglienza, già finanziati negli anni scorsi e con il trasferimento delle risorse in un’unica soluzione per garantire continuità nell’attività svolta. Il 70% delle risorse (pari a 630.000 euro), sono destinate alle Case di accoglienza e il restante 30%, (pari a 270.000 euro) andranno ai Centri antiviolenza, attribuendo lo stesso importo a ogni Centro e prevedendo una maggiorazione del 50% ai Centri titolari di ulteriori sedi operative, per assicurare a tutte le strutture, intese come nodi della rete regionale, adeguate potenzialità di ascolto e di accoglienza. Altre risorse arrivano da stanziamenti statali: circa 515mila euro sono vincolati all’istituzione di nuovi Centri e nuove Case di accoglienza (il 33%), mentre il 67% (250mila euro) finanzia le realtà già esistenti e operative. Ci sono poi 384.000 euro del Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale di genere, da destinare a quattro linee d’azione: formazione, inserimento lavorativo, interventi di autonomia abitativa, implementazione sistemi informativi.
Ancora su proposta dell’assessore Luigi Arru, è stata approvata la definizione dei criteri di assegnazione del 5% del tetto di spesa per l’acquisto, da parte dell’Azienda per la Tutela della Salute, delle prestazioni sanitarie di assistenza ospedaliera per l’anno 2017, facendo particolare riferimento alle prestazioni di specialistica ambulatoriale e ai ricoveri presso le strutture private disposti dai Pronto Soccorso ospedalieri e dalle altre Strutture ospedaliere pubbliche. Via libera anche al Programma assistenziale per ragioni umanitarie per l’anno 2017, rivolto a cittadini provenienti da Paesi nei quali non esistono o non sono facilmente accessibili competenze medico-specialistiche e non sono in vigore Accordi di reciprocità relativi all’assistenza sanitaria e cittadini provenienti da Paesi la cui particolare situazione contingente non rende attuabili, per ragioni politiche, militari o di altra natura, gli Accordi eventualmente esistenti con il Servizio Sanitario Nazionale per l’assistenza sanitaria.
Su proposta dell’assessore della Pubblica Istruzione e della Cultura Giuseppe Dessena sono stati stanziati 950mila euro per attività musicali e popolari. Altri 150mila euro sono destinati alla produzione, diffusione di opere audiovisive di animazione in lingua sarda e di prodotti musicali destinati a bambini e ragazzi a tutela e promozione della lingua sarda, e a scopo didattico: la diffusione avverrà infatti anche nelle scuole. È stato inoltre approvato il Piano di azione nazionale per l’educazione e l’istruzione dalla nascita sino ai sei anni: l’investimento è di 4,5 milioni di euro. Per il fitto casa degli studenti universitari, invece, sono stati assegnati 3milioni per l’Anno Accademico 2017/2018, per gli studenti sardi che frequentano un corso di laurea in Sardegna o in altri Atenei fuori dall’isola. Un milione 96mila euro sono destinati agli allestimenti scientifici per il potenziamento e la funzionalità della ricerca dei Dipartimenti del nuovo complesso universitario di Monserrato. Infine, sono stati rafforzati i laboratori didattici linea B2 di Tutti a Iscol@ 2017/2018, con 3milioni 410mila euro.
A seguito del parere favorevole da parte del Consiglio regionale, è stata approvata in via definitiva, come proposto dell’assessore dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini, la sottoscrizione da parte della Regione delle azioni relative all’aumento di capitale, deliberata dall’assemblea dei soci di Abbanoa spa per 10 milioni lo scorso 19 ottobre, in misura pari all’attuale percentuale di partecipazione della Regione al capitale sociale, esercitando il diritto di opzione per le azioni inoptate.
Su proposta dell’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, l’Esecutivo ha deliberato il nulla osta sul Conto consuntivo 2015 dell’agenzia Forestas e sulla variazione al bilancio di previsione 2017 dell’Arpas, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Sardegna.

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La Giunta regionale ha dato il via libera agli aggiornamenti del flusso informativo di previsione di allerta meteo.

