22 November, 2024
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L’EGAS, con la deliberazione del Comitato istituzionale d’ambito n° 15 del 16 maggio 2018, riprogramma le economie del POT «a favore di nuovi interventi finalizzati al superamento delle criticità locali» e, curiosamente, si scopre che le scelte di finanziamento ricadono tutte, o quasi, sui Comuni dall’Oristanese in su. Non si capisce, infatti, con quali criteri siano state ripartite le risorse. Legittimo chiedersi se sia presumibile che non vi siano Comuni del Sud Sardegna in cui insistano emergenze o criticità tali da giustificare un intervento finanziario dell’EGAS (Ente di Governo dell’ambito della Sardegna). Il comune di Sant’Antioco, dal canto suo, avrebbe vitale bisogno di risorse per portare a compimento alcuni interventi strutturali, come concludere l’impianto fognario della borgata di Maladroxia o per l’efficientamento dell’impianto cittadino. Invece siamo costretti a sottostare a questa assenza di regole che produce finanziamenti a pioggia sui Comuni evidentemente “amici” e ad attingere dal nostro bilancio, come nel caso delle opere fognarie per le case popolari di via Trilussa di prossima assegnazione.

Basta, infatti, guardare la lista dei centri isolani destinatari di finanziamenti (parliamo di circa 6 milioni di euro di economie riprogrammate) per farsi un’idea sulla totale assenza di criteri oggettivi. Di sicuro, i comuni di Maracalagonis, Nurachi, Sassari e Macomer, i cui sindaci, guarda caso, sono anche i quattro rappresentanti dei Comuni nell’ambito EGAS, ottengono una buona quantità di fondi per risolvere le “loro” emergenze. Sicuramente è solo un caso, ci mancherebbe. Ma tant’è: sta di fatto che le criticità da risolvere sembrerebbero essere concentrate tutte in alcune zone della Sardegna. Se la Regione, e nello specifico il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini, hanno intenzione di continuare ad avvallare questa tipologia di gestione delle somme a disposizione, ce lo dicano chiaramente. Noi, ovviamente, ci opponiamo.                                                                                                                                        

Ignazio Locci

Sindaco del comune di Sant’Antioco

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Assessorato Lavori Pubblici

Su proposta dell’assessore dei Lavori pubblici, Edoardo Balzarini, la Giunta ha approvato il disegno di legge concernente le modifiche alla legge regionale numero 8 del 2018 recante norme in materia di contratti pubblici di lavori, servizi e forniture.
L’obiettivo è quello di superare le criticità in relazione ad alcuni articoli formulate nel corso dell’esame istruttorio condotto dal Dipartimento per gli Affari regionali e le Autonomie della Presidenza del Consiglio dei ministri lo scorso 4 maggio.
«Il disegno di legge, oltre ad introdurre un articolo che disciplina le modalità di utilizzo dei ribassi di gara e delle economie, elimina alcune criticità interpretative senza intervenire sugli articoli di legge oggetto di impugnativa da parte del Governo – precisa l’assessore Edoardo Balzarini – ribadendo che la Regione ritiene di poter dimostrare, davanti alla Corte Costituzionale, la legittimità dei loro contenuti e la coerenza con quanto legiferato al riguardo da altre regioni a statuto speciale e dalle Province Autonome di Trento e Bolzano.»

Il testo di legge proseguirà il suo iter di approvazione in Consiglio regionale.

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore dei Lavori pubblici, Edoardo Balzarini, ha approvato un programma di spesa, per un ammontare complessivo pari a 1.545.000 euro, per l’attuazione di interventi di ripristino e messa in sicurezza di opere pubbliche danneggiate da calamità naturali o eventi atmosferici eccezionali.
«Lo stanziamento, previsto nella legge regionale di stabilità 2018, punta a dare risposte immediate alle diverse criticità segnalate, a partire dal 2017 fino ai primi mesi di maggio 2018, dai diversi Enti locali le cui strutture pubbliche sono state danneggiate o si trovano in situazione di pericolo a causa di eventi alluvionali, frane e piene – chiarisce l’assessore Edoardo Balzarini -. Sulla base delle richieste pervenute è stato stilato un elenco di opere che tiene conto dell’ordine cronologico di presentazione dell’istanza e della necessità intervenire in tempi rapidi per risolvere situazioni non rimandabili o che rappresentano un imminente pericolo per la pubblica incolumità.»
Per far fronte al maggior numero di segnalazioni, la Giunta ha deciso di finanziare un solo intervento per ogni soggetto richiedente per un importo massimo di 100mila euro, utilizzabili almeno per la realizzazione di un primo lotto funzionale. Un’altra parte delle risorse disponibili, circa mezzo milione di euro, sarà invece destinata alla costituzione di un fondo di riserva per ulteriori problematiche che potrebbero insorgere nel 2018.

