La Giunta regionale ha approvato il Piano per lo smaltimento dell’amianto.
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La Regione continua ad avere un ruolo attivo nel complesso iter delle bonifiche dei siti SIN, proceduralmente in capo al ministero dell’Ambiente in quanto Siti di interesse nazionale. Venerdì a Roma, al Ministero, si sono tenute due Conferenze di Servizi istruttorie dei SIN di Porto Torres e del Sulcis Iglesiente Guspinese a cui hanno partecipato anche i rappresentanti dell’assessorato della Difesa dell’Ambiente.
«Stiamo lavorando per rimediare a danni gravissimi e lo stiamo facendo assieme a tutte le istituzioni della Sardegna, in un dialogo efficace e armonico con il Ministero: quando esiste sintonia e sinergia istituzionale i risultati arrivano. Il percorso delle bonifiche è complesso e lungo, però procede. E per garantire la massima operatività in campo, una volta che i progetti saranno approvati in conferenza decisoria si procederà per fasi, senza perdere tempo.»
La prima era incentrata sul progetto operativo di bonifica della falda in area Minciaredda, sul progetto operativo di bonifica dei suoli (il cosiddetto “Progetto Nuraghe”) e sulla terza variante del progetto operativo di bonifica della falda relativi a Syndial. All’ordine del giorno anche gli esiti dei monitoraggi idrochimici del sito riferiti al periodo 2010-2015, recentemente trasmessi dall’azienda dopo anni di reiterate richieste da parte degli Enti competenti. La Conferenza di Servizi ha ritenuto i tre progetti approvabili con prescrizioni che saranno recepite dalla società Syndial ed esaminate definitamente entro il mese di gennaio.
La Conferenza di Servizi istruttoria sul Sulcis-Iglesiente-Guspinese ha riguardato, tra i vari punti, l’intervento nella portualità di Portovesme, previsto nell’ambito del protocollo per il Sulcis sottoscritto in data 13 novembre 2012 (Linea d’azione 5.1.1.A.1 della programmazione attività regionale FSC 2007-2013), con il previsto dragaggio di circa 500mila metri cubi sedimenti portuali, particolarmente complesso dal punto di vista ambientale. Vagliate le principali criticità, sono state individuate le soluzioni di intervento migliori per l’ambiente che consentiranno l’approvazione del progetto preliminare entro breve termine.
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Sono stati approvati oggi dalla Giunta regionale i nuovi criteri per gli indennizzi dei danni alla pesca provocati dai cormorani.
L’Esecutivo ha inoltre deciso di attivare le procedure a norma di legge per i piani di abbattimento di alcuni contingenti di cormorani per la mitigazione dei danni. I piani si rendono necessari in quanto i sistemi di prevenzione finora adottati, anche se localmente efficaci, si sono dimostrati poco applicabili su vasta scala a causa delle enormi superfici degli stagni sardi.
Rispetto agli anni passati la Giunta ha previsto un’anticipazione della liquidazione a favore delle Amministrazioni provinciali per il 40 per cento dell’importo impegnato per ciascuna annualità. Il 60 per cento sarà invece erogato a saldo, dopo la trasmissione – entro il 30 giugno di ciascun anno – delle relazioni tecniche da parte delle Province agli uffici dell’Assessorato alla Difesa dell’Ambiente.
La ripartizione delle somme destinate censimenti, studi, prevenzione e indennizzo danni tra le province vede una preponderanza per l’Oristanese, che riceverà il 60 per cento dell’importo. A seguire Cagliari, con il 20 per cento del totale. Le Province di Carbonia Iglesias, Ogliastra, Sassari e Olbia Tempio avranno il 5 per cento delle risorse.
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L’esponente della Giunta Pigliaru li aveva ottenuti grazie all’interlocuzione con il ministro dell’Ambiente al tavolo tenutosi lo scorso giugno a Roma. «Si tratta di risorse fondamentali per risolvere le criticità del territorio: puntiamo a chiudere definitivamente la problematica ambientale di quelle aree – ha dichiarato l’assessore Spano -. Il fallimento di Vynils ha lasciato una situazione disastrosa. I terreni e la falda presentano l’inquinamento pregresso e sostanze pesantemente cancerogene e gli impianti, in una situazione di non gestione che impedisce lo smaltimento dei rifiuti, possono peggiorare la situazione per lo sversamento dei cosiddetti fanghi in caso di pioggia».
