19 November, 2024
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La Giunta regionale, su proposta della Presidenza, di concerto con gli assessori degli Affari Generali Filippo Spanu, del Lavoro Virginia Mura e dell’Ambiente Donatella Spano, ha approvato la delibera che prevede un potenziamento del sistema di accoglienza diffusa dei migranti nel territorio regionale.
In particolare l’esecutivo, attraverso assestamenti tecnici e finanziari apportati al Piano per l’accoglienza dei flussi migratori non programmati, ha dato il via libera ai primi quattro progetti pilota che offrono ai richiedenti asilo la possibilità di svolgere attività di volontariato sociale a vantaggio delle comunità che li ospitano. Le proposte sono state presentate dai comuni di Cagliari, Cargeghe, Iglesias e Valledoria.
«I migranti in questo modo – spiega l’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu – possono dedicarsi ad attività di pubblica utilità e modificare la propria condizione di inattività nell’arco della giornata. Il volontario sociale rappresenta un grande sostegno al processo di inclusione.» 
Il progetto che riguarda il volontariato sociale, già avviato dalla Regione con proprie risorse, è il tema di uno dei protocolli d’intesa (l’altro riguarda il sistema di accoglienza diffusa) che saranno sottoscritti il prossimo 17 ottobre da Giunta, Anci e prefetture della Sardegna.
«Stiamo rafforzando la sinergia con Prefetture ed enti locali – aggiunge Filippo Spanu – per attuare un modello di accoglienza equilibrato e proporzionato al numero di abitanti ed offriamo un supporto ai comuni per promuovere una più ampia partecipazione alla rete SPRAR che ha bisogno di essere potenziata.»
«Siamo poi impegnati – sottolinea ancora l’assessore della Sanità – nell’organizzazione di eventi e giornate, anche nelle scuole, per informare e sensibilizzare i cittadini sul dramma delle migrazioni forzate e stiamo intensificando i rapporti con i paesi africani, in particolare con Tunisia e Senegal, per affrontare le cause profonde che portano migliaia di persone a lasciare le terre d’origine.»
Al fine di favorire un diretto dialogo con i soggetti attualmente impegnati nell’accoglienza dei flussi migratori non programmati, intanto, la Regione ha promosso momenti di confronto nel territorio. Nel corso del primo incontro, che si è svolto a Sassari, è stato fatto il punto sulle attività finora realizzate e al tempo stesso sono state raccolte dai diretti interessati utili indicazioni per la nuova programmazione regionale 2018. Sono intervenuti, oltre ai responsabili dei Centri di accoglienza, i mediatori culturali e le associazioni degli immigrati. Il prossimo incontro è previsto, a Cagliari, giovedì 12 ottobre.

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Cielo nuvoloso

Ventiquattr’ore per ideare soluzioni di sviluppo sostenibile anche per Cagliari e Sassari, in contemporanea internazionale con altre 240 città nel mondo. È lo scopo di Climathon, un’iniziativa planetaria sui cambiamenti climatici in programma il prossimo 27 ottobre e promossa da Climate-KIC, il più grande partenariato pubblico-privato europeo che si occupa di innovazione per contrastare i cambiamenti climatici, con cui la Regione Sardegna ha sottoscritto un protocollo d’intesa lo scorso giugno per portare avanti progetti comuni sulla tematica. Dell’iniziativa hanno parlato oggi a Cagliari, in occasione della riunione del tavolo interassessoriale per la Strategia regionale di adattamento ai cambiamenti climatici e alla presenza della direttrice di Climate-Kic Italia, Angela Monaco, l’assessore della Difesa dell’ambiente, Donatella Spano, l’assessore alla Pianificazione strategica ed Urbanistica del comune di Cagliari, Francesca Ghirra, e il vice sindaco di Sassari, con delega alle Politiche agro-ambientali e verde pubblico, Fabio Pinna. I lavori si sono tenuti nell’ambito dell’iniziativa Sinnova, iniziata oggi e ospitata fino a sabato prossimo negli spazi dell’Ex Manifattura Tabacchi.

