22 November, 2024
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Il Consiglio regionale ha approvato la legge di riforma dell’Egas, contenente modifiche alla legge regionale 4 febbraio 2015, n. 4 Istituzione dell’Ente di governo dell’ambito della Sardegna e modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 19 del 2006.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo aver acquisito i pareri di Commissione e Giunta sugli emendamenti, il presidente ha avviato la discussione generale sull’art. 1 del disegno di legge n. 459/A.

Il consigliere di Forza Italia Marco Tedde, primo iscritto a parlare, ha espresso un giudizio negativo sull’articolo e sul testo in discussione. «E’ un provvedimento irrispettoso della Costituzione e contrario ai deliberati dell’antitrust e dell’Anac».

Marco Tedde ha quindi elencato i principali rilievi: «L’Antitrust dice che l’Egas non ha il potere di nominare persone di fiducia per la gestione del servizio idrico. L’Anac afferma che il sistema non è in linea con la disciplina del controllo analogo. La Corte di Giustizia, infine, sostiene che per affidare in via diretta e senza gara un servizio occorre che il soggetto pubblico sia dotato di poteri di controllo sul cda dell’ente gestore».

Secondo l’esponente della minoranza «il provvedimento in discussione viola la legge e le norme europee. Contraddice inoltre le pronunce della Corte Costituzionale e della Corte di Giustizia. Perché la Giunta va a testa bassa? A chi giova tutto questo? Non ai cittadini, forse alla Giunta che però dovrebbe fare gli interessi dei sardi e non della sua parte politica». Al termine del suo intervento, Marco Tedde ha invitato la maggioranza a fare un passo indietro: «State facendo un errore madornale, noi chiederemo che qualcuno intervenga per ristabilire la legalità. Abbanoa dovrebbe funzionare dando un servizio adeguato ai sardi, senza mettere in campo pratiche vessatorie».

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi messo in votazione gli emendamenti soppressivi totali e parziali all’art. 1 che sono stati tutti respinti. Il testo dell’articolo è stato invece approvato con 29 voti favorevoli e 17 contrari.

L’Aula è poi passata all’esame dell’articolo 2 “Modifiche all’articolo 7 della legge regionale n. 4 del 2015 (Comitato istituzionale d’ambito)”. Sono stati respinti gli emendamenti soppressivi, il testo dell’articolo 2 ha ottenuto il via libera dal Consiglio.

Sull’articolo 3 “Introduzione dell’articolo 7 bis della legge regionale n. 4 del 2015 (Esercizio del controllo analogo)” si è consumato uno strappo in maggioranza. Antonio Gaia (Upc), visto l’invito al ritiro del suo emendamento sostitutivo totale con il quale si stabiliva che “l’esercizio del controllo analogo viene svolto da Egas per il tramite del Comitato Istituzionale d’Ambito cui è attribuito il potere di nomina e revoca del Cda, del direttore generale e del Collegio dei revisori di Abbanoa” ha comunicato la sua decisione di abbandonare l’Aula in segno di dissenso.

Solidarietà ad Antonio Gaia è stata espressa da Alessandra Zedda (Forza Italia) che, dopo aver annunciato il suo voto favorevole all’emendamento, ha invitato la maggioranza a riflettere ancora sull’opportunità di mandare avanti il provvedimento. «In tema di controllo analogo ci sono difficoltà e complessità – ha detto Alessandra Zedda – spero che con la nomina del Comitato si possano concludere i progetti. Finora solo il 4,95% dei progetti del Piano Ambito si è concluso – ha proseguito la consigliera azzurra – un altro 34% è stato definito. Dei progetti approvati, 14 sono ancora da appaltare mentre appena il 4,3% è stato aggiudicato. I progetti avviati sono invece il 16%. Chiedo: quando vedranno la luce questi progetti? Lo stato di infrastrutturazione del servizio idrico è questo, di quali progetti parlano amministratore e direttore di Abbanoa?».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis a nome del suo gruppo ha annunciato il suo voto favorevole all’emendamento Gaia. «Non può passare come inosservata l’uscita dall’aula di un esponente autorevole della maggioranza che sbatte la porta su un progetto che disciplina la gestione di un bene fondamentale come l’acqua – ha sottolineato Pietro Pittalis – opposizioni interne di questa natura dimostrano che il centrosinistra e la giunta navigano a vista. Prima si toglie la spina a questa maggioranza e meglio è per i sardi. Non è questo il modo di governare la Sardegna e un settore sensibile come quello della risorsa idrica».

Posto in votazione, l’emendamento n.182 è stato respinto con 27 no e 16 sì. Via libera invece al testo dell’articolo 3.

Il Consiglio ha poi approvato in rapida successione gli articoli 4 “Modifiche all’articolo 9 della legge regionale n. 4 del 2015 (Personale dell’Ente di governo dell’ambito della Sardegna)” e 5 “Sostituzione dell’articolo 12 della legge regionale n. 4 del 2015 (Potere sostitutivo della Regione)”.

Disco verde anche per un emendamento aggiuntivo (n.179) all’art 5  presentato dall’on. Michele Cossa (Riformatori). Soddisfatto il presentatore: «In questo modo si risolve problema dei comuni non coperti dalla normativa per lo smaltimento delle acque meteoriche che in alcuni comuni non vengono smaltite da Abbanoa ma dai consorzi, questo emendamento chiude le procedure transattive di tutti i comuni».

L’Aula ha quindi approvato il testo dell’articolo 6 “Modifiche all’articolo 15 della legge regionale n. 4 del 2015 (Principi di sussidiarietà, di differenziazione e di adeguatezza)”. Successivamente il consigliere Eugenio Lai (Art. 1 – Mdp) ha presentato un emendamento orale per ribadire il principio della natura pubblica della risorsa idrica: «Oltre a questo principio, confermato dal referendum del 2011, l’emendamento mira a garantire ai cittadini bisognosi un quantitativo minimo vitale pari a 50 litri giornalieri».

Mario Tendas (Pd) pur condividendo il contenuto della proposta ha paventato il rischio che l’applicazione della norma studiata per venire incontro ai soggetti indigenti possa tradursi in un vantaggio per i morosi: «Si rischia di dire che gli slacci non si possono fare – ha rimarcato Tendas – occorre chiarire meglio questo aspetto. Il pericolo è che la situazione diventi ingestibile. Serve una linea di demarcazione legata alle condizioni economiche e sociali dell’utenza»

Una riflessione ulteriore è stata suggerita anche da Marco Tedde (Forza Italia) che ha chiesto una breve sospensione della seduta, accordata dal presidente Ganau.

Alla ripresa dei lavori, il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha annunciato il suo voto favorevole all’emendamento orale del consigliere Lai: «Abbanoa è in lite con tutto il mondo per bollette, slacci, ricambi contatori. Voglio far riprendere socialità a questo mostro dell’idrico». Attilio Dedoni ha poi ricordato che il suo gruppo ha depositato una mozione sulla situazione idrica in Sardegna: «Chiedo di portarla in discussione al più presto».

Anche Pierfranco Zanchetta, capogruppo di Cps, ha ricordato la mozione (n. 266) presentata  a ottobre 2016. «Si chiedeva allora di intervenire per garantire a tutti la quantità minima giornaliera d’acqua fissata dall’Oms in 50 litri. Oggi tocchiamo un nervo scoperto di una situazione che riguarda i più bisognosi».

Marco Tedde (Forza Italia) si è detto favorevole, in linea di principio, all’emendamento Lai chiedendo però un’integrazione. «Così rischia di non poter essere attuato – ha detto Marco Tedde – noi abbiamo presentato una proposta di legge per garantire il quantitativo minimo vitale. Per le morosità superiori a 5-000 euro prevediamo una diminuzione delle erogazioni  del 40% della media dei consumi dei precedenti 5 anni per le utenze commerciali, 20% per quelle domestiche. All’estinzione del debito l’erogazione dell’acqua torna alla normalità. Se si integra l’emendamento con queste norme va bene altrimenti rischia di restare una mera enunciazione di principio».

