19 July, 2024
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Gli assessori della Difesa dell’Ambiente e della Sanità, Donatella Spano e Luigi Arru, sono stati sentiti in audizione dalla Commissione Infortuni sul lavoro del Senato, in Prefettura a Sassari, sugli interventi che la Regione ha posto in campo in questi anni in materia ambientale e per la sorveglianza sanitaria.
Il primo ad essere sentito dai commissari, presieduti dalla senatrice Camilla Fabbri, è stato il responsabile della Sanità. Luigi Arru ha risposto in particolare sull’assistenza agli ex esposti all’amianto. «Dal 2006 l’Assessorato ha attivato il censimento-mappatura dei siti del territorio regionale interessati dalla presenza di amianto, individuando quale Azienda Sanitaria capofila la ASL di Sanluri», ha detto l’assessore. Soffermandosi sulla zona industriale di Ottana, l’esponente della Giunta ha spiegato che sono stati presentati dal 1996 ad oggi al Servizio PreSAL della Asl di Nuoro 18 piani di lavoro per bonifica amianto.
La Sardegna garantisce la sorveglianza sanitaria agli ex esposti con proprie risorse. Finora sono stati valutati 2.060 lavoratori, iscritti nel Registro regionale: 447 di questi sono dipendenti della Montefibre e dell’Enichem di Ottana.
L’assessore della Difesa dell’Ambiente ha ringraziato i senatori per l’attenzione dedicata alla situazione della Sardegna, per poi soffermarsi sul Piano Regionale Amianto e sul censimento dei siti. Escludendo gli edifici privati ad uso residenziale, risulta che la quantità di amianto da bonificare in Sardegna sia pari a complessive 536mila tonnellate.
«Negli ultimi anni – ha sottolineato l’assessore – la Regione ha messo in campo per la bonifica dell’amianto ingenti risorse, cui si aggiungono i fondi del Patto per la Sardegna di un anno fa. Per quanto riguarda i SIN, siti di interesse nazionale, nelle matrici ambientali non emerge una significativa presenza di amianto, anche se bisogna considerare che la rilevazione ambientale è arrivata in troppi casi tardi, a produzione cessata o a impresa chiusa.»
Come coordinatrice nazionale della Commissione ambiente ed energia della Conferenza delle Regioni, l’assessore ha richiamato la richiesta che l’attenzione non si concentri solo sulle aree dei Siti d’interesse nazionale ma si estenda a tutte le aree industriali contaminate che si trovano fuori dai SIN.
«È necessario – ha detto – disporre di una fotografia che includa anche i territori extra SIN, per dare finalmente risposte sia in termini di salute delle popolazioni che di sviluppo economico delle aree attualmente contaminate dall’amianto. La richiesta è stata ampiamente condivisa dal Tavolo e il suo Nucleo tecnico operativo ha presentato uno specifico piano biennale di attività». In conclusione, l’assessore ha espresso apprezzamento per il disegno di legge per il riordino della normativa nazionale in materia di amianto in un testo unico. «Attualmente – ha ricordato – ci sono 248 leggi nazionali e 400 norme regionali che si occupano dell’amianto ed è fortemente sentita l’esigenza di coordinare in un testo unico la normativa».

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Prefetture, Regione e Vigili del Fuoco si sono confrontati questa mattina a Cagliari, nella sede della Prefettura del capoluogo, sulla gestione dell’antincendio in Sardegna. All’incontro, concordato con il prefetto Tiziana Giovanna Costantino, hanno partecipato i prefetti Carolina Bellantoni (Nuoro), Giuseppe Guetta (Oristano) e Giuseppe Marani (Sassari), l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, accompagnata dal comandante del Corpo Forestale di Vigilanza Ambientale, Gavino Diana, dal direttore generale della Protezione civile, Graziano Nudda, e dal capo di Gabinetto, Franco Corosu, nonché i rappresentanti del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco. Tutti hanno sottolineato l’importanza di affrontare la campagna antincendi in modo coordinato e sinergico, con spirito di collaborazione.