L’assessorato della Difesa dell’ambiente ha svolto l’attività di coordinamento e di raccordo con l’organizzatore Climate-KIC e fornito il supporto tecnico alle Amministrazioni comunali, che hanno ricevuto, a testa, uno stanziamento di 10mila euro per la preparazione dell’evento. «L’Italia è il Paese con il maggior numero di città registrate al Climathon 2017, un dato molto significativo sull’accresciuta sensibilità al tema e anche la Regione è in prima linea perché il fenomeno del cambiamento climatico riguarda tutti», ha affermato l’assessore Donatella Spano, che ha aggiunto: «Con Climathon puntiamo a sviluppare anche in Sardegna strategie innovative per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici secondo un approccio che coinvolge gli enti pubblici competenti, i cittadini, le associazioni e le imprese. L’iniziativa consente di rafforzare il dialogo con i territori di Cagliari e Sassari e di percorrere un’altra tappa del percorso di definizione del Piano regionale di adattamento ai cambiamenti climatici».

La Giunta aveva attivato nel 2015 il “Tavolo di coordinamento interassessoriale per la strategia regionale”, affidandone la supervisione alla titolare dell’Ambiente, con il quale garantire il raccordo tra le diverse politiche territoriali, paesaggistiche, ambientali, sanitarie, produttive e di protezione civile. Lo ha spiegato l’assessore Spano: «La Regione Sardegna, già capofila nazionale per l’armonizzazione ed il monitoraggio della strategia nazionale, con il Tavolo regionale lavora per mettere a sistema tutte le politiche in atto in una strategia regionale coerente. Climathon fornirà nuovi stimoli nella stessa direzione».

 

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L’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano è intervenuta alla conferenza internazionale sul tema dell’acqua e dell’uso del suolo organizzata da Impel, associazione internazionale che coinvolge le autorità ambientali dei paesi dell’Unione europea con l’obiettivo di promuovere e sostenere l’applicazione della legislazione ambientale all’interno degli Stati Ue.
Donatella Spano è intervenuta a proposito della scarsità delle risorse idriche e della siccità, che genera preoccupazioni in tutte le Regioni dell’Europa meridionale, e in particolar modo in Sardegna, temi portati all’attenzione del Governo attraverso la Commissione Ambiente ed Energia della Conferenza delle Regioni, che Spano coordina, sul contenimento del consumo di suolo. «Il riuso delle aree già urbanizzate e la rigenerazione delle stesse rappresentano uno strumento fondamentale per limitare l’uso del suolo – ha evidenziato l’assessore -. In sede di Conferenza delle Regioni è in discussione il disegno di legge sul Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato, un importante provvedimento che individua nel territorio una risorsa vitale ma finita e non rinnovabile. È necessario un impegno comune, nazionale e regionale, per limitare l’utilizzo del suolo secondo gli obiettivi generali della legislazione europea». 
L’assessore ha inoltre sfruttato l’occasione per descrivere le azioni intraprese dalla Regione per la tutela della biodiversità, e più in generale per migliorare la qualità dell’ambiente naturale all’interno del territorio regionale, nonché le condizioni di attrattività degli stessi territori.
«In tema di protezione della biodiversità – ha osservato Donatella Spano – le zone umide rappresentano un patrimonio di eccezionale rilevanza ecologica, naturalistica ed economica. La salvaguardia delle zone umide è quindi senza dubbio uno strumento essenziale per supportare sia le misure di mitigazione che di adattamento, consentendo di rendere la nostra terra meno vulnerabile e più resistente agli eventi estremi meteorologici. Una corretta gestione delle zone umide è infatti cruciale per l’adattamento ai cambiamenti climatici. In Italia il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici è attualmente in consultazione pubblica e la Regione Sardegna ne coordina il Tavolo interregionale nell’Ambito della Commissione Ambiente ed Energia della Conferenza delle Regioni. Da parte nostra – ha concluso Donatella Spano -, la Regione Sardegna sta lavorando allo sviluppo del Piano regionale partendo dalle analisi di vulnerabilità del settore agricolo e del turismo.»

