28 July, 2025
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Sarà una notte all’insegna del groove più autentico e delle sonorità profonde di New Orleans quella che domani, sabato 26 luglio, chiuderà la trentacinquesima edizione del festival Narcao Blues. Dopo tre serate cariche di musica, la rassegna volgerà al termine con un doppio appuntamento nel segno dell’energia travolgente della Honey Island Swamp Band e della classe inconfondibile di Jon Cleary & The Absolute Monster Gentlemen. Un finale dal respiro internazionale, capace di coniugare raffinatezza musicale, ritmo contagioso e un tributo vibrante alla grande tradizione afroamericana.

Ad aprire l’ultima tappa in piazza Europa, alle 21.30 saranno i cinque musicisti della Honey Island Swamp Band, formazione nata a San Francisco ma profondamente radicata nello spirito musicale di New Orleans. Con Aaron Wilkinson alla voce e alla chitarra, Chris Spies all’organo Hammond e alle tastiere, Lee Yankie alla slide guitar e alla voce, Sam Price al basso elettrico e alla voce e Garland Paul alla batteria e voce, la band porterà a Narcao un’esplosione di suoni del delta, mescolando blues, southern rock, soul e funky in un impasto sonoro caldo e contagioso, capace di trasformare la piazza in un angolo del Bayou.

A raccogliere il testimone e chiudere festosamente il cerchio sarà Jon Cleary, raffinato pianista e cantante britannico di nascita ma ormai adottato da tempo dalla città di New Orleans, dove ha forgiato un linguaggio musicale personalissimo, fondendo la tradizione funk della Crescent City con una scrittura sofisticata e vibrante. Con la sua band, The Absolute Monster Gentlemen, composta da Cornell Williams al basso e ai cori, Thomas Glass alla batteria e Pedro Segundo alle percussioni, Jon Cleary offrirà al pubblico uno spettacolo che sarà molto più di un concerto: un’immersione nel ritmo e nella storia, tra groove sinuosi, voce magnetica e una presenza scenica capace di incantare.

Dopo lo spettacolo principale, il dopofestival – ancora in piazza Europa – vedrà tornare in scena il duo Don Leone di Donato Cherchi e Matteo Leone: un ultimo, intenso atto notturno che riaffermerà ancora una volta la forza essenziale del blues più autentico, quello che nasce da voce e chitarra e arriva dritto all’anima.

Si chiuderà così un’edizione di Narcao Blues destinata a entrare nella storia del festival, non solo per la qualità artistica del programma, ma anche per la nutrita partecipazione di pubblico: il botteghino, infatti, ha registrato il tutto esaurito degli abbonamenti e un record di biglietti venduti per il periodo post-pandemico, a conferma del rinnovato legame tra Narcao e il suo festival, segno evidente di una comunità che non ha mai smesso di credere nella forza aggregante della musica.

Jon Cleary & the Absolute Monster Gentlemen in the Bywater

 

Il palco di Narcao Blues questa sera accoglie un altro appuntamento con la musica vissuta, fatta di suoni ruvidi e racconti sinceri al 35° Festival Narcao Blues. A inaugurare la serata, alle 21.30, saranno i Don Leone, che torneranno a Narcao, in un’inedita versione in quintetto: accanto ai me m bri del il duo, Donato Cherchi (voce e chitarra) e Matteo Leone (chitarra slide e voce), saliranno sul palco di piazza Europa Marta Loddo ai sintetizzatori, Gianluca Lo Piccolo al basso elettrico e Alessandro Cau alla batteria; e c’è da attendere un set denso di suggestioni, radicato nella tradizione ma aperto alla sperimentazione, in un equilibrio vibrante. Nati nel 2016, i Don Leone hanno conquistato il pubblico e la giuria vincendo l’anno dopo l’Italian Blues Challenge, per poi rappresentare l’Italia sia all’European Blues Challenge che all’International Blues Challenge. Il loro suono, ruvido e diretto, è un blues viscerale, un incontro perfetto tra le radici profonde del Mississippi e la terra rossa della Sardegna.

Alle 23.00, tutte le luci saranno per Walter Trout, autentica leggenda del blues mondiale. Con una carriera iniziata nei primi anni Settanta e consolidata accanto a nomi come John Mayall ei Canned Heat, il musicista statunitense, classe 1951, rappresenta un punto di riferimento assoluto per il blues chitarristico contemporaneo. A Narcao si presenterà con una formazione solida e affiatata: alla chitarra ritmica e ai cori ci sarà il figlio Jon Trout, all’Hammond e alle tastiere Roland Bakker al basso elettrico e ai cori John Avila  mentre alla batteria siederà Michael Leasure, per dare vita a un concerto che si annuncia tra i momenti più attesi e intensi dell’inter o festival.

Al termine dei concerti principali, come ogni sera, l’appuntamento dopofestival animerà ancora piazza Europa: domani (venerdì) sarà la volta di Vince Melchiorre, voce profonda e magnetica, per un set che attraverserà il blues più viscerale con contaminazioni soul, in un’atmosfera raccolta e vibrante. 

  

Sarà una notte di grande musica, memoria e vibrazioni elettriche quella che oggi accompagnerà il pubblico del festival Narcao Blues nella seconda tappa della sua edizione numero trentacinque. Dopo la serata inaugurale di mercoledì, piazza Europa si prepara ad ospitare altri due set d’eccezione che abbracceranno le radici più autentiche del blues e le sue più vibranti metamorfosi contemporanee.

Si comincia, alle 21.30, con Eric Steckel, enfant prodige del blues rock ai tempi in cui , appena dodicenne, calcava i palchi accanto a John Mayall, oggi considerato tra i più grandi talenti emergenti del blues rock. Con il suo stile incendiario, la voce graffiante e la chitarra tagliente, porterà a Narcao un’esibizione dal forte impatto emotivo, in equilibrio tra classicismo e modernità. Sul palco con lui ci saranno Elia Micheletto al basso e Robbin Van de Borre alla batteria, per un power trio che promette scintille e assoli ad alto voltaggio.

Dopo Steckel, sarà la volta di una vera icona: Jimmie Vaughan. Fratello maggiore del leggendario Stevie Ray e fondatore dei Fabulous Thunderbirds, l’artista di Dallas salirà sul palco con la sua inconfondibile Stratocaster, pronto a raccontare il Texas blues con l’eleganza e la solidità che lo hanno reso uno degli interpreti più rispettati della scena americana. Al suo fianco, la storica Tilt-A-Whirl Band: Mark “Kaz” Kazanoff al sax tenore e John Mills al sax baritono daranno corpo alla sezione fiati; William Horton, anche lui al sax baritono, aggiungerà profondità al timbro orchestrale; William Pitman alla chitarra ritmica e Chris Conley al basso (e contrabbasso) sosterranno l’impalcatura armonica e ritmica, mentre Ralph Vega alla batteria scandirà con precisione e dinamismo il tempo del set. Insieme offriranno al pubblico di Narcao un concerto intriso di storia e virtuosismo, tra tradizione, autenticità e impeccabile raffinatezza.

E come ogni sera, al termine dei concerti principali, il dopofestival accenderà ancora le notti del Sulcis: domani (giovedì 24 luglio) sarà la De Luca Blues Band a far vibrare le corde della notte in piazza Europa, con il suo repertorio carico di energia e soul. Un’occasione per vivere il blues in modo più intimo, diretto, viscerale, tra jam session spontanee e incontri sotto le stelle.

La penultima serata del festival (venerdì 25 luglio) vedrà protagonisti i Don Leone, in un’inconsueta versione quintetto, con Marta Loddo (sintetizzatori), Gianluca Lo Piccolo (basso) e Alessandro Cau (batteria), in aggiunta ai fondatori Donato Cherchi e Matteo Leone, per un set che promette di fondere le radici profonde del blues con un suono contemporaneo, stratificato e personale. A seguire, salirà sul palco Walter Trout, leggenda vivente del blues mondiale, accompagnato dal figlio Jon Trout (chitarra ritmica, cori), Roland Bakker (hammond, tastiere), John Avila (basso, cori) e Michael Leasure (batteria).

Il gran finale della trentacinquesima edizione (sabato 26 ) sarà affidato alla Honey Island Swamp Band  formazione ispirata alle sonorità di New Orleans, e, a seguire, a Jon Cleary & The Absolute Monster Gentlemen, che chiudendo il festival con una scarica di funk, soul e groove della migliore scuola cresciuta tra il Mississippi e il Regno Unito.

È uno degli appuntamenti più longevi e riconoscibili dell’estate musicale sarda, una tappa fissa per appassionati e cultori del blues: il festival Narcao Blues si prepara a spegnere le candeline della sua trentacinquesima edizione, in programma da mercoledì 23 a sabato 26 luglio, in piazza Europa.