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Cifre record per il bando da 44 milioni di euro riguardante interventi di efficientamento energetico negli edifici pubblici e realizzazione di Micro Reti rivolto alle strutture pubbliche in Sardegna, Enti locali, Università e Consorzi industriali. Le istanze pervenute sono state 259, per un finanziamento totale richiesto pari a 150 milioni e 929mila euro. Le istanze ammesse sono 230, per un finanziamento ammissibile pari a 129 milioni e 580mila euro. Le domande finanziate sono 52, per un investimento complessivo di 69 milioni e 359mila euro, di cui 43 milioni e 461mila euro con fondi POR e 25 milioni e 898mila euro con altro cofinanziamento pubblico e privato. La graduatoria del Bando è stata pubblicata oggi. Gli esiti dell’iniziativa sono stati illustrati in conferenza stampa dagli assessori dell’Industria e dei Lavori pubblici, Maria Grazia Piras ed Edoardo Balzarini. L’obiettivo è dotare la Sardegna di edifici intelligenti che consumano meno energia, la producono, usano solo quella necessaria e trasferiscono quella in eccesso ad altre strutture, in un processo virtuoso che si traduce in economia, tutela ambientale e miglioramento della qualità della vita per tutti i sardi.
Il bando ha premiato le istanze che presentano un maggiore equilibrio tra risorse richieste sulle due Azioni 4.1.1 (promozione dell’eco sufficienza e riduzione dei consumi di energia primaria negli edifici e strutture pubbliche) e 4.3.1 (realizzazione di Smart Grid e interventi per incrementare la distribuzione di energia prodotta da fonti rinnovabili). Sono state inoltre premiate le domande che presentano un maggiore equilibrio nella composizione finanziaria delle risorse attivate, in particolare quelle private. Nel dettaglio, delle 259 istanze pervenute, 237 provengono da Comuni (69 della provincia di Sassari, 73 del Sud Sardegna, 60 della provincia di Oristano, 45 della provincia di Nuoro, 12 della Città Metropolitana di Cagliari), 22 da altri Enti (Università, Unioni dei Comuni, Associazioni di Comuni, Consorzi e Comunità montane). Le richieste di finanziamento sono pari a 3,4 volte la dotazione del Bando e si distribuiscono per il 72% sull’Azione 4.1.1 e per il 28% sull’Azione 4.3.1. Le istanze ammesse sono 230 (211 Comuni, 19 altri Enti) in prevalenza dalle province di Sassari, Oristano e Sud Sardegna. Il finanziamento ammissibile è di 129 milioni e 580mila euro, quasi 3 volte la dotazione del Bando. Le risorse si distribuiscono per il 70% sulla prima Azione e per il restante 30% sulla seconda Azione. Infine, le istanze finanziate, per un totale di 43 milioni e 461mila euro (25,2 milioni sull’Azione 4.1.1 e 18,2 sull’Azione 4.3.1). Sono 52 le domande finanziate, di cui 44 provenienti da Comuni e 8 da altri Enti (40% in provincia di Sassari, 23% in quella di Nuoro, 21% Sud Sardegna, 8% Città Metropolitana di Cagliari, 8% Provincia di Oristano). Le risorse sono distribuite in modo equilibrato tra la prima Azione (58%) e la seconda Azione (42%). Su un investimento totale di 69 milioni e 360mila euro, il 63% è finanziato dalle due Azioni mentre il restante 37% da altre risorse pubbliche e private. Infine, sulle 42 operazioni finanziate, 8 prevedono l’attivazione di una ESCo, 31 un cofinanziamento pubblico, 8 il conto termico.