L’assessore dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini, pur nella condivisione della proposta, ha voluto precisare la portata della norma: «Sulla questione c’è un po’ di confusione. Il soggetto che regola il sistema è Egas, all’ente spetta individuare categorie sociali ed eventuali misure di aiuto. Quello è il livello amministrativo competente. L’emendamento può essere approvato».

Parere favorevole è stato espresso anche dal presidente della Commissione “Governo del territorio” Antonio Solinas: «Sarà Egas a studiare le modalità per garantire il quantitativo minimo vitale d’acqua alle famiglie disagiate». Posto in votazione l’emendamento orale che è stato approvato

L’Aula ha quindi dato il via libera in rapida successione gli articoli 7 “Modifiche all’articolo 3 della legge regionale n. 10 del 2008 (Funzioni dei consorzi industriali provinciali)”, 8 “Abrogazioni”, 9 “Norma finanziaria” 9 bis “Norme transitorie” e 10 “Entrata in vigore”.

Il Consiglio regionale ha quindi proseguito i lavori con le dichiarazioni di voto.

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha sostenuto che «Abbanoa resta il convitato di pietra e non ci si può nascondere dietro l’Egas che, peraltro, non fa bene il suo mestiere». «La politica sarda – ha proseguito – deve guardare al futuro e preoccuparsi a fondo di un sistema in cui ci sono pesanti restrizioni del servizio in molti territori della Sardegna anche quando piove, segnale di cattiva gestione della cosa pubblica».

Il consigliere Domenico Gallus (La Base-Psd’Az) ha affermato che «oggi è una grande giornata di festa per una trentina di Comuni della Sardegna e dispiace per circa 100 altri Comuni che non hanno creduto nella nostra battaglia e per diverse ragioni l’hanno abbandonata, forse per timore di perdere finanziamenti; ciò comunque non sminuisce l’importanza del risultato, frutto di una rivendicazione fatta esclusivamente nell’interesse delle persone».

Il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu ha sottolineato positivamente il fatto che il Consiglio, anche in questa occasione, «si è mosso nel solco di una tradizione virtuosa fatta di interventi mirati nella legislazione regionale». «In questo caso – ha precisato – si è assunto la responsabilità di una legge nuova con cui viene sancito che la governance del servizio idrico appartiene alle comunità locali, così come sono meritori gli interventi sulle comunità autonome e l’emendamento orale che conferma un approccio etico all’economia, in definitiva si tratta di una legge utile che risolve problemi aperti anche se dibattito sul sistema deve continuare».

Il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde ha sottolineato che «il risultato ottenuto dai Comuni autonomi e l’unico perché il resto della legge è completamente sbagliato perché gli azionisti della società non la possono controllare ed Abbanoa continuerà ad operare a proprio piacimento, pratiche vessatorie comprese; ricordiamo su questo aspetto la recente sanzione applicata dall’Antitrust per 600.000 euro che certamente pagheranno i sardi». «L’Egas resta una scatola vuota – ha concluso Tedde – il controllo analogo stringente obbligatorio per legge ancora non c’è, i vertici non saranno nominati dai Comuni e per giunta il direttore avrà un contratto autonomo innescando un potenziale conflitto di interessi».

Il presidente della commissione Governo del territorio Antonio Solinas (Pd), relatore di maggioranza, ha ringraziato per il lavoro svolto i componenti della commissione e tutto il Consiglio, sottolineando che «il testo dice il contrario di quello che sostiene il collega Tedde; il controllo analogo, per esempio, sarà fatto da un comitato di Sindaci e questo è il modo più serio per coinvolgere le autonomie ed i vertici saranno eletti dalle amministrazioni locali». Antonio Solinas ha quindi ribadito il voto favorevole alla legge precisando che, sul piano politico, «non c’è nessuna frattura nella maggioranza ma solo divergenze normali su un emendamento e non certo sulla norma nel suo complesso».

A nome della Giunta, l’assessore dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini ha affermato che «la legge si è posta il problema di migliorare la qualità del servizio; sotto questo profilo siamo coscienti dei limiti attuali ma nessuno può dimenticare le gravissime inefficienze degli anni precedenti sia economiche che gestionali». «Ora – ha aggiunto – i problemi finanziari sono stati risolti, ci sono ancora molti spazi di miglioramento e vanno meglio i meccanismi di controllo; la vera innovazione sta qui, è coerente con la legislazione di settore». Dopo aver espresso una valutazione positiva sulla norma che riguarda i piccoli Comuni, l’assessore ha concluso auspicando un percorso rapido della legge anche a livello nazionale.

Non essendoci altri iscritti a parlare il presidente ha messo in votazione la legge che il Consiglio ha approvato con 30 voti favorevoli e 14 contrari. Successivamente ha sospeso la seduta per convocare la conferenza dei capigruppo.

Alla ripresa dei lavori, il presidente ha comunicato le decisioni della conferenza: le relazioni sulla finanziaria saranno anticipate a stamattina e gli emendamenti potranno essere presentati entro martedì prossimo 12 dicembre alle ore 12.00. Per quanto riguarda il Consiglio sarà riconvocato per martedì 12, alle 10.30, con all’ordine del giorno le comunicazioni del presidente della Regione, Francesco Pigliaru, sulle servitù militari e la discussione della proposta di legge n. 468/A – Solinas Antonio e più (sottoscritta da consiglieri di maggioranza e opposizione) sulla proroga dei termini previsti dalla legge 8/2015 – c.d. “Piano casa”. A seguire, l’inizio della discussione generale sulla legge finanziaria.

Terminate le comunicazioni il presidente ha dato la parola al consigliere Franco Sabatini (Pd), presidente della commissione Bilancio e relatore di maggioranza della legge finanziaria.

Franco Sabatini, dopo aver ricordato che la commissione ha svolto un lavoro preparatorio con un iter più snello riducendo il numero di audizioni rispetto agli anni precedenti ma acquisendo comunque una grande quantità di elementi importanti sulle esigenze vere della comunità regionale, ha auspicato l’approvazione della legge entro 31 dicembre; un obiettivo che, se sarà raggiunto, «sarà di tutto il Consiglio». Il relatore è entrato poi nel dettaglio delle cifre più significative, cominciando dal fisco. Avremo aliquote molto basse, che non saranno toccate, ha spiegato: «Irpef  all’1.23%, la più bassa d’Italia ed Irap  all’1.93%, fra le più basse, così lasciamo risorse sul territorio, per sostenere la ripresa economica in atto». Affrontando il tema degli accantonamenti, Sabatini ha riconosciuto che «sono imponenti ma, proprio per questo, ci vuole una discussione comune con politica, istituzioni e forze sociali, tutta la Sardegna in poche parole, perché con 680 milioni in più avremo fatto moltissimo per la nostra Regione e proprio in questi giorni, inoltre, stanno scadendo gli accordi sugli accantonamenti per le Regioni speciali, un appuntamento al quale dobbiamo arrivare preparati anche cercando alleanze». Dagli accantonamenti al lavoro. «Questa finanziaria – ha sostenuto Franco Sabatini – contiene un importante intervento sulle politiche del lavoro con un fondo di 100 milioni che introdurremo con un emendamento contenente diverse misure, dai cantieri alle politiche attive per l’incontro fra domanda e offerta, la formazione e i bonus assunzioni». Altri stanziamenti di rilievo, ha aggiunto il presidente della commissione Bilancio, «riguardano l’università con fondi aggiuntivi (17 milioni) per il fondo unico ed il diritto allo studio più 3 milioni per infrastrutture, il Reis con 30 milioni più altri 15 ed il rifinanziamento delle leggi di settore nel quadro del sistema socio assistenziale». «Sul Reis – ha precisato Sabatini – abbiamo una stima del fabbisogno complessivo di circa 60 milioni che contiamo di coprire anche con le risorse del Rei nazionale che è complementare, inoltre è importante sottolineare i fondi per l’agricoltura (20 milioni più 25 provenienti dal governo nazionale). Non comprendo – ha detto nelle conclusioni – la polemica con gli Enti locali sul fondo unico che resta intatto nonostante i periodi precedenti di recessione, il calo dei trasferimenti dallo Stato e gli accantonamenti; se poi, rispetto ai 7.7 miliardi complessivi della manovra,  togliessimo sanità e spese obbligatorie emergerebbe le altre risorse andrebbero agli enti locali, dal Reis a cantieri, dai siti archeologici alle biblioteche, in tutto una somma di 1.4 miliardi che ci porterebbe al terzo posto in Italia». «Il vero problema – ha concluso – è la finanza locale perché i vincoli di bilancio non consentono spesa ed è che va discusso come hanno fatto altre Regioni autonome».

