19 December, 2024
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La Giunta regionale ha approvato, su proposta dell’assessore dell’Ambiente Donatella Spano, le procedure di verifica di assoggettabilità a VIA per il trattamento di rifiuti solidi urbani e assimilati non pericolosi, e per le opere di difesa delle sponde con l’adeguamento delle opere di attraversamento a Rio S’Arraxiu nel comune di Sant’Antioco.

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L’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano sarà presente in rappresentanza della Regione all’esercitazione antinquinamento marino internazionale che si terrà nei giorni 12 e 13 settembre nelle acque dell’Arcipelago di La Maddalena, antistanti l’isola di Caprera. All’esercitazione partecipano anche la Protezione civile regionale e l’Arpa Sardegna. 

L’evento, che vedrà la presenza del ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Sergio Costa, è organizzato nell’ambito dell’Accordo RAMOGE stipulato nel 1976 da Italia, Francia e Principato di Monaco, per il coordinamento degli interventi di tutela del mare in caso di sversamento di prodotti petroliferi e sostanze pericolose, nell’area che va da Marsiglia alle coste del Lazio, comprese la Corsica e la Sardegna.

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Protezione Civile sala operativa

«La Conferenza delle Regioni, su proposta della Commissione speciale di Protezione civile, ha oggi condiviso all’unanimità i contenuti del documento che ho inviato al presidente del Consiglio dei Ministri sull’attuazione delle nuove norme che hanno riformato il sistema nazionale di protezione civile.»

Lo ha annunciato oggi l’assessore della Difesa dell’ambiente della Regione Sardegna, Donatella Spano.
In particolare, l’assessore dell’Ambiente aveva chiesto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte di garantire continuità di finanziamento del sistema attraverso il Fondo regionale di protezione civile ed il Fondo nazionale, sia per la gestione delle emergenze che per il ristoro dei danni causati dai sempre più frequenti eventi calamitosi. Altri aspetti del documento riguardano la dotazione organica e la modalità gestionale del personale impegnato in attività di Protezione civile, che richiederebbe dal Governo un’attenzione particolare, adeguata con le finalità del servizio svolto, in modo da assicurare i giusti tempi di riposo e di ricambio a chi è impegnato in turnazioni da 24 ore nelle sale operative e nei presidi territoriali.
«Auspico che tutto il Sistema di Protezione civile possa contare presto su nuovi fondi per essere ancora più efficiente ed efficace – ha concluso l’assessore Donatella Spano -. La Regione Sardegna ha investito ingenti risorse nella costruzione del sistema di Protezione civile e intende mantenere lo standard di qualità faticosamente raggiunto in questi anni.»

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«La stagione balneare continua e abbiamo deciso di destinare al salvamento a mare ulteriori 406mila euro di stanziamenti regionali che si aggiungono agli oltre 800mila euro già assegnati. Siamo infatti consci delle difficoltà dei nostri Comuni e la Regione vuole contribuire ad affrontare le spese per i bagnini e assegnare in tempi veloci anche le anticipazioni.»
Lo ha annunciato l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente Donatella Spano. Inizialmente verranno assegnati 200mila euro tra le Amministrazioni comunali costiere. I restanti 206mila verranno attribuiti successivamente in sede di rendicontazione.
Salgono così a oltre 1,2 milione di euro gli stanziamenti 2018 destinati al salvamento a mare ai 56 comuni costieri della Sardegna. L’importo si somma, infatti, ai contributi per il salvamento a mare del 2018 pari a 806.211,79 euro (per metà risorse regionali). La cifra è confermata anche per questa stagione ormai da un triennio, dopo che nel 2016 l’assessore Donatella Spano aveva proposto di raddoppiare il capitolo statale con 400mila euro di finanziamento regionale. Intanto la Protezione civile ha riammesso al finanziamento anche il comune di San Vero Milis, rimasto fuori dalla graduatoria 2018, che in questi giorni riceverà gli importi assegnati.

