19 November, 2024
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E’ stato presentato questo pomeriggio, a Cagliari, nel corso di una conferenza stampa, l’esito dell’operazione Helios, condotta dal Corpo Forestale della Regione Sardegna in collaborazione con la magistratura e la Guardia di Finanza, sull’impianto fotovoltaico “Su Scioffu” di Villasor. Considerato il più grande al mondo, con i suoi 84mila pannelli divisi in 134 serre su 26 ettari di terreno agricolo, l’impianto, della società indiana Moser Bear Clean Energy in collaborazione con l’americana General Electric e affidato, per la gestione agricola, alla Twelve Energy, era stato inaugurato il 30 novembre 2011 e avrebbe dovuto produrre beni ortofrutticoli di qualità.
Le indagini del Corpo Forestale hanno invece condotto alle ipotesi di reato per lottizzazione abusiva, truffa aggravata e falso. La magistratura accerterà se si è trattato dell’illecita realizzazione di un impianto industriale mascherato da attività colturale. Su ordine del Gip è stata intanto disposta la misura cautelare del sequestro dell’impianto.
I risultati delle indagini sono stati presentati dal comandante del Corpo Forestale, Gavino Diana, che ha parlato di «verifiche doverose per quanto di elevata complessità, al fine di assicurare la tutela del territorio e lo sviluppo ecocompatibile, per accertare che si trattasse effettivamente di serre funzionali ad attività agricola e non di meri sostegni di impianti industriali, finalizzati solamente alla produzione di energia elettrica». Il comandante Diana ha inoltre sottolineato che controlli simili proseguiranno in maniera serrata su tutto il territorio regionale.
«Il Corpo Forestale, che qui ringrazio e con cui mi complimento per i risultati conseguiti, ha portato avanti una complessa attività investigativa, volta alla tutela del territorio e dei cittadini – ha dichiarato l’assessore della Difesa dall’Ambiente Donatella Spano, intervenuta telefonicamente da Lione, dove è impegnata nei lavori del Summit mondiale sui Cambiamenti Climatici assieme al presidente Francesco Pigliaru -. L’assessorato regionale, tramite il Corpo Forestale, non abbassa la guardia di fronte alle aggressioni del territorio vecchie e nuove, e anzi implementa controlli e verifiche, agendo ad alto livello tecnico e secondo principi di trasparenza e integrità, facendo sistema con l’Autorità giudiziaria. Oggi dimostriamo che la Regione Sardegna, in virtù della sua autonomia, è in grado di tutelare l’ambiente in generale e il territorio agricolo in particolare – ha concluso l’assessore della Difesa dell’Ambiente -, anche da potenziali forme di aggressione e da speculazioni che tentano di impoverirlo a discapito della collettività.»
Impianto fotovoltaico di Villasor

 

Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, questo pomeriggio a Lione, davanti alla platea della seconda e ultima giornata del World Summit on Climate and Territories, il vertice mondiale del Clima e territori che precede e prepara la Conferenza di Parigi sul Clima (COP21) del prossimo dicembre.

Il summit, presieduto dal presidente francese François Hollande e dal ministro dell’Ambiente Ségolène Royal, ha riunito specialisti della materia e rappresentanti istituzionali di tutto il mondo. Chiamato a portare la voce dei 353 membri locali e regionali d’Europa riuniti nel Comitato delle Regioni (CdR), Francesco Pigliaru è intervenuto nell’assemblea plenaria.