Per la minoranza, la relatrice Alessandra Zedda, vice capogruppo di Forza Italia, è partita dal raffronto fra il programma della maggioranza e quanto effettivamente realizzato per affermare che «onestamente i sardi non si sono accorti di nessun miglioramento ma hanno visto solo una messa in scena del tutto staccata dalla realtà». Zedda ha citato in proposito numerosi esempi: dal rapporto con il Governo al trasporto aereo, dagli accantonamenti all’insularità (appena sfiorata con uno stanziamento irrisorio che partirà solo dal 2019), dalle entrate ad una Agenzia priva di competenze reali. «Non siete i migliori come avete voluto far credere – ha proseguito Alessandra Zedda – anzi avete sbagliato tutto con l’accordo Padoan-Pigliaru ed anche Soru ha detto che è stato un errore ritirare i ricorsi; insomma al di là delle belle parole, avete tradito anche chi dice di voler lottare per il sovranismo, ma questo ed altro ve lo faranno capire ben presto i sardi». Sulla manovra, secondo la Zedda è sbagliato parlare di un intervento positivo per il lavoro e l’economia, perché «i dati dicono altro: ci sono bandi di anni precedenti non pagati, un mutuo infrastrutture da 700 milioni con nemmeno un’opera realizzata, una emergenza lavoro per la quale la Cgil e le forze sociali vi tengono sotto pressione, una burocrazia opprimente che blocca la spesa delle risorse disponibili neutralizzandone gli effetti sul sistema regionale, per non parlare della sanità, che avete cambiato con una riforma sbagliata partita dal tetto e non dalle fondamenta».

Dopo quest’ultimo intervento, il presidente ha tolto la seduta riconvocando il Consiglio per martedì alle 10.30.

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Il Consiglio regionale ha approvato il passaggio agli articoli del disegno di legge sulla nuova governance del servizio idricoDl. n. 559 (Giunta Regionale) “Modifiche alla legge regionale 4 febbraio 2015, n. 4 (Istituzione dell’Ente di governo dell’ambito della Sardegna e modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 19 del 2006)”. 

La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con il Dl n. 459 (Giunta regionale – Modifiche alla legge regionale 4/2015-Istituzione dell’Ente di governo dell’ambito della Sardegna-modifiche ed integrazioni alla legge regionale 19/2006) sulla nuova governance del servizio idrico.

Prima dell’inizio della discussione generale, il consigliere del Pds Roberto Desini, prendendo la parola sull’ordine dei lavori, ha sollecitato l’intervento del presidente dell’Assemblea per assicurare l’applicazione della legge, approvata dal Consiglio il 1° agosto scorso, che prevede agevolazioni alle società sportive per le trasferte nelle isole minori. Una legge, ha protestato Desini, «che ancora non viene applicata».

Illustrando i contenuti del Disegno di legge in esame, il presidente della quarta commissione Antonio Solinas (Pd) ha ricordato che «la commissione ha licenziato il provvedimento tenendo presente le esigenze di sollecitudine manifestate da più parti, con l’apporto costruttivo di maggioranza e minoranza, tanto è vero che alcune parti sono state votate all’unanimità». All’interno, ha proseguito Solinas, «c’è anche art.6 discusso da circa due anni con ripetuti interventi del Consiglio, sulla regolarizzazione della posizione di circa 30 comuni che oggi non fanno parte del sistema Abbamoa; con la legge, in particolare, si prevede che possano continuare la loro attività in modo autonomo». Nelle conclusioni, Solinas ha infine ringraziato quanti hanno contribuito a portare il provvedimento in tempi brevi all’attenzione dell’Aula, sottolineando che si tratta di una legge «che riguarda tutta la Sardegna».

Il consigliere Domenico Gallus (La Base, Psd’Az) ha messo l’accento sul fatto che «con questa legge si sta scrivendo una nuova pagina, forse storica, dell’autonomia della Sardegna, col prevalere del buon senso di tutti: dal presidente della Giunta al presidente del Consiglio, dall’ex assessore Paolo Maninchedda all’attuale Edoardo Balzarini, dall’on. Daniele Cocco nella sua qualità di sindaco di Bottidda alla quarta commissione, per concludere con tutti i Comuni». Soffermandosi poi sull’importanza di modificare la legge 4/2015, Gallus ha sottolineato che «alcune comunità della Regione avranno la possibilità di proseguire nella gestione autonoma del servizio idrico, decidendo e programmando sulla gestione di un bene primario come l’acqua e questo rappresenta per me una soddisfazione indescrivibile dopo lunga rivendicazione iniziata nel 2002 a Paulilatino per opporsi all’ambito unico». L’acqua, ha detto ancora Gallus, «è da sempre bene comune ed il diritto all’acqua si configura come diritto umano che tutti devono poter esercitare in modo paritario». La cosa importante, secondo il consigliere, «è che il servizio sia gestito con qualità, efficienza, efficacia ed,  economicità, anche da parte di quei Comuni che prima erano tagliati fuori dai fondi regionali per la manutenzione delle reti, pur avendo dimostrato nei fatti di saper fare bene il loro lavoro, a differenza di Abbanoa che, forse per la sua eccessiva dimensione, ha dimostrato gravi inefficienza con gravi ripercussioni per servizio e cittadini e va quindi rivista e rivisitata». Dopo aver ricordato la sua opposzione all’ambito unico, Gallus ha auspicato la creazione di piccoli bacini più vicini alle esigenze sociali ed una iniziativa urgente per la diversificazione tariffe con attenzione a centri dell’interno e rurali nel rispetto del principio di equità».

Il presidente Ganau ha comunicato che gli emendamenti dovranno essere presentati entro la fine della discussione generale.

Il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde ha sostenuto che «i ringraziamenti provenienti dal Consiglio non vanno certamente rivolti alla Giunta che ha fatto un disegno di legge che, a nostro giudizio, deve essere ritirato per i contenuti che propone e non lo pensa solo la minoranza». Ripercorrendo recenti vicende che hanno visto coivolto il sistema idrico regionale, Tedde ha citato le censure formulate sia dall’Anaac che dall’Antitrust per affermare che « i Comuni devono avere il controllo totale della società e nominare gli organi di vertice di Abbanoa Spa e questo processo deve avvenire con immediatezza, il contrario di quanto fatto dalla Giunta che lascia molte cose come stanno o le cambia in modo annacquato, con un patto leonino di secondo grado che consente al detentore di una piccola quota di controllare la società». In altre parole, ha aggiunto, «l’esecutivo conferma la sua volontà, manifestata dall’inizio della legislatura, di salvaguardare un vertice che naviga in acque tempestose nonostante la benevolenza dei media; forse invece è il momento per ridefinite l’Ato sostituendolo con ambiti diversi e con decisioni più adatte alle caratteristiche del servizio e degli utenti».

