18 November, 2024
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Giornata ricca, quella odierna, per il festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, arrivato quest’anno alla sua ventinovesima edizione. Gli appuntamenti musicali inizieranno dal mattino, con il concerto-aperitivo in programma presso la Cantina Mesa, dalle ore 12.00, Nella sala conferenze della Cantina si avvicenderanno due set: il duo Jean Paul Bourelly e Sadiq Bey, e Riccardo Pittau in solo, trombettista sardo presente nella formazione del live di Butch Morris.

Durante il pomeriggio, i concerti itineranti della Bandakadabra porteranno per le strade la storia del jazz afro-americano, mentre dalle ore 21:00 altri due attesi concerti si alterneranno sul palco storico del Jazz.

Apriranno la serata di lunedì al Palanuraghe i Musica ex Machina, ensemble composto da Guido Coraddu al pianoforte, Francesco Bachis alla tromba, Mauro Sanna al basso e Simone Sedda alla batteria, che presenterà La notte che arrivò l’inverno, progetto multimediale ispirato al famoso romanzo di Michail Bulgakov Il Maestro e Margherita. La performance sul palco consiste in una ricreazione dal vivo del processo creativo che ha portato la band alla creazione di un volume, edito dalla Kleiner Flug nel maggio 2014, contenente musiche composte dal quartetto, estratti del romanzo e illustrazioni delle storie eseguite dal disegnatore Francesco Frongia. Per ricreare le atmosfere suggestive del progetto, i Musica ex Machina saranno accompagnati sul palco da Monica Castigliola, voce narrante, e lo stesso Frongia, che si cimenterà nella creazione dal vivo di illustrazioni delle storie, perfezionando la performance auditiva e visiva della platea in un esperienza percettiva completa.

Per la seconda parte del progetto originale Reflections of a Parting Sky, sul palco di Sant’Anna Arresi dalle 22.30, Dorian Wood sarà accompagnato da Xavier Guimera al basso, Andrew Lessman alla batteria e le sei voci degli Echos Vocal Ensemble di Cagliari. Dopo il concerto di preludio, eseguito sabato 27, il terzetto del compositore californiano presenterà brani arrangiati nel suo consueto stile, includendo soprani, tenori e contralti per arrotondare, e talvolta affilare, la spigolosità della voce e gli accenti improvvisi ed energici del piano. Non esiste distacco emotivo tra le calme incalzanti e le urla liberatorie della catarsi musicale operata da Wood, quasi in veste di sacerdote, o terapeuta, esorcizzatore di paure e pulsioni occultate dalla routine quotidiana. Cosa diverrebbe la performance musicale di lunedì se tutto il pubblico potesse unirsi ai cori di Wood? Oltre che un irripetibile evento musicale, un’occasione per partecipare con l’anima ad un rito di armonia e collettiva purificazione? Un concerto di Wood non lascia spazio alla monotonia e può essere certamente vissuto dagli spettatori in maniere diverse e anche diametralmente opposte. Ci sarà sicuramente chi si sentirà assalito dalla voce dirompente e dagli improvvisi cambi di umore, e chi invece ne resterà affascinato, difficilmente qualcuno potrà restare in disparte senza opinione.

Terminati i concerti al Palanuraghe, la notte musicale di Sant’Anna Arresi si protrarrà nei tre Jazz Club del paese, con Jam Sessions sino a tarda notte.

Si preannuncia una serata molto particolare, un “must” per curiosi e tutti gli appassionati della musica.

“Ai confini tra Sardegna e Jazz” è organizzato dall’Associazione Culturale Punta Giara con il patrocinio di Regione Sardegna, assessorati al Turismo e Pubblica Istruzione, Ministero dei Beni Culturali, Gestione Commissariale ex-provincia di Carbonia Iglesias, Fondazione Banco di Sardegna, amministrazioni di Sant’Anna Arresi e San Giovanni Suergiu e la sponsorizzazione di Cantina Mesa di Sant’Anna Arresi e Cooperativa Pescatori di Arborea.

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Riprenderà sabato 27 dicembre, dopo una breve pausa natalizia, il festival internazionale “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, con una serie di appuntamenti e due concerti che non mancheranno di far parlare critica e spettatori per la loro singolarità.

