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Il Consiglio regionale ha approvato questa sera l’articolo 3 della Manovra finanziaria. Intervenendo sull’ordine dei lavori, il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha comunicato al Consiglio l’esito dell’incontro con i lavoratori Alcoa a Carbonia, cui hanno partecipato anche i consiglieri Luca Pizzuto, Angelo Carta, Edoardo Tocco e Gianluigi Rubiu. Abbiamo espresso solidarietà ai lavoratori, ha ricordato Cocco, «assumendo anche impegni su una difficile vertenza che va accelerata sia con l’intervento del presidente Pigliaru che con la decisione di investire del problema il presidente del Consiglio Renzi, cosa che si sta cercando di fare lavorando sul costo dell’energia che deve tornare ad essere competitivo sul mercato mondiale; agiremo anche, attraverso un documento dell’Assemblea, presso i parlamentari sardi».
Sempre sull’ordine dei lavori, il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu ha sottolineato che «la situazione appare molto più grave di quanto si potesse pensare, perché i tre sindacalisti non hanno nessuna intenzione di scendere dal silos dell’azienda a sessanta metri di altezza senza risposta concrete; siamo di fronte ad una partita complicata ma è indispensabile che il Consiglio si faccia carico del problema con tutto il suo impegno per sensibilizzare il presidente del Consiglio, anche attraverso il documento dei capigruppo».
Successivamente il Consiglio ha ripreso la discussione degli emendamenti collegati all’art. 3, respingendo una serie di proposte presentate dall’opposizione.
Approvato, invece, l’emendamento n.738 (Sabatini e più) che prevede uno stanziamento di 200.000 euro l’anno per il triennio 2016-2018 a favore dei Comuni per la realizzazione di centri comunali di raccolta dei rifiuti (eco-centri).
Sull’emendamento n. 800, relativi agli interventi di bonifica dall’amianto, il consigliere Gianmario Tendas (Pd) ha proposto un emendamento orale ricordando che, a fronte dello stanziamento di 1.4 milioni, «c’è esigenza non solo di assicurare la attività bonifica ma anche la sostituzione del materiale inquinante con materiale eco-compatibile, con particolare riferimento agli edifici pubblici».
Il presidente Ganau ha comunicato che la proposta sarà esaminata in sede di votazione del testo dell’articolo.
Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis si è detto d’accordo con Tendas «ma a condizione che si aumentino le risorse altrimenti la lotta all’amianto diventa solo una enunciazione di principio, dato che è evidente che sostituire i materiali dopo la bonifica costa di più».
Il presidente Ganau ha preso atto delle volontà manifestate, ribadendo il rinvio al testo.
Successivamente, il Consiglio ha votato e respinto una serie di emendamenti dell’opposizione.
Approvato, invece, l’emendamento n. 518, proposto dalla Giunta, che prevede l’aumento delle risorse fino a 1.5 milioni di euro per il ripristino di opere pubbliche danneggiate da calamità naurali.
Il presidente ha messo in votazione il testo dell’articolo.
Il consigliere Gianmario Tendas, del Pd, ha riformulato la sua proposta di emendamento orale, condividendo alcune considerazioni del collega Pittalis e ricordando la presentazione di altri per incrementare la spesa cui non si è potuto dare seguito per problemi finanziari. «E’ vero tuttavia – ha aggiunto Tendas – che negli anni successivi ci sono 9 milioni per il 2017 ed il 2018, risorse con cui cercheremo di ovviare alla mancata sostituzione del materiale che in passato non si faceva».
Il vice capogruppo del Pd Roberto Deriu ha formulato un altro emendamento orale al comma 22 con cui si prevede un intervento nell’agro del comune di Irgoli, proponendo l’estensione dell’intervento anche al Comune contiguo di Orosei. Si tratta in sostanza di declassificare alcuni terreni comunali, originariamente destinati all’uso boschivo e pascolativo.
Il presidente ha quindi messo in votazione il testo dell’art.3 con le modifiche introdotte. Il Consiglio ha approvato.
Si è poi passati all’esame degli emendamenti aggiuntivi all’articolo 3.
L’Aula, con votazione palese, ha subito respinto l’emendamento n. 694 (Carta e più) che proponeva azioni di sostegno oltre che per le aree marine protette già esistenti anche per quelle di nuova istituzione.