Il capogruppo di Art. 1 – Mdp Daniele Cocco,dopo esserci associato ai ringraziamenti di Gallus allargandoli al Cal che è stato particolarmente sollecito nel fornire il suo parere, ha parlato di «una legge attesa da tempo che rende giustizia ai Comuni che hanno dimostrato nel tempo di saper gestire molto bene il servizio idrico, fermo restando che riforma più complessiva del servizio presenta ancora alcune criticità e va migliorata anche se c’è tutto il tempo per farlo attraverso gli emendamenti sui quali è auspicabile una larga condivisione». Un fatto è certo, a giudizio di Cocco: «il sistema Abbanoa non dà le risposte che i cittadini si attendono ed occorre una riflessione per vedere dove si può migliorare; noi abbiamo presentato un emendamento per permettere a chi non può pagare di avere comunque un servizio minimo, spero che su questo ci sia il consenso unanime del Consiglio».

La vice capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda, condividendo molte delle dichiarazioni del collega Tedde, ha ribadito la sua convinzione favorevole all’autorità d’ambito anche nel rispetto della normativa nazionale e all’affidamento del servizio ad un gestore unico. Tuttavia, ha affermato, «deve finire questo cancro, Abbanoa è un disastro, dialoga con Egas con carte bollate, non c’è nessuna collaborazione, manca una cabina di regia, molti territori sono penalizzati, la qualità dell’acqua è bassa, ci sono problemi di depuratori, c’è la fuga di tecnici ed ingegneri, un eccessico accentramento sul direttore generale e a far le spese di tutto questo sono i sardi, mentre sentiamo dichiarazioni trionfalistiche e si cercano partnership altisonanti». C’è in definitiva, ad avviso della Zedda, «una enorme responsabilità politica che viene elusa, abbiamo creduto di riformare Egas ma è il sistema che è fallito e non possiamo stare più zitti, bisogna fermare tutto e ragionare perché altrimenti si va alla deriva, ho un dossier sui lavori che dimostra che non è stato concluso niente; chiedo a tutta la Giunta ed all’assessore Paci non fare più finta di nulla perchè noi siamo e restiamo disponibili ma solo nella chiarezza».

Il consigliere Antonio Gaia (Cps) ha dichiarato che «quello che ha detto la collega Zedda va preso in considerazione perché stiamo parlando di un servizio importantissimo per la comunità regionale; il mio intento è costruttivo e la mia personale battaglia per mettere Abbanoa sulla retta via va in questa direzione; molti consiglieri sembrano assenti e lontani da questo problema eppure non vi è cittadino o Sindaco della Sardegna che esprima un giudizio positivo sul servizio, quindi il problema non lo dobbiamo solo porre ma risolvere per non veder più slacci indiscriminati o persone disabili senz’acqua per dieci giorni, anche se ciò non vuol dire che il servizio non debba essere pagato». Però è vero che, in questi anni, ha continuato Antonio Gaia, «il soggetto gestore ha pensato di più a far quadrare i bilanci ed è questo atteggiamento deve cambiare a favore di uno più vicino ai cittadini, che ora sono costretti a rivolgersi ai tribunali per far valere le loro ragioni: nel tribunale di Cagliari 3 cause al giorno riguardano Abbanoa, e sono 1700 dal 2016, significa che la politica deve indicare soluzioni e nel concreto, con alcuni emendamenti, possiamo intanto restituire il maltolto agli Enti locali attraverso controllo diretto da parte di Egas: se procediamo in modo diverso eludiamo ancora una volta il problema del controllo analogo».

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu ha ricordato di essere stato fra i 30 consiglieri regionali che hanno firmato la mozione poi trasmessa all’Anaac perché «Abbanoa ha agito scorrettamente nei confronti dei sardi creando più danni che benefici ed ora bisogna chiedersi chi paga queste cause legali perché in qualche caso c’è una condotta da lite temeraria che si spinge perfino al sequestro dei conti correnti bancari». Tornando alla legge, Rubiu ha evidenziato l’anomalia dello stesso rapporto di lavoro del direttore generale che «ha un contratto autonomo ma mantiene il suo status per cinque anni per cui dobbiamo pagarlo anche se viene mandato via, un grave errore da correggere».

Il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu ha detto che «è meglio stare sul tema in discussione che incide su settori molto delicati della vita dei sardi; nella legge non si parla di Abbanoa perché è pericolosa sia una legge ad personam che contra personam, non c’entra nemmeno l’autorità anti corruzione perché il problema viene da molto più lontano e risponde all’esigenza di discutere il rapporto dei sardi con il bene-acqua, con continue revisione se si vuole, ma non con l’uso di processi politici utilizzando armi improprie». La legge, ha detto ancora Gianfranco Congiu, «dice cosa deve fare la Regione nei confronti di una società ma non dimentichiamo che le leggi sono diverse rispetto quelle del 2006 e perfino del 2008, dà risposte formidabili a tutta la Sardegna consegnandole un sistema più armonico e meno litigioso, regolato da norme dove la Regione fa un passo indietro ed assegna il controllo ai Comuni, sono passaggi epocali che non è giusto annacquare puntando l’indice contro Abbanoa». Consiglio e maggiorana, ha concluso, «hanno fatto bene a porsi il problema di riformare il sistema, non è un approdo ma un inizio e sarà certamente una legge utile, molto migliore di quanto abbiano trovato».

Il presidente Ganau ha quindi dato la parola all’assessore ai Lavori pubblici Edoardo Balzarini. L’esponente della Giunta Pigliaru ha difeso il provvedimento in discussione ricordando l’iter che ha portato all’istituzione dell’Autorità d’ambito.

«Nel 2015 con la legge n.4 è nato l’organo di governo in ottemperanza del decreto 152 – ha detto Edoardo Balzarini – fino ad allora la Regione era priva di un quadro legislativo adeguato. Ciò ha consentito di superare una situazione difficile. Si è messo rimedio a una tendenza accentratrice andando verso una gestione condivisa tra regione ed enti locali».

Edoardo Balzarini ha poi affrontato il tema delle criticità evidenziate dall’Anac: «Questo disegno di legge – ha sottolineato l’assessore – è una risposta a quei rilievi. Il sistema funziona con difficoltà, in particolare nei  rapporti tra ente gestore ed autorità d’ambito. Il provvedimento definisce finalmente le funzioni della Regione, come organismo sovraordinato che interviene quando i conflitti tra due soggetti (ente gestore e di governo) paralizzano il sistema. L’obiettivo primario è garantire il governo di un sistema. La legge restituisce inoltre potere agli enti locali dando competenze chiare ai comuni».

Entrando nel merito dei rilievi dell’Anac, Edoardo Balzarini ha ricordato che Abbanoa è finora andata avanti grazie alla partecipazione della Regione «che ha profuso finanziamenti e ha dato vita a un piano di ristrutturazione. La partecipazione iniziale della Regione prevedeva una quota del 17 % ritenuta legittima dall’Anac per l’affidamento del servizio in house. Questa modalità di affidamento viene riportata a quella dimensione iniziale. Regione sarà minoritaria e non avrà una posizione dominante nelle scelte dell’ente di governo».

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione il passaggio agli articoli.

Per dichiarazioni di voto ha preso la parola Marco Tedde (Forza Italia): «Edoardo Balzarini invece di chiarire dubbi li ha acuiti – ha detto Marco Tedde – ci racconta che stiamo migliorando il sistema. Dice anche che il Dl è una risposta alle criticità rilevate dall’Anac. Non è così, non può essere una risposta per un motivo molto semplice: le criticità rilevate sono ben altre. Lasciando perdere l’antitrust, l’Anac dice in modo chiaro che non occorre potenziare il controllo analogo ma cedere la totalità delle azioni ai comuni e trasferire ad Egas i poteri di controllo e quelli assoluti di nomina dei vertici dell’Ente». L’esponente della minoranza ha quindi annunciato il suo voto contrario al provvedimento: «L’assessore dice che con il Dl si applica il testo unico sugli enti locali. Se prevedete questo a maggior ragione occorre eliminare il soggetto Abbanoa».

