19 November, 2024
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La Giunta regionale ha approvato l’istituzione del Comitato regionale del Fondo per l’occupazione dei diversamente abili, organismo che indica le finalità dei fondi derivati dalle sanzioni degli ispettori ministeriali del lavoro, proposta dall’assessore del Lavoro, Virginia Mura.
Su proposta dell’assessore della Sanità Luigi Arru, è stato approvato il rinnovo dell’adesione alla sperimentazione del modello Programma di Interventi per la Prevenzione dell’Istituzionalizzazione (P.I.P.P.I.). Promosso dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il programma, finalizzato a prevenire l’allontanamento dal nucleo familiare di bambini e ragazzi a rischio, è finanziato con 125mila euro, di cui 100 mila statali. Sempre dall’assessore Luigi Arru, la proroga di un mese del commissario della casa di cura di Ploaghe.
L’assessore Donatella Spano ha presentato la delibera che autorizza l’utilizzo del personale dell’Ente Foreste della Sardegna per il Progetto Orti sociali e centro di aggregazione naturale del comune di Macomer. Autorizzato inoltre l’esercizio provvisorio del bilancio dell’esercizio 2015 di ARPAS, Agenzia Conservatoria delle Coste ed Ente Foreste. E’ stata approvata, infine, l’intesa con la Capitaneria di Porto di Cagliari sul Piano di gestione dei rifiuti del porto turistico di Marina di Capitana (Quartu Sant’Elena).
E’ stata approvata la delibera portata all’attenzione dell’Esecutivo dall’assessore Claudia Firino che autorizza l’esercizio provvisorio dell’Isre di Nuoro.
Su proposta dall’assessore Cristiano Erriu, è stato ceduto al comune di Alghero a prezzo simbolico il terreno in cui ubicare un’area sosta temporanea per camper e roulotte, per far fronte all’emergenza rom.
Presentata dall’assessore Paolo Maninchedda è stata approvata, a seguito della legge di riordino dell’Ente in Consiglio regionale, la proroga dell’incarico al Commissario straordinario dell’Enas.

 

L’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano ha iniziato gli incontri di confronto sul Sistema Informativo Regionale Ambientale (SIRA) con le strutture regionali e i soggetti interessati, per presentare il nodo regionale del Sistema nazionale conoscitivo e dei controlli ambientali, Siranet. Interoperabile con i sistemi nazionali e regionali già esistenti, di cui richiama dati e servizi, in coerenza con gli standard nazionali ed europei, il SIRA è stato inserito nel Catalogo del riuso dell’Agenzia per l’Italia Digitale (AGID) della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed è stato già insignito del premio E-government dello Smau di Napoli 2014.
«Si tratta di un sistema di cui siamo particolarmente orgogliosi, che costituisce un’eccellenza unica, in Italia – ha dichiarato questo pomeriggio l’assessore Spano in un incontro con le imprese a Cagliari, nella sede di Confindustria -. Il SIRA ha enormi potenzialità sia per i cittadini e gli imprenditori, sia per il governo consapevole del territorio e il suo sviluppo, tanto che altre regioni hanno chiesto il riuso del Sistema e lo stesso ISPRA ha voluto approfondire il suo funzionamento.»
Il SIRA, strumento che risponde ad esigenze trasversali della pubblica amministrazione nell’ambito delle azioni volute dalla Giunta regionale per l’alta qualità istituzionale, ha anche l’obiettivo di sostenere e rendere più efficienti e trasparenti i procedimenti amministrativi e l’azione di controllo in campo ambientale e permette di assolvere gli obblighi di comunicazione verso il Ministero dell’Ambiente in relazione a tutte le tematiche ambientali.
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L’assessore del Beni Culturali Claudia Firino ha avviato, in collaborazione con l’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, il tavolo tecnico per la predisposizione del servizio di vigilanza sul sito archeologico di Mont’e Prama. Grande la soddisfazione espressa dall’assessore Firino che ha riunito, oltre agli esponenti della Regione, i rappresentanti della Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Sardegna, delle Soprintendenza per i Beni Archeologici e per i Beni architettonici e paesaggistici, del comune di Cabras, della diocesi di Oristano e dl Corpo Forestale.
«Oggi abbiamo segnato l’inizio di una riflessione il cui orizzonte è la messa a sistema di un servizio di vigilanza per ogni sito archeologico, grazie ai mezzi dell’assessorato dell’ambiente gestiti dal Corpo Forestale, che già aveva garantito la vigilanza durante lo scorse periodo festivo. L’interesse di tutti i soggetti interessati si è tradotto in un’efficace collaborazione interistituzionale», ha detto l’assessore della Cultura che ha rimarcato «l’attenzione sul sito di Mont’e Prama, per il quale esiste un accordo di programma per oltre 2 milioni di euro destinato ai lavori di ampliamento del museo di Cabras, alla valorizzazione del complesso scultoreo in generale e alla promozione a livello nazionale e internazionale. Senza perdere di vista il quadro più generale della valorizzazione del patrimonio archeologico della Sardegna, fortemente voluto da questa giunta regionale con l’investimento di tre milioni di euro nel triennio.» 
Il sistema di vigilanza sul sito di ritrovamento dei Giganti, già positivamente sperimentato nell’ambito della prevenzione degli incendi, si compone di molteplici termocamere capaci di rilevare la presenza umana e trasmettere immagini, tramite un’ulteriore videocamera, in diretta in sala operativa, in contatto con le Forze di dell’ordine.
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L’assessore regionale dell’Urbanistica, Cristiano Erriu, ha illustrato oggi davanti alla quarta commissione (Governo del territorio) presieduta dall’on. Antonio Solinas (Pd), i principali contenuti della finanziaria per il settore urbanistico.

