19 November, 2024
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Domani riprende il lavoro delle commissioni del Consiglio. Per le ore 16.00 è convocata la commissione Attività produttive, presieduta dall’on. Luigi Lotto (Pd) che comincerà l’esame del Testo unificato sul Turismo con una lunga serie di audizioni. Nel pomeriggio riferiranno alla commissione gli assessori regionali del Turismo Francesco Morandi e dell’Ambiente Donatella Spano, seguiti dall’amministratore unico dell’Agenzia Forestas e dai rappresentanti di Confindustria e di Confapi.

Mercoledì 7, alle 10.00, sarà la volta dei responsabili di Confcommercio, Confesercenti, Federalberghi, Assohotel, Faita Federcamping, Federcampeggio, Fiavet Sardegna e Assoviaggi. A partire dalle 16.00 si alterneranno davanti alla commissione gli esponenti dell’Associazione albergo diffuso, dell’Associazione sarda operatori di B&B, dell’Associazione Domus Karalitanee e dell’Associazione guide turistiche. Giovedì 8 infine, con inizio alle 10.00, saranno sentiti il Club camperisti sardi e la Fiab Cagliari città ciclabile. Se necessario, l’attività della commissione proseguirà anche nel pomeriggio alle 16.00 con lo stesso ordine del giorno.

Mercoledì, alle 16.00, si riunirà anche la commissione Governo del territorio, presieduta dall’on. Antonio Solinas (Pd): all’ordine del giorno il parere sul Dl n.254 (Norme sulla qualità della regolazione e semplificazione dei processi amministrativi) e l’audizione del Comitato “Salviamo il Trenino Verde”.

Per giovedì 8, alle 11.00, in conclusione, è stata programmata la seduta della Commissione Finanze, presieduta dall’on. Franco Sabatini (Pd), che affronterà l’esame del Testo unificato sull’istituzione dell’Agenzia sarda delle entrate – Ase.

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

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Genna Luas 8

«L’evoluzione delle procedure in corso riguardanti lo stabilimento della Portovesme Srl è costantemente alla mia attenzione affinché l’iter previsto dalla legge si svolga all’insegna della massima efficienza e tempestività nel pieno rispetto delle norme». Lo ha dichiarato l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, in una nota con la quale ha formalmente risposto alle segreterie regionali territoriali delle rappresentanze sindacali unitarie le quali manifestavano preoccupazione per la salvaguardia della produttività dello stabilimento, esprimendo anche la disponibilità a incontrare le Rsu per ulteriori informazioni sull’iter.

L’azienda è in attesa di ottenere l’autorizzazione all’innalzamento del nono argine della discarica di Genna Luas dove, quotidianamente, i camion in arrivo dalla Portovesme srl scaricano gli scarti di lavorazione. Ma la capienza della discarica è ormai quasi al limite ed al momento è necessario concludere alcuni approfondimenti tecnici essenziali per verificare la compatibilità ambientale dell’opera, per i quali gli uffici dell’assessorato dell’Ambiente hanno già fissato per lunedì prossimo un incontro con l’Arpas dopo l’ultimo sopralluogo effettuato nei giorni scorsi.

 

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«La politica non metta le mani sulla caccia e favorisca, invece, le forme associative dei cacciatori per garantire una corretta gestione faunistica. In sostanza: No agli Ambiti Territoriali di Caccia e Sì al modello delle Autogestite che, là dove applicate, hanno dimostrato di poter regolare la pratica come si conviene, salvaguardando l’equilibrio della fauna selvatica. Si fermi immediatamente l’iter della Valutazione Ambientale Strategica della Proposta Tecnica di Piano Regionale Faunistico Venatorio. Non possiamo tollerare il tentativo dell’assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente di burocratizzare una pratica sportiva fondamentale, ponendo ulteriori vincoli e ostacoli.»

Lo dice Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna.

«Gli Ambiti Territoriali di Caccia, carte alla mano, si sono rivelati un vero fallimento – aggiunge Ignazio Locci -. Basterebbe andare a verificare nelle Regioni in cui hanno trovato applicazione per capire che si tratta di un sistema incapace di gestire la pratica sportiva della caccia nel migliore dei modi possibili. Ma nonostante le legittime richieste dei rappresentanti dei cacciatori all’interno del Comitato Faunistico Regionale, l’Assessorato è andato dritto per la sua strada proponendo una soluzione (quella degli ATC) immotivata, che ha sollevato le condivisibili preoccupazioni delle associazioni di categoria.