Il presidente della Quarta Commissione Antonio Solinas (Pd), replicando al collega Marco Tedde, ha annunciato il suo voto favorevole:  «Nella legge sono scritte cose diverse – ha detto Antonio Solinas – il testo della legge è stato concordato con l’ufficio legale della Regione in risposta alle osservazioni dell’Anac. Il Dl non risolverà tutti i problemi ma è certamente una proposta migliorativa».

Su Abbanoa, Antonio Solinas ha difeso l’operato del managment: «E’ vero che in Sardegna è difficile trovare persone che dicono che Abbanoa funzioni bene. Questo anche perché il manager, in questi anni, ha posto in campo attività che hanno costretto molti cittadini, finora morosi, a pagare l’acqua. I risultati economici raggiunti lo dimostrano».

Il consigliere del Pd, infine, ha annunciato la decisione di convocare i vertici Abbanoa in Commissione: «Se necessario li sentiremo per più giorni – ha concluso Solinas – la seduta sarà allargata a tutti i capigruppo».

Alessandra Zedda (Forza Italia) ha annunciato la sua decisione di astenersi sul passaggio agli articoli come «segnale di disponibilità a trattare l’argomento».

Replicando all’assessore Edoardo Balzarini, Alessandra Zedda ha aggiunto: «E’ vero che il Consiglio ha il potere di indirizzo e di controllo, ci consenta però di esercitarlo. Se un sistema non funziona bisogna avere il coraggio di fare un passo indietro, fermarsi e approfondire. Da parte nostra non c’è nessuna intenzione di bloccare la riforma. Abbiamo sperato che potesse essere migliorato il rapporto tra ente gestore e ente di controllo. Ci auguriamo che si possa cambiare qualcosa».

Antonio Gaia (Upc) ha annunciato il suo voto favorevole a condizione che vengano accolti alcuni emendamenti. «Così com’è la legge non rispetta i dettami della delibera dell’Anac». Il consigliere dell’Upc ha poi affrontato il tema Abbanoa: «Ci si dimentica che è parte integrante della legge, non fosse altro perché Egas ha deciso di autoprodursi i servizi. Egas e Abbanoa sono lo stesso soggetto, solo formalmente non lo sono». Quanto all’affidamento in house del servizio idrico, Gaia ha fatto notare che questo aspetto non è previsto dalle leggi vigenti: «La ricapitalizzazione di Abbanoa è un fatto gravissimo. Occorre riportare la questione nei giusti binari».

Messo in votazione, il passaggio agli articoli è stato approvato con 29 voti a favore e 3 contrari. I lavori del Consiglio riprenderanno domani mattina, alle 10.00.

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Una programmazione dell’azione politico amministrativa a dieci anni almeno, la necessità di un processo di efficientamento della macchina amministrativa, senza dimenticare l’esigenza di processi di semplificazione e qualificazione delle stazioni degli appalti. Punti di partenza necessari per un riavvio di un processo di ripresa dell’economia che passa necessariamente per un le opere pubbliche e dei pubblici servizi. Elementi che sono stati illustrati nel corso del convegno “Nuovo codice degli appalti e mercato delle opere pubbliche e dei servizi in Sardegna” promosso da Legacoop Sardegna e Legacoop produzione e servizi. Un settore composto da costruzioni, manifattura, progettazione, servizi e iniziative culturali e consorzi, conta 210 cooperative, 2.721 soci, 3.133 occupati, ricavi per 170 milioni di euro con un costo del lavoro di 84 milioni di euro. Per Claudio Atzori, presidente regionale, «serve una politica lungimirante che vada oltre il periodo di governo. Ritengo sia necessario un processo che pensi a una crescita e sviluppo con programmi di dieci anni, altrimenti per le imprese è difficile stare sul mercato». Punto di partenza per il rilancio dell’economia.

«Al di là dei mille occupati in più o in meno in un determinato comparto – ha spiegato Luigi Piano, responsabile regionale area Lavoro Legacoop Sardegna – quello che in questo momento manca è la percezione che comunque si stia effettivamente imboccando una via d’uscita dalla crisi.»

Per l’esponente di Legacoop è necessario che «l’intera classe dirigente si impegni a disegnar anche attraverso un confronto acceso se necessario, un percorso che veda ciascuno, per le proprie competenze  e responsabilità, assumersi l’onere di fare la propria parte, sapendo che al di là dei ruoli, o questa situazione la si supera rapidamente o si dovrà assistere ancora una volta alle solite ripartenze tardive e parziali che tante opportunità hanno sottratto alla nostra regione». A coordinare i lavori Paolo Laguardia, responsabile mezzogiorno Legacoop produzione e servizi.

Marco Mingrone, responsabile ufficio legislativo Legacoop nazionale ha parlato dello stato di attuazione del nuovo Codice dei contratti pubblici. Di crescita, sviluppo hanno parlato Mauro Pasolini (presidente consorzio Comscoop) e Sergio Zeccarelli (direttore commerciale Cns). Sandro Filabozzi (direttore commerciale Area Centro Cons Integra) ha ricordato il ruolo delle coop. Francesco Tilocca (presidente Ance Sardegna) ha parlato delle difficoltà e disagi delle imprese. Francesco Porcu (Cna) delle “criticità del codice degli appalti e delle difficoltà che ha creato” e della necessità di “cogliere l’assetto migliore sulla riforma”. Cristiano Erriu (assessore regionale enti locali) ha parlato di “centrale committenza” e del fatto che la Regione “non è all’anno”. Edoardo Balzarini (assessore regionale lavori pubblici) ha parlato degli interventi e misure poste in campo dalla Regione e Ignazio Angioni (senatore) ha parlato dell’azione portata avanti dalle istituzioni e dell’importanza del lavoro svolto dal mondo cooperativo.

 

 

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Nuova Giunta 4 luglio 2017
Via libera definitivo, in Giunta regionale, alle risorse 2017 per l’organizzazione e il funzionamento dei Centri antiviolenza e delle Case di accoglienza. Sono stati ripartiti quasi due milioni di euro: 900mila euro, come contributo alle attività degli 8 Centri antiviolenza e delle 5 Case di accoglienza, già finanziati negli anni scorsi e con il trasferimento delle risorse in un’unica soluzione per garantire continuità nell’attività svolta. Il 70% delle risorse (pari a 630.000 euro), sono destinate alle Case di accoglienza e il restante 30%, (pari a 270.000 euro) andranno ai Centri antiviolenza, attribuendo lo stesso importo a ogni Centro e prevedendo una maggiorazione del 50% ai Centri titolari di ulteriori sedi operative, per assicurare a tutte le strutture, intese come nodi della rete regionale, adeguate potenzialità di ascolto e di accoglienza. Altre risorse arrivano da stanziamenti statali: circa 515mila euro sono vincolati all’istituzione di nuovi Centri e nuove Case di accoglienza (il 33%), mentre il 67% (250mila euro) finanzia le realtà già esistenti e operative. Ci sono poi 384.000 euro del Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale di genere, da destinare a quattro linee d’azione: formazione, inserimento lavorativo, interventi di autonomia abitativa, implementazione sistemi informativi.
Ancora su proposta dell’assessore Luigi Arru, è stata approvata la definizione dei criteri di assegnazione del 5% del tetto di spesa per l’acquisto, da parte dell’Azienda per la Tutela della Salute, delle prestazioni sanitarie di assistenza ospedaliera per l’anno 2017, facendo particolare riferimento alle prestazioni di specialistica ambulatoriale e ai ricoveri presso le strutture private disposti dai Pronto Soccorso ospedalieri e dalle altre Strutture ospedaliere pubbliche. Via libera anche al Programma assistenziale per ragioni umanitarie per l’anno 2017, rivolto a cittadini provenienti da Paesi nei quali non esistono o non sono facilmente accessibili competenze medico-specialistiche e non sono in vigore Accordi di reciprocità relativi all’assistenza sanitaria e cittadini provenienti da Paesi la cui particolare situazione contingente non rende attuabili, per ragioni politiche, militari o di altra natura, gli Accordi eventualmente esistenti con il Servizio Sanitario Nazionale per l’assistenza sanitaria.
Su proposta dell’assessore della Pubblica Istruzione e della Cultura Giuseppe Dessena sono stati stanziati 950mila euro per attività musicali e popolari. Altri 150mila euro sono destinati alla produzione, diffusione di opere audiovisive di animazione in lingua sarda e di prodotti musicali destinati a bambini e ragazzi a tutela e promozione della lingua sarda, e a scopo didattico: la diffusione avverrà infatti anche nelle scuole. È stato inoltre approvato il Piano di azione nazionale per l’educazione e l’istruzione dalla nascita sino ai sei anni: l’investimento è di 4,5 milioni di euro. Per il fitto casa degli studenti universitari, invece, sono stati assegnati 3milioni per l’Anno Accademico 2017/2018, per gli studenti sardi che frequentano un corso di laurea in Sardegna o in altri Atenei fuori dall’isola. Un milione 96mila euro sono destinati agli allestimenti scientifici per il potenziamento e la funzionalità della ricerca dei Dipartimenti del nuovo complesso universitario di Monserrato. Infine, sono stati rafforzati i laboratori didattici linea B2 di Tutti a Iscol@ 2017/2018, con 3milioni 410mila euro.
A seguito del parere favorevole da parte del Consiglio regionale, è stata approvata in via definitiva, come proposto dell’assessore dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini, la sottoscrizione da parte della Regione delle azioni relative all’aumento di capitale, deliberata dall’assemblea dei soci di Abbanoa spa per 10 milioni lo scorso 19 ottobre, in misura pari all’attuale percentuale di partecipazione della Regione al capitale sociale, esercitando il diritto di opzione per le azioni inoptate.
Su proposta dell’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, l’Esecutivo ha deliberato il nulla osta sul Conto consuntivo 2015 dell’agenzia Forestas e sulla variazione al bilancio di previsione 2017 dell’Arpas, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Sardegna.