«Nonostante il difficile quadro complessivo della finanza regionale – ha detto Erriu – abbiamo voluto dare un segnale preciso ai Comuni prevedendo più risorse per la pianificazione del territorio, dai Piani urbanistici ai centri storici inserendo, per la prima volta, anche la riqualificazione delle periferie.»

«La prima misura concreta – ha aggiunto l’assessore – riguarderà proprio il sostegno ai Comuni che devono definire i propri Piani urbanistici ed i Piani attuativi, non solo con le risorse finanziarie ma anche prolungando una scadenza fissata nella legislatura precedente, il 30 giugno 2015, che non sarebbero riusciti a rispettare: ora avranno tempo fino al 31 dicembre e ci aspettiamo il pieno utilizzo dei fondi disponibili.»

«Altro strumento importante per gli Enti locali – ha detto ancora Erriu – sarà la carta d’uso dei suoli, una serie di dati geografici e territoriali inseriti in un sistema informativo predisposto con la collaborazione delle Università sarde e dell’agenzia regionale Agris che sarà utilissimo per gli studi a corredo dei Puc, per il nuovo Ppr che riguarderà le zone interne, per definire i paesaggi rurali storici e le diverse vocazioni produttive». «Non solo – ha precisato Erriu -, la carta d’uso dei suoli costituirà anche il criterio principale per superare l’annosa questione dell’edificazione nelle aree rurali, perché si passerà dal concetto di lotto minimo basato sulla superficie a quello di lotto funzionale fondato sulle caratteristiche del suolo».

Per quanto riguarda i centri storici, inoltre, sarà rifinanziata la legge n° 29 del 1998 per dare nuovo impulso al miglioramento di contesti urbani fortemente identitari e spesso degradati, anche per evitare tempo i fenomeni di spopolamento.

Ma uno degli aspetti forse più innovativi è quello sulle periferie urbane. «Sosterremo i Comuni negli interventi di programmazione negoziata – ha annunciato l’assessore – attraverso un emendamento della Giunta al Dl 130 sull’edilizia che ha lo scopo di incentivare l’azione dei Comuni nel riordino di quelle zone periferiche disorganiche e molto spesso degradate che raramente trovano spazio nella pianificazione; è un modo per riallacciarci al discorso nazionale molto interessante avviato dal sen. Renzo Piano con il suo gruppo di lavoro costituito da giovani architetti».