Anche quest’anno il festival conferma il suo respiro internazionale, con un cartellone ricco di qualità: dagli Stati Uniti arriveranno Jimmie Vaughan, Walter Trout, Eric Steckel, la Honey Island Swamp Band e Jon Cleary  dalla Serbia, ma di base negli States, la carismatica Ana Popovic; mentre dall’Europa nordorientale giungeranno i Blues Fields, ensemble composto da musicisti provenienti da Lituania e Polonia. A rappresentare la Sardegna sarà invece il duo Don Leone, formato da Matteo Leone e Donato Cherchi, a Narcao in versione allargata.

In programma due concerti per ciascuna serata, con inizio alle 21.30, e l’immancabile spazio del dopofestival, quest’anno ancora in piazza Europa. Una formula ben rodata, che coniuga da sempre coerenza artistica e altissimo livello esecutivo.

l festival è organizzato con il contributo del Ministero della Cultura, dell’assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo e dell’ Assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, con il sostegno della Fondazione di Sardegna e il patrocinio del comune di Narcao. Il Narcao Blues è membro dell’Italian Blues Union, e partecipa alla rete dell’European Blues Union.

La trentacinquesima edizione del Narcao Blues si svolgerà idealmente il via già domani, sabato 19, con un’anteprima d’eccezione ospitata in uno scenario unico: il sito geo-speleoarcheologico di Sa Marchesa, nel territorio di Nuxis, dove alle 21.30 si esibiranno i Lazy boys, formazione di base nel nord Sardegna. Nei loro live set, Aldo Gallizzi alla voce e alla chitarra, Claudio Spanu al banjo e Danilo Mura al contrabbasso, propongono brani tratti dal repertorio di grandi folk singer americani del passato, con un occhio al presente e agli artisti contemporanei, ma anche con personali e inaspettate rivisitazioni in chiave country di canzoni del panorama pop/rock internazionale. Oltre alla musica, l’appuntamento offrirà anche un’esperienza enogastronomica speciale: il biglietto d’ingresso, al costo di 15 euro, includerà una degustazione dei vini della Cantina di Santadi e un piatto composto, preparato con cura dall’associazione Speleo Club Nuxis. Una ghiotta occasione per vivere una serata tra note, sapori e bellezza paesaggistica, immersi nella magia di uno dei luoghi più affascinanti del Sulcis. Per partecipare è richiesta la prenotazione via email all’indirizzo infoblues@narcaoblues.it , indicando nome, cognome e numero dei partecipanti.

La trentacinquesima edizione di Narcao Blues verrà inaugurata mercoledì 23 alle 21.30 dai Blues Fields, formazione nata l’anno scorso che riunione artisti di grande esperienza provenienti da Lituania e Polonia. Alla guida del progetto ci sono Aleksandr Belkin (voce, chitarra e armonica) e Bogdan Topolski (chitarra), un affiatato sodalizio artistico con una lunga carriera internazionale alle spalle; a completare i ranghi del gruppo, che fonde la tradizione del blues con energia elettrica e passione pura, saranno sul palco di piazza Europa, a partire dalle 21.30, Olegas Sochinas (chitarra), Sergejus Sopelevas-Vysocki (basso) e Vitalijus Katyšovas (batteria). Un debutto del festival che promette scintille.

Alle 23.00 sarà il momento di Ana Popovic, già ospite a Narcao in passato, pronta a riabbracciare e travolgere nuovamente il pubblico con la sua carica scenica e la sua chitarra potente. Nata a Belgrado e oggi cittadina del mondo, la Popovic ha saputo fondere funk elettrico, slide guitar, jazz e soul groove in un linguaggio personale e coinvolgente. Artista dalla tecnica sopraffina e dal magnetismo trascinante, è stata l’unica chitarrista donna a partecipare all’Experience Hendrix Tour, ed è oggi una delle figure più influenti del blues internazionale. Ad affincarla mercoledì a Narcao saranno Claudio Giovagnoli e Davide Ghidoni ai fiati Michele Papadia all’hammond e alle tastiere, Buthel Burns al basso e Jeremy Thomas alla batteria.

Giovedì 24 luglio, alle 21.30, salirà sul palco Eric Steckel, già enfant prodige del blues rock, oggi artista maturo e affermato. Classe 1990, il chitarrista americano ha inciso il suo primo disco (dal vivo) a soli undici anni, ea dodici è stato invitato a far parte del tour dei The Bluesbreakers del grande John Mayall, che nel 2005 l’ha anche voluto per la registrazione di un brano dell’album “Road Dogs”. Con un suono graffiante e potente, unisce le radici del blues classico all’energia del rock contemporaneo. Album come “Havana”, “Black Gold” e “Polyphonic Prayer” confermano il suo talento visionario. Con lui saliranno sul palco di piazza Europa Elia Micheletto al basso e Robbin Van de Borre alla batteria.

Alle 23.00 la scena sarà tutta per Jimmie Vaughan, uno dei massimi esponenti del Texas Blues, fondatore dei leggendari Fabulous Thunderbirds e fratello maggiore di Stevie Ray Vaughan. Vincitore di quattro Grammy Awards, ambasciatore instancabile del blues autentico, Jimmie Vaughan, chitarra e voce, salirà sul palco insieme alla sua band storica, i Tilt-A-Whirl – Mark “Kaz” Kazanoff (sax tenore), John Mills (sax baritono), William Horton (sax baritono), William Pitman (chitarra ritmica), Chris Conley (basso, contrabbasso), Ralph Vega (batteria) – per un’esibizione che si annuncia indimenticabile. Stile sobrio, suono essenziale, carisma senza tempo, Jimmie Vaughan rappresenta l’essenza del blues.

Ad aprire la serata di venerdì 25 , sempre alle 21.30, sarà l’atteso ritorno dei Don Leone , protagonisti di un’evoluzione importante rispetto alla loro storica veste di duo. In questa occasione , infatti, si presenta in quintetto, arricchendo il proprio impianto sonoro con nuove sfumature e profondità. Accanto a Donato Cherchi (voce) e Matteo Leone (chitarra), saliranno sul palco Marta Loddo (sintetizzatori), Gianluca LoPiccolo (basso) e Alessandro Cau (batteria), per un set che promette di fondere le radici profonde del blues con un suono contemporaneo, stratificato e personale. Vincitori dell’Italian Blues Challenge nel 2017 e rappresentanti italiani in Europa e negli Stati Uniti, i Don Leone offriranno al pubblico un live viscerale, che unisce potenza dell’esecuzione e cura nella ricerca timbrica, in un’esperienza musicale immersiva, capace di guardare al futuro senza dimenticare le origini.

Alle 23.00 riflettori puntati su Walter Trout, veterano del blues mondiale con una brillante carriera solista iniziata nel 1989. Ex chitarrista dei Canned Heat e dei Bluesbreakers di John Mayall, Trout è uno dei nomi più amati dagli appassionati, capace di coniugare tecnica, pathos e storytelling musicale in ogni brano. Il suo nuovo album, “Sign Of The Times”, in uscita prevista il prossimo 5 settembre, promette nuova linfa a un percorso artistico già leggendario. Con Walter Trout (chitarra solista, voce) venerdì 25 a Narcao suoneranno suo figlio Jon Trout (chitarra ritmica, cori), Roland Bakker (hammond, tastiere), John Avila (basso, cori) e Michael Leasure (batteria).

Il gran finale di sabato 26 luglio si aprirà con l’energia contagiosa della Honey Island Swamp Band, formazione nata a San Francisco dopo l’uragano Katrina ma profondamente legata alle sonorità di New Orleans. Il suo stile, definito “Bayou Americana”, intreccia blues, soul, rock, country e funk in un mix esplosivo. Guidata da Aaron Wilkinson (chitarra, voce), la Honey Island Swamp Band – Chris Spies (Hammond, tastiere), Lee Yankie (chitarra slide, voce), Sam Price (basso elettrico, voce) e Garland Paul (batteria, voce) trasformeranno piazza Europa in una festa collettiva, all’insegna del groove.

Infine, il compito di calare il sipario sulla trentacinquesima edizione del festival spetterà a Jon Cleary con il suo gruppo The Absolute Monster Gentlemen Quartet . Il pianista e cantante londinese di nascita ma da tempo trapiantato a New Orleans, è tra i massimi interpreti contemporanei del funk e dell’R&B della Crescent City, vincitore di un Grammy Award e collaboratore di artisti come Dr. John, Bonnie Raitt e Taj Mahal. Il suo set con Cornell Williams (basso, cori), Thomas Glass (batteria) e Pedro Segundo (percussioni) concluderà in grande stile una quattro giorni di musica, radici ed emozione pura come è nello stile di Narcao Blues.