Approvato invece l’emendamento n.763 (Sabatini e più) che stanzia un milione di euro per interventi di risanamento estetico-ambientale attraverso l’interramento dei cavi telefonici aerei e l’eliminazione delle palificazioni.
Via libera anche all’emendamento n.806 che emenda il n.520 e consente di recuperare una quota di 10 milioni di euro dalle somme giacenti presso Ismea. Denari da destinare alla costituzione di un Fondo finalizzato ad interventi per favorire l’accesso al credito delle piccole e medie imprese che operano nel settore della produzione agricola primaria e della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli.
Disco verde anche per l’emendamento n.520 che stanzia 800mila euro per il finanziamento e progettazione di opere di competenza dei Consorzi di Bonifica.
Si è poi passati all’esame dell’emendamento n.279 (Tedde e più) che proponeva un finanziamento di 2,2 milioni di euro per le bonifiche della pineta Mugoni di Alghero, semidistrutta da un incendio.
Il consigliere Marco Tedde (Forza Italia ha descritto un quadro preoccupante: «Nella zona erano presenti diversi campeggi abusivi, l’incendio ha provocato danni ingenti, se non si interviene immediatamente con le bonifiche ambientali si rischia l’inquinamento di un area di grande pregio. Serve un intervento coraggioso per non avere rimpianti in futuro».
Al consigliere Tedde ha replicato l’assessore all’Ambiente Donatella Spano: «E’ molto chiaro alla Giunta il valore della pineta Mugoni – ha detto Spano – siamo intervenuti con rapidità quando c’è stato l’incendio, stiamo ora coordinando azioni di messa in sicurezza avendo ben presente questa problematica di un’area che fa parte del Parco e della riserva marina. Siamo consapevoli e per questo interverremo per cercare di trovare le risorse per le bonifiche della pineta e di altre aree del Nord Sardegna».
Messo in votazione, l’emendamento 279 è stato bocciato con 30 no e 20 sì.
Il presidente ha quindi messo in discussione l’emendamento n. 420 per il quale la Commissione aveva rivolto un invito al ritiro ai presentatori. Il primo firmatario, Luigi Lotto (Pd) ha annunciato il ritiro dell’emendamento in discussione e di quello successivo (n. 421). ha detto Lotto – il problema è chiaro a tutti. C’è una zona dove un incendio ha provocato un danno ambientale non sopportabile in una area di questo pregio. A noi interessa che la Giunta abbia presente il problema».
Si è poi passati all’esame dell’emendamento n.422 (Lotto e più) che proponeva il rifinanziamento di 600mila euro per interventi definanziati in base alla legge 5 del 2015. «C’è un problema che riguarda le opere realizzate dai alcuni comuni per le quali era stato fissato il termine di 90 giorni dall’approvazione della legge – ha spiegato Lotto – alcune amministrazioni, pur avendo finito le opere, non sono riuscite a presentare la documentazione. Chiedo alla Giunta di fare una valutazione e di verificare la possibilità di intervenire».
Ha quindi preso la parola l’assessore alla Programmazione Raffaele Paci: «La situazione è nota – ha affermato l’esponente dell’esecutivo – è dovere di tutti, quando si fissano delle regole farle rispettare. Si sono verificati degli inconvenienti, ho incontrato personalmente i sindaci. C’è l’impegno a prendersi cura dei problemi anche con la collaborazione dei comuni. A condizione però di mantenere le regole altrimenti si rischia di aprire una voragine nei conti pubblici. Cercheremo soluzioni che non siano penalizzanti per le amministrazioni».
Sulla questione ha preso la parola anche la consigliera del Pd Daniela Forma: «Ho presentato in proposito un emendamento all’articolo 5 – ha annunciato Daniela Forma – molti comuni, in particolare quelli più piccoli, temono di non poter recuperare la parte dei soldi anticipati per la realizzazione di opere delegate. Noi abbiamo dato tempi precisi ma i comuni hanno avuto notizia delle disposizioni solo a maggio, 25 giorni prima della scadenza. Per risolvere la questione si era chiesto un provvedimento urgente per evitare i problemi che si stanno ponendo oggi. Anche i comuni hanno sollecitato una soluzione con una raccolta di firme. Purtroppo è mancata un’azione incisiva da parte dell’Anci. Serviva un prospetto che quantificasse gli importi ma non è stato possibile».