L’assessore Spano ha confermato la disponibilità a firmare al più presto la convenzione – da 600mila euro, a fronte dei 430mila stanziati in bilancio – e spiegato che nella prossima seduta di Giunta sarà approvato il disegno di legge di variazione di bilancio che consentirà di garantire la copertura anche dei restanti 170mila euro. Tutte le parti presenti hanno convenuto sulla necessità di arrivare prima possibile alla firma della convenzione.

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La Giunta regionale, riunita a Villa Devoto sotto la direzione del presidente Francesco Pigliaru, ha dato il via libera al trasferimento di quasi tre milioni di euro ai 21 Ambiti Plus per l’attivazione di progetti individuali di assistenza domiciliare integrata a ultrasessantacinquenni.
Sempre su proposta dell’assessore Luigi Arru sono stati stanziati 2 milioni 600mila euro per progetti di accoglienza per i minori stranieri non accompagnati. Sono stati approvati, inoltre, il Protocollo d’intesa Regione – Università di Cagliari e Sassari, i criteri per l’erogazione di contributi per le associazioni di promozione sociale.
Su proposta dell’assessore Giuseppe Dessena, è stato approvato il disegno di legge che istituisce l’Anagrafe regionale degli studenti. Lo strumento servirà a migliorare, conoscere e governare sempre meglio i processi connessi all’istruzione, a monitorare le dinamiche derivanti dai diversi percorsi scolastici e valutare gli esiti delle politiche e degli interventi messi in atto.
Su proposta dell’assessora Donatella Spano l’Esecutivo ha escluso da ulteriore procedura di valutazione di impatto ambientale, condizionato a prescrizioni, l’intervento per il rinnovo di autorizzazione della cava granulati calcarei in località Funtana Accargius a Sadali.

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L’assessore regionale dell’Ambiente, Donatella Spano, è stata sentita in audizione dalla commissione “Attività produttive” del Consiglio regionale sulla Portovesme srl.

«La Regione sta seguendo con la massima attenzione l’iter per l’autorizzazione della nuova discarica degli scarti di lavorazione della Portovesme srl – ha assicurato Donatella Spano -. La procedura va avanti dopo l’ultima Conferenza dei Servizi sono stati chiesti chiarimenti e integrazioni alla Portovesme Srl sulla richiesta di costruzione di una nuova discarica. Il tavolo istituito presso la presidenza della Regione si è riunito più volte per l’esame di alcuni aspetti tecnici. La Regione si è fatta carico di riunire anche gli altri componenti della Conferenza dei Servizi (Arpas, Ufficio Tutela del Paesaggio, Lavori pubblici). C’è un continuo monitoraggio sull’andamento dell’iter. La Portovesme Srl ha ricevuto una nota con richiesta di integrazioni al progetto, lo scorso 5 giugno. Entro 90 giorni dovrà presentare la nuova documentazione. Una volta esaminate la carte potrà essere convocata la nuova Conferenza dei Servizi che dovrà esprimersi sulla valutazione di impatto ambientale. C’è il nostro impegno, vista la rilevanza della partita, a chiudere la procedura in tempi rapidi.»  

In attesa della nuova discarica, la Portovesme srl dovrà adesso trovare una soluzione transitoria per il conferimento degli scarti di lavorazione. Il vecchio sito di Genna ‘e Luas è in via di esaurimento e potrà ricevere rifiuti per altri due/tre mesi.

In campo ci sono tre ipotesi: 1) il conferimento degli scarti di lavorazione a discariche private; 2) l’ampliamento del 9° anello della vecchia discarica; 3) l’utilizzo delle vasche presenti all’interno dello stabilimento.

La prima ipotesi sembra quella meno percorribile. Non piace all’azienda per gli alti costi dell’operazione e non offre certezze sulla continuità produttiva.