«Nell’annuale aggiornamento del flusso informativo delle comunicazioni di allerta, secondo l’idea di miglioramento continuo, abbiamo rinnovato la mappa delle zone di vigilanza meteo e il modello del bollettino di criticità regionale emesso dal Centro Funzionale decentrato, cioè dal servizio a supporto decisionale delle autorità competenti», ha detto l’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano dopo l’approvazione della sua proposta L’aggiornamento ha previsto una suddivisione in due zone dell’area che prima comprendeva Campidano, Iglesiente, Montevecchio e Tirso. Inoltre la Protezione civile ha adeguato la modulistica, con un nuovo format del bollettino per la rappresentazione delle criticità meteorologiche, idrogeologiche e idrauliche previste sul territorio regionale, fornendo non solo la valutazione degli effetti al suolo ma anche quella delle condimeteo avverse per vento/mareggiate, piogge/temporali, nebbia, neve/ghiaccio, ondata di calore e alte temperature. «Siamo sempre in ascolto del territorio e l’aggiornamento del bollettino nasce anche per raccogliere alcuni dei suggerimenti portati negli incontri con i sindaci e i tecnici», ha aggiunto Donatella Spano.
Un’altra novità riguarda la rete idrometrica fiduciaria, nella quale sono state inserite cinque nuove stazioni idrometriche. Tre sono sul Cedrino: Bartara, Su Mangano e Onifai. Un’altra, Isca Rena, è sul Flumendosa in territorio di Villasalto e, infine, una a Torpè presso il fiume Posada, e cioè quella sulla diga di Maccheronis. Spiega i benefici l’assessora Spano: «Grazie a un lavoro realizzato in stretta collaborazione con le Amministrazioni comunali interessate si rende più efficace il monitoraggio dei tre bacini del Cedrino, del Flumendosa e del Posada». 
Nel 2014 era stato creato il Centro funzionale decentrato di protezione civile anche in Sardegna, ultima delle regioni italiane a mettersi al passo con la normativa nazionale. Lo stesso anno era stata approvata tutta la modulistica relativa alla fase previsionale, ossia la Quantitative Precipitation Forecast, il bollettino di vigilanza meteorologica regionale, l’avviso di condizioni meteorologiche avverse, il bollettino di criticità regionale per rischio idrogeologico e/o idraulico, l’avviso di criticità regionale per rischio idrogeologico e/o idraulico. E nel 2015 venne approvato il Piano di gestione del rischio di alluvioni della Sardegna.

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L’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, è intervenuta oggi in audizione in  commissione Governo del territorio sui contenuti del settore all’interno della manovra finanziaria 2018, che comprende interventi per complessivi 322 milioni di euro. Donatella Spano si è soffermata in particolare sui principali macro-obiettivi: bonifiche, rifiuti ed economia circolare, risorse forestali ed aree protette, prevenzione e gestione dei rischi.

«Per quanto riguarda le bonifiche – ha affermato l’assessore – le risorse saranno impiegate oltre che per le azioni di risanamento dei siti industriali e minerari inquinati anche per le attività di monitoraggio e controllo». Fra le altre voci di bilancio più significative, quelle relative all’amianto (6 milioni) ed alle discariche (7.5 milioni). «Per il funzionamento dell’Arpas, inoltre, saranno a disposizione 26 milioni ma, tenendo conto del fatto che la normativa nazionale ha cambiato la missione delle Agenzie potrebbe essere necessario – ha sottolineato Donatella Spano – disporre di più risorse, in un quadro di maggiori compiti che richiedono più capacità operative».

«In materia di economia circolare, ha poi ricordato l’assessore, “la Sardegna ha raggiunto le più avanzate Regione italiane con ottimi risultati nella raccolta differenziata (al 56% nel 2016), nella quantità di materiali riciclati (il 70%) e nella diminuzione di rifiuti prodotti (-10%) ed occorre proseguire questo percorso virtuoso attraverso la realizzazione di nuovi impianti, la diffusione degli eco-centri, l’incremento dei meccanismi di premialità/penalità». Novità in arrivo anche per il macro-obiettivo riguardanti le risorse forestali e le aree protette; per i “cantieri verdi” saranno a disposizione 7,9 milioni e sarà potenziato il sistema informativo ambientale Sira con un apposito modulo destinato alle imprese.

Nel settore della protezione civile, con una operazione di leasing da 17 milioni, sarà rinnovata buona parte del parco automezzi (Forestas, Corpo forestale, Protezione civile, Comuni) e «sarebbe opportuno – ha detto fra l’altro Donatella Spano – poter estendere questo intervento per soddisfare un maggior numero di richieste provenienti dai territori».

Nel dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Peppino Pinna e Gianluigi Rubiu (Udc), Antonello Peru (Forza Italia), Giovanni Satta (Misto), Giuseppe Meloni (Pd) e Pierfranco Zanchetta.