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Il padiglione Eugenio Tavolara di Sassari riaprirà al pubblico dal 20 settembre e in tempi brevissimi saranno definiti i provvedimenti necessari alla realizzazione, nell’ex convento del Carmelo, del museo regionale per l’arte del Novecento e del contemporaneo.
La notizia della riapertura delle due importanti istituzioni culturali regionali è stata data dal presidente Francesco Pigliaru e dall’assessore Giuseppe Dessena, durante il sopralluogo effettuato questa mattina nei due istituti culturali, in compagnia del sindaco Nicola Sanna e degli assessori regionali dell’Industria, Maria Grazia Piras e dell’Ambiente, Donatella Spano.
Istituito dalla Giunta regionale nel 2013, il museo dell’artigianato e del design Eugenio Tavolara è stato oggetto di importanti interventi di restauro. Dopo il completamento degli interventi di recupero e riqualificazione funzionale, il primo corrispondente a quasi 3,5 milioni di euro, conclusosi nel 2014, ed il secondo pari a 1,3 milioni per il completamento dei lavori di restauro, compreso le aree esterne, ultimato nel 2015, sono attualmente disponibili 1,8 milioni per il restauro delle opere artistiche che si trovano all’esterno del Padiglione e per l’allestimento museale, per il piano di gestione e di comunicazione. Con una prossima delibera, sarà disposto il comodato d’uso finalizzato ad attribuire la gestione al comune di Sassari.
A seguito di apposito restauro, risanamento conservativo e rivisitazione degli impianti, l’ex struttura conventuale del Carmelo si avvicina a diventare la sede del Museo per l’Arte del ‘900 e del Contemporaneo, destinato all’esposizione del “Fondo Biasi”, parte rilevante dell’opera del pittore sassarese Giuseppe Biasi. Finanziati con oltre 2,8 milioni di euro, gli interventi hanno riguardato anche il restauro delle opere pittoriche del pittore sassarese, che in Sardegna costituiscono la collezione pubblica più importante del primo 900. Nelle prossime settimane, la Giunta delibererà per un accordo di programma e un comodato d’uso attraverso cui si definiscono soggetti, risorse e modalità. La Regione, che si occuperà dell’allestimento, assegnerà poi le risorse alla Provincia, proprietaria del bene, per la manutenzione e l’adeguamento necessario.

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tartaruga Caretta

76 esemplari di tartaruga Caretta caretta sono nati nella notte sulla spiaggia del Poetto del comune di Quartu Sant’Elena ed hanno raggiunto il mare guadagnando l’acqua da due differenti nidi: uno all’altezza dello stabilimento Alta marea ed uno di fronte al Lido Mediterraneo.

«Un evento eccezionale per la spiaggia del Poetto piuttosto popolata tutto l’anno», commenta l’assessore della Difesa dell’ambiente Donatella Spano che all’inizio della stagione riproduttiva aveva lanciato un appello ai comportamenti corretti e chiesto di evitare di portare al mare confezioni di plastica, dopo l’avvistamento di un esemplare adulto in esplorazione sullo stesso tratto di spiaggia. «Rinnovo la richiesta di collaborazione a residenti e a turisti, come hanno già fatto i concessionari balneari, anche in questa occasione. In tal modo consentiamo alla specie di continuare a scegliere la Sardegna come habitat riproduttivo».

Questa notte le schiuse, segnalate dagli esercenti al Corpo forestale e di vigilanza ambientale, sono state seguite dalla Rete regionale per la conservazione della fauna marina, coordinata dall’assessorato dell’Ambiente, dal direttore dell’Area Area Marina Protetta “Capo Carbonara”, Fabrizio Atzori, con alcuni collaboratori, dai tecnici del Centro recupero tartarughe marine Laguna di Nora, dai biologi dell’Istituto per l’ambiente marino costiero del Cnr di Oristano e dagli stessi agenti forestali con il dirigente Giovanni Monaci. Presente anche la Capitaneria di Porto. I nidi sono stati delimitati e presidiati tutta la notte dal Corpo forestale e lo saranno per almeno dieci giorni, al fine di garantire la salvaguardia di altre eventuali schiuse. L’assessorato regionale della Difesa dell’ambiente ha inoltrato una richiesta di interdizione alla pesca e alla navigazione nei tratti costieri interessati.

Le buone norme prevedono che chi avvista una tartaruga marina deve evitare di disturbare l’animale mantenendo il silenzio e una distanza di almeno quattro metri dall’esemplare, avendo cura di non posizionarsi mai di fronte per non scoraggiarlo nella scelta del sito. Occorre assolutamente evitare il contatto fisico e contenere il numero degli osservatori al minimo e comunque non superare il numero massimo di 10 osservatori alla distanza di quattro metri. Da evitare l’uso di flash e di sorgenti luminose che alterino le condizioni di luminosità esistenti. L’eventuale uso di torce è consentito solo al termine della fase di deposizione, preferibilmente schermandole con filtro rosso (o drappo di tessuto) ed esclusivamente per facilitare la corretta individuazione del nido per la successiva delimitazione a cura del personale del Corpo forestale regionale. Le disposizioni per la salvaguardia della fauna marina protetta – attuate con il coordinamento del Servizio Tutela della natura e politiche forestali dell’Assessorato – sono specificate nell’ordinanza balneare 2017.