Il presidente Ganau ha sottolineato che l’emendamento in discussione affronta una materia trattata nell’articolo 5 e proposto quindi di rimandarne l’esame. Il primo firmatario Luigi Lotto (Pd) ha acconsentito alla richiesta. L’emendamento n. 422 verrà discusso nell’esame dell’art 5.
L’Aula è quindi passata all’emendamento n.656 ( Peru e più) che propone di rifinanziare con 2 milioni di euro i progetti a sostegno dell’albergo diffuso. «Non capisco perché sia stato bocciato in commissione – ha detto Peru – nella precedente finanziaria era stato condiviso dalla maggioranza, purtroppo i soldi non sono stati spesi perché l’assessore al Turismo non è stato in grado di programmare il rilancio dei centri storici e delle zone interne. L’approvazione di questo emendamento favorirebbe il turismo ambientale, metterebbe un freno allo spopolamento dei paesi del centro Sardegna e rilancerebbe l’economia dei piccoli comuni. Spero in una riflessione della maggioranza».
A favore dell’emendamento si è pronunciata anche Alessandra Zedda (Forza Italia): «Le disposizioni della precedente finanziaria sono rimaste lettera morta – ha detto Zedda – quel finanziamento rappresentava un’opportunità. Pigliaru e Maurandi avevano condiviso questa linea strategica per il rilancio del turismo delle zone interne. Stiamo riproponendo le stesse cose dello scorso anno. Riflettete, sul turismo non avete messo un euro, questa è la politica del gambero, sembra assurdo che non abbiate colto l’invito ad intervenire per favorire lo sviluppo delle zone interne. Bastano due milioni di euro da combinare con le risorse comunitarie. Speriamo in un sussulto da parte della maggioranza».
Dello stesso tenore l’intervento di Luigi Crisponi (Riformatori): «Qui non si parla solo di turismo ma di economia sociale. Si vuole dare sostegno alle zone colpite dall’effetto ciambella – ha detto Crisponi – solo così si creano pari opportunità di sviluppo e mercato a luoghi altrimenti destinati all’abbandono. La proposta mira al recupero dei centri storici. E’ un emendamento di buon senso».
Il presidente Ganau ha messo in votazione l’emendamento n.656 che è stato respinto con 31 voti contrari e 21 a favore.
Si è quindi passati all’esame dell’emendamento n. 657 (Peru e più) con il quale si proponeva di stanziare 2 milioni di euro per gli interventi di monitoraggio dell’erosione costiera. Secondo il primo firmatario, si tratta di «un fenomeno preoccupante per contrastare il quale la regione non stanzia un euro».
Il consigliere Antonello Peru ha poi ricordato che negli ultimi 40 anni si sono perduti 107 km di costa e 321mila km quadrati di spiaggia. «Facendo una valutazione economica a metro quadro possiamo dire che la Sardegna ha perso oltre un miliardo e 200mila euro – ha detto l’esponente della minoranza – entro il 2030 si perderà l’equivalente di altri 2 miliardi di euro. Chiediamo di studiare il fenomeno erosivo come si fa in altre parti d’Italia».
A Peru ha risposto l’assessore all’Ambiente Donatella Spano: «Rassicuro l’on. Peru, la Giunta non ignora il problema dell’erosione costiera e l’aumento del livello del mare dovuto a fattori climatici – ha detto Spano – abbiamo previsto 24 milioni di euro su fondi europei per contrastare il fenomeno. Inoltre abbiamo deliberato l’acquisto del sistema Rete Onda Marina per controllare l’effetto erosivo delle onde sulle coste sarde».
Giuseppe Fasolino (Forza Italia) ha annunciato il voto favorevole all’emendamento: «Bene ha fatto il collega Peru a presentarlo – ha rimarcato Fasolino – lo dico da sindaco di un comune costiero che vede piano piano salire il livello dell’acqua e vede sparire le spiagge. Non è solo un problema economico ma anche burocratico, cercare di salvare una spiaggia sta diventando impossibile. Servono tempi certi per intervenire, il problema è serio: il 90% dei turisti viene in Sardegna per le spiagge, se le perdiamo perderemo anche l’industria delle vacanze».