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La commissione Governo del territorio, presieduta dal vice presidente Antonio Solinas (Pd) in attesa dell’elezione del nuovo presidente, ha ascoltato l’assessore dei Lavori Pubblici Edoardo Balzarini su alcuni importanti temi: legge di stabilità 2018, capitalizzazione di Abbanoa Spa ed istituzione dell’Ente di governo dell’ambito della Sardegna.

Sui contenuti delle legge di stabilità, Edoardo Balzarini ha parlato di una azione di “mantenimento” della programmazione pluriennale già avviata, che trova copertura finanziaria in fondi nazionali ed europei e, per quanto riguarda la Regione, nel mutuo per le infrastrutture. Fra gli interventi più significativi l’assessore ha segnalato il sostegno ai Consorzi di bonifica per il contenimento dei costi dell’acqua, l’abbattimento degli interessi per l’acquisto della prima casa ed il contrasto al rischio ideo geologico.

Nel corso del dibattito, durante il quale hanno preso la parola i consiglieri regionali Pier Mario Manca (Pds), Salvatore Demontis e Giuseppe Meloni (Pd) e Giovanni Satta (Misto) il presidente della commissione ha richiamato l’attenzione dell’assessore sulla grave situazione delle strade provinciali, in gran parte prive di manutenzione ordinaria. Edoardo Balzarini, dopo aver ricordato gli interventi contenuti nel “Patto per la Sardegna” finalizzati al miglioramento della sicurezza delle infrastrutture stradali, ha riconosciuto che quello della manutenzione ordinaria è un problema reale che determina “disagio e malessere” in molti territori e vi si potrà porre rimedio, sia pure parzialmente, all’interno della legge di stabilità.

Per quanto riguarda la capitalizzazione di Abbanoa, la commissione ha espresso parere positivo alla delibera della Giunta con cui si sottoscrive (con 10 milioni per l’annualità 2017) la quota di capitale della Regione, parte di una manovra più ampia che dovrebbe portare alla ristrutturazione della società ed all’allargamento della compagine azionaria.

Sul Dl 459 della Giunta che, modificando la legge regionale 4/2015, ridisegna l’assetto dell’Ente di governo dell’ambito della Sardegna, il presidente della commissione Antonio Solinas ha brevemente ricordato la situazione che ha visto contrapposti 29 Comuni della Sardegna e l’Egas, per una delibera che obbliga gli enti locali ad entrare nella società, contro la quale è stata manifestata l’intenzione di proporre ricorso al Tar, nonostante le spese elevatissime dell’azione giudiziaria.

A questo punto, ha affermato Solinas, le soluzioni che abbiamo di fronte sono due: attendere che l’Egas sospenda la delibera, come sembra orientata a fare nella giornata di domani, o stralciare dal disegno di legge la norma che riguarda i Comuni. «Serve comunque un approfondimento – ha concluso – che però possiamo concludere in tempi brevissimi anche perché la commissione è già convocata per domani».

L’assessore Balzarini, pur non volendo interferire sulle libere determinazioni della commissione e del Consiglio e sottolineando le complessità interpretative della normativa in materia, ha definito preferibile una nuova norma organica rispetto ad un provvedimento parziale che, a suo avviso, potrebbe presentare rischi di impugnativa.

«Il disegno di legge – ha sostenuto – va valutato in tutte le sue parti perché, oltre a superare l’attuale fase di incertezza dei Comuni autonomi, dà attuazione alle indicazioni dell’Anaac sul controllo analogo e prevede meccanismi graduali di superamento della posizione dominante della Regione che scenderà al 20% del capitale entro il 2020 e consentirà da subito la designazione del nuovo vertice, espressione dei Comuni con una sorta di voto ponderato in base alla popolazione.»