Tra i tanti aspetti negativi che porta con sé la scelta di istituire gli ATC, c’è la formulazione di un calendario di caccia incomprensibile, che potrebbe rompere il fragile equilibrio esistente tra cacciatori, allevatori ed agricoltori. Con gli ATC, infatti, si potrà andare a caccia tre volte la settimana su cinque giornate a disposizione, ad esclusione del martedì e del venerdì. Così facendo, oltre all’abbattimento di migliaia di animali in più, potrebbero sorgere problemi di ordine pubblico: la massiccia presenza di cacciatori sull’intero territorio isolano rischia di tradursi in una sorta di “invasione” incontrollata di cacciatori nei terreni agricoli.»

«Sono convinto che l’assessore Donatella Spano debba tornare sui suoi passi fermando la VAS ed iniziando a dare ascolto alle legittime richieste e alle fondate perplessità dei cacciatori. La Giunta – conclude il consigliere regionale di Sant’Antioco – non può pensare di regolamentare la caccia a colpi di burocrazia senza tenere in considerazione il parere degli attori protagonisti.»

Ignazio Locci 2 copia

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Il sindaco di Teulada, Daniele Serra, è stato eletto presidente del Parco naturale regionale di Gutturu Mannu, istituito a seguito del disegno di legge presentato dalla Giunta Regionale. E’ stato eletto dall’assemblea, convocata giovedì 4 agosto, a Cagliari, dall’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano. L’Assemblea è costituita anche dal commissario della provincia di Cagliari e del Sud Sardegna, Giorgio Sanna, dai sindaci dei Comuni in cui ricade il parco (Assemini, Pula, Santadi, Sarroch, Siliqua, Uta, Villa San Pietro, Domus de Maria, Capoterra e Teulada) e dall’amministratore unico dell’Agenzia Forestas.

Il Parco abbraccia circa 19mila ettari ad altissima valenza ambientale ed è uno strumento di gestione di fondamentale importanza per lo sviluppo del territorio in chiave di tutela e valorizzazione ambientale e turistica, specie in un contesto storico in cui gli attrattori ambientali sono sempre più oggetto di scelta e di visita.

«Rappresenta un’importante opportunità per interventi di gestione e di fruizione consapevole capaci di innescare dinamiche anche economiche e di possibilità occupazionali nell’ottica di destagionalizzazione turistica e crescita dei territori dell’interno in simbiosi con le più gettonate località balneari della zona – dice Daniele Serra -. Nasce da un lungo percorso di condivisione e di decisione dal basso. Sono stati infatti tutti i consigli comunali dei comuni aderenti ad esprimersi a favore della sua creazione Grazie anche ad importanti recenti stanziamenti regionali ci sono oggi ingenti risorse economiche destinate al Parco e occorre fare il possibile per spenderle e spenderle bene.»

La nomina del presidente costituisce un passo importante affinché si possano attivare tutte le azioni propedeutiche per dare realmente e concretamente gambe a questo progetto. 

«Sarà mia cura fare tutto il possibile perché i tempi di entrata a regime siano i più celeri possibili e per sensibilizzare ulteriormente i territori – conclude Daniele Serra – affinché le potenzialità e le opportunità del Parco siano adeguatamente percepite e incentivate.»

Daniele Serra giuramento

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Fenicotteri rosa in volo 9

Nel Patto per la Sardegna firmato con il Governo sono contenuti 89,3 milioni di euro destinati alle bonifiche e alla salvaguardia delle zone umide. Lo hanno annunciato, oggi in una conferenza stampa a Villa Devoto, il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano. «Oggi parliamo di ambiente e in particolare di bonifiche e zone umide, di quanto si potrà fare con questi soldi – ha detto il presidente Pigliaru -. Prima la maggior parte delle risorse comprese nel Fondo di Sviluppo e Coesione andava a finanziare infrastrutture necessarie, lasciando pochissimo per altre cose. Ora, con il Patto che richiama i contratti di servizio con ANAS e RFI, lo Stato destina a quelle grandi opere un miliardo e mezzo di fondi aggiuntivi e noi possiamo liberare risorse da utilizzare su altri fronti. Tra questi proprio le bonifiche, che oltre ad essere necessarie per la salute dei cittadini hanno un risvolto economico molto importante.» 
L’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano ha rimarcato che «bonifica è la parola chiave della strategia sui beni comuni del nostro Programma regionale di sviluppo e abbiamo insistito molto perché fosse ricompresa anche nel Patto». «Stiamo lavorando per la salvaguardia e la sicurezza del territorio e dei cittadini e per costruire ricchezza sostenibile per i sardi – ha affermato l’assessore Spano -. Dopo un decennio abbiamo sbloccato la situazione delle bonifiche attese a Porto Torres e adesso procediamo anche con il Sulcis. Il Patto infatti integra le risorse e ci consente di mettere in campo le attività finalizzate a garantire la tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente, oltre a prevedere – ha concluso l’assessore Spano – la riconversione di territori pregiati affinché possano finalmente avere il proprio sviluppo economico e produttivo».