«Il CdR è l’istituzione europea più ambiziosa – ha detto il presidente della Regione -. Mentre l’Unione Europea mira ad abbassare le emissioni di gas che provocano l’effetto serra del 40% per il 2030, rispetto ai livelli del 1990, noi abbiamo richiesto, in diverse occasioni e quasi all’unanimità, che la UE e i membri raggiungano il target del 50%. È, dunque, mio compito portare avanti questa posizione e organizzare la condivisione delle informazioni e delle migliori pratiche e azioni che tendono a questo obiettivo. I membri del Comitato hanno la responsabilità di dover fare la propria parte e suscitare l’azione a livello nazionale. Nell’Unione europea – ha aggiunto Francesco Pigliaru – abbiamo il Patto dei sindaci come iniziativa chiave per sviluppare impegni solidi e affidabili sul clima: a nome del CdR mi impegno a promuovere attivamente il Patto tra i nostri membri che rappresentano tutto il territorio dell’Unione, e mobilitarli affinché diventino promotori del Patto dei sindaci nei rispettivi Paesi. In questa sala sono presenti tutti i leader del clima, ma dobbiamo convincere sempre più regioni e città a diventare anch’essi leader del clima. In Europa, questo passa attraverso la comunicazione alle nostre controparti che non hanno familiarità con la politica dell’Unione, informandoli sulle iniziative di sostegno disponibili. Come presidente della Sardegna, con la sua particolarità di isola al centro del Mediterraneo, ho a cuore lo sviluppo di partenariati con il bacino euro-mediterraneo. Lavoriamo e lavoreremo sempre di più per promuovere la cooperazione decentrata – ha concluso Francesco Pigliaru – basata non solo sullo sviluppo economico, ma integrata con la dimensione climatica.»

Negli workshop della mattina, la Regione Sardegna è stata rappresentata dall’assessore dell’Ambiente Donatella Spano, che ieri ha fatto il punto sul ruolo delle Regioni e delle autorità locali sul fronte dell’adattamento ai cambiamenti climatici e oggi ha partecipato al tavolo riservato al tema Agricoltura. Donatella Spano, nella sua relazione, ha messo in evidenza l’impatto dei cambiamenti climatici su uno dei settori produttivi più vulnerabili.

«L’accento va posto sull’interconnessione fra aree rurali e urbane – ha spiegato l’assessore dell’Ambiente – così come sul ruolo dell’attività agricola sostenibile nella tutela e protezione del territorio anche da calamità naturali, cioè eventi estremi, oltre che di natura antropica, e con questi intendo gli incendi. È necessario rafforzare la connessione con il settore scientifico e di innovazione tecnologica. Si tratta di un passaggio indispensabile per sviluppare nuove linee di gestione che favoriscano l’adattamento e la mitigazione ai cambiamenti climatici.»

«Per noi è fondamentale che la Sardegna sia inserita nelle principali reti internazionali che si occupano della connessione territoriale fra regioni in materia di contenimento del riscaldamento globale e di riduzione delle emissioni – ha concluso Donatella Spano – e stiamo lavorando per questo.»

È in corso, a Lione, la prima riunione plenaria World Summit on Climate and Territories, il vertice mondiale del clima e territori che precede e prepara la Conferenza di Parigi sul Clima (COP21) del prossimo dicembre. Tra i protagonisti del summit, il presidente della Regione Francesco Pigliaru, chiamato a rappresentare tutti i territori riuniti nel Comitato europeo delle Regioni. Numerosi gli interventi sul palco, con specialisti dell’argomento, rappresentanti istituzionali, giovani studiosi chiamati a portare la voce di differenti aree del mondo, che lavorano insieme per presentare al tavolo di Parigi una posizione condivisa. La sessione è presieduta dal presidente francese François Hollande e dal ministro dell’Ambiente Ségolène Royal. L’intervento in plenaria di Francesco Pigliaru è atteso per domani pomeriggio.
Negli workshop di questa mattina, la Regione Sardegna è stata rappresentata dall’assessore dell’Ambiente Donatella Spano, che ha fatto il punto sul ruolo delle Regioni e delle autorità locali. «È un ruolo indispensabile nell’affrontare la tematica dell’adattamento ai cambiamenti climatici» ha detto Donatella Spano nel suo intervento, inserito nei lavori per la definizione del position paper sull’adattamento ai cambiamenti climatici. «Nelle raccomandazioni alle amministrazioni regionali e locali è necessario sottolineare alcuni aspetti fondamentali, mettendo al primo posto il considerare all’interno dei piani di sviluppo dei territori sia il concetto di riduzione del rischio sia l’adattamento ai cambiamenti climatici – ha spiegato l’assessore dell’Ambiente -. Inoltre è necessario coinvolgere il settore della ricerca nel processo di formulazione delle politiche territoriali legate ai cambiamenti climatici ed alla riduzione del rischio di calamità, per fornire un supporto scientifico per le scelte strategiche rilevanti».