Più realistiche le altre due soluzioni. La prima prevede l’abbancamento in deroga di 25mila tonnellate di rifiuti nella vecchia discarica. Basterebbe una semplice autorizzazione dirigenziale della provincia del Sud Sardegna. «E’ una richiesta legittima che l’ente intermedio è pronto a soddisfare – ha detto il commissario straordinario della provincia del Sud Sardegna, Giorgio Sanna – il conferimento di questa quantità di rifiuti garantirebbe all’azienda un mese di autonomia. E’ poco ma consentirebbe  di allungare i tempi in attesa della conclusione dell’iter autorizzativo della nuova discarica». La seconda soluzione richiede invece l’aggiornamento dell’Aia (autorizzazione integrata ambientale) di competenza del ministero dell’Ambiente. La Portovesme Srl ha presentato una richiesta formale di riesame dell’Aia il 27 giugno scorso. «Il Ministero sta seguendo la vicenda – ha detto l’assessore Spano – il ministro ha assicurato massima attenzione. E’ stato nominato il responsabile del procedimento e si sta perfezionando il gruppo di lavoro. Dal 28 giugno sono scattati i 30 giorni di tempo per la presentazione di osservazioni da parte del pubblico. Una volta trascorsi i termini si potrà avviare il percorso per la conclusione dell’istruttoria».

L’utilizzo delle vasche consentirebbe alla Portovesme srl di conferire gli scarti di lavorazione per altri tre mesi. Sommando lo spazio ancora disponibile nella vecchia discarica in esaurimento, l’abbancamento straordinario e il conferimento nelle vasche, sarebbero quindi assicurati altri sei mesi di continuità produttiva. «La speranza è che l’iter si concluda entro i tempi previsti – hanno detto i consiglieri Cesare Moriconi (Pd) e Gianluigi Rubiu (Udc) – il Sulcis e la Sardegna non possono permettersi di perdere un’industria strategica».

Continuità produttiva auspicata anche dal presidente della Commissione, Luigi Lotto, che ha invitato tutte le parti in causa a lavorare per una soluzione positiva della vicenda.

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Dopo la manifestazione di ieri a Cagliari ed i successivi incontri con i sindacati autonomi e confederali, dalla commissione Autonomia del Consiglio regionale arrivano le prime risposte. Il parlamentino guidato da Francesco Agus ha iniziato oggi, infatti, il lavoro istruttorio sul testo di sintesi preparato  dal presidente e condiviso ieri dai capigruppo, di maggioranza e delle opposizioni.

«Rispetto alle proposte iniziali, il documento presentato contiene alcuni punti migliorativi: l’applicazione del contratto sarà subordinata alla adozione di una disciplina contrattuale adeguata a comprendere le attività e le tipologia lavorative del personale di Forestas – spiega Francesco Agus -. In questo modo riteniamo che si risolva il problema della fase transitoria e che non ci siano spazi futuri perché il Governo un domani impugni.»

La settimana prossima la commissione audirà gli assessori competenti: Filippo Spanu (Affari generali), Donatella Spano (Ambiente) oltre all’amministratore ed al direttore generale dell’Agenzia, ai sindacati confederali e autonomi e alla direzione dell’Inps.

Per il presidente Agus «l’obiettivo è risolvere i problemi strutturali e conclamati dell’ente approvando una legge che non aumenti i costi oltre il livello di sostenibilità per la casse della Regione. Non un dipendente, anche stagionale, dovrà perdere un euro a seguito di questa riforma né un diritto, retributivo o contributivo. Sono queste le linee guida concordate con la conferenza dei capigruppo: ritengo che non ci si possa discostare durante l’iter della riforma. Su questi temi approfondiremo il confronto durante le audizioni della prossima settimana».