Giorgio Oppi (Udc) si è detto convinto che l’assessore accoglierà le sollecitazioni. «Si tratta di inserire altri comuni nei finanziamenti statali. Ricordo di aver finanziato da assessore dll’Ambiente interventi a favore dei comuni di Stintino, Dorgali e Orosei. L’assessore farà una graduatoria per programmare gli interventi, servirà una cifra consistente».
Messo in votazione, l’emendamento n. 657 è stato respinto con 30 voti contrari e 21 a favore.
L’Aula non approvato per alzata di mano e con successive e distinte votazioni gli emendamenti aggiuntivi all’articolo 3 n. 325, 326, 327 e 328.
All’emendamento n. 715 è stato presentato il sostituivo totale n. 795 ed il sostitutivo totale n. 801.
Acquisito l’emendamento orale del capogruppo di Sel, Daniele Cocco, che cassa il termine “prioritariamente”, contenuto al comma b) dell’articolo 19 bis introdotto dall’emendamento n. 801, in riferimento alle graduatorie di cui all’avviso 2015 per i cantieri verdi, ha preso la parola il consigliere, Gianni Tatti (Udc) che ha invitato la Giunta ad assicurare lo scorrimento completo della graduatoria 2015, ricordando i numerosi ricorsi presentati da diversi Comuni a seguito di comunicazioni non conformi trasmessi dagli uffici regionali.
L’assessore del Bilancio, Raffaele Paci, ha rassicurato il consigliere Tatti e l’intero Consiglio sull’incremento delle risorse (1,5 milioni di euro che si aggiungono ai 5 milioni originariamente stanziati) così da garantire le somme necessarie per lo scorrimento completo della graduatoria 2015 dei cantieri verdi.
Posto in votazione l’emendamento n. 801 è stato approvato ed ha comportato la decadenza dell’emendamento n. 739.
Non approvato neppure l’emendamento n. 277 mentre sul 278 è intervenuto il consigliere di Soberania e Indipendentzia, Emilio Usula che ha dichiarato voto contrario ed ha chiesto lumi sull’inammissibilità dell’emendamento n. 524. Il presidente Gianfranco Ganau ha chiarito che la proposta modificativa provocava uno squilibrio nel bilancio e come tale non poteva essere ammessa.
Il consigliere, Marco Tedde (Fi) nel merito dell’emendamento ha spiegato che si rende necessario un piccolo stanziamento per garantire il ritiro dei rifiuti solidi urbani nel porto di Alghero, a seguito del rimpallo di competenze tra il Comune e la Regione che nella scorsa stagione estiva ha causato disagi ed ha bloccato la raccolta rifiuti nell’area portuale.
Posto in votazione l’emendamento n. 278 non è stato approvato e si è passati all’emendamento n. 525 al quale è stato presentato un sostitutivo parziale n. 807 che è stato approvato e riduce a 50.000 euro (erano 80.000) le spese “per la ricerca, la tutela, valorizzazione e fruizione del patrimonio carsico e speleologico e per il catasto speleologico regionale”, autorizzate con l’approvazione dell’emendamento n. 525.
Sull’emendamento 526 l’assessore Paci ha presentato un emendamento orale (che è stato acquisito senza opposizioni dall’Aula) per la correzione della posta in bilancio, da 26.200.000 euro a 25.000.000 per il 2018, dello stanziamento a favore del progetto interministeriale interregionale “Parco Geominerario”. La Consigliera Anna Maria Busia (SdL) ha chiesto che l’emendamento, in quanto attinente alla questione Ati-Ifras, fosse discusso insieme all’emendamento presentato a sua firma, il n.269, ma il presidente Ganau ha spiegato che l’emendamento 269 andava posto in votazione insieme con il 527.
La consigliera Busia è quindi intervenuta per dichiarazione di voto ed ha argomentato con la rappresentazione della situazione dell’Ati-Ifras, costituita nel 2001 con il fine di stabilizzare i lavoratori socialmente utili e che con uno stanziamento iniziale di 93 miliardi di lire, ha proseguito fino al 2012 quando si sono aggiunte le società consortili “Geoparco”, “Geosar” e “Geosulcis” che «hanno contribuito ad incancrenire la situazione».