La situazione degli impianti privi di gestione è stata tenuta sinora sotto controllo grazie alla sinergia tra Regione, curatela, Arpas, provincia di Sassari, comune di Porto Torres e Consorzio industriale provinciale di Sassari (CIPS). Quest’ultimo è stato individuato quale soggetto esecutore degli interventi di bonifica, mentre l’Amministrazione comunale rappresenta il soggetto attuatore.
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L’assessorato della Difesa dell’Ambiente ha delegato l’amministrazione comunale di Guspini per la realizzazione del progetto del sito di raccolta nella macro area di Montevecchio Levante assegnandogli un importo di 23,5 milioni di euro per il primo intervento di bonifica e ripristino ambientale delle miniere dismesse.
«Contiamo di dare impulso alla fase di risanamento che questo territorio attende da oltre dieci anni», ha commentato l’assessore Donatella Spano.
La cifra, quota parte delle risorse del Fondo di sviluppo e coesione già destinati al risanamento di alcuni siti nel Sulcis Iglesiente e nel Guspinese, verrà erogata nel gennaio 2016. Il cronoprogramma prevede due tranche da 1,5 milioni per il 2016 e il 2017, in particolare a copertura dei costi di progettazione e delle indagini propedeutiche. La fetta più grossa – 10,5 milioni – sarà erogata nel 2018, a progetto approvato in fase esecutiva dei lavori. Gli ultimi 10 milioni arriveranno al Comune nel 2019 per il completamento delle attività. A tali risorse si aggiungono ulteriori 3,5 milioni di euro, in disponibilità di Igea, per la messa in sicurezza dell’area.
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E’ stato rinnovato, a Cagliari, nella sede dell’assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente, l’accordo di programma tra Regione Sardegna e Cic, il Consorzio Italiano Compostatori, che aveva condotto a un salto di qualità degli impianti isolani grazie alla formazione specializzata degli operatori.
Il documento, siglato dall’assessore Donatella Spano e dal presidente del Cic Alessandro Canovai, intende promuovere nel territorio regionale la raccolta differenziata e il trattamento dei rifiuti organici compostabili per un riuso sui campi. L’accordo stretto con la struttura nazionale senza fini di lucro prevede di completare il manuale di utilizzo del compost e la creazione del marchio di qualità “Compost Sardegna”.
L’esponente dell’esecutivo conferma l’impegno della Regione a supportare tutti i meccanismi di virtuosità in materia di rifiuti. «Siamo impegnati a dare continuità al riutilizzo del compostaggio nei terreni isolani, ormai caratterizzati da povertà di sostanze organiche, puntando al miglioramento della qualità del prodotto», ha dichiarato l’assessore Spano, la quale evidenzia in merito una buona pratica di sostenibilità: «La frazione organica rappresenta l’unico rifiuto interamente recuperato in Sardegna, che è una delle poche regioni italiane in grado di coprire con l’impiantistica il fabbisogno di recupero».
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«Siamo soddisfatti per un accordo che vede anche la Sardegna in linea con la Protezione civile nazionale negli impegni di conseguire massima efficienza ed efficacia dell’operatività in caso di emergenza – ha detto l’assessore Spano -. La nuova cooperazione consentirà di ottimizzare le procedure delle comunicazioni anche nelle condizioni ordinarie oltre che in fase di emergenza e l’organizzazione di moduli di formazione per il personale e per i volontari.»
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La Giunta regionale ha deciso di rafforzare le relazioni istituzionali e l’apertura verso nuove opportunità di business con la Tunisia approvando l’adesione all’iniziativa di cooperazione cofinanziata dal ministero degli Affari Esteri di partenariato per la formazione allo sviluppo locale basato sull’innovazione e la valorizzazione delle risorse ambientali, umane e storiche del territorio. E’ un’iniziativa realizzata con il Consorzio per la promozione delle attività universitarie del Sulcis Iglesiente (Ausi). Deciso invece il recesso della Regione dall’Associazione delle Regioni d’Europa (ARE), cui la Regione ha partecipato pur non avendo mai preso parte a progetti né ad altre iniziative dell’ARE.