 

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Giunta del 17 aprile 2018
La Giunta regionale ha approvato la nuova procedura per il riconoscimento dei debiti fuori bilancio. Su proposta dell’assessore del Bilancio Raffaele Paci, è stato deciso di decentrare la responsabilità della presenza dei debiti fuori bilancio in capo alle direzioni generali nei cui assessorati il debito si è creato. Ciascuna direzione, dopo gli accertamenti, trasmette quadrimestralmente i dati alla Giunta. Una volta approvati, i dati vengono “congelati” in attesa di accorparli tutti in un unico disegno di legge che, dopo il parere dell’area legale, viene trasmesso in Consiglio regionale per l’approvazione finale.
Approvata, su proposta dell’assessore dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini, la delibera di concessione del nulla osta all’immediata esecutività al bilancio preventivo 2018-2020 dell’Agenzia Regionale per l’Edilizia Abitativa (AREA).

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Il presidente Francesco Pigliaru e gli assessori Maria Grazia Piras, Edoardo Balzarini e Raffaele Paci hanno incontrato, questa mattina a Villa Devoto, i vertici di Italgas, primo operatore in Italia nella distribuzione del Gas e terzo in Europa. La società, che di recente è subentrata alla CPL Concordia dando nuovo impulso ai lavori per la realizzazione di alcuni dei bacini previsti dal Piano per la metanizzazione, ha illustrato lo stato dell’arte delle reti e dei bacini del gas in Sardegna.
«In questo momento di transizione energetica è importante poter contare sul metano, in Sardegna come altrove – ha detto il presidente della regione Francesco Pigliaru al termine dell’incontro – e finalmente iniziamo a vedere azioni tangibili che ci fanno ben sperare. Dopo anni di trattative e previsioni siamo agli ultimi tasselli: la realizzazione dei depositi e un sistema di reti già interconnesso e digitalizzato è uno scenario che, come abbiamo sentito oggi, è ormai molto concreto.»
«Italgas ha acquisito 12 bacini, in alcuni dei quali non erano ancora stati avviati i lavori – ha annunciato l’assessore Maria Grazia Piras -. Auspichiamo che con questo passaggio si possa avere l’accelerazione necessaria per completare l’infrastrutturazione secondaria del gas in Sardegna.»

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La Giunta regionale ha approvato il disegno di legge un materia di governo idrogeologico del territorio. Il primo obiettivo è accorpare in una sola struttura le molteplici competenze in materia di assetto idrogeologico e governo della sicurezza idraulica e idrogeologica.
Le funzioni attualmente sono in parte attribuite all’assessorato dei lavori pubblici, all’Agenzia del distretto idrografico della Sardegna (nell’ambito della presidenza della Regione) e in parte non risultano ancora incardinate in capo a specifiche strutture. Il disegno di legge, costituito da 11 articoli, prevede che le competenze derivanti dall’accorpamento siano esercitate da un’apposita Direzione generale articolata in Servizi territoriali tenendo conto dell’omogeneità dei bacini idrografici. Viene inoltre aggiornato il riparto di alcune funzioni, sempre in materia di sicurezza idraulica e idrogeologica, tra Regione ed enti locali, stabilite dalla legge regionale 12 giugno 2006, n. 9, e dalla legge regionale 7 agosto 2007, n. 5, in linea con quanto operato in altre regioni.
In base al testo, approvato oggi dalla Giunta, la Regione ha competenza su tutti i corsi d’acqua principali dove sono presenti dighe e opere idrauliche di seconda categoria.
Resta inoltre la competenza della Regione (attualmente svolta dai Servizi territoriali opere idrauliche dell’assessorato dei Lavori pubblici) in materia di rilascio delle concessioni di derivazione di acque superficiali e acque sotterranee, queste ultime per portate superiori o uguali a 10 litri al secondo. È invece attribuita alle Unioni dei Comuni la competenza al rilascio di licenze di attingimento di acque superficiali e di autorizzazioni alla ricerca, estrazione ed utilizzazione delle acque sotterranee di portata inferiore a 10 litri al secondo e per usi domestici con il compito di provvedere all’accertamento e all’introito dei relativi proventi.
Alla nuova Direzione spetta anche il compito di individuare il reticolo idrografico regionale e, in tale ambito, i corsi d’acqua principali. Saranno inoltre ripartite tra Regione ed Enti locali le competenze relative all’approvazione degli studi di compatibilità idraulica e degli studi di compatibilità geologica e geotecnica previsti dalle norme di attuazione del Piano di assetto idrogeologico.
Un’altra novità riguarda la mappatura e il monitoraggio delle opere di mitigazione del rischio idrogeologico e delle infrastrutture di attraversamento o interferenti con il reticolo idrografico regionale attraverso un’apposita piattaforma telematica regionale.
Il disegno di legge ha avuto, lo scorso 28 marzo, l’intesa della Conferenza permanente Regione Enti locali e ora proseguirà il suo iter in Consiglio regionale.
«La finalità del disegno di legge – sottolineano gli assessori ai Lavori pubblici e agli Affari Generali e Personale, Edoardo Balzarini e Filippo Spanu – è quella di semplificare e fare chiarezza in un ambito importante e delicato per la vita dei cittadini. Vogliamo rafforzare l’azione di governo del territorio dal punto di vista dell’assetto idrogeologico, anche attraverso la definizione più precisa delle competenze in capo agli enti locali. E’ un ulteriore segnale dell’attenzione che la Regione rivolge agli aspetti legati alla prevenzione di gravi eventi in grado di mettere seriamente a rischio l’incolumità delle persone.»