Il presidente Solinas, nelle conclusioni, ha auspicato una maggiore collaborazione con gli uffici dell’assessorato, anche sui atti (campagna antincendi) per i quali non è previsto dalla legge un parere della commissione. «Inoltre – ha proseguito – non sempre è possibile conoscere compiutamente lo stato di alcune opere, come quelle previste dal mutuo infrastrutture, che stanno a cavallo fra assessorato dell’Ambiente e dei Lavori pubblici». «Infine, ha concluso Solinas – appare necessario sia intervenire presso il servizio Via (Valutazione di impatto ambientale) per evitare che molti progetti dei Comuni restino bloccati in attesa delle autorizzazioni, che accelerare ad un anno dalla legge di riordino le stabilizzazioni dei semestrali dell’Agenzia Forestas».

Sulle osservazioni del presidente, Donatella Spano ha assicurato una maggiore collaborazione con la commissione precisando che alcuni problemi del servizio Via derivano dalla complessità di alcune pratiche pesanti che riguardano il Sulcis e in parte dai problemi del post-alluvione in Gallura.

 

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Oltre 200 attività produttive sarde, danneggiate dall’alluvione 2013, riceveranno fondi nazionali per più di 6,8 milioni di euro. Il Consiglio dei Ministri ha infatti approvato l’elenco dei beneficiari, concludendo l’iter di assegnazione dei contributi iniziato nel 2016 per tutte le Regioni colpite da calamità naturali due anni prima. Per velocizzare l’assegnazione, le risorse non passeranno tramite l’Amministrazione regionale ma tramite le banche. Dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale e l’invio della modulistica da parte del Dipartimento nazionale della Protezione civile, i Comuni interessati invieranno una comunicazione ai beneficiari ammessi a contributo che dovranno comunicare l’Istituto di credito nel quale attivare il finanziamento agevolato. Le Amministrazioni comunali trasmetteranno quindi la comunicazione all’Istituto creditizio prescelto e, per conoscenza, al beneficiario medesimo.
«La procedura in realtà era già conclusa ad aprile 2017, ma gli importi sono stati rimodulati a giugno 2017 a seguito della comunicazione dell’importo massimo concedibile assegnato alla Regione Sardegna – spiega l’assessore con delega alla Protezione civile Donatella Spano sulla tempistica delle assegnazioni e precisa che l’Amministrazione regionale era in testa alle altre Regioni, nel rispetto del cronoprogramma del Dipartimento nazionale -. La nostra Protezione civile si era attivata subito e la Sardegna è stata la prima Regione a vedere riconosciuti i contributi per le attività economiche e produttive. Risorse preziose e necessarie, da aggiungere ai 2 milioni di fondi regionali stanziati alle imprese nel 2016 grazie alla legge 26 del 2015, la disciplina regionale innovativa voluta dalla Giunta Pigliaru per dare una prima risposta in caso di danni a privati e attività produttive a seguito di eventi calamitosi.»
È complessivamente di 6.807.831,29 euro la cifra per le 210 attività produttive isolane in 22 Comuni colpiti nel 2013. La maggior parte delle imprese, 122, ha presentato la domanda a Olbia, dove saranno destinati 3.165.521,46 euro. A San Gavino Monreale 24 imprese riceveranno un totale di 828.636,26 euro. A Terralba a fronte delle 19 domande accolte andranno 447.842,97 euro. Sono 13 le aziende di Uras che riceveranno 13.841,95 euro. Destinati invece 142.671,15 euro per le 8 domande accolte a Galtellì. Sono 7 le imprese interessate a Bitti, per 132.986,41 euro. A Solarussa accolte 6 domande, per 23.602,87 euro mentre a Orosei 5 imprese vedranno assegnati 752.198,59 euro. Sono 2 le attività produttive che avranno un indennizzo a Villacidro (per 520.081,04 euro), Serramanna (per 187.376,42 euro), Loiri Porto San Paolo (per 32.066,57 euro) e Oliena (31.790,85 euro). Accolta infine una domanda di contributo a Onifai (189.405,54 euro), Arzachena (126.268,67 euro), Torpè (98.490,40 euro), Posada 1 45.980,28 euro), Monti (43.437,26 euro), Padru (6.565,78 euro), Lula (3.583,91 euro), Simaxis (3.406,84 euro), Mogoro (1.054,02 euro) e Ballao (1.022,05 euro).