La Rete regionale per la conservazione della fauna marina (tartarughe e mammiferi marini) si avvale della collaborazione di diversi organismi ed enti che garantiscono interventi di soccorso e recupero della fauna marina ferita o in difficoltà. La salvaguardia dei nidi di Tartaruga comune (Caretta caretta) rientra tra le attività assicurate dalla Rete secondo protocolli definiti in base alla normativa nazionale e internazionale in materia. Intorno ai nidi, presidiati dalla Rete regionale per la conservazione della fauna marina, si svolgono attività di monitoraggio e tutela del sito ma anche di sensibilizzazione nei confronti di turisti, operatori turistici e addetti della vigilanza. La Regione, oltre ad essere presente con la rete regionale, ha destinato risorse per 400mila euro per interventi sulla fauna in difficoltà particolarmente protetta e diffonde materiale informativo in italiano e in inglese nelle aree marine protette, rinnova l’invito all’osservazione di semplici indicazioni, a partire dalla segnalazione degli avvistamenti o tracce di deposizione ai numeri verdi del Corpo forestale (1515) e della Capitaneria di Porto (1530).

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Giunta del 17 aprile 2018

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, ha stanziato 100mila euro a favore dell’Agenzia regionale Laore per la programmazione di azioni di informazione e promozione di prodotti agroalimentari dell’Isola. Alla luce delle azioni intraprese in questi ultimi anni per la promozione del comparto vitivinicolo, dai grandi appuntamenti come il Vinitaly agli educational tour organizzati in Sardegna sui vitigni regionali per gli esperti della stampa nazionale ed estera, con la delibera approvata ieri viene data continuità a queste attività organizzando un press tour dedicato a un altro vino identitario: il Carignano del Sulcis Dop. Per il progetto sono stati stanziati 30mila euro. Altri 70mila euro sono destinati invece alla divulgazione e all’informazione dedicata ad altre eccellenze agroalimentari sarde: Olio extravergine di oliva della Sardegna Dop, Carciofo spinoso di Sardegna Dop, Zafferano di Sardegna Dop e Agnello di Sardegna Igp. Le attività prevedono l’organizzazione di due press tour, finalizzati alla conoscenza di tali Dop e Igp, che si svolgeranno uno nel sud dell’Isola e l’altro nel nord. Nell’organizzazione degli appuntamenti saranno coinvolti i Consorzi di tutela delle denominazioni e le azioni, anche in questo caso, saranno rivolte alla stampa specializzata nazionale ed estera.

Su proposta dell’assessore della Difesa dell’ambiente, Donatella Spano, è stata espressa l’intesa con l’Ufficio circondariale marittimo di Golfo Aranci sull’aggiornamento, per il periodo 2018-2021, dei piani di raccolta e di gestione dei rifiuti e dei residui del carico prodotti dalle navi che fanno scalo nei porti di Marina di Portisco (Olbia) e di Marina di Punta Marana (Golfo Aranci). Escluse dall’ulteriore procedura di valutazione di impatto ambientale gli interventi per la coltivazione di cava in località Coa Margine, nei territori di Samatzai e Serrenti, e in località San Rocco a Bortigiadas.
Come proposto dall’assessore Luigi Arru, la Giunta ha scelto la componente di competenza della Regione in seno al Collegio sindacale dell’Azienda regionale dell’emergenza e urgenza per la Sardegna (AREUS) nella persona di Simonetta Fadda.

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Cielo nuvoloso
La Sardegna chiede al Governo lo stato di emergenza nazionale per gli eccezionali effetti temporaleschi registrati in questi ultimi mesi. Lo ha deliberato oggi la Giunta Pigliaru, accogliendo la proposta dell’assessore della Difesa dell’ambiente Donatella Spano, che – spiega: «Tramite la direzione regionale della Protezione civile mandiamo avanti la richiesta per tutte le criticità verificatesi da maggio ad agosto perché i danni al patrimonio pubblico e privato e alle attività produttive sono infatti ingenti e investono il quotidiano delle popolazioni colpite». 