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«Oggi la Regione ha a disposizione importanti risorse finanziarie che permettono un’adeguata manutenzione ed adeguamento strutturale delle principali opere del sistema idrico multisettoriale della Sardegna.»

Lo ha detto questa mattina l’assessore dei Lavori Pubblici, Edoardo Balzarini, riferendo in Aula consiliare in merito a una mozione sul tema Sistema Idrico Multisettoriale della Regione Sardegna. «Si tratta di una novità che non si è mai verificata dal secondo dopoguerra», ha precisato, ricordando i 50 milioni di euro previsti con il Patto per la Sardegna a cui si sono aggiunti 65 milioni di euro di finanziamento statale, per complessivi 115 milioni di euro; finanziamenti che permettono all’Ente Acque Sardegna, principalmente, di intervenire in 28 “grandi dighe” sottoposte alle verifiche di sicurezza del Servizio Nazionale Dighe. Tra queste anche la diga Cantoniera, con un finanziamento di 10 milioni di euro destinato alle verifiche statiche finalizzate a portare la capacità di invaso dagli attuali 364 milioni di metri cubi di acqua al limite massimo autorizzabile di 700 milioni circa. Attività analoghe si prevedono in altre dighe, come quella di Monte Lerno di Pattada che ha una potenzialità di 72 milioni di metri cubi ora limitata a 34. Edoardo Balzarini ha ricordato anche gli interventi per l’interconnessione tra bacini, come quello per il completamento del collegamento tra Tirso, Flumendosa e le aree del Sulcis: «Il quarto lotto dell’interconnessione, finanziato con 60 milioni di euro, per il quale Enas sta curando l’appalto per la progettazione».

Per l’assessore dei Lavori pubblici, il tema dell’acqua rappresenta l’asse portante della sopravvivenza e dello sviluppo economico dell’isola. A differenza di altre regioni di Italia la Sardegna, in quanto isola, ha un sistema di scambi idrici chiuso e utilizza per circa l’80% acque superficiali invasate. «Il sistema multisettoriale varato nel 2006 ha proprio l’obiettivo di garantire una gestione unitaria e solidaristica della risorsa idrica tra le diverse aree dell’isola e per i diversi usi, con priorità per gli usi civili. Non a caso accanto al gestore unico, Enas, che ha la responsabilità diretta delle infrastrutture, c’è la Regione che ha mantenuto la titolarità delle concessioni».

Edoardo Balzarini ha poi ricordato che «l’approvvigionamento idrico in Sardegna oggi è garantito da 40 dighe, principalmente “grandi dighe”, per alcune delle quali sono state affrontate le problematiche di collaudo e di verifica dei parametri di sicurezza. Proprio per garantire la sicurezza, in alcuni casi, le capacità di invaso possono essere limitate, e i collaudi avvengano per successivi livelli di innalzamento idrico che sappiamo essere limitati per la ridotta piovosità».