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Nuova Giunta 4 luglio 2017

La Giunta regionale ha approvato la nomina di Giulio Capobianco, dirigente regionale, a Direttore Generale dell’Ente per il diritto allo studio universitario (ERSU) di Cagliari. L’incarico ha una durata di tre anni e sei mesi.
Tre nuovi poli innovativi per l’infanzia, supportati da un idonei progetti didattici son prebvisti dalla delibera presentata dalla Presidenza di concerto con l’Assessore dell’Igiene e Sanità e dell’Assistenza Sociale e l’Assessore alla Pubblica istruzione che, a seguito del Decreto ministeriale del 23 agosto 2017, che stanzia per la Sardegna 3.969.103,78 euro, dà mandato all’Unità di Progetto Iscol@, in collaborazione con il Servizio politiche per la famiglia e l’inclusione sociale, di predisporre un avviso per selezionare manifestazioni di interesse per la costruzione di nuovi edifici destinati ai bambini in età prescolare. Le manifestazioni, presentate da Unioni dei Comuni, Comunità Montane, Rete metropolitana Nord Sardegna, Città Metropolitana di Cagliari o i comuni con popolazione superiore ai 10.000 abitanti non aderenti ad alcuna aggregazione sovracomunale, dovranno pervenire entro il 21 novembre 2017. La dimensione finanziaria di ogni proponente dovrà essere compresa tra 1.350.000 euro e 1.500.000 euro.
Su proposta dell’assessora della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, l’Esecutivo ha deliberato di sottoporre all’ulteriore procedura di valutazione di impatto ambientale l’intervento di completamento dei lavori per la sistemazione idraulica di un tratto del Flumendosa, a San Vito. Esclusi invece da ulteriore Via, condizionato a prescrizioni, un intervento di posa a mare nell’impianto di coltivazione di mitili in località Cussorgia a Calasetta e il progetto per gli interventi per la mitigazione del rischio idraulico nella Borgata di Sos Alinos a Orosei. Infine, nulla osta all’approvazione del consuntivo e del bilancio economico-patrimoniale dell’esercizio 2016 dell’Arpas, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Sardegna.
La Giunta ha approvato l’elenco degli interventi strutturali di mitigazione del rischio idrogeologico, finanziati con 90 milioni del Patto per la Sardegna, per il superamento delle problematiche idrauliche generate dalla copertura di canali in ambito urbano e la ricostruzione e realizzazione di attraversamento di corsi d’acqua non conformi alle normative vigenti. L’elenco e il dettaglio degli interventi, proposti dell’assessore dei lavori Pubblici Edoardo Balzarini, saranno illustrati in una conferenza stampa nei prossimi giorni.
Approvata, su proposta dell’assessora dell’Industria, Maria Grazia Piras, una delibera che prende atto delle dimissioni dall’incarico di Commissario liquidatore per la zona industriale di interesse regionale di Siniscola. Il nuovo Commissario liquidatore è Pietrina Lecca che prende il posto di Giovanni Mereu. Il nuovo Commissario dovrà completare le procedure liquidatorie già avviate chiudendole al massimo entro un anno.
Nell’ambito del piano di intervento a regia regionale per il Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna, facendo seguito alle interlocuzioni dei giorni scorsi, è stata approvata la riapertura del Catalogo per consentire la presentazione dei progetti agli enti locali interessati.