Donatella Spano si è poi soffermata sull’esperienza della Regione Sardegna che coordina il tavolo interregionale per l’elaborazione di strategie e piani di adattamento a livello locale coerenti con la strategia nazionale offrendo un esempio di governance multilivello efficace. «Nella pianificazione delle misure di adattamento – ha concluso l’assessore – bisogna infine valutare l’interconnessione tra aree urbane e rurali e la tutela delle risorse idriche».

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Il presidente della Regione Francesco Pigliaru è impegnato da ieri in un viaggio di lavoro che, dopo Bruxelles, lo porterà in Francia. Ieri sera ha partecipato, a Bruxelles, nella sede del Parlamento europeo, alla tavola rotonda dell’ANSA dedicata alla comunicazione tra Italia ed Europa, guida oggi, al Comitato delle Regioni, la riunione della commissione ENVE, di cui è presidente.Tra i temi in agenda nelle due sessioni di lavoro, un approfondimento sul fronte energia. In particolare si tratta di un progetto di parere riguardante il cosiddetto “Pacchetto Unione dell’energia”, in cui si chiede alla Commissione europea un maggior coinvolgimento del Comitato delle Regioni. La politica energetica europea è considerata, infatti, da parte di ENVE, un importante fattore di coesione territoriale a livello dell’UE, in quanto tiene conto degli handicap e dei vantaggi dei vari territori, ritenendo che la combinazione dei punti forti e dei punti deboli di ciascuno debba condurre a un miglioramento per tutti. Gli enti locali sono infatti riconosciuti «come soggetti indispensabili dell’Unione dell’energia, in particolare per quanto riguarda il risparmio energetico nei trasporti urbani e interurbani, le strategie di comunicazione interregionali, le infrastrutture energetiche transfrontaliere, la cooperazione nelle nuove tecnologie di stoccaggio, il cofinanziamento degli edifici pubblici intelligenti e a basso consumo energetico, l’adozione di leggi concernenti un’economia a basse emissioni di carbonio e l’utilizzazione dei fondi strutturali e di investimento europei per una collaborazione transfrontaliera in materia di energie rinnovabili».Un altro punto, infine, riguarda le infrastrutture energetiche. Il parere portato avanti dall’organismo presieduto da Francesco Pigliaru sottolinea la necessaria interconnessione dei territori, riconoscendo l’importanza strategica appunto dell’interconnessione del gas e dell’elettricità in tutta l’UE. Nel suo intervento il presidente ha fatto riferimento allo stato di insularità della Sardegna, evidenziando come questo determini una interruzione della connessione con le reti continentali intorno alle quali si muove lo sviluppo.

Domani e giovedì, Francesco Pigliaru si sposterà in Francia. Insieme all’assessore dell’Ambiente Donatella Spano, il presidente Pigliaru sarà a Lione, per prendere parte al “World Summit on Climate and Territories”, il più importante incontro incentrato sul ruolo dei territori che precede la Conferenza di Parigi sul Clima (COP21) del prossimo dicembre. I lavori del summit, nel quale Francesco Pigliaru è tra i principali protagonisti, essendo chiamato a rappresentare tutti i territori riuniti nel Comitato europeo delle Regioni, saranno presieduti dal presidente della Repubblica francese François Hollande, insieme ai ministri Laurent Fabius e Ségolène Royal. Nella prima parte, riservata a workshop, il presidente Pigliaru e l’assessore Spano porteranno la voce della Sardegna, illustrando le esperienze in ambito ambientale, con un particolare riferimento alla questione dell’adattamento climatico. L’intervento di Francesco Pigliaru in assemblea plenaria è previsto per il pomeriggio di giovedì e sarà trasmesso in streaming sul sito del summit.