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l'assessore Paci a Sassari
Una Rete Metropolitana intelligente che, pensandosi e organizzandosi come una grande città unitaria, punta a ridisegnare il nord-ovest della Sardegna mettendo a sistema le politiche, i progetti e le iniziative, favorendo innovazione sociale e sviluppo competitivo. È il cuore della manifestazione d’interesse presentata ieri a Sassari all’assessore della Programmazione Raffaele Paci dalla Rete metropolitana del Nord Sardegna, 8 Comuni coinvolti (Sassari, Alghero, Castelsardo, Porto Torres, Sennori, Sorso, Stintino e Valledoria) e quasi 228mila abitanti interessati. Un pezzo di programmazione territoriale diverso da quelli finora presentati, perché coinvolge un tessuto urbano importante con la seconda città più grande della Sardegna, qualche mese fa destinataria di 15 milioni di euro grazie all’Iti (Investimento territoriale integrato). Nella sede del Palazzo Infermeria San Pietro per la Regione erano presenti anche le assessore dell’Ambiente Donatella Spano e dell’Industria Maria Grazia Piras, i sindaci, i consiglieri regionali del territorio, sindacati e imprenditori.

«Capitale umano, innovazione, ambiente, cultura e identità: sono i 4 settori che abbiamo in qualunque luogo della Sardegna, dal più piccolo paesino alla grande città, e che si declinano in base ai contesti in cui si vogliono sviluppare. Questi sono i nostri punti di forza e ci aiuteranno a uscire dalla crisi, e grazie alle nuove tecnologie possono ridurre il gap geografico – ha detto l’assessore della Programmazione Raffaele Paci -. E poi c’e il valore aggiunto della qualità della vita, apprezzato da chiunque, ma il tema è sempre lo stesso: come creare opportunità di lavoro, e lo possiamo fare se utilizziamo in ognuno dei nostri settori di forza innovazione e capitale umano. In questo territorio nasceranno un Centro per l’agricoltura di precisione e uno per le malattie animali, che vogliamo serva l’intera Europa, e parlando di finanziamenti, oltre ai 15 milioni dell’Iti sono già arrivati 60 milioni di Iscol@, 40 del mutuo infrastrutture, 100 per l’azienda ospedaliera che si aggiungono ai precedenti 100, 20 per il campus, 9 per i porti, 5 per le ciclovie, e molti altri ancora per un totale di oltre 370 milioni. Ci sono tante potenzialità e molte risorse – ha concluso Paci -, ora serve progettare bene e raggiungere un elevato livello di efficienza e un profondo senso di etica nella pubblica amministrazione che permetta di dare risposte rapide ai cittadini.»
La Rete diviene il soggetto chiave per il coordinamento dell’intera area, con l’obiettivo di favorire la valorizzazione e promozione del territorio, con particolare riguardo alle aree urbane, in connessione funzionale col resto del territorio. “Riempire le aziende di byte” l’obiettivo principale, perché così si supera qualunque barriera geografica. Sei gli ambiti d’intervento previsti: ricerca e sviluppo, turismo sostenibile, sanità e inclusione sociale, ambiente naturale e aree protette, trasporti, innovazione. Si va dalla valorizzazione delle aziende agricole di Surigheddu e Mamuntanas, della Nurra e della Romangia in un “unicum” di eccellenze produttive all’innovazione delle pmi fino alla creazione di un Polo Fieristico e Centro Congressi della Rete Metropolitana. E poi turismo culturale e sanitario, con centri di eccellenza, parchi, aree marine e sic, corridoi ecologici.
«Questo incontro è un primo passo nel dialogo con la Regione – ha commentato il sindaco di Sassari e presidente della Rete Metropolitana Nicola Sanna -. La Rete è un’unione dei comuni anomala, nata in un momento delicato, quello dell’elaborazione della riforma sugli enti locali, e rappresenta l’opportunità di sviluppo di un’area urbana complessa, una complessità pari a quella della città metropolitana. L’area del Nord ovest, oggi, mostra segnali di ripresa e punta ad individuare elementi strategici di sviluppo.» 
Tra progetti chiusi, avviati e in corso sono coinvolte 30 Unioni per un totale di 284 Comuni. Considerando che dalla programmazione territoriale sono escluse alcune zone coinvolte in piani specifici (per esempio Sulcis o Nuorese), si tratta dell’88% dei centri sardi. A disposizione ci sono circa 300 milioni di euro e 30 mesi al massimo per realizzare i progetti.