Al termine della relazione dell’assessore Erriu hanno preso la parola, per chiarimenti e proposte, i consiglieri regionali Eugenio Lai di Sel, Antonello Peru e Giuseppe Fasolino di Forza Italia, Giuseppe Meloni e Salvatore Demontis del Pd.

Successivamente la seduta è stata aggiornata per l’indisponibilità dell’assessore dei Lavori Pubblici Paolo Maninchedda, trattenuto da sopravvenuti impegni istituzionali. L’assessore Maninchedda sarà sentito dalla commissione domani mattina alle 11.00 dopo l’audizione dell’assessore dell’Ambiente Donatella Spano, che resta confermata per le 10.00.

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Confronto Eni-Regione, ieri sera a Roma, nella sede dell’Eni, tra il presidente Francesco Pigliaru e l’amministratore delegato dell’Eni, Claudio Descalzi. Erano presenti al tavolo, per la Regione Sardegna, l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras e l’assessore dell’Ambiente Donatella Spano; per l’Eni Salvatore Sardo (Chief Downstream & Industrial Operations Officer) e i responsabili delle singole divisioni strategiche.
Sono diversi i punti trattati: lo stato di attuazione del protocollo sulla chimica verde e il complessivo posizionamento strategico di Eni in Sardegna, sia attuale che nella prospettiva di sviluppo. Pur considerando i ritardi sull’adeguamento normativo comunitario e nazionale che definiva le condizioni competitive e di mercato ottimali per gli impianti di bioplastiche, Eni ha ribadito la volontà di investire in Sardegna, anche nella direzione di soluzioni orientate a superare il gap di competitività determinato dai costi dell’energia per imprese e famiglie. Sono stati confermati integralmente, inoltre, gli impegni sulle bonifiche, per le quali si è condivisa la necessità di una forte accelerazione anche nella direzione della massima valorizzazione delle imprese e delle maestranze locali e della messa a disposizione, per nuove attività, delle aree dismesse.«E’ stato un primo incontro interlocutorio per esporre le reciproche posizioni e avviare il confronto – ha commentato Francesco Pigliaru alla fine della riunione -. Si è concordato un aggiornamento in tempi ristretti con il coinvolgimento del Ministero dello Sviluppo Economico per la ricognizione e il coordinamento dell’attività degli specifici tavoli tematici, che sono già avviati e che in Sardegna includono anche le parti sociali e i territori.»

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Nel corso della riunione di questa mattina, la Giunta regionale ha approvato gli obiettivi generali e le priorità strategiche dell’Arpas per il 2015. Esplicitati per la prima volta come atto di orientamento, nel quadro della governance più generale che fa riferimento al PRS 2014-19, tali orientamenti sono ulteriori atti di indirizzo dopo l’attivazione del Centro Funzionale della Protezione Civile e la razionalizzazione delle strutture dirigenziali. Rafforzare il ruolo dell’Arpas, nelle intenzioni dell’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, che ha proposto la delibera, è fondamentale, assieme al miglioramento degli scambi e ai raccordi scientifici con l’Ispra e la rete delle Agenzie, in modo da acquisire nuovamente un ruolo forte a livello nazionale.
La delibera individua, e specifica in più dettagliate sotto azioni, sei obiettivi generali: migliorare la conoscenza dello stato dell’ambiente e ottimizzare le reti di monitoraggio; valutare e controllare le fonti di pressione sull’ambiente; promuovere la ricerca e lo sviluppo sostenibile; razionalizzare l’organizzazione; consolidare e migliorare i sistemi di programmazione, controllo e informatizzazione e promuovere maggiore comunicazione e trasparenza.
Sempre in tema di ambiente, è stata approvata la riattivazione della cava Sa Marrarja, per la coltivazione e il ripristino ambientale, nel comune di Siniscola. D’intesa con l’Ufficio Circondariale Marittimo di Oristano è stato aggiornato il Piano di gestione dei rifiuti del porto di Oristano e del porto turistico di Torregrande in relazione agli impianti portuali di raccolta per i rifiuti prodotti dalle navi ed i residui del carico. Inoltre è stata rinnovata l’autorizzazione, senza necessità di Via, per la cava Pardu e Pischina de Ludu in agro di Fordongianus ed è stata approvata la modifica del progetto di coltivazione della cava di Pranu e cixiri – Tanca Molino, nel comune di Oristano.
Su proposta della presidenza, è stata data la copertura normativa per procedere alla nomina di un amministratore unico dell’Ente acque della Sardegna (Enas).