L’assessore ha precisato che i dati più aggiornati registrano una capacità di accumulo potenziale complessiva in Sardegna pari a circa 1 miliardo e 750 mila metri cubi d’acqua. A oggi risultano presenti circa 1.290 milioni di metri cubi, ossia il 73 per cento della capacità di invaso delle dighe sarde. «A fronte di un fabbisogno complessivo teorico di 700 milioni di metri cubi annui (di cui 450 per l’irriguo, 230 per il potabile e 20 per l’industriale) – ha detto Edoardo Balzarini – ci troviamo nella necessità non soltanto di programmare e realizzare opere per adeguare e potenziare gli invasi, ma anche di esercitare una capacità di gestione della risorsa idrica che sia quanto mai equilibrata e oculata, tenendo conto delle esigenze di un approvvigionamento primario idropotabile ma anche del mondo agricolo che rappresenta una componente importantissima dell’economia dell’Isola ed, inoltre, della regolazione pluriennale delle risorse idriche invasate».

«Per questo è stato attivato già da anni un sistema di monitoraggio presso la Direzione generale del Distretto idrografico e, sempre per questo, l’Autorità di bacino si riunisce periodicamente per monitorare i dati e lo fa sulla base dei tavoli tecnici attivati principalmente con gli utilizzatori del sistema idrico integrato e del mondo agricolo. Il Governo regionale – ha concluso Edoardo Balzarini – opera consapevolmente nella gestione delle risorse idriche disponibili e ha dimostrato di non essere insensibile a porre rimedio a questioni che si trascinano da tempo come quella della non adeguata manutenzione e adeguamento strutturale delle proprie dighe.» 

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Stamane, in Consiglio regionale Gianni Lampis (FdI) è subentrato al dimissionario Ugo Cappellacci (Forza Italia), neo deputato.

Sull’ordine dei lavori, il consigliere di Art. 1 Mdp Eugenio Lai ha richiamato l’attenzione del Consiglio sul recente caso di frode scoperto a danno degli agnelli sardi Igp, sollecitando a fine seduta una riunione dei capigruppo e un ordine del giorno dell’Assemblea, sia per verificare i termini della vicenda che per dare mandato alla Giunta di avviare tutte le azioni necessarie per una maggior tutela degli allevatori sardi.

Il presidente Gianfranco Ganau ha accolto la richiesta.

Sempre sull’ordine dei lavori, il consigliere del Pds Augusto Cherchi ha ricordato una sua mozione del giugno 2017 con cui si lamentava la mancata attuazione nel sistema sanitario regionale degli interventi sulla terapia del dolore e le cure palliative, raccomandando la sollecita discussione del problema.

Il presidente Gianfranco Ganau, anche in questo caso, ha condiviso l’opportunità della segnalazione.

L’Assemblea ha, dunque, iniziato l’esame dell’ordine del giorno con le mozioni nn. 338 e 123, primo firmatario il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni, riguardanti la situazione del servizio idrico in Sardegna.

Attilio Dedoni, illustrando il contenuto dei documenti, ha chiesto all’assessore dei Lavori pubblici ed alla maggioranza di intervenire nel dibattito senza posizioni ideologiche, privilegiando gli interessi della Sardegna perché, ha sottolineato, «a nessuno sfugge la gravità della situazione del servizio idrico, con dighe svuotate, collaudi bloccati da anni e problemi di sicurezza degli impianti nonostante lavori durati molti anni, come quello del lago Omodeo dove sembrerebbe che 800 milioni di metri cubi non potranno mai essere invasati». «La Regione – ha aggiunto – in questi anni ha fatto passi in avanti per creare un collegamento fra le dighe del territorio ma non basta perché permangono situazioni molto critiche nel Cagliaritano, in Gallura ed in Ogliastra e complessivamente si registra un forte ritardo rispetto ad un problema, quello dell’acqua, che è il tema del millennio e riguarda una materia prima essenziale per la vita dell’uomo e per le sue attività economiche, ancora di più in un’isola come la Sardegna».