Ad anticipare i concerti della storica rassegna musicale di Sant’Anna Arresi, in via del tutto eccezionale, un tuffo nei sapori più stuzzicanti della Sardegna con La Notte delle Nieddittas, cenone organizzato in collaborazione con la Cooperativa Pescatori di Arborea e la Cantina Mesa, a base di pesce e buon vino. Il cenone inizierà dalle ore 20,00 per continuare sino a fine concerti.

Dalle ore 21:00, primi ad esibirsi sotto i riflettori del Palanuraghe – la tensostruttura riscaldata adibita appositamente per il festival – saranno gli Snake Platform, ensemble interamente composto da artisti sardi e dedicato alla libera improvvisazione e alla composizione idiomatica. Il gruppo di 14 musicisti, videomaker, attore e cantante è guidato nelle sue improvvisazioni da Daniele Ledda, direttore e compositore cui farà uso di una serie prestabilita di simboli per indirizzare le scelte dei musicisti e comporre brani in estemporanea.

Snake Platform è un progetto sulla composizione istantanea, una ricerca sull’improvvisazione idiomatica e non, esplorando le possibilità, dell’improvvisazione strutturata e di quella libera. Un percorso che va dalla composizione istantanea alla lettura di partiture grafiche e videografiche.

A seguire, un giovane cantante e compositore realmente difficile da inquadrare dentro una categoria specifica: Dorian Wood, californiano, novità sulla scena musicale mondiale e molto probabilmente uno dei grandi nomi dei prossimi anni. Per la prima volta in Sardegna e in esclusiva europea, il musicista di Los Angeles suonerà a Sant’Anna Arresi accompagnato da Andrew Gregory Lessman alla batteria e Xavier Muñoz Guimera al basso, nella prima parte di un progetto in due parti intitolato “Reflections of a parting sky” creato da Wood in esclusiva per la XXIX edizione del festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”. La seconda parte del progetto verrà portata sul palco lunedì 29 dicembre in una prima assoluta assieme al gruppo vocale Echos Vocal Ensemble.

Wood è un cantante atipico, dotato di grande talento compositivo e una carica capace trasportare chiunque si presti all’ascolto delle sue performance. Agitazione, calma, collera e gioia si fondono armoniosamente in un grandioso mélange di melodie e ritmi che prendono spunto dai generi musicali più diversi, rendendo ogni suo brano un inno alla vita in tutte le sue oscillazioni.

Come se il programma non fosse già sufficiente, la musica continuerà sino a tarda notte con le jam session che l’Associazione Culturale Punta Giara ha preparato per i tre jazz club del paese. Le jam session proseguiranno tutte le sere, sino alla chiusura del festival il 3 gennaio.

“Ai confini tra Sardegna e Jazz” è organizzato dall’Associazione Culturale Punta Giara con il patrocinio di Regione Sardegna, assessorati al Turismo e Pubblica Istruzione, Ministero dei Beni Culturali, Gestione Commissariale ex-provincia di Carbonia Iglesias, Fondazione Banco di Sardegna, amministrazioni di Sant’Anna Arresi e San Giovanni Suergiu e la sponsorizzazione di Cantina Mesa di Sant’Anna Arresi e Cooperativa Pescatori di Arborea.

Le fotografie allegate sono relative alla quarta giornata del Festival, aperta dalla splendida esibizione del contrabbassista sardo Riccardo Lay, e chiusa dai Quintorigo e Roberto Gatto, in un progetto interamente dedicato all’eredità musicale di Frank Zappa che ha incantato il pubblico del Palanuraghe.

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Giovedì 18 prenderà il via la XXIX edizione del festival internazionale di Sant’Anna Arresi ‘Ai confini tra Sardegna e Jazz’ a cura dell’Associazione Culturale Punta Giara, con il patrocinio di Regione Sardegna, assessorati al Turismo e Pubblica istruzione, ministero dei Beni culturali, Gestione commissariale ex-provincia di Carbonia-Iglesias, Fondazione Banco di Sardegna, amministrazioni di Sant’Anna Arresi e San Giovanni Suergiu e la sponsorizzazione di Cantina Mesa di Sant’Anna Arresi e Cooperativa Pescatori di Arborea.