Accanto ai concerti principali, ogni serata avrà come sempre una “coda” nel consueto spazio dopofestival, quest’anno trasferito in piazza Europa. A partire dal termine dei live ufficiali, il pubblico potrà continuare ad immergersi nella musica tra jam session, sorprese e calde atmosfere. Mercoledì 23 si esibiranno due veterani del polveroso genere di matrice afroamericana in Sardegna: Williboy Taxi e Vittorio Pitzalis, per un set dalle tinte acustiche e profonde. Giovedì 24 sarà invece la volta della De Luca Blues Band, che porterà a Narcao il suo repertorio ruvido ed energico. Venerdì 25 toccherà a Vince Melchiorre, artista dalla voce intensa e dalla forte carica soul, che guiderà il pubblico in un viaggio notturno tra blues e contaminazioni. Sabato 26, a chiudere i giochi saranno ancora i Don Leone, stavolta in duo, per un’ultima iniezione di blues viscerale e isolano.

I biglietti per ciascuna serata, a 18,45 euro (più 1,20 di diritti di prevendita), l’abbonamento per l’intero festival, a 43,40 euro (più 2,82 di diritti) si possono acquistare su clappit.com e su narcaoblues.com/tickets . Per informazioni, la segreteria del festival risponde all’indirizzo di posta elettronica infoblues@narcaoblues.it e al numero 0781 87 50 71.

 

Jon Cleary & the Absolute Monster Gentlemen in the Bywater

Il festival Narcao Blues, organizzato dall’associazione culturale Progetto Evoluzione, si appresta a celebrare la sua trentacinquesima edizione, in programma dal 23 al 26 del prossimo luglio.
Diventato un appuntamento imperdibile per gli appassionati della “musica del diavolo” provenienti anche dalla penisola e dall’estero, nel corso degli anni Narcao Blues ha visto esibirsi in questo angolo di Sardegna grandi nomi della scena internazionale: Popa Chubby, Canned Heat, Michael Coleman, Mick Taylor, Eric Sardinas, John Mayall, Eric Burdon, Fabio Treves, Roberto Ciotti, Peter Green, Larry Carlton, James Cotton, Lucky Peterson, Luke Winslow-King, Billy Gibbons, Otis Taylor, James Senese, Jason Ricci, Martin Barre, Tommy Castro e molti altri.
Festival radicato nel territorio ma di caratura internazionale, anche quest’anno Narcao Blues porterà sul suo palco, come sempre allestito in piazza Europa, un cast di musicisti di alto livello; tengono banco gli americani Jimmie Vaughan, Walter Trout, Eric Steckel, Honey Island Swamp Band; serba ma di base negli USA è Ana Popovic, così come l’inglese Jon Cleary; da Lituania e Polonia arrivano invece i musicisti del gruppo Blues Fields, mentre giocheranno in casa i sardi Matteo Leone e Donato Cherchi, ovvero il duo Don Leone.
In programma due set per ogni serata, più la consueta “coda” nello spazio dopofestival in località Santa Croce. Una formula ben collaudata che da sempre unisce coerenza artistica e alta qualità musicale.
«Siamo molto felici di presentare la trentacinquesima edizione del Narcao Blues Festival, un traguardo importante che celebra non solo la longevità del nostro evento, ma soprattutto la sua storia, la sua identità e il legame con pubblico e territorio spiega Francesco Musa, presidente dell’associazione Progetto Evoluzione -. Per questa edizione abbiamo scelto, con la consueta direzione artistica di Gianni Melis – come leitmotiv proprio la presentazione di questi 35 anni di Blues. Lo abbiamo fatto guardando al nostro passato, riportando sul palco alcuni degli artisti internazionali che hanno già lasciato un segno indelebile nelle edizioni precedenti: Ana Popovic, Walter Trout, Jon Cleary e Eric Stekel. Accanto a questi graditi ritorni, realizziamo finalmente un desiderio che coltivavamo da tempo: ospitare Jimmie Vaughan insieme alla sua storica band, i Tilt-A-Whirl, una delle ultime leggende del blues. Tra le novità di questa edizione, avremo per la prima volta in Sardegna il sound degli Honey Island Swamp Band , una proposta fresca e coinvolgente che arricchisce ulteriormente un cartellone inconfondibile ricco di qualità. Continua anche la preziosa collaborazione con il Suwalki Blues Festival in Polonia, un gemellaggio musicale che si rinnova anno dopo anno attraverso uno scambio di artisti. Quest’anno sarà la band sarda King Howl a rappresentare il Narcao Blues sul palco polacco, mentre avremo il piacere di ospitare i Blues Fields , che apriranno la serata inaugurale qui da noi. Altro ritorno gradito è quello dei Don Leone. Nell’ottica di sostenere e promuovere la creatività dei musicisti sardi – sottolinea Francesco Musa – il festival produrrà infatti il loro nuovo disco. Un segnale concreto del nostro impegno verso la scena musicale locale, che vogliamo continuare a valorizzare anche attraverso azioni di questo tipo. Siamo molto felici della proposta artistica di quest’anno, che conferma con forza la vocazione internazionale del nostro festival e ci auguriamo possa essere festeggiata con una grande partecipazione da parte del pubblico, che da sempre è il cuore pulsante di questa manifestazione. Vi aspettiamo al Narcao Blues».
Organizzato dall’associazione culturale Progetto Evoluzione con il contributo dell’assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo e dell’assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna e con il patrocinio del comune di Narcao, il festival fa parte dell’ Italian Blues Union, l’associazione che riunione l’intero mondo del blues nazionale e si riconosce sotto l’insegna dell’ European Blues Union.
Spetterà ai Blues Fields il compito di aprire ufficialmente la trentacinquesima edizione del festival, mercoledì 23 luglio, alle 21.30. Nato nel 2024, questo progetto di chitarra blues riunisce musicisti di grande esperienza provenienti da Lituania e Polonia. Alla guida del gruppo ci sono Aleksandr Belkin (chitarra, voce e armonica) e Bogdan Topolski (chitarra), due nomi di riferimento nel panorama blues internazionale, legati da una lunga collaborazione maturata attraverso anni di concerti, band e festival internazionali. Il loro sound affonda le radici nella tradizione del blues, arricchito da un’intensa energia elettrica e da una solida intesa musicale, frutto di esperienze condivise con artisti del calibro di Keb’ Mo’, Ian Siegal, Larry Garner, Buddy Whittington e molti altri. Completano la formazione Olegas Sochinas alla chitarra, Sergejus Sopelevas-Vysocki al basso e Vitalijus Katyšovas alla batteria. Un debutto che si preannuncia ad alto voltaggio e che darà il via al festival con una scarica di pura energia.
Alle 23.00, il palco di piazza Europa riabbraccerà Ana Popovic con la sua carica trascinante. Un ritorno molto atteso a Narcao per una delle regine indiscusse del blues contemporaneo. Nata a Belgrado, Ana è celebre per il suo stile inconfondibile, che fonde electric funk, slide guitar, jazz e soul groove in una miscela esplosiva che ha conquistato le platee di tutto il mondo. Dotata di una tecnica sopraffina e di un carisma magnetico scenico, è stata l’unica chitarrista donna a calcare i palchi dell’Experience Hendrix Tour (2014-2018), accanto a leggende come Buddy Guy e Kenny Wayne Shepherd. Più volte premiata, con album ai vertici delle classifiche Billboard – come Power (2023) – Ana Popovic è anche ambasciatrice di marchi storici come Fender e Jim Dunlop. Una vera forza della natura, inarrestabile, sempre in viaggio tra i grandi palchi del blues mondiale.
Giovedì 24 luglio, alle 21.30, sarà Eric Steckel ad accendere l’atmosfera della serata, con l’energia e la passione del suo blues infuocato. Classe 1990, considerato da molti l’astro nascente del blues rock, ha iniziato a esibirsi prestissimo, registrando (dal vivo) il suo primo album appena undicenne e diventando l’anno dopo il più giovane chitarrista ad aver affiancato i leggendari Bluesbreakers di John Mayall. Il suo stile fonde il suono graffiante dei grandi del passato con una potenza moderna e inconfondibile, portandolo a calcare i palchi di oltre venticinque Paesi in tutto il mondo. Album come Havana, Black Gold e Polyphonic Prayer hanno consolidato la sua reputazione di artista completo, capace di scrivere, suonare e infiammare la scena blues/rock internazionale. Un virtuoso con più di vent’anni di carriera e ancora tanto da dire.
Alle 23.00, il palco di Narcao Blues vibrerà del groove potente e travolgente di Jimmie Vaughan, leggenda vivente e icona indiscussa del Texas Blues. Fratello maggiore del compianto Stevie Ray Vaughan, Jimmie ha dedicato la sua intera carriera alla celebrazione del blues più autentico, diventando uno dei suoi più autorevoli ambasciatori. Fondatore degli storici Fabulous Thunderbirds, vincitore di quattro Grammy Awards e collaboratore di innumerevoli giganti del genere, Vaughan ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica. Dopo l’indimenticabile Family Style, inciso con Stevie Ray poco prima della sua scomparsa, ha intrapreso un percorso solista all’insegna della classe, dell’essenzialità e della fedeltà alla tradizione. Ad accompagnarlo, la sua fidata band The Tilt-A-Whirl , capace di unire energia e raffinatezza in un sound inconfondibile. A quasi sessant’anni dal suo esordio, Jimmie Vaughan resta una pietra miliare del blues mondiale. E la sua musica, più viva che mai, promette di far ballare l’intera piazza Europa.
La terza serata, venerdì 25 luglio, si aprirà (come sempre alle 21.30) con una reunion molto attesa: il duo Don Leone, formato da Donato Cherchi (voce e armonica) e Matteo Leone (chitarra e batteria), salirà sul palco per un’esibizione che promette di coinvolgere la platea di piazza Europa. Il loro suono, ruvido e diretto, è un incontro perfetto tra le radici profonde del Mississippi e la terra rossa della Sardegna, dando vita a un blues viscerale che non lascia indifferenti. Conosciuti per la loro straordinaria energia dal vivo, i Don Leone hanno conquistato il pubblico e la giuria vincendo l’Italian Blues Challenge nel 2017, per poi rappresentare l’Italia sia all’European Blues Challenge che all’International Blues Challenge. Ogni loro performance è un’esplosione di pathos, capace di immergere l’ascoltatore in un rituale sonoro che, pur rimanendo ancorato alla tradizione, ha un’anima ribelle e contemporanea. Un’esperienza unica, che mescola autenticità e innovazione.
Protagonista del secondo set della serata, Walter Trout, una vera leggenda del blues, salirà sul palco alle 23.00, pronto a incendiare la già calda atmosfera al ritmo della musica del diavolo. Classe 1951, attivo sin dal 1968, il chitarrista statunitense ha fatto parte di band storiche come i Canned Heat ei Bluesbreakers di John Mayall, per poi intraprendere una carriera solista di enorme successo a partire dal 1989. Considerato uno dei più grandi talenti della sei corde, è spesso accostato a giganti del calibro di Hendrix e Clapton. Votato come il sesto miglior chitarrista in un sondaggio della BBC, Trout è celebre per l’intensità delle sue performance, che trasmettono una sincerità emotiva unica, capace di toccare profondamente il pubblico. Il suo nuovo album, in uscita per Mascot/Provogue, segna il ritorno di un vero maestro del genere, in grande forma e pronto a regalare una performance imperdibile per tutti gli amanti del blues.
Il sipario sul festival calerà sabato 26 luglio con un doppio appuntamento da non mancare. Si comincia alle 21.30 con la Honey Island Swamp Band, formazione nata a San Francisco dopo l’uragano Katrina, ma profondamente legata alle radici musicali di New Orleans. Band tra le più originali del panorama roots contemporaneo, con il suo stile unico, definito “Bayou Americana”, mescola con maestria blues, soul, rock, country e funk, creando un cocktail irresistibile. Con cinque album pluripremiati, il gruppo guidato da Aaron Wilkinson (voce, chitarra, mandolino), con Lee Yankie (chitarra), Chris Spies (tastiere), Sam Price (basso) e Garland Paul (batteria) è una delle live band più coinvolgenti e cariche di energia. Ogni esibizione è un’esperienza che trasforma il palco in una festa sincopata e viscerale, dove il groove non lascia spazio a una pausa.
Come da tradizione, il festival si chiuderà alle 23.00 con set che farà ballare tutti sulle note di Jon Cleary & The Absolute Monster Gentlemen Quartet. Pianista e cantante britannico trapiantato a New Orleans, Jon Cleary è un autentico ambasciatore del funk e dell’R&B della Crescent City. Vincitore di un Grammy Award, ha collaborato con leggende come Dr. John, Bonnie Raitt e Taj Mahal, e ha inciso con maestri del calibro di Earl King e Snooks Eaglin. Con il suo ensemble all-star The Absolute Monster Gentlemen, arricchito da fiati e percussioni, Cleary ha dato vita al progetto The Bywater Sessions , un lavoro registrato interamente dal vivo nel cuore pulsante di New Orleans. La sua musica, intrisa di groove, soul e quel fascino irresistibile che caratterizza il sound della città, rappresenta il cuore e l’anima di una tradizione funk che affonda le radici nei leggendari locali come Tipitina’s e Maple Leaf Bar. Un set che si annuncia coinvolgente per un gran finale del trentacinquesimo Narcao Blues.
Biglietti e abbonamenti. Il biglietto per ciascuna serata costa 17 euro, l’ abbonamento per l’intero festival 40 euro. A tutti i prezzi vanno aggiunti i diritti di prevendita. I biglietti sono già disponibili su clappit.com e da lunedì 21 aprile su narcaoblues.com/tickets; prossimamente sul circuito Boxoffice Sardegna. Per informazioni, la segreteria del festival risponde all’indirizzo di posta elettronica infoblues@narcaoblues.it e al numero 0781 87 50 71.