La firma del Patto per la Sardegna rende disponibili altri 9,1 milioni di euro che si aggiungono ai 10,8 milioni di euro di risorse già stanziate derivanti dai fondi ministeriali (ministero dell’Ambiente per 5,8 milioni di euro) e dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione Programmazione 2007-2013 (per i restanti 5 milioni di euro). La cifra è così ripartita: 4,1 milioni per il completamento delle opere di bonifica dello specchio acqueo relativo all’ex arsenale e 5 milioni per il completamento delle attività di bonifica delle aree esterne alla Darsena militare.

Il sito di interesse nazionale del Sulcis Iglesiente Guspinese comprende le aree minerarie dismesse più estese e importanti dell’Isola, le aree industriali maggiori, nonché un lungo tratto di aree a mare. Con i risultati del Patto per la Sardegna si potrà contare su 38,7 milioni destinati a un intervento triennale per bonificare l’area Montevecchio Ponente. Le risorse previste nella precedente programmazione del Fondo di sviluppo e coesione, a causa dell’impossibilità di rispettare le tempistiche previste, erano state spostate sull’aera mineraria dismessa di Furtei (28 milioni) e sulla progettazione in capo a Igea degli interventi di bonifica, messa in sicurezza e mitigazione del rischio nell’area mineraria di Montevecchio (1,5 milioni).

È pari a 6,5 milioni la cifra per la caratterizzazione e bonifica di 404 discariche comunali dismesse, di cui sono 59 quelle ad alta priorità e 134 quelle a media priorità. La Regione era già intervenuta con 13,5 milioni di fondi propri e le operazioni consentiranno la riqualificazione ambientale di vaste aree del territorio regionale.

Con il Patto arrivano altri 15 milioni per la bonifica da amianto. Risorse importanti dopo che la Giunta regionale, lo scorso dicembre, aveva approvato il mancante “Piano regionale di protezione, decontaminazione, smaltimento e bonifica dell’ambiente ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall’amianto” e uno stanziamento di fondi regionali di 20,2 milioni nel triennio 2016-2018. Priorità nelle azioni: la sicurezza dei luoghi pubblici.

Pari a 20 milioni l’importo per la tutela e la valorizzazione delle zone umide dell’Isola ottenuti con il Patto. Saranno utilizzati per gli interventi di salvaguardia valorizzazione di aree sulle quali si sviluppano differenti attività produttive: dalla pesca, all’estrazione del sale, al turismo.