World Summit on Climate and Territories (www.worldclimatesummit2015.org). Il Vertice mondiale del Clima e territori che si svolgerà a Lione l’1 e il 2 luglio è il più rilevante incontro fra attori non governativi che precede la Conferenza di Parigi sul Clima (COP21) del prossimo dicembre. In prima linea nella lotta contro il cambiamento climatico, i territori rivestono infatti un ruolo fondamentale per la riduzioni delle emissioni che causano l’effetto serra e nel garantire l’efficacia delle azioni intraprese ai vari livelli. L’approccio territoriale è infatti strategico e determinante, anche per garantire la buona riuscita della COP21.

A Lione sono previsti all’incirca 800 partecipanti, tra esponenti di enti locali e ONG, tecnici, scienziati, operatori ed esponenti della società civile. Tra i relatori del vertice François Hollande, presidente della Repubblica francese, Maroš Šefčovič, vicepresidente della Commissione europea responsabile per l’Unione Energia e Alain Juppé, sindaco di Bordeaux e della sezione francese del CCRE (AFCCRE). Il summit, organizzato dalle maggiori reti internazionali di attori non governativi, si propone di dare risalto alle esigenze delle autorità locali e di chi opera sui territori, sottoponendo impegni concreti e specifici agli Stati impegnati nei futuri negoziati di Parigi, da cui ci si attende un accordo internazionale vincolante sul cambiamento climatico.

 

«Risparmio energetico e sostenibilità ambientale sono una priorità strategica della Giunta regionale». Lo ha detto Donatella Spano, assessore regionale della Difesa dell’ambiente, è intervenuta oggi a Cagliari all’inaugurazione del Laboratorio partecipativo di avvio del percorso “Energie in circolo – viaggio nell’energia sostenibile in Sardegna”, che prevede una serie di eventi itineranti in programma nei territori della Sardegna tra settembre e ottobre 2015. L’iniziativa prende avvio nell’ambito del progetto Smart City – Comuni in Classe A (PO FESR 2007-2013) per riflettere sui temi della sostenibilità ambientale in ambito regionale, anche alla luce delle opportunità offerte dalla nuova Programmazione comunitaria 2014-2020.

«Risparmio energetico e sostenibilità ambientale vanno perseguite attraverso l’attuazione di misure di efficientamento energetico e di promozione dell’educazione ambientale dei cittadini. La sostenibilità ambientale si esplica su diversi livelli che vanno dalle politiche forestali alla gestione integrata dei rifiuti passando attraverso l’incentivazione degli acquisti verdi: solo le azioni sinergiche adottate sui vari fronti ottimizzano i risultati.»

La Sardegna si è dotata, prima in Italia, di un piano per lo sviluppo degli acquisti pubblici ecologici nella pubblica amministrazione, che ha visto l’assessorato della Difesa dell’ambiente finanziare ai Comuni e altri enti pubblici acquisti improntati alla sostenibilità ambientale nell’ambito dell’illuminazione pubblica, degli impianti solari e fotovoltaici.

«La Sardegna è leader in questo settore, e intendiamo continuare ad esserlo facendo di più e meglio. Per questo anche la nuova programmazione prevede ingenti risorse da destinare a questo scopo – ha aggiunto l’assessore Spano -. Quando parliamo di risparmio energetico e di sostenibilità ambientale non possiamo non considerare i cambiamenti climatici e i loro effetti sul territorio. Tenere conto di questo è fondamentale per programmare le risorse e le azioni. In questo senso le politiche regionali giocano un ruolo determinante sulla questione climatica, ed è per questo che mi sono impegnata a livello nazionale affinché venisse istituito un Tavolo interregionale di coordinamento sui cambiamenti climatici, con il compito di individuare le modalità con cui le regioni possono coordinarsi al fine di garantire che le loro pianificazioni e programmazioni siano coerenti con il futuro piano nazionale sulla strategia di adattamento ai cambiamenti climatici, e che lo sviluppo del piano nazionale tenga conto delle specifiche esigenze regionali, anche attraverso progetti congiunti, tenendo conto dei diversi livelli di governance, a partire proprio dai Comuni che rappresentano l’anello istituzionale più vicino al territorio.»