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Risultano nella media dei limiti di legge i primi dati della qualità dell’aria rilevati nella zona vicina al Parco di Molentargius. Si tratta dei valori degli inquinanti in atmosfera, registrati ieri della stazione mobile e validati oggi dall’Arpas. Infatti, come annunciato ieri al Coc (Centro operativo comunale) di Quartu Sant’Elena, alla presenza dell’assessora della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, la Direzione tecnico-scientifica dell’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente ha oggi potuto fornire i primi risultati della campagna di monitoraggio della qualità dell’aria realizzata con la stazione mobile ubicata nella scuola di via Turati. Tutto il dettaglio è stato inviato oggi al Coc.
L’anidride solforosa (SO2) evidenzia un massimo orario di 3,5 microgrammi per metrocubo. La normativa prevede che la media oraria di 350 microgrammi per metrocubo non debba essere superata per più di 24 volte per anno civile. La media giornaliera di SO2 è di 2,9 microgrammi per metrocubo, a fronte di un limite di legge fissato a 125 microgrammi per metrocubo da non superare più di 3 volte in un anno civile. Il biossido di azoto (NO2) ha manifestato un massimo orario di 14 microgrammi per metrocubo. Il limite normativo è di 200 microgrammi per metrocubo, da non superare più di 18 volte nell’anno civile. L’ossido di carbonio (CO) presenta massimi orari di 0,5 milligrammi per metrocubo. Il limite normativo è di 10 milligrammi per metrocubo sulla media di otto ore. Si evidenzia per l’ozono (O3) una media oraria massima di 97 microgrammi per metrocubo; non si rileva il superamento del valore obiettivo dell’ozono (la normativa indica che la media di otto ore di 120 microgrammi per metrocubo non deve essere superata per più di 25 volte come media triennale). Le soglie di informazione, di 180 microgrammi per metrocubo, e quella di allarme, di 240 microgrammi per metrocubo, non sono state superate. In relazione alle polveri sottili (PM10), non si riscontra il superamento della media giornaliera, con un valore di 41 microgrammi per metrocubo; si evidenzia che contemporaneamente la stazione della rete regionale CENQU1 (Quartu Sant’Elena, via Perdalonga) si registra una media giornaliera di 22 microgrammi per metrocubo. La normativa indica che la media giornaliera di 50 microgrammi per metrocubo non deve essere superata per più di 35 volte in un anno civile. Per quanto concerne il benzene (C6H6), i valori hanno una media giornaliera di 2,5 microgrammi per metrocubo; si rileva che contemporaneamente la stazione della rete regionale CENQU1 si registra una media giornaliera di 0,2 microgrammi per metrocubo. La normativa indica che la media annuale non deve essere superiore a 5 microgrammi per metrocubo. Si sottolinea che prosegue regolarmente il campionamento finalizzato alla determinazione di idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e diossine (PCDD e PCDF). In conclusione, non si evidenzia nessun superamento dei limiti normativi, sebbene siano evidenti, per PM10 e benzene, dei valori più elevati rispetto alla stazione rappresentativa dell’inquinamento medio cittadino (CENQU1).
I dati di diossina e IPA (idrocarburi policiclici aromatici) contenuti nelle polveri sottili richiederanno una tempistica più lunga, perché la metodologia, per avere una risposta analitica significativa, necessita di una quantità di campione sufficiente da prelevare quindi su più giorni.

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La quarta commissione (Governo del territorio) presieduta da Peppino Pinna (Udc Sardegna) ha approvato, con l’astensione della minoranza, il programma di rimodulazione del Piano delle infrastrutture, per un importo complessivo di oltre 15 milioni di euro.