Jon Cleary & the Absolute Monster Gentlemen in the Bywater

Dopo il grande successo della serata inaugurale, che ha visto sul palco Ben Poole e Vanessa Collier, entra nel vivo questa sera, a Narcao, la trentatreesima edizione del festival Narcao Blues: riflettori e amplificatori accesi a partire dalle 21.30 in piazza Europa per la seconda serata del festival, in programma fino a sabato 22 nel paese del Sulcis. Serata tutta a stelle e strisce con due diverse proposte targate U.S.A.: apertura affidata alla band GA-20, un dinamico trio che predilige quei territori sonori in cui blues tradizionale, country e rock ‘n’ roll si intersecano. “Facciamo dischi che vorremmo ascoltare”, dice Matt Stubbs, voce e chitarra che ha accompagnato per anni il bluesman Charlie Musselwhite e condiviso il palco con artisti del calibro di James Cotton e John Hammond: “È la nostra interpretazione del blues elettrico tradizionale basato sulle canzoni che amiamo”. GA-20 nasce a Boston nel 2018 quando Stubbs incontra Pat Faherty (voce e chitarra), e il loro amore comune per il blues elettrico tradizionale, il R&B e il rock ‘n’ roll li porta a scrivere, esibirsi e infine registrare la loro visione moderna di questa musica. I GA-20 hanno presto ottenuto un ampio successo di critica e pubblico con il loro album di debutto, Lonely Soul, nel 2019, ribadito dall’Ep Live Vol. 1 con il nuovo batterista Tim Carman a bordo. Nel secondo album, Try It…You Might Like It!, del 2021, la band ha resuscitato e reinventato il blues di una leggenda di Chicago, Hound Dog Taylor; in Crackdown, dell’anno scorso, il trio ha invece sviluppato la linea delle precedenti uscite discografiche, dando vita a un blues che è allo stesso tempo tradizionale e piacevolmente moderno, trovando ispirazione ai margini del genere, dove il primo blues elettrico convergeva per la prima volta con il country e il rock ‘ n’ roll.

Dall’altra parte dell’Atlantico sbarca a Narcao anche il secondo protagonista della serata di domani (giovedì 20), Sugaray Rayford, una delle voci soul blues più rappresentative della scena musicale statunitense, come certificano anche gli allori nella sua bacheca: una nomination ai Grammy per il suo album del 2020 Somebody Save Me, con cui ha vinto due tra i più importanti riconoscimenti ai Blues Music Awards, quelli di B.B. King Entertainer e Soul Blues Artist of The Year (quest’ultimo ottenuto per due anni consecutivi), e il più recente titolo di “Soul Blues Album of the Year 2023” ai Blues Music Awards per il suo ultimo disco, In Too Deep. Nato in Texas nel 1969, Caron “Sugaray” Rayford ha iniziato la sua carriera musicale all’età di sette anni cantando e suonando la batteria in chiesa, e l’influenza del gospel si può ascoltare nella sua musica. Il suo percorso artistico è iniziato nell’area di San Diego, dove ha cantato come voce solista in un gruppo R&B/Funk, gli Urban Gypsys, e poi con la blues band Aunt Kizzy’z Boyz. Ma è col trasferimento a Los Angeles che la sua carriera da solista ha iniziato a fiorire. Nel 2011, Sugaray è uno dei cantanti principali dei Mannish Boys, nelle cui fila è voce solista in nove canzoni del cd Double Dynamite, miglior album blues tradizionale nel 2013 ai Blues Music Awards. Accolto dal plauso della critica, Blind Alley inaugura nel 2010 la serie di album da solista, cui seguiranno negli anni successivi Dangerous (2013), Southside (2015), The World That We Live In (2017) e i già ricordati Somebody Save Me (2020) e In Too Deep: un disco che combinando melodie soul classiche con groove R&B e funky, blues e sensibilità moderne, affronta questioni come i diritti civili e la giustizia sociale. Al suo fianco a Narcao ci saranno Julian Davis alla tromba, Derrick Martin al sassofono, Daniel Avila alla chitarra, Drake Shining alle tastiere, Allen Markel al basso e Ramon Michel alla batteria.