Per l’inedita veste invernale, la rassegna abbandonerà la consueta cornice di piazza del nuraghe a favore di una più confortevole struttura coperta e riscaldata, allestita per l’occasione dal comune di Sant’Anna Arresi accanto al municipio e ribattezzata Palanuraghe, ormai quasi pronta per ospitare l’attesissimo evento.
A partire dalle ore 21.00 il primo appuntamento, nel segno del confronto tra culture vocali tradizionali, vedrà avvicendarsi sul palco i Tenores di Bitti Remunnu ‘e Locu e Le Mystere des Voix Bulgares. Se il coro di Bitti non ha bisogno di presentazioni, essendo da tempo tra i più noti ambasciatori della tradizione musicale sarda nel mondo, il coro bulgaro diretto da Dora Hristova è il gruppo che, più di ogni altro, è riuscito a diventare vero e proprio sinonimo di canto corale, grazie all’incredibile fascino esercitato sulle platee in ogni angolo del pianeta, nel corso di un’attività concertistica pluridecennale.
Con perfetta adesione allo spirito che ha animato le ventotto edizioni passate del festival di Sant’Anna Arresi, venerdì alle 19.00 il Coro delle Voci Bulgare salirà nuovamente sul palco dando vita a un progetto originale al fianco di Elena Ledda, eccezionale ed innovativa interprete del patrimonio vocale isolano. Ad accompagnare le voci sul palco troveremo le mandole di Mauro Palmas, le chitarre di Marcello Peghin e il basso di Silvano Lobina.
Un esordio eccezionale per la rassegna che coprirà l’intero periodo delle festività natalizie con dodici giornate di concerti durante le quali si alterneranno artisti internazionali e voci della tradizione locale in un percorso che accompagnerà il pubblico nel nuovo anno. Grande musica e manifestazioni culturali ed enogastronomiche tra le quali vale la pena citare la Notte delle Nieddittas, un cenone a base di specialità di mare  organizzato in collaborazione con la Cooperativa Pescatori di Arborea e la Proloco di Sant’anna Arresi, seguito dai concerti degli Snake Platform, ensemble di composizione istantanea, e del trio capitanato dalla voce ipnotica ed evocativa del californiano Dorian Wood.
Altro appuntamento da non perdere, i quattro concerti gratuiti che si avvicenderanno all’interno del Palanuraghe per la grande festa di capodanno. Animeranno il palco i Kandiru, Peter Evans, i Talibam! e la Bandakadabra, alcune tra le band più accattivanti dell’intero festival impegnate in incursioni oltre il jazz, all’insegna di una carica energetica in grado di trasportare le speranze del pubblico per un anno migliore di quello appena trascorso.
Più che mai, Sant’Anna Arresi sarà al centro di un fitto manifesto di concerti e jam session, aperitivi musicali alla Cantina Mesa, eventi di musica itinerante con la Bandakadabra, marching band che animerà le strade di vari paesi del Sulcis e serate di musica etnica e tradizione locale. Un programma arricchito da una lunga lista di attività che comprenderà spettacoli teatrali e performativi, escursioni tematiche, laboratori di fotografia naturalistica, tessitura, erbe medicinali e da cucina, conferenze, reading letterari e altro ancora, all’insegna di un impegno culturale e artistico che si auspica in grado di trasformare il piccolo centro sulcitano in una delle principali mete natalizie dell’isola.

Il coordinamento delle associazioni che concorrono a vario titolo alla realizzazione del festival “Ai confini tra Sardegna e Jazz 2014″ sabato sera hanno tenuto una conferenza stampa congiunta e pubblica nei locali della Cantina Mesa, in località Su Baroni, a Sant’Anna Arresi, nel corso della quale hanno presentato il programma completo e definitivo delle attività parallele al festival. E’ stata inoltre presentata la nuova linea grafica delle bottiglie realizzate dalla Cantina Mesa appositamente per la XXIX edizione del festival, con il calendario 2015 creato dall’Associazione Culturale Punta Giara in ricordo di “Butch” Morris. Hanno partecipato, tra gli altri, il direttore artistico del festival, Basilio Sulis; Paolo Luigi Dessì, sindaco di Sant’Anna Arresi; Ponziana Ledda, responsabile della Cooperativa Destinazione Sulcis e coordinatrice del progetto “Il tempo nelle mani: viaggio nei sensi”; Francesco Peddoni, socio dell’associazione culturale Punta Giara; Luca Fontana, responsabile della Cantina Mesa ed i titolari delle attività produttive coinvolte.

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