Per la prima volta la Regione illustra e condivide il Piano regionale delle Infrastrutture e le relative misure di prevenzione della corruzione.
[bing_translator]
Per la prima volta la Regione illustra e condivide il Piano delle Infrastrutture regionale, e le relative misure di prevenzione della corruzione già adottate, con Prefetti e Procuratori della Repubblica sardi, con l’Autorità nazionale anticorruzione e con i presidenti regionali di Anci e Cal. Obiettivo: garantire massima trasparenza e legalità nei provvedimenti attuativi del Piano stesso, per prevenire e combattere eventuali episodi di corruzione che potrebbero nascere intorno agli appalti che, fra 2015 e 2016, in Sardegna metteranno a gara 1.100 milioni di euro tra i 550 del mutuo per le infrastrutture e i 537 dell’Anas. Fondamentale, dunque, la collaborazione delle Procure, dei Prefetti e degli enti locali.
«L’adozione di misure di prevenzione della corruzione è un passaggio fondamentale per riconquistare la fiducia dei cittadini nelle Istituzioni – ha detto il presidente Pigliaru -. Dove c’è corruzione le imprese cattive scacciano quelle buone, con costi altissimi per la società. In questa occasione, in particolare, stiamo mettendo in campo investimenti importanti e di conseguenza a forte rischio illecito. Da qui la necessità di ragionare insieme sul processo di trasparenza che accompagnerà il Piano regionale delle Infrastrutture, per affrontare uniti questo fenomeno tanto odioso.»
L’assessore Paolo Maninchedda ha chiarito che neanche un euro di quelli che andranno presto a gara è stato ancora erogato. «Volevamo prima condividere il Piano con prefetti, procuratori ed enti locali ed è la prima volta che una Giunta regionale lo fa. Tutti saranno informati dei tempi, delle cifre e delle stazioni appaltanti nelle procedure del Piano infrastrutturale: bisogna riunire tutti gli attori e rendere pubblica e trasparente tutta la procedura, e l’incontro di oggi è solo il primo passo. Bisogna puntare sulla prevenzione, e tutti insieme garantire assoluta legalità».
La Giunta regionale punta a costruire nel tempo delle banche dati per il monitoraggio di tutte le procedure anche nei Comuni. I direttori generali dei Lavori pubblici,Edoardo Balzarini, e della Comunicazione e Trasparenza, Michela Melis, hanno spiegato che sarà applicata in via preventiva una convenzione fra soggetto attuatore ed esecutore materiale dei lavori. Inoltre, grazie alla collaborazione con l’Anci, tutti i trasferimenti dalla Regione saranno fatti solo se gli enti locali interessati agli appalti sottoscriveranno il Patto di integrità, impegnandosi a non assumere comportamenti scorretti e, allo stesso tempo, a segnalare eventuali pressioni o episodi scorretti. Dipendenti e collaboratori della Regione che segnalano illeciti saranno tutelati e, per chi dovesse violare il Patto, sono previste una serie di sanzioni fra cui l’esclusione dalla procedura di affidamento, la risoluzione di diritto del contratto, l’interruzione a partecipare ad altre gare per un periodo compreso fra sei mesi e tre anni.