Un’altra mozione sul servizio idrico, la n.238, è stata poi illustrata dal vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde secondo il quale «la mozione è certamente datata e l’acqua è evaporata, anche se tornata di attualità per effetto di una recente sentenza del tribunale di Nuoro sul problema delle fatture Abbanoa del 2012 riferita a conguagli compresi nel periodo fra il da 2005 e 2011». «Si è trattato – ha proseguito Marco Tedde – di una azione condotta senza chiarezza e trasparenza, in pratica una rimodulazione del 2016 con effetti retro attivi e cifre determinate in modo forfettario, al fine di recuperare in modo forzoso somme abbondantemente prescritte, in un quadro normativo caratterizzato da un lato da consistenti penali a carico del gestore da parte dell’Autorità competente e, dall’altro, da una univoca giurisprudenza di diversi tribunali d’Italia su questioni analoghe». Insomma, ha concluso il consigliere di FI, «è evidente che la società ha perseguito scopi di riequilibrio finanziario interno ignorando i diritti dei consumatori, utilizzando alcune furbate e determinando anche danni per imprese che inserendo costi arretrati nei propri bilanci non hanno potuto le relative spese; su questo la Regione, nonostante la nostra mozione, non ha fatto nulla e nei fatti è stata preceduta dal tribunale di Nuoro».

Dopo l’on. Marco Tedde ha preso la parola per la replica l’assessore Edoardo Balzarini, che ha detto: «Condivido l’intervento dell’illustratore della mozione su un tema che è l’asse portate di ogni economia e di ogni sviluppo della Sardegna, che essendo un’isola ha un sistema unico sotto il profilo degli scambi idrici e vive di acque superficiali per quasi l’ottanta per cento». L’assessore ha ricordato che di recente sono stati «stanziati 50 milioni di euro per l’adeguamento strutturale delle dighe sarde nell’ambito del Patto per la Sardegna: porteranno a interventi e collaudi su una cinquantina di dighe. Dal dopoguerra a oggi non abbiamo mai avuto le risorse per le manutenzioni e gli interventi straordinari delle dighe.  Per questo abbiamo incaricato l’Ente acque sarde, anche per la diga di Pattada e di Olai. Realizzeremo anche il collegamento tra il Tirso e il Flumendosa e il lotto da 60 milioni per il Sulcis, attualmente in capo a Enas». Per l’ingegner Edoardo Balzarini «dobbiamo incrementare la capacità di accumulo, a oggi abbiamo 950 milioni di metri cubi invasati e si capisce che si tratta di numeri importanti perché comprendono il fabbisogno agricolo, quello industriale e quello potabile».

In replica ha preso la parola l’on. Attilio Dedoni (Riformatori), che ha ringraziato l’assessore «per i dati forniti che certificano le affermazioni che abbiamo fatto finora. Non ci si lamenti se a febbraio prossimo i pentastellati si ritroveranno in maggioranza perché qui non si ascolta. E non si capisce che il problema non è trovare candidati ma risolvere le questioni  più importanti, che sono i veri tormenti dei sardi».

Per l’on. Marco Tedde «la Giunta non ha avuto quella reazione attesa per alleviare le sofferenze derivanti dalla siccità. L’agricoltura è in ginocchio a causa della siccità ma dove i reflui a fini irrigui sono depurati e riutilizzati i danni della siccità in agricoltura sono stati limitati. Secondo l’on. Zedda «la mozione 338 dimostra che Abbanoa continua a fare acqua da tutte le parti e i problemi denunciato un anno fa sono sempre attuali. Provate a comunicare il vostro consumo idrico attraverso internet ad Abbanoa e mi direte se ci riuscite. Abbanoa va controllata e di tutti gli investimenti nelle reti di cui si parla non c’è ancora un’ombra né una traccia. Vengono iscritti in bilancio crediti che forse non saranno manco esigibili mentre la bollettazione è diventata un problema che viene scaricato sui cittadini senza dilazioni».

Il presidente Gianfranco Ganau ha messo al voto la mozione 338 che è stata respinta. Anche la mozione 238 è stata respinta e così la 123.