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La Giunta regionale ha approvato oggi, su proposta dell’assessore Donatella Spano, il “Progetto di adeguamento della rete regionale per il misura della qualità dell’aria”.
«Per tutelare la salute dei cittadini è oggi necessario adeguare alla normativa in vigore la rete di monitoraggio regionale della qualità dell’aria realizzata nei primi anni ’90 – spiega l’assessore Spano -. Il Progetto ci permetterà di dismettere le stazioni non più idonee e sostituirle in modo da poter acquisire dati accurati per restituire una fotografia corretta del monitoraggio della nostra aria. Le indicazioni di legge prevedono per l’Isola una rete minima di 7 stazioni ma, alla luce di una serie di valutazioni, è stato deciso che la nuova rete conterà su 24 centraline regionali.»
L’attuale rete di monitoraggio, basata sulla precedente normativa, è costituito da 43 stazioni gestite da Arpas, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Sardegna, ma alcune stazioni sono datate nella strumentazione e dovranno essere gradualmente dismesse o sostituite in quanto il mercato non offre sufficienti garanzie sulla loro manutenzione. Ai sensi della normativa vigente, l’assessorato dell’Ambiente ha definito un progetto di adeguamento della rete di misurazione e ha ritenuto indispensabile l’idonea valutazione della qualità dell’aria contare non su 7 bensì su 24 stazioni. Di queste 6 sono destinate al monitoraggio delle fonti puntuali sui siti industriali e 18 al monitoraggio delle fonti diffuse.
Il Progetto di adeguamento si avvarrà di apposite campagne di misura con l’ausilio di un laboratorio mobile che potrà intervenire per valutare particolari esigenze. Nelle campagne di misurazione per la determinazione delle aree di impatto degli impianti industriali verrà inoltre adottata una idonea modellistica ad alta risoluzione. La nuova rete richiede l’adozione di un programma graduale di dismissione delle stazioni, a partire da quelle non più idonee, per poter acquisire una serie storica di dati che potrà migliorare la classificazione proposta e verificare la correttezza delle scelte operate o suggerire eventuali correttivi.

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I lavoratori dell’Eurallumina sono tornati in piazza, a Cagliari, per denunciare i tempi infiniti del procedimento autorizzativo per la ripresa produttiva dello stabilimento Eurallumina di Portovesme. Hanno dapprima sfilato sotto la pioggia, poi hanno proseguito la manifestazione sotto il Palazzo della Regione, in viale Trento.

Il presidente Francesco Pigliaru e gli assessori della Difesa Dell’Ambiente, Donatella Spano, della Sanità, Luigi Arru, dell’Industria, Maria Grazia Piras, e dell’Urbanistica, Cristiano Erriu, hanno incontrato una delegazione dei lavoratori dell’Eurallumina, per un aggiornamento sui procedimenti per il riavvio dello stabilimento di alluminio del Sulcis. All’incontro, concordato nei giorni scorsi tra Presidenza e Rsu, erano presenti anche i direttori generali della Sanità e della Difesa dell’Ambiente ed il coordinatore del Piano Sulcis, Tore Cherchi. I rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto certezze sui tempi di chiusura del procedimento e chiarimenti sulle Valutazioni di Impatto Sanitario e di Impatto Ambientale (VIS e VIA).

La Direzione generale della Difesa dell’Ambiente ha assicurato che il procedimento va avanti, con massima priorità, come da indicazione politica, mentre la Direzione dell’assessorato della Sanità ha puntualizzato che proseguono a ranghi serrati gli incontri con i rappresentanti dell’Azienda e che sono stati forniti tutti gli elementi, i dati ed i documenti per consentire la predisposizione della Vis. In queste ore un’ulteriore integrazione di documenti, richiesta alla Rusal, è stata inviata alla Assl di Carbonia e venerdì si terrà un nuovo incontro tra tecnici della Regione e dell’azienda. Il presidente Pigliaru e gli assessori hanno ribadito che la questione Eurallumina resta una priorità della Giunta, nel rispetto delle procedure e della tempistica. Un nuovo incontro, per fare il punto sull’iter, è stato concordato per la prima settimana di dicembre, una volta che l’azienda avrà consegnato agli assessorati il documento conclusivo della Valutazione di Impatto Sanitario.

Le ragioni della nuova manifestazione erano state esplicitate ieri in un durissimo documento, del quale riportiamo anche oggi i passaggi principali.

«E’ assurdo, incredibile e pericoloso – scrivono in una lettera – che dopo 40 mesi (1.207 giorni) “deve” arrivare a conclusione il lunghissimo iter procedurale per le autorizzazioni al rilancio dell’ Eurallumina.

E’ assurdo, incredibile e pericoloso che dopo 40 mesi, dopo ogni tipo di approfondimento, il rispetto di tutti i passaggi tecnico procedurali, non si sia ancora arrivati alla definitiva e conclusiva delibera regionale.

E’ assurdo, incredibile e pericoloso, per il futuro del comparto industriale del nostro paese, della Sardegna, del nostro territorio, che tutti gli accordi sottoscritti in 8 anni di lotte operaie, dai rappresentanti dello Stato, della Regione Sardegna, dagli Enti locali, “vengano invalidati”.»