Il Consiglio ha quindi approvato l’emendamento n. 526, con 32 favorevoli e 13 contrari, che insieme con gli stanziamenti triennali per il progetto “Parco geominerario” impone alla Giunta «entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge l’individuazione del soggetto incaricato dell’attuazione e del monitoraggio delle misure di politica attiva» e soprattutto, «l’affidamento per l’esecuzione degli interventi con procedura di evidenza pubblica».,
Posti in discussione gli emendamenti 527 e 269, la consigliera Annamaria Busia (SdL) ha proseguito con la questione Ati-Ifras evidenziando che «si continua anche con questa finanziaria a destinare 25 milioni di euro per mantenere al lavoro 500 Lsu che, all’inizio però erano poco più di 300, e il tutto, ha proseguito la Busia significa che ognuna delle unità lavorative ha un costo che è passato dai 38.000 euro annui ai 47.000 euro anno».
L’assessore del Bilancio, Raffaele Paci, ha prima proposto una modifica orale di carattere prettamente tecnico che è stata successivamente accolta dall’Aula ed è dunque entrato nel merito delle osservazioni fatte dalla consigliera di maggioranza, Anna Maria Busia. «La questione Ati-Ifras – ha spiegato Paci – è complessa e delicata ma è noto che la convenzione scade quest’anno e abbiamo stabilito che gli affidamenti saranno fatti con evidenza pubblica, perché se è vero che serve garantire i circa 500 lavoratori è altrettanto opportuno garantire trasparenza e competizione».
Il capogruppo di Sdl, Roberto Desini, ha quindi chiesto la votazione con voto palese elettronico e il consigliere dell’Udc, Giorgio Oppi, ha fatto osservare alla consigliera Busia la non corrispondenza dei dati sul numero dei lavoratori impiegati nell’Ati-Ifras.
La consigliera Busia è quindi intervenuta per spiegare le ragioni del mancato ritiro dell’emendamento a sua firma (il n. 269) nonostante l’invito in tal senso formulato dalla Giunta e dalla commissione. «E’ giusto garantire i lavoratori – ha dichiarato la Busia – ma questa vicenda richiede una posizione netta da parte della giunta. Le precedenti commissioni per il monitoraggio degli interventi non hanno portato risultati e noi continuiamo a stanziare fondi per un progetto e ad un’Ati senza neppure avere certezza su quanti siano i lavoratori effettivamente impiegati». «È una situazione che impone il vaglio dell’esecutivo, perché a fronte di un costo effettivo degli Lsu pari a poco più di 20mila euro l’anno, vogliamo capire dove finiscono le restanti cifre introitate dall’Ati-Ifras».
Posto in votazione l’emendamento n. 269 non è stato approvato con 25 contrari e 8 favorevoli.
Il capogruppo del Psd’Az ha ritirato l’emendamento n. 693 («l’assessore ha dichiarato che si sta procedendo alla tariffa unica») mentre il consigliere del Pd, Roberto Deriu, ha dichiarato: «Ritengo che la tariffa unica non sia utile ma ho fiducia nell’assessore Spano».
L’Aula ha quindi esaminato l’emendamento n. 814, di sintesi degli emendamenti n. 329 e 784, a firma Truzzu (FdI) e Sabatini (Pd) e la consigliera del Pd, Rossella Pinna, ne ha illustrato contenuto e finalità. «Con l’approvazione di questa modifica – ha spiegato la Pinna – la Giunta entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge potrà procedere con le verifiche per il riconoscimento dell’area di crisi nelle province del Medio Campidano e di Oristano».
Il consigliere Paolo Truzzu (Misto-FdI) ha dichiarato di condividere l’emendamento di sintesi ed ha ricordato che l’iniziativa è stata ispirata dall’ex consigliere Gianni Lampis ed è stata sottoscritta anche dal capogruppo dei Riformatori, Attlio Dedoni. Il consigliere dell’Upc, Antonio Gaia ha espresso perplessità sull’utilizzo del termine provincia in riferimento al Medio campidano suggerendo la modifica con “ambito territoriale” mentre il consigliere Tendas (Pd) ha rinunciato all’intervento. Posto in votazione l’emendamento 814 è stato approvato e l’Aula ha dato il via libera anche all’emendamento aggiuntivo al comma 22 bis proposto dal consigliere del Pd, Roberto Deriu, che applica le disposizioni previste sugli usi civici anche al comune di Orosei.
Il presidente Ganau ha quindi dichiarati conclusi i lavori ed ha convocato il Consiglio per domani alle 10.00.