Al termine della serata in piazza Europa, ancora musica nel consueto appuntamento dopoconcerto in località Santa Croce che vede di scena volti noti del panorama blues in Sardegna: domani (giovedì 20) è la volta del trio di Matteo Leone con Matteo Muntoni al basso e Stefano Vacca alla batteria. Classe 1987, il chitarrista, cantante e polistrumentista di Calasetta, vincitore del Premio Parodi 2021, conta esperienze che vanno dai primi passi nella sezione percussioni del suo paese al jazz, dalla batteria (con studi al Conservatorio di Cagliari) alla chitarra, al blues, passando per un anno trascorso in Mauritania. Con Donato Cherchi è fondatore del duo Don Leone, vincitore dell’Italian Blues Challenge nel 2017, e presente in importanti festival nazionali e internazionali. Nella musica di Matteo Leone risuonano insieme il Delta del Mississippi e suggestioni mediterranee, la cultura afroamericana, sarda e quella tabarchina.

 

Cala il sipario questa sera sulla XXXI edizione del festival Narcao Blues. Si comincia alle 21.30 con la proiezione di “The Search”, il documentario che racconta il viaggio compiuto nel profondo sud degli Stati Uniti da una delle formazioni di spicco del panorama isolano: il duo Don Leone dei sulcitani Donato Cherchi e Matteo Leone. Viaggiando tra Tennessee, Mississippi e Louisiana, il lavoro ritrae in 43 minuti un paesaggio culturale ancora legato alla memoria dei musicisti simbolo che hanno abitato le città e le campagne di quell’enorme pezzo di America. In questo scenario i due protagonisti si muovono per la prima volta, esplorando un mondo musicale complesso, alla ricerca del proprio blues. La regia è di Diego Pani, etnomusicologo, musicista e produttore di musica indipendente con l’etichetta fondata nel 2008 a Santu Lussurgiu, la Talk About Records, che ha prodotto il film con L’ISRE – Istituto Superiore Regionale Etnografico.
Dallo schermo al palcoscenico: ad aprire l’ultima serie di concerti, al termine della proiezione, sarà proprio il duo Don Leone, progetto nato nel 2016 dall’urgenza espressiva dei suoi musicistiChitarra slide, battiti di mani, voci rauche e una vecchia valigia sulla quale tenere il tempo: questa l’essenza del sodalizio artistico di Donato Cherchi e Matteo Leone, vincitori dell’edizione 2017 dell’Italian Blues Challenge che ha portato il duo a competere nella finale dell’European Blues Challenge 2018 a Hell, in Norvegia, e alle semifinali mondiali dell’International Blues Challenge di Memphis.
A seguire, l’ultimo atto del festival: il compito di suggellare la trentunesima edizione Narcao Blues spetterà ad un’altra band di primo piano della scena isolana, i King Howl, formazione  attiva dal 2009. Nell’heavy blues di Diego Pani (voce e armonica), Marco Antagonista (chitarra), Alessandro Cau (basso) e Alessandro Sedda (batteria), i suoni della prima metà del Novecento, di grandi bluesmen come Son House, Howlin’ Wolf e Robert Johnson, vengono filtrati assumendo nuove forme, incorporando gli stili dello stoner rock, della psichedelia, in un crossover elaborato in maniera spontanea. I King Howl, che hanno pubblicato il loro secondo album nel 2017, sono ora al lavoro per il nuovo disco, in uscita prevista per la fine dell’anno.
I biglietti per quest’ultima serata costano 5 euro. Cancelli aperti dalle ore 20.00: non sarà necessario munirsi di green pass per assistere alla serata, ma a tutti verrà rilevata la temperatura all’ingresso.

Straordinaria anteprima, da giovedì 8 a sabato 10 luglio, per la 31ª edizione del Festival “Narcao Blues” che avrà il suo clou in calendario due settimane dopo, dal 21 al 25 luglio.

Nel corso di tre decenni il festival ha presentato alcuni tra i nomi più rilevanti della scena blues mondiale, come Michael Coleman, Popa Chubby, Canned Heat, Mick Taylor, Eric Sardinas, John Mayall, Peter Green, Larry Carlton, James Cotton, Lucky Peterson, Luke Winslow-King, Billy Gibbons, Otis Taylor, tra gli altri; una vocazione internazionale che Narcao Blues – dopo aver festeggiato in modalità “autarchica” le sue trenta edizioni, nell’anno della pandemia – rilancia adesso ospitando artisti in arrivo da lontano, pur senza distogliere l’attenzione dai talenti nazionali e locali. Il palco allestito nella “storica” piazza Europa si prepara dunque ad accogliere gli statunitensi Robben Ford e Bill Evans, Roosevelt Collier con la sua band, Neal Black & The Healers, la cantautrice e chitarrista anglofrancese Laura Cox, l’organista austriaco Raphael Wressnig con la cantante inglese Helena May, la formazione lettone Latvian Blues Band, il gruppo vocale dello Zimbabwe Insingizi, il cantante burundese J.P. Bimeni ed il maliano Baba Sissoko con sua figlia Djana, la cantante irlandese Kaz Hawkins, e poi gli italiani Roberto Luti ed Elisabetta Maulo, i Morblus di Roberto Morbioli, Nick Becattini con la sua band, i sardi King Howl, Vittorio Pitzalis, il duo Don Leone.

«Dopo aver celebrato la trentesima edizione nel 2020 omaggiando il blues isolano, il Narcao Blues festival ritrova in questa trentunesima edizione la sua vocazione internazionale – afferma il presidente dell’associazione Progetto Evoluzione, Francesco Musa -. In un contesto complicato e in continua evoluzione creato dalla pandemia, l’organizzazione di un evento di questa portata è stata una autentica sfida. Tuttavia, siamo riusciti ad allestire un cartellone coerente con la linea artistica del festival – dove il blues è da sempre protagonista indiscusso – e di sicuro valore. Alla tre giorni di anteprima, che vedrà protagonisti su tutti Robben Ford e Bill Evans, si aggiungeranno altri cinque appuntamenti nella consueta penultima settimana di luglio. La situazione attuale, che risente della pandemia ancora in corso, ha reso difficile gli spostamenti dagli Stati Uniti, dai quale provengono la maggior parte degli artisti che solitamente calcano il palco del Narcao Blues, ma al tempo stesso ha permesso di focalizzare l’attenzione sulle realtà del Blues Europeo, ormai affermatesi anche oltre oceano.»

Organizzato dall’associazione culturale Progetto Evoluzione con il contributo dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo e dell’assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna e con il patrocinio del comune di Narcao, il festival fa parte dell’Italian Blues Union, l’associazione che riunisce l’intero mondo del blues nazionale e si riconosce sotto l’insegna dell’European Blues Union, di cui è rappresentante per l’Italia proprio il direttore artistico di Narcao Blues, Gianni Melis.

L’anteprima – La trentunesima edizione di Narcao Blues vivrà la sua anteprima da questo giovedì 8 luglio a sabato 10. E c’è già il tutto esaurito. Ad aprire la tre giorni saranno due stelle della scena statunitense, il chitarrista Robben Ford ed il sassofonista Bill Evans, affiancati da una sezione ritmica che schiera Gary Grainger al basso e Wolfgang Haffner alla batteria. Il progetto si muove sull’onda dell’album “The Sun Room”, pubblicato nel 2019, che affonda le radici nel blues spingendosi oltre i confini del genere, per arrivare a esplorare le sonorità del jazz e del rock. A precedere sul palco Robben Ford e Bill Evans sarà alle 21.30, il bluesman cagliaritano Vittorio Pitzalis, tra i massimi esponenti della “musica del diavolo” in Sardegna, che torna a Narcao con il nuovo disco, uscito lo scorso dicembre, “The time has come”.

Serata africana, venerdì (9 luglio), aperta alle 21.30, dal gruppo vocale dello Zimbabwe Insingizi, con Vusa Mkhaya Ndlovu (tenore), Dumisani Ramadu Moyo (voce solista) e Blessing Nqo Nkomo (basso e percussioni). Il trio è ambasciatore nel mondo dello stile vocale africano ‘mboube e della spettacolare gumboot dance (danza con gli stivali dei minatori sudafricani). Alle 22.30 spazio a Baba Sissoko, polistrumentista e maestro del tamani (il talking drum), che in duo con la figlia Djana presenterà il progetto “African Groove”, capace di spingere la musica del continente più antico del mondo verso nuove strade ed influenze.

Chiude il trittico di anteprime il doppio appuntamento di sabato 10 luglio: alle 21.30 salirà sul palco il chitarrista e cantante pistoiese Nick Becattini, per l’occasione impegnato nella presentazione del suo ultimo progetto discografico, “Lifetime Blues”, accompagnato da Keki Andrei all’Hammond e tastiere, Anacleto Orlandi al basso ed Enrico Cecconi alla batteria. A seguire il veronese Roberto Morbioli, anche lui voce e chitarra, alla testa della band che ha formato trent’anni fa, i Morblus, battezzandola così sulla combinazione tra il suo cognome e la parola “blues”.
 