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Nuova Giunta 4 luglio 2017

La Giunta regionale ha approvato le Linee guida per la funzionalità della Centrale regionale di Committenza e la regolazione dei rapporti con le Amministrazioni aggiudicatrici degli appalti di lavori, servizi e fornitura di beni nell’ambito del territorio regionale.
Per avviare i nuovi percorsi formativi degli ITS (Istituti Tecnici Superiori) sono stati stanziati dalla Giunta, su proposta dell’assessore Giuseppe Dessena, 250mila euro di risorse regionali a cui si aggiungono 83.427 euro di contributo nazionale assegnato dal Miur. I nuovi corsi di formazione saranno Building manager e Energy manager per l’Its di Macomer con indirizzo di efficienza energetica, infomobilità e infrastrutture logistiche e conduzione del mezzo navale per allievo ufficiale di macchina per il Mosos di Cagliari, e la commercializzazione e valorizzazione dei prodotti agroalimentari per il TagSS di Sassari. È stato inoltre stanziato il finanziamento di 221mila 860 euro in favore dei comuni di Cagliari e Sassari per l’assegnazione di posti gratuiti di studio per convittori e semiconvittori nei Convitti Nazionali “Vittorio Emanuele” di Cagliari e “Canopoleno” di Sassari per l’anno scolastico 2017/2018. Sono 23 convittori per Cagliari e 3 per Sassari, e 25 semiconvittori per Cagliari e 101 per Sassari. Per i progetti di mobilità giovanile internazionale, la promozione dell’interculturalità e la cittadinanza europea l’Esecutivo ha stanziato la somma di 300mila euro a favore delle associazioni culturali, che potranno partecipare tramite avviso a evidenza pubblica. Sono stati poi destinati dalla Giunta 500mila euro, a integrazione dei fondi statali erogati agli Enti locali, per la realizzazione e la gestione di progetti che hanno la finalità di tutelare le minoranze linguistiche storiche. Sempre nell’ambito della tutela e diffusione della lingua sarda la Giunta ha stanziato 40mila euro a favore delle testate giornalistiche on line, a frequenza non quotidiana, per la realizzazione di spazi informativi e di approfondimento. I contributi saranno concessi tramite procedura a sportello e per una cifra massima di 5mila euro. Altri 500mila euro saranno dedicati alle società sportive per interventi di ampliamento e ristrutturazione di impiantistica sportiva di base.
Approvata, su proposta dell’assessore Edoardo Balzarini, la sottoscrizione da parte della Regione delle azioni relative all’aumento di capitale, deliberata dall’assemblea dei soci di Abbanoa spa per 10 milioni di euro lo scorso 19 ottobre, in misura pari all’attuale percentuale di partecipazione della Regione al capitale sociale, esercitando così il diritto di opzione per le azioni inoptate. La Giunta ha inoltre cambiato da Anas all’Unione dei comuni Parte Montis il soggetto attuatore degli interventi per l’adeguamento e messa ini sicurezza del collegamento Gonnostramatza – SS 131, previsto nell’ambito del Piano Infrastrutture. Modificato anche il soggetto attuatore, dal comune di Sarule ad AREA, per l’intervento “Domos Vetzas” che prevede l’acquisto e il recupero di alloggi in disuso per realizzarne sei da assegnare in locazione a canone moderato. Infine, l’Esecutivo ha deliberato il rinnovo per due anni dell’incarico di Amministratore unico di Enas a Giovanni Sistu.
Come proposto dall’assessore Virginia Mura, sono stati ripartiti 400.000 euro a favore delle Organizzazioni sindacali confederali regionali, incontrate nelle scorse settimane. Le risorse sono in aumento di 40.000 euro rispetto all’anno precedente.
La Giunta, su proposta dell’assessore Cristiano Erriu, ha nominato il commissario straordinario per la reggenza del Consorzio per la pubblica lettura ‘Sebastiano Satta’. Si tratta di Paolo Piquereddu, ex direttore generale dell’Istituto Superiore Regionale Etnografico (ISRE), il quale eserciterà le funzioni dell’Assemblea, del Consiglio direttivo e del presidente sino al rinnovo degli stessi organi. Paolo Piquereddu dovrà approvare il bilancio di previsione dell’esercizio 2017 e il rendiconto della gestione 2016. Il presidente Francesco Pigliaru disporrà con proprio decreto l’atto formale di nomina.
L’Esecutivo ha approvato, su proposta dell’assessore Luigi Arru, l’assegnazione di 2 milioni e mezzo di risorse regionali e nazionali all’Ats per l’assistenza sanitaria penitenziaria.
Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, la Giunta ha dato il via libera per le liquidazioni, attraverso uno stanziamento di 700mila euro, dedicate ai tronchi stradali acquisiti al patrimonio del Monte dei Pascoli regionale. Le risorse saranno stornate all’Agenzia Laore per il ristoro delle anticipazioni fatte e per il completamento dei pagamenti su pratiche istruite o in fase di istruzione, così da permettere la chiusura del programma. Stanziati inoltre 292.835 euro per gli aiuti dedicati alle Organizzazioni dei produttori (OP), riconosciute nei settori diversi da quello ortofrutticolo, per la realizzazione di programmi pluriennali di attività per la commercializzazione delle produzioni agroalimentari. L’importo è destinato alle istanze delle OP pervenute in Regione nel corso dell’annualità 2017. Il terzo provvedimento riguarda l’aiuto all’avviamento delle Organizzazioni dei produttori (OP), delle loro unioni (OC) non ortofrutta e dei Consorzi di tutela delle produzioni con marchio di origine, su cui sono stati stanziati 69.400euro. Attualmente sono in corso di realizzazione i programmi di avviamento di due Consorzi di tutela di produzioni DOP/IGP e di una OP del settore vitivinicolo.

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La Regione conferma anche per il 2017 lo stanziamento di risorse proprie per integrare il Fondo statale destinato agli inquilini morosi incolpevoli, significativamente ridotto nel corso degli anni. Lo ha stabilito la Giunta su proposta dell’assessore dei Lavori Pubblici Edoardo Balzarini.

Lo stanziamento dello Stato per l’anno in corso, pari a 72.255 euro, verrà quindi incrementato con 500.000 euro di fondi regionali, per affrontare il persistere del fenomeno della morosità incolpevole.
«Il Fondo appartiene alle diverse misure per il diritto alla casa che intervengono per aiutare i privati – spiega l’assessore Edoardo Balzarini – in alcuni casi, come questo, si tratta di leggi nazionali che da alcuni anni non hanno sufficiente copertura statale, e vengono finanziate con fondi regionali. Il Decreto interministeriale che regola lo stanziamento individua i comuni abilitati a presentare le domande e definiti come “prioritari”, ma la Regione ha facoltà di individuare ulteriori comuni ad alto disagio abitativo che possano accedere al Fondo statale o, qualora sia esaurito, alle risorse regionali disponibili, e lo faremo attraverso i criteri stabiliti oggi dalla Giunta – conclude l’assessore dei Lavori pubblici – per garantire il beneficio al più alto numero di cittadini che ne hanno necessità.»

I Comuni che hanno la priorità nella presentazione delle domande sono quelli ad alta tensione abitativa “ATA” e i capoluoghi di Provincia. In Sardegna si tratta dei comuni di Alghero, Cagliari, Carbonia, Iglesias, Macomer, Monserrato, Nuoro, Olbia, Oristano, Ozieri, Porto Torres, Quartu Sant’Elena, Sassari, Tempio Pausania. Oltre a questi, la Regione individuerà gli altri comuni ad alto disagio abitativo.
Una prima scadenza del bando è stata fissata al 15 novembre 2017 per tutti i Comuni interessati, per consentire alla Regione di intervenire prontamente a favore degli inquilini morosi destinatari di atti di citazione in giudizio emessi entro il 15 ottobre 2017, e una seconda scadenza al 31 gennaio 2018.

L’individuazione dei Comuni non prioritari ma ad alto disagio abitativo sarà effettuata alla scadenza del bando, sulla base del rapporto tra il numero delle istanze che saranno presentate e ammesse al contributo da ogni singolo comune e il numero di abitanti dello stesso comune. L’importo massimo di contributo concedibile è di 12.000 euro comprensivi della morosità incolpevole accertata e dell’eventuale pagamento, anche in forma anticipata, delle mensilità relative ad un nuovo contratto da sottoscrivere a canone concordato.

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Il comitato volontario cittadini di Nuxis “Sa Turri”, riunitosi lunedì 9 ottobre per il rinnovo delle cariche sociali, si è confrontato sulle ultime problematiche legate alla salvaguardia della gestione autonoma del servizio idrico, per la difesa dell’acqua di Nuxis da quella che definisce «la bramosia del gestore unico Abbanoa», per organizzare le migliori azioni da intraprendere dopo gli ultimi eventi che hanno portato i cittadini ancora una volta a scendere in campo per difendere il diritto inalienabile al bene acqua.

«Il 20 settembre 2017 – si legge in un comunicato firmato dal presidente del Comitato Basilio Bacchis – un blitz inaspettato, presso i locali dell’EGAS di Cagliari, si è riunito il Comitato istituzionale d’Ambito (CIA), composto dall’assessore dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini e dai rappresentanti dei Comuni della Sardegna i quali, noncuranti delle esaustive documentazioni ed informazioni fornite dagli enti locali interessati, hanno deliberato il definitivo trasferimento della gestione del Servizio Idrico Integrato (SII) dei suddetti 28 Comuni alla società Abbanoa Spa. Questo comitato non ci sta a questo sopruso, l’acqua non si vende!»

«Siamo convinti della necessità che i rappresentanti politici regionali – aggiunge Basilio Bacchis – ripensino ad una forma di gestione che consenta agli enti locali interessati do fornire liberamente i propri servizi pubblici economici, attraverso un’esclusiva organizzazione interna dei servizi, senza il vincolo di avvalersi di società in house providing, le quali comporterebbero maggiori dispendi di risorse ed alti costi per tutta la collettività. Siamo inoltre consapevoli che, per continuare a gestire il servizio in autonomia, è prioritario accedere ad investimenti pubblici che consentano all’Amministrazione comunale di preservare e tutelare la riserva idrica.»