«La rimodulazione – ha spiegato l’assessore dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini – si è resa necessaria per rispettare i tempi molto rigidi di realizzazione degli interventi programmati, che dovranno essere completati entro il 2022, una scadenza apparentemente lunga ma in realtà molto vicina, se si considerano la grande complessità della normativa in materia e la difficoltà dei soggetti attuatori (enti locali, enti strumentali della Regione e la stessa Anas) di predisporre le diverse fasi della progettazione (preliminare, definitiva ed esecutiva) e le gare.»

«Gli uffici – ha aggiunto Edoardo Balzarini – hanno quindi selezionato i settori di intervento e le opere da eseguire con un approccio dinamico, rivolto a quelle progettazioni di taglio minore nel contrasto al rischio idrogeologico, nella viabilità, nel servizio idrico e nella ricostruzione di strutture pubbliche distrutte da calamità naturali, che più di altre presentano procedure semplici e possibilità di spendere le risorse nei termini programmati.»

«Forniremo alla commissione – ha concluso l’assessore – tavole di dettaglio con le quali sarà possibile seguire in tempo reale l’andamento delle diverse opere, sia dal punto di vista procedurale che da quello finanziario anche se, sullo sfondo, resta il grande problema della progettazione che spesso rappresenta un ostacolo insormontabile nella realizzazione delle opere in tempi ragionevoli». «Su questo aspetto – ha concluso – abbiamo preparato un disegno di legge all’esame della commissione e del Consiglio, che contiene molti aspetti innovativi fra i quali la creazione di una unità di progettazione.»

Nel dibattito successivo alla relazione dell’assessore hanno preso la parola diversi consiglieri regionali: il capogruppo di Cps Pierfranco Zanchetta ed i consiglieri Antonello Peru (Forza Italia), Salvatore Demontis, Antonio Solinas e Giuseppe Meloni (Pd), il capogruppo di Art.1-Mdp Daniele Cocco ed il consigliere dello stesso gruppo Eugenio Lai, la consigliera Annamaria Busia (Misto-Cd).

In particolare, il capogruppo di Cps Pierfranco Zanchetta ha chiesto una audizione degli assessori dei Trasporti, Carlo Careddu, e dell’Ambiente, Donatella Spano: il primo per fare il punto sul nuovo servizio di collegamento con le isole minori e la seconda sulla situazione dei parchi nazionali della Sardegna.

Anche Antonello Peru di Forza Italia ha sollecitato la presenza in commissione dell’assessore dei Trasporti, ma per avere notizie sulla copertura finanziaria del programma di elettrificazione della rete ferroviaria del Nord Sardegna lungo le direttrici principali Sassari-aeroporto di Alghero, periferia del capoluogo del Nord Sardegna e zona di Sorso.

Il vice presidente della commissione Antonio Solinas (Pd), rilanciando il problema dei 28 sindaci che rivendicano una gestione autonoma del servizio idrico rispetto ad Abbanoa Spa, ha lamentato la mancanza di “rispetto istituzionale” per la delibera adottata dall’Egas che obbligherebbe quei Comuni a far parte del gestore unico, nonostante un confronto aperto da tempo con la commissione per individuare una soluzione condivisa.

Sul punto, l’assessore Edoardo Balzarini ha comunicato che breve si terrà una riunione con gli amministratori locali interessati, precisando inoltre che «la delibera dell’Egas è in realtà un atto di indirizzo che non ha valore esecutivo». «Ci sono quindi margini di dialogo- ha aggiunto – anche se il problema è tecnicamente complesso e ci sono pareri contrastanti».

Il presidente della commissione Peppino Pinna, infine, ha rassegnato le dimissioni dalla sua carica per motivi di salute, assicurando che comunque continuerà a partecipare alle sedute. Tutti i componenti hanno espresso apprezzamento per il lavoro svolto, formulandogli gli auguri di pronta guarigione.

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Nasce un nuovo Sistema informativo gestionale all’avanguardia realizzato con risorse interne da Arpas, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Sardegna, che contribuisce a creare strumenti di conoscenza per rendere più efficiente ed efficace la pubblica amministrazione della Regione. Il Sistema sarà presentato durante la seconda edizione della Summer School per i dirigenti delle Arpa italiane organizzata dal 27 al 29 settembre a Cagliari da Assoarpa.