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La settimana di lavoro delle commissioni consiliari sarà aperta domani, martedì 11 luglio, alle 16.00, dalla V Attività produttive, presieduta da Luigi Lotto (Pd), con un fitto calendario di audizioni: i vertici Enas che riferiranno sullo stato delle risorse idriche regionali, i responsabili della Polar Srl sulla situazione dell’azienda e l’assessore del Turismo Barbara Argiolas sulla proposta di legge n. 163 riguardante il sostegno ai programmi annuali di promozione dei Centri commerciali naturali.

Il giorno successivo (mercoledì 12 luglio), ma alle 10.00, la commissione sentirà l’assessore dell’Agricoltura Pierluigi Caria sulle difficoltà del Consorzio di Bonifica del Cixerri, la situazione delle risorse idriche regionali e lo stato di attuazione degli interventi collegati alla dichiarazione dello stato di calamità. A seguire, le associazioni del comparto agricolo sulla crisi del settore.

Nel pomeriggio, alle 16.00, invece, l’assessore dell’Ambiente Donatella Spano, riferirà sulla situazione della Portovesme Srl.

Per giovedì 13 luglio, alle 10.00, infine, è stata programmata l’audizione dell’Anbi-Sardegna (l’associazione di categoria che riunisce i Consorzi di bonifica) sullo stato delle risorse idriche regionali.

Mercoledi 12, alle ore 10.00, la commissione Cultura, presieduta da Gavino Manca (Pd), proseguirà il ciclo di audizioni sul Testo unico della lingua sarda ascoltando, oltre ad alcune associazioni,  il Rettore dell’Università di Sassari Massimo Carpinelli, il direttore della sede Rai della Sardegna Giovanni Maria Dettori, il giornalista Franco Siddi componente del Cda Rai e la responsabile del settore comunicazione della Giunta regionale Michela Melis.

Ancora mercoledì 12 alle 10.00 si riunirà la commissione Bilancio presieduta da Franco Sabatini (Pd). All’ordine del giorno l’esame della proposta di legge 424 (disposizioni transitorie per la sanatoria di situazioni irregolari sugli immobili regionali) e del disegno di legge 429 (riconoscimento dei debiti fuori bilancio ai sensi del Dlgs 118/2011 e successive modificazioni).

Sempre mercoledì, con inizio alle 10.00, la commissione Sanità presieduta da Raimondo Perra (Psi) proseguirà la discussione sulla nuova rete ospedaliera.

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La Giunta regionale ha approvato un disegno di legge presentato dall’assessore del Bilancio, Raffaele Paci, sull’autorizzazione dei debiti fuori bilancio da trasmettere in Consiglio regionale secondo quanto previsto dal DL 118 sul bilancio armonizzato.
Queste le altre delibere approvate.
Su proposta dell’assessore Cristiano Erriu è stata destinata la quota del Fondo Unico riservata a Province, Unioni di Comuni e Città metropolitana di Cagliari per il 2017. Alle quattro Amministrazioni provinciali e alla Città metropolitana sono stati assegnati complessivamente 54 milioni 175mila euro, comprensivi dell’ulteriore somma di 600mila euro per il funzionamento del Museo MAN di Nuoro (attraverso la Provincia di Nuoro). Alle Unioni di Comuni vanno 11 milioni 990mila euro di risorse regionali, oltre a 8 milioni 973mila euro di assegnazioni statali: si tratta del contributo più elevato d’Italia tra quelli erogati dallo Stato, in quanto è direttamente proporzionale alle risorse messe in campo dalla singola Regione.
Su proposta dell’assessora della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, la Giunta ha deciso di stanziare 200mila euro alle Province per lo svolgimento dei compiti di pianificazione, di tutela dell’ambiente, della fauna e in materia di caccia attribuiti dall’articolo 12 della legge regionale 23 del 1998. Sarà sottoposto all’ulteriore procedura di valutazione di impatto ambientale (Via) l’intervento denominato “Progetto di coltivazione e ripristino ambientale della cava di granito situata in località Teggiaroni in comune di Luogosanto”. Esclusi invece da ulteriore VIA, condizionati a prescrizioni, l’autorizzazione di cava a Bultei e una variante nell’operatività del centro di raccolta, messa in sicurezza e recupero dei materiali e di rottamazione dei veicoli a motore, a Iglesias. Approvato, infine, il bilancio di previsione 2017-2019 di Arpas.
Per sostenere l’editoria libraria e la stampa periodica regionale e locale, la Giunta ha stanziato 200mila euro. Su proposta di delibera dell’assessore della Cultura Giuseppe Dessena l’Esecutivo ha previsto contributi per l’abbattimento dei costi di prestampa per le aziende editrici che si occupano di editoria periodica e per il miglioramento del servizio di distribuzione.