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È stata sottoscritta questa mattina, negli uffici della Prefettura di Cagliari, la convenzione fra le Direzioni generali della Protezione civile, del Corpo forestale e dei Vigili del fuoco per la collaborazione nella Campagna antincendio 2015.

«La Regione stanzia 600 mila euro, risorse riconfermate senza alcun taglio rispetto agli anni precedenti» ha detto l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, esprimendo soddisfazione per l’accordo. Il documento ha lo scopo di assicurare la cooperazione nelle attività di prevenzione e lotta agli incendi boschivi, l’armonizzazione delle attività di spegnimento degli incendi con quelle più generali di tutela della pubblica incolumità (tra cui il perfezionamento della gestione dei Canadair) e favorire lo scambio reciproco di dati e informazioni sulle attività dei centri operativi provinciali (COP), della sala operativa unificata permanente (SOUP) e delle sale operative provinciali e regionali dei Vigili del fuoco (le sale S.O. 115, sedi del 115).

Il documento è stato firmato dal viceprefetto vicario Carolina Bellantoni, in rappresentanza del Ministero dell’Interno, dal direttore generale della Protezione civile Graziano Nudda, dal comandante del Corpo Forestale Gavino Diana, dal direttore regionale dei Vigili del fuoco Silvio Saffioti, e dal dirigente della Protezione civile Paola Botta.
Oggetto della convenzione, “la disciplina e le modalità tecnico-organizzativo della campagna antincendi boschivi” della Regione e, in particolare, le procedure operative per la collaborazione interforze durante la campagna AIB (Antincendi Boschivi) 2015, compreso il coordinamento delle attività di spegnimento e di protezione civile, e il potenziamento delle sedi istituzionali del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco con l’impiego di personale volontario da richiamare in servizio.
Le Prefetture della Sardegna garantiscono il coordinamento delle componenti statali mentre la Direzione generale della Protezione Civile è responsabile del coordinamento di tutte le attività di previsione e prevenzione degli incendi boschivi, secondo quanto stabilito dal Piano regionale antincendi. In tutte le fasi di pronto intervento e di allertamento preventivo nella lotta agli incendi boschivi, i Vigili del fuoco operano con il Corpo forestale.

Un funzionario dei Vigili del fuoco, dal 1° luglio al 31 agosto, sarà sempre presente nella sala operativa unificata per il necessario raccordo con la funzione “soccorso alla popolazione”, gestita dalle sale operative del 115 nei rispettivi ambiti provinciali. Inoltre, nelle sale operative provinciali la presenza di un rappresentante qualificato dei Vigili viene garantita dal 10 luglio al 20 agosto e nelle giornate con livello di pericolosità arancione o rosso. La presenza di un funzionario e di un qualificato rappresentante è assicurata anche al di fuori del suddetto periodo, nelle giornate in cui sia previsto un livello di pericolosità arancione o rosso e nelle situazioni di “emergenza operativa conclamata” per grave incendio boschivo, compatibilmente con le esigenze complessive del servizio di soccorso tecnico urgente.
Dal 1° luglio al 31 agosto, per almeno 45 giorni da individuare secondo l’andamento metereologico stagionale, verrà potenziato il dispositivo ordinario di soccorso dei Comandi provinciali di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano con 7 squadre dei Vigili del fuoco in “assetto AIB”, operative 24 ore su 24 e composte ciascuna da 4 unità permanenti e 2 unità volontarie discontinue. Le squadre saranno dislocate tenendo conto prioritariamente del Bollettino regionale di previsione del rischio di incendio boschivo.