Il Festival. Dopo le anteprime di questa settimana, la trentunesima edizione di Narcao Blues entra nel vivo mercoledì 21 luglio, alle 21.30, con il concerto del musicista statunitense Roosevelt Collier, atteso sul palco di piazza Europa con la sua inseparabile pedal steel, strumento della famiglia dei cordofoni che lo accompagna nella sua carriera da leader e sideman e che l’ha visto collaborare con formazioni del calibro degli Allman Brothers, Tedeschi-Trucks, Los Lobos, Del McCoury Band e tanti altri. Nel 2017 il musicista originario della Florida ha debuttato con il progetto Bokanté, una “World Music All-Star Band” creata da Michael League, il fondatore degli Snarky Puppy. Risale al 2018 il suo atteso album di debutto, “Exit 16”, che fonde al suo interno un’incredibile miscela di blues, gospel, rock e funk, il tutto raccolto dal produttore e compagno di band Michael League per la GroudUp Records, etichetta indipendente statunitense. A Narcao Roosevelt Collier sarà accompagnato da Ferran Rico Andrés alle tastiere, Kevin Díaz Graverán al basso ed Artur Ponsà i Obach alla batteria.

Alle 22.30 riflettori puntati sul cantante burundese J.P. Bimeni affiancato dai musicisti del gruppo spagnolo The Black Belts: Ricardo Martínez Losa alla tromba, Rafael Díaz al sassofono, Alejandro Larraga alle tastiere, Fernando Vasco alla chitarra, Pablo Cano al basso e Rodrigo Ulises alla batteria. Discendente da una famiglia reale del Burundi, J.P. Bimeni si trasferisce a Londra nel 2001, dove abbraccia le infinite possibilità musicali che la città gli offre: jam sessions con la band di Roots Manuva, serate open mic insieme a Shingai Shoniwa dei Noisettes, e persino un incontro con una Adele allora adolescente. Ma è l’invito a unirsi a una band tributo a Otis Redding, nel 2013, a portarlo verso la strada che ancora oggi sta percorrendo. Partecipando come ospite del gruppo funk Speedometer a uno show in Spagna nel 2017, viene notato dalla Tucxtone Records. Ha inizio così il suo progetto insieme ai Black Belts, con cui registra il suo album di debutto, “Free Me”, dove J.P. Bimeni sorprende con una voce che ricorda quel soul del primo Otis Redding, in cui risuona l’anima dell’Africa. Le sue canzoni parlano di amore e perdita, speranza e paura, con una convinzione che arriva dalle esperienze straordinarie con cui la vita lo ha messo alla prova.

Giovedì 22 luglio, alle 21.30, a rendere incandescenti valvole e amplificatori sarà il blues di Laura Cox, chitarrista divenuta un vero e proprio fenomeno del web, con milioni di visualizzazioni per i suoi video su YouTube, dove conta tantissimi iscritti. Spinta dal grande seguito virtuale, la musicista di origini anglofrancesi ha fondato la Laura Cox Band, con la quale ha viaggiato tra Francia, Belgio, Spagna e Svizzera, condividendo il palcoscenico con artisti del calibro di Joanne Shaw Taylor, Chris Slade (AC/DC) e Dr Feelgood. La sua musica fonde diverse influenze, come Lynyrd Skynyrd e ZZ Top, fino all’hard rock degli AC/DC. Due gli album all’attivo, “Hard Blues Shot” (2017) e “Burning Bright” (2019), pubblicati per l’etichetta Verycords. Con Laura Cox sul palco di piazza Europa ci saranno Mathieu Albiac alle chitarre, Marine Danet al basso e Antonin Guerin alla batteria.

Il groove potente e pirotecnico di Raphael Wressnig la farà da padrone nel secondo set, intorno alle 22.30, in un concerto che fonde tra loro tradizione e innovazione, combinando l’autenticità del blues con la graffiante grinta del funk. Classe 1979, l’hammondista austriaco conta una ventina di album all’attivo e numerosi riconoscimenti come miglior organista dell’anno, giunti da riviste di settore come Downbeat. Raphael Wressnig sarà a Narcao con Enrico Crivellaro alle chitarre e Hans-Jürgen Bart alla batteria e con la cantante inglese Helena May.
 
La serata di venerdì 23 luglio si aprirà con un gradito ritorno per il festival Narcao Blues: sul palcoscenico, con il consueto orario di inizio alle 21.30, è atteso infatti il chitarrista toscano Roberto Luti, vecchia conoscenza del festival sulcitano, dove ha suonato nel 2015 con l’imponente collettivo Playing for Change, progetto multimediale per opera del produttore discografico statunitense ed ingegnere del suono Mark Johnson. Originario di Livorno, Luti è un vero e proprio asso del genere di matrice afroamericana in Italia e una lunga esperienza negli Stati Uniti. Per l’occasione sarà affiancato dalla cantante Elisabetta Maulo (leader della band Betta Blues Society), muovendosi dal blues delle origini, alle sonorità del Delta, passando per i suoni degli anni ’30 reinterpretati con passione, grinta e raffinatezza.

Alle 22.30 riflettori puntati sulla cantante e tastierista irlandese Kaz Hawkins, artista poliedrica che ha attraversato molti generi musicali in trent’anni, raggiungendo una meritata consacrazione grazie a un’esibizione a supporto di Van Morrison nel 2012 a Belfast. Accompagnata dalla sua Band O’ Men – composta da Stef Paglia alle chitarre, Julien Franck Boisseau al basso e Amaury Louis André Blanchard batteria -, Kaz Hawkins renderà omaggio all’icona Etta James, suo indiscusso punto di riferimento, e alle grandi voci della storia del blues. La bandiera degli Stati Uniti sventolerà ancora una volta sul palco del festival nel primo set di sabato 24 luglio (come sempre alle 21.30): protagonista Neal Black, stella di prima grandezza nel firmamento del blues internazionale, abile nel fondere Texas blues, rock e roots music. Definito dalla critica come “The Master of High Voltage Texas Boogie”, nella sua ultratrentennale carriera il chitarrista e cantante texano ha condiviso il palco e lo studio con alcuni dei più grandi bluesman, come Robben Ford, Popa Chubby e Chuck Berry, e ha raccolto recensioni a pieni voti da riviste del calibro di Rolling Stone, raggiungendo in diverse occasioni la posizione numero uno nelle classifiche radiofoniche europee. A Narcao suonerà con la sua band, The Healers, che vede Mike Lattrell al pianoforte, Abder Benachour al basso e Natan Goessens alla batteria.

Arriva invece dalla Lettonia la formazione sul palco nella seconda parte della serata di sabato 24: la Latvian Blues Band, tra le migliori realtà del panorama europeo contemporaneo. Ispirata da grandi del blues come B.B. King e Muddy Waters, il gruppo baltico trova una personalissima sintesi spaziando dallo stile di New Orleans al Chicago Blues, tra standard e composizioni originali. Al centro dei riflettori a partire dalle 22.30 circa, Janis Bukovskis alla voce e alla chitarra, Artis Locmelis alle tastiere e organo Hammond, Viesturs Grapmanis alla tromba, Arturs Sebris al sassofono baritono, Marcis Kalnins al basso e Rolands Saulietis alla batteria.

Sipario sul festival domenica 25 luglio con un imperdibile triplo appuntamento dedicato al blues isolano: si comincia alle 21.30 con la proiezione di “The Search”, il docufilm di Diego Pani che racconta il viaggio compiuto nel profondo sud degli Stati Uniti da una delle formazioni di spicco della scena blues sarda, il duo Don Leone dei sulcitani Donato Cherchi e Matteo Leone. Viaggiando tra Tennessee, Mississippi e Louisiana, il lavoro ritrae in 43 minuti un paesaggio culturale ancora legato alla memoria dei musicisti iconici che hanno abitato le città e le campagne di questo enorme pezzo di America. In questo scenario i due protagonisti si muovono per la prima volta, esplorando un mondo musicale complesso, alla ricerca del proprio blues.

Dallo schermo al palcoscenico: ad aprire l’ultima serie di appuntamenti con la musica dal vivo, intorno alle 22.30, sarà proprio il duo Don Leone, progetto nato nel 2016 dall’urgenza espressiva dei suoi musicisti. Chitarra slide, battiti di mani, voci rauche e una vecchia valigia sulla quale tenere il tempo: questa l’essenza del sodalizio artistico di Donato Cherchi e Matteo Leone, vincitori dell’edizione 2017 dell’Italian Blues Challenge che ha portato il duo a competere nella finale dell’European Blues Challenge 2018 a Hell, in Norvegia, e alle semifinali mondiali dell’International Blues Challenge di Memphis.

Il compito di chiudere la trentunesima edizione di Narcao Blues, spetterà poi a un’altra band di primo piano nel panorama isolano, i King Howl, formazione cagliaritana attiva dal 2009. Nell’Heavy Blues di Diego Pani (voce e armonica), Marco Antagonista (chitarra), Alessandro Cau (basso) e Alessandro Sedda (batteria), i suoni della prima metà del Novecento, di grandi bluesmen come Son House, Howlin’ Wolf e Robert Johnson, vengono filtrati assumendo nuove forme, incorporando gli stili dello stoner rock, della psichedelia, in un crossover elaborato in maniera spontanea.