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Sale a 12 mezzi la flotta regionale degli elicotteri per la campagna antincendi 2017. Come previsto nel Piano Regionale Antincendio, da oggi e per tutto agosto, infatti, è operativo l’elicottero Super Puma con una capacità di carico di 4.500 litri e con elevate prestazioni di volo. Il mezzo, in grado di trasportare 15 persone più l’equipaggio, sarà di base a Fenosu.

«Quest’anno abbiamo rafforzato ulteriormente l’apparato dei mezzi della nostra macchina antincendi a causa delle difficili condizioni meteo con siccità e alte temperature – afferma l’assessora con delega della Protezione civile Donatella Spano -. Anche in questa occasione sottolineo quanto sia fondamentale per la sicurezza e la prevenzione del fuoco il contributo di tutti, con comportamenti responsabili a tutela dell’incolumità propria e degli altri, oltre che del patrimonio ambientale.»

Proprio per le condizioni meteo, il Super Puma sarà operativo per due mesi, a differenza del 2016, anno nel quale il presidio era durato dal 15 luglio al 15 agosto.

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Si è svolta ieri a Domus De Maria la “Festa delle 5 vele”organizzata dall’Amministrazione comunale e da Legambiente.
«La sostenibilità per aree di pregio ambientale da valorizzare non è un vincolo ma un’opportunità di crescita e sviluppo che sa coniugare aspetti di natura ambientale ed economica – ha detto l’assessore regionale dell’Ambiente Donatella Spano -. Lo dimostra lo stesso riconoscimento delle 5 vele di Legambiente che non premia unicamente la qualità ambientale ma anche i necessari servizi di fruizione. Investire nella sostenibilità ambientale significa coniugare le esigenze sia delle generazioni attuali e sia di quelle future e la Giunta sta agendo in questa direzione, non solo nei confronti delle aree di pregio costiere ma anche delle zone interne. Vedere che due dei comprensori marini premiati ricadono nei territori dei Parchi di Tepilora e Gutturu Mannu, istituiti da questo Esecutivo su volontà dei territori, ci conferma che il lavoro fatto sta portando frutti.»

L’assessore Spano ha sottolineato inoltre l’importanza dei 60 Ceas (Centri di educazione all’ambiente e alla sostenibilità) della Sardegna e della Rete Infea (Informazione, Educazione alla sostenibilità) che la Regione sostiene con varie risorse: «I Ceas, come Acqua Durci a Chia, costituiscono un presidio del territorio altamente qualificato e promuovono la cultura della sostenibilità. Puntiamo molto sulle iniziative di formazione per rafforzare il sistema di educazione ambientale della Sardegna per cui abbiamo stanziato 3 milioni e già programmato 1,5 in tre anni a favore di una serie di azioni per la Rete Infea. Tra le iniziative di formazione abbiamo infatti pensato oltre che alla formazione del personale dell’ente gestore anche, per la prima volta, a quello del personale sia dell’ente titolare». 

«È un risultato prestigioso non solo per i Comuni che hanno ricevuto le 5 Vele ma per tutta l’Isola – ha sottolineato l’assessore regionale dell’Urbanistica e degli Enti locali Cristiano Erriu -. Un premio per le politiche di tutela e valorizzazione dell’ambiente e del paesaggio, che la Regione sta portando avanti con determinazione. Spero che costituisca da incentivo per tutti gli enti locali delle zone costiere, in quanto conferma che è possibile trovare il giusto equilibrio tra la tutela dei beni naturalistici e lo sviluppo economico.»