Il Canadair in azione a Carbonia

È stato presentato nella sede dell’assessorato della Difesa dell’Ambiente a Cagliari il “Dossier sulla gestione dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche in Sardegna (RAEE)” per l’annualità 2014, realizzato dal Centro di Coordinamento RAEE. «Il risultato della raccolta di questa particolare tipologia di rifiuti – ha spiegato l’assessore Donatella Spano durante il suo intervento – conferma l’ottimo trend della raccolta differenziata che contraddistingue la Sardegna dal 2004. Anche per il 2014, infatti, ci confermiamo come la Regione più virtuosa dell’area Sud e Isole, mentre nei primi mesi del 2015, con i dati ancora in elaborazione, andiamo ancora meglio con un livello di di crescita del 9%: il dato più alto di tutta Italia».
Secondo le statistiche del Centro di Coordinamento RAEE, la Sardegna è la Regione più virtuosa dell’area Sud e Isole in termini di raccolta pro capite di Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, con una media di 5,38 kg per abitante. Un dato superiore alla media nazionale e agli obiettivi stabiliti dalla normativa europea. La raccolta complessiva vede un incremento del 4% rispetto al 2013, grazie al conferimento di 8.956.542 kg di RAEE, risultato in controtendenza rispetto all’andamento dell’area Sud e Isole.
In crescita del 12% anche il numero dei Centri di Conferimento autorizzati, le strutture dove i cittadini possono portare gratuitamente i propri RAEE una volta arrivati a fine vita. Grazie alla presenza di 168 Centri di Raccolta comunali e ad altri 4 Centri, la Sardegna può contare su 10 strutture ogni 100.000 abitanti, un dato superiore alla media italiana, pari a 7 centri ogni 100.000 abitanti.
Andando a vedere i risultati delle singole province della Sardegna, emergono alcuni dati interessanti. Sassari e Cagliari si confermano le migliori in termini di raccolta assoluta, rispettivamente con 2.454.077 kg e 2.361.455 kg. Rispetto al 2013, il trend della raccolta è positivo per tutte le province, ad eccezione di Cagliari (-1,46%); particolarmente significativo l’incremento registrato dalle Provincie del Medio Campidano (+27%) e di Nuoro (+18%).
Sul versante della raccolta pro capite, spicca il risultato eccellente di Olbia-Tempio, che registra il miglior dato a livello nazionale con 9,05 kg di RAEE raccolti per abitante. Seguono, nell’ordine, Sassari (7,32 kg/ab.), Ogliastra (5,71 kg/ab.), Oristano (5,05 kg/ab.), Nuoro (4,94 kg/ab.), Cagliari (4,21 kg/ab.), Carbonia Iglesias (3,9 kg/ab.) e Medio Campidano (2,63 kg/ab.).
Le province con il maggior numero di Centri di Raccolta ogni 100.000 abitanti sono Ogliastra con 28 Centri (dato tra i migliori a livello nazionale), Medio Campidano con 15 Centri e Oristano con 14 centri. Tutte le province sarde possono contare comunque su un numero di strutture adibite al conferimento dei RAEE in linea o spesso superiore rispetto alla media nazionale.

Cornacchia

Il Comitato faunistico regionale ha dato parere favorevole per l’abbattimento selettivo delle cornacchie grigie. Lo ha annunciato l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spono, che ha sottolineato come «il documento sia stato approvato all’unanimità, a dimostrazione del grande senso di responsabilità di tutti gli attori interessati».
Si tratta di un Piano triennale (2015-2017) a cui hanno lavorato le strutture dell’assessorato dell’Ambiente, competente per materia. L’attuazione del Piano di depopolamento spetterà adesso alle Province che si dovranno avvalere di personale altamente specializzato, i cosiddetti coadiutori (oggi in buona parte cacciatori), per cui si stanno attivando dei corsi per la formazione, che coinvolgano ancor di più gli agricoltori. L’approvazione del Piano ha avuto bisogno di più tempo poiché l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha chiesto integrazioni e chiarimenti, e solo recentemente ha espresso parere favorevole, di tipo obbligatorio e vincolante, che ha permesso la chiusura dei lavori.
L’elemento di novità dell’intervento triennale sta nel numero dei volatili abbattibili, si passa dalle 8.000 cornacchie all’anno a ben 18.900.
Sul versante dei danni provocati dai cormorani alle aziende dei pescatori dell’oristanese, l’assessorato della Difesa dell’Ambiente ha spiegato che i fondi previsti per quest’anno sono gli stessi degli anni precedenti, senza alcuna riduzione. Le risorse per il 2014 sono state tutte impegnate e verranno trasferite alle Province solo dopo la presentazione delle relazioni sugli indennizzi che devono essere trasmesse entro giugno.
Per il futuro si sta valutando la possibilità di anticipare, almeno in parte, le risorse alle Province, così da intervenire prima nel risarcire i pescatori. Resta più problematico invece studiare piani di abbattimento per i cormorani, tutelati da apposite normative europee che porterebbero la Regione Sardegna nell’ambito di una procedura di infrazione, mentre è importante proseguire sul versante della prevenzione.