«Il comitato all’unanimità decide di continuare la lotta, con maggiore convinzione e determinazione, contro il tentativo di aggirare la volontà popolare, certo che la risorsa acqua sia innanzi tutto parte integrante dell’identità e dell’autonomia della nostra comunità – conclude il presidente Basilio Bacchis – e conferma l’impegno di affiancare e supportare in senso propositivo l’attuale Amministrazione comunale, al fine esclusivo del riconoscimento della gestione autonoma del servizio idrico integrato ed invita tutta la popolazione ad unire le forze per sostenere la battaglia.»

Ricordiamo che giovedì, nel corso dell’incontro tra i sindaci dei Comuni aderenti al GASI (Gestioni Autonome Servizio Idrico) e i capigruppo del Consiglio regionale, il presidente Gianfranco Ganau ha detto che «c’è la convergenza dei capigruppo sulla volontà di definire in tempi brevi la posizione dei Comuni che gestiscono autonomamente il servizio idrico e definiremo al più presto lo strumento legislativo che ci consenta di arrivare a questo risultato».

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E’ stato inaugurato questa mattina, a Ottana, un impianto solare unico nel suo genere per l’integrazione delle tecnologie utilizzate ed esempio di eccellenza nel campo dello sfruttamento delle fonti rinnovabili: è l’Impianto sperimentale a concentrazione della Sardegna, il cui primo lotto è stato inaugurato questa mattina nell’area industriale di Ottana alla presenza degli assessori dell’Industria e dei Lavori Pubblici, Maria Grazia Piras ed Edoardo Balzarini, dell’amministratore unico di ENAS, Giovanni Sistu, e del professor Alfonso Damiano, dell’Università di Cagliari, che ha fornito il supporto tecnico scientifico allo sviluppo del progetto.

Il progetto è stato realizzato dall’ENAS e finanziato dall’assessorato dell’Industria (10 milioni di euro) e dall’assessorato dei Lavori pubblici (2 milioni di euro). L’impianto utilizza tecnologie solari a concentrazione che sfruttano insieme il termodinamico e il fotovoltaico. Si tratta di una piattaforma di sperimentazione di scala industriale aperta alla ricerca applicata nei settori delle tecnologie solari, dei sistemi di accumulo energetici e della gestione delle micro-reti. L’impianto ha la possibilità di erogare una potenza elettrica complessiva di 1 MWe e consentirà la gestione dell’energia prodotta attraverso due sistemi di accumulo, termico ed elettrochimico. Altro dettaglio rilevante: tutti gli elementi che costituiscono l’impianto sono di manifattura italiana.

«Si tratta di un impianto sperimentale importante perché è un esempio di ciò che si può fare con lo sviluppo di smart grid all’interno delle aree industriali – ha detto l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras -. Il nostro obiettivo è rendere attrattive le zone a vocazione imprenditoriale come quella di Ottana, dove è nostro intento, e l’inaugurazione dell’impianto di oggi ne è una prova, creare infrastrutture per consentire una ripresa produttiva, a partire da settori quali l’agroalimentare e soprattutto quelli alternativi al vecchio modello industriale. Il messaggio che parte da Ottana è chiaro: dal Centro Sardegna si può ripartire con esempi di infrastrutture che puntano all’innovazione e alla ricerca. È la strada che stiamo tracciando grazie al Piano energetico regionale che sta cambiando il modello energetico della Sardegna, dall’energia per l’energia all’energia che serve, sia per le imprese che per i cittadini, con lo sguardo rivolto anche alla salvaguardia dell’ambiente e alla riduzione delle emissioni associate ai consumi. Tra l’altro, l’impianto di Ottana è la testimonianza che si possono fare impianti di rinnovabili in zone industriali senza consumare territori destinati a produzioni diverse. Il progetto inaugurato stamattina – ha concluso l’assessore Piras – è l’esempio concreto che tutto questo è fattibile.»

«Il lotto inaugurato oggi non è a sé stante, ma è una parte di un intervento complessivo che la Regione ha ritenuto di realizzare per raggiungere un obiettivo importante: abbattere i costi energetici della gestione del sistema idrico multisettoriale a beneficio del bilancio regionale, come indicato dal Piano regionale di sviluppo – ha detto l’assessore dei Lavori pubblici, Edoardo Balzarini -. È un punto di partenza verso traguardi ancora più importanti. Nell’ambito del raggiungimento dell’autosufficienza energetica, l’ENAS porterà avanti il completamento degli impianti a Ottana, un progetto suddiviso in quattro lotti per una spesa complessiva di 59 milioni di euro. Un programma di interventi che, tra l’altro, porterà rilevanti cadute economiche nel territorio compreso tra Ottana e Noragugume. Inoltre, voglio sottolineare il lavoro di squadra tra i due assessorati, Industria e Lavori pubblici: la sinergia è sempre un valore aggiunto. Infine – ha concluso l’assessore Edoardo Balzarini – ringrazio le donne e gli uomini dell’ufficio progetti di ENAS, che si è distinto negli anni per la progettazione di grandi opere infrastrutturali della Sardegna.»

«Siamo all’interno di un percorso lungo e articolato già avviato un anno fa con l’inaugurazione di un impianto da 4 MWh di tipo tradizionale – ha sottolineato l’amministratore di ENAS, Giovanni Sistu -. La particolarità di questo impianto innovativo è che consente non solo all’Enas, ma a tutta la Sardegna, di lavorare sulla realizzazione di impianti fotovoltaici a impatto ridotto. Produciamo l’energia che ci serve, vicino al territorio, riducendo gli effetti sull’ambiente. Poter fare esperimenti in un’area come questa ci avvicina ai nostri obiettivi. Inoltre, riduciamo i costi. L’Enas, per garantire la messa in pressione dell’acqua e consentire che la risorsa arrivi a tutti i sistemi locali, spende circa 9 milioni di euro all’anno. La Regione – ha ricordato l’amministratore di ENAS – è impegnata in un processo di investimenti per neutralizzare questa spesa. Con gli interventi sul fotovoltaico e sull’idroelettrico speriamo di raggiungere l’obiettivo nel medio termine.»

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Si è tenuto questa mattina a Villa Devoto un nuovo incontro tra i rappresentanti della Regione e del comune di Cagliari per fare il punto sui numerosi beni immobili di proprietà statale e regionale che presto potrebbero essere riqualificati o ceduti all’Amministrazione del capoluogo. Hanno partecipato il presidente Francesco Pigliaru, gli assessori degli Enti locali Cristiano Erriu, dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini e dei Trasporti Carlo Careddu, il sindaco di Cagliari Massimo Zedda ed il vicesindaco Luisanna Marras.
In merito al progetto di riqualificazione e ammodernamento di piazza Matteotti, con l’obiettivo di dare un maggiore respiro alla viabilità a ridosso del porto e realizzare il nuovo centro intermodale, adiacente alla stazione ferroviaria, le parti hanno condiviso la necessità di avviare un’interlocuzione con il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio, per l’istituzione di un tavolo tecnico con il coinvolgimento dei vertici di Rfi, Arst ed Autorità portuale.
Un altro tavolo sarà istituito nelle prossime settimane e vedrà coinvolti, insieme a Regione e Comune, l’Agenzia del Demanio, il Mibact e l’Università di Cagliari: insieme dovranno ragionare circa il futuro utilizzo dell’ex carcere di Buoncammino.
Si è discusso poi dell’ex ospedale Marino, sulla cui vocazione naturale – turistico-ricettiva – le parti concordano in pieno. Tra le decine di immobili di interesse pubblico figurano l’area della Fiera internazionale della Sardegna, il compendio di Sa Illetta (realizzato su terreni di proprietà del Cacip), piazzale Trento, piazza Deffenu ed il parcheggio di viale La Plaia.