Alla Festa delle 5 Vele è stato fatto un brindisi alle località della Sardegna insignite del prestigioso riconoscimento, prima di parlare di ‘Paesaggi e turismo: le politiche di tutela, valorizzazione e integrazione nei territori a 5 Vele’. È stata l’occasione per fare un’escursione guidata a Capo Spartivento, dove è in corso di istituzione l’omonima Area Marina protetta, e al sistema di fruizione, protezione e ripristino delle dune di Chia con i responsabili del Ceas Acqua Durci.

«Siamo partiti da una progettualità importante come il Piano paesaggistico regionale, per poi mettere a sistema tutta la zona costiera e non soltanto le aree dunali. La tutela ambientale sta incrementando i flussi turistici nel nostro territorio, questa è la strada da seguire», ha spiegato Maria Concetta Spada, sindaco di Domus de Maria. «Dobbiamo uscire dalla dimensione comunale per abbracciare quella di territori più vasti. Nell’Italia dei campanili non è semplice ma iniziative come questa aiutano ad educare i cittadini al rispetto dell’ambiente», ha concluso la presidente nazionale di Legambiente Rossella Muroni.

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«L’iter delle bonifiche procede con altri 6 milioni e 500 mila euro per le ex discariche monocomunali dismesse e quelle a cielo aperto originariamente adibite a campo nomadi.» Lo ha annunciato l’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, dopo l’approvazione in Giunta della programmazione della spesa delle risorse del Patto per la Sardegna, firmato il 29 luglio dello scorso anno, e l’individuazione dei soggetti attuatori. «Ci aspetta ancora un lungo lavoro – ha concluso Donatella Spano – ma le bonifiche restano una priorità di questa Giunta per restituire la Sardegna ai sardi».
Come soggetti attuatori sono stati individuati i comuni di Cagliari, Selargius, Quartucciu, Uta, Dorgali e il Cipnes di Olbia. Nel capoluogo sardo le aree interessate alla messa in sicurezza sono il polo tecnologico di San Lorenzo e le ex discariche, compresa la rimozione degli impianti e la demolizione dei capannoni dell’ex inceneritore (per un totale di 2 milioni e 600mila euro di quota dei Fondi di sviluppo e coesione, FSC 2014-2020, ai quali il Comune aggiunge circa 1,7 milioni). A Olbia si procederà al completamento della messa in sicurezza permanente dell’ex discarica comunale Spiritu Santu per 2 milioni e 300mila euro. Un altro milione di euro va a Selargius per le operazioni della messa in sicurezza di emergenza e di caratterizzazione dell’area campo nomadi. Al completamento della messa in sicurezza permanente dell’ex discarica Musungilis del comune di Quartucciu sono destinati 300mila euro. 190mila euro sono destinati al comune di Uta per la caratterizzazione e messa in sicurezza permanente dell’ex discarica comunale Is Tapias. Dorgali, infine, riceverà 110mila euro per la caratterizzazione e messa in sicurezza di emergenza dell’ex discarica comunale Tenosule.
La delibera, inoltre, individua il Comune di Alghero quale soggetto attuatore delle attività di caratterizzazione, messa in sicurezza d’emergenza e bonifica dell’area degradata trasformata in discarica a cielo aperto originariamente adibita a campo nomadi, per un importo di 1 milione di euro. Per le attività del campo nomadi di Alghero, come per quello di Selargius, i soggetti attuatori dovranno dare il via alle relative azioni di rivalsa in danno nei confronti dei responsabili della contaminazione con il recupero delle risorse anticipate dalla pubblica amministrazione. Si tratta di scelte prioritarie ed urgenti che completano gli interventi successivamente alle attività di caratterizzazione.