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Il Comitato Regionale Faunistico ha deliberato il nuovo calendario venatorio per la stagione 2016/2017. «La riunione, svoltasi in un clima estremamente sereno caratterizzato da numerosi interventi dei componenti che esprimevano le diverse anime del Comitato – ha dichiarato l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano –
, si è conclusa con la conferma all’unanimità del calendario venatorio deliberato lo scorso 14 luglio.»
Tra le più importanti decisioni adottate dal Comitato c’è la pre-apertura della caccia alla tortora selvatica (alla posta senza l’uso del cane) nelle giornate dell’1 e 4 settembre 2016. Per tutte le altre specie la caccia inizierà il 25 settembre e a seguire il 2 ottobre per due mezze giornate, fino alle ore 14.00, fatta eccezione per il colombaccio, per il quale l’apertura inizierà il 2 ottobre. La pernice sarda e la lepre sarda saranno dunque cacciabili solamente il 25 settembre e il 2 ottobre per due mezze giornate (fino alle ore 14.00), nel rispetto dei carnieri giornalieri e stagionali deliberati dal Comitato.
Così come richiesto dal responsabile dell’UDP per l’eradicazione della Peste Suina Africana, il Comitato con grande senso di responsabilità ha deliberato la caccia al cinghiale con il sistema della battuta dal 6 novembre 2016 al 29 gennaio 2017, nelle giornate di domenica, giovedì e festivi infrasettimanali.
La caccia agli uccelli acquatici verrà chiusa il 29 gennaio 2017; fanno eccezione la marzaiola, il moriglione e il codone per i quali il comitato, in considerazione del trend negativo di queste popolazioni, ha deciso di vietarne la caccia.
Per i tordi e la beccaccia è stata deliberata la chiusura della caccia all’19 gennaio 2017, mentre per il merlo, quaglia, allodola e coniglio selvatico la chiusura è stata stabilita al 29 dicembre 2016.
L’esercizio della caccia in Sardegna sarà vietato nei giorni martedì 1° novembre, domenica 25 dicembre 2016, domenica 1° gennaio e venerdì 6 gennaio 2017.
L’assessore Spano comunica che a breve il decreto contenente il calendario venatorio 2016/2017 verrà pubblicato oltre che sul Buras anche nel sito istituzionale della Regione.

Cinghiale 116 copia

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E’ stato siglato ieri mattina, a Cagliari, l’accordo fra la Regione Sardegna ed il ministero dell’Interno che ufficializza la convenzione, come già fatto negli anni scorsi, con il Corpo nazionale dei vigili del fuoco per la Campagna antincendio 2016. Alla firma l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, il prefetto di Cagliari, Giuliana Perrotta, il direttore regionale dei Vigili del fuoco per la Sardegna, Silvio Saffioti, il comandante del Corpo forestale e di Vigilanza ambientale, Gavino Diana, e il direttore generale della Protezione civile della Sardegna, Graziano Nudda.

«La collaborazione fra le strutture regionali e nazionali è già attiva dallo scorso 1 giugno – ha spiegato l’assessore Spano — Una collaborazione importante che la Regione ha voluto rinnovare anche quest’anno siglando la convenzione che prevede uno stanziamento di 600mila euro. La novità rispetto al passato riguarda il trasferimento vincolato di risorse per l’acquisto di 4 automezzi nuovi per l’intervento in territori più difficili da raggiungere dalle classiche autobotti.»
Dei fondi oggetto della convenzione, circa 430 mila euro sono dedicati ai servizi e agli interventi dei Vigili del fuoco, mentre le somme rimanenti riguardano l’acquisto degli automezzi.

«L’accordo odierno è il riconoscimento di un’ottima sinergia che si è creata tra la Regione e gli apparati dello Stato – ha osservato il prefetto Giuliana Perrotta -. Punto importante della convenzione è l’art. 9 dove la Regione, con grande sensibilità, è venuta incontro alle esigenze del Corpo dei Vigili del fuoco acquistando nuovi mezzi. Un Corpo – ha concluso il Prefetto – che merita di essere valorizzato ancora di più.»

Con l’impegno mantenuto dalla Regione nel siglare la convenzione, il ministero dell’Interno ha garantito un potenziamento estivo, con un incremento di uomini ed automezzi.

Canadair

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Inizierà nel mese di ottobre il Piano regionale di contenimento dei danni provocati dai cormorani nei compendi ittici sardi. «Si tratta di un complesso Piano predisposto dalla task force di esperti delle Amministrazioni provinciali, coordinati dall’assessorato della Difesa dell’Ambiente, che ha consentito – ha detto l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano – con il doveroso rigore scientifico e nel rispetto della normativa vigente, di incassare l’approvazione dell’Istituto Superiore per la protezione e la Ricerca ambientale (ISPRA)».

Il Piano, coordinato in ambito locale dalle amministrazioni provinciali sotto il controllo del Corpo forestale di Vigilanza ambientale, prevede l’abbattimento di esemplari di Cormorano, nel periodo compreso tra ottobre e gennaio di ogni anno, con lo scopo di svolgere un’azione deterrente e rafforzativa delle misure incruente attive e passive già intraprese per il contenimento dei danni alle produzioni ittiche isolane. L’intervento, di durata triennale, verrà sottoposto ogni anno al vaglio degli esperti per la verifica del rispetto rigoroso di tutte le prescrizioni e la trasmissione della rendicontazione consuntiva all’ISPRA e al ministero dell’Ambiente, ai sensi dell’art. 9 della Direttiva Uccelli.