Il Festival. Narcao Blues prende vita nel 1989 per iniziativa dell’associazione culturale Progetto Evoluzione, nata l’anno prima con l’obbiettivo di contribuire alla crescita e lo sviluppo socioculturale del Sulcis, con una particolare attenzione verso i giovani. Oltre al festival vari progetti paralleli sono nati nel corso del tempo, dal South In Blues alla Gospel Explosion (rassegna itinerante che si tiene a dicembre), e poi seminari e conferenze per le scuole: iniziative che dimostrano come l’attività dell’associazione culturale Progetto Evoluzione e del proprio staff sia in continua crescita ed espansione, nonostante le difficoltà e le sfide che si presentano ogni anno. Di recente il Narcao Blues si è anche messo in luce per essere uno dei festival fondatori dell’Italian Blues Union, l’unione degli organizzatori e appassionati di blues dello Stivale. L’associazione fa capo alla più estesa European Blues Union, realtà che riunisce al suo interno ben ventitré nazioni.

Biglietti e abbonamenti. I biglietti interi per le serate di mercoledì 21, giovedì 22, venerdì 23 e sabato 24 luglio costano 12 euro, 10 i ridotti; il biglietto per la serata di domenica 25 luglio costa 5 euro; 30 euro è invece il costo dell’abbonamento per le cinque serate. A tutti i prezzi vanno aggiunti i diritti di prevendita. Biglietti e abbonamenti si possono acquistare online e nei punti vendita del circuito Boxoffice Sardegna e attraverso il portale www.narcaoblues.it .

Come già nella passata edizione, le serate avranno i posti limitati a quattrocento persone (duecento in più rispetto al 2020). L’apertura dei cancelli avverrà alle ore 20, e non sarà necessario munirsi di green pass per assistere agli spettacoli, ma verrà rilevata la temperatura all’ingresso a tutti gli spettatori.

Per informazioni, la segreteria dell’associazione culturale Progetto Evoluzione risponde all’indirizzo di posta elettronica infoblues@narcaoblues.it e al numero 0781875071. Notizie e aggiornamenti sul sito www.narcaoblues.it e alla pagina www.facebook.com/narcao.blues.

 

 

Ci sarà anche Carbonia tra le città sede degli eventi speciali della “Festa della Musica 2021” promossa dal ministero della Cultura attraverso l’AIPFM – Associazione Italiana per la Promozione della Festa della musica. Organizzata dal CSC Carbonia della Società Umanitaria, con il patrocinio del comune di Carbonia – Assessorato della Cultura, in collaborazione con Italian Blues Union, la data della Festa della Musica, che sarà celebrata domenica 20 giugno presso l’Arena Mirastelle del Cine-Teatro Centrale di piazza Roma, a partire dalle ore 20.30, proporrà un ricco programma, ad ingresso gratuito.
I Don Leone, progetto di musica blues, cruda, elettrica e rauca, di Donato Cherchi e Matteo Leone, attivo dal luglio 2016, presenteranno al pubblico di Carbonia il Bootleg “Don Leone Live al CICC 2020” registrato presso il Centro Italiano Cultura del Carbone il 21 giugno 2020 in occasione della 26ª edizione, la prima a Carbonia, di Festa della Musica.
Nel giugno del 2020 i Don Leone riaprirono la stagione degli eventi in presenza nel territorio del Sulcis Iglesiente e in Sardegna. Fu il loro il primo live pubblico organizzato da un ente pubblico nell’Isola. Quel live, che fu performato all’interno del Museo del Carbone, venne registrato.
Ad un anno di distanza lo presentano al pubblico come traccia artistica e storica di resistenza musicale. A seguire un piccolo showcase live del duo blues sulcitano.
Alle ore 21.30 presentazione del cofanetto DVD “JUKEBOX AL CARBONE” con testi critici a cura del giornalista Giacomo Serreli e dell’etnomusicologo Diego Pani e le foto di scena prese dal set del film.
L’edizione in doppio DVD che racchiude il LATO A e il LATO B del film è l’ultima produzione di una collana sulla memoria che raccoglie il meglio della produzione del CSC Carbonia della Società Umanitaria sulle produzioni che hanno avuto come obiettivo la riscoperta della Memoria del territorio fissata attraverso il mezzo audiovisivo.
Quest’opera di diffusione e promozione della cultura audiovisiva rientra tra gli obiettivi del progetto cineportuale di cui la Società Umanitaria e La Fabbrica del Cinema sono state investite attraverso un finanziamento speciale della Regione Autonoma della Sardegna a valere sulla Legge regionale 28 dicembre 2018, n. 48, art. 11, comma 26.
Prodotto dalla Società Umanitaria di Carbonia che, attraverso il progetto Fabbrica del Cinema, porta avanti da anni un’opera di valorizzazione e riscoperta della memoria storiaa ed audiovisiva del territorio del Sulcis-Iglesiente, il film analizza, in due volumi suggestivamente indicati come LATO A e LATO B, l’evoluzione sociale e artistica di un luogo “unicum” nel panorama italiano: Carbonia, città di fondazione, nata moderna per volere del regime e trovatasi a dover sopravvivere e a vivere come primo grande laboratorio sociale sperimentale di culture e lingue diverse di persone provenienti da tutta Italia e da parte dell’Europa per lavorare in miniera.
A partire da questa riflessione si arriva alla Musica, dunque, vista anche come lente di ingrandimento attraverso la quale fissare gli sviluppi e i cambiamenti dei tempi.

A realizzare il documentario, su incarico della Società Umanitaria, quattro giovani autori che sono e sono stati anche musicisti e hanno quindi potuto vivere parte di quella storia da protagonisti.
Il musicologo Andrea Murgia, il regista Daniele S. Arca, il musicista e sound designer Luca Gambula e l’autore Francesco Peddoni.
In chiusura, proiezione del film JUKEBOX AL CARBONE LATO B – I RAGAZZI FANNO SUL SERIO.
Il film parte dalla fine degli anni ‘80 in cui Carbonia è un luogo che vive una gravissima crisi sociale, stretto dall’emergenza eroina e da un clima cupo che rende poco percorribili le vie della città, per raccontare come, di fronte a questa crisi, agli inizi degli anni ‘90, un’intera generazione di ragazzi, e per la prima volta ragazze, decise di reagire riappropriandosi degli spazi cittadini attraverso il linguaggio che più gli era famigliare:
quello della musica. Nascerà una “scena musicale” che varcherà i confini regionali e nazionali, fino ad arrivare all’avvento di internet e dei social media.
Per accedere occorrerà ritirare un tagliando gratuito al botteghino del teatro e registrarsi con i propri dati, i quali verranno conservati dagli organizzatori per un periodo di tempo non inferiore ai 14 giorni e messi a disposizione dell’autorità sanitaria in caso di necessità.
Sarà obbligatorio l’utilizzo della mascherina.

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Ai nastri di partenza il 30° festival Narcao Blues, in programma da mercoledì 26 a sabato 29 agosto. Sul palco di piazza Europa, con la consueta formula che prevede due set per ciascuna serata, si alterneranno nomi di spicco della scena blues nazionale, come la Treves Blues Band e la Gnola Blues Band, ed una nutrita rappresentanza di quella locale sarda: Francesco Piu, Vittorio Pitzalis, Irene Loche, il duo Don Leone, i King Howl e il Bad Blues Quartet.

In questa particolare annata, segnata dall’emergenza sanitaria, il festival si riconosce sotto il titolo “Sardinia Plays The Blues”: un titolo che allude alla volontà degli organizzatori, l’associazione culturale Progetto Evoluzione, di trasformare un momento di difficoltà come questo nell’opportunità di far conoscere fuori dalla Sardegna lo straordinario talento degli artisti locali e le bellezze del territorio che fa da cornice a Narcao Blues attraverso la realizzazione e diffusione di un dvd promozionale.

La trentesima edizione del festival è organizzata dall’associazione culturale Progetto Evoluzione con il contributo dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo e dell’Assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna e con il patrocinio del comune di Narcao. Un’edizione particolare ma che saprà comunque regalare bella musica e tante emozioni al pubblico di Narcao Blues, con la fiducia «di poter tornare presto alla normalità», come si legge nel sito del festival, insieme all’invito alla prossima edizione del festival rivolto a «tutti coloro che non potranno esserci quest’anno».

Nel rispetto delle misure precauzionali per contrastare e contenere il diffondersi del Covid-19, ogni serata non potrà ospitare più di duecento spettatori. Per l’ingresso ai concerti non sono previsti biglietti ma un unico abbonamento (al costo di 20 euro), che si può acquistare solo presso la sede dell’associazione Progetto Evoluzione, a Narcao (in via Carbonia, 11) dalle 10.00 alle 13.00 dal lunedì al sabato.