Ha preso poi la parola l’on. Francesco Agus, presidente della commissione Autonomia sul punto 5 all’ordine del giorno, ovvero lo Schema di norma di attuazione per l’istituzione del collegio dei revisori dei conti in attuazione dell’art.14 dello Statuto. L’oratore ha detto: «Il decreto è composto da tre articoli che regolano nel complesso l’istituzione e il funzionamento del collegio dei revisori».

Per l’on. Sabatini, presidente della commissione Bilancio, «è importante che l’ordine del giorno allegato a questa votazione preveda il fatto che il collegio dei revisori concordino con la Corte dei conti sui temi del coordinamento finanziario del Titolo III dello Statuto e non sull’intero bilancio della Regione Sardegna».

L’assessore Raffaele Paci è intervenuto per illustrare l’iter dei provvedimenti, «scaturito dalla commissione paritetica presieduta dall’on. Francesco Sanna. Qualunque modifica introdotta nel testo richiederà un iter di approvazione da parte della commissione paritetica e del ministero. Eviterei di introdurre modifiche unilateralmente visto che la Paritetica ha impiegato due anni a mettersi d’accordo nel merito con il Ministero dell’economia e della finanza». L’assessore Raffaele Paci ha chiesto dunque all’Aula di convocare la commissione Paritetica.

L’on. Francesco Agus ha ripreso la parola e ha detto: «Ogni approfondimento è sempre utile ma data l’urgenza di approvare il testo così come è stato proposto chiedo cinque minuti di sospensione per valutare lo stralcio della clausola sospensiva e l’efficacia della norma così come licenziata dalla commissione paritetica».

Per l’on. Framco Sabatini «non sarebbe la prima volta se un ordine del giorno del Consiglio regionale fosse rappresentato e valutato dal Governo. Non vedo che ostacolo possa essere. Per il resto, una volta che noi scriviamo in una norma d’attuazione che il Consiglio regionale nomina i suoi revisori dei conti, beh, non è un fatto secondario da prendere alla leggera».

Il presidente Gianfranco Ganau ha accolto la richiesta dei presidenti di commissione Francesco Agus e Franco Sabatini e ha sospeso i lavori convocando la conferenza dei capigruppo.

Alla ripresa dei lavori il presidente Gianfranco Ganau ha comunicato all’Aula le decisioni assunte dalla conferenza capigruppo: l’esame dello schema delle norme di attuazione dello Statuto per l’istituzione del collegio dei revisori dei conti è sospeso in attesa di una riunione congiunta delle commissioni consiliari interessate e la commissione paritetica; rinviato invece l’esame del regolamento n. 7 (Pizzuto e più) per la revisione e integrazioni delle norme sulle strutture per l’infanzia e l’istituzione della struttura sociale “gruppo appartamento” e il testo unificato sulla lingua sarda. Il Consiglio è convocato per mercoledì 18 aprile, alle 10.30.

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Abbanoa si è presentata questa mattina agli operatori economici, alle banche e agli amministratori, per fare il punto su quanto realizzato rispetto al Piano degli investimenti 2017, con un focus sulla programmazione dei prossimi mesi. Un meeting di rilevanza strategica che ha visto, tra gli altri, la partecipazione del Direttore del Dipartimento Nars del Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica, Dipe, Gabriele Pasquini e dell’esperto di Project Financing del Dipe, Pasquale Marasco. A introdurre i lavori il direttore generale di Abbanoa Sandro Murtas, in rappresentanza del sindaco di Cagliari l’assessore Francesca Ghirra, a rappresentare l’importanza di Abbanoa per il sistema idrico della Sardegna l’Assessore ai Lavori Pubblici Edoardo Balzarini.

«Questa occasione annuale di incontro ci serve per fare un bilancio di quanto realizzato e per presentare la programmazione di quanto ancora è da fare – spiega il direttore generale di Abbanoa Sandro Murtas -. Rappresenta una assunzione di impegni di fronte a cittadini, operatori, investitori e stakeholders. La Sardegna è seconda in Italia sul fronte degli investimenti con 62 euro ad abitante nel 2017. Davanti solo la Toscana, dove la tariffa è superiore di due volte quella sarda. Nelle altre regioni si registrano 42 euro pro capite al Centro Italia, 39 euro pro capite al Nord, 11 euro pro-capite al Sud. La sfida di questi anni è quella della innovazione di processo e dello sviluppo tecnologico a supporto del servizio al Cittadino.»