«Ora spetta alle Province attivarsi con tempestività per farsi trovare pronte all’appuntamento di ottobre» ha aggiunto l’assessore Spano, ricordando che «nei prossimi due mesi sono diverse le attività da realizzare». Si parte dall’abilitare, attraverso un corso di formazione, il personale competente a svolgere gli abbattimenti (i cosiddetti coadiutori). Si prosegue poi nel concordare con i servizi veterinari gli aspetti sanitari e nel concordare con il Corpo forestale e di Vigilanza ambientale un crono programma delle attività. Infine è necessario acquisire, ove necessario, le prescrizioni e valutazioni in materia di Incidenza ambientale.

Cormorani 2

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«Il bilancio della lotta agli incendi in Sardegna nella stagione in corso non è certo fra i peggiori degli ultimi decenni. Anzi, dati alla mano, possiamo dire che nonostante il numero delle segnalazioni dei roghi sia aumentato le estensioni delle superfici divorate dalle fiamme sono diminuite. Un elemento che dimostra l’efficienza della macchina di intervento messa in campo dalla Regione, che certamente va ancora migliorata, ma che ci incoraggia allo stesso tempo nel proseguire sulla strada intrapresa». Lo ha detto ieri mattina l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, durante la conferenza stampa tenuta a Cagliari nella sede della centrale operativa della Protezione civile, dove è stato presentato uno studio accurato sull’andamento delle campagne antincendio in Sardegna a partire dal 1971 fino a oggi.
Il report ha permesso di mettere in evidenza come, per esempio nel periodo 1998-2015, nonostante l’aumento delle segnalazioni degli incendi si attesti su un più 10%, tutti i dati sulle superfici medie percorse dalle fiamme sono in diminuzione. Sempre nella stessa finestra temporale, con i dati medi presi in considerazione fino al 24 luglio di ogni anno, sulle estensioni boschive c’è stato un calo del 7%, mentre sulle aree non boschive si è scesi del 35%. Un meno 28% anche per il totale delle superfici percorse dai roghi e un meno 34% sulla media degli ettari che interessa ogni singolo incendio. Nella campagna del 1998, sempre fino al 24 luglio, un incendio si estendeva mediamente per quasi 17 ettari, oggi si ferma invece a 5,54 ettari.
In video conferenza da Roma è intervenuto il capo del dipartimento nazionale della Protezione civile, Fabrizio Curcio, che ha detto: «Bisogna dare atto alla Sardegna di aver garantito una flotta aerea adeguata, anzi ha aggiunto un mezzo in più. La Sardegna, a differenza di altre regioni, ha garantito una presenza che in altri territori è stata ridimensionata a seguito della riorganizzazione della spesa».
«La situazione della lotta agli incendi, come ben precisato dal capo del dipartimento nazionale della Protezione civile, è difficile in tutta Italia e decine di miglia di unità sono impegnate ogni giorno per limitare i danni a cose e persone – ha aggiunto la titolare dell’Ambiente -–. Un dispiegamento di forze e mezzi che vede la nostra Regione impegnata con circa 8mila e 500 operatori, 12 elicotteri regionali (compreso l’elicottero di élite Super Puma, con prestazioni di volo e di carico all’avanguardia), 3 canadair di stanza in Sardegna e circa 1200 mezzi a terra». Le persone mobilitate per la campagna antincendi 2016 vengono dalla direzione generale della Protezione civile (83 unità), Corpo forestale e di Vigilanza ambientale (1362 unità), Agenzia regionale Forestas (2753 unità), 120 compagnie barracellari con oltre 1700 operatori e circa 2600 volontari provenienti da 103 organizzazioni. Il sistema di controllo e avvistamento degli incendi è coperto da vedette fisse e da quelle itineranti. Fra le centinaia di vedette, sono circa 70 le operative h24, mentre salgono a 90 le postazioni in servizio per le 16 ore diurne.

«Studiare i dati elaborati sulle campagne precedenti – ha spiegato l’assessore Spano – è fondamentale per capire dove migliorare il nostro intervento, portando al massimo le prestazioni e i risultati di uomini e mezzi. Per questo abbiamo presentato proprio oggi le pubblicazioni sulle stagioni antincendio 2014 e 2015. Un report che vuole essere uno strumento di analisi puntuale e accurata delle stagioni antincendio per meglio comprendere la complessità del sistema e meglio fronteggiare ciò che avverrà in futuro.»