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La Giunta scende in campo per fronteggiare i cambiamenti climatici in Sardegna e le conseguenze sull’ambiente, attivando il Tavolo di coordinamento interassessoriale per la strategia regionale, affidato alla supervisione dell’assessore dell’Ambiente. Garantendo il raccordo tra le diverse politiche territoriali, paesaggistiche, ambientali, sanitarie, produttive e di protezione civile, la Giunta regionale ha approvato la delibera proposta dall’assessore Donatella Spano che attua la strategia regionale sui cambiamenti del clima. In questo modo, viene rafforzata e razionalizzata l’azione regionale nell’ambito della Strategia di adattamento ai cambiamenti climatici.
«La Regione Sardegna, già capofila nazionale per l’armonizzazione e il monitoraggio della strategia nazionale – dichiara la titolare della Difesa dell’Ambiente – prosegue, con lo stesso ruolo propulsivo che l’ha vista autrice del rinato interesse nazionale sui cambiamenti climatici, nella elaborazione di misure e metodologie che ci trovino pronti e capaci a rispondere agli effetti dei cambiamenti climatici. Il tavolo interassessoriale, approvato quest’oggi, ci permetterà di adattare alla strategia regionale tutte le politiche in atto, dando voce a un discorso coerente ed integrato.»

La quarta commissione (Governo del territorio), presieduta dall’on. Antonio Solinas (Pd) ha definito il calendario delle audizioni sulla legge finanziaria nelle materie di competenza.

La prima è in programma è iniziata questo pomeriggio alle 16.30, con l’assessore dei Trasporti Massimo Deiana.

Domani 14 gennaio, si terranno alle 16.00 quella dell’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu e alle 17.00 quella dell’assessore dei Lavori Pubblici Paolo Maninchedda.

Giovedì 15 gennaio alle 10.00, infine, sarà la volta dell’assessore dell’Ambiente Donatella Spano.

«La Sardegna in quanto Regione Autonoma a Statuto speciale non ha motivo di fare ricorso alla Corte Costituzionale per impugnare lo Sblocca Italia a difesa del proprio territorio, e delle bellezze paesaggistiche, dalle trivelle per la ricerca di idrocarburi e gas naturali o da altri pericoli di sorta.»
Lo ha detto l’assessore regionale dell’Ambiente, Donatella Spano, ricordando il grande lavoro svolto nei mesi scorsi, in Conferenza Stato-Regioni prima e con i Deputati sardi poi, per arrivare a questo risultato.
«Grazie alle iniziative tempestivamente intraprese nelle sedi istituzionali sin dalla discussione iniziale delle prime bozze del Dl 133, lo scorso mese di luglio, le Regioni a Statuto speciale godono di una protezione diversa, così come da noi proposto in termini di clausola di salvaguardia. Questo ha trovato attuazione pratica nella legge di conversione dello “Sblocca Italia” con la norma che è stata recepita all’art. 43 bis, che recita “Le disposizioni del presente decreto sono applicabili nelle regioni a statuto speciale….compatibilmente con le norme dei rispettivi statuti e con le relative norme di attuazione”.»
Tale norma tutela dunque la nostra Regione e, ci tiene a precisare l’esponente della Giunta Pigliaru: «Il lavoro intenso che è stato portato avanti nei mesi scorsi, consente di far rispettare allo Stato l’autonomia dell’isola, prima di tutto a livello legislativo».
«In questa situazione – sottolinea la titolare dell’Ambiente – la Sardegna – a differenza di Regioni come la Puglia che non è una Regione autonoma – non ha motivo di fare ricorso alla Corte Costituzionale poiché gode di norme di salvaguardia del proprio territorio. Abbiamo un rapporto di leale collaborazione con il Governo – conclude l’assessore Spano – se questo dovesse venire meno e da Roma intuissimo il volontario tentativo di aggirare la norma in materia, allora sì ci sarebbe motivo di contemplare un ricorso. Questa è la dimostrazione che siamo capaci, quando ci si muove uniti nell’interesse della nostra isola di essere un popolo che sa reagire e agire nell’interesse di tutti.»
Donatella Emma Ignazia Spano 1 copia