L’ambizioso progetto di fornire già nel breve-medio termine le informazioni sia alla Regione che alla stessa Arpas è stato avviato nel 2015, nel rispetto delle priorità strategiche della Giunta e nella prospettiva della riforma delle Agenzie per l’ambiente, arrivata l’anno successivo (con la legge 132/2016, che ha istituito il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente). L’obiettivo era quello di definire in termini quantitativi non solo i singoli servizi erogati ed erogabili dall’Agenzia, ma anche le risorse finanziarie, umane e strumentali consumate per le diverse e specifiche prestazioni, così come declinate nella bozza del Catalogo del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, al quale l’Arpas si è già uniformata ponendosi tra le prima Agenzie regionali ad averlo fatto. Questo tipo di informazione, oltre a favorire – pur nelle difficoltà per le carenze di organico -, maggiore efficacia ed efficienza, assume valenza strategica nel nuovo quadro nazionale e regionale della tutela ambientale. Infatti, può portare un contributo significativo, come Regione Sardegna, alla corretta quantificazione dei costi standard nazionali sulla base dei quali le singole Regioni dovranno provvedere al finanziamento dei Lepta, cioè ai Livelli Essenziali di Prestazioni Tecniche Ambientali che rappresentano il cuore di tutta la riforma quale strumento di base per i parametri di omogeneità della tutela ambientale nel Paese fissati dal legislatore.
Il nuovo strumento verrà illustrato durante la seconda edizione della Summer School per l’alta dirigenza, organizzata da AssoArpa, che si terrà a Cagliari (Fondazione di Sardegna) dal 27 al 29 settembre. La tre giorni si apre alle 15 di mercoledì 27 con i saluti istituzionali dell’assessora regionale Donatella Spano e del vicepresidente AssoArpa e direttore generale di Arpa Sardegna Alessandro Sanna. Il Sistema informativo dell’Arpas sarà presentato da Paola Longoni giovedì 28 settembre, alle 15.

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Cagliari ospiterà dal 27 al 29 settembre la seconda edizione della Summer School per l’alta dirigenza, organizzata da AssoArpa.

La scelta della Sardegna come sede dell’importante evento formativo è stata discussa e valutata dall’Ufficio di Presidenza di AssoArpa anche in considerazione del ruolo svolto dall’assessore della Difesa dell’Ambiente delle Regione Sardegna, Donatella Spano, che svolge altresì la funzione di coordinare la Commissione Ambiente ed Energia nell’ambito della della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome.

Gli argomenti che verranno trattati sono di particolare interesse per l’attività delle Agenzie per la protezione dell’ambiente e dell’Istituto Superiore per la Protezione dell’Ambiente, anche in considerazione del ruolo centrale che gli stessi svolgono all’interno del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente istituito con la legge 132/2016.

Proprio questa norma rappresenterà l’argomento di apertura di questa seconda edizione della Summer, durante la quale, i rappresentanti delle varie regioni, faranno il punto sul fatto e sul da farsi.

Le tematiche che verranno affrontate spazieranno dallo stato di attuazione della L. 132/2016 nell’ambito della legislazione regionale ad argomenti di approfondimento tecnico, quali le acque sotterranee e l’inquinamento delle falde, gli strumenti di gestione e di innovazione delle Arpa.

Un altro importante e sempre più attuale argomento oggetto di discussione sarà quello relativo alla comunicazione ed alla informazione in campo ambientale. Quest’ultima tematica, di importanza strategica per tutti gli Enti, anche in considerazione dell’aumentata attenzione al tema ambiente e salute, rappresenta lo strumento attraverso il quale i cittadini ricevono le informazioni relative allo stato dell’ambiente e della salute delle persone.

All’evento parteciperanno rappresentanti delle istituzioni, esperti, studiosi e tecnici.

L’occasione sarà pertanto propizia per confrontarsi, aggiornarsi e costruire le necessarie sinergie per raggiungere risultati ottimali in campo ambientale.