Alla conferenza stampa di ieri mattina hanno inoltre partecipato il comandante del Corpo forestale e di Vigilanza ambientale, Gavino Diana, il direttore generale della Protezione civile della Sardegna, Graziano Nudda, il direttore generale dell’Agenzia Forestas, Antonio Casula, il direttore del dipartimento Meteo climatico ARPAS, Giuseppe Bianco, e Silvio Saffiotti della direzione generale dei Vigili del fuoco per la Sardegna.

Canadair Il Canadair in azione a CarboniaCanadair 1

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La Giunta regionale, riunita a Villa Devoto con il presidente Francesco Pigliaru, ha approvato su proposta dell’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi una delibera che integra la delimitazione dei territori interessati dalle alluvioni del 18 e 19 novembre 2013, dalle grandinate dei mesi di giugno e luglio 2015 e dalla tromba d’aria del 4 settembre 2015. Le attività di accertamento dei danni svolte dall’Agenzia Argea hanno rilevato, infatti, che alcune porzioni dei territori danneggiati erano rimaste escluse per errore materiale. Dunque: per l’alluvione del 2013, si è provveduto a integrare le delimitazioni dei comuni di Santa Giusta, Bitti e Dorgali; per le precipitazioni di giugno e luglio 2015 è stato incluso l’intero territorio del Comune di Atzara, mentre per la tromba d’aria di settembre 2015 l’integrazione ha riguardato il territorio del comune di Gonnostramatza. Pertanto, le aziende delle zone interessate potranno accedere agli aiuti previsti per il ristoro dei danni subiti e la ripresa delle attività economiche.
Su proposta dell’assessore Maria Grazia Piras, la Giunta ha istituito il Comitato di investimento del Fondo di capitale di rischio (venture capital) per investimenti in equity per la creazione e lo sviluppo di imprese innovative, strumenti che sono già pienamente operativi. Fanno parte del Comitato: il Direttore generale dell’assessorato dell’Industria, il dirigente responsabile della linea di attività del PO FESR Sardegna 2014-2020, il Direttore generale del Centro regionale di programmazione, il responsabile di Asse del PO FESR Sardegna 2014-2020 e il Direttore di Sardegna Ricerche.
La Giunta, su proposta dell’assessore Donatella Spano ha deciso di non sottoporre all’ulteriore procedura di valutazione di impatto ambientale (Via), condizionato a prescrizioni, l’intervento “Progetto di ampliamento dei piazzali di essicazione e stoccaggio della miniera di Casa S’Aliderru” nel comune di Sassari. Ha inoltre prorogato l’efficacia temporale della delibera n. 4/13 del febbraio 2010, nella quale era stato espresso un giudizio di esclusione dalla procedura di Via, condizionato a prescrizioni, per i lavori di completamento del sistema per la raccolta e depurazione dei reflui dei Comuni situati a monte della traversa di Monastir proposto da Abbanoa.
Sarà cofinanziato dalla Giunta con 900mila euro (300 all’anno fino al 2018), come proposto dall’assessore Paolo Maninchedda, il recupero strutturale e funzionale dell’ex episcopio di Tortolì. L’importo si aggiunge al milione e 200mila euro stanziato dal ministero dei Beni e delle Attività culturali nell’ambito del Programma triennale delle opere pubbliche e ai 150mila euro dell’Episcopio.
L’Esecutivo, accogliendo la richiesta dell’assessore Claudia Firino, ha approvato la relazione sull’attività dell’Istituto Superiore Regionale Etnografico (ISRE) di Nuoro nell’anno 2015.
Su proposta dell’assessore Luigi Arru, la Giunta ha approvato i tetti di spesa per l’acquisizione dagli erogatori privati accreditati delle prestazioni di riabilitazione globale per il triennio 2016-2018, in tutto oltre 56 milioni di euro annui. Di concerto con l’assessorato degli Affari Generali, è stato poi stabilito di trasferire le competenze sulle procedure per la gestione informatizzata dei rapporti economici con le farmacie convenzionate: dalla Direzione Generale degli Affari Generali e della Società dell’Informazione andranno alla Direzione Generale della Sanità.

Palazzo della Regione 3 copia