In questi giorni numerosi Comuni sardi hanno chiesto lo stato di calamità per gli ultimi eventi. Le intense precipitazioni della prima settimana di maggio hanno determinato significativi cumulati di pioggia su tutto il territorio regionale, assolutamente eccezionali per il periodo, tanto che l’assessore Donatella Spano aveva inviato una nota al presidente del Consiglio dei ministri nella quale venivano evidenziate la forte preoccupazione per il ripetersi di eventi meteorologici estremi con cadenza sempre più frequente e la necessità di maggiori risorse per gestire le emergenze e ristorare i danni.
«L’attività di allertamento ed il monitoraggio dell’evolversi dei fenomeni ha costretto i Comuni interessati ad assumere una serie efficace di misure preventive volte a salvaguardare l’integrità della vita, delle persone e delle cose – sottolinea Donatella Spano -. Negli ultimi eventi di carattere temporalesco verificatisi a fine giugno e, in particolare, ad agosto abbiamo registrato il numero massimo di giorni piovosi dal 1922, con sino a 200 millimetri di cumulati mensili e cioè una quantità ben superiore a quella di un mese invernale. Sono stati episodi localizzati di forte intensità, accompagnati da violente grandinate con effetti al suolo di smottamenti e allagamenti che hanno causato serissimi danni sia al patrimonio pubblico che alle attività produttive.»

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Cielo nuvoloso

«A causa delle criticità dovute agli eccezionali effetti temporaleschi di questo mese abbiamo avviato, tramite la direzione regionale della Protezione civile, tutte le procedure per chiedere lo stato di emergenza al Governo.»

Lo ha detto oggi l’assessore regionale con delega alla Protezione civile, Donatella Spano. Le Amministrazioni comunali interessate dovranno procedere con le segnalazioni e le stime dei danni affinché la Regione possa inviare la documentazione con la richiesta della calamità naturale al Dipartimento nazionale di Protezione civile.
L’assessore Spano a giugno aveva scritto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte sottolineando, in particolare, la necessità di una maggiore dotazione del Fondo regionale di Protezione civile con lo scopo di potenziare il sistema regionale e degli Enti locali.
«Al premier rinnovo le richieste fatte, a seguito degli eventi meteo di maggio, di ulteriori risorse finanziarie e umane per garantire i livelli qualitativi di efficienza ed efficacia sinora raggiunti e l’accesso al fondo nazionale per le emergenze. Ho infatti informato il presidente del Consiglio della frequenza degli eventi alluvionali in Sardegna – aggiunge l’assessore Donatella Spano, che aveva scritto alla luce del ripetersi di eventi meteorologici estremi nell’isola, con cadenza sempre più frequente, e delle proiezioni dei cambiamenti climatici -. Una situazione che già allora richiedeva la dovuta attenzione per non mettere in ginocchio l’isola e che ora deve tenere conto delle condizioni meteo di questi e dei prossimi giorni.»

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L’ipotesi di contratto integrativo per le progressioni professionali del personale non dirigente del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale è stata firmata alla vigilia di Ferragosto dall’Amministrazione del Corpo forestale e di vigilanza ambientale, rappresentata dal comandante Antonio Casula, e dalla Rappresentanza sindacale unitaria, da Cgil-Fp, Uil-Fpl, Sadirs Ul, Siad e Saf. L’accordo, raggiunto a seguito dei numerosi incontri tra le parti da inizio anno, consentirà a una significativa quota di personale di progredire nel percorso professionale di carriera dopo dieci anni.

«Abbiamo compiuto un significativo passo in avanti e mantenuto gli impegni presi – hanno detto gli assessori della Difesa dell’ambiente e del Personale, Donatella Spano e Filippo Spanu, i quali hanno citato anche la legge regionale 21 del 2018 che integra le risorse destinate alla omogenizzazione contrattuale nel ruolo unico della Regione -. Con la firma del contratto e grazie alle opportunità offerte dalla legge 21 approvata dal Consiglio regionale, gli stanziamenti potranno crescere fin quasi a raddoppiare le risorse dedicate al Corpo forestale.»

L’accordo verrà trasmesso all’assessorato del Personale e all’Ufficio di controllo interno di gestione della Regione per le verifiche di legittimità e finanziarie. Conclusa questa fase, verrà emanato il bando per la presentazione delle domande da parte degli interessati.