Alessandro Sanna

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La Regione Sardegna e il CIC, il Consorzio italiano compostatori, hanno sottoscritto il rinnovo dell’Accordo di programma triennale per promuovere in Sardegna la raccolta differenziata e il trattamento dei rifiuti organici compostabili. Il protocollo, siglato oggi a Cagliari dall’assessora della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano e dal presidente del CIC Alessandro Canovai, è una delle azioni previste dall’aggiornamento del Piano regionale dei rifiuti urbani approvato un anno fa dalla Giunta regionale. Nel triennio 2017-2019 la Regione destinerà risorse sino a 20mila euro l’anno per una serie di attività con il Consorzio italiano compostatori destinata a promuovere sul territorio l’economia circolare.
«In Sardegna abbiamo un’alta raccolta pro capite di frazione organica che ci colloca tra le cinque migliori regioni italiane: vogliamo rafforzare la buona tendenza del recupero della frazione secondo i prefissati obiettivi di economia circolare – annuncia l’assessore Donatella Spano -. Intendiamo infatti riciclare il 70 per cento dei rifiuti nel 2022 e l’organico può contribuire notevolmente a raggiungere la percentuale. In questo caso, ci avvarremo del supporto del Consorzio per l’informazione e la formazione degli agricoltori tramite le due agenzie agricole regionali Agris e Laore con cui i nostri Uffici hanno avviato un’importante collaborazione. Sarà possibile – conclude l’assessore Donatella Spano – incentivare la produzione e la valorizzazione del materiale in agricoltura ma punteremo in modo particolare sugli acquisiti pubblici ecologici, sensibilizzando gli Enti locali a utilizzare il compost sardo per la manutenzione del verde pubblico.»
«Il recupero della frazione organica in Sardegna sta dando ottimi risultati – sottolinea Alessandro Canovai, presidente del Cic -. In Italia, la quantità raccolta di frazione umida e verde pro-capite ha raggiunto la soglia dei 100 kg per abitante anno e la Sardegna si attesta tra le Regioni con i valori più alti, con 124 kg per abitante l’anno. Un impegno che ha un risultato tangibile: circa 41.000 tonnellate di compost prodotto nel solo 2015 in Sardegna.»
Gli ultimi dati Ispra attestano la quinta posizione della Sardegna tra le regioni più virtuose nella raccolta della frazione organica. L’Isola, con 124,4 chilogrammi per abitante per anno, si piazza infatti nelle posizioni più alte dopo Emilia Romagna, Veneto, Marche e Friuli Venezia Giulia. La Sardegna produce, secondo gli ultimi dati, circa 41mila tonnellate l’anno totalmente riutilizzato nel territorio. Il rinnovo dell’accordo di programma certifica la bontà delle azioni attuate sinora. Sui dati dell’organico 2017 sarà realizzato un nuovo Rapporto sull’utilizzo del compost in Sardegna per aggiornare il documento del 2014.

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Nucleare, Spano incontra manifestanti

Un centinaio di persone hanno manifestato questa mattina, a Cagliari, contro l’individuazione del deposito nazionale di scorie nucleari in Sardegna. Domani scade il termine per la presentazione dei rilievi da parte di tutti i soggetti interessati nell’ambito del procedimento di valutazione ambientale strategica (Vas) per il Programma nazionale legato alla gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi.

L’assessore dell’Ambiente Donatella Spano stamane ha incontrato i manifestanti ed ha ribadito il no deciso del Governo regionale al deposito delle scorie nucleari in Sardegna.

«Non consentiremo un’altra servitù sulla Sardegna – ha detto Donatella Spano -. La posizione del governo regionale contro il nucleare è infatti sempre stata chiara dal 2015 e lo ribadiamo con forza in tutte le occasioni: il nostro è un no deciso a un deposito delle scorie in Sardegna perché in direzione opposta al volere del popolo sardo e alla nostra idea di sviluppo. Abbiamo deciso di condividere con altri soggetti istituzionali interessate le osservazioni della Regione nel procedimento di valutazione ambientale strategica per il Programma Nazionale per la gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi e domani l’Assessorato trasmetterà il documento al Ministero dell’Ambiente. Un documento – ha concluso l’assessore Spano – che in chiusura ribadisce il no al nucleare della Sardegna.»