Definendo la metodologia GAR, Gestione attiva delle reti – in fase di estensione a 230 comuni sardi – Abbanoa ha sviluppato una considerevole esperienza nell’ambito della gestione delle reti e lotta alle perdite idriche. Esperienza misurabile attraverso un dato: nel 2014 il Gestore potabilizzava e immetteva in rete 242 milioni di metri cubi d’acqua, nel 2017 ne ha potabilizzati 230: dodici milioni di metri cubi di acqua, l’equivalente di ben 8 miliardi di bottiglie da un litro e mezzo, in meno immessi in rete, pur in presenza di consumi in aumento, e avendo soddisfatto una richiesta che, soprattutto d’estate, cresce al ritmo del 20% all’anno. E’, infatti, proprio il calo dei quantitativi di risorsa, come ha sottolineato il direttore Murtas nel corso della sua presentazione, a confermare l’impegno di Abbanoa nell’attività costante di monitoraggio e riduzione delle perdite idriche, vera emergenza che scaturisce dalle condizioni delle reti sarde, consegnate ad Abbanoa (insieme agli impianti di potabilizzazione e depurazione) in condizioni critiche, bucate e corrose, con oltre mezzo secolo di attività alle spalle.

INTERVENTI GIA’ APPALTATI SULLE RETI

Ammontano a quasi 180 milioni di euro (178,9 per la precisione) le risorse già appaltati che Abbanoa investirà nei prossimi tre anni negli interventi di efficientamento delle infrastrutture del servizio idrico integrato tra manutenzioni ordinarie (pronto intervento) e straordinarie (sostituzioni di interi tratti di rete): due maxi appalti divisi in 11 lotti che saranno operativi dal 15 aprile.

Oliena Abbanoa ha sperimentato un nuovo programma di ingegnerizzazione della rete che ha consentito di intervenire in maniera decisa sulla riduzione delle perdite e sulle loro cause. Verifica della rete, analisi dei flussi d’acqua, installazione di valvole regolatrici di pressione nei punti strategici, riparazioni e sostituzione di interi tratti di condotte: ora l’intera rete idrica è coperta da un sistema innovativo di misura e gestione del servizio che garantisce una notevole efficienza e risparmio di preziosa risorsa idrica. Il “Progetto Oliena” sarà esteso in 230 Comuni, Abbanoa sta aggiudicando le procedure di gara per i primi 30 previsti per il 2018. I servizi tecnici – che si collegano agli interventi di efficientamento previsti nei due maxi appalti da 180 milioni di euro – saranno avviati da maggio (11,5 milioni).

Nel primo semestre dell’anno Abbanoa avvierà gare per 8,5 milioni in relazione a servizi di ingegneria e architettura, compresi sempre nel progetto di ingegnerizzazione delle reti. 

Già nel 2017 Abbanoa si è confermata il primo investitore in Sardegna per i servizi di ingegneria e architettura legati alla realizzazione di nuove opere. E’ quanto emerso dal “Monitoraggio dei bandi per la regione Sardegna” effettuato dal Centro studi Sardegna dell’Ordine degli ingegneri di Cagliari. Abbanoa è al primo posto per 42 bandi pubblicati (13,1% sul totale dei bandi pubblicati in tutta l’Isola nel 2017), seguita a grande distanza dai Comuni di Sassari e Oristano con 10 bandi ciascuno (pari al 3,1%). “Determinanti per la crescita”, viene riportato nel dossier, “sono state le gare d’appalto bandite da Abbanoa”.

Abbanoa sta rivoluzionando anche tutto il sistema di gestione dei serbatoi al servizio dei centri abitati. In 460 impianti sono stati installati degli innovativi misuratori che consentono una gestione informatizzata delle riserve idriche. In precedenza le rilevazioni venivano eseguite del tutto manualmente dagli operatori.

Abbanoa è sempre più impegnata a indirizzare i propri investimenti verso soluzioni tecnologiche che assicurino il minor consumo di acqua, energia e reagenti attraverso progetti di automazione e telecontrollo degli impianti in grado di ottimizzare i loro cicli di lavoro. Con una grande responsabilità: quella della tutela dell’ambiente.