«Perché in questa decisiva occasione tutti gli aspetti ampiamente dibattuti vengano definitivamente superati – si legge ancora nella lettera della RSU Eurallumina – chiediamo a carattere d’urgenza, a tutte le parti coinvolte nel processo autorizzativo, nel pieno rispetto delle loro competenze, ma che insieme al rigoroso rispetto delle norme in materia, si applichi il principio fondamentale del “buon senso”.

Il Nostro è un percorso avviato dopo la sottoscrizione dell’Addendum al protocollo d’ intesa, ratificato al Mise il 22 novembre 2012 e che ha visto avviarsi subito la progettazione preparatoria al piano di riavvio del primo anello della filiera dell’alluminio.

Da quel 10 luglio 2014 (prendendo questa come data ufficiale, quando la società del gruppo Rusal Eurallumina presentava alla Regione Sardegna il definito progetto per la ripresa produttiva per lo stabilimento che produce allumina dalla raffinazione della bauxite) al 7 novembre 2017, sono passati quasi 40 mesi, 1.207 giorni, ben oltre le medie nazionali, un tempo infinito per i lavoratori Eurallumina, che mai, dal momento della fermata della produzione datata 13 marzo 2009, hanno  interrotto la loro battaglia per il riavvio dello stabilimento.»

La RSU Eurallumina ricostruisce poi le tappe salienti di questo percorso, tortuoso all’inverosimile e costellato di sempre nuove criticità.

«Crediamo sia arrivato il momento per indicare una data certa per la predisposizione degli atti propedeutici alla delibera regionale V.I.A. ed  essendo procedimento congiunto, l’A.I.A. in carico alla provincia del Sud Sardegna – sottolinea ancora la RSU Eurallumina -. Tali provvedimenti non potranno pervenire oltre la scadenza del 2017. E’ a rischio anche il sostegno ai lavoratori e alle loro famiglie in termini di ammortizzatori sociali, situazione evidenziata in data 28 ottobre 2017, dalla RSU Eurallumina, al ministro del Lavoro Giuliano Poletti.

Che la conclusione dell’anno in corso non ci veda costretti ad iniziative di dura ed aspra conflittualità. a cui siamo pronti, essendo la posta in palio di vitale importanza.

Il territorio, la Sardegna, il comparto industriale nazionale, non possono privarsi di un così economicamente imponente progetto industriale, ne sono convinti i più a tutti i livelli: dal fronte politico istituzionale, alle forze sociali, al sindacato. Sarebbe un vero suicidio rinunciare ad investimenti e a questa opportunità. Gli investimenti propedeutici all’obiettivo di ripresa produttiva di Eurallumina (che più volte abbiamo illustrato)  sono quantificati in oltre 200 milioni di euro, per un impatto occupazionale di 357 lavoratori diretti (circa 100 nuove assunzioni), 270 degli appalti per 36 mesi (150 poi stabilizzati per le manutenzioni), oltre 200 tra indotto e servizi (mensa, trasporti, fornitori), per un moltiplicatore economico che con le rispettive famiglie, coinvolge migliaia di persone ed è indispensabile per la ripresa economica e sociale dell’intero territorio. Una tragica sciagura, ingestibile a tutti i livelli, da cui in tanti si uscirà sconfitti, maggiormente chi ci ha sostenuto lavorando alacremente, ma che pagheranno realmente solo i lavoratori, le loro famiglie, un intero territorio e le definitive speranze dei tanti che vedevano nella ripresa produttiva di Eurallumina, una prospettiva anche per le loro vertenze.

Che questo sia l’ultimo atto ed il 2017 sia quello “decisorio”.

La RSU continuerà a monitorare il proseguo del percorso attraverso interlocuzioni costanti con il Governo,  la Regione e gli enti locali  sostenendo a nome di tutti i lavoratori la conclusione positiva dell’iter  autorizzativo e per questo verranno messe in campo anche ulteriori e appropriate iniziative di mobilitazione. Siamo pronti a dare un’ulteriore spinta affinché il verdetto non ci veda penalizzati ed altrettanto chiediamo a tutti coloro che sono coinvolti nella conclusione del procedimento.

Il livello della “Mobilitazione Permanente Operativa” verrà adeguato a seconda del risultato che ne scaturirà, come proporzionata sarà la nostra reazione, come sempre fatto nel rispetto di chi preposto a esprimere le valutazioni autorizzative. Lo faremo a testa alta – conclude la RSU Eurallumina -, con la determinazione di chi è certo del diritto per cui si batte , senza mai recedere dal raggiungimento dell’obiettivo prefissato… IL LAVORO!»