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Polo industriale Portovesme 3Francesco Pigliaru 1

E’ operativo il progetto di risanamento della falda di Portovesme, a carico delle aziende. Il progetto è propedeutico all’accordo tra Alcoa e Glencore sullo stabilimento dell’alluminio. E’ iuno dei risultati raggiunti ieri pomeriggio, al ministero dell’Ambiente, nel corso del primo tavolo tecnico permanente di monitoraggio sulle criticità ambientali nell’isola, svoltosi alla presenza del ministro Gian Luca Galletti e del presidente della Regione Francesco Pigliaru, con l’assessore dell’Ambiente Donatella Spano.

Nel corso del confronto, al quale hanno preso parte anche le strutture tecniche di Ministero e Regione, è stato fatto il punto sul tema delle bonifiche dei siti industriali di Porto Torres e del Sulcis Iglesiente. Si è discusso della messa in sicurezza dell’area Vynils, collocata nel Sito d’Interesse nazionale di Porto Torres, su cui sono state sbloccate risorse per 1 milione e 300mila euro.
Sul Progetto Nuraghe presentato da Syndial, il cui valore è di circa 120 milioni di euro, è stata assicurata dal ministero la convocazione entro la metà di luglio della Conferenza dei Servizi, dopo che negli ultimi giorni è giunto il parere degli Enti Locali e, proprio nella giornata di oggi, dell’Ispra.
Il ministro Galletti ha annunciato nel corso della riunione di aver siglato con il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, un protocollo d’intesa volto a rafforzare la collaborazione per la sicurezza ambientale nelle aree militari.
E’ stato avviato un confronto, infine, sulle tematiche legate ai calendari venatori dell’isola.

 

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, ha approvato definitivamente il “Piano regionale infrastrutture” da 417 milioni di euro, già “licenziato” dalla Quarta Commissione del Consiglio regionale lo scorso 10 giugno.
Sono stati inoltre approvati, su proposta dell’assessore Claudia Firino, i contributi a favore di associazioni e complessi musicali bandistici, gruppi strumentali di musica sarda e gruppi corali polifonici e per lo studio e la preparazione musicale, secondo quanto previsto dalla legge numero 64 del 1986 sulle attività musicali popolari. E’ stato stanziato complessivamente un milione 200mila euro: una metà si riferisce all’annualità 2014, l’altra metà al 2015. La proposta passa ora al vaglio della competente Commissione consiliare per il parere di merito.
La Giunta, su proposta dell’assessore Donatella Spano, ha quindi approvato la programmazione delle risorse finanziarie assegnate dallo Stato alla Regione per il Sistema integrato di salvamento balneare. Alle Province, che ancora svolgono le funzioni di coordinamento delle attività di prevenzione, saranno ripartiti 406mila euro per garantire la continuità dei servizi. Modificati alcuni parametri delle regole del Programma 2015 fissati nella delibera numero 26/6 del 29 maggio scorso: l’Esecutivo ha accolto le richieste presentate dagli operatori del settore, in particolare dalle Associazioni di volontariato.
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