Il programma – Il compito di tenere a battesimo il trentesimo Narcao Blues, nella serata di mercoledì 26 agosto, spetta a due formazioni che salirono sul palco del festival proprio nella sua prima edizione. Apre, alle 21.30, la Gnola Blues Band capitanata da Maurizio Glielmo, artista dai lunghi e prestigiosi trascorsi nella scena del blues italiano. Per anni a fianco del grande Fabio Treves, il chitarrista e cantante lombardo ha calcato i palchi dei più importanti festival italiani e internazionali, dando così vita a questo progetto che nasce ufficialmente nel 1989 con l’obbiettivo iniziale di percorrere gli itinerari più classici del blues degli standard sino a fondere gli elementi della tradizione in interessanti composizioni originali. Ad affiancare Maurizio Glielmo sul palco di piazza Europa ci saranno Paolo Legramandi (basso e voce) e Cesarone Nolli (batteria e percussioni e voce).

Alle 23.00 un’altra vecchia conoscenza del festival ricamerà blues nella notte narcarese: in scena “il puma di Lambrate” Fabio Treves con la sua Treves Blues Band, con la quale ha festeggiato nel 2014 i suoi prolifici quarant’anni di carriera (ricevendo l’Ambrogino d’oro, importante riconoscimento conferito dal Comune di Milano per i suoi meriti artistici), percorsi con coerenza e passione sulla lunga e tortuosa strada della “musica del diavolo”: un cammino cominciato nel 1974 quando l’allora ventiquattrenne armonicista lombardo fondò la formazione con l’intento di divulgare i valori del blues, le sue storie e i suoi impareggiabili interpreti. Unico artista italiano ad aver condiviso il palcoscenico con Frank Zappa, Fabio Treves – che vanta anche collaborazioni con pilastri del genere come Sunnyland Slim, Johnny Shines, Homesick James, Billy Branch, Dave Kelly, Paul Jones – ha festeggiato lo scorso novembre le sue prime settanta primavere. A Narcao sarà accompagnato da Ale “Kid” Gariazzo (chitarre, mandolino, ukulele, lap steel, voce), Gabriele “Gab D” Dellepiane (basso) e Massimo Serra (batteria, percussioni). “Down The Line” è l’ultimo lavoro del gruppo, uscito nel 2015 sotto l’etichetta Appaloosa/IRD e prodotto da Cesare Nolli e Paolo Legramandi.

Un altro piacevole ritorno in apertura della serata di giovedì 27alle 21.30 riabbraccerà virtualmente il pubblico di Narcao Blues il duo Don Leone, composto dai sulcitani Donato Cherchi (voce) e Matteo Leone (chitarra e batteria), un progetto nato dall’urgenza espressiva dei suoi musicisti dopo un’intensa attività su palcoscenici regionali e nazionali. Chitarra slide, battiti di mani, voci rauche e una vecchia valigia sulla quale tenere il tempo: è questa l’essenza di Don Leone, vincitore dell’edizione 2017 dell’Italian Blues Challenge che l’ha portato a competere nella finale dell’European Blues Challenge 2018 ad Hell in Norvegia e alle semifinali mondiali dell’International Blues Challenge a Memphis.

Chiusura della seconda serata con l’heavy blues dei cagliaritani King Howl, formazione attiva dal 2009 e composta da Diego Pani (voce e armonica), Marco Antagonista (chitarra) e Alessandro Cau (basso) e Alessandro Sedda (batteria). I suoni della prima metà del Novecento, di grandi del blues come Son House, Howlin’ Wolf e Robert Johnson, vengono filtrati assumendo nuove forme, incorporando gli stili dello stoner rock, della psichedelia, in un crossover elaborato in maniera spontanea.

Il ruvido e graffiante Bad Blues Quartet approda sul palco di piazza Europa venerdì 28 per presentare il suo secondo album, “Back On My Feet, prodotto dall’etichetta Talk About Records (2019) e patrocinato dall’associazione Blues Made in Italy. Composta da Eleonora Usala (voce), Federico Valenti (chitarra), Frank Stara (batteria) e Gabriele Loddo (basso) la band isolana, attiva dal 2014, ritorna a Narcao con nuova energia e consapevolezza, traducendo in musica gli ultimi due intensi anni, ricchi di importanti esperienze in alcuni tra i palcoscenici più rappresentativi in Italia.

A farla da padrona nel secondo set (ore 23.00) sarà la regina del blues isolano, Irene Loche, sul palco con un progetto in cui sonorità folk e soul si incontrano, e dove accordature aperte e ritmi lontani diventano protagonisti. Dal 2015, la cantautrice e chitarrista oristanese è ufficialmente artista Magnatone USA, unica italiana nel panorama mondiale insieme a Jeff Beck, Billy Gibbons, Keith Richards, Jackson Browne, Neil Young, tra gli altri. Dal 2018 è diventata, inoltre, artista della Asher Guitars & Lap Steels, insieme ad artisti come nomi del calibro di Ben Harper, Jackson Browne, David Crosby, Marc Ford, Gregg Leisz, James Valentine, Zack Brown. Al fianco di Irene Loche, venerdì 28 a Narcao, ci saranno Andrea Sanna al Feder Rhodes ed Hammond, Gian Luca Canu al basso e Alessandro Cau alla batteria.

Sipario sul trentesimo Narcao Blues sabato 29 agosto: l’ultima serata, solitamente occasione per salutare in bellezza ogni edizione del festival, quest’anno non potrà ospitare la consueta festa, ma offrirà al pubblico la musica di due punte di diamante del blues in Sardegna. L’apertura, alle 21.00, è affidata a Vittorio Pitzalis, che grandi consensi ha raccolto con la sua prima pubblicazione, il disco “Jimi James, prodotto dall’etichetta MGJR Records nel 2017 (vincitore del premio Mario Cervo come migliore produzione discografica in Sardegna nel 2018). L’album, acclamato al Delta Blues di Rovigo nel giugno 2018, gli ha permesso di volare negli Stati Uniti, dove nel 2019 ha concorso alla trentacinquesima edizione dell’IBC International Blues Challenge. Nel corso della sua carriera, Vittorio Pitzalis si è esibito su alcuni tra i palcoscenici più importanti della scena nazionale. Nel 1994 ha guadagnato la prima posizione al concorso indetto dal Narcao Blues Festival e nel 1995 si è aggiudicato il primo gradino del podio nel contest organizzato dal festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz.

Chiusura in bellezza, alle 23.00, con Francesco Piu, bluesman che può essere definito uno dei figli del festival di Narcao: l’artista sassarese presenterà il suo nuovo album, “Crossing” (Appaloosa, 2019), in cui porta idealmente Robert Johnson e i suoi brani leggendari nel Mediterraneo, attraverso la sua voce e lo slide della sua chitarra elettrica, colorandoli con le percussioni africane e mediorientali, le corde arabe, greche, l’elettronica e i suoni ancestrali della Sardegna (launeddas e canto a tenore). Sul palco, insieme a Francesco Piu, ci saranno Francesco Ogana (bouzouki, oud, guitalele, chitarra elettrica), Gavino Riva (basso), DJ Cris (samples, scretches), Paolo Succu (batteria, darbuka, djembè) e Bruno Piccinnu (calebasse, djembè, bongos).

Grazie alla collaborazione con una squadra di professionisti audio/video, le sei formazioni sarde di scena al festival, tra le migliori espressioni del panorama blues isolano, si esibiranno e verranno videoregistrate nei giorni della manifestazione in altrettanti, suggestivi scenari per mostrare le unicità del territorio, spaziando dall’archeologia classica a quella industriale, dal mare alle zone interne, dall’enogastronomia agli usi e costumi tradizionali, esplorando e rivisitando le polverose strade del blues, declinate nelle ormai mitiche dodici battute. Un progetto che si muoverà dunque su un percorso musicale le cui coordinate si dirameranno da quello arcaico importato dall’Africa, a quello rurale nato nelle piantagioni di cotone, passando per quello acustico legato alla caduta dello schiavismo, fino a quello elettrico, definito Chicago Blues, senza trascurare quello delle contaminazioni presente oramai in tutti i generi musicali contemporanei.

Frutto concreto del progetto sarà la produzione di un DVD nel quale troveranno posto le sei formazioni isolane chiamate a esibirsi dal vivo nei luoghi del territorio sulcitano. Il prodotto finale permetterà il raggiungimento di un duplice obbiettivo: far conoscere a tutti i professionisti che si occupano di blues a livello internazionale le potenzialità musicali della nostra isola, e, allo stesso tempo, promuovere le bellezze naturalistiche del territorio.

Tutte le fasi legate alla realizzazione del DVD saranno a carico dell’associazione Progetto Evoluzione; una volta mixato e ottenuto il master, con la collaborazione dell’EBU (European Blues Union) e dell’IBU (Italian Blues Union), organizzazioni di cui Narcao Blues fa parte, il disco video digitale verrà stampato e consegnato a tutti gli iscritti delle due associazioni. Allegato al DVD un libretto cartaceo che conterrà la descrizione dei luoghi e le biografie delle band.