Su proposta dell’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, sono stati stanziati 100mila euro per il monitoraggio degli habitat e delle specie di rilevanza comunitaria della direttiva “Habitat” ed è stato approvato il programma di spesa. Sono stati stanziati inoltre 0mila euro per sviluppare il progetto di redazione di una carta ittica regionale, con programmi di monitoraggio e indagini. I restanti 20mila euro sono destinati all’approfondimento delle conoscenze degli habitat segnalati in Sardegna dagli esiti del Seminario Biogeografico Bilaterale dello scorso ottobre, che impegneranno la Regione a sciogliere diverse riserve scientifiche e ad aggiornare i Formulari standard della Rete regionale in tempo utile per la trasmissione alla Commissione Europea della nuova Banca Dati Natura 2000 (prevista nell’autunno 2016). Non sarà sottoposta a ulteriore procedura di Valutazione di impatto ambientale (VIA), condizionata al rispetto di una serie di prescrizioni, la proposta di realizzare una piattaforma e infrastrutture di servizio per lo svolgimento di operazioni di stoccaggio, trattamento e recupero di rifiuti speciali non pericolosi solidi inerti e di deposito materie secondarie a Uta in località Macchiareddu.
Su proposta dell’assessore Raffaele Paci la Giunta, relativamente alla legge regionale sui Consorzi Fidi approvata a giugno scorso, ha approvato definitivamente il Disciplinare del Fondo unico per l’integrazione dei fondi rischi dei Consorzi di garanzia fidi e il Disciplinare su organizzazione e funzionamento dell’Osservatorio dei confidi. Via libera anche all’individuazione degli organismi intermedi del Por Fesr e Fse 2014-2020 e del Por Fse: si tratta dei Comuni di Cagliari, Sassari e Olbia, denominate Autorità Urbane, e di Sardegna Ricerche per il Fesr rispetto alle azioni di ricerca scientifica, sviluppo tecnologico e innovazione. Approvate infine anche le misure per ottimizzare la performance di chiusura del Programma Por Fesr del ciclo precedente 2007-13.
Via libera all’acquisizione in posizione di comando, nell’ambito dell’amministrazione regionale, di dirigenti, funzionari e impiegati da altre amministrazioni pubbliche. Lo ha stabilito la Giunta su proposta dell’assessore degli Affari generali Gianmario Demuro. Viene prevista la procedura di comando per 2 dirigenti. Altri 15 dipendenti, tra funzionari e impiegati, sono destinati, immediatamente, alla Direzione generale dei lavori pubblici per le attività connesse al rischio idraulico e idrogeologico. I comandi vengono attivati in base alle priorità individuate dall’esecutivo. Lo scorso 2 ottobre la Giunta, sempre su proposta dell’assessore Demuro, ha definito i criteri, le procedure e le modalità per la mobilità e l’acquisizione del personale da altre amministrazioni pubbliche e dato il via libera a disposizioni varie in materia di personale necessarie alla risoluzione di alcune problematiche riguardanti la gestione del personale regionale. La Giunta ha poi approvato la delibera con la quale, per giusta causa, viene revocato l’incarico a Marcello Barone, l’amministratore unico di Sardegna IT, società in house della Regione. Sulla base degli accertamenti preliminari compiuti dal Collegio sindacale della società e dalla Direzione degli Affari generali e società dell’informazione sono stati rilevati profili di illegittimità in relazione all’operato dell’amministratore unico. La Giunta ha deciso di avviare una procedura per l’acquisizione di manifestazioni di interesse per il conferimento dell’incarico di amministratore unico di Sardegna IT.
L’assessore dei Lavori Pubblici Paolo Maninchedda ha proposto e l’Esecutivo approvato le varianti al Pai (Piano stralcio per l’assetto idrogeologico) di Buggerru e Tortolì.
Come richiesto dall’assessore Elisabetta Falchi, l’Esecutivo ha riconosciuto il carattere di eccezionalità alla tromba d’aria che si è abbattuta lo scorso 4 settembre nelle zone di Mogoro e Terralba.