 

Alcuni articoli della nuova Legge di stabilità trattano di tematiche legate all’amianto, in cui duole dover rilevare alcune mancanze, principalmente sul tema delle bonifiche ambientali. Nella nuova finanziaria, infatti, queste ultime si limitano ad interventi in favore dei comuni di Casale Monferrato e Napoli-Bagnoli (45 mln di euro per gli anni 2015, 2016 e 2017, art. 50), trascurando il restante territorio dello Stato, gravato ovunque da residui di manufatti in amianto pericolosi per l’ambiente e per i cittadini. Una misura del tutto insufficiente, quindi, ma che segna un importante precedente nell’annosa questione del recupero ambientale.

Buone notizie giungono invece per i lavoratori. Con l’art. 115, si interviene in materia di benefici contributivi, e stabilisce che «entro il 31.01.2015, gli assicurati all’assicurazione obbligatoria gestita dall’INPS, e dell’assicurazione obbligatoria contro le malattie professionali, gestita dall’INAIL, dipendenti da aziende che hanno collocato tutti i dipendenti in mobilità per cessazione dell’attività lavorativa« per i quali vi è stata una sentenza definitiva di accertamento dei benefici contributivi, con l’applicazione del coefficiente 1,25 (non utile per il prepensionamento ma solo per aumentare l’entità della prestazione pensionistica), possono fare domanda per avere il riconoscimento con il coefficiente 1,5, per tutto il periodo già riconosciuto, e quindi accedere al prepensionamento. La misura, anche in questo caso, presenta forti carenze, escludendo coloro che non sono in possesso di una sentenza definitiva, con giudizi ancora in corso, e quanti lavorano in aziende che non hanno posto in mobilità tutti i dipendenti. Con l’art. 116, le prestazioni assistenziali del Fondo vittime amianto sono estese anche ai «malati di mesotelioma che abbiano contratto la patologia, o per esposizione familiare a lavoratori impiegati nella lavorazione dell’amianto, ovvero per esposizione ambientale comprovata« ma senza nuovi stanziamenti, e quindi ripartendo le vecchie risorse, che saranno proporzionalmente sottratte a coloro che avevano ottenuto il riconoscimento di vittime dell’amianto per effetto dell’accredito della rendita INAIL. Gli aventi diritto potranno inoltrare la domanda all’INAIL territorialmente competente.

Qualcosa si muove, quindi, nella direzione giusta, ma sono ancora tanti i passi da compiere nella vertenza delle patologie asbesto-collegate, che coinvolgono una larga fetta dei lavoratori sardi e dei loro familiari. A livello regionale, il Partito dei Sardi esprime apprezzamento per la recente approvazione, da parte dell’assessore della Difesa dell’ambiente, Donatella Spano, del Piano regionale di protezione, decontaminazione, smaltimento e bonifica dall’amianto, che rappresenta un primo strumento fondamentale per avviare l’attività di decontaminazione e risanamento ambientale nell’intera Isola. Il Partito prosegue nel proprio impegno per evidenziare la problematica, nell’interesse dei lavoratori e dell’ambiente isolano, per una sempre maggiore presa di coscienza sui diritti e sulla necessità di costruire un futuro salubre e accogliente per le generazioni di Sardi a venire.

Per eventuali ulteriori informazioni e contatti il Partito dei Sardi mette a disposizione il proprio recapito e-mail: partitodeisardi.sulcis@gmail.com

Coordinamento provinciale del Partito dei Sardi per